Atmosfera
Idrosfera
Litosfera
Atmosfera
Il termine atmosfera (dal greco ἄθμος - àthmos - "vapore" e σφαίρα - sphàira "sfera") rappresenta l'insieme dei gas che circondano un corpo celeste, le cui
molecole sono trattenute dalla forza di gravità del corpo stesso.
L'atmosfera terrestre non è un "involucro" omogeneo e per questo viene
suddivisa in vari strati che presentano caratteristiche diverse. Gli strati
dell'atmosfera terrestre, partendo dal suolo, sono cinque
 Troposfera;
 Stratosfera (contenente l'ozonosfera);
 Mesosfera;
 Termosfera;
 Esosfera.
La troposfera
Il primo strato, quello più vicino alla superficie, è chiamato troposfera. Comprende circa il 75% della massa
dell'atmosfera e si estende fino a circa 15 chilometri di altezza. All'equatore raggiunge i 16 chilometri, ai poli
non supera i 10. La peculiarità della troposfera è la continua diminuzione della temperatura mano a mano che
ci si allontana dalla superficie. La temperatura cala di circa 6,5° al chilometro e cessa di diminuire quando
entriamo nello strato successivo, la stratosfera. La fascia che separa questi due strati prende il nome di
tropopausa. È nella troposfera che hanno sede quasi tutti i fenomeni meteorologici: qui si formano la maggior
parte delle nubi, della pioggia e della neve. Nella troposfera l'aria calda si sposta dall'equatore verso i poli,
mentre l'aria fredda segue il percorso inverso. Questo movimento è responsabile del sistema dei venti.
Fenomeni atmosferici
Il clima
I fenomeni atmosferici
Idrometeore
La brina
Fenomeni elettrici
La rugiada
Il vento
L’arcobaleno
La nebbia
Le idrometeore
Per definizione, rientrano nella categoria tutti i tipi di precipitazione atmosferica, come ad esempio
la pioggia, la grandine e la neve. Fenomeni quali la nebbia e le nuvole stesse, dato che sono
formate da minuscole particelle d'acqua condensata, possono essere considerati come costituiti
da idrometeore.
 La pioggia
 La neve
 La grandine
La pioggia
La pioggia è una benedizione del cielo quando cade in una quantità giusta e una maledizione
quando è eccessiva. Vi sono zone della Terra in cui cade in media ogni anno mezzo millimetro
di acqua (siamo nei deserti più inospitali), altre zone nella fascia temperata in cui ne cade circa
un metro ogni anno e zone nella fascia tropicale in cui ne cadono addirittura molti metri. La
pioggia è dovuta alla formazione di grosse gocce di acqua che nascono in una nube quando
l'abbassamento della temperatura porta le goccioline più piccole ad unirsi fra loro. Mentre
queste ultime cadono lentamente e basta una lieve salita dell'aria per mantenerle nella nube,
quelle più grosse cadono invece più rapidamente. Cosi si forma la pioggia. Ma se continua a
salire aria calda dal basso, anche se l'acqua scende dal cielo, viene sostituita da umidità sempre
nuova che continua a condensarsi in goccioline. Queste poi formano le gocce e cosi la pioggia
può durare molti giorni.
La neve
La neve è uno dei fenomeni più divertenti fra tutti quelli delle precipitazioni atmosferiche. Essa si forma
quando l'acqua che cade dalle nubi incontra aria e temperatura notevolmente bassa e la condensazione sotto
forma di ghiaccioli avviene molto lentamente, anziché bruscamente come nel caso della grandine. Gran parte
delle precipitazioni del globo sono sottoforma di neve e così è in tutta la zona temperata e glaciale
dell'emisfero che si trova in inverno e nelle zone glaciali anche d'estate e nelle mezze stagioni. La neve si forma
quando nella nube le piccole gocce d'acqua si trasformano in minuscoli ghiaccioli che poi, cadendo attraverso
l'aria umida, s'ingrossano improvvisamente in meravigliosi cristalli ramificati e a forma di esagono. Chi ha una
buona lente d'ingrandimento può raccogliere della neve su una carta o un tessuto nero e osservarla stando
all'aperto; fate attenzione perché il fiato o la temperatura del corpo di chi osserva è sufficiente a sciogliere i
ghiaccioli prematuramente.
