LANCIA STRATOS
Lancia Stratos –Antonio Runfola e Leopoldo Di Lucia
Prima alla coppa Italia per vetture di produzione 1978
Sono passati 40 anni da quando Mauro Ambrogi ha deciso di fondare l’University Motors;
40 anni di gioia, sofferenze, vittorie e sconfitte, tutto legato da tantissima passione… passione
che ancora oggi rende la factory genovese un’importante realtà nella preparazione delle vetture e
quale modo migliore per festeggiare se non ritornando ai primi amori.
Era il mese di dicembre quando Mauro riceve la telefonata di Erik Comas, che aveva appena
acquistato una Lancia Stratos e gli chiede di affrontare insieme a lui una nuova sfida… ritornare
sui rally con una Stratos al massimo della competitività.
Ecco perché in questi primi mesi del 2011 tutto lo staff ha lavorato duramente per ricostruire e
riportare sui campi di gara proprio quella vettura che ha reso l'University Motors famosa in tutto il
mondo!
Mauro con il prezioso aiuto di Enrico Cresta, capo officina della factory, ha preso in mano i
manoscritti custoditi gelosamente negli uffici per oltre 30 anni, ed hanno iniziato insieme a
studiare e a progettare i lavori per poter migliorare la vettura rimanendo fedeli alla fiche storica e
quindi ai regolamenti, ma usufruendo delle nuove tecniche di lavoro.
Si è arrivati alla fine del mese di marzo con una vettura completamente nuova, rivista in ogni sua
parte e portata al massimo della sua potenzialità.
Battezzata il 3 aprile sulla pista di Castelletto di Branduzzo dal famoso pilota di formula uno Erik
Comas, nonché proprietario della vettura, in attesa della prima competizione agonistica, che sarà
il Tour de Course di ottobre, la Stratos farà da apripista al noto “Rally della Lanterna”.
Accenderà quindi i motori venerdì sera 10 giugno al palazzetto dello sport di Genova, con
un’avvincente prova spettacolo, per continuare nell’entroterra genovese e concludersi con l’arrivo
previsto sabato sera di nuovo al palazzetto.
Via G. Majorana, 17r - 16166 Genova Tel: 010.372.31.38 Fax. [email protected] www.universitymotors.it
La parola passa Mauro Ambrogi, per una relazione sulla preparazione della vettura:
“Quando la vettura è arrivata presso la nostra officina, Enrico Cresta ed io abbiamo iniziato subito
a studiare quello che si poteva e doveva fare per rendere la vettura competitiva, visto che della
preparazione degli anni ‘70, nella quale correva con il motore preparato dall’university motors per
Serpaggi, (ma il restante come G4), era rimasto veramente poco. Dopo un’attenta analisi e mesi
di lavoro si è arrivati ad ottenere una Stratos completamente nuova e al massimo della sua
performance.
Peso:
“La prima cosa che bisognava abbattere era il peso, superiore alla fiche (880Kg) di oltre 100kg…
quindi si è deciso per la sostituzione di parti di carrozzeria con nuove più leggere. Dopo una
diffusa ricerca anche all’estero, in accordo con il proprietario abbiamo deciso di fare per conto
nostro, facendo costruire gli stampi(cofano ant e post,porte ,fanaliera ) da un nostro fornitore in
modo da avere un maggior controllo sul lavoro. A fine restauro grazie alla carrozzeria più leggera
e a tutto il lavoro svolto il peso è arrivato a 900kg…”
TELAISTICA:
“La scocca è stata completamente smontata e alleggerita , raschiandola dalla vecchia verniciatura
per controllare eventuali crepe. Abbiamo, quindi riverniciato il telaio anteriore e posteriore,
sabbiato le parti delle sospensioni e trattate con un procedimento galvanico anti-ruggine, bracci
ant. e post., modificati in base ad un disegno dell’university dell’epoca, per avere maggiore
robustezza. Ovviamente sono stati montati uniball nuovi .”
CAMBIO:
“Abbiamo revisionato completamente il leveraggio, modificandolo per avere una corsa più breve
della leva. Abbiamo, inoltre, installato un selettore, sviluppato negli anni ’70, per evitare il
bloccaggio del cambio, dovuto all’inserimento di due marce insieme. E per finire abbiamo
montato la frizione AP bidisco.”
SCARICO:
“Lo scarico è stato la parte meccanica, che negli anni ’70, ha reso le nostre Stratos uniche e
riconoscibili a primo impatto, perché su nostro studio e progetto avevamo creato uno scarico” 6
in 1”, che abbassava la coppia motore, senza perdere di potenza. Quindi abbiamo sostituito
quello presente sulla vettura (che era un mix tra l’originale ed il nostro) con uno dei nostri “6in1”
in acciaio inox.
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FRENI:
Dopo un’attenta analisi sull’impianto frenante, per garantire più sicurezza al pilota, abbiamo
proceduto con la costruzione di campane in ergal, sostituito i dischi, le tubazioni, le pompe freni
e le pinze posteriori sono state cambiate con un modello più grande consentito in fiche; inoltre
abbiamo installato il regolatore ed abbiamo eliminato il freno a mano idraulico, non a norma, per
uno regolare come all’epoca.
