Prove anti-Inghilterra:
Balotelli unica punta
con Verratti mezzala
Prandelli non svela l’11 titolare in campo sabato. Articolo a pag. 10
Il nuovo
ITALIAN COMMUNITY DAILY NEWSPAPER
$1.00 Più tasse nella Gta (prezzo più alto fuori) ■ Anno 02 ■ N. 111
www.corriere.com
Mercoledi 11 Giugno 2014
“I Conservatori ci toglieranno la cittadinanza”
Una lettera dell’esperto legale Rocco Galati chiede agli mp di non approvare il C24: «È incostituzionale»
TORONTO - Due lettere: una indirizzata agli mp e un’altra al Governatore Generale del Canada
David Johnston. È partita l’offensiva alla legge C24 sulla cittadinanza presentata dai conservatori.
Ieri il Constitutional Rights Centre, capeggiato dall’esperto legale
Rocco Galati, ha inviato le missive nelle quali si chiede di non approvare il testo perché “incostituzionale e antiumanitario”. Galati
contesta in particolare le norme
che di fatto permettono al governo canadese ampi spazi di revoca
della cittadinanza. Secondo l’équipe di esperti ciò va contro l’articolo 91(25) della Costituzione del
1867, rimpatriata e riconfermata
nel 1982.
 ARTICOLI A PAGINA. 2
LA CONFERMA
Investigazione
a Villa Charities
Alcuni cartelli elettorali a Glencairn Avenue: domani si saprà chi vincerà le elezioni
Elezioni in Ontario, domani si vota
Intanto i sindacati di polizia, insegnanti e infermieri prendono posizione contro Hudak
 ARTICOLO A PAGINA. 3
IL COLLE
NEW BRUNSWICK
MONCTON - Mocton si è stretta ieri intorno ai suoi agenti: oltre
2.700 persone hanno partecipato ai funerali dei tre agenti dell’Rcmp Fabrice Georges Gèvaudan,
Douglas James Larche e Dave Joseph Ross. Tra i presenti il primo
ministro Stephen Harper e il leader dei liberali Justin Trudeau.
 SEGUE A PAG. 6
 ARTICOLO A PAG. 4
Spari al liceo:
studente morto,
ucciso il killer
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STATI UNITI
Napolitano vuole le riforme Funerali a Moncton: dolore
e parla di mandato a termine e sconcerto per i tre caduti
ROMA - Il capo dello Stato Giorgio Napolitano è intervenuto ieri
al David Donatello dicendo: «L’interesse del Paese impone riforme
e cambiamenti, bisogna superare
schemi del passato per visioni più
aperte». Il presidente della Repubblica ha poi detto che il suo
secondo mandato resta a termine.
TORONTO - Villa Charities è
di nuovo nell’occhio del ciclone.
Dopo le accuse di molestie sessuali
dello scorso dicembre al personal
trainer della palestra del Columbus
Centre Lawrence Grecchi, la cui
udienza continua ad essere rinviata, arriva ora dal comune di Toronto la conferma che è in corso una
investigazione nei daycare gestiti
da questo ente.
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MERCOLEDI 11 GIUGNO 2014 • CORRIERE CANADESE
2
CANADA
LA POLEMICA
C24 incostituzionale, lettera di Galati agli mp
Villa Charities,
è in corso una
investigazione
Il Costitutional
Rights Center
scrive a deputati
e senatori per
invitarli a non
approvare la legge
sulla cittadinanza:
«Non rispetta
i diritti umani»
(segue dalla prima)
Mario Cagnetta
TORONTO - Dopo le ultime leggi sull’immigrazione che hanno
reso sempre più diicile lavorare
in Canada, ora è la nuova legge
sulla cittadinanza a scatenare un
vero e proprio putiferio. Ieri il
Costitutional Rights Centre, costituito dai legali Rocco Galati,
Paul Slanzy e Manuel Azevedo ha
inviato una lettera a tutti i membri del parlamento per spingerli a
non trasformare in legge il C-24.
Il motivo? Secondo loro si tratta
a tutti gli efetti di una legge incostituzionale soprattutto per
quanto riguarda la possibilità di
revoca della cittadinanza canadese ai connazionali in possesso
della doppia cittadinanza che si
rendano protagonisti di reati di
terrorismo. Il C24 aumenterebbe
poi i poteri del ministro di revocarla, per esempio in caso di menzogna del richiedente, togliendo a
quest’ultimo anche la possibilità
di ricorrere in appello.
La lettera che potete leggere
qui sotto nella duplice versione
italiano/inglese, a detta dei tre
esperti “rappresenta un vero e
proprio terremoto rispetto alla
giurisprudenza inora in vigore”.
Il Costitutional Rights Centre ha
L’esperto legale Rocco Galati
anche scritto una missiva al governatore Generale del Canada
David Johnston invitandolo a non
approvare la legge in quanto incostituzionale e antiumanitaria.
Il problema è di non poco conto
perché secondo i legali al parlamento federale non spetta alcuna
autorità costituzionale sulla cittadinanza delle persone nate in Canada ma soltanto su quelli naturalizzati e sugli stranieri. La revoca
della cittadinanza potrebbe poi
esporre queste persone al rischio
di essere considerati apolidi e ad
essere sottoposti a crimini contro
l’umanità. Quella di Rocco Galati
e dei suoi colleghi non è la prima
presa di posizione contro questa legge. Già nel febbraio scorso
il professore di legge esperto di
immigrazione all’Università della
British Columbia Catherine Dauvergne aveva criticato aspramente i nuovi provvedimenti sul Globe and Mail deinendo la politica
del governo conservatore come
la conclusione del multiculturalismo. “Anziché una porta aperta,
come nella politica multiculturale, questa è una politica di restringimento del signiicato di ciò che
vuol dire essere canadese”. «Una
politica come questa - ha dichiarato - si preoccupa del fatto che la
gente non sia abbastanza canadese e sostiene la necessità di sorvegliare più da vicino questo fatto e
inoltre ribadisce il monopolio del
governo canadese nel deinire che
cosa signiica veramente appartenere a questo Paese». Nelle ultime
settimane sono state organizzate
anche delle petizioni contro questa legge. Sul sito www.change.
org è infatti possibile sottoscrivere l’iniziativa. Il C24 viene deinito sul portale web come una legge
sbagliata moralmente, legalmente ed eticamente soprattutto per
quanto riguarda il discorso della
revoca della cittadinanza. Tra le
altre misure introdotte dal C24 c’è
anche un aumento delle spese per
l’ottenimento della cittadinanza,
un allungamento dei termini per
il raggiungimento della idoneità
e la sostituzione dei giudici con
dei funzionari dell’immigrazione
in merito alla decisione inale nei
riguardi dei richiedenti.
[email protected]
L’indagine sulle attività degli asili è uiciale ed i genitori dei bambini sono stati informati tramite lettera del fatto che un dirigente delle
inanze e la direttrice dei daycare
non fanno più parte dell’organico
di Villa Charities.
In parole povere sono stati licenziati: per saperne di più e per ofrire un servizio ai lettori, il Corriere
Canadese ha cercato di contattare
le persone in questione ma senza
riuscire nell’intento.
Il giornale, che è in possesso di
documenti molto importanti, ha
quindi inviato una serie di domande al chair di Villa Charities Nina
Perfetto e a quella del Columbus
Centre Karen Manarin che però si
sono riiutate di rispondere.
L’avvocato di Villa Charities
Michael B. Fraleigh ha inviato una
email al giornale in cui si legge che
“preoccupazioni per quanto riguarda alcuni aspetti della gestione dei
suoi programmi negli asili sono
stati portati all’attenzione di Villa
Charities nel febbraio 2014” e che
“Villa Charities non commenterà
ulteriormente su questo”.
Dal canto suo Elaine Baxter-Trahair, general manager del
Toronto Childrens Services ha risposto ad una email del Corriere
Canadese confermando nero su
bianco che “Villa Charities è nel
bel mezzo di una investigazione da
parte della città”.
Il Corriere, come detto, è in possesso di documenti molto importanti che condividerà con i suoi
lettori al fine di garantire il sacrosanto diritto all’informazione.
L'APPELLO AGLI MP
ENGLISH VERSION
Non approvatela è incostituzionale
Tories ready to deprive citizenship
A tutti gli MP ed i Senatori in carica
Parliament Hill, Ottawa
All sitting MPs and Senators
Parliament Hill, Ottawa
RE: Bill C 24
S
criviamo in nome e per conto del Constitutional Rights Centre Inc.
The Constitutional Rights Centre
Inc. è allarmato dai contenuti della proposta di legge C-24 che prevede la possibilità
di togliere la cittadinanza canadese anche
a cittadini nati in Canada, qualora essi siano in possesso o possano ottenere una seconda cittadinanza in un altro Paese.
La cittadinanza canadese potrebbe essere tolta a questi nostri connazionali anche nel caso essi non abbiano mai chiesto, non stiano per e neppure abbiano intenzione di chiedere un’altra cittadinanza.
Un cittadino canadese nato in Canada potrebbe venire espulso e deportato in un Paese che potrebbe anche non concedergli la
propria cittadinanza, divenendo di conseguenza un apolide. Inoltre in molti Paesi i
diritti legali alla cittadinanza si applicano
ino alla quinta generazione di discendenti
nati in un’altra nazione.
In base all’articolo 91(25) della Costituzione del 1867, rimpatriata e riconfermata
nel 1982, al Parlamento Federale non è riconosciuta nel modo più assoluto alcuna
autorità costituzionale sulla cittadinanza
di persone nate in Canada, ma soltanto su
“Naturalizzazione e Stranieri”.
Le nuove disposizioni avranno l’efetto
di esporre quei cittadini canadesi che venissero espulsi a “persecuzioni” e/o a costringerli allo stato di “apolide”, nel caso di bambini nati in Canada con lo status di rifugiati sulla base della Conven-
zione internazionale, oppure appartenenti a gruppi perseguitati da quel particolare Stato. In efetti l’espulsione verso molti
Paesi con l’etichetta di “terrorismo” o “tradimento” rende tale persecuzione praticamente certa.
Sifatte “deportazioni” e “persecuzioni”
costituiscono un “crimine contro l’umanità” in base al Crime Against Humanity
and War Crimes Act, S.C. 2000, C. 24.
Con tutto il dovuto rispetto, qualsiasi
MP o Senatore che voti a favore o non faccia nulla per evitare l’entrata in vigore di
tali disposizioni di legge “cospira” e/o è un
“soggetto attivo” secondo l’articolo 4(1.1)
di tale Legge, il cui articolo 3 incardina Sua
Maestà la Regina, inclusi i Suoi MP, Senatori e membri del Consiglio Privato.
Questo aspetto della proposta di legge
C 24, un vero e proprio terremoto rispetto alla giurisprudenza inora in vigore per
quanto riguarda i diritti di cittadinanza di
coloro che sono nati in Canada, dovrebbe essere rimandato all’esame della Corte Suprema in base al Supreme Court Act
dal Governatore in Consiglio e non semplicemente approvato dal Parlamento nella
lampante mancanza di attribuzione e autorità costituzionale.
Il Constitutional Rights Centre Inc. intende adire ogni possibile via legale per
opporsi al Bill C 24.
Tanto si doveva per opportuna conoscenza.
Per Constitutional Rights Centre Inc.
Rocco Galati B.A. LL.B. LL.M.
Paul Slanzy B.A. LL.B. LL.M.
Manuel Azevedo B.A. LL.B. LL.M.
RE: Bill C 24
W
e write on behalf of the Constitutional Rights Centre Inc. The
Constitutional Rights Centre
Inc. i s alarmed at the contents of Bill C-24
that provides for the removal of citizenship, of Canadian-born citizens, if they possess or may apply for dual nationality, of
another country. Such removal may occur
despite the fact that they have not, do not,
nor wish to apply for dual nationality. A
Canad ian-born citizen may be removed
and wake up to landing in a country which may not recogn ize the dual nationality and thus become stateless. Furthermore, in many countries technical right to national ity applies up to ive (5) generations
born abroad.
Under s. 91(25) of the Constitution Act,
1867, patriated and re-airmed in 1982, the
Federal Parliament has absolutely no constitutional authority over the citizenship of
persons born in Canada, but only over "Aliens and Naturalization".
The net efect of the new provisions will
be to expose those Canadian-born citizens, through removal, to both "persecution" and/or "stateless" status in the cases
of Canadian-born children of Convention
Refugees or belonging to persecuted groups
in that country. In fact, the removal, to
many countries, with the label of "terrorism" or "treason", makes such an eventuality of persecution a given. Such "deporta-
tion" and "persecution" constitutes a "crime against hu manity" under the Crimes
Against Humanity and War Crimes Act,
S.C. 2000, C. 24.
Respectfully, any MP or Senator voting
in favour or not taking action to avoid such a statutory provision "conspires" and/
or is a "party", under s. 4(1.1) of that Act,
which under s. 3 binds Her Majesty the
Queen in Right of Canada, including her
MPs, Senators, and Privy Cou nci l mem
bers.
This aspect of C-24, in its seismic shift
from the historical and constitutional understanding of the citizenship of those born
in Canada, should be referred to the Supreme Court of Canada under s. 53 of the Supreme Court Act, by Governor-in-Council,
and not simply passed through Parliament
in the obvious absence of Constitutional
source and authority to do so.
The Constitutional Rights Centre Inc.
intends to take every judicial proceeding
possible against Bi ll C- 24.
All of which is respectfully submitted.
On behalf of the Constitutional Rights
Centre Inc.
Rocco Galati B.A. LL.B. LL.M.
Paul Slanzy B.A. LL.B. LL.M.
Manuel Azevedo B.A. LL.B. LL.M.
CORRIERE CANADESE • MERCOLEDI 11 GIUGNO 2014
3
CANADA
ELEZIONI
Tagli al settore pubblico, tutti i sindacati contro Hudak
Dagli insegnanti
agli infermieri,
passando per
pompieri e
giornalisti. Anche
la polizia contro
il piano tory
Leonardo N. Molinelli
TORONTO - Un risultato Tim
Hudak lo ha già raggiunto, ha unito tutti i sindacati dell’Ontario
contro di lui. Insegnanti, lavoratori del sociale, infermieri, pompieri e addirittura i poliziotti della provincia sono infatti compatti
nel dire no al piano del candidato
premier conservatore, che prevede il taglio immediato di 100 mila posti di lavoro nel settore pubblico. Tagli che dovrebbero ridurre gli sprechi e aiutare la creazione di un milione di posti di lavoro
nei prossimi otto anni. Questo il
progetto con cui i tory provinciali cercano di riconquistare Queen’s Park.
Una strategia che però finora avuto il solo risultato di unire praticamente tutte le sigle sindacali
dei settori pubblici, ovvero quelli che sarebbero colpiti dal taglio
dei posti di lavoro. E così in questi giorni si sono moltiplicati i video e gli spot su tv, radio e giornali da parte di associazioni di ogni
tipo per affondare il piano del leader conservatore.
A guidare la protesta sono i sindacati come l’Ontario Federation
of Labour, l’associazione che rappresenta 54 sigle sindacali e oltre
un milione di lavoratori in tutto la
Provincia. Secondo l’Ofl “il piano proposto da Hudak di tagliare
100 mila posti di lavoro nel settore pubblico avrebbe effetti devastanti in tutta la Provincia e farebbe impennare i dati di disoccupazione in tante comunità”.