La grandine
La grandine è un fenomeno molto curioso, ma dannosissimo per l'agricoltura; si forma all'interno delle
grandi nubi temporalesche. Dunque non può grandinare da una nuvola nebbiosa, dai cirri o dalle nubi
stratificate, basse e poco spesse dalle quali per altro può piovere anche a lungo. La grandine è un fenomeno
legato alle grandi nubi temporalesche che si hanno durante l'estate. Poiché queste nubi si spingono fino a
grande altezza, la temperatura a cui arrivano le gocce d'acqua della nube può essere molto bassa e perciò
l'acqua può ghiacciare. Il ghiacciolo poi cadendo può continuare ad ingrossarsi. La grandine più comune è
formata da chicchi del diametro di pochi millimetri o di un centimetro, ma eccezionalmente si possono
formare chicchi della grandezza di una noce, di un pugno o addirittura di una testa d'uomo. In questo caso
sono pericolosissimi perché dotati di una potenza devastante: possono ammaccare considerevolmente la
carrozzeria di un'auto, distruggere un raccolto e persino uccidere un uomo.
Il fulmine
Questo fenomeno pauroso deriva dal fatto che le goccioline d'acqua stanno
sospese nell'aria. L'acqua è un buon conduttore dell'elettricità, l'aria invece è
un buon isolante. Quando il vento sfrega anche delicatamente le goccioline
queste possono caricarsi di elettricità. Avviene allora che, se una grande
quantità, di goccioline, come quelle di un'intera nube, si carica di elettricità
tutta dello stesso segno, questa quando diventa troppo intensa, può scaricarsi
verso terra o verso le goccioline di un'altra nube carica di elettricità di segno
opposto. Questa scarica violenta è il fulmine. Il fulmine dunque è una grossa
scintilla elettrica che si apre la strada attraverso l'aria all'improvviso e quindi
scostandola con tanta violenza, dà luogo ad un rumore simile a quello di
un'esplosione. Ecco perché il fulmine è seguito dal tuono. Come la lunghezza
del fulmine può raggiungere anche i 30 Km, cosi la durata del tuono può
essere grande. Noi udiamo tuonare prima dalla zona più vicina del fulmine e
man mano il rumore del tuono della zona più lontana.
Il vento
Il vento è movimento dell'aria. Quando l'aria si sposta da un punto all'altro del suolo, noi diciamo che si è
alzato il "vento". Il movimento dell'aria provoca una spinta contro i corpi che colpisce; la forza di questa spinta
dipende dalla velocità, ma aumenta molto più rapidamente della velocità stessa: se il vento a velocità
uno,provoca una spinta uguale a uno, a velocità doppia la spinta è quadrupla e, se la velocità è dieci volte
maggiore, la spinta aumenta di ben cento volte! È per questo che, mentre un vento di 10 chilometri all'ora è
ben percepibile, un vento di 100 chilometri l'ora ci impedirà di stare in piedi. Il vento può essere locale, e
allora si chiamerà "brezza", come quella che si forma vicino al mare, quando l'aria, scaldata dal Sole sul pendio
della costa , la risale, oppure raffreddatasi nella notte, ridiscende verso il mare (brezza di mare e brezza di
terra); oppure può essere uno spostamento di una grande massa d'aria che si muove addirittura da un
continente all'altro. In questo caso il vento è il responsabile principale del mutamento del tempo.
La brina
La brina è uno strato di ghiaccio che si forma sul suolo quando la temperatura è di molti gradi sotto lo zero. In
questo caso, se sopra il suolo freddissimo corre dell'aria molto fredda ma ricca d'umidità, questa tende a
condensarsi appunto sotto forma di ghiaccio. Le molecole di acqua distribuite nell'aria fredda, cercano una
superficie già ghiacciata per attaccarsi. potrebbero ghiacciare loro stesse in aria, lasciando cadere della neve,
ma è molto più facile per queste molecole, se esiste una superficie di ghiaccio già formata, attaccarvisi. Ecco
perché quando si sono formati dei cristalli di brina anche minuscoli, questi poi crescono rapidamente se su di
essi corre dell'aria molto umida. D'inverno, quando è molto freddo e soffia un vento umido, la brina forma dei
disegni meravigliosi sugli oggetti che ricopre come vediamo nella foto.
