Seminario Anuac sulle Riviste
“Normativa, Valutazione, Double-blind
control procedure, Digital Object
Identifier, Banche dati, Indicizzazione”
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Quadro normativo generale:
Costituzione italiana, art. 21;
Legge 8 febbraio 1948 n. 47 (Disposizioni sulla stampa,
artt. 1, 2, 3, 5);
Legge 3 febbraio 1963 n. 69 (Ordinamento della
professione di giornalista);
Legge 6 febbraio 1996 n. 52 (Equiparazione dei cittadini
comunitari ai cittadini italiani nel settore della stampa);
Legge 31 luglio 1997 n. 249 (Istituzione dell’Autorità
per le garanzie nelle comunicazioni e norme sui sistemi
di comunicazione, art. 1, comma 6, lettera a), numero
5).
I diritti dell’autore
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Legge 22 aprile 1941 n. 633 (diritto d’autore);
Pagine sul diritto d’autore (Sistema
bibliotecario Università di Padova);
Licence Creative Common;
SIAE, Società Italiana degli Autori ed Editori;
AIDRO, Associazione Italiana per i Diritti di
Riproduzione delle Opere dell’Ingegno.
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La registrazione in tribunale
Legge 8 febbraio 1948 n. 47 (Disposizioni sulla stampa,
art. 5);
Legge 7 marzo 2001 n. 62 (Nuove norme sull’editoria e
sui prodotti editoriali, artt. 1, 2, 3, 16);
Allegato A alla delibera n. 236/01/CONS del 30
maggio 2001 ( Regolamento per l’organizzazione e la
comunicazione);
Legge 1° marzo 2002 n. 39 (legge comunitaria 2001, art.
31);
Decreto legislativo 9 aprile 2003 n. 70 (Attuazione della
direttiva 2000/31/CE relativa a taluni aspetti giuridici
dell’informazione nel mercato interno, con particolare
riferimento al commercio elettronico, artt. 2, 7).
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Il deposito legale
Legge 15 aprile 2004 n. 106 (sul deposito legale
dei documenti);
Decreto del Presidente della Repubblica 3
maggio 2006 n. 252 (Regolamento recante
norme in materia di interesse culturale
destinati all’uso pubblico).
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Definire scopi e obiettivi;
Definire il titolo della rivista;
Definire il piano operativo;
Stabilire una solida rete di relazioni al fine di
assicurare una stabilità dei contributi;
Fissare le politiche editoriali della rivista (di
pubblicazione, di review, del lavoro di
redazione, della tempistica delle fasi del
workflow editoriale);
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Costituzione di un buon team di lavoro, cioè
una buona ed efficiente redazione ;
Il team redazionale, per poter funzionare in
base alle esigenze delle attuali riviste
scientifiche, deve comprendere almeno: il
Direttore responsabile, il Direttore scientifico,
un Caporedattore, un Responsabile della peerreview, alcuni revisori, un curatore della grafica,
un PR, uno o due Segretari.
Per le riviste elettroniche anche uno o due
Layout Editors per la parte tecnica.
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Per i periodici a carattere scientifico non
occorre che il Direttore responsabile sia iscritto
all’albo dei giornalisti , ma è solo necessario che
sia iscritto nell’elenco speciale dell’ordine;
Per tale iscrizione occorre fare domanda al
Consiglio regionale dell’ordine dei giornalisti;
La registrazione ha un costo di ammissione e
un versamento da corrispondere annualmente.
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La registrazione in Tribunale è obbligatoria per i
periodici cartacei (Legge 8 febbraio 1948);
Le riviste telematiche hanno un regolamentazione
ancora non completa, comunque non c’è attualmente
l’obbligo assoluto di registrarle, se non quando ci si
voglia avvalere delle provvidenze previste dalla Legge
7 marzo 2001 n. 62 e quando ci sia una regolare
periodicità;
Devono però essere registrate se prevedono anche una
versione cartacea;
Tuttavia, nel caso che vi sia una precisa periodicità, è
conveniente la registrazione anche per le riviste
telematiche;
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Per la registrazione delle riviste, ci si deve
rivolgere alla Cancelleria del tribunale civile,
ove si depositerà la domanda, assieme
all’importo della tassa e dei bolli previsti;
Per le riviste telematiche si dovranno
aggiungere i riferimenti del contratto con il
service provider e l’indirizzo web della rivista.
