La leggenda dei Nibelunghi
dalle origini a Wagner
L’originale inesistente
Non sappiamo chi per primo abbia raccontato le
imprese dei Nibelunghi, e nemmeno che per primo le
abbia messe per iscritto.
Il nucleo originario della leggenda si è probabilmente
formato intorno a vicende storiche del V-VI secolo, in
particolare alla guerra tra i Burgundi e gli Unni.
Le prime estese narrazioni scritte sulla “materia
nibelungica” risalgono al XIII secolo, e sono già assai
diverse tra loro.
La “materia nibelungica”: le fonti
I principali testi letterari che ci parlano delle vicende dei
Nibelunghi appartengono all’area tedesca e a quella
nordica, e sono:
- Un gruppo di carmi dell’Edda, raccolta di poesia eroica
e mitologica effettuata in Islanda nel XIII secolo
- La Saga dei Volsunghi, opera islandese in prosa che
riscrive e armonizza i carmi eddici (XIII secolo)
- Il Nibelungenlied tedesco, vasto poema eroico
dell’inizio XIII secolo
- La Saga di Teoderico (inizio XIV secolo), scritta in antico
norvegese, ma sulla base di racconti orali tedeschi.
La “materia nibelungica”: la vicenda
Al centro di tutte le narrazioni sui Nibelunghi c’è la figura
dell’uccisore del drago. Questo eroe ha nome Siegfried
in Germania e Sigurðr nel mondo nordico.
Norvegia,
scultura lignea
medievale
La materia nibelungica: i punti in
comune tra le versioni / 1
In tutte le versioni un eroe straniero (Siegfried/Sigurðr) giunge
alla corte del re dei Burgundi e ne sposa la sorella. Questo
eroe ha ucciso un drago, e grazie a questa impresa si è
impossessato di un tesoro, è diventato
re dei misteriosi Nibelunghi e ha
acquisito poteri straordinari (nelle
fonti nordiche capisce il linguaggio
degli uccelli, nel Nibelungenlied un
bagno nel sangue del drago l’ha
reso invulnerabile, tranne in un
punto dove si è posata una foglia).
La materia nibelungica: i punti in
comune tra le versioni /2
Il re concede all’eroe la mano della sorella, ma in cambio chiede
aiuto per conquistare una vergine guerriera (Brunilde), che
sottopone i pretendenti a tre prove.
Dopo il doppio matrimonio, le due regine litigano su quale sia lo
sposo più eroico, e la sposa dell’eroe rivela il ruolo avuto dal marito
nel matrimonio del re burgundo. Brunilde, offesa e infuriata
pretende che il marito uccida l’eroe. [uccisione dell’eroe =
tradimento]
In seguito la moglie dell’eroe si risposa con il re unno Attila, e
durante una visita del re e dei suoi fratelli alla corte di Attila scoppia
un conflitto che porta allo sterminio dei Burgundi.
La materia nibelungica: le
differenze /1
Nelle versioni nordiche esisteva
una precedente relazione tra
Sigurðr e la vergine guerriera.
Inoltre, nelle versioni nordiche, la
sposa dell’eroe (Guðrun)
combatte a fianco dei fratelli
contro il marito Attila, mentre nel
Nibelungenlied è lei (Kriemhild) a
invitare i fratelli per poter
vendicare il marito assassinato.
Questa e la precedente illustrazione: Franz Staffen, 1922
La materia nibelungica: le
differenze /2
Nel Nibelungenlied un ruolo centrale è svolto da
Hagen, parente del re dei Burgundi e suo più fedele
guerriero. E’ lui a ordire la trama contro Siegfried e a
ucciderlo a tradimento mentre si china a bere a
una fonte durante la caccia.
La Saga dei Volsunghi non si limita a raccontare le
vicende di Sigurðr, ma narra le imprese di tutta la
sua stirpe, in particolare del padre Sigmundr e del
fratellastro Sinnfjötli, nato dall’incesto di Sigmundr
con la sorella Signý.
La riscoperta dei Nibelunghi
In età moderna, i manoscritti contenenti le diverse
versioni della materia nibelungica vengono
riscoperti, studiati e pubblicati.
Nel XVII e XVIII secolo, la nuova potenza delle nazioni
scandinave successiva alla Guerra dei trent’anni
(1618-1648) porta a una riscoperta ed esaltazione
della letteratura nordica medievale.
Nel 1755 Johann Jacob Bodmer trova un manoscritto
del Nibelungenlied, e nel clima preromantico e poi
romantico il poema diventa il “poema nazionale”
del popolo tedesco.
La “ri-creazione” dei Nibelunghi
Ai fini di esaltazione della “germanicità” propri del
nazionalismo tedesco, Il Nibelungenlied appare però
troppo “cavalleresco” e troppo cristiano.
Ha così subito inizio una serie di riscritture che mirano a
riportare la vicenda dei Nibelunghi a una ipotetica
“genuinità barbarica”, mescolando le fonti tedesche e
quelle nordiche (che benché contemporanee o più
tarde di quelle tedesche non fanno parola del
cristianesimo) cercando di ricostruire un supposto
originale perduto.