L’arcobaleno
L'arcobaleno è un fenomeno bellissimo da osservare, sorprendente ed amico. Infatti di solito lo
si vede alla fine di un acquazzone, quando la tempesta, la burrasca, il maltempo stanno per finire
e l'arcobaleno annuncia questo simpatico evento. L'arcobaleno è formato dalla luce del Sole che
batte contro le goccioline d'acqua che stanno cadendo da una nube; perciò per osservare un arco
baleno deve essere presente anche il Sole; l'arcobaleno lo si osserva sempre nella direzione
opposta a quella in cui si osserva il Sole stesso. Il risultato è che di solito l'arcobaleno si osserva al
mattino (ma in questo caso sono rare le piogge temporalesche), oppure alla sera, quando il Sole
è abbastanza basso sull'orizzonte. Più il Sole è basso e più è ampio l'arcobaleno. Talvolta è
possibile osservare due arcobaleni uno dentro l'altro.
La nebbia
Quando dell'aria umida senza vento si ferma per lungo tempo in una zona nella quale la
temperatura è bassa, di notte si raffredda molto e da essa si condensano delle minuscole
goccioline d'acqua. Si forma dunque qualcosa di simile ad una nuvola che però è a contatto col
suolo. Chi cammina per strada o cerca di spostarsi in automobile si trova nell'impossibilità di
vedere chiaramente davanti a sé: per questo la nebbia costituisce un grave ostacolo alla
circolazione stradale. Tuttavia, se di giorno splende un sole abbastanza caldo, esso riscalda l'aria
e il suolo, l'aumento di temperatura permette alle goccioline che formano la nebbia di dissiparsi.
Torna il Sole, ma purtroppo solo per breve tempo: infatti basta che esso scompaia e che la
temperatura si abbassi di nuovo perché le goccioline della nebbia che era evaporata tornino a
condensarsi, formando dell'altra nebbia. Soltanto venti molto forti o un deciso aumento della
temperatura dissiperanno la nebbia per sempre.
La rugiada
La rugiada è un fenomeno analogo a quello della brina, solo che si forma quando la
temperatura non è sufficiente per far ghiacciare l'acqua. La rugiada è formata da tante
goccioline d'acqua che si condensano dall'umidità atmosferica sul suolo o sulla vegetazione,
quando la temperatura dell'aria si abbassa a sufficienza nello strato più basso, a contatto col
terreno. In questo caso non si forma pioggia o nebbia perché basta la superficie bagnata o
irregolare delle pietre del suolo o della vegetazione ad attrarre verso di sé le molecole d'acqua
che condenseranno in goccioline già appoggiate al terreno, anziché condensarsi per aria e poi
cadere. La rugiada è benefica per la vegetazione perché la mantiene umida. In certi climi
desertici, quando la temperatura si abbassa di molto durante la notte, la rugiada è l'unico
modo con cui un po' dell'umidità dell'aria riesce a raggiungere il suolo, andando a formare la
falda che alimenta i pozzi (come nella parte del Sahara vicina al Mediterraneo) oppure a
beneficio della flora e fauna assetata.
Il clima
Il clima è lo stato medio del tempo atmosferico a varie scale spaziali (locale,
regionale, nazionale, continentale, emisferico o globale) rilevato nell'arco di almeno
20-30 anni. La parola clima viene dal greco klima che vuol dire "inclinato": il clima
infatti è in massima parte una funzione dell'inclinazione dei raggi solari sulla superficie
della Terra al variare della latitudine. Esso determina molte caratteristiche ambientali
come flora e fauna al punto che a ciascuna fascia climatica si associano spesso
ambienti simili su tutto il globo (es. foreste pluviali, deserti, foresta
temperate, steppe, taiga,tundra e banchisa polare) ed influenza fortemente le attività
economiche, le abitudini e la cultura delle popolazioni che abitano il territorio.
Tipi di clima
Climi tropicali
Climi boreali
Climi aridi
Climi temperati
Climi nivali
Climi tropicali
Il clima tropicale è il clima tipico della zona torrida della Terra, ovvero la
fascia compresa dentro i due tropici del Cancro e del Capricorno. In questo
clima si sviluppano le foreste tropicali e le savane.
I climi tropicali con i relativi biomi sono caratterizzati da elevate
temperature durante tutto l'anno: neppure nel mese più freddo la
temperatura scende al di sotto dei 15 °C. Nel sottotipo equatoriale le
precipitazioni possono anche raggiungere e superare i 10.000 mm annui.
