L‘OSSERVAZIONE:
METODOLOGIE, TECNICHE,
STRUMENTI, CONTESTI
Prof. Salvatore Sasso
Progetto FSE OB.3 Misura C1 n. 20549
La comunicazione: una definizione
La comunicazione
è un processo di scambio di
informazioni e comportamenti
che si realizza in un contesto
finalizzato al raggiungimento di un
obiettivo relazionale
3
Principi di comunicazione
In ogni evento comunicativo vi sono componenti:
verbali e non-verbali
l’aspetto di contenuto è rappresentato dalla componente
verbale
l’aspetto di relazione è veicolato da componenti
non-verbali
Principi di comunicazione
Le componenti della comunicazione non-verbale





gestualità (di affermazione o negazione - di apertura o di
chiusura - di automanipolazione: noia, disagio)
espressioni facciali e sguardo (occhiata - sguardo
attento - rivolto da un’altra parte - sorriso preoccupazione - attenzione:essere posti sulla stessa
linea dello sguardo dell’altro)
posture (posizionamento del corpo: aperto - teso disponibile) avvicinamento
aspetto esteriore
capi d’abbigliamento
Qual è la migliore fonte di
apprendimento nei confronti
dell’helpee?



L’osservazione: perché ci dispone al
prestare attenzione alla persona
Aiutare gli altri è bene, saperlo fare è
meglio! (Giusti)
Esercizio: Discriminare fra dati e
deduzioni
LE METODOLOGIE OSSERVATIVE







l’osservazione
l’osservazione
l’osservazione
l’osservazione
l’osservazione
l’osservazione
l’osservazione
spontanea e occasionale
sistematica
naturalistista
diretta
indiretta
partecipante
non partecipante
L’osservazione spontanea e
occasionale



Soggettiva
Asistematica
Poco attendibile
L’osservazione sistematica

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

Scelta di un approccio teorico
Scelta di una tipologia osservativa
Osservazione
raccolta dati
elaborazione
interpretazione
L’osservazione naturalistica



L’osservatore registra ciò che sta
rilevando
È necessario:
- controllo intersoggettivo (qualità degli
strumenti di registrazione e formazione
degli operatori
- quantificazione
- validità ecologica (esistenza di
comportamenti nella vita reale)
Integrazione tra oss. natur. e oss. in
laboratorio (validità ecologica)
Osservazione diretta
Non richiede strumenti o dispositivi tra
osservatore e osservato
Si svolge senza una dilazione temporale
Si escludono test o interviste
Si esclude la descrizione retrospettiva
Uso di checklist: intensità, frequenza,
durata dei tratti comportamentali o
fenomenici
Teoria dell’attaccamento
Infant observation
Osservazioni indirette
Questionari con risposte:
- aperte
- strutturate (Scala Likert)
- chiuse (si/no)
Interviste:
- strutturate (risposte aperte, chiuse,
strutturate)
- semi-strutturate
- direttive (risposte aperte)
- focalizzate
- in profondità
- non strutturate (colloquio clinico)
Osservazione partecipe


Osservazione diaristica
Bambini in posa fotografica
Osservazione non partecipe


Specchio unidirezionale
Familiarizzazione con i soggetti
(osservatore-tappezzeria)
Le teorie di riferimento

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
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

L’approccio Etologico
L’approccio Ecologico
L’approccio Psicoanalitico
L’approccio Piagetiano
La Teoria dell’attaccamento
La Pragmatica della Comunicazione
L’approccio Umanistico
L’approccio Gardneriano
L’approccio etologico 1







Vantaggio:
- osservare i soggetti che non potrebbero
collaborare con il ricercatore per la giovane età
o per una patologia
- prerequisito per la sperimentazione
Finalità
- dimostrare la funzione adattiva di un
comportamento
- far emergere la relazione tra
comportamento e ambiente
- esaltare i meccanismi causali
L’approccio etologico 2



Nello studio dello sviluppo del
comportamento umano:
- l’importanza dei fattori biologici
(nell’attaccamento madre-bambino)
- l’organizzazione sociale dei bambini
in età prescolare
L’approccio etologico 3


