Enel vende la sua quota nelle centrali
Sul mercato il 49% di Hydro Dolomiti
società d'oro da 100 milioni di dividend
FRANCESCO TERRER1
Dopo quelle in Alto Adige
dismissioni anche in Trentino
Mandato a Banca Imi
TRENTO -Al capitolo «dismissioni già
identificate» del piano industriale presentato dall'amministratore delegato
di Enel Francesco Starace ci sarebbe
anche la cessione del 49% di Hydro
Dolomiti Enel (Hde), la joint venture
con Dolomiti Energia (che ha il 51%)
per la gestione di 27 impianti idroelettrici trentini, tra grandi e piccoli,
con una potenza installata di quasi
1.280 megawatt. Hde è un gioiello che
nel solo 2014 ha ottenuto un utile netto di 147 milioni di euro, distribuendo ai due soci qualcosa come 100 milioni di dividendi. Enel tuttavia punta
a fare cassa e ha un piano di cessioni
da 5 miliardi in tre anni. Ha appena
venduto le partecipazioni nell'idroelettrico altoatesino, ottenendo una
maxi plusvalenza di 156 milioni di euro.
Secondo Corriere Economia, che cita
il piano strategico di Enel, a breve termine dovrebbe essere perfezionata la
cessione di partecipazioni per 2 miliardi. In testa alla lista c'è la quota del
66% nella centrale slovacca Slovenske Electrarne, che sarebbe anche la
vendita più consistente e porterebbe,
tra l'altro, al deconsolidamento di 600
milioni di debiti.
Poi ci sono altri 2 miliardi di dismissioni già identificate, tra le quali il dossier aperto su Hydro Dolomiti Enel, e
un altro miliardo da identificare. Per
la vendita della quota di Hde sarebbe
stato affidato il mandato di advisor a
Banca imi (gruppo Intesa Sanpaolo),
che dovrà individuare il compratore.
La platea dei potenziali acquirenti sarebbe già affollata, in particolare tra
i fondi specializzati. Vengono citati,
tra gli altri, il fondo F2i di Cassa Depositi e Prestiti, delle maggiori banche
italiane e delle fondazioni, tra cui la
Hde produce più di 3
miliardi di chilowattora
Diritto di prelazione
per Dolomiti Energia
Dalla cessione altoatesina
plusvalenza di 156 milioni
Fondazione Caritro, già presente nelle energie rinnovabili (oltre alle infrastrutture come Autobrennero) ma non
nell'idroelettrico. Oppure società di
private equity e di fondi di investimento come Terra Firma e Aquila Capital.
Va però ricordato che nel momento
in cui Enel mettesse in vendita la quota in Hde, per il partner Dolomiti Energia scatterebbe il diritto di prelazione e la multiutility pubblico-privata
trentina valuterebbe l'opportunità di
comprare.
A che prezzo? Hde è iscritta nel bilancio Enel 2014 per 218 milioni e ha una
produzione annua superiore ai 3 miliardi di chilowattora. II 2014 è stata
un'annata eccezionale per la piovosità- non così il primo semestre di quest'anno che dovrebbe essere tornato
ai livelli standard - e Hde ha prodotto
più di 4 miliardi di chilowattora, ottenendo ricavi per oltre 364 milioni, in
crescita del 17% sull'anno precedente. La marginalità, sempre molto elevata, è esplosa e l'utile netto è arrivato a 146,8 milioni, il 50% In più dei 98,1
milioni del 2013. L'azienda ha distribuito ai soci dividendi per 100 milio-
ni, di cui 51 milioni a Dolomiti Energia e 49 a Enel.
Nel caso delle recenti cessioni altoatesine, Enel ha venduto a Sei il 40% di
Se Hydropower per 345 milioni, ottenendo una plusvalenza di 141 milioni, e il 33% di Sf Energy (centrale di
San Floriano) per 55 milioni, con una
plusvalenza di 15. L'altoatesina Sei ha
rilevato metà della quota Enel di San
_ Flnriann._r.altra_metà_àjstata acouisi-
ta da Dolomiti Energia.
Se Hydropower ha una produzione annua di 2 miliardi di chilowattora, inferiore a Hydro Dolomiti Enel. Nella valutazione però non conteranno solo
le dimensioni ma anche gli anni rimanenti di concessione. Le concessioni
di grande derivazione di Hde, prorogate per dieci anni nel 2010, scadono
il 31 dicembre 2020.
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