Il regime pluviometrico distingue i vari tipi di clima tropicale: il clima
equatoriale vero e proprio, "clima della foresta pluviale tropicale, sempre
umida", il clima monsonico, con una stagione secca e una umida, "clima della
foresta pluviale malgrado periodo secco" e infine il clima della savana, più
secco e con maggiori escursioni termiche Il clima è contraddistinto da
precipitazioni mensili medie sempre superiori ai 60mm. Aree di diffusione
del clima: Africa, Penisola Indiana, Australia, Oceania, America meridionale
e centrale.
Il clima tropicale si trova: nell'America centrale, nella parte nord
dell'America del sud, parte dell'Africa e l'intera Oceania.
I climi aridi sono una classe di climi
comprendono essenzialmente il clima
desertico,il clima steppico , mentre altri climi
aridi come quello dei ghiacci perenni non sono
considerati nello schema. Quello che accumuna
tutti questi climi non sono i valori termici ma la
scarsità o l'assenza di precipitazioni che, in casi
estremi, può durare per anni o addirittura per
decenni. L'accumulo annuo è inferiore a
250 mm anche se in alcuni casi ci possono
essere violenti temporali che possono far
eccedere questo valore. Le precipitazioni sono
insufficienti per qualunque tipo di vegetazione
completa, tanto più che il suolo è spesso riarso,
roccioso o sabbioso e inadatto alla crescita di
piante. Tipici di questi ambienti sono piante
come i cactus e altre succulente, in grado
d'immagazzinare acqua per lunghi periodi di
siccità elevata.
Climi temperati
il clima temperato comprende i numerosi climi delle zone
comprese tra i paralleli 30° e 50° in entrambi gli emisferi. Nella
sua classificazione Köppen considera temperato o temperato
caldo, contrapposto qualsiasi clima il cui mese più freddo ha
una temperatura compresa tra -3 °C e 18 °C e le cui
precipitazioni sono superiori a quella dei climi aridi. A sua volta
la classe climatica si dividerebbe in clima mediterraneo, clima
sinico e clima temperato umido o, secondo altri, in clima
mediterraneo, clima "subtropicale umido" e clima oceanico. Si
tratta di una classe piuttosto ampia e per questo soggetta a
critiche in particolare da Trewartha e da Griffith, che l'hanno
divisa in due classi distinte.
Climi boreali
Il clima boreale (chiamato anche temperato freddo) è un tipo di clima con temperature
medie molto basse e valori minimi invernali bassissimi.. Le precipitazioni non sono
abbondanti e sono quasi sempre nevose in inverno. Il clima boreale, come dice il nome è
presente solo nell'emisfero settentrionale: le temperature bassissime sono dovute alla
presenza dell'anticiclone siberiano e di quello canadese che determinano condizioni
invernali estreme.
All'interno del clima boreale si distinguono due sottotipi: il clima boreale delle foreste,
costantemente umido e con una breve estate calda, e il clima transiberiano, con inverno
secco e prolungato (più di otto mesi)
Climi nivali
Con clima nivale s'intende una tipologia di clima molto freddo, con precipitazioni
(generalmente scarse) prevalentemente nevose e temperature rigidissime durante tutto l'anno.
Si distinguono due sottotipi fondamentali: il clima della tundra e il clima dei ghiacci perenni a
cui si può associare anche il clima alpino. Questa fascia climatica si estende nella zona dei
due poli (POLO NORD E POLO SUD)e in parte dell'emisfero boreale. Condizioni simili
però si possono riscontrare anche sulle vette delle montagne più alte di tutto il mondo (a
quote differenti a secondo della latitudine). La vegetazione è prevalentemente composta
da muschi e licheni, la fauna da diverse specie animale tra cui il lupo, l'orso bianco, la volpe
artica, l'ermellino che usano la bianca neve per mimetizzarsi e difendersi dai pochi abitanti di
quelle zone che vivono di caccia per le pellicce. Da queste zone provengono molti
dei legni più pregiati. Il clima nivale è caratterizzato da inverni freddi e gelidi ed estati
prevalentemente fresche
Idrosfera
L'idrosfera, rappresenta tutte le acque presenti nel nostro pianeta.