Utilizza:
- osservazione diretta
- osservazione naturalistica
Non utilizza:
- il flusso comportamentale per inferire
motivazioni, intenzioni o emozioni dietro
un dato comportamento
L’approccio etologico 4
Le fasi osservative:
1. Fase descrittiva:
a. osservazione naive (indicatori);
b. elaborazione della lista descrittiva
c. organizzazione della lista descrittiva (categorie o classi)
2. Fase esplorativa:
- Dalla descrizione alla valutazione sistematica delle
relazioni
tra individui – gruppi – ambiente
- Formulazione di ipotesi
- Indagine pilota
- Modalità di registrazione (comportamenti – eventi –
sequenze)
3. Valutazione sistematica:
- scelta del campione
- accordo tra gli osservatori
L’approccio psicoanalitico 1




L’osservatore deve utilizzare, come nel setting
analitico, un’attenzione libera e fluttuante
Osservazione diretta
A. Freud:
- i dati acquisiti dall’osservazione come elementi di
confronto e di integrazione con i dati ricavati dalla
ricostruzione nel setting analitico
S. Isaacs:
- tre principi metodologici:
1. Osservazione dei dettagli
2. Osservazione nell’ambiente
naturale
3. Continuità genetica dei
comportamenti
L’approccio psicoanalitico 2
E. Bick:
- Importanza del contesto emotivo nella situazione
osservativa
- osservazione parte integrante della formazione
psicologica:
- esperienze infantili precoci (non verbali e
ludiche)
- comprensione dei resoconti materni
- nascita e sviluppo della relazione primaria
- confronto tra studenti
- Infant observation:
- scelta della famiglia
- modalità di svolgimento del primo incontro
- frequenza e durata dell’osservazione
L’approccio piagetiano 1

1.
2.
3.
Osservazione “quasi-sperimentale”:
evidenzia i livelli dello sviluppo cognitivo del
bambino attraverso l’osservazione di come
egli manipola gli oggetti forniti dall’adulto in
circostanze controllate o provocate.
È sorretta da ipotesi di carattere generale
(evita casualità);
È un vero e proprio esperimento
Ha i requisiti di sistematicità e continuità
L’approccio piagetiano 2
Qual è l’ipotesi?
1. gradualità e continuità fra le diverse
forme di condotta:
- Riflessi – abitudini – intelligenza
intuitiva e rappresentativa:
- imitazione differita
- gioco simbolico
- linguaggio
2. L’intelligenza si sviluppa e si organizza
mediante
l’adattamento dell’organismo all’ambiente
L’approccio piagetiano 3


Critiche:
- atteggiamento scientifico e sistematicità non
sempre presenti (prevale il momento teorico
su quello osservativo)
- comunicazione dei dati non statisticamente
significativi (gli aspetti qualitativi attraverso lo
stile descrittivo e diaristico)
Valutazione dello sviluppo (Scale qualitative
ordinali, come, ad esempio, l’Uzgiris-Hunt)
Le tecniche osservative
LA RILEVAZIONE “CARTA E MATITA”
Registrazione di brevi episodi
Registrazione di comportamenti a intervalli di
tempo
Registrazione dell’osservazione partecipante
Registrazione di uno Specimen
Le scale di valutazione
 LA REGISTRAZIONE AUDIO
 LA VIDEOREGISTRAZIONE
 LA CHECK-LIST

Come sviluppare le competenze
osservative: premessa per
osservare 1




Lo scopo dell’osservazione è favorire lo
sviluppo dell’osservato, la sua
autonomia, l’identità personale, la sua
autovalutazione;
L’osservazione non è un “esperimento”;
Meglio “tenersi a distanza”! Se si è in
un’osservazione partecipante, è
necessario comunicare che si sta
comunicando, ma non cosa;
Bisogna esercitare la propria attenzione
e concentrazione;
Come sviluppare le competenze
osservative: premessa per
osservare 2




Non bisogna aver paura di sbagliare;
Le azioni e le parole dell’osservato
vanno colte come informazioni
importanti;
Bisogna distinguere le descrizioni dalle
valutazioni;
Attraverso l’osservazione dell’altro
bisogna ri-conoscere il proprio stile
percettivo, le proprie strutturazioni
cognitive, la propria reattività emotivoaffettiva, i giudizi impliciti;
Come sviluppare le competenze
osservative: la stesura del
protocollo osservativo 1





