MANFREDONIA
Anno Scolastico 2013-14
SETTIMANA DELL’EDUCAZIONE
DAL 7 AL 12 APRILE
“Cinema a scuola... x educare!”
Classi coinvolte: Tutte
Il Cineforum “Cinema a scuola … x educare!“, è realizzato per aiutare gli alunni a riflettere su
alcuni Valori importanti come la gratitudine, l’amicizia, il perdono, l’umiltà e l’attenzione per l’altro
anche se diverso. L’obiettivo è sviluppare negli alunni una propria capacità critica: attraverso le
attività di riflessione e approfondimento i bambini esprimeranno le proprie emozioni e riflessioni.
Il progetto è articolato in due parti:
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visione del film con relative conversazioni;
parte didattica con domande e riflessioni;
Obiettivi specifici del cineforum da perseguire:
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Accedere al mondo della fruizione cinematografica in modo guidato e ragionato tramite
percorsi specifici, sia tematici sia inerenti al linguaggio filmico
Sviluppare lo spirito di osservazione e la disponibilità all’ascolto
Potenziare la capacità di riflessione e ampliare il lessico;
Sviluppare le capacità di dialogo, di comunicazione e confronto di idee e di esperienze
Potenziare la capacità di “leggere” testi visivi, di comprendere il ruolo dei
personaggi nelle vicende rappresentate, di descrivere le situazioni osservate
Migliorare la capacità di lavorare in modo autonomo
Rafforzare l’attitudine a cooperare all’interno di un gruppo per uno scopo
comune
Stimolare la relazione, il confronto ed il rispetto delle idee altrui
Analizzare eventi, comportamenti, stati d’animo per acquisire senso di
responsabilità attraverso l’immedesimazione
Acquisizione mediata del rispetto delle regole.
Comprende che la diversità è una ricchezza da apprezzare e valorizzare in un cammino di
crescita umana e sociale.
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FINALITA’
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Stimolare modalità di “visione critica” per evitare che gli alunni si abituino al ruolo di
spettatori passivi.
Offrire ulteriori occasioni per stare bene a scuola.
METODOLOGIA
Le classi visioneranno i film tra i titoli sottoelencati; alla visione, seguirà un dibattito che servirà a
verificare ed a consolidare la comprensione del filmato, ma anche a dare la possibilità agli alunni di
confrontare idee ed esperienze. Ad alcune domande i ragazzi dovranno rispondere singolarmente,
ad altre in gruppo attraverso una discussione guidata dall’insegnante nel corso della quale
dovranno confrontarsi con gli altri, esprimere pareri e motivarli e fare riferimenti alle vicende del
film che hanno visionato.
Successivamente, i docenti, in piena autonomia, proporranno agli allievi delle schede di lavoro,
appositamente predisposte dal docente referente del progetto, che serviranno a verificare ed a
consolidare la comprensione del filmato e ad esprimere creativamente le proprie emozioni.
LINEE GUIDA DELL’ATTIVITA’
I film sono stati scelti per i contenuti e le problematiche, particolarmente adatte alla loro fascia
d’età.
Gli alunni assisteranno alla proiezione del film che sarà preceduta da una semplice, ma chiara,
presentazione da parte dell’insegnante per suscitare in loro interesse e curiosità.
Questi i titoli selezionati:
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KIKI, CONSEGNE A DOMICILIO per le classi 1° e 2° (durata 102 min.);
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PINOCCHIO di Enzo D’Alò (anno 2012) per le classi 3° e 4° (durata 84 min.);
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IQBAL per la classe 5° (durata 102 min.).
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KIKI, CONSEGNE A DOMICILIO
COMMENTO: Quando mai si è vista una streghetta estremamente realistica? Mai! Questo film del
1989, diversamente da altri classici dell’animazione giapponese che hanno come protagoniste
eroine dai poteri magici, ci regala un personaggio non molto diverso da chi lo guarda! Sì, Kiki sa
volare ma questa sua capacità non è altro che la metafora di un insegnamento che tutti
dovrebbero tener bene a mente: sfruttare il proprio talento per crescere! Kiki – consegne a
domicilio è un film di formazione dove la protagonista cambia nel corso della narrazione,
riuscendo a raggiungere l’indipendenza economica ed emotiva che si era prefissata. E come lei,
anche gli altri adolescenti rappresentati, mostrando i loro caratteri e i loro umori, ci insegnano che
nella vita non dobbiamo mai smettere di perseguire i nostri sogni! Un’occasione per riflettere
divertendosi!