L'acqua che la sempre compone può trovarsi in varie parti del corpo azzurro e celeste:
Nella litosfera, sulla superficie della Terra e all'interno di rocce;
Nella biosfera, componendo parte di creature della flora e della fauna;
Nell'atmosfera, come nubi e vapore acqueo;
Coprendo parte della crosta terrestre, in forma di oceani,calotte polari,mari,eccetera
La Distribuzione dell'‟Acqua sulla Terra
La Distribuzione
dell'‟Acqua sulla Terra
Il nostro pianeta visto dallo
spazio, appare formato per
la maggior parte di acqua,
infatti il 71% della sua
superficie è
occupata da acqua e solo il
29% dalle terre emerse.
Tutta l'acqua presente sulla
terra costituisce
l'IDROSFERA.
Il ciclo dell’ acqua
Il ciclo dell'acqua consiste nella circolazione dell'acqua all'interno dell'idrosfera terrestre,
includendo i cambiamenti di stato fisico dell'acquata la fase liquida, solida e gassosa. Il
cicloidrologicosi riferisce ai continui scambi di massa idrica tra l'atmosfera, laterra, le acque
superficiali, le acque sotterranee gli organismi. Oltre all'accumulo in varie zone (come gli oceani
che sono le più grandi zone di accumulo idrico), i molteplici cicli che compie l'acqua terrestre
includono i seguenti processi fisici:evaporazione,condensazione,precipitazione,infiltrazione,
scorrimento e flusso sotterraneo. La scienza che studia il ciclo dell'acqua è l'idrologia.
Il mare
Il mare è una vasta distesa di acqua salata a ridosso dei continenti e connessa con
un oceano. Lo stesso termine è alle volte usato per indicare laghi, normalmente
salati, che non hanno sbocchi sull'oceano: esempi sono il Mar Caspio, il Mar
Morto ed il Mar di Galilea. Il termine mare è usato anche come sinonimo di
oceano quando esprime un concetto generico, per esempio quando si parla dei
mari tropicali o dell'acquamarina riferendosi a quella oceanica in generale.
Proprietà chimico fisiche del mare
Proprietà Chimiche
Proprietà fisiche
salinità:(quantità di sali disciolti
nell’acqua)
temperatura: (stato di agitazione termico delle
molecole, influenzato dalla radiazione solare maggiore
all’equatore e minore ai poli ; la temperatura
diminuisce con l’aumentare della profondità )
ph:(determina se l’acqua è basica o
acida)
gas:disciolti (CO2 , O2 ecc..)
colore: Il colore dell'acqua di mare dipende dalle
caratteristiche chimico-fisiche delle acque e dalle
particelle solide in sospensione (torbidità)oltre che
dalle condizioni di luminosità del cielo che vi si riflette
penetrazione della luce: solo una piccola parte (4-8%)
delle radiazioni luminose che raggiungono la
superficie del mare viene riflessa e diffusa dalla sua
superficie; la parte restante penetra nella massa acquea
dove viene assorbita e trasformata in calore o in
energia chimica per la fotosintesi clorofilliana
densità:(rapporto fra massa e volume , e
dipende dalla temperatura. L’ acqua di mare
risulta più densa dell’acqua dolce ,per la
presenza di sali disciolti)
Proprietà
Movimenti marini : le onde
Definizione: L'onda marina è un movimento della
superficie degli oceani,mari e laghi.
Formazione: Le onde sono un moto di superficie
delle acque dovute principalmente all'azione del
vento. Le onde possono anche formarsi a causa di
eventi non comuni come maremoti e terremotiche
creano onde chiamate tsunami. Nel primo caso sono
anche dette onde di maremoto e nel secondo onde di
terremoto. I maremoti possono essere generati sia da
terremoti sottomarini che da eruzioni vulcaniche
sottomarine.
Anche il distacco di ghiacci dal fronte di ghiacciai che
terminano sul mare possono in alcuni casi generare
delle onde di notevoli dimensioni. Tipici di questo
fenomeno son per esempio i ghiacciai dell'Antartide
durante la stagione estiva.