“I tagli - si legge sul sito del sindacato - minacciano città come
London e Ottawa dove, secondo i
nostri calcoli, sarebbero rispettivamente 7,116 e 11,159 i lavoratori
a perdere il posto”. I licenziamenti, continua la dichiarazione, “farebbero crescere il tasso di disoccupazione del 2.5 per cento nella
zona del Niagara e del 2.4 a Windsor. Addirittura a Peterborough
salirebbe del 3.2 per cento arrivando al 14.8, mentre a Kingston
si toccherebbe il 10.2 per cento e a
Thunder Bay il 9.6”.
«Questa ricerca dimostra la pericolosità dell’imprudente piano di Hudak» dice il presidente
dell’Ofl Sid Ryan, secondo il quale se il piano dei tory venisse applicato «servirebbero poi anni per
riprendersi».
Sopra e a sinistra, le proteste
dei sindacati;
a fianco Hudak
e Sid Ryan
«Il piano di Hudak distruggerà
le famiglie e le comunità che già
adesso fanno fatica - aggiunge il
presidente del Cupe Ontario, Fred
Hahn - perché significa meno posti letto in ospedale e minor supporto scolastico per i bambini».
Proprio le associazioni sindacali di insegnanti e infermieri sono
quelle che nelle ultime settimane
si sono esposte di più contro l’elezione del leader conservatore.
I leader di sindacati e federazioni hanno preso posizione contro
il piano di Hudak e chiesto ai loro
colleghi di fare lo stesso.
È il caso per esempio di James
ciazioni di insegnanti, come l’Elementary teachers’ federation
of Ontario con i suoi 2400 membri e l’Ontario Secondary School
teachers’ Federation, che rappresenta 1700 insegnanti più segretari, custodi, tecnici e altre categorie che lavorano dentro le scuole.
A loro si è unita, fra le altre, anche
l’Ontario nurses association, a sua
volta interessata dai tagli previsti
da Hudak anche nel settore ospedaliero.
Una lettera è stato lo strumento utilizzato anche dai pompieri dell’Ontario per schierarsi contro i tagli. A scriverla però è sta-
CAMPAGNA ELETTORALE
Ultime tappe nelle città per i candidati premier
TORONTO - I tre candidati premier continuano la loro campagna
elettorale in questi ultimi giorni
senza cenni di rallentamento. Il
premier Kathleen Wynne ieri ha
fatto tappa a Kingston, Trenton e
Pickering mentre il leader conservatore Tim Hudak si è fermato a
Richmond Hill prima di scendere
a Oakville e poi a London.
Il leader dell’Ndp Andrea
Horwath invece ha voluto portare il suo sostegno ai candidati neodemocratici di Essex, London,
Brantford e Waterloo.
Horwath ha voluto rispondere agli attacchi fatti da Wynne
durante il fine settimana, quando il premier ha fatto riferimento più volte alla figura dell’ex leader federale dell’Ndp Jack Layton.
L’ex leader, scomparso nell’agosto 2011, è stato tirato in ballo da
mi ha aiutato a
“ Anna
sfruttare quegli sconti di cui
non conoscevo nemmeno
l’esistenza.
- Nancy R.
”
“
Ryan, presidente dell’Ontario english catholic teachers assocition, che in una lettera ai membri
dell’associazione ha scritto che “il
futuro, la salute della educazione
pubblica e la prosperità dell’Ontario” dipendono da queste elezioni.
“L’idea sbagliata che si possa
creare nuovo impiego tagliando
100 mila posti di lavoro nel settore pubblico - continua il presidente degli insegnanti cattolici - colpirà tutti noi negli anni a venire”.
Ma i tagli di 19 mila insegnanti promessi da Hudak hanno fatto muovere anche le altre asso-
Amo il fatto che Anna possa
parlare in italiano e sia più
facile per me capire.
- Paulino M.
”
Wynne contro Horwath, accusata di non aver negato in partenza
di votare un governo di minoranza dei conservatori. La candidata
ndippina ha invece risposto che il
vecchio leader si sarebbe scagliato con il governo liberale travolto
dagli scandali.
Nel frattempo Hudak ha dovuto
ancora una volta difendere il suo
comprenda me e le mie
esigenze.
- Dante R.
piano di tagliare 100 mila posti di
lavoro nel settore pubblico escludendo che tali misure possano incidere sulle classi di sostegno per
i bambini disabili.
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una persona
“ Finalmente
preparata e amichevole che
”
to Harold Schaitberg, presidente
generale dell’International association of fire fighters, che da Washington DC ha preso carta e penna attaccando i conservatori provinciali e paragonandoli addirittura al Tea Party americano. A chiedere la presa di posizione del sindacato internazionale dei pompieri era stato proprio il presidente dell’Ontario professional fire
fighters association, Mark McKinnon. Anche i pompieri sono infatti
tra le categorie a rischio se a Queen’s Park arrivasse Hudak.
Negli ultimi giorni addirittura
la rappresentanza sindacale dei
giornalisti ha lanciato il suo appello contro un’eventuale vittoria
dei tory. L’Unifor local 87-M lunedì ha infatti deciso di schierarsi e
unirsi al coro contro il piano di tagli di Tim Hudak.
Il caso che però ha fatto più rumore è senza dubbio quello del
sindacato di polizia provinciale, l’Ontario provincial police association. La scelta dell’Oppa di
pronunciarsi pubblicamente contro un candidato ha fatto scalpore e suscitato polemiche anche
tra chi contrasta la piattaforma di
Hudak. Non è la prima volta però
che il sindacato, che rappresenta
6200 poliziotti e 3600 civili, decide di prendere una parte politica.
Successe infatti anche negli anni’90, quando il sindacato decise
di dare il suo endorsement al candidato conservatore Mike Harris.
Anche allora ci furono polemiche sull’opportunità di schierarsi
politicamente da parte del sindacato di polizia. La cosa buffa è che
stavolta l’Oppa si schiera contro
un membro di quel governo che
invece venti anni fa decise pubblicamente di appoggiare.
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MERCOLEDI 11 GIUGNO 2014 • CORRIERE CANADESE
4
CANADA
NEW BRUNSWICK
I residenti di
Brampton donano
denaro per i
funerali di Nicolas
Ieri a Moncton i funerali dei tre Mounties
TORONTO - Il suono delle cornamuse, il rullo dei tamburi. L’atmosfera greve, la processione con
agenti di tutti i corpi di polizia
giunti da ogni angolo del Canada e dagli Stati Uniti per porgere
l’ultimo saluto a Fabrice Georges
Gèvaudan, Douglas James Larche
e Dave Joseph Ross, i tre agenti
uccisi giovedì scorso dalla follia di
Justin Bourque.
Moncton si è stretta attorno ai
suoi agenti: si calcola che oltre
2.700 persone abbiano marciato raggiungendo il Moncton Coliseum. Quattro ufficiali dell’Rcmp
a cavallo hanno seguito i carri funebri che trasportavano le bare
degli agenti avvolte nella bandiera
canadese verso il Coliseum dove
sono stati celebrati i funerali e che
non è stato sufficiente a contenere tutta la gente: in altri sei punti della città e in quattro al di fuori di Moncton, sono stati sistemati dei maxi schermi per permettere a tutti di seguire la cerimonia.
All’esterno della struttura che
può contenere 7mila persone e
che era gremita all’inverosimile la
gente ha applaudito per 45 minuti gli agenti di ogni forza di polizia
mentre facevano il loro ingresso
nel Coliseum. Molti i volti segnati, il dolore non è ancora stemperato. Tra i presenti il primo ministro Stephen Harper, il leader liberale Justin Trudeau, quello dell’Ndp Tom Mulcair e il governatore
generale David Johnston.
In un silenzio ovattato Daniel
Larche ha ricordato il fratello
Douglas James: «La sua morte ha
cambiato la mia vita per sempre ha detto - sono qui davanti a voi
con una tristezza insopportabile,
con incredulità, rabbia perchè un
grande uomo ci è stato portato via
troppo presto. Mai avrei immaginato, neppure nel peggiore di miei
Un momento dei funerali dei tre agenti dell’Rcmp uccisi da Justin Bourque
incubi, di dover essere qui a ricordare mio fratello».
È stato il cognato di Dave Joseph Ross a ricordare il poliziot-
to scomparso. «Dave era a casa
e stava preparando un barbecue
quando ha ricevuto la chiamata ha detto Adrian Vander Ploeg - ha
lasciato tutto, anche la porta del
garage aperta per correre e fare il
suo dovere tanta era la sua dedizione». A ricordare Fabrice Georges Gévaudan è stato Geofrey
McLatchie, il suo consigliere spirituale, come “un marito e un patrigno afettuoso, una persona felice, disponibile, unica”.
«È un dolore che brucia - ha
detto il primo ministro Harper lottiamo insieme per avere delle
risposte». «La morte dei Mounties sono una perdita profonda ha aggiunto il caporale Chantal
Farrah, che è stata maestro di cerimonia - siamo qui anche per celebrare le loro vite al servizio della comunità, hanno contribuito al
tessuto di questa città, di questa
provincia e di questo grande paese che è il Canada».
Ieri Moncton si è fermata per
dire addio ai suoi poliziotti e
chiudere una pagina triste della
sua storia.
TORONTO - Le prime indagini condotte dai Vigili del
fuoco e dalla polizia hanno
stabilito che l’incendio scoppiato in un complesso di case
a schiera a Brampton lo scorso sabato causando la morte di Nicolas Gabriel, 10 anni,
ha avuto inizio in una cucina.
L’agente della Peel Regional
Police Lily Fitzpatrick ha detto che il bambino era rimasto
a dormire a casa di amici.
La comunità si è stretta attorno alla famiglia del bambino distrutta dal dolore, mentre al tempo stesso è impegnata ad aiutare le circa 100
persone le cui case, 18 per la
precisione, sono state completamente distrutte dal violento incendio. «La risposta
della comunità è stata istantanea e davvero grande - ha
detto la Fitzpatrick - i cittadini sono stati molto generosi
in questo difficile momento».
È stato lanciato anche l’appello a non donare più capi di
abbigliamento e cibo ma denaro recandosi presso la Regeneration Outreach Community. «Il denaro sarà usato per aiutare le famiglie che
hanno perso tutto nel rogo»,
ha detto Ted Brown di Regeneration Outreach Community. Inoltre i colleghi di lavoro
della mamma di Nicolas Gabriel hanno creato una pagina
web per raccogliere le donazioni per i funerali del bambino.
Il complesso di case a schiera distrutto dal fuoco si trova
nella zona di Queen Street e
Kennedy Road.
CRONACA
Incendio su Westmount Ave.: 10 persone in ospedale
TORONTO - Dieci persone sono
state ricoverate in ospedale a causa di un incendio scoppiato in un
ediicio che si trova al 365 Westmount Avenue, nelle vicinanze di
Duferin Street e St. Clair Avenue
West. Le persone, che sono ricorse alle cure dei medici, hanno inalato fumo tossico ma non sono in
pericolo di vita. Il fuoco ha preso
il via da una cucina al secondo
piano: il fumo, nero e denso, ha
invaso in pochi minuti tutto il palazzo. Tanta gente in preda al panico ha cercato di buttarsi giù dalle inestre ma è stata soccorsa dai
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Wednesday June 18, 2014
vigili del fuoco con le scale aeree.
Una stima dei danni non è ancora
disponibile.
¬ Una terza persona di nome Eon
Charles di Whitby è stata arrestata dalla Durham regional police
in relazione all’aggressione e al
sequestro di un uomo di 23 anni.
Dopo avergli chiesto di restituire
del denaro che gli avevano prestato, due uomini e una donna hanno
aggredito la vittima con i vetri di
una bottiglia e un coltello da cucina tenendola segregata in casa.
Dopo averli convinti ad accompagnarlo ad un appuntamento, l’uo-
mo sarebbe riuscito a fuggire.
¬ L’Opp è giunta alla conclusione
che la morte di un uomo e di una
donna avvenuta in una abitazione
di Napanee può essere ricondotta
ad un caso di omicidio-suicidio.
La tragedia è avvenuta a Tyendinaga Township: l’autopsia condotta sui cadaveri ha stabilito
che Patricia Asselstine, 43 anni, è
stata uccisa dal marito Benjamin
Lindsay, 47 che poi si è tolto la vita. L’indagine continua: chiunque
abbia informazioni utili può telefonare all’Opp di Napanee.
Golf Location: Shawneeki Golf Club, 18543 Woodbine Ave., Newmarket
(3 km N of Davis Dr.)
Dinner Location: West River Event Centre, 2939 Rutherford Rd., Vaughan,
On. L4K 2N7 (Florentine Rm.)
Registration and Lunch: 11:00 a.m. – Shot-Gun Start at 12:30 p.m.
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Event Proceeds: A portion of the event’s proceeds will be donated to the
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Lunedi 9 Giugno 2014
Wynne: «Vogliamo più italiani in Ontario»
Intervista del Corriere Canadese al premier uscente: «Lavoro e sanità le mie priorità, non fidatevi di Hudak»

TORONTO - Lavoro, immigrazione, sanità. Sono questi i punti toccati dal premier uscente Kathleen Wynne alla vigilia delle elezioniprovinciali che si terranno
il 12 giugno. La leader dei liberali ha definito gli italiani come «il
tipo di immigrati che ci servono»
e ha ribadito il suo impegno a farne arrivare di più qui in Ontario.
Un compito di sicuro non facile viste le politiche decise dal governo Harper in materia di immigrazione. Proprio in riferimento
ai conservatori, Wynne se l’è presa poi con il suo rivale Tim Hudak
del partitoprogressista conservatore. Secondo il premier, quest’ultimo rappresenta un rischio perché «vuole smettere di collaborare con il mondo del lavoro».
 ARTICOLI A PAGINA 2-3
L’OMICIDIO
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CORRIERE CANADESE • MERCOLEDI 11 GIUGNO 2014
5
OPINIONI
L’EDITORIALE
Tre vie ma solo quella liberale punta al futuro
P
er molti quella di domani è
una decisione difficile. La
democrazia, in effetti, dovrebbe sempre offrire alternative
che sfidino le certezze degli elettori.
Il risultato del voto di domani
interessa tutti, a prescindere dalle alternative che i contendenti ci
offrono.
Però non sono molte le competizioni elettorali che hanno visto
così tanti gruppi d’interesse (sindacati, associazioni, federazioni
…) di professionisti, consumatori
e non solo, tutti uniti contro l’elezione di un partito in particolare
– i Conservatori. Perché?
La piattaforma elettorale dei PC
ha tre punti principali: diminuire
la burocrazia tagliando immediatamente centomila posti di lavoro
nel settore pubblico; ridurre le
tasse per le aziende, nella speranza che con i risparmi esse creino
nuovi posti di lavoro; le accuse di
corruzione nei confronti del partito al governo e di alti funzionari
dello Provincia.
Rimpicciolire la burocrazia può
essere desiderabile (a patto di
non essere tra quelli che vengono “rimpiccioliti”), ma l’impatto
di quei 6 miliardi di dollari tolti
dall’economia provinciale non ce
l’hanno spiegato. L’ex presidente della Bank of Canada ed un ex
ministro delle Finanze federale
(un collega di Tim Hudak) hanno
entrambi accusato gli imprendi-
tori di mettere in banca il denaro
risparmiato, altro che reinvestirlo. Sulla corruzione i PC, dopo
tanto strepitare, hanno partorito
l’idea di una pubblica commissione d’inchiesta – ma solo nel caso
vengano eletti.
I Liberali, dopo aver presentato
le scuse per i propri passati errori
di giudizio, hanno anche loro presentato un piano in tre fasi. Primo,
investire 130 miliardi di dollari in
10 anni per costruire le infrastrutture del futuro; secondo, spenderne 30 solo per i trasporti; terzo,
costruire partnership con il setto-
re privato per le cosiddette infrastrutture “sociali” come ospedali,
scuole etc.
