Giugno 2007
Anno 2, Numero 2
EDITORIALE
“Valutazione della massa inappropriata ventricolare
sinistra e della funzione sistolica atriale sinistra nei
pazienti diabetici: due altri importanti obiettivi
raggiungibili analizzando il database dello studio DYDA”
Già da alcuni anni è stato introdotto il concetto di
“appropriatezza della crescita del miocardio ventricolare
sinistro (VS)” per valutare la natura dell’ipertrofia
compensatoria nei soggetti affetti da ipertensione
arteriosa sistemica (1). L’appropriatezza della massa è
definita dal rapporto tra massa VS misurata
all’ecocardiogramma e quella predetta (valore teorico
calcolato nel singolo individuo in base al sesso, all’altezza
ed al lavoro di gittata VS). Quando la massa misurata è
superiore al 128% della massa teorica predetta, essa viene
definita “inappropriata”, cioè significativamente elevata
rispetto ai valori attesi nel singolo paziente. Tale
condizione rappresenta uno stadio più avanzato di
alterazione strutturale miocardica e deve essere
considerata come una ridondante e patologica risposta al
sovraccarico VS. I processi biologici che conducono allo
sviluppo di un eccesso di crescita della massa VS sono
probabilmente dipendenti dal protrarsi dell’attività di
mediatori biochimici dell’ipertrofia VS quali i protooncogeni e/o altri fattori di crescita, neuro-ormoni e
citochine (2-3). Diversi studi sulla massa inappropriata
sono stati condotti su pazienti con ipertensione arteriosa
sistemica: essi hanno documentato una prevalenza di
questo fenomeno variabile tra il 15 e 37% ed anche
dimostrato che la presenza di massa inappropriata VS è
associata ad uno sfavorevole profilo di rischio
cardiovascolare, ad una più elevata prevalenza di
geometria concentrica VS, ad una più frequente presenza
di disfunzione sistolica e diastolica VS ed anche ad una
prognosi peggiore rispetto ai pazienti con massa VS
appropriata (4-11). Lo studio DYDA si pone come
obiettivo, tra gli altri, di analizzare questa condizione nei
pazienti “diabetici non cardiopatici”, valutarne la
prevalenza, l’associazione con i vari patterns di geometria
VS, l’associazione con la disfunzione sistolica e diastolica
VS.
Altro interessante obiettivo dello studio DYDA è quello
di valutare la performance atriale sinistra nei pazienti
diabetici. E’ noto che, condizioni caratterizzate da
sovraccarico di volume e/o pressione VS oppure associate
a variazioni di altra genesi della geometria VS si associano
ad alterazioni delle dimensioni e funzione sistolica atriale
sinistra
(AS).
Tipici
casi
sono
rappresentati
dall’ipertensione arteriosa sistemica o dalla stenosi
aortica, nella cui storia naturale la dilatazione AS cresce
parallelamente alla massa VS ed alla disfunzione sistolica e
soprattutto diastolica VS (12-15). Dimensioni e
performance sistolica AS aumentano per il reclutamento
di fibre miocardiche AS in accordo con la legge di FrankStarling, per un meccanismo di compenso emodinamico
atto ad evitare variazioni critiche della pressione AS e
capillare polmonare (16-18). La performance AS si può
studiare con un semplice indice ecocardiografico: la forza
sistolica AS, che è funzione dell’area valvolare mitralica e
della velocità del flusso sistolico eiettivo AS (onda A del
flusso transmitralico) (19). La forza sistolica AS è stata
utilizzata come misura di performance AS in diversi studi
condotti su pazienti con ipertensione arteriosa e
valvulopatia aortica e nelle varie analisi statistiche è
emersa come parametro associato (con relazione diretta)
alla disfunzione diastolica VS, alla massa VS ed a prognosi
peggiore (12-15, 20-23). Recentemente è stata misurata in
pazienti con scompenso cardiaco cronico nei quali sembra
essere più elevata rispetto al gruppo di controllo, ed
inoltre, appare preservata nei soggetti con cardiomiopatia
ischemica, depressa nel sottogruppo di pazienti con
cardiomiopatia dilatativa idiopatica (24-26). Lo studio
DYDA offre l’opportunità di ottenere informazioni sulla
fisiopatologia AS nei pazienti diabetici che attualmente
non sono note.
Gianni Cioffi
Comitato Direttivo Studio DYDA
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DAL CENTRO DI COORDINAMENTO
STATO DI AVANZAMENTO DELLO STUDIO
al 20 giugno 2007
646 paz. arruolati da 36 centri (su 39 attivati)
CARATTERISTICHE DEI PAZIENTI RECLUTATI
Maschi
62.5%
Età media (mean±DS) anni
62 ± 8
16.4%
Età > 70 anni
TOP FIVE – I MIGLIORI CENTRI
Ospedale
Ospedale S. Paolo, Milano
Ospedale Civile, Mirano
Az. Ospedaliera S. Maria, Terni
Policlinico Multimedica, Sesto S. Giovanni
Ospedale Franchini, Montecchio Emilia
Pz
arruolati
40
38
36
34
31
SOMMARIO DELLE CRF BASALI
Attese
Ricevute
Ritardo invio 30-90 gg
Ritardo invio > 90 gg
517
446
78
43
DAL LABORATORIOCENTRALE ECOCARDIOGRAFICO
DAL LABORATORIO CENTRALE ECOCARDIOGRAFICO
In uno dei regolari briefing sugli esami già acquisiti e
valutati, è stato constatato che, a seguito delle nostre
segnalazioni, il flusso delle vene polmonari è ora
registrato più frequentemente, ma la qualità è spesso tale
da non consentire misurazioni utili. A questo punto
possiamo affermare che abbiamo dati completi sui flussi
polmonari in meno del 50% dei pazienti.
Poichè la stima della pressione telediastolica è critica in un
progetto mirato alla disfunzione diastolica nei diabetici, i
Centri sono invitati a considerare con grande attenzione il
protocollo da questo punto di vista. Se si continua così lo
studio finirà per perdere potere in modo imprevedibile
proprio su uno degli end-points critici. Sarebbe un
peccato, perchè per il resto la percentuale di studi esclusi
per la valutazione della LVM o del flusso transmitralico
non supera il 5%.
SI RICORDA DI INVIARE MENSILMENTE, TRAMITE
CORRIERE, GLI ORIGINALI DELLE CRF DELLO
STUDIO UNITAMENTE ALLE REGISTRAZIONI ECO E
AI TRACCIATI ECG.
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