Corso Applicativo di Protezione Civile
per Infermiere Volontarie C.R.I.
Polo Didattico
Comando Provinciale Vigili del Fuoco di Bergamo
Bergamo 10 ottobre 2000
La sicurezza del
soccorritore tra gli
aspetti della gestione
dell’emergenza
a cura di P.I. Gianmario Gnecchi
Che cosa c’è nel mezzo?
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“PERICOLO”
Misure
di prevenzione
e protezione
Sfruttamento
e gestione
del territorio
Autorizzazioni
Controlli
AUTORITA’
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•
Piano d’emergenza
Strutture pubbliche
di soccorso
Informazione
e Formazione
POPOLAZIONE
Decreto del Ministero dell’Interno
14 giugno 1999, n. 450
(G.U. 2 dicembre 1999, n. 283)
Art. 1, comma 3
Fatto salvo il dovere di intervento degli
appartenenti alla Polizia di Stato e al Corpo
Nazionale dei Vigili del Fuoco anche in situazioni
di personale esposizione al pericolo,
il predetto personale deve adottare le misure di
sicurezza e di protezione anche individuale
predisposte per lo specifico impiego.
Sicurezza degli operatori
1
Formazione ed informazione
del Personale
2
Pianificazione ed organizzazione dell’intervento
ordine
3
di
priorità
4
5
Scelta ed impiego dei mezzi di
protezione individuale
Uso delle attrezzature
Impiego degli automezzi
La sicurezza degli operatori
dipende anche dal flusso di
comunicazioni
La Gestione, il Comando ed il Controllo
del’intervento si attuano mediante
• Un flusso di comunicazioni che trasferisce
le informazioni e le decisioni
tra i vari “attori” sulla scena.
• Senza questo flusso di comunicazioni
è praticamente IMPOSSIBILE raggiungere
il massimo delle prestazioni
Una breve nota
(piccola, ma non troppo):
Il Cittadino, da noi, vuole sempre il
massimo...
…e ne ha ovviamente tutti i diritti !
Un tipico schema dei flussi
di comunicazione necessari
alla gestione dell’intervento
Sala Operativa 115
Altre Sale Operative
Altri Enti
TV-Media
Pubblico
R.O.S.
Settore 1
Squadra 1
Squadra 2
Settore 2
Squadra 3
Caposquadra
Caposquadra
Caposquadra
Autista
Autista
Autista
Operatore
Operatore
Operatore
Operatore
Operatore
Operatore
Operatore
Operatore
Operatore
Squadre...
Operatori...
Settore 3...
Che cosa facilita l’attuazione
di un sistema di comando e controllo
sull’intervento?
• Conoscenza comune delle “regole del gioco”
(cioè delle procedure)
• Capacità personali e qualità “dei Capi”
• Capacità personali e qualità degli Operatori
• Fiducia tra gli Uni e gli Altri
• Dialogo tra gli elementi della squadra (condivisione)
Non esistono problemi senza soluzioni,
altrimenti non sono problemi: sono dati di fatto.
• La capacità di risolvere
il problema-intervento è legata a:
– preparazione del R.O.S.
– preparazione dei diretti collaboratori
– preparazione delle squadre
• Non esiste alcuna scusante
per non essere preparati a sufficienza
(compatibilmente con “gli anni di servizio”)
A proposito di rischio...
Noi rischieremo -anche molto- le nostre vite per
salvare delle altre vite umane.
Noi rischieremo le nostre vite un poco,
e in maniera calcolata, per salvare quei beni che
sono ancora salvabili.
Noi non rischieremo affatto le nostre vite
per quei beni che sono già andati persi.
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Sicurezza del personale
Ciascuno sta operando con sicurezza in tutte le tre zone?
Strategia
Le operazioni stanno andando come si supponeva che andassero?
Progressione delle priorità
Lo schema di intervento è rispettato nel corretto ordine?
Localizzazione del personale che opera
Le squadre e il personale sono posizionati dove dovrebbero essere?
Dimensionamento del nucleo operativo
Ci sono troppe unità che lavorano sull'intervento o ce ne sono troppo poche?
Supporto
Ci sono sufficienti unità e personale di supporto se qualcosa andasse storto?
Controllo operativo
C'è un singolo Coordinatore di Intervento che ha realmente sotto controllo l'intera operazione?
Risorse adeguate
Ci sono adeguate risorse per continuare l'operazione per tutta la sua durata?
Considerazioni legali
C'è una documentazione completa di tutti i dati raccolti e delle decisioni prese?
Come valutare le informazioni durante l'intervento
• Distinguere sempre tra fatti e supposizioni.
• Sviluppare una modalità di risposta standard ad ogni nuova
condizione che viene riportata.
• Mantenere un approccio flessibile al processo decisionale.
• Passare al ruolo gestionale al più presto possibile.
Il Coordinatore dell’intervento deve cominciare
a delegare le responsabilità tattiche al più presto possibile.
Altrimenti verrebbe sopraffatto velocemente sia dalla gente che dalle
informazioni.
• Sollecitare opinioni e idee. La decisione ultima è ancora a carico del
Direttore di Intervento ma deve essere basata sugli input di tutto lo
staff presente all'incidente.
FATTORI DA CUI DIPENDE UNA
PREPARAZIONE "VINCENTE"
• Una dotazione di Procedure Operative Standard e di
Piani che siano pratici, “comodi”,realistici e aggiornati
sulla base di continue verifiche
• Il livello di addestramento delle persone che si
occupano dell’emergenza e la loro esperienza
• La capacità di strutturare velocemente e mantenere la
catena di comando nell’emergenza
• La disponibilità di risorse e mezzi
Il secondo modulo è
terminato.
Grazie per l’attenzione.
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