Effetti: Le onde hanno due effetti sulle coste: la loro
azione violenta erode il litorale su cui si abbattono;
mentre in alcuni luoghi dove la loro azione è più dolce
possono portare dei sedimenti facendo avanzare la
costa verso il mare
vento
Movimenti marini :le maree
La marea è un moto periodico di ampie masse d'acqua (oceani,mari e grandissimi laghi) che si
innalzano (flusso, alta marea) e abbassano (riflusso, bassa marea) anche di 10-15 metri con
frequenza giornaliera o frazione di giorno (solitamente circa ogni sei ore, un quarto di giorno
terrestre) dovuto alla combinazione di due fattori:l'attrazione gravitazionale esercitata sulla Terra
dagli altri corpi celesti del sistema solare: tra questi è nettamente predominante l'attrazione della
Luna(a causa della sua distanza dalla Terra molto minore di quella di tutti gli altri corpi),
secondaria quella del Sole, trascurabile quella degli altri pianeti. La forza centrifuga dovuta alla
rotazione del sistema Terra-Luna intorno al proprio centro di massa
Maree sigiziali:
Marea sizigiale o
sigiziali(o marea dell'
esizigie, ovvero delle
sigizie) è il termine che
s’impiega quando si
voglia indicare il
momento in cui
l'escursione fra l'alta e la
bassa marea sia al
massimo livello.
Maree quadratura: Sono
chiamate “di quadratura” le
maree che si formano
quando Sole e Luna
vengono a trovarsi ad
angolo retto rispetto alla
Terra; in questa situazione
le maree sono al minimo. Il
massimo del fenomeno
marea le si ha invece
quando i tre corpi celesti
sono allineati (maree
sizigiali)
Movimenti marini: le correnti
Definizione: La corrente oceanica(o corrente marina) è una massa di acqua marina
in movimento rispetto all'acqua che la circonda e dalla quale si può differenziare per
densità, salinità, temperatura o colore
ORGANISMI MARINI
PLANCTON
BENTHOS
Il plancton è la categoria ecologica che comprende il
complesso di organismi acquatici galleggianti che, non
essendo in grado di dirigere attivamente il loro
movimento (almeno in senso orizzontale), vengono
trasportati passivamente dalle correnti e dal moto
ondoso. Il plancton si divide in due grandi gruppi, il
fitoplancton e lo zooplancton; quest'ultimo in
particolare è composto da organismi animali non
autonomi nel movimento, e si divide in tre fasce a
seconda della grandezza degli individui: mesozoo
plancton , macrozooplancton e megaplancton
Il benthos è la categoria ecologica che
comprende gli organismi acquatici che vivono in
stretto contatto con il fondo o fissati ad un
substrato solido.
Oltre a pressoché tutte le alghe pluricellulari, il
benthos comprende animali che camminano o
strisciano, animali sessili e tubicoli, ossia che
vivono immersi nel fango con un'estremità che
sporge: questi sono lo zoo benthos. Inoltre
possono essere suddivisi in base alle dimensioni
in macro benthos, medio benthos e micro
benthos
NECTON
Il necton è la categoria ecologica che
comprende gli organismi acquatici che nuotano
attivamente. A sua volta il necton viene diviso in
fasce a seconda della distribuzione:
epinecton(fino a 50 metri di profondità), meso
necton(fino a 400), bati necton(fino a 4000) e
abisso necton(oltre i 4000).
Fanno parte del necton i pesci, alcuni
invertebrati marini(i calamari, ad esempio), i
rettili marini, gli uccelli marini e i mammiferi
marini
Litosfera
La litosfera è la parte solida ed inorganica della Terra che comprende la crosta terrestre e la porzione più
superficiale del mantello superiore, per uno spessore complessivo variabile tra i 70-75 km in corrispondenza
dei bacini oceanici e i 110-113 km al di sotto dei continenti. La superficie di discontinuità sismologica tra
questi due elementi viene detta discontinuità di Mohorovicic (Moho).
La litosfera viene ulteriormente suddivisa in:
•Litosfera oceanica, associata alla crosta oceanica
•Litosfera continentale, associata alla crosta continentale.
Ed e proprio scavando nella litosfera sia oceanica che continentale che possiamo
trovare il
PETROLIO
Il petrolio , anche detto oro nero, è un liquido infiammabile, denso, di colore che
può andare dal nero al marrone scuro, passando dal verdognolo fino all'arancione,
che si trova in alcuni giacimenti entro gli strati superiori della crosta terrestre. È
composto da una miscela di vari idrocarburi (in prevalenza alcani, ma con
variazioni nell'aspetto, nella composizione e nelle proprietà fisico-chimiche).
Il petrolio è un liquido oleoso che si trova nelle profondità
del terreno.