Per i Liberali, la sfida è far restare l’Ontario tra i posti al mondo è
meglio investire. I loro progetti di
spesa, in mancanza di afflusso di
capitali, potrebbero dare origine
a un aumento dell’indebitamento
delle casse pubbliche. Però si tratta di un piano che è messo nelle
mani di politici ed amministratori
che rispondono ai cittadini delle
proprie azioni.
L’NDP chiede invece un cambio
di facce. A prima vista, la piattaforma elettorale neodemocratica è poco differente da quella
dei Liberali, a parte la riduzione
dell’HST su alcuni costi energetici.
Hanno indovinato lo slogan:
“la scelta non è per forza tra chi
ha poca matematica e chi ha poca etica”, ma non hanno spiegato
chi dovremmo scegliere. A meno
di presumere che l’NDP sia ottima in matematica e onesta fino al
midollo.
Noi siamo dei “praticoni”, ci
piacciono fatti concreti da esaminare, discutere, verificare. Sia
quando siamo a favore che quando siamo contro.
I Conservatori ci chiedono di
credere al fatto che saranno gli
interessi privati (ossia quelli delle “corporation”) a realizzare gli
obiettivi della politica economica
del loro governo.
L’NDP si è attribuita il monopolio dell’onestà. La piattaforma
presentata dai Liberali, nonostante tutte le sue pecche, almeno
contiene una visione per il futuro
dell’Ontario. Noi pensiamo che
sia giusto sostenere questa immagine del futuro.
ENGLISH VERSION
F
or some it will be a tough
decision tomorrow. The
democratic exercise should
always offer alternatives that
challenge the voter’s intent.
All of us have an interest in
the outcome of tomorrow’s vote,
notwithstanding the choices offered by partisan interests.
It’s a rare election that sees so
many interest groups (unions,
associations, federations…) of
professional, consumers and
others united in opposition to
the election of one party – the
Conservatives. Why?
Their platform has three
main planks: (1) downsize the
The Wynne-ing choice for tomorrow’s vote
bureaucracy by 100,000 jobs immediately (2) tax reduction for
Businesses in the hope they will
create jobs with extra revenues
(3) accusations of corruption on
the part of the government party
and senior bureaucrats.
Downsizing may be desirable
(provided you’re not the one
being downsized) but the net
impact of withdrawing some $ 6
billion in spending represented
by those cuts has yet to be explained. The former Chairman
of the Bank of Canada and former Federal Minister of Finance
(a colleague of Mr. Hudak) both
deplored the fact that business-
es were hoarding money not investing.
As to the allegations of corruption, after self-serving statements, all they propose to do is
launch a public inquiry – and only if they are elected.
The Liberals, for their part,
after apologizing for errors in
judgment, proceeded to outline
their plan for the future. It too
has three main planks: (1)$ 130
billion over ten years to build
infrastructure for the future (2)
$ 30 billion in transportation (3)
partnerships for investments
in social institutions. Their
challenge is to maintain inter-
est in Ontario as a destination
point for investment. Their expenditure plan, if implemented
without that, may prompt more
borrowing; but it is still a plan
that can be influenced by public
policy makers accountable to the
electorate.
The NDP is offering a change
in personalities. Its program on
the surface differs little from the
budgeted proposals presented
by the Liberals, with the specific
exception of HST reduction on
some utilities.
They have a catchy campaign
line “we needn’t limit ourselves
to a choice between lousy math
and lousy ethics.” But they didn’t
fill in the blank, one is left to
presume that the NDP is good in
math and honest to boot.
We prefer to deal with facts
that can be examined, debated,
checked – whether we agree
with them or not.The Conservatives are asking us to trust third
parties (corporate interests) to
fulfill policy objectives. The
NDP claims a monopoly on honesty.
The Liberals have presented
a plan, which despite any shortcomings, still outlines a vision
for Ontario. We propose to support the Liberal vision.
MERCOLEDI 11 GIUGNO 2014 • CORRIERE CANADESE
6
ITALIA
IL COLLE
Napolitano: riforme e poi rimetto il mandato
ROMA - Un secondo mandato al
Quirinale strettamente legato al
percorso delle riforme che il Paese chiede con sempre maggior
forza. Un «temporaneo prolungamento» che il presidente della Repubblica esercita, «fermamente e
rigorosamente e nell’interesse del
Paese». Giorgio Napolitano conferma ancora una volta che il suo
bis al Colle è temporaneo e ancora una volta lega la sua permanenza alla presidenza della Repubblica alle riforme, a partire da quelle
istituzionali. Naturalmente il capo
dello Stato non fornisce date o riferimenti ma ieri è stato proprio
lui a riprendere il tema del suo
mandato per rendere pubblico un
nuovo pressing a governo e parlamento affinché non si perdano in
«sterili inconcludenze».
Occasione per la puntualizzazione presidenziale è stata - un
po’ a sorpresa - la consueta cerimonia per i David di Donatello
nel salone delle feste del Quirinale. Tra registi, attori e varie celebrità del mondo del cinema (superstar dell’evento Sofia Loren
con la quale c’è stato un garbato
scambio di complimenti), Napolitano ha mostrato di non aver perso di vista la strada tortuosa che
dovrebbe portare alla fine del bicameralismo perfetto. «L’interesse del Paese suggerisce cambiamenti e riforme in molti campi,
anche riforme istituzionali», premette senza tanti giri di parole andando subito al sodo. Non a caso proprio ieri il presidente aveva
Lombardia, Maroni
lancia l’allarme:
«È a rischio
la vetrina Expo»
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
fatto salire al Quirinale il ministro
per le Riforme Maria Elena Boschi per informarsi sullo stato di
salute del passaggio parlamentari.
«Accordo vicino», ha detto la Boschi dopo aver parlato con Matteo Renzi che si trovava ieri a Pechino dopo la sosta in Vietnam. La
“moral suasion” del presidente si
fa sempre più pressante e a tutto
campo, forte dell’onda lunga delle elezioni europee la cui lettura
unanime è stata di un voto per la
stabilità e il cambiamento.
«Quando dico che l’Italia ha
bisogno di cambiamenti e riforme dico - ha spiegato Napolitano
- che bisogna liberarsi da schemi
del passato, che c’è bisogno di visioni più aperte che sprigionino e-
nergie innovative e qualità di crescita».
Non crogiolarsi sugli allori, è il
messaggio del Colle da dove - certamente ancora per un po’ - l’anziano presidente (89 anni il prossimo 29 giugno) esamina attentamente la forza riformatrice di
questo Governo per poi trarre le
sue personalissime conclusioni.
VENEZIA
Mose: vertice in procura, giorni decisivi per l’inchiesta
VENEZIA - A “parlare” nell'inchiesta Mose adesso sono le carte, migliaia e migliaia di atti e trascrizioni di interrogatori raccolti
in una quindicina di faldoni. Pagine da cui spuntano decine di nomi, anche di politici o amministratori locali, che non risultano
indagati e che aidano a smentite
ogni possibile accostamento del
loro nome alle indagini in corso.
«Non avendo nulla da nascondere e non avendo mai percepito
alcunché, sono in attesa di essere
sentito dai magistrati di Venezia»
ricorda l’ex ministro Altero Matteoli; anche Gianni Letta e Renato Brunetta, non indagati, hanno
dato mandato agli avvocati di presentare una denuncia. «A sostegno della mia campagna elettora-
le per le comunali veneziane del
2010 - dice in un passo Brunetta è stato deliberato un contributo elettorale, e per di più non dal Consorzio Venezia Nuova».
Nelle carte, Piergiorgio Baita,
l’ex ad di Mantovani, cita anche
Flavio Tosi (Lega) in relazione al
rimborso di un contributo elettorale. Il Sindaco di Verona si dice
tranquillo e ha fatto sapere di aver consegnato l’elenco dei inanziatori elettorali alla Procura della Repubblica.
Inutile cercare eventuali conferme, smentite o precisazioni
da parte dei magistrati. La linea è
quella del “silenzio” dopo quella
che dagli interessati viene deinita una “sovraesposizione mediatica degli uici”.
Le indagini intanto vanno avanti. Si scava sulla rete dei rapporti per creare fondi neri tra le imprese coinvolte, grandi o piccole
e tutte facenti parte della galassia
manovrata da Giovanni Mazzacurati; si cercano ulteriori riscontri
per supportare il troncone “politico-afaristico”, quello che chiama in causa ad esempio Giancarlo
Galan, fondatore di Forza Italia ed
ex ministro di Berlusconi su cui pende una richiesta di arresto. I
magistrati devono decidere se accogliere o meno la richiesta di poter rilasciare dichiarazioni spontanee avanzata da Galan.
Pesa intanto come un macigno su Venezia il risvolto “amministrativo” causato dall’arresto ai
domiciliari del sindaco Giorgio
Orsoni. L’accusa è inanziamento
illecito a favore del Pd: soldi che
sarebbero stati dati dal Consorzio Venezia Nuova, incaricato di
costruire il Mose, in campagna elettorale una volta visto che era il
“cavallo vincente”.
Lunedì un infuocato consiglio
comunale ha dato il segno dell'incertezza politica. A tenere salda
la maggioranza c’è la necessità di
approvare il bilancio e chiudere
altre partite considerate decisive
per il futuro di Venezia. Molti dei
“dossier” caldi erano in mano allo
stesso sindaco e per questo il vice Sandro Simionato ha chiesto di
poterlo incontrare. La procura ha
detto di no. Il Comune di Venezia
ha comunque deciso di costituirsi
parte civile nell’inchiesta.
MILANO - È scontro aperto fra il
presidente della Lombardia, Roberto Maroni, che ha lanciato l’allarme sui ritardi per l’esposizione universale, e il premier Matteo Renzi. Secondo il governatore,
infatti, i lavori di Expo rischiano
di non essere initi per l’inaugurazione del primo maggio 2015. «Rischiamo di andare oltre il 30 aprile senza avere completato le opere» ha detto chiedendo al governo di «darsi una mossa, altrimenti Expo è bloccata, i lavori sono
bloccati e francamente non trovo
motivo». «Piuttosto che sollevare
polemiche sterili Maroni riletta
sulle responsabilità della Lombardia» gli la risposto Renzi da Shanghai, criticando «i professionisti del pessimismo». Non è la prima volta che il governatore, dopo
l’inchiesta della Procura di Milano sugli appalti per la manifestazione, chiede di approvare il decreto su Expo, che aida poteri di
controllo al presidente dell’authority anticorruzione Rafaele Cantone. Era atteso per la settimana
scorsa in Consiglio dei Ministri,
ma è slittato. Il governatore non
è, però, l’unico a preoccuparsi per
i tempi. A 40 giorni dagli arresti
dell’inchiesta Expo, ha osservato il vicepresidente del Csm Michele Vietti, «sarebbe bene passare dalle parole ai fatti». Maroni si
è detto iducioso ma «andando avanti così - ha avvertito - se passano questa settimana e la prossima» il rischio è di non fare in tempo. «Polemiche inutili» secondo il
ministro dell’Agricoltura, Maurizio Martina, che ha le deleghe
ad Expo. Il decreto, ha assicurato
il ministro della Giustizia Andrea Orlando, andrà in Consiglio dei
Ministri venerdì prossimo. «Credo che Maroni debba star tranquillo - ha commentato -, magari
se si fosse agitato prima forse più
occhi avrebbero potuto evitare di
mandare Cantone dopo». Nessuno intende fare una brutta igura
internazionale. Secondo Renzi l’esposizione è un’opportunità «per
mostrare un Paese migliore di come spesso lo si racconta». «Non
possiamo essere il Paese che realizza il “grandioso” risultato di
consegnare opere incompiute o
connotate dalla corruzione’’ ha
sintetizzato il ministro dell’Interno, Angelino Alfano.
STRASBURGO
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M5S pronto al debutto in Europa
BRUXELLES, - Registrazione delle credenziali, dichiarazione di interessi, pratiche
amministrative, informazioni: è cominciata
ieri l’avventura al parlamento europeo per i
17 pentastellati, i tre della Lista Tsipras e il
pattuglione dei 31 del Pd. Mancano ancora
all’appello invece i cinque leghisti, bloccati dalle scelte di Matteo Salvini, il segretario, che non si sa ancora quale circoscrizione rappresenterà a Strasburgo.
Rilettori puntati sul debutto dei “grillini”, che devono decidere con chi stare.
«L'importante è fare in modo di non inire tra i “non iscritti”, è quello lo spauracchio» dice il capo delegazione, Ignazio Colao. Le regole del parlamento europeo sono
tali che i parlamentari “non iscritti” di fatto
sono deputati di serie B, che non partecipano alla distribuzione dei dossier legislativi
e delle cariche nelle Commissioni.
Colao ha spiegato che, per scegliere il
gruppo parlamentare, «abbiamo parlato
con tutti, tranne che con popolari e sociali-
sti». La decisione sarà
presa dal referendum
di giovedì in Rete.
Serrato il corteggiamento del leader
dell'Ukip, Nigel Farage, che li vuole nel
gruppo
euroscettico Efd. Ieri Farage ha
lanciato un messaggio senza mezzi termini:
«Per il Movimento 5 Stelle non è buona cosa andare con i Verdi o con i Conservatori,
perché i primi sono fanatici europeisti a favore della guerra e i secondi sono euroscettici solo di facciata».
Intanto si afacciano al parlamento europeo anche i Democratici, nell’inedito ruolo di primo partito della famiglia socialista
europea. Gli italiani del Pd punteranno alle posizioni importanti nelle Commissioni
principali, ma anche il ruolo di presidente
della delegazione S&D e dell’intero parlamento europeo.
CORRIERE CANADESE • MERCOLEDI 11 GIUGNO 2014
7
ITALIA
Massimo Nesticò
ROMA - Gli scenari tratteggiati
dal Viminale indicano un tetto di
almeno 100mila migranti che potrebbero arrivare in Italia in tutto
il 2014, quando a metà anno è stata già superata quota 50mila. Numeri di cui tenere conto quando
si andrà dal ministero dell’Economia per chiedere le risorse.
Il punto è stato fatto ieri in un
incontro tra il ministro dell’Interno, Angelino Alfano ed una delegazione dell’Anci guidata dal presidente Piero Fassino, che ha delineato un piano per far fronte all’emergenza. Mentre la titolare della
Difesa, Roberta Pinotti, ha lamentato che «la Difesa non ce la fa più
a sopportare da sola tutto il peso
dell’operazione Mare Nostrum. Se
deve continuare bisogna inserirla
nel decreto missioni».
Bisogna sbloccare al più presto
nuove risorse, dunque. Nel 2011,
anno record con 63mila arrivi sulle coste italiane, c’era lo stato di emergenza per «le attività di contrasto e di gestione dell’alusso di
extracomunitari».
Il capo della Protezione civile Franco Gabrielli fu nominato
commissario delegato e furono
stanziati oltre 700 milioni di euro. Una cifra che quest’anno potrebbe non bastare, tenendo conto dei costi del “dossier” immigrazione: 30-35 euro al giorno per vitto ed alloggio dei migranti accolti
nei centri; nove milioni e mezzo al
mese per i pattugliamenti di Mare
Nostrum; più i costosi voli di trasferimento interni e quelli di rimpatrio nei Paesi di origine.
