MODULO
3
UNITÀ 3.1 LA DIETA NELLE DIVERSE ETÀ
E CONDIZIONI FISIOLOGICHE
Pag. 184
Aspetti generali
Una corretta alimentazione:



è utile per il mantenimento della salute
è utile per la prevenzione delle malattie del benessere
è fondamentale nel trattamento di alcune patologie
Dieta
Salute
Pagg. 184-185
Definizioni
Dieta: insieme di alimenti che compongono il regime alimentare
di un individuo
Dietologia: scienza che studia le funzioni e gli effetti dei
nutrienti nell’organismo nelle varie età e situazioni fisiologiche
Dietoterapia: si occupa della nutrizione clinica, ovvero in
situazioni patologiche:



malattie metaboliche
intolleranze e allergie alimentari
patologie dell’apparato digerente
Dietetica: elaborazione di diete (ha carattere pratico)
Pag. 186
La dieta nell’età evolutiva
Età evolutiva:
 dalla nascita fino ai 18-20 anni
 caratteristica  sviluppo somatico e psichico
Tappe:
 infanzia (dalla nascita fino a 11-12 anni di età)
 pubertà (si caratterizza per l’inizio dello sviluppo dei
caratteri sessuali secondari  10-13 anni per le femmine e
12-15 anni per i maschi)
 adolescenza (fino ai 18-20 anni)
Una sana e corretta alimentazione nell’età evolutiva crea le
condizioni ottimali per uno sviluppo armonico e per una buona
salute in età adulta
Pag. 187
Raccomandazioni nutrizionali
Fabbisogno energetico: proporzionalmente è più elevato che
nell’adulto (specialmente nei primi 3 anni di vita)
Fabbisogno proteico: 2 g/kg peso corporeo/die (primo anno
di vita), poi diminuisce progressivamente fino a 1 g/kg p.c./die
nell’adolescente
Fabbisogno glucidico: 40-45% delle calorie giornaliere nel 1°
anno, poi diminuisce progressivamente (60% delle calorie totali
nell’adolescente)
Fabbisogno lipidico: 40% circa fino al 2° anno, poi diminuisce
progressivamente (30% delle calorie totali nell’adolescente)
Fabbisogno idrico: 100 ml/kg p.c./die nel lattante, poi
diminuisce progressivamente fino all’adolescenza (1 ml/kcal/die)
Fabbisogno di micronutrienti: più elevato che nell’adulto,
specialmente: calcio, ferro e acido folico
Pag. 188
La dieta del neonato e del lattante
L’accrescimento corporeo nel
1° anno di vita è molto
veloce  alta richiesta di
energia e di nutrienti
L’alimento ideale per il
neonato è il latte materno
L’allattamento esclusivo al
seno è consigliato dall’OMS
fino al 6° mese di età
In caso di necessità si ricorre
all’allattamento misto o
all’allattamento artificiale
L’allattamento è sotto il controllo
ormonale: la prolattina stimola le
ghiandole mammarie a produrre
il latte e l’ossitocina ne favorisce
la fuoriuscita. Il meccanismo
riflesso attivato dal bambino con
la suzione, inoltre, induce l’ipofisi
a continuare a secernere
prolattina e ossitocina.
Pag. 189
Latte materno
La composizione chimica del
latte materno non è
costante: varia e si adegua
alle esigenze nutrizionali del
lattante (il latte dei primi
giorni è detto colostro)
Rispetto al latte vaccino,
quello materno ha:






– proteine (– caseina)
– sali minerali
+ AGE
+ lattosio
anticorpi specifici
(immunoglobuline)
probiotici e prebiotici
Pag. 190
Allattamento artificiale
In rare occasioni (ad es. certe malattie della madre) non è
possibile l’allattamento al seno  allattamento artificiale  latte
formulato (o umanizzato)
Il latte vaccino non è adatto all’alimentazione del lattante: il suo
impiego comporterebbe un sovraccarico di lavoro per i reni
ancora immaturi
Il latta vaccino, per essere adatto all’alimentazione dei bambini,
va modificato:

diluito
integrato con zuccheri semplici e maltodestrine

integrato con AGE

Pag. 191
Tipi di latti formulati
Latte per prematuri o
neonati di basso peso
Latte adattato o di partenza
(fino al 6° mese)
Latte di proseguimento (dal
6° al 12° mese)
Latte di crescita (dal 1° al 3°
anno  simile al latte vaccino)
I latti possono presentarsi:


liquidi  pronti per l’uso
in polvere  da diluire con acqua
oligominerale, secondo le indicazioni
della ditta produttrice
Molta attenzione va posta alla
sterilizzazione di biberon,
tettarelle, ecc.
Pag. 192
L’alimentazione complementare
È anche detta divezzamento o svezzamento  graduale
introduzione di alimenti diversi dal latte nella dieta del bambino
Età ideale = 6° mese compiuto, perché:
▪ aumentano le richieste nutrizionali e il latte da solo non le copre
▪ l’apparato digerente è maturo per accogliere cibi solidi
▪ il bambino è in grado di accettare il cucchiaino
È una tappa di transizione; è
fondamentale:
▪ la flessibilità
▪ la gradualità
I nuovi alimenti vanno proposti
e non imposti .
Attenzione agli alimenti
potenzialmente allergizzanti.
Pag. 193
Indicazioni per l’alimentazione
complementare
L’introduzione di nuovi alimenti
può essere fatta con modalità
diverse, secondo usi e costumi
della famiglia
Aumentare gradatamente la
consistenza e la varietà dei cibi
Evitare cibi che potrebbero far
soffocare il bambino (ad es.
noci, uva)
Proporre i cibi in maniera
stimolante (colore, odore, ecc.)
Rispettare l’appetito del
bambino
Pag. 194
La dieta del bambino
Dopo i 12 mesi
l’alimentazione del
bambino diviene via via
più simile a quella
dell’adulto
A 5 anni il bambino può
mangiare di tutto
(eccezione: bevande
alcoliche e nervine)
Le basi della corretta alimentazione si formano nei primi anni di vita
nel nucleo familiare
La scuola, con la mensa, ha un ruolo preventivo ed educativo sul
piano nutrizionale
Pag. 195
Le basi della corretta alimentazione nella
dieta del bambino
È importante porre attenzione agli apporti di:



proteine
vitamine (specialmente C, D, gruppo B)
sali minerali (sp. Ca, Fe, I)
Sono da favorire:




alimenti vegetali (ricchi di antiossidanti)
pesce azzurro (ricco di AG della serie ω-3)
variazione dei cibi
modalità di cottura semplici
La quota energetica va distribuita in 4-5 pasti al giorno (è di
particolare importanza la prima colazione)
Pag. 196
La dieta nell’adolescenza
Adolescenza = 12-18 anni circa
Sviluppo corporeo differenziato nei sessi (max.: 10-13 anni
femmine/12-15 maschi):
MB maschi > MB femmine  il FET è più elevato nei ragazzi
Oltre all’elevato dispendio energetico, sono alti i fabbisogni di:

proteine (~1,2 g/kg p.c./die)
Ca (insufficiente apporto di Ca  rischio osteoporosi in età adulta)
Fe (sp. nelle ragazze)