SPUNTI DIDATTICI: Kiki per diventare strega a tutti gli effetti deve rendersi indipendente non solo
economicamente anche emotivamente.
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Cosa significa secondo te riuscire a raggiungere un’indipendenza emotiva?
SOLIDARIETA’ Ritrovandosi sola e lontana da casa, Kiki trascorre dei momenti tristi per non aver
riscontrato, fin da subito, da parte degli abitanti di Kiriko, la solidarietà sperata.
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Definisci il termine “solidarietà” e racconta se ti è mai capitato di essere solidale con
qualcuno: in che occasione e perché?
ALTRUISMO Quando Kiki arriva a casa dell’anziana signora per una consegna si rende disponibile a
fare per lei dei lavoretti non richiesti, dimostrando grande sensibilità e altruismo nei confronti di
una persona anziana.
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Che rapporto hai con gli anziani? Sei generoso, comprensivo, altruista o diffidente e
distante?
FAMIGLIA Anche se vediamo la famiglia di Kiki solo nella parte iniziale del film, subito ci
accorgiamo che è composta da due figure genitoriali molto “moderne”: sia il padre che la madre di
Kiki accolgono con orgoglio la decisione della figlia di andare via per un anno, dimostrandole
sostegno e fiducia.
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Credi che la tua famiglia farebbe altrettanto quando sarai più grande?
SOLITUDINE La solitudine è un sentimento spesso non attribuito ai ragazzini. Però può capitare a
tutti, anche ai più piccoli, un periodo in cui ci si sente soli.
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E’ successo anche a te? Descrivi come era il tuo stato d’animo in quel momento.
ACCOGLIENZA Kiki è sola in una nuova città, dove non conosce nessuno. Come si vede dal film,
dopo le difficoltà inziali, Kiki incontra la gentile Osono che la accoglie nella sua proprietà dandole
motivo di ricredersi sui suoi nuovi concittadini e alimentando così la sua speranza di indipendenza.
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Saresti disposto a ospitare qualcuno che ne avesse bisogno? Se sì, cosa condivideresti con
lui/lei?
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GLI STRUMENTI Kiki per svolgere il suo lavoro di consegne a domicilio si serve di una scopa che le
permette di volare, di una mappa per raggiungere i clienti, di un telefono fisso per gli
appuntamenti e di un taccuino per le ricevute.
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Quale strumento le consiglieresti di procurarsi per essere ancora più efficiente?
IL TALENTO Kiki decide di rendersi indipendente facendo consegne a domicilio capendo che saper
volare è una capacità da sfruttare, un talento da mettere a servizio degli altri e far diventare per lei
una fonte di guadagno.
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A te cosa piace fare e quale vorresti fosse in futuro la professione che ti permetterà di
essere autonomo?
DESIDERI Kiki desidera fortemente raggiungere la propria indipendenza perché solo così potrà
dimostrare di essere cresciuta e di saper badare a se stessa. Tombo desidera costruire una
macchina volante, Ursula desidera non perdere più l’ispirazione per i suoi quadri.
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Qual è adesso il tuo desiderio più forte?
L’INTRAPRENDENZA Nonostante i momenti di sconforto, Kiki dimostra molta caparbietà e
intraprendenza per raggiungere il proprio obiettivo!
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Tu che tipo sei? Ti scoraggi facilmente o riesci sempre a realizzare ciò che ti prefissi?
PERSONAGGI Nel film conosciamo tre adolescenti: Kiki, Tombo e Ursula.
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Quale dei tre personaggi ti ha maggiormente colpito e perché?
CARATTERI Kiki, Ursula e Tombo hanno caratteri diversi anche se in alcuni aspetti sono affini.
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Descrivi in maniera sintetica le peculiarità caratteriali dei tre.