Alfano, al termine dell’incontro con l’Anci ha riferito che si sta
predisponendo «insieme a sindaci
e Regioni un piano per accogliere
quelli che hanno il diritto di asilo
Grasso: «Mafia,
serve collaborazione
tra gli Stati»
IMMIGRAZIONE
Viminale: 100mila arrivi nel 2014
Ma l’esercito non ce la fa più
e per espellere quelli che non ce
l’hanno. Servono soldi per Mare
Nostrum. Siamo stanchi, l’Europa non ci sta dando quelle risposte che aspettavamo. L’operazione deve concludersi, non domattina, ma dobbiamo individuare una via d’uscita. Non può continuare in eterno».
Da parte sua, Fassino ha spiegato che il Piano «è un accordo-quadro che verrà ratificato giovedì
nell’ambito delle Conferenze Stato-Regioni ed Unificata».
Esso prevede «l’accoglienza di
primo impatto gestita dal ministero dell’Interno in collaborazione
con gli enti territoriali; l’identifi-
cazione delle persone raccolte da
parte degli enti regionali e comunali; lo smistamento nei Comuni
con disponibilità di spazio».
Quanto alle risorse, ha aggiunto, «a partire dalle prossime ore
il ministero dell’Interno e quello
dell’Economia troveranno un accordo, serve una cifra adeguata,
ma il costo complessivo di questa emergenza non può continuare a pesare soltanto sui Comuni».
E imperversa la polemica politica.
Oltre alla Lega e a Forza Italia, anche dall’Ncd di Alfano sono
partiti ieri strali contro Mare Nostrum. «È una missione - secondo
Renato Schifani - che ha richie-
sto al nostro Paese negli ultimi otto mesi uno sforzo umano, professionale ed economico di assoluto
rilievo.
L’Italia non potrà però continuare a lungo a sopportare da sola, con generosità e senso di solidarietà, questi enormi sacrifici».
Per i presidenti delle commissioni Esteri di Senato e Camera,
Pier Ferdinando Casini e Fabrizio Cicchitto, «il monito del ministro Alfano su Mare Nostrum è
giusto: così non si può andare avanti. Aspettiamo il governo nelle prossime ore in parlamento per
sciogliere un nodo non più rinviabile».
CALABRIA
Appalti a una cosca, indagato assessore dell’Udc
COSENZA - Appalti pubblici nel
settore della forestazione in mano alle cosche della ‘ndrangheta. Ogni lavoro compiuto nel comune di Acri, nel Cosentino, dallo spalamento della neve al disboscamento e alla successiva vendita del legname, sarebbe finito ad
imprenditori amici del boss. Un
accaparramento di risorse pubbliche che sarebbe stato reso possibile dall’apporto del massimo esponente del settore: l’assessore
regionale all’Agricoltura e foreste Michele Trematerra, dell’Udc,
nella cui segreteria lavora quello
che gli inquirenti indicano come
elemento di spicco della ‘ndrangheta, Angelo Gencarelli, ex consigliere comunale ad Acri.
È questa l’ipotesi su cui sta la-
vorando il pm della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro
Pierpaolo Bruni che ieri ha mandato i carabinieri a perquisire l’abitazione di Trematerra e gli uici alla Regione ed al dipartimento
agricoltura, con un decreto in cui si ipotizza a suo carico l’accusa
di concorso esterno in associazione mafiosa. “Favori” che sarebbero andati avanti dal 2010 al 2013 e
che hanno visto come scenario il
Comune di Acri, nel quale sia Michele Trematerra che suo padre
Gino - ex senatore ed ex eurodeputato nonché segretario regionale dell’Udc calabrese, molto vicino a Pierferdinando Casini - hanno riscosso negli anni vari successi politici, tanto che lo stesso Gino è stato sindaco del paese pri-
ma di optare, nel 2012, per il seggio a Strasburgo. Insieme a Trematerra sono state perquisite altre 14 persone tra boss e presunti gregari della ‘ndrangheta, imprenditori sospettati di essere organici con le cosche, l’ex sindaco
di Acri Luigi Maiorano e lo stesso
Gencarelli, che quando era impegnato in politica era anche presidente della commissione Urbanistica. E proprio Gencarelli è una
delle figure centrali dell’inchiesta
della Dda catanzarese. È lui, infatti, che viene indicato dagli inquirenti come il promotore della
cosca operante ad Acri e guidata
da Giuseppe Perri (già condannato in via definitiva per associazione mafiosa), espressione sul territorio della ben più potente cosca
Lanzino di Cosenza. Era Gencarelli, secondo l’accusa, l’elemento
“di congiunzione tra l’associazione mafiosa e le istituzioni pubbliche, quali la Regione e gli Enti ad
essa collegati ed il Comune di Acri”; ed era sempre lui il “soggetto
in grado di condizionare, grazie al
rapporto collusivo instaurato con
pubblici funzionari, le scelte amministrative degli Enti e di orientarne le procedure amministrative
riguardanti gli appalti pubblici a
favore di società o ‘cartelli’ di società facenti capo ad imprenditori
organici alla cosca”. In tutto questo Michele Trematerra avrebbe
posto in essere una serie di “condotte materiali e procedimentali
amministrative a favore dell’associazione”.
ROMA - «Giovanni Falcone fu il
primo a comprendere la dimensione transnazionale delle organizzazioni criminali e la necessità di approntare risposte condivise globalmente», ma ancora oggi,
a distanza di tanti anni, gli Stati dice il presidente del Senato Piero Grasso - dimostrano di non aver compreso appieno quell’approccio, indebolendo con una
«ridda di frontiere giuridiche», e
«approcci eterogenei», la lotta alle mafie. Di fatto le organizzazioni criminali si sono globalizzate
mentre l’azione degli Stati rimane
ancorata a livello nazionale, questo nonostante sia stata ratificata da molti paesi la Convenzione
Onu sulla criminalità internazionale, firmata a Palermo nel 2000,
proprio sulla base delle intuizioni di Falcone, che rimane in larga
parte inattuata.
In ottobre gli Stati firmatari si
riuniranno a Vienna per discutere dell’applicazione della Convenzione, e in quella sede, è l’auspicio
di Grasso, che ha parlato ad un seminario dalla Fondazione Falcone
e dal Csm, «che prevalga il buon
senso e si approvi una procedura
di verifica e una serie di strumenti
di assistenza tecnica per sostenere gli Stati più in diicoltà», strumenti eicaci di indagini come l’agente “undercover” contro la corruzione e il crimine organizzato,
una figura che esiste negli Usa ma
non in Italia. «La recessione economica degli ultimi anni - ha detto Grasso - ha ulteriormente consolidato il potere criminale, nella
sostanziale inazione della comunità internazionale». Un concetto rimarcato anche dal vicepresidente del Csm Michele Vietti, che
ha sottolineato come le mafie in
questi anni abbiano fatto da «apparato di supplenza, il lato oscuro di uno Stato ineiciente», contro il quale «le misure repressive o le tradizionali forme di controllo istituzionale sono a tutta evidenza insuicienti», e tale «rete sistemica» va afrontata «come
dimensione ordinaria e comune»,
demolendone «il controllo sociale» e riafermando «l’autorità costituita». Su questo punta il ministro della Giustizia, Andrea Orlando che in un messaggio inviato
a Maria Falcone, presidente della
Fondazione Giovanni e Francesca
Falcone, sottolinea come “va colpita la struttura patrimoniale delle organizzazioni criminali”, elencando quindi gli interventi allo
studio, dall’inasprimento del reato di associazione maiosa alle misure di aggressione preventiva dei
patrimoni criminali.
L’OMICIDIO
Massacra la zia perché lo annoiava
BUSTO ARSIZIO - Ha massacrato l’anziana zia, inferma e afetta da demenza senile,
colpendola almeno 80 volte con un paio di
forbici e un coltello da cucina, perché «non
sopportava più le continue richieste di assistenza» della donna. Il nipote, un pregiudicato 48enne, Simone Impellizzeri, dopo
il delitto si è costituito, ed è stato arrestato
dalla polizia con l’accusa di omicidio volontario aggravato.
La tragedia è avvenuta lunedì notte nel
bilocale in un condominio nel centro di
Busto Arsizio, in provincia di Varese, dove
l’uomo viveva da diversi mesi, ospite della
parente di 85 anni, Giuseppa Tripi, sorella
della madre. Una convivenza diicile, fatta
di frequenti litigi e violenze scatenate anche dall’abuso di alcol, cocaina e psicofarmaci da parte del nipote. Fino a quando Impellizzeri ha “perso il controllo’’ e ha ucciso
la zia che, secondo quanto ha raccontato
agli agenti del commissariato di Busto Arsizio, lo aveva “disturbato’’ chiamandolo e
chiedendogli assistenza.
Si è accanito sulla donna, che si trovava
sdraiata nel suo letto, colpendola prima con
un paio di forbici e poi con un coltello da
cucina, schiacciandole anche il volto con
un cuscino per impedirle di urlare. Probabilmente l’anziana è morta in seguito ai primi fendenti, e i vicini non si sono accorti
di nulla. Attorno all’una il pregiudicato si è
presentato al commissariato di Busto Arsizio per costituirsi, e ha confessato l’omicidio. Sulle mani aveva alcuni grai che si era
provocato da solo, mentre accoltellava la
zia, e i suoi abiti erano chiazzati di sangue.
Gli agenti, quando sono entrati nell’appartamento, si sono trovati davanti a una scena agghiacciante. Il cadavere dell’anziana,
massacrato, era sul letto, in una pozza di
sangue. Sul pavimento il coltello e le forbici sporche di sangue. Secondo i referti del
medico legale, la vittima sarebbe stata colpita un’ottantina di volte nell’arco di pochi
minuti. Il nipote, interrogato nel corso della
notte di lunedì dal pm di Busto Arsizio Mirko Monti, è stato portato in carcere.
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MERCOLEDI 11 GIUGNO 2014 • CORRIERE CANADESE
8
ESTERI
USA
Sparatoria in un liceo: morti studente e killer
NEW YORK - Ancora una sparatoria e sangue in una scuola
americana: uno studente è stato
ucciso ieri mattina in un liceo in
Oregon con un’arma semiautomatica. Anche la persona che ha
aperto il fuoco è rimasta uccisa,
ma ancora non è chiaro in che circostanze. Proprio ieri un’azienda
americana ha cominciato a pubblicizzare una “coperta” antiproiettile che gli studenti dovrebbero
avere a disposizione per sopravvivere all’attacco di eventuali killer.
Intanto però, secondo quanto riferiscono fonti di stampa in
Oregon, ieri l’assassino è entrato
nella Reynolds High School di
Troutdale, ad una ventina di km
da Portland, all’inizio della mattinata, poco dopo le otto. Le lezioni
erano già cominciate.
Apparentemente si trattava di
un “lupo solitario”. Ha agito da
solo, ha confermato la polizia
quando circa un’ora dopo gli spari
ha dato il cessato allarme, dicendo
che “la situazione è stabilizzata”
perché l’aggressore “è deceduto”,
senza però al momento aggiungere altro. Contemporaneamente,
è cominciata l’evacuazione della
scuola. Come sempre in questi
casi, immediatamente dopo i primi spari, all’interno e all’esterno
della scuola è scattato l’allarme.
Attraverso gli altoparlanti o con
dei messaggini, gli studenti sono
stati esortati a mettersi al riparo.
Contemporaneamente decine di
agenti, anche delle squadre speciali, hanno circondato l’edificio,
in cui hanno poi fatto irruzione.
L’aggressore sarebbe morto in
Poliziotti
di fronte
alla scuola
in Oregon
dove uno
studente è
stato ucciso
uno dei bagni della scuola, hanno
riferito alcune fonti, precisando
che la polizia sta ancora perquisendo accuratamente tutto l’ediicio. Come diversi media hanno
fatto notare, si tratta dell’ennesi-
mo episodio di una catena apparentemente senza ine. L’ultimo,
in ordine di tempo risale ad appena quattro giorni fa, quando alla
Seattle Paciic University, nello
stato di Washington, uno studente
è stato ucciso e sette altri feriti in
una analoga sparatoria. Il pericolo
è così difuso, o quantomeno percepito come difuso, che diverse
ditte propongono ai genitori dispositivi di “difesa passiva”, come
gli zainetti blindati. L’ultima novità in questo campo sono ora le
“coperte bodyguard”, a prova di
proiettile, costano un migliaio di
dollari e sono realizzate con gli
stessi materiali dei giubbotti antiproiettile. La ditta che le produce
sostiene che il loro dispositivo è
in grado di ofrire protezione contro “il 90% delle tipologie di armi
utilizzate nelle sparatorie nelle
scuole statunitensi”.
AFGHANISTAN
Cinque soldati uccisi dal fuoco amico
KABUL - Un clamoroso errore
nella localizzazione a terra di un
commando di talebani nella provincia meridionale afghana di
Zabul è costato la vita lunedì sera
a cinque soldati americani appartenenti alla Forza internazionale
di assistenza alla sicurezza (Isaf),
in uno degli episodi più gravi di
“fuoco amico” dall’intervento in
Afghanistan nel 2001.
L’incidente è stato riconosciuto
quasi subito dal comando dell’Isaf
che in un comunicato a Kabul ha
spiegato che “le vittime si sono
registrate durante una operazione
di sicurezza quando la loro unità è venuta in contatto con forze
nemiche”. “Tragicamente - si dice
poi - c’è in efetti la possibilità che
possa essersi trattato di ‘fuoco
amico’”. Sull’incidente, ha assicurato il comando, è in corso un’inchiesta.
A Washington la conferma della
nazionalità dei soldati deceduti è
stata fornita ieri dal portavoce del
Pentagono, contrammiraglio John
Kirby, che ha parlato della «possibilità di un colpo fratricida». Da
parte sua il capo della polizia della
provincia di Zabul, Ghulam Sakhi
Roghliwanai, ha dichiarato alla
stampa che l’incidente è accaduto
nel distretto di Arghandab, dove
un reparto afghano, appoggiato da
uomini dell’Isaf, stava conducendo una operazione di sicurezza
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in vista del ballottaggio presidenziale previsto per il 14 giugno fra
gli ex ministri Abdullah Abdullah
e Ashraf Ghani. Quando l’operazione era pressoché conclusa,
ha poi aggiunto, i talebani hanno
teso un’imboscata ai militari che,
di fronte alla diicoltà della situazione, hanno chiesto una copertura aerea all’Isaf.
È stato a questo punto che i
velivoli intervenuti hanno probabilmente sbagliato i calcoli e scaricato le bombe non sugli insorti,
ma sulle forze della Coalizione. Il
bilancio uiciale parla della morte
di cinque soldati Isaf, di un militare afghano e di un interprete
afghano.
Israele, Rivlin
eletto nuovo
presidente
GERUSALEMME - Pronostico
rispettato: l’ex speaker del parlamento Reuven Rivlin del Likud
è stato eletto ieri (63 voti), al secondo scrutinio, 10˚ presidente di
Israele, sconiggendo Meir Shitrit,
aliere del centro (53).
Nella carica che è stata di Shimon Peres - Nobel per la pace,
convinto e storico fautore del dialogo e della pace - subentra così
un uomo cresciuto invece nella
destra israeliana, dallo stretto e
imparziale rigore istituzionale
nei confronti di ogni partito (arabi compresi) ma - secondo molti
analisti - dalle forti rigidità, almeno ino ad ora, nei confronti
dello Stato palestinese. E vicino
ai coloni. Uno scenario - se sarà
confermato - con il quale si dovrà
confrontare la comunità internazionale e che avviene in un frangente molto delicato segnato dal
grande freddo con Israele a causa
del gradimento alla riconciliazione palestinese tra Fatah e Hamas.
Se la carica di presidente in
Israele è certamente priva di reale
contenuto politico, è innegabile
però che Shimon Peres abbia caratterizzato il mandato settennale
- grazie al suo passato e presente
di padre della patria - di guida
morale del paese.
