COMUNICATO STAMPA
IN EMBARGO PER IL RILASCIO
Domenica, 1° giugno 2014
06:30 US Central Time (GMT -5)
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Laura Cava Northrop
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Nuova opzione terapeutica per donne giovani affette da cancro al seno sensibile agli
ormoni
L'inibitore dell'aromatasi exemestane è più efficace del tamoxifene nel prevenire le recidive
di cancro al seno nelle donne giovani che ricevono anche un trattamento adiuvante (postchirurgico) per la soppressione della funzione ovarica in caso di cancro al seno precoce
sensibile agli ormoni. In occasione del Congresso annuale ASCO (American Society of Clinical
Oncology, Società americana di oncologia clinica) del 2014, a Chicago, l'IBSCG (International
Breast Cancer Study Group, Gruppo internazionale per gli studi sul tumore al seno) ha
presentato oggi i risultati combinati degli studi clinici TEXT e SOFT, pubblicandoli anche
online nel New England Journal of Medicine (nejm.org).
Il trattamento con exemestane più soppressione della funzione ovarica ha ridotto del 28% il
rischio di sviluppare forme di cancro al seno invasive e del 34% il rischio di sviluppare
recidive invasive di cancro al seno rispetto al trattamento con tamoxifene più soppressione
della funzione ovarica. A 5 anni dall'inizio della partecipazione allo studio, il 92,8% delle
donne è rimasto libero da cancro al seno dopo trattamento con exemestane più
soppressione della funzione ovarica, rispetto all'88,8% rilevato dopo trattamento con
tamoxifene più soppressione della funzione ovarica.
In precedenza era stato dimostrato che, rispetto al tamoxifene, il trattamento con un
inibitore dell'aromatasi quale l'exemestane reca vantaggi alle pazienti in postmenopausa
affette da cancro a seno. Gli studi TEXT (Tamoxifen and Exemestane Trial, studio su
tamoxifene ed exemestane) e SOFT (Suppression of Ovarian Function Trial, studio sulla
soppressione della funzione ovarica) sono stati condotti per verificare se questo beneficio
possa essere esteso alle donne in premenopausa, combinando exemestane e soppressione
della funzione ovarica. Il cancro al seno sensibile agli ormoni (ossia positivo ai recettori per
l'estrogeno e/o il progesterone), rappresenta il 79% delle forme di cancro al seno
diagnosticate nelle donne di età inferiore a 50 anni negli Stati Uniti.
Sia in TEXT che in SOFT, le donne in premenopausa affette da cancro al seno sensibile agli
ormoni sono state randomizzate al trattamento con exemestane più soppressione della
funzione ovarica per 5 anni o al trattamento con tamoxifene più soppressione della funzione
ovarica per 5 anni. I due studi sono stati progettati per essere complementari. Infatti, sono
stati condotti nello stesso periodo di tempo e nella stessa popolazione generale, e hanno in
comune i due trattamenti indicati. La loro combinazione offre a medici e pazienti risultati
più celeri di quanto non lo sarebbero se fossero presentati separatamente.
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La soppressione della funzione ovarica è stata utilizzata per decenni come trattamento del
cancro al seno nelle donne in premenopausa, ma non è ancora certo che apporti vantaggi
addizionali qualora combinata con altri trattamenti. In questi studi, la soppressione della
funzione ovarica è stata combinata con tamoxifene o exemestane. Nelle donne in
premenopausa, l'uso di un inibitore dell'aromatasi quale l'exemestane richiede la
soppressione dell'estrogeno prodotto dalle ovaie. Negli studi TEXT e SOFT, la soppressione
della funzione ovarica è stata realizzata mediante iniezioni mensili di triptorelina (agonista
del GnRH), asportazione chirurgica di entrambe le ovaie o radioterapia delle ovaie.
"Questi risultati offrono una nuova opzione terapeutica per le giovani donne con cancro al
seno sensibile agli ormoni. Gli studi dimostrano che un inibitore dell'aromatasi, in
precedenza raccomandato solo alle donne in postmenopausa, risulta efficace anche per le
donne in premenopausa, nel caso sia combinato con la soppressione della funzione
ovarica", ha affermato la dottoressa Olivia Pagani, copresidentessa dello studio e direttrice
clinica della Breast Unit presso l'Istituto oncologico della Svizzera italiana di Bellinzona,
Svizzera. "Poiché sono un medico che per alcune pazienti giovani raccomanda di routine la
soppressione della funzione ovarica come terapia adiuvante, questi risultati faranno
cambiare il mio approccio clinico. Preferirò combinare la soppressione della funzione
ovarica con un inibitore dell'aromatasi piuttosto che con il tamoxifene."
Oltre a valutare l'efficacia dei trattamenti nel ridurre le recidive, per l'intera durata dei 5
anni sono state condotte valutazioni della qualità di vita riferita dalle pazienti e sono stati
registrati gli effetti collaterali riportati dai medici. "Come clinici dovremmo essere rassicurati
dal fatto che nei due trattamenti studiati i risultati sulla qualità di vita riferita dalle pazienti
sono stati complessivamente simili, così come lo è stata la frequenza degli effetti collaterali
gravi", ha affermato la dottoressa Barbara Walley, copresidentessa dello studio e Oncologa
medica presso Il centro oncologico Tom Baker di Calgary, Canada. "Gli effetti collaterali
riferiti in questa popolazione in premenopausa sono simili a quelli nelle donne in
postmenopausa in cui vengono prescritti ampiamente il tamoxifene e gli inibitori
dell'aromatasi." Il follow-up delle giovani donne che partecipano agli studi prosegue, al fine
di valutare la prognosi, la tollerabilità e gli effetti collaterali a lungo termine.