LA CITTA’ Il regista, del film Hayao Miyazak ha dichiarato di aver trovato ispirazione per la
creazione di Koriko in alcune città europee.
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Hai mai visitato una capitale Europea? Se sì, racconta cosa ti ha colpito e quali differenze,
sia architettoniche che culturali, hai riscontrato confrontandole con il nostro paese.
RIFLESSIONI Il film uscì in Giappone nel 1989. Nonostante la sua longeva età appare ancora fresco
e attuale.
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Secondo te qual è il segreto della sua “giovinezza”?
Quale credi sia l’obiettivo del film, oltre all’intrattenimento?
Cosa ti ha insegnato?
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PINOCCHIO di Enzo D’Alò
COMMENTO: Il film, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia 2013, riporta al cinema un
classico della letteratura italiana per bambini. Un adattamento originale, fedele ai dialoghi di
Collodi, con le fantastiche musiche di Lucio Dalla, i coloratissimi disegni di Lorenzo Mattotti, le
simpatiche voci di Ruffini e Papaleo e ovviamente la delicata e sensibile regia di Enzo d’Alò, un
vero maestro dell’animazione nostrana. La visione di Pinocchio emoziona e diverte insegnando! E’
un’imperdibile occasione di crescita per i bambini e di riflessione pedagogica per gli adulti. Un
prezioso caso di cinema educativo da non perdere!
APPROFONDIMENTI DIDATTICI
1. Dal film scopriamo che esistono due forme di fiducia: quella “tradita” e quella “confermata”.
Pinocchio si fida del Gatto e la Volpe che invece lo imbrogliano e quindi tradiscono la sua fiducia;
Pinocchio confida nell’aiuto della Fata Turchina che infatti non lo tradisce mai. Tu di quali persone
ti fidi e perché?
2. Pinocchio e Lucignolo amano giocare e divertirsi. Qual è il tuo gioco preferito?
3. A Pinocchio non piace andare a scuola. Tu ci vai volentieri? Argomenta la tua risposta.
4. Pinocchio non è un bambino come gli altri, è un burattino e questo lo fa essere spesso oggetto
di derisione. Essere diverso non significa però essere meno speciale! Cosa significa secondo te
“essere diverso”? Ti è mai capitato di sentirti o di considerare così qualcuno? Racconta.
5. Pinocchio, dopo tante disavventure, capisce che potrà sempre contare sul suo “babbo”
Geppetto. Tu su quale persona (genitore, amico, etc…) pensi di poter contare sempre?
6. Pinocchio racconta un sacco di bugie a tutti. A te è mai capitato di raccontarle? Se sì, in che
occasione e perché?
7. “Le avventure di Pinocchio” è una favola italiana pubblicata la prima volta nel 1883. Nonostante
i suoi 130 anni di età continua a divertire generazioni di bambini di tutto il mondo. Secondo te
perché?
8. Vedendo il film Pinocchio conosciamo tanti personaggi. Quale ti è piaciuto di più? Traccia una
sua sintetica descrizione.
9. Enzo d’Alò è il più noto regista italiano di film di animazione. Conosci altri suoi lavori? Se sì,
quale ti è piaciuto di più e perché?
10. Il motivo principale per cui si definisce una favola è la presenza di una morale molto esplicita.
Fatti aiutare dalla maestra a capire cos’è la morale e prova a trovare quella del film.
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STORIA DI IQBAL
AUTORE: Francesco D’Adamo. Questo scrittore è milanese e ha pubblicato diversi romanzi di vario
genere. La collana di cui fa parte questo libro ha ricevuto il premio Andersen nel 1994.
Il personaggio di Iqbal è stato il frutto del “miscuglio” tra l’effettiva verità e l’immaginazione
dell’autore.
Il personaggio di Fatima, invece, fa parte della più completa fantasia e immaginazione di Adamo.
GENERE DEL LIBRO: Questo romanzo è di tipo sociale e più specificatamente un romanzo di
denuncia: dico romanzo di denuncia perché narra una storia realmente accaduta nella quale si
sono verificati numerosi avvenimenti un po’ spiacevoli, appunto per “denunciare” quella
situazione.