Una voce, quella di Peres, risuonata forte e chiara - e spesso
in contrasto con il premier Benyamin Netanyahu - a favore di una
visione, fortemente ancorata ad
Israele, ma anche dell’altro: in
questo caso i palestinesi.
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CORRIERE CANADESE • MERCOLEDI 11 GIUGNO 2014
9
SALUTE
UNIVERSITÀ DI JOHN HOPKINS
GRAN BRETAGNA
Costruita la prima retina umana in provetta
ROMA - È una retina umana in miniatura e reagisce alla luce, quella
costruita in provetta nell’università americana Johns Hopkins.
Il risultato, pubblicato sulla rivista Nature Communications,
è il più completo inora ottenuto
lungo la strada che punta a riprodurre in provetta un organo complesso come l’occhio.
Nell’aprile 2011 l’istituto giapponese Riken aveva fatto il primo
passo, con il primo ‘assemblaggio’
di un calice ottico, la struttura
embrionale dalla quale si sviluppa
una retina. Allora i ricercatori avevano immerso cellule staminali
embrionali in un cocktail di sostanze che le aveva nutrite e fatte
organizzare spontaneamente. Il
passo ulteriore è stato, nel 2013,
l’isolamento delle cellule della
lente ottenuto nell’università australiana Monash dal gruppo di
Tiziano Barbieri.
Adesso il gruppo della Johns
Hopkins coordinato da M. Valeria
Canto-Soler ha
ottenuto in provetta un frammento di tessuto ‘adulto’ della
retina, completo delle cellule
specializzate
nel reagire alla
luce, chiamate
‘fotorecettori’.
I ricercatori
hanno utilizzato
cellule staminali pluripotenti
indotte
(Ips),
ossia
cellule
umane adulte
fatte
tornare
indietro nello
sviluppo grazie a un cocktail di
geni. «Abbiamo creato una retina
in miniatura che non soltanto è
organizzata come una vera retina,
ma che riesce anche a percepire
la luce», osserva
Canto-Soler.
È un risultato,
prosegue,
che
“ofre
nuove
opportunità del
settore della ricerca volta a salvaguardare la vista a ripristinare
questa funzione
nelle
persone
con malattie della retina”.
I ricercatori hanno osservato il
tessuto della retina progressivamente formarsi in provetta con un
ritmo analogo a quello che avvie-
ne durante lo sviluppo embrionale. Quando il tessuto ha raggiunto
un grado di sviluppo equivalente
a quello che nell’utero richiede
28 settimane, i ricercatori hanno
colpito le cellule di tre mini-retine con un impulso luminoso, al
quale i recettori hanno reagito in
un modo molto simile a quanto
fanno in modo naturale le cellule
della retina.
La tecnica, proseguono i ricercatori, permette di ottenere centinaia di mini-retine, che tutte
insieme costituiscono un laboratorio senza precedenti per studiare le malattie della retina diretta-
RICERCA USA/FRANCIA
L’esame dei nei può svelare
il rischio di cancro al seno
ROMA - Potrebbe essere suiciente anche un semplice ‘esame
della pelle’, che veriichi la presenza di nei al ine di individuare il possibile rischio di tumore
al seno nella donna. Infatti due
grossi studi indipendenti, uno
condotto in Usa uno in Francia,
dimostrano l’associazione tra la
presenza di nei cutanei (scientiicamente detti nevi), specie se
in gran quantità, e il rischio di
questo tumore.
Pubblicati entrambi sulla rivista PLOS Medicine, gli studi sono stati condotti rispettivamente da Jiali Han della Indiana University insieme a colleghi della prestigiosa Harvard di Boston,
e da Marina Kvaskof dell'INSERM in Francia.
Il risultato di questi lavori non
signiica certo che i nei siano una causa di cancro al seno, ma ha
un valore in quanto suggerisce
la possibilità di utilizzare la pelle come possibile specchio per
intuire facilmente se vi è un rischio di cancro alla mammella.
I due studi hanno coinvolto
due grossi gruppi di donne afferenti il primo al progetto di ricerca statunitense “Nurses’ Health Study”, che ha visto la partecipazione di 74.523 donne il cui stato di salute è stato monitorato per 24 anni, il secondo allo studio “E3N Teachers’ Study
Cohort” condotto in Francia, che
ha coinvolto 89.902 donne seguite per 18 anni.
Alle donne americane è stato
chiesto di contare i nei presenti sul loro braccio sinistro di dimensioni superiori a tre millimetri e i ricercatori hanno stimato
che una donna con più di 15 nei
in questo distretto corporeo ha
un rischio di ammalarsi di cancro al seno più alto del 35% rispetto a una donna senza nei.
Nello studio francese, invece,
i ricercatori hanno chiesto alle
donne di dire se avessero pochi,
tanti o tantissimi nei sul corpo e
hanno stimato che le donne con
tantissimi nei hanno un rischio
di sviluppare il cancro al seno di
circa il 13% più alto rispetto alle donne donna con pochi o nessun neo.
È emerso anche che la presenza di ormoni steroidei (testosterone ed estrogeni) nel sangue già notoriamente legati al rischio
di cancro al seno - è anche legata alla numerosità dei nei sulla pelle. Ciò potrebbe spiegarsi,
concludono i ricercatori, col fatto che gli ormoni in gioco nello
sviluppo del cancro alla mammella possano in qualche modo
anche condizionare la presenza
dei nei sulla pelle e quindi indica
che il loro numero sul corpo di
una donna potrebbe essere usato
come un marcatore del rischio di
cancro alla mammella.
DOTTOR
RENZO
CARBONE
C
ollera è uno stato mentale
complesso e serio, perché è
formato da vari meccanismi, certe volte, molto gravi.
La presentazione e la spiegazione di questi meccanismi perciò richiede tre articoli: * stato di collera; * disturbi, malattie e problemi da collera; * terapia e prevenzione.
Stato di collera
Uno stato di collera in generale
è determinato da due cause essenziali: cause predisponenti e cause
determinanti.
Cause predisponenti
* Le cause predisponenti, come già accennato in altre occasioni, consistono di caratteristiche
psicologiche negative, ereditarie
e acquisite che fanno parte della personalità o carattere e causano una predisposizione o tendenza verso la collera. D’altra parte,
però in moltissimi individui, esistono, anche caratteristiche positive che causano protezione.
Secondo le sue caratteristiche
predisponenti verso la collera, un
individuo viene conosciuto come irritabile, suscettibile, nervoso, collerico, irascibile, impaziente, scontroso, ecc.
Secondo le caratteristiche protettive un individuo è considerato calmo, paziente, tranquillo, sereno, ecc. Circa l’intensità della
predisposizione o della protezione, un individuo può essere poco
o molto irritabile, ecc. oppure poco o molto calmo, ecc.
mente sui tessuti umani anzichè
negli animali da laboratorio. Contemporaneamente il risultato segna un passo importante verso la
medicina personalizzata.
Canto-Soler è comunque consapevole che ci sono ancora tantissimi passi da fare. Il prossimo
sarà ottenere le cellule che permettono di convertire la luce in
qualcosa che dal cervello viene
riconosciuto come un’immagine.
Nella foto sopra la Johns Hopkins University; nel riquadro M. Valeria Canto-Soler coordinatrice della ricerca
Zanzare gm contro
la malaria:
generano solo
maschi
ROMA - Zanzare geneticamente modiicate in modo da generare solo maschi: potrebbe essere questa la nuova arma nella
lotta contro la malaria, ultima
tappa di una strada intrapresa
dall’inizio degli anni ’90.
L’autore della ricerca, pubblicata sulla rivista Nature
Communications, è ancora una volta il gruppo dell’Imperial
College di Londra coordinato
da Andrea Crisanti, che lavora
fra la Gran Bretagna e l’università di Perugia.
I ricercatori hanno modiicato le zanzare in modo da produrre spermatozoi in grado di
generare soltanto maschi. Questo perchè la malaria si trasmette attraverso il plasmodio
contenuto nelle ghiandole salivari delle femmine del genere
Anophele. Riducendo progressivamente il numero delle zanzare femmina, quindi, si limita
automaticamente la difusione
di nuovi casi di malaria.
I primi risultati ottenuti in
laboratorio sono incoraggianti:
modiicando il Dna è stato ottenuto un ceppo di zanzare fertili
in grado di generare per il 95%
dei maschi. È la prima volta che
si è riusciti a manipolare la distribuzione dei sessi nella popolazione delle zanzare.
La speranza dei ricercatori è
poter ottenere fuori dal laboratorio gli stessi risultati osservati nelle gabbie, dove sono state
suicienti sei generazioni sempre più povere di femmine per
eliminare intere popolazioni di
zanzare. Se questo dovesse accadere all’esterno, potrebbe essere un passo decisivo verso la
ine della malaria.
La collera, una disfunzione
mentale complessa e seria
Riguardo l’età, di solito una persona giovane è più irritabile; una
persona matura, invece, è più calma.
Cause determinanti
Uno stato di collera avviene
quando una persona con caratteristiche predisponenti incontra una causa determinante.
Le cause determinanti consistono di eventi, occasioni o circostanze che possono provenire
dall’interno o dall’esterno. Le cause, quindi possono esistere interne o esterne.
Esempi di cause interne: * mancanza di realizzazione di un desiderio o un sogno; * sbagli gravi; * contrarietà; * delusioni; * disappunto; * conseguenze di insuccessi professionali o economici;
sconfitte di vario tipo; incidenti,
infortuni, disastri e così via.
Le cause esterne possono essere personali cioè causate da altre
persone, oppure sociali, causate
da varie situazioni.
Esempi di cause personali: * offese; * insulti; * critiche; * calunnie; * difamazioni; * sorprusi; *
false accuse; * oltraggi; * mancanza di rispetto; * aggressioni e così
via.
Esempi di cause sociali: * ingiustizie; * incriminazioni; * accuse; * imputazioni; * multe; * abusi da parte di governi, polizia, sistema giudiziario o altre istituzioni; * vari problemi di lavoro, residenza, condizioni economiche ed
altro ancora.
Stato di collera
Come già detto, uno stato di
collera si veriica quando una persona predisposta incontra una di
queste cause. La gravità può essere di 3 tipi conosciuti con nomi diversi: * lieve (irritazione, nervosismo, sdegno, ecc.); * moderata (ira, stizza, rabbia, ecc.); * grave (furore, violenza, ecc.).
La durata, può essere: breve,
lunga, continua, occasionale.
La gravità dipende dall’intensità delle due cause principali: più
alto il livello, più grave la collera.
La durata dipende dalla qualità
delle cause determinanti.
Il tipo, le qualità e le conseguenze della collera sono determinate, dalle due cause suddette ed anche da una caratteristica
speciale, spiegata nel prossimo articolo. Che cosa succede invece
alle persone che posseggono caratteristiche positive e protettive?
Se le cause determinanti sono
leggere e transitorie, non vi sarà
uno stato di collera, se invece le
circostanze sono più gravi e più
serie si sofrirà di uno stato di
collera che di solito, è lieve o moderato ma ben controllato.
Uno stato di collera lieve e passeggero è molto comune, causa un
po’ di soferenza, ma non richiede
cure speciali.
Uno stato di collera più grave
causa disturbi, malattie o problemi da collera.
Queste condizioni saranno analizzate nel prossimo articolo.
MERCOLEDI 11 GIUGNO 2014 • CORRIERE CANADESE
10
SPORT
Prove Italia con Balotelli, Verratti ok
A quattro giorni dal debutto con gli inglesi si delinea la squadra azzurra
MANGARATIBA - Se davvero c’è
un po’ di spy story attorno all’Italia del debutto mondiale contro
l’Inghilterra, dal ritiro azzurro la
nascondono molto bene.
A quattro giorni dalla partita
di Manaus, Cesare Prandelli sta
ultimando la preparazione sul
piano fisico per dare brillantezza
ai muscoli degli azzurri e definire
la squadra che scenderà in campo.
E tutte le tracce conducono a una
nazionale di cinque centrocampisti e una sola punta: Balotelli.
Magari ci sarà il trucco, ma al momento è diicile vederlo.
«Non so dirvi se ho deciso gli
undici titolari, perché non voglio
dirvelo», ha parlato franco il ct
dopo il test col Fluminense. Un
po’ più esplicito Marchisio, che
ha alluso alle prove fatte in questi
giorni - specie ieri - negli allenamenti chiusi: «Abbiamo diversi
moduli a nostra disposizione: ora
stiamo lavorando sulle chiusure
difensive perché con cinque centrocampisti e una sola punta ci
sono dei rischi», le parole dello
juventino.
Da mesi Prandelli e il suo staf
sono convinti che la partita contro l’Inghilterra sia il momento
chiave di questo Mondiale: «Sono una squadra diversa rispetto a
quando la afrontammo due anni
fa: più giovane, più veloce e con
Sturridge. Ma anche noi siamo
diversi: sarà la partita fondamentale, anche se all’Europeo pareggiammo la prima con la Spagna e
poi passammo lo stesso».
Per vincere subito e mettere
una piccola ipoteca sulla qualifi-
Domani pubblicato
sul Corriere Canadese
il calendario con le partite
del Mondiale e tutte
le informazioni su come
e dove vederle in televisione
LE NOZZE ANNUNCIATE
Supermario
si sposa
con Fanny
Mario Balotelli e Andrea Pirlo, due punti di forza della nazionale azzurra
cazione, l’Italia vuole andare sul
sicuro. Di qui la scelta di Balotelli,
e non Immobile. Assente Montolivo, il ct ha individuato in Candreva l’alternativa sull’esterno di
centrocampo. Fino alla seduta del
mattino, l’unico dubbio era Verratti: dal ritiro assicurano che il
regista del Psg è in grande forma,
ha conquistato Prandelli ed è destinato a un Mondiale da titolare.
Ma la febbre lo ha fermato, così
la giornata per lui è passata pre-
cauzionalmente in palestra; anche
perché la squadra si è allenata sotto una pioggia torrenziale («Ecco
la giornata tipica brasiliana», ha
twittato Bonucci con la foto di una pozza d’acqua, e poi la scritta
«resta calmo e apprezza le giornate di pioggia»), troppo rischiosa
per il centrocampista. Intanto, al
suo posto ha provato Thiago Motta. Ma già oggi Verratti dovrebbe tornare ad allenarsi, in tempo
per scendere in campo a Manaus
e sottrarre Pirlo dalla marcatura
predisposta da Hodgson. De Rossi
e Marchisio completano il disegno di centrocampo.
In difesa, i candidati alla maglia
sono Darmian («Ha sorpreso tutti: grande stagione, grande personalità alla prima partita azzurra»,
il giudizio di Marchisio), Barzagli,
Chiellini e De Sciglio. Fermo restando che Prandelli ama valutare
ogni dettaglio, fino all’ultimo minuto utile, prima di decidere.
L'INGHILTERRA
Hodgson afferma di sapere come neutralizzare Pirlo
RIO DE JANEIRO - Diicile il
mestiere del pompiere quando al
tempo stesso devi incendiare gli
animi: per il ct Roy Hodgson, unico a parlare della squadra inglese
da quando è sbarcata in Brasile,
l’impresa è ardua. Da un lato deve infondere aggressività e grinta
ai suoi, dall’altro deve smorzare
i toni su Brasile e Manaus, dopo
le polemiche che hanno incrinato
l’immagine della nazionale inglese nel Paese ospite.