vitamine


Pag. 197
Suggerimenti nutrizionali nella dieta
dell’adolescente
Mangiare con piacere
Frazionare la razione
alimentare in 4-5 pasti
Non saltare la prima
colazione
Variare gli alimenti
Privilegiare gli alimenti ricchi di glucidi complessi
Consumare almeno 5 porzioni di frutta e verdura al giorno
Moderare il consumo di grassi
Consumare gli spuntini con intelligenza
Bere molto (sp. acqua)
Pag. 198
La dieta dell’adulto
Adulto = 18-60 anni circa
I consigli nutrizionali sono quelli
delle linee guida per una sana
alimentazione dell’INRAN:
▪ proteine  1 g/kg/die ~ 10-12%
dell’energia giorn. (privilegiare
quelle di origine vegetale)
▪ lipidi  1 g/kg/die ~ 25-30%
dell’energia giorn. (limitare AGS
e colesterolo)
▪ glucidi  5-6 g/kg/die ~ 55-65% dell’energia giorn. (dare priorità a quelli
complessi)
▪ micronutrienti  è sufficiente variare la dieta
▪ acqua  1 g/kg/die
▪ fibra  ~ 30 g/die
Pag. 199
Le basi di una dieta sana per l’adulto
Variare il più possibile l’alimentazione
Mangiare in modo regolare
Perseguire equilibrio e moderazione
Mantenere un giusto peso corporeo
Consumare abbondantemente frutta e verdura
Basare la dieta su alimenti ricchi di carboidrati complessi
Bere molta acqua
Moderare il consumo di grassi
Limitare l’assunzione di sale
Pag. 200/1
Le piramidi alimentari
La piramide alimentare è:
una figura triangolare all’interno della quale sono rappresentati i
diversi gruppi di alimenti
un semplice sistema grafico di rappresentazione di una dieta
corretta, ossia basata:



sulla varietà
sulla moderazione
sull’equilibrio
Pag. 200/2
La prima piramide USDA
È una piramide a 6 sezioni
La prima piramide alimentare USDA (1992). La figura geometrica è suddivisa in 6 sezioni
che contengono alimenti equivalenti; le dimensioni di ogni sezione suggeriscono in modo
visivo la quantità o la frequenza di consumo giornaliero degli alimenti.
Pag. 201
L’attuale piramide USDA
È una piramide a 6 spicchi:






arancione  cereali
verde  verdura fresca
rosso  frutta fresca
giallo  olio e grassi
azzurro  latte, latticini e formaggi
viola  carne, pesce, uova, frutta a guscio e legumi secchi
La versione attuale della
piramide alimentare USDA
(2005)
Pag. 202
La piramide alimentare italiana
È un modello visivo della
corretta alimentazione
basata sulla tradizione
alimentare italiana
Introduce il concetto di “QB”
= “quantità benessere”, che
riguarda:

le porzioni di cibo

l’attività fisica da svolgere
La piramide dello stile di vita settimanale
Pag. 203
La piramide giornaliera
Indica le porzioni di ciascun
gruppo di alimenti che
devono essere consumati in
una dieta salutare
La piramide alimentare giornaliera
Pag. 204
La dieta in gravidanza
Aumentano i fabbisogni di
energia e di nutrienti, sp.:





energia ~ 200-300 kcal/die in
più
proteine ~1,2 g/kg p.c./die
calcio e ferro
acido folico (previene la spina
bifida)
vitamine gruppo B, A, D
Va evitato il consumo di:


alcol (passa attraverso la
placenta)
carne/pesce crudi o poco cotti
(rischio toxoplasmosi)
Pag. 205
La dieta della nutrice
Aumentano i fabbisogni di
energia e di nutrienti, sp.:





energia ~ 500 kcal/die in
più
proteine ~ 1,5 g/kg p.c./die
acqua
Ca, I, Zn, Cu, Se
vitamine gruppo B, A, C, D
Va evitato il consumo di:



alcol (passa nel latte)
alimenti che possono
conferire sapore sgradevole
al latte
alimenti potenzialmente
allergizzanti
Pag. 206
La dieta nella terza età
Terza età = dai ~ 60 anni in
poi
Diminuisce il fabbisogno di
energia perché:


 metabolismo basale
 attività fisica svolta
La diminuzione di spesa
energetica è graduale, ma
c’è un calo fisiologico significativo intorno ai 75 anni
Pag. 207
Consigli dietetici per la terza età
La dieta della terza età è simile a quella dell’adulto sano ma richiede
più attenzione perché non incida negativamente sui problemi tipici
dell’età
Occorre:











apporto
apporto
apporto
apporto
energetico
lipidico (gli AGS)
glucidi semplici
di NaCl
 alimenti ricchi di
antiossidanti
 lievemente l’apporto di Ca
 lievemente l’apporto di
proteine
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