E' un combustibile fossile derivato dalla composizione di
sostanze organiche di origine prevalentemente
animale rimaste sepolte sotto la crosta terrestre da 10 a 100
milioni di anni.
A seguito del processo di
fossilizzazione il carbonio e l'idrogeno
prevalgono sugli altri elementi e si
formano così gli IDROCARBURI in
parte gassosi e in parte liquidi, che si
accumulano nelle rocce, soprattutto in
quelle più porose. Col passare dei
secoli, le rocce liberano gli idrocarburi
di cui sono imbevute, che tendono a
salire verso l'alto finché non
incontrano un terreno impermeabile.
A questo punto gli idrocarburi si
fermano, rimangono intrappolati e si
accumulano a formare i giacimenti di
petrolio nei quali è spesso presente,
oltre all'acqua, il più importante
idrocarburo gassoso: il metano.
I più importanti giacimenti di petrolio si trovano sottoterra anche a milioni di metri di
profondità.
Per estrarre il petrolio si scavano dei pozzi che perforano la roccia fino a incontrare il
giacimento. Sopra i giacimenti si installano allora le caratteristiche torri che servono
ad eseguire le perforazioni (pozzi petroliferi) attraverso le quali il petrolio arriverà in
superficie. A volte il petrolio sale da solo spinto dalla pressione a cui si trova nel
sottosuolo, più spesso deve però essere pompato dall’esterno. Il petrolio estratto dai
pozzi (detto petrolio greggio o, semplicemente greggio) viene poi trasportato,
attraverso lunghe condutture (oleodotti) e mediante navi cisterna (petroliere) di
enormi dimensioni, fino alla raffineria dove sarà lavorato.
Gli idrocarburi sono composti organici, che
contengono soltanto atomi di carbonio e
di idrogeno. Gli atomi di carbonio (C) sono
legati tra loro a formare lo scheletro della
molecola, mentre gli idrogeni (H) sporgono da
questo scheletro.
Gli idrocarburi sono l'unica categoria di
composti organici privi del gruppo funzionale,
sono infatti composti solamente da H e C.
All'aumentare del numero di atomi di carbonio
presenti nella catena idrocarburica aumenta il
numero di composti idrocarburici possibili. La
catena più corta che si può avere è composta
da un solo atomo di carbonio e corrisponde
al metano, avente formula bruta CH4. Gli
idrocarburi aventi due atomi di carbonio sono
tre:
l'etano, di formula C2H6
l'etene (o etilene), C2H4
l'etino (o acetilene), C2H2.
Dal punto di vista delle proprietà chimiche, gli idrocarburi si distinguono in due classi
principali:
Alcani saturi
idrocarburi saturi: con soli legami singoli C-C alcani (o paraffine): idrocarburi saturi non
ciclici, cioè aventi una catena non richiusa su sé stessa; hanno formula generale CnH2n+2.
A loro volta possono essere lineari o ramificati, a seconda che gli atomi di carbonio si
susseguano in maniera continua o con biforcazioni
cicloalcani: idrocarburi saturi ciclici, aventi formula generale CnH2n
bicicloalcani idrocarburi saturi costituti da due catene cicliche contigue
BUTANO
CICLO PENTANO
DECALINA
METIL CICLO ESANO
Alcani insaturi
idrocarburi insaturi: contengono almeno un legame C-C multiplo (cioè
doppio o triplo) alcheni (o olefine): non ciclici e con un legame doppio
C=C, aventi formula generale CnH2n
dieni (o alca dieni), trieni (o alcatrieni), polieni: non ciclici e aventi
rispettivamente due, tre o molti legami doppi C=C
ciclo alcheni: ciclici, con un legame doppio C=C, aventi formula generale
CnH2n-2
Alchini: non ciclici e con un legame triplo C≡C, aventi formula generale
CnH2n-2
Ciclo alchini: ciclici, con un legame triplo, aventi formula generale C nH2n-4.
BUTENE
CICLO ESINO
ACETILENE
CICLOOTTINO
BUTADIENE
SERIE BENZENICA
bibliografia
 Wikipedia
 Google
 Google immagini
 Ecc….
Alunno
: ARTURO CUCINIELLO
A.S.
: 2011/2012
DIRIGENTE
: dott.ssa LUCIA CIMMINO
: LILLA MANGANO
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PROFESSORESSA
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DISCIPLINA
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CHIMICA AMBIENTALE
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