Nel ritiro “militare” della caserma di Urca, alla periferia nord di
Rio de Janeiro, la vecchia volpe
Roy si presenta in sala stampa con
il sorriso di sempre: «Sarà una
sfida eccitante - spiega andando
subito al sodo, l’esordio contro
gli azzurri sabato in Amazzonia,
rivincita degli Europei 2012 - abbiamo un gran potenziale, siamo
carichi, ci crediamo molto. Ma al
tempo stesso - corregge con saggezza - devo consigliare cautela.
Perché questi giocatori non hanno avuto molte opportunità per
dimostrare di poter sfruttare tutto
questo potenziale con la maglia
della nazionale. Personalmente ritengo che ci riusciranno ma prima
di illudere la gente dicendo quanto sono fantastici questi ragazzi,
vediamoli prima alla prova con la
maglia dell’Inghilterra».
La sfida con l’Italia domina i
giorni e le notti di Roy. E il fantasma di Andrea Pirlo si erge su tutto. Non si interessa più di tanto di
Balotelli o Immobile («Sono dubbi per Cesare», dice) lui pensa a
come fermare colui che guidò gli
azzurri a Kiev e umiliò gli avversari ai rigori con un cucchiaio che
ancora grida vendetta: «Come lo
fermeremo stavolta? Innanzitutto
giocheremo meglio rispetto a due
anni fa, giocheremo con maggiore
energia perché ne avremo di più,
siamo alla prima partita...e poi saremo ancora più compatti rispetto
ad allora».
«L’Italia dovrà preoccuparsi di
più del nostro attacco - ha continuato - due anni fa non diede
una grande prova collettiva, l’Italia tenne troppo la palla e noi
ci difendemmo. Bisogna fare in
modo che l’Italia si chieda come
controllare giocatori quali Steven
Gerrard e Wayne Rooney»,
Di polemiche su Manaus,
esplose quando disse che clima
e ambiente non erano ideali per
giocare al calcio - incassando poi
la replica stizzita del sindaco locale - non vuole più sentir parlare:
«Siamo stati accolti qui in modo
caldissimo e questo mi basta. Del
resto non voglio più parlare. In
Brasile sentiamo di essere nel posto giusto, qui il calcio è quasi una
religione, ma c’è tanta pressione.
Un sorteggio vale l’altro, accettiamo qualsiasi città e qualsiasi av-
versario».
Argomento chiuso, forse. Ma
poi il ct ci ritorna: «Non è vero
che ci siamo lamentati di Manaus
e del Brasile, al contrario. È una
polemica senza senso, dobbiamo
farla finita». Quanto alle novità
sulla squadra, il ct ha sottolineato che l’allenamento di oggi sarà
quello più duro e più importante, si è detto impressionato dalle
condizioni del giovane talento
Raheem Sterling, giamaicano naturalizzato, 19 anni e un futuro
tutto da gustare. Ma sta benissimo
anche Ross Barkley e Alex Oxlade-Chamberlain è uicialmente recuperato dopo lo spavento
dell’infortunio al ginocchio. Non
ce la farà per sabato contro gli azzurri ma per l’Uruguay, la seconda
partita degli inglesi, il centrocampista sarà a disposizione. C’è un
filo di mistero su capitan Gerrard,
che lunedì ha concluso l’allenamento in anticipo per un risentimento, ma del cui infortunio Hodsgon ha detto di non sapere nulla.
MANGARATIBA - Una quarantina di minuti dopo la mezzanotte,
ora di Mangaratiba, mentre in ritiro gli azzurri dormivano, Mario
Balotelli dalla spiaggia del Portobello Resort ha lanciato nell’arena
globale della Coppa del Mondo il
suo ennesimo tweet: «Lei mi ha
detto sì: è il più bello della mia
vita. Ti amo, MOGLIE». E in allegato la foto del post in cui la proposta di nozze è stata accolta da
Fanny Neguesha, in riva al mare, e
l’anello al dito della fidanzata.
Ultimi sprazzi di gossip, probabilmente, dal ritiro all’olandese
inaugurato dalla nazionale azzurra: la partita con l’Inghilterra è
alle porte, e con tutta la simpatia
mostrata dai compagni il pensiero
è probabilmente quello espresso in conferenza da Marchisio:
«Avrà passato una notte carica
di emozione, e su questo dovete
chiedere a lui: l’importante però è
che ora tutti ci concentriamo sul
Mondiale». Il Brasile ha adottato
Balotelli; non lo ha solo eletto giocatore simbolo dell’Italia, ancor
più del Pirlo temuto da Hodgson e
applaudito un anno fa in Confederations dal Maracanà, o di Bufon
al suo quinto Mondiale.
La sua statua giganteggia sulle
spiagge di Rio insieme con Messi
o Neymar.
Potenza del personaggio o del
giocatore? Di sicuro c’è l’ainità
elettiva, come racconta Jaraquii
“stregone” d’Amazzonia e gli indios di Manaus che confessano di
tifare per lui proprio perché e nero, una sorta di ‘“compensazione”
a tante polemiche. E poi molti in
Brasile ricordano che l’anno scorso, appena sbarcato a Rio per la
Confederations twittò un “Io amo
il Brasile”, ricevette da Roberto
Dinamite la maglia antirazzismo
del Vasco da Gama e poi non riuscì a tenere riservata la sua solidarietà ai piccoli della favela di Mata
Escura, a Salvador: lì ha adottato
cinque bambini.
Balotelli si sente a casa, dunque.
Amato come non gli capita spesso.
CORRIERE CANADESE • MERCOLEDI 11 GIUGNO 2014
11
SPORT
Ecco il time out, pausa di tre minuti
Il Mondiale ai tempi della calura. Busacca spiega agli azzurri le regole dello stop
MANGARATIBA - Il Mondiale ai
tempi della calura. Nel lungo romanzo della Coppa del Mondo,
l’ultima scena è un inedito assoluto: per combattere il grande caldo e l’umidità asissiante, il calcio
cambia le sue regole e introduce
i time out, inora marchio esclusivo di altri sport abituati alle interruzioni. E per il pallone saranno
più dei pochi secondi inizialmente ipotizzati: ci si fermerà se serve, due volte per tre lunghi minuti. Questa la decisione inale della Fifa.
In un certo senso, viene spezzato un dogma del calcio, quello secondo il quale la trama di una partita non si interrompe: è lo slogan
di Blatter di fronte ad esempio a
chi chiede l’introduzione della
moviola in campo. Ma la protesta
dei ct per le condizioni climatiche, guidata da quello dell’Italia,
ha aperto le porte all’innovazione,
che piaccia o no.
Proprio la nazionale di Prandelli sarà una di quelle che potrà usufruire dei due stop al gioco per le
condizioni climatiche. Lo ha spiegato Massimo Busacca, designatore degli arbitri Fifa, ieri in visita
al ritiro dell’Italia per il consueto
incontro sulle regole. Busacca,
svizzero di lingua italiana, era
accompagnato da Alfredo Trentalange; ha parlato alla squadra per
45’ con l’aiuto di molti video, poi è
rimasto a cena all’interno del Portobello Resort.
A sinistra, come viene segnalato il time-out nel basket Nba; a destra, giocatori si dissetano in campo
Al di là del gesto di considerazione - in passato la “lezione” era
per lo più tenuta da un direttore
di gara - il Club Italia guidato da
Demetrio Albertini e il ct Cesare
Prandelli hanno apprezzato anche che sia stata accolta la richiesta fatta proprio dall’Italia. Era la
Confederations, un anno fa, Prandelli notò dalla fatica dei giocatori
che le condizioni climatiche erano un problema e lanciò l’idea di
fermare il match per reidratarsi.
Proposta poi discussa al workshop Fifa, con i colleghi allenatori,
e recepita dalla Fifa solo in termi-
ni generici. Ma ieri, Busacca ha
spiegato per ilo e per segno cosa
succederà.
Sarà il medico della Fifa - è
quanto emerge da fonti della
confederazione - un’ora e mezzo
prima di ogni partita, a decidere
se le condizioni climatiche sono
pericolose per la salute dei giocatori e ha dare l’ok all’arbitro per
fermare la partita per due volte,
con pause da 3’ ciascuno: è molto più del minuto preventivato, in
caso diventerà ovviamente anche
l’occasione per alcune indicazioni
tattiche dei ct ai giocatori. Il time
out sarà alla mezzora del primo e
del secondo tempo, senza ovviamente spezzare l’azione.
Altro punto fondamentale: la
Fifa ha stabilito una lista delle
partite a rischio. Sono quelle con
ischio d’inizio alle 13, e in questa
categoria rientrano Italia-Costarica del 20 giugno e Italia-Uruguay
del 24, rispettivamente a Natal e
Recife; e poi i match che si giocano con 32° e - altra novità introdotta - “un alto tasso di umidità”.
E qui il pensiero va a Manaus,
Italia-Inghilterra di sabato prossimo. Insomma, tutte e tre gli in-
contri degli azzurri nella prima
fase sono a rischio di time out.
Ma Busacca ha parlato anche
di altro, con la nazionale italiana.
Dei falli violenti, per i quali conta l’intenzionalità e non l’efetto
(il piede a martello sul pallone
è sanzionato ugualmente); del
gol-non gol, per il quale sbarca
la tecnologia sulla linea di porta
e non sarà necessario fermarsi a
protestare, perché l’arbitro riceve
un bip sull’orologio e ha poi piena
autonomia di scelta; della nuova
regola del fuorigioco, per la quale bisogna aspettare che il pallone
arrivi al giocatore prima di decidere se ischiare o no; dell’uso
dello spray per segnalare la distanza delle barriere, come già si
usa nei campionati brasiliani.
Si è parlato anche della regola
dell’espulsione del portiere per
fallo da ultimo uomo, quella che
non piace a nessuno perché punisce tre volte un solo gesto (rosso,
rigore, squaliica) ma che gli arbitri sono tenuti ad applicare in
quanto “applicatori” di regole.
Un avviso agli azzurri: ogni cartellino giallo è accompagnato da
una multa in denaro - pagata dalle
federazioni, ovviamente - ma per
la prima volta la Fifa le ha diferenziate sanzionando con un tariffario più alto le simulazioni.
Come dire: al bando chi inge,
un po’ di comprensione per chi
è disidratato dall’umidità dell’Amazzonia.
URUGUAY
CLAUDIO MARCHISIO
«Con Prandelli sempre sino in fondo» Suarez è quasi pronto
MANGARATIBA - «Nel ritiro si
respira un’aria positiva, stiamo lavorando molto bene. È tutto perfetto e questo al di là della scelta
del ct di aprirlo alle famiglie. Anche all’Europeo, in parte, era stato così».
Claudio Marchisio è ormai un
veterano della maglia azzurra, nei
grandi tornei; Sudafrica, Polonia
e Ucraina, adesso Brasile. Tante
vigilie, poche ainità, la serenità
come unico comune denominatore. Ma anche un certo ottimismo.
Che sembra lo stesso del Sudafrica.
«L’esperienza del 2010 non fu
fortunata - ricorda il centrocampista - ma ormai ce la siamo messa
alle spalle. Non so dire perché l’ottimismo di oggi debba essere diverso da quattro anni fa. So, però,
che siamo una grande Nazionale
e l’ottimismo dobbiamo portarcelo dietro. Con Prandelli abbiamo
fatto grandi cose, siamo arrivati
sempre ino in fondo, all’Europeo
come in Confederations. Sappia-
mo di avere un girone più diicile
di quattro anni fa: l’esordio sarà
fondamentale, anche se all’europeo pareggiammo con la Spagna,
quindi siamo andati avanti».
Marchisio, sull’applauso tributato dalla squadra ieri a Balotelli dopo l’uicializzazione delle
prossime nozze non ha molto da
aggiungere.
«Lo avete visto tutti - osserva - Per Mario dev’essere stata
una notte piena di emozioni, ma
adesso dobbiamo pensare solo al
Mondiale. Se sono in forma? In
campionato ho avuto problemi
veri al ginocchio e ai piedi, ma a
gennaio li ho risolti: per me, questo, è un Mondiale molto importante. L’Inghilterra? È una squadra
diversa da quella di due anni fa, a
cominciare da Sturridge; giocano
con il 4-4-2 e sono molto veloci,
dovremo fare attenzione».
Sull’introduzione del time-out,
Marchisio ha delle idee ben precise: «Fermarsi è fondamentale, con
l’umidità le forze si assottigliano».
PARTITA INAUGURALE
Claudio Marchisio
MONTEVIDEO - Luis Suarez
c’è. L’attaccante del Liverpool,
fugando ogni dubbio, si è allenato ieri con i suoi compagni della
“celeste” Primo allenamento in
terra brasiliana per l’Uruguay, allo stadio Arena do Jacarè di Sete
Lagoas. Suarez, Edinson Cavani
sono nello stesso gruppo di Italia,
Inghilterra e Costa Rica.
Tutti gli sguardi sono rimasti
puntati verso Suarez, in dubbio
per l’esordio della nazionale sabato a Fortaleza con il Costa Rica.
«La presenza nella partita successiva, quella contro l’Inghilterra, dipenderà proprio dal risultato
dell’incontro con i centroamericani», precisano i media di Montevideo. Suarez è stato operato al
ginocchio il 22 maggio ed ha subito iniziato a riprendersi. Prima
di partire alla volta del Brasile,
il “Pistolero” del Liverpool aveva fatto lo scorso ine settimana
qualche minuto di allenamento
individuale in campo. A Montevideo e a Sete Lagoas ha avuto un
impatto sicuro l’intervista rilasciata da Suarez a The Guardian.
Riferendosi alla nazionale inglese,
il goleador ha detto che la squadra
di Roy Hodgson «ha dei punti deboli in difesa, e so quali sono. Non
li racconterò certo a un giornale,
ma alla nazionale uruguaiana sì».
Nel precisare di non aver mai
creduto che l’infortunio gli avrebbe impedito di essere ai mondiali, Suarez ha rivelato però che
appena appreso dei suoi guai al
ginocchio «mi sono cadute tre lacrime».
Un’altra intervista che ha tenuto banco negli ambienti ‘celesti’
è quella al quotidiano Liverpool
Echo di Phil Jagielka, il capitano
dell’Everton e centrale della nazionale inglese. «È praticamente impossibile marcare e tenere
sotto controllo Suarez. Non solo
ha un gran talento, ma sembra
sempre incollato alla palla, non
la molla: marcarlo è quindi veramente frustrante», ha sottolineato
Jagielka.
SAN PAOLO
Brasile-Croazia ad un giapponese Dilma Roussef alle prese con lo sciopero della metro
RIO DE JANEIRO - È il giapponese Yuichi Nishimura l’arbitro designato a dirigere la partita inaugurale dei Mondiali 2014, Brasile-Croazia di
domani a San Paolo. Lo ha reso noto la Fifa.
Da parte dei brasiliani sono già cominciati gli scongiuri, visto che fu
proprio Nishimura a dirigere la loro ultima partita in un torneo mondiale, quella dei quarti di finale di Sudafrica 2010, quando la Seleçao perse
2-1 contro l’Olanda e l’arbitro giapponese cacciò Felipe Melo al 28’ st
per un brutto fallo su Robben.
Nishimura, che sarà coadiuvato dagli assistenti Toshiyuki Nagi e Toru Sagara, suoi connazionali, ha svolto anche la funzione di quarto uomo nella finale di Johannesburg Olanda-Spagna.
L'italiano Nicola Rizzoli, invece, arbitrerà Spagna-Olanda, valida per
il gruppo B dei Mondiali, in programma venerdì 13 allo stadio Fonte
Nova di Salvador. Lo ha reso noto la Fifa.
Per l’altro match del girone, Cile-Australia a Cuiabà, è stato invece
scelto l’ivoriano Doue Noumandiez.