Il libro “Storia di Iqbal” è dunque una testimonianza, un piccolo contributo per rinvigorire la
memoria…
AMBIENTE GEOGRAFICO: La storia è ambientata in Pakistan, però possiamo dire che l’autore ha
inventato il paesaggio e quindi anche le descrizioni perché non ci è mai stato in quei luoghi.
TRAMA: Questa è la storia di Iqbal Masih, il ragazzo divenuto in tutto il mondo il simbolo per la
lotta contro lo sfruttamento minorile.
La storia inizia dal cedimento di Iqbal, da parte della sua famiglia, a causa di un debito di 16 dollari,
a un commerciante di tappeti. In questo modo fu co-stretto a lavorare, dall’alba al tramonto, in
una tessitura di tappeti, in condizioni disumane e quindi incatenato al telaio, d’altronde come altri
bambini, suoi amici.
Iqbal tentò più volte di fuggire dall’impianto della tessitura con risultati non soddisfacenti. Però
una volta, durante una sua fuga fu presente a delle manifestazione del Fronte contro lo
sfruttamento minorile, si rivolse ad un poliziotto e spiegò a quest’ultimo la sua situazione e quella
dei suoi amici.
Il giorno seguente i poliziotti e Iqbal si recarono alla tessitura. Hussain Khan, il padrone,
ovviamente negò tutto e Iqbal ritornò alla vita di prima. Per punizione, da parte di Hussain Khan,
fu mandato nella Tomba, un luogo scuro, al ragazzo, però, non era consentito né mangiare né
bere.
In seguito, dopo esser uscito dalla Tomba si ricordò di avere nelle sue tasche un volantino del
Fronte, così dopo aver organizzato un’altra fuga dalla tessitura
riuscì a rintracciare Eshan Khan, il capo del Fronte. Successivamente Eshan Khan, Iqbal e altri
uomini del Fronte si recarono a casa di Hussain. Iqbal mostrò a questi uomini il laboratorio di
tessitura, ma anche la Tomba. Ne restarono allibiti. Dopo quest’episodio tutti gli sfruttati,
compreso Iqbal, furono portati alla sede del Fronte, in attesa di trovare le loro famiglie.
Iqbal, decise di collaborare con gli uomini del Fronte per la liberazione di altri bambini sfruttati. Per
riuscirci dovette studiare molto, partecipare a tutte le riunioni del Fronte. Dopo un po’ di tempo
Iqbal divenne quasi “famoso” perché era riuscito a penetrare in alcune tessiture di tappeti al fine
di denunciarne i proprietari. In questo modo tutti i giornali parlavano di Iqbal e fu a quest’ultimo
che venne assegnato un premio, il premio della “Gioventù in azio-ne”, costituito da 15.000 dollari.
Successivamente Iqbal ed Eshan Khan furono invitati in Svezia ad una conferenza internazionale
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sui problemi del lavoro; inoltre ad Iqbal fu assegnata, da un’università di Boston, una borsa di
studio.
Dopo questi viaggi, Iqbal si recò dai suoi genitori per circa un mese, al fine di festeggiare la Pasqua
con loro. In quel giorno Iqbal fu ucciso nel suo villaggio, e l’assassino non fu identificato.
PERSONAGGI: I personaggi sono molteplici: Iqbal, Fatima, gli altri amici, Hussain Khan ed Eshan
Khan
· IQBAL: Iqbal è senza dubbio il protagonista del libro, in quanto tutta la storia si concentra su di
lui. Iqbal era una persona veramente coraggiosa, testarda, dotata di tenacia e aveva “prospettive”,
raggi di luce per il suo fu-turo. Da adolescente intraprese una lotta contro lo sfruttamento
minorile, per liberare altri bambini che, come lui furono costretti ad essere schiavi e in qualche
modo ci riuscì anche però, fatto ritorno nel suo Paese in occasione della Pasqua, fu assassinato nel
suo villaggio quando aveva 13 anni e non furono mai ritrovati i colpevoli.
· FATIMA: Era un’amica di Iqbal, una vera amica. Era diventata schiava quando aveva solo pochi
anni e quindi, divenuta più grande, non ricordava granché della sua esistenza prima della schiavitù.
Era una ragazza molto fragile, paurosa.
