Consiglio Pastorale Parrocchiale
Riunione del 15 Novembre 2009
L’incontro era stato preceduto da un Ordine del Giorno molto ricco di temi:
1. Breve giro di valutazione dell’incontro del 25/10/09 con il Cardinale Vicario
2. La ministerialità laicale nella comunità di san Frumenzio
3. Il percorso di verifica sulla liturgia: le indicazioni diocesane e una possibile pista di
lavoro
4. Varie ed eventuali (es. la questione del dibattito via mail)
1) Il consiglio ha espresso alcune valutazioni sull’incontro con il Cardinale Vicario, in
generale considerato ricco di spunti utili di riflessione ed approfondimento. Sono stati
sottolineati in particolare gli aspetti legati alla interazione tra parrocchia e società civile, da
un punto di vista di risposta ai problemi reali, di cultura e di comunicazione.
2) Nel punto 2 sono contenuti alcuni "nodi" che meritano un approfondimento comune,
fissando delle priorità per i prossimi appuntamenti del consiglio. Ecco alcuni dei nodi
emersi:
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i ministeri laicali non sono "deleghe di potere" da parte dei presbiteri, ma hanno una
"dignità propria", un proprio "statuto" nel contesto della vita ecclesiale. Però non
sempre la comunità cristiana sembra preparata ad accogliere figure laicali nei
luoghi e nei ruoli tradizionalmente affidati ai preti. Il mandato pubblico è una
soluzione sufficiente?
come coniugare ministeri laicali e ministero dei presbiteri? Qual'è il
ruolo fondamentale di questi ultimi?
i luoghi in cui si prendono le decisioni: il presbiterio, l'assemblea parrocchiale, il
consiglio pastorale, gli altri organismi di partecipazione
assumersi un responsabilità ministeriale nella comunità cristiana è una vocazione
del Signore, vocazione che si chiarisce con un percorso di discernimento personale
e comunitario. Come la comunità può favorire il nascere di vocazioni, discernerle,
sostenerle? Come concretamente sono nate le vocazioni a Mamre? Chi fa cosa, chi
decide cosa, in ordine al discernimento?
quali scelte di fondo possono favorire il processo del cambiamento, nella direzione
di una chiesa con "tanta" ministerialità laicale?
i ministeri "più urgenti": non solo nel senso delle "falle" da chiudere, ma nel senso
delle "priorità strategiche" e degli obiettivi che ci poniamo
esercitare il ministero in maniera "vivibile", coniugando impegni ecclesiali e vita
ministero diaconale? ministero stipendiato?
Sono state presentate alcune figure chiave per le attività di Mamre:
coordinamento Mamre (Rosella Cametti), Casa Donata (Anna Curzi e Barbara Mauro),
Famiglia ospitante (Raffaele e Donatella), Asilo e sostegno alla genitorialità (Michele
Manzulli, Pierangelo D’Ambra, Donatella Cesarini), Spazio giovani (Irene Carunchio),
manutenzione (Arnaldo Lenci, Alessandro Ciarella).
Si è poi evidenziata la necessità di creare un gruppo di psicoterapeuti ed un
coordinamento dei volontari.
La chiarezza dei ruoli presbiteri-laici, ciascuno in base al suo ruolo proprio nella chiesa e
nella società ed al suo carisma, è poi la premessa per definire meglio i ruoli e le
responsabilità laicali.
Nel dibattito se è meglio ricorrere al puro volontariato o se pensare ad un sostegno, anche
economico, per alcuni ruoli a tempo pieno, si sono sottolineati i limiti di entrambe le scelte
ed i problemi pratici derivanti anche dalla loro coesistenza.
Alcuni interventi hanno mostrato come in molte situazioni un impegno serio laicale nella
chiesa possa generare una difficile coesistenza con gli impegni prioritari nella famiglia e
nel lavoro, con il rischio di una scissione psicologica tra i due momenti.
Si è poi concordato di elaborare un organigramma delle principali funzioni, tenendo conto
dei tre ambiti: catechesi, liturgia, carità, e di quattro temi: giovani, famiglie, impegno
sociale, cultura, individuando possibili responsabili entro Pasqua.
3) Il punto 3 è urgente sia per l’importanza del tema che per i tempi della verifica
diocesana. L’intenzione è di avere un coinvolgimento non solo del consiglio pastorale, ma
anche (almeno a livello di consultazione, come previsto dalla diocesi) di tutta l'assemblea
eucaristica domenicale. L'obiettivo è favorire una partecipazione piena della comunità
cristiana al momento liturgico, senza stravolgere la ricchezza della tradizione liturgica;
questa più "attiva e consapevole e fruttuosa partecipazione" è appunto l'obiettivo della
riforma conciliare.
Il tema è stato sintetizzato da don Gianpiero, e sarà oggetto del prossimo incontro:
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si propone di partire da una serie di riflessioni sulla liturgia nate dal confronto tra un
gruppo di parroci e due teologi: Andrea Grillo e Stella Morra, insegnanti
dell'Università S.Anselmo. Pare che emergano piste di lavoro molto interessanti,
anche in vista di qualche cambiamento di "prassi liturgica", da sperimentare
appunto nella nostra parrocchia
c'è la possibilità di partecipare ad una serie di incontri (cinque, uno al mese,
da gennaio a giugno), per un approfondimento comune sulla liturgia. E' un'iniziativa
portata avanti da quel gruppo di parroci e due teologi di cui sopra, e che mira a
coinvolgere anche gli operatori pastorali nell'elaborazione di un progetto e di un
lavoro comune
la prefettura propone una consultazione delle persone che partecipano all'eucaristia
domenicale attraverso un questionario con due domande:
1. come valuti la tua partecipazione alla messa domenicale? E quella della tua
comunità parrocchiale?
2. ma perché andare a messa? cosa cambia in te?
Le due domande potrebbero essere sottoposte all'attenzione delle persone al termine
della messa, in una domenica di Gennaio. Si potrebbero aggiungere delle raccolte libere di
idee, valutazioni, contributi. Tutto questo materiale servirà al consiglio per riflettere e
mandare poi il contributo alla diocesi (le 10 domande proposte).
Il prossimno incontro è fissato per domenica 13 Dicembre 2009.
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