SOSPENSIONI:
Un’altra grande parte di studio è stata compiuta sull’assetto, decidendo alla fine di installare
nuovi ammortizzatori e molle; la scelta è ricaduta su OHLINS con base proflex, realizzati su
nostre specifiche. Gli ammortizzatori sono stati resi regolabili in estensione, ed abbiamo
modificato l’attacco anteriore come per le Stratos Safari, per poter utilizzare un ammortizzatore
più lungo. Anche i bracci posteriori sono stati modificati per permettere un range di regolazione
più adatto alle gomme moderne.
MOTORE:
Quando la vettura è arrivata da noi non si metteva in moto, così decidemmo di smontare il
motore dalla vettura e testarlo in sala prova con cautela per evitare ulteriori problemi. Ci
accorgemmo da subito che il motore non aveva le prestazioni che avrebbe dovuto avere, quindi,
interrompemmo la prova e iniziammo subito lo smontaggio;
All’apertura trovammo ciò che ci aspettavamo e cioè bronzine fuse, alcuni problemi alle testate
che erano state lavorate in un modo sbagliato ed un problema ad un asse a cammes, insieme ad
una punteria col suo alloggiamento nella testata rovinati in seguito ad una precedente rottura.
Molte cose erano state sostituite nel tempo e del motore costruito dall’University era rimasto ben
poco.
Abbiamo così dovuto sostituire particolari come i pistoni che nonostante fossero ancora in buono
stato erano del tipo a due fasce elastiche, mentre noi avevamo sviluppato a suo tempo un tipo di
pistone a tre fasce che dava migliori risultati. Il collegamento della pompa d’iniezione meccanica
Kugelfisher (vera “firma” delle Stratos costruite dall’University Motors, pioniera nel suo utilizzo)
non era più quello originale ma era stato sostituito con un sistema a denti saldato sull’asse a
cammes relativo, cosa che ci ha costretto a sostituire anche i due assi a cammes di aspirazione
(l’altro era comunque rovinato come detto). È stato così alesato, incamiciato e ribarenato.
L’Albero motore rettificato e bilanciato insieme ad un volano speciale costruito sotto nostre
direttive e ad una puleggia motore a disegno. Abbiamo inoltre sostituito le punterie con un tipo
più leggero e i pistoni con tipo a tre fasce elastiche. Sotto nostro disegno, sono state costruite le
guarnizioni della testa speciali; anche gli assi a cammes di aspirazione sono nuovi con nuovo
calettamento della pompa di iniezione, che è stata smontata, revisionata e perfezionata con
modifiche apportate in questi 30 anni. Anche per i conetti d’aspirazione, c’è stato un grandissimo
e minuzioso studio, sono stati fatti costruire a disegno con una particolare tecnica in resina,
stessa procedura per i cassoncini aspirazione che mancavano su questa vettura , mentre
all’epoca si montavano già. Su nostro disegno sono stati realizzati anche i supporti motore rigidi.
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IMPIANTI VARI:
Per quanto riguarda l’impianto benzina è stato completamente sostituito con uno nuovo e a
norma con le specifiche dell’Allegato J della F.I.A. Per maggiore sicurezza abbiamo rivestito la
paratia abitacolo con un materiale ignifugo riflettente paracalore dal lato motore e con un panno
ignifugo all’interno. Per la stessa sicurezza abbiamo deciso di installare un impianto estinzione a
pioggia che non è obbligatorio ma più sicuro e quindi consigliato dalla F.I.A.
Stessa sorte per l’impianto di raffreddamento , che è stato rifatto completamente, applicando un
radiatore in alluminio e nuove tubazioni in alluminio e silicone. Anche la vaschetta dell’acqua di
recupero e lo sfiato motore sono stati ricostruiti in alluminio.
Per quanto riguarda l’impianto elettrico, è stato completamente revisionato e modificato con
l’installazione di un nuovo stacca batteria “ibrido” che sostituisce quello dell’epoca migliorandone
l’affidabilità.
Non potevamo dimenticarci della parte meno meccanica ma non meno importante nei rally e
quindi dell’interno della vettura. Per questo motivo abbiamo sostituito tutti gli strumenti di
controllo motore e abbiamo installato un trip master a norma FIA. Essendo nei rally, la
comunicazione una parte fondamentale, abbiamo deciso di montare un interfono di nuova
generazione, costruito dalla Stilo con possibilità di comunicazione via bluetooth. L’abitacolo è
stato allestito con sedili Recaro ( unici compatibili in altezza con l’abitacolo della Stratos) da
competizione leggeri e cinture di sicurezza a norma.
Per finire, a termine del restauro siamo tornati sul banco prova prima ed in seguito su quelli a
rulli per verificare anche il resto della vettura; abbiamo così scoperto di avere perso 100kg di
peso, ottenuto oltre 260 cv con una curva di coppia migliore a quella dell’epoca, grazie agli
sviluppi di questi 30anni anche sui lubrificanti.
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