· GLI ALTRI RAGAZZI SCHIAVI: gli altri bambini della tessitura dei tap-peti erano Karim, il
“guardiano”; la piccola Maria; il piccolo Alì, Mohammed, Salman, Fuscello. Nel libro non sono
presenti molte descrizioni inerenti questi personaggi, Fatima li cita soltanto.
HUSSAIN KHAN: era il padrone della tessitura dei tappeti. Era una per-sona abbastanza perfida,
cattiva nei confronti dei suoi piccoli schiavi. A quest’ultimi aveva fatto una sorta di promessa che
non veniva mai mantenuta. Questa promessa, consisteva nel scrivere su una lavagnetta perso.
SPUNTI DIDATTICI
1. Quando si svolge la storia? Nell’antichità, nel Medioevo, nell’Età Moderna o nell’Età
Contemporanea?
2. Dove si svolge la storia (in quale Stato)?
3. Qual è la moneta usata in quello Stato?
4. Nel Paese dove vive Iqbal, c’è ricchezza o povertà?
5. Chi è il protagonista del film?
6. Com’è? Descrivilo nei suoi tratti essenziali.
7. Iqbal si sacrifica offrendosi volontario per fare … che cosa?
8. Come si comportano i suoi “capi” con lui?
9. Che cosa è obbligato a fare?
10. Che cosa invece non può e non deve fare?
11. Se non obbedisce o se commette un errore, che cosa succede?
12. La vita quotidiana di Iqbal è anche quella di altri bambini?
13. Di quali bambini?
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14. Le conseguenze delle punizioni subite, possono essere gravi? Perchè?
15. Secondo te, quali diritti di quei minori vengono rispettati?
16. Quali diritti, invece, non vengono rispettati?
17. Quali sono i desideri di Iqbal?Che cosa sogna?
18. Che cosa vorrebbe imparare a fare? Perché?
19. Che cosa fa per liberare dalla schiavitù gli altri minori?
20. Mentre sta facendo volare un aquilone, Iqbal viene ucciso: da chi e perché?
21. Quali sentimenti hai provato durante la visione del film?
Ali per volare (dedicato a Iqbal Masih) di Rino Martinez
Sui marciapiedi, bambini di strada, camminano lenti senza speranza
le mani tremanti e il volto scavato di chi non ha niente
chiedono amore a chi lo sa dare,
un pezzo di pane, magari un sorriso, sincero
due mani tese alla vita, prima di rassegnarsi a restare da soli.
Piccoli schiavi venduti al mercato,sono milioni di facce, di occhi innocenti, nessuno li
sente?!
alcuni soldati, altri spacciano droga,
storie di fame, violenze e ingiustizie, d'inganni
nei loro sguardi c'è orrore, c'è tanta tristezza, non entra mai il sole
un'infanzia è negata senza ali per volare
troppe le vite spezzate, sfruttate i bambini hanno diritto di sognare.
Iqbal Masih, il tuo sorriso arriverà, in ogni parte del mondo
dove i bambini di strada, sognano un angelo accanto.
Quanti non hanno la forza di urlare, subiscono e piangono dentro,
per loro dobbiamo lottare
costruiamo le ali, per chi cerca un pò di sereno,
mai più spine, solo ali per volare.
Iqbal sognava una vita diversa, fatta di uomini giusti e amore sincero
ma un giorno, qualcuno, ha deciso di spegnere la sua breve vita.
Iqbal è una luce che illumina il cielo,
per milioni di bimbi che aspettano un dono importante
mai più ferite che lasciano il segno, mai più fame o sete
mai più guerre,violenze, colla……. mai più!
Iqbal Masih, il tuo sorriso arriverà, in ogni parte del mondo
dove i bambini di strada, sognano un angelo accanto.
Quanti non hanno la forza di urlare, subiscono e piangono dentro,
per loro dobbiamo lottare
costruiamo le ali, per chi cerca un po di sereno,
mai più spine, solo ali per volare.
Quanti, non hanno la forza di urlare, subiscono e piangono dentro
per loro dobbiamo lottare
costruiamo le ali, per chi cerca un pò di sereno
mai più spine, solo ali per volare… Sui marciapiedi bambini di strada.
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