Descrivere quello che si riesce e si sa vedere,
quello che la nostra esperienza ci ha condotto
a vedere;
Registrare quello che si vede, non quello che si
ha in testa. Le idee non vengono prima dei
fatti: esse sono a nostro servizio;
Descrivere il più analiticamente possibile;
Limitare aggettivi e avverbi; usare un
linguaggio meno personale possibile;
Distinguere su colonne differenti la rilevazione
delle azioni e quella dell’interazione verbale;
Come sviluppare le competenze
osservative: la stesura del
protocollo osservativo 2




Se si incontrano difficoltà, riportarle su
una terza colonna “altro”;
Riportare la codifica, che consiste nel
raccogliere in classi descrittive i fatti o
le comunicazioni rilevate durante
l’osservazione;
Sul protocollo si può aggiungere la voce
“interpretazione”, ossia l’espressione del
significato di ciò che si è osservato;
Domandarsi a quale teoria obbedisce la
propria interpretazione.
ll gruppo di osservazione:
esercitazione





Gli elementi da raccogliere riguardano:
Una definizione di osservazione
Le modalità per condurre
un’osservazione
Le modalità per la scelta di categorie
osservative
Le modalità per elaborare
un’osservazione
Il gruppo di osservazione:
riflessioni





Qual è lo scopo dell’osservazione
Quale teoria lo sostiene
Quali strumenti abbiamo per raccogliere
i dati osservativi
Come si deve procedere per codificare i
risultati
Come analizzare i risultati
Il gruppo di osservazione:
applicazione
LA PROCEDURA OSSERVATIVA 2
 Osservazione
e
registrazione macroanalitica
ossia trascritta in maniera
stenografica con la tecnica
“carta e matita”
Il gruppo di osservazione:
applicazione

La procedura osservativa 3
osservazione microanalitica ossia il
raggruppamento di tutti i dati
(comunicativi, sensoriali,
percettivo motori, grafico-pittorici,
ecc., linguistici, logico-matematici)
attraverso categorie prefissate
Il gruppo di osservazione:
applicazione

La procedura osservativa 4
Sintesi dei dati, attraverso l’iniziale
confronto dei dati raccolti tra due o
più osservatori (attendibilità)
Quadro riassuntivo dell’osservazione
APPROCCIO
METODOLOGICO
STRUMENTI DI
REGISTRAZIONE
AREA DI
OSSERVAZIONE
SISTEMATICA
Indiretta
- resoconto
descrittivo
- carta e matita
- checklist
- relazione educativa
- sviluppo emozionale
Indiretta
Partecipante
- intervista
- scale di
valutazione
ETOLOGICO
Diretta
Non partecipante
- carta e matita
- video registrazione
- Audio registrazione
- interazione sociale
- gioco
ECOLOGICO
Diretta
Partecipante
- resoconto
- descrittivo
- Carta e matita
Indiretta
Partecipante
- Interviste
- Scale di
valutazione
- Interazione sociale e
sviluppo cognitivo
- Interazione:
Genitore-figlio
Insegnante-alunno
Bambino-bambino
Ragazzo- ragazza
PSICOANALITICO
Diretta
Partecipante
- resoconto
descrittivo
successivo
- sviluppo affettivoemozionale
PIAGETIANO
Indiretta
Partecipante
- resoconto
- descrittivo
- intervista
- sviluppo cognitivo
PRAGMATICA
DELLA
COMUNICAZIONE
Diretta
Partecipante
Non partecipante
- Videoregistrazioni
- resoconto
- descrittivo
- Carta e matita
- Comunicazione
interpersonale
- Relazione d’aiuto
UMANISTICO
ESPERIENZIALE
METODOLOGIE
OSSERVATIVE
OSSERVAZIONE
DIRETTA O
INDIRETTA
OSSERVAZIONE
PARTECIPANTE
O NON
PARTECIPANTE
Diretta
Scheda osservativa delle interazioni non verbali
Soggetto_____________________ Età___________________
Osservatore_____________________________________
Contesto osservativo__________________________________ Situazione
osservativa_____________________________
Durata dell’osservazione_______________________________
Data___________________________________________
Descrizione dell’attività
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
___________________________________________________
Comportamenti non verbali dell’osservato
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
___________________________________________________
Comportamenti non verbali dell’osservatore
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
___________________________________________________
SCHEMA RIASSUNTIVO
CATEGORIE COMPORTAMENTALI DELLA COMUNICAZIONE NON VERBALE
SGUARDI SILENZI
GESTI
POSTURE
SOGGETTI
OSSERVATORE
OSSERVATO
Scarica

l`osservazione