TEXT e SOFT sono studi clinici di fase III randomizzati in cui sono state arruolate, tra
novembre 2003 e aprile 2011, rispettivamente 2'672 e 3'066 donne in premenopausa
affette da cancro al seno precoce e positivo ai recettori ormonali. Le donne sono state
arruolate negli studi da più di 500 istituzioni mediche di 27 paesi. Nei due studi sono stati
analizzati i dati di 4'690 donne randomizzate al trattamento adiuvante con exemestane +
soppressione della funzione ovarica o con tamoxifene + soppressione della funzione ovarica
(entrambi della durata di 5 anni). SOFT ha compreso anche l'assegnamento a un terzo
trattamento (tamoxifene da solo), che sarà analizzato a fine 2014. A discrezione del medico
curante, le donne hanno potuto ricevere anche una chemioterapia a integrazione del
trattamento adiuvante.
Gli studi sono stati condotti dall'International Breast Cancer Study Group (IBCSG), in
collaborazione con il Breast International Group (BIG) e il North American Breast Cancer Group
(NABCG), e con il sostegno di IBSCG, Pfizer, Ipsen e del National Cancer Institute (NCI)
statunitense.
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Fonte: Abstract ASCO LBA1
L'International Breast Cancer Study Group (IBCSG) è un'organizzazione di ricerca cooperativa
di pubblica utilità svizzera che si occupa del cancro e conduce da oltre 35 anni ricerche
cliniche su terapia endocrina e chemioterapia adiuvanti, momento e durata delle terapie
adiuvanti e qualità della vita.
Le traduzioni di questo comunicato stampa in spagnolo, francese, tedesco, italiano e
ungherese sono disponibili online al sito http://www.ibcsg.org/News/Pages/ASCO2014.aspx.
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TEXT/SOFT STUDY CHAIRS
Australia
Prof. Prudence Francis (SOFT)
Peter MacCallum Cancer
Centre, Melbourne
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+61 409 835 511
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Canada
Dr. Barbara A. Walley (TEXT)
Tom Baker Cancer Center,
Calgary
+1 403 521 3347 (Lori Wishart)
barbara.walley@albertahealth
services.ca
Svizzera
Dr. Olivia Pagani (TEXT)
Istituto Oncologico Svizz.
Italiana, Bellinzona
+41 91 811 9111
+41 79 208 7785
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USA
Dr. Gini F. Fleming (SOFT)
University of Chicago Medicine,
Chicago
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INTERNATIONAL TEXT/SOFT PRESS CONTACTS
Australia
Prof. Jacquie Chirgwin, ANZBCTG
Box Hill and Maroondah Hospitals,
Melbourne
+61 (0)418347943 | [email protected]
India
Dr. Vani Parmar, IBCSG
Tata Memorial Hospital, Mumbai
+91 22 2417 7194
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Slovenia
Dr. Erik Škof, IBCSG
Institute of Oncology Ljubljana, Ljubljana
+386 1 58 79 284
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Belgio
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CHU Sart Tilman, Liège
+32 43 667 664/ 667 801
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Israele
Dr. Georgeta Fried, EORTC
Rambam Medical Center, Haifa
+972 48543018 | +972 502063810
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Sud Africa
Dr. Daniel Vorobiof, IBCSG
Sandton Oncology Centre, Johannesburg
+27 11 883 0900/4
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Dr. Martine Piccart
Chair, BIG; President, ECCO
Jules Bordet Institute, Brussels
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Italia
Dr. Marco Colleoni, IBCSG
European Institute of Oncology, Milan
+39 02 57489 934/502
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Cile
Dr. Bettina Müller, IBCSG
Chilean Cooperative Group for Oncologic
Research (GOCCHI), Santiago
+56 2 2235 7923 | +56 9 94337209
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Paesi Bassi
Dr. Gabe Sonke, EORTC
The Netherlands Cancer Institute-Antoni
Van Leeuwenhoekziekenhuis, Amsterdam
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Spagna
Dr. Eva Ciruelos, SOLTI
Hospital Universitario 12 de Octubre,
Madrid
+00 34 659 228 621
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Egitto
Prof. Hamdy Azim, IBCSG
Cairo Oncology Center, Cairo
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Francia
Prof. Hervé Bonnefoi, EORTC
Institut Bergonié, Bordeaux
+33 05 56 33 32 79
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Germania
Prof. Sybille Loibl, GBG
German Breast Group, Frankfurt
+49 069 8405 4850
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Nuova Zelanda
Prof. Vernon Harvey, IBCSG
Auckland City Hospital, Auckland
+64 021 958 778 | [email protected]
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Perù
Dr. Henry Gómez, IBCSG
Instituto Nacional de Enfermedades
Neoplásicas, Lima
+511 2016500/2260
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Polonia
Prof. Jacek Jassem, CEEOG
Uniwersyteckie Centrum Kliniczne w
Gdansku/CEEOG, Gdańsk
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Dr. Gunter von Minckwitz, GBG
Protogallo
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Dr. Antonio Moreira, EORTC
+49 69 6102 798740
[email protected] I.P.O. Francisco Gentil-Centro de Lisboa,
Lisboa
Ungheria
+351 217229859
Prof. István Láng, IBCSG
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Irlanda
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Serbia
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Serbia/CEEOG, Belgrade
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Svezia
Prof. Per Karlsson, IBCSG
Sahlgrenska University Hospital, Göteborg
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Svizzera
Prof. Aron Goldhirsch, IBCSG
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Italy; Lugano
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Turchia
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