Wagner: punto di arrivo e di
partenza
La più celebre e influente riscrittura della leggenda
nibelungica è quella effettuata da Richard Wagner
(1813-1883).
Wagner scrive sia il testo che la
musica del ciclo L’anello del
Nibelungo, la cui composizione ha
luogo tra il 1848 e il 1874.
E’ un’epoca di forti rivolgimenti
politici e culturali, che lasciano il
segno nella riproposizione
wagneriana della materia
medievale.
Le fonti di Wagner
Wagner utilizza soprattutto le fonti nordiche,
combinandole tra loro, accrescendo il ruolo
dell’elemento mitico e assegnando loro un nuovo
significato.
In particolare, Wagner riprende la narrazione “ampia”
della Saga dei Volsunghi e la amplia ulteriormente
inserendola nel contesto del mito nordico.
La vicenda del Nibelungenlied viene confinata
all’ultima parte della tetralogia (Götterdämmerung).
Hagen è qui figlio di Alberich, il nano che all’inizio
sottrae l’oro alle Figlie del Reno, e tutta la tetralogia si
chiude con l’incendio del Walhalla.
Siegfried e Siegmund
Nella sua ricostruzione del mito, Wagner
fonde la figura di Siegfried (Sigurðr) con
quella di Sinnfjötli.
Nella tetralogia, dunque, è Siegfried a essere
frutto dell’incesto tra Siegmund e la sorella
(Sieglinde)
Mito e ideologia in Wagner
Intento esplicito di Wagner è quello di creare un
nuovo mito, capace di fondare l’esperienza del
moderno utilizzando materiale antico. Il problema è
che la visione del mondo di Wagner cambia durante
il processo di composizione.
La tetralogia nasce infatti nel clima rivoluzionario del
’48: la speranza in un cambiamento radicale prende
forma nel ribelle Siegfried che spezza la lancia del
padre degli Dei, Wotan.
L’ordine del mondo è costruito sulla menzogna e
sull’inganno e un fuoco purificatore dovrà aprire la
strada a una nuova epoca.
Il potere nasce dall’oro, e per detenere oro e potere
bisogna maledire l’amore: solo in questo modo il
nano Alberich riesce a sottrarre l’oro alle ondine che
lo custodiscono.
Il piano originale dell’opera
ne permette dunque una
lettura “rivoluzionaria”, e lo
scrittore irlandese George
Bernard Shaw vide in
Siegfried una trasposizione
artistica del teorico e leader
anarchico russo Bakunin.
Illustrazione di Arthur Rackham, inizio ‘900
La delusione successiva al
fallimento della rivoluzione
avvicinò Wagner ad altri
pensatori. In particolare al
filosofo Arthur Schopenhauer,
che in Il mondo come
volontà e rappresentazione
esprime una visione
pessimistica della realtà.
Riprendendo le filosofie
orientali, Schopenhauer
vede il mondo come illusione
che dà sofferenza, creazione
della nostra mente e non
realtà oggettiva.
Le dottrine di Schopenhauer sembrano
riecheggiare in alcune battute di Wotan.
Nel corso della composizione, dunque,
Wagner sembra passare dalla
identificazione con Siegfried (“figlio”
ribelle e rivoluzionario) a quella con
Wotan (“padre” ingannatore che però
vede la vanità del mondo)
Il processo di riscrittura
prosegue
La riscrittura wagneriana non ha
posto fine alla serie di rielaborazioni
della leggenda, che prosegue fino
a oggi. Versioni teatrali, poetiche,
romanzesche si succedono in
continuazione.
Come “nuovo mito”, e “nuovo
classico”, l’opera di Wagner è però
a sua volta punto di partenza di
nuove riscritture, e contribuisce
comunque a fornire materiali alle
nuove versioni.
Copertina del romanzo di Hohlbein, 1986
Il cinema e la narrazione per
immagini
I tentativi del cinema muto di
mettere in scena la vicenda
nibelungica costituiscono un
primo tentativo di resa per
immagini della narrazione.
Il tentativo più riuscito è quello del
regista tedesco Fritz Lang, che con
il lungo film in due parti Die
Nibelungen ha creato un classico
del cinema.
Lang poteva far uso del testo
meno di un moderno autore di
fumetti. Le inquadrature e la
scenografia mostrano
un’evidente attenzione
all’aspetto “pittorico” delle immagini, quasi costruendo un
corrispondente moderno alle bibliae pauperum medievali.
Spunti di riflessione
- La materia nibelungica è stata oggetto di innumerevoli
riscritture, soprattutto in ambito tedesco, ma non solo.
Cosa può aver spinto centinaia di scrittori e artisti a
scegliere proprio questo materiale narrativo per il loro
intervento di ri-creazione?
- La mancanza di una versione definitiva, e la relativa
incoerenza della materia narrata nelle diverse versioni
può aver contribuito a questo processo?
- Può valere un ragionamento analogo per le riscritture
della riscrittura wagneriana? E quanto influisce la musica
nella sua centralità?
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