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Non occorre registrarsi al Registro degli
Operatori di Comunicazione, a meno che non si
sia editori di quotidiani e si abbiano alle
dipendenze non meno di 5 giornalisti a T.P.
ogni anno;
Poiché le riviste scientifiche in genere si
avvalgono di volontari l’iscrizione al ROC non
è necessaria.
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Il DOI, Digital Objetc Identifier è il cosiddetto “codice a barre per la
proprietà intellettuale”;
E’ consigliato richiederlo sia per le riviste cartacee che per quelle
telematiche;
Oggi già alcuni editori associano i numeri DOI anche alle
monografie, ai fini della valutazione;
Ciò in quanto il DOI indicizza i contributi direttamente sui motori
di ricerca, quindi garantisce una visibilità;
Il DOI si può assegnare a qualsiasi tipologia di contributo;
L’agenzia di registrazione per l’Italia è MEDRA;
Per acquistare i DOI da assegnare a monografie, singoli articoli
ecc., bisogna corrispondere un importo, che varia a seconda del
pacchetto annuale scelto.
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Molto richiesto è attualmente OJS (Open Journal
System), installabile su server locali. Consente una
interfaccia web modulabile e, grazie alla compatibilità
OAI-PMH, garantisce un’ampia visibilità in rete;
Vi sono tuttavia altri SOS (HyperJournal; CMS-Logiciel
d’édition électronique);
Attualmente si incentivano molto i periodici online, al
fine di disseminare più efficacemente le conoscenze
scientifiche (v. Dichiarazione di Berlino, 22.10.2003, e
Dichiarazione CRUI di Messina, 4.11.2004);
Ciò interessa in particolare l’Italia, in quanto molte sue
riviste scientifiche sono di nicchia.
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L’International Standard Serials Number è un
numero internazionale che definisce le riviste;
Viene assegnato gratuitamente dal Centro
Nazionale ISSN presso il CNR di Roma, presso
cui vanno inoltrate le richieste;
Per le riviste telematiche occorre comunicare
anche l’URL .
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L’International Standard Book Number identifica
a livello internazionale una monografia;
Viene corrisposto a pagamento;
Per conoscere le procedure si visiti il sito ISBN.
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La valutazione a doppio cieco prevede che ogni
contributo (articolo, monografia, ecc.) sia
inviato a due referee esperti dell’argomento,
all’insaputa uno dell’altro, affinché esprimano
un parere circostanziato suol contributo
inviato;
E’ importante che nella rivista vi sia un solo
incaricato della DBCP, in quanto egli, finché il
contributo non verrà accettato, dopo eventuali
correzioni, dovrà assolutamente mantenere la
riservatezza relativamente all’Autore ecc.
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Ciò significa assicurare maggiore diffusione ai
contenuti e aumentare il prestigio della rivista;
Le maggiori banche dati a cui rivolgersi sono le
seguenti:
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DOAJ (Directory of Open Access Journals), per le
riviste telematiche, indicizza oltre 5000
periodici e assicura un’ampia visibilità;
Per essere accettati, basta compilare il modulo
di registrazione.
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Google Scholar: per aggiungere un articolo o una
monografia a GS basta compilare il modulo
apposito;
ACNP (Catalogo italiano dei periodici): nato
negli anni ‘70 per iniziativa del CNR contiene
le descrizioni di tutti i periodici italiani e copre
tutti i settori disciplinari. Normalmente sono le
Biblioteche a proporre l’inserimento dei singoli
periodici;
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Ulrich’s web: repertorio di periodici pubblicati
in tutto il mondo. Le informazioni per
l’inserimento sono visibili sulla pagina del sito;
Scopus: banca dati citazionale. L’accesso è in
abbonamento. Per informazioni v. il sito di
Scopus;
Web of Science: banca dati bibliografica prodotta
dall’Institute of Scientific Information (ISI),
suddivisa in settori disciplimari. L’accesso è in
abbonamento.
 Grazie
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