La seconda partita del Gruppo A tra Messico e Camerun, in programma il 13 giugno a Natal, sarà diretta dall’arbitro colombiano Wilmar
Roldan.
SAN PAOLO - È scontro tra la
presidente brasiliana Dilma Roussef e il governatore dello Stato di
San Paolo Gerardo Alckmin per la
gestione dello sciopero dei lavoratori della metropolitana di San
Paolo, a due giorni dall’inizio dei
Mondiali di calcio.
La presidente di sinistra ha accusato di “intransigenza” il governatore di centrodestra per non
aver accettato di negoziare con il
leader del sindacato di categoria.
«Serve solo un gesto da parte
delle autorità pauliste. Siamo ancora in tempo, bisogna far cessare
questo sciopero», ha detto Dilma,
preoccupata anche che l’agitazione si estenda ad altre città del
Brasile.
I lavoratori della metro di Rio
de Janeiro hanno infatti già minacciato uno sciopero analogo a quello dei loro colleghi di San Paolo
durante i Mondiali, che cominciano ieri allo stadio Itaquerao.
Alla cerimonia inaugurale, che
precederà la partita tra il Brasile
e la Croazia, Dilma ha invitato una
decina di capi di Stato e di governo.
La notizia non è ancora confermata ma la presidente sembra
sempre più intenzionata a con
pronunciare un discorso d’apertura nel timore di essere ischiata dal pubblico, come accadde lo
scorso anno a Brasilia all’inaugu-
razione della Confederations Cup.
Anche il battagliero leader dei
lavoratori della metro di San Paolo, Altino de Melo Prazeres, continua a tenere sulle spine Dilma,
che sospetta ormai non più tanto
velatamente che Alckmin ed i partiti di opposizione remino contro i
Mondiali per incassare poi il premio politico alle elezioni del prossimo ottobre.
De Melo Prazeres è stato chiaro: «Ci sono i Mondiali e ci sono
le elezioni, il governo deve trattare con noi». E mostra di non tenere in grande considerazione la
sentenza del tribunale del Lavoro
che ha deinito illegali le modalità
dello sciopero.
MERCOLEDI 11 GIUGNO 2014 • CORRIERE CANADESE
12
MONDIALI
ROMA - Il countdown è partito.
Chi raccoglierà il testimone di
Maradona, Pelè, Ronaldo, Zidane come stella del Mondiale? Da
Messi a Ronaldo, da Neymar a Hazard sono almeno dieci i candidati
al ruolo più prestigioso.
Poi, divisi per ruoli, un corposo
stuolo di uomini d’oro ambisce a
lasciare una traccia indelebile. C’è
infine un gruppo di giovani che aspetta l’occasione giusta per spiccare il volo.
1) MESSI-26 anni: La Pulce guida la top ten, ha mezzi, età e squadra per firmare il mondiale nella
sua stagione meno felice.
2) NEYMAR-22: simbolo e leader brasiliano, come in Confederations può fare la diferenza e
regalare un sogno ai tifosi.
3) RONALDO-29: non è al massimo e il Portogallo non vale le primissime. Ma vuole chiudere bene
la sua stagione trionfale.
4) HAZARD-23: il folletto belga
del Chelsea ha straordinari mezzi
per stupire in Brasile e trascinare
la squadra ai vertici.
5) DIEGO COSTA-25: brasiliano pentito, ha avuto una stagione
meravigliosa con l’Atletico. Nella
Spagna ha scalzato Torres.
6) POGBA-21: isico, classe, velocità, posizione, tiro. Può dimostrare di essere il miglior centrocampista al mondo.
7) SUAREZ-27: se il Pistolero frena gli eccessi è incontenibile. Ha
segnato 31 gol in Premier, può essere il goleador del torneo.
8) THOMAS MUELLER-24:
protagonista e goleador 2010, ha
già vinto tanto. Gli manca di farlo
con la nazionale.
I PROTAGONISTI
Messi, Ronaldo e Mister X,
Le stelle sono pronte al via
9) PJANIC-24: classe eccelsa e
gran tiro, ha trascinato la Bosnia
ai Mondiali. Può essere uno dei
simboli del torneo.
10) BALOTELLI-24: dopo un
super Europeo è atteso alla veriica dopo un anno in chiaroscuro.
La vigilia serena fa sperare i tifosi.
PORTIERI: nel ruolo più delicato conta l’esperienza. Neuer (28)
è il più quotato e il più atteso, a
contendergli la scena saranno i
due veterani Bufon (36) e Julio
Cesar (34) e soprattutto Courtois
(22), migliore talento dell’ultima
generazione, il belga dell’Atletico
protagonista della stagione.
DIFENSORI: il Brasile può vantare la migliore coppia centrale in
circolazione, formata da Thiago
Silva (29) e David Luiz (27). La
Spagna risponde da par suo con
Piquè (27) e Sergio Ramos (28).
Tra i migliori iscritti al torneo i tedeschi Lahm (30) e Hummels (25)
e l’uruguayano Godin (28), uno
dei fedelissimi di Simeone. Sulle
fasce attesa per il portoghese Coentrao (26 ), il brasiliano Marcelo
(26), l’inglese Baines (29).
CENTROCAMPISTI: Il “parterre de roi” è sontuoso e comprende i campioni del mondo
Iniesta (30), Xavi (34), Xabi Alonso (32), gli italiani Pirlo (35) e
De Rossi (30), il francese Matuidi
(27), il portoghese Moutinho (27),
il belga Fellaini (26), l’ivoriano
Yaya Toure (31), il cileno Vidal
(27), il croato Modric (28), il tedesco Ozil (25).
RIFINITORI: Tanti talenti in
vetrina come creatori di assist,
irresistibili incursori, implacabili cecchini. Tra questi Cassano
(31), il colombiano Cuadrado (26),
l’olandese Robben (30), l’argentino Di Maria (26), l’ivoriano Gervinho (26), il belga Mertens (27),
il brasiliano Hulk (27), il giapponese Kagawa (25).
ATTACCANTI: Gol e spunti
da campioni sono attesi da tante
punte blasonate. Tra queste, l’uruguayano Cavani (27), il francese
Benzema (26), l’olandese Van Persie (30), il bosniaco Dzeko (28),
gli argentini Higuain (26) e Aguero (26), gli inglesi Sturridge (24) e
Rooney (28), il croato Mandzukic
(28), il messicano Hernandez
(26), il cileno Sanchez (25), il colombiano Jackson Martinez (27)
oltre ai veterani Klose e Drogba
(36).
I GIOVANI: C’è un interessante
cocktail di speranze e di campiocini collaudati e super valutati.
Con la Francia cercano spazio i difensori Digne (20) e Varane (21).
Nell’emergente Belgio spiccano
in attacco Lukaku (21) e il gioiello
Januzej (19). Ben messa la Svizzera col difensore Rodriguez (21),
il centrocampista Xhaka (21) e il
riinitore Shaqiri (22) come l’Olanda col difensore De Vrij (22)
e il centrocampista Clasie (22).
Più certezze che promesse vanno
valutati tre trequartisti, i tedeschi
Goetze (22) e Draxler (21), il brasiliano Oscar (22). Tra gli italiani,
De Sciglio e Verratti (21). L’Inghilterra spera nel centrocampista
Chamberlain (20), la Corea nel riinitore Heung-Min Son (21) . L’unico problema di Koke (22) sarà di
trovare spazio nel celebrato centrocampo spagnolo.
Ma ci vuole poco per cambiare verso a una carriera. Nel mese speciale dei Mondiali nascono
spesso per caso le favole che hanno fatto la storia del calcio.
In alto: Ronaldo,
Suarez
e Hazard;
al centro Messi;
a fianco da
sinistra, Mueller,
Neymar, Diego
Costa
e De Sciglio
CONTRO
SPORT
F
Nicola
SPARANO Quando il ct improvvisa bene finiamo per vincere
ujte guagliù, fujte. Tradotto significa: scappate ragazzi, scappate. Scappare sta per correre e i due ragazzi
napoletani della premiata ditta “I&I”
(Immobile&Insigne) non solo corrono,
ma segnano pure. I due verbi - segnare
e correre - sono nati per stare assieme.
Se non si corre non si segna. Oppure, non
si segna se non si corre. Però, comunque
la mettiamo, alla fine siamo nelle mano di
Cesare. Il quale Cesare si trova oggi, a poche ore dal primo match contro la Perfida
Albione, di fronte al Rubicone dovendo
prendere una decisione importantissima,
vitale per l'Italia pallonara at large. Il
Cesare originale disse alea iacta est, il dado è tratto, scatenò una guerra civile, marciò su Roma diventandone padrone. Poi lo
scannarono, ma questa è un’altra storia.
Anche il Cesare moderno si trova di
fronte ad un suo Rubicone particolare.
Deve decidere chi usare per attaccare
il mondo, cominciando dall’Inghilterra.
Deve scegliere tra i due celebrati piedi di
piombo e i due fringuellini che fujono.
Una terza alternativa sarebbe mischiare
il vecchio con il nuovo, o viceversa. Mettere Ciro titolare a fianco di Supermario
non sarebbe una mala idea. Arrivare a tre
giorni dalla prima partita con un’idea nuova non è che sia il massimo. Ma almeno
esiste una alternativa al piano di battaglia
originale che prevedeva di caricare tutto
sulle spalle di Balo e sul fosforo dell’ex
ragazzo cresciuto a pesce crudo nel porto
di Bari. I due potrebbero giocare dall’inizio contro gli anglè, i quali sono forti sulle
palle alte ma vulnerabili su quelle basse.
Forse, è probabile, speriamo che il Cesare tenga un’altra idea di riserva. Quella di
mettere Lorenzo con Ciro e magari con
Cerci ordinando di correre fino a sfiancare gli anglè.
Certo, la storia insegna che come si arriva ai traguardi importanti - Mondiali ed Europei - il ct di turno deve improvvisare e noi, i tifosi,
pregare come facciamo ogni
quattro anni.
Improvvisare è un verbo
che noi “italici” sappiamo
coniugare, lo conosciamo
bene e lo usiamo spesso,
nella vita e nello sport.
Per esempio lo fece
il grande vecio
Bearzot,
la
cui improvvisazione
mondiale
fu di dare fiducia a due
bamboccioni in dife-
sa (Cabrini e Bergomi) e ad uno restato
forzatamente fuori dal giro per due anni
(Paolo Rossi). Nell’82 - sempre sia lodato quell’anno e quella festa - sfottemmo
il mondo intero a St. Clair e dintorni. Nel
1990 ci andammo vicini con Vicini che
diede fiducia ad uno semisconosciuto siculo, Totò Schillaci, venendone ripagato a
suo di gol.
Schillaci era piccolo, nero, veloce. Aveva il fiuto del gol, segnava e poi sgranava
due occhi meravigliato dalla sua audacia,
quasi scioccato da quello che stava combinando. Non vincemmo perché ci si mise
di mezzo Maramannaggia e Zenga
fece una papera sul lungocrinuto
Caniggia.
Nella terra dei prussiani, nel
2006 - sempre benedetto sia anche quest’anno - Lippi improvvisò portandosi Totti con le stampelle, Del Piero alla frutta ed uno
che sembrava scarso ma che
alla fine dimostrò di essere “grosso” di nome e di
fatto. Suo fu il primo
dei due gol che fecero
a brandelli gli imbattuti panzer e fu lui
a finire di spennare
i galletti franciosi
con il rigore numero
cinq, come dicono loro.
Improvvisazioni a parte, e ricordando il
passato, possiamo concludere che l’Italia
vince quando tutti gli azzurri trovano nel
cuore e nel cervello la forza per strafare,
stupire ed amalgamarsi in una squadra
con i contro fiocchi. Se tutti giocano al di
sopra del loro standard abituale, se la difesa regge, se il centrocampo fa la P2 (proteggere la difesa, portare palloni invitanti
per le punte), se le punte trovano la porta,
se Balotelli non fa il fesso, se Cassano non
fa il fesso pure lui, se Cesare fa le scelte
giuste, se gli arbitri non ci saranno contro,
se…, se…,se…
Noi, intanto, gli italici at large, faremo
quello che siamo nati per fare quando c’è
di mezzo la Nazionale.
1) Controllare che il corazon sia in grado di sostenere la sofferenza;
2) pregare e accendere ceri davanti al
santo preferito.
3) Sperare che gli anglè si prendano due
pere, bucce e tutto.
Pareggiando la prima non sarebbe un
disastro, ma vincendo saremmo quasi a
posto. Non sia mai... se dovessimo perdere saranno cavoli amari.
Forza Italia, Forza Italia, Forza Italia....
* Nella foto Totò Schillaci quando ci
faceva sognare
CORRIERE CANADESE • MERCOLEDI 11 GIUGNO 2014
13
MONDIALI GRUPPO G
MERCATO
L’Inter riscatta Icardi, tutti sul croato Manzdukic
ROMA - Calciomercato e Mondiali: ogni quattro anni i sogni dei
tifosi, e spesso anche quelli delle società più blasonate d’Europa,
vanno a braccetto.
A due giorni dal calcio d’inizio,
alcuni dei sicuri protagonisti della Coppa del Mondo sono al centro delle trattative più allettanti
dell’estate. E così, sono in tanti a
inseguire l’attaccante della Croazia Manzdukic, che andrà via dal
Bayern Monaco. Lo cercano Milan, Juve e il Real Madrid di Carlo Ancelotti.
I neo campioni d’Europa faranno partire Morata (la Juve non
molla, ma deve guardarsi anche
dalle sirene spagnole per Llorente), fanno una proposta da capogiro al tedesco del Bayern Monaco Kroos e vogliono ricomporre
la coppia italiana già vista al Paris Saint Germain: in panchina
Ancelotti e nel mezzo di un centrocampo già stellare Verratti, che
potrebbe essere la vera sorpresa
del Mondiale brasiliano. È invece
ormai già un campione affermato
il belga Hazard, che però si è, almeno per ora, tolto dal mercato:
«Non vado al Psg», ha detto, «resto al Chelsea». Si complica anche il passaggio di Victor Valdes
al Monaco: l’ormai ex portiere del
Barcellona non avrebbe superato
le visite mediche.
E se proprio i blaugrana stanno
per chiudere con il Siviglia il “colpo” Rakitic, faro della nazionale
croata, le squadre italiane si muovono sottotraccia. La Juve continua a pensare a Drogba, l’Inter
prova a smuovere le acque, sondando Jovetic (che dal Manchester City tornerebbe in Italia dopo
le ottime annate alla Fiorentina).
Per i nerazzurri, ufficiale il riscatto di Icardi dalla Samp, sempre aperta la trattativa per Lamela, che
però dovrebbe deludere anche la
Juve e restare al Tottenham. Grandi manovre per il centrocampo di
Mazzarri, con le idee Fernando
dallo Shaktar, Sandro e Soldado
dal Tottenham. Fari delle italiane
(Napoli e Fiorentina su tutte) sul
Latina-Bari e
Cesena-Modena
finale in palio
Molte italiane vorrebbero Mario Manzdukic mentre l'Inter fa un pensierino su l'ex viola Jovetic
difensore dell’Olanda Janmaat.
Il Napoli è interessato anche al
belga Fellaini, in uscita dal Manchester United, e dovrebbe lasciar
partire Dzemaili, Behrami (all’Inter, di nuovo con Mazzarri), Britos e Pandev.
La Roma, in attesa dell’esterno d’attacco (Iturbe o Cerci sempre in prima fila), guarda alla difesa con il montenegrino Basa E
il colombiano Balanta. Riscattato
dall’Atalanta, Cigarini è richiesto
da molti. Via dal Chievo, Therau
è conteso da Atalanta e Torino, i
granati sono vicinissimi a Sanchez Mino. Lascerà quasi sicuramente la Juve Peluso (Verona o Atalanta). Per il ritorno in Serie A,
il Palermo tratta l’attaccante Paloschi, il centrocampista Christodoulopoulos e il difensore Sorensen (nel mirino anche della Samp). Il centrale dell’Under 21 Rugani resterà ad Empoli, Conti a Cagliari, Acquah potrebbe passare
dal Parma alla Lazio, Pizzarro forse chiuderà l’esperienza italiana
per tornare nel suo Cile.
Da definire il futuro di Berar-
STANLEY CUP
LA SCOPERTA RECORD
Kings ad un passo dall’incoronazione
TORONTO - I Kings hanno le
mani sulla coppa che rappresenta
lo “scudetto” della Nhl. Il destino della Stanley Cup sembra ormai deciso. I Rangers si sono fatti
battere anche in casa, dover speravano potessero cambiare l’andazzo della sfida. I Kings, si sono
imposti anche nella gara numero
tre della serie. Dopo aver vinto di
misura nei primi due match (3-2
e 5-4 sempre all’overtime), i californiani hanno inflitto un ben più
pesante 3-0 in gara-3 ai New York
Rangers. Sul ghiaccio del Madison Square Garden, Jeff Carter ha
aperto le marcature a un secondo
dalla prima sirena e Jake Muzzin e
Mike Richards hanno arrotondato
il risultato nel periodo centrale.
Ma l’eroe della serata è risultato
essere il portiere Jonathan Quick:
protagonista di uno shut-out, autore di 32 parate, si sta dimostrando assolutamente determinante,
così come nel 2012 quando i californiani conquistarono il loro primo e finora unico titolo Nhl. Per
gli uomini della Grande Mela non
paiono esserci grandi possibilità
di ribaltare la situazione. Nella
storia dell’hockey nordamericano, infatti, soltanto una squadra è
riuscita a rimontare da uno 0-3 in
una finale di Stanley Cup: ovvero i
Toronto Maple Leafs contro i Detroit Red Wings... nel 1942.
di (torna alla Juve?) e Ogbonna
(lascia la Juve e va all’estero?). Si
profila un ritorno in Francia, al
Psg, di Mexes (facendo il percorso
inverso rispetto ad Alex che dovrebbe far coppia con Rami, che
il Milan riscatterà dal Valencia)
con il Milan che rinuncia anche a
De Jong (richiesto in Premier League) e prova a prendere Casemiro
dal Real Madrid. Sfuma per la Roma un esterno basso sinistro fatto
seguire da Sabatini: Djavan dell’Academica Coimbra è infatti passato al Benfica.
ROMA - Ecco le due sfide per andare alla finale che porterà in Serie A. Latina-Bari è in programma
oggi alle 2.30 pm, ora di Toronto.
Si ripartirà dal risultato di 2-2 maturato nella partita di andata al
“San Nicola” di Bari. In virtù di
questo risultato, il Latina partirà
da favorito nella partita di ritorno.
Il Bari, infatti, è obbligato a vincere vista la difficile probabilità di
un pareggio con più di due reti.
Inoltre il Latina giocherà in casa,
di fronte al proprio pubblico che
sarà numeroso.
Cesena e Modena invece si sfidano oggi, alle 3 pm, nel ritorno
della semifinale play-off della Serie B. I romagnoli, reduci dal blitz
al Braglia (0-1), sono ad un passo
dalla finale e potranno contare
sulla spinta del Manuzzi, oltre che
su un fattore di non poco conto:
il miglior piazzamento in classifica. Gli emiliani, pur privi dello
squalificato Novellino (nella foto),
proveranno l’impresa: si annuncia
una partita infuocata.
Se al termine dei due incontri
sarà parità assoluta, allora si terrà conto della differenza reti della
doppia gara, in caso di ulteriore
parità prevarrà il miglior piazzamento in campionato (non si disputano i supplementari, quindi
passerebbe il Cesena che ha chiuso al quarto posto).
Per la finale (andata 15 giugno
e ritorno 18 giugno, con il ritorno
sul campo della squadra piazzata
meglio) vale la stessa formula delle semifinali.
Il portiere del Los Angeles, Jonathan Quick
CLIPPERS
Sterling ci ripensa: «Non vendo»
NEW YORK - Il proprietario dei Los Angeles Clippers, Donald Sterling,
radiato a vita dall’Nba per le sue frasi razziste, ci ripensa: non venderà
più la squadra all’ex amministratore delegato di Microsoft, Steve Ballmer.
Non solo. Sterling ha annunciato che porterà avanti una causa da un
miliardo di dollari contro la Nba.
«La mia squadra non è in vendita», ha detto Sterling attraverso il suo
avvocato. «Fin dall’inizio, non volevo cedere i Clippers. Ho lavorato per
33 anni per costruire la squadra».
Riferendosi poi al commissario Nba, Adam Silver, Sterling ha sottolineato che «la sua azione costituisce una violazione dei miei diritti ed è
contraria alla libertà che viene garantita a tutti gli americani».
Il proprietario dei Clippers ha però ribadito: «Per essere chiari, sono
estremamente dispiaciuto per le dichiarazioni offensive che ho fatto in
privato».
Asparago gigante made in Canada
Guido Cairo mentre mostra il suo asparago record
TORONTO - In Canada, si sa,
quasi tutto è di scala maggiore
rispetto all’Italia. Prendiamo per
esempio gli asparagi. Nel Bel Paese nascono esili, quasi magri,
anche perché debbono trarre
nutrimento da una terra spesso
arida e rocciosa. Quelli di collina sono fini, al massimo hanno
lo spessore di una matita.
Quelli che nascono nelle siepi
sono invece più robusti, grandi
più o meno come una penna stilografica vecchia maniera.
In Canada, invece gli asparagi
sono sempre extra large e qualche volta se ne trova anche uno
eccezionale come quello scova-
to da Guido Cairo dalla parti di
Trenton, un posto famoso per la
pesca a circa 150 km da Toronto.
Il calabrese di Rende, da una
vita in Canada, non credeva ai
suoi occhi quando ha visto l’esemplare di asparago che mostra
nella foto, lungo quasi mezzo
metro, cinque centimetri di circonferenza.
«A volte ho trovato esemplari grandi, ma mai come questo.
Suppongo che sia troppo duro
per finire in padella, ma il record
di grandezza resta. Chissà se altri in Canada ne hanno raccolto
uno più grande», ha commentato Guido.
MERCOLEDI 11 GIUGNO 2014 • CORRIERE CANADESE
14
CLASSIFIED
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and Frame): Permanent F/T, $30/hr
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venuta a creare non cambierà per questo.
mettetevi l'animo in pace e guardate avanti.
Quando credete di poter resistere a una
GEMELLI persona fastidiosa che vi inquieta ? Evitate22 MAG - 21 GIU lo e cercate di tenerla a distanza: è il miglior
modo di eludere gli effetti che ha su di voi.
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prepared to work irregular shifts. Employer:
Churrasqueira Red Rooster B.B., by Mail: 2354
Major Mackenzie Dr., Maple, Ontario L6A 1W2,
By Fax: (905) 417-0073
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sacrifici che ha sostenuto per giungere a
quello che ha: perchè non provate almeno a
CANCRO farli anche voi ? Potreste avere soddisfazioni
Sono in arrivo buone nuove per
22 GIU-21 LUG maggiori.
messaggi o per lettera : qualcuno riuscirà a
strapaprvi un sorriso.
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finishing, stone brick read sophisticated plans.
Employer: Royal Construction, by Mail: 1238
Dundas St. W., Toronto, Ontario M6J 1X5, by
fax: (416) 534-4899
Tyco’s-Carpenter, framing (Forming):
Permanent F/T, $31.00/hr, 40hrs/wk, starts
ASAP. 2 vacancies, 3-5 Years’ experience & provide references confirm both framing, forming skills
experience. Employer: Tycos Construction Ltd, by
Mail: 681 Coldstream Ave, North York, ON M6B
2L6, By Fax: (416) 757-5854
Two by Eight-Carpenter (Framing and
Forming): Permanent F/T, $31.00/hr, 40hrs/
wk, starts ASAP. 3-5 Years’ experience & provide
references confirm both framing and forming skills.
Employer: Two By Eight Carpentry Ltd, by Mail:
36 Christina Ciccolini Court, Woodbridge, ON M8Z
5K8, By Fax:(905) 553-7933
Springwood-Carpenter: Permanent F/T,
$30.00/hr 40hrs/wk, 3 vacancies starts ASAP. 2-3
Years’ experience multitasks - Finisher, Trim, Cabinet. Must have references. Employer: Springwood
Carpentry Inc. by Mail: 39 Indian Road Crescent,
Toronto, ON M6P 2E9 or by fax: (416) 516-6860
TORO
22 APR - 21 MAG
LEONE
22 LUG-21 AGO
Un amore lontano potrebbe tornare a bussare alla vostra porta. Lasciatevi andare.
Oggi potreste essere preda della gelosia e
scoprirvi irascibile: non date peso a quello
che dice la gente, ascoltate il vostro cuore e
azionate il cervello prima di fare delle scelte
che potrebbero essere fatali per voi.
Noie con l'auto e con elettrodomestici in
genere: in questo caso affidatevi solo ad ottimi riparatori e non fidatevi di chi è troppo
superficiale nel prospettarvi facili ed economiche soluzioni. Proverete oggi un certo
imbarazzo nel riconoscere di fronte agli altri
di aver sbagliato qualcosa. Siate umili nel
riconoscere i vostri errori ma non esagerate.
Venere non offre una particolare grinta all'amore che oggi potrebbe risultare spento o
quanto meno poco esaltante, In serata la
Luna promette significativi miglioramenti.
VERGINE Alcuni dovranno fare i conti con dei chiari22 AGO-21 SETT menti necessari con il proprio partner : mentre la loro gelosia incalza le incomprensioni
governeranno la giornata di oggi.
Datti da fare. Potrai raggiungere ottimi risultati se ti concentrerai. Qualche lieve difficoltà
nel lavoro. Fatti consigliare da qualcuno del
segno della Vergine
BILANCIA Non avete molte alternative oggi per risolun problema in amore: vi conviene dare
22 SET-21 OTT vere
fondo a tutta la vostra pazienza e lasciar
passare questo giorno.
Le decisioni che dovretse prendere oggi
sono difficili, d'accordo, ma non sono immuni
da risvolti positivi per voi se saprete prendere quelle giuste e soprattutto con la dovuta
SCORPIONE energia.
22 OTT-21 NOV In fatto di investimenti di denaro sarai bravissimo solo che dovrai fare molti sacrifici.
Emozioni in vista riguardo l'amore.
Soddisfazioni nel lavoro. Discreta la forma
fisica. Una persona che non vedi da molto si
farà risentire. Emozioni in arrivo.
Giornata decisamente no! Pensa bene priSAGITTARIO ma di agire e sii più accondiscendente. Ner22 NOV-21 DIC vosismo in mattinata. Serata allegra. Ritorni
di fiamma da evitare.
Le confidenze che potreste fare oggi si ripercuoteranno presto su di voi : meglio non farle
e essere riservati il più possibile. Soprattutto
in amore. Se Marte oggi non è dalla vostra
CAPRICORNO parte non vi potrete lamentare di Giove che
22 DIC-21 GEN susciterà occasioni giuste per risolvere qualche problema che vi affligge. Sta a voi approfittarne nel modo giusto.
Alimentazione assolutamente da tenere sotto controllo : passare a una dieta intelligente
con alimenti sani e genuini non potrà far altro
che migliorare la vostra forma e donarvi una
ACQUARIO salute di ferro.
22 GEN-21 FEB Amate anche i difetti del vostro partner. Non
potete pretendere che sia il ritratto della perfezione. Abbiate comprensione...
Un momento difficile per le finanze: le entrate
sono le stesse ma le spese aumentano, soprattutto quelle impreviste. Usate parsimonia
nella spesa.
Vi potrebbero dare dei consigli non richiesti:
PESCI fate finta di accettarli con un sorriso e ragio22 FEB-21 MAR nate solo con la vostra testa.
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starts ASAP. 3-5 Years’ experience & provide references confirm flat commercial roofing experience.
Employer: La Curva Holdings Inc., by Mail: 14 Paulson
Road, Toronto, ON M6M 2H3, By Fax: (416) 763-1095
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Permanent F/T, $18.00/hr 40hrs/wk, starts
ASAP. 1-2 Years’ experience Portuguese cuisine
cook/chef. Employer: Paula's BBQ Takeout Ltd.,
by Mail: 430A Horner Ave., Etobicoke, ON
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by Mail: 91 Parr Blvd., Bolton, ON L7E 4E3, By Fax:
(905) 951-5286
Polcan-Cement finisher (Carpentry Framing): Permanent F/T, $31.00/hr, 40hrs/wk, starts
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confirm for finishing and framing ability. Employer:
Polcan Construction By Mail: 318 Erie Ave., Brantford, ON N3S 2H8 By Fax: (519) 512-0389
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confirm trim carpenter experience in restorations..
Employer: ADS Trim Carpentry Ltd, by Mail: 10
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cutting, and marble mechanic): Permanent F/T, $33.05/hr, 8 vacancies, 40hrs/wk, starts
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IL METEO
Descrizione:
Tutti i tipi di cavoli coltivati, anche se di aspetto
molto diverso, sono varietà
derivate dal cavolo selvatico
che cresce sulle zone costiere
del Mediterraneo e su quelle
atlantiche, ad esclusione del “cavolo cinese”
che deriva da una specie diversa, la “brassica
sinensis”. A meno che non si voglia produrre
seme, i cavoli in genere si coltivano con ciclo
annuale anche se si tratta di piante a sviluppo
biennale; le parti utilizzate sono in genere
fusto, foglie e infiorescenze. Il cavolfiore
coltivato corrisponde alla varietà “botrytis
capitata”, che si distingue per il periodo di
raccolta e per il colore dell’infiorescenza a palla. Il broccolo corrisponde invece alla varietà
“botritys cymosa” ed è abbastanza difuso
in Italia soprattutto nel meridione. Rispetto
al cavoliore presenta un maggiore numero
di foglie e oltre all’iniorescenza principale
presenta germogli laterali (broccoletti).
Tipi di terreno: I terreni migliori sono quelli
di medio impasto, freschi, e ricchi di sostanza
organica. Cresce bene nei climi temperati
e subisce danni per le basse temperature
invernali, per l’eccesso di umidità e anche per
il troppo caldo e la siccità.
Semina: Si fa in vivaio da maggio a luglio a
seconda delle varietà, per produrre le piantine
da trapiantare. La semina va preferibilmente
efettuata con luna crescente. Alcune varietà
selezionate possono essere seminate (e trapiantate) tutto l’anno.
Concimazione: I terreni lavorati profondamente vanno concimati con letame ben interrato, o altrimenti con fertilizzante granulare
complesso.
Trapianto: Si fa da luglio alla ine di agosto
secondo le varietà, evitando le ore più calde
del giorno, alla distanza di 0,6-0,8 m tra le
ile. Occorre assicurare una irrigazione di
impianto e ulteriori irrigazioni periodiche. Il
trapianto va preferibilmente efettuato con
luna calante.
Raccolta: Da dicembre a marzo si efettua
la raccolta, tagliando il fusto con attaccate
alcune foglie che avvolgono l’iniorescenza.
Il fusto del cavoliore non ricresce mentre
quello del broccolo ramiica e rivegeta dopo il
taglio. La raccolta va fatta preferibilmente in
luna crescente.
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“I Conservatori ci toglieranno la cittadinanza”