1
ALCOLISMO
2
Letteratura ponderosa sull’argomento, numerosi
“Osservatòri” e “Istituzioni di ricerca” con una diversa
metodologia statistico - epidemiologica e dati spesso non
confrontabili.
Numerosi i problemi: insoddisfazione dei giovani, alcol e
universo femminile, alcol e violenza, i consumi nazionali, le
politiche nazionali e sovranazionali, le valutazioni dei
trattamenti adottati s’intrecciano in difficoltà interpretative
non semplici, né sempre chiare per motivi intrinseci
all’argomento.
Ricerca, relazione tra aspetti quanti-qualitativi di natura
socio-antropologica, applicazione dell’alcologia
all’educazione e alla medicina di base sono ancora problemi
aperti.
3
Cos’è l’alcolismo? disturbo comportamentale cronico associato
all’assunzione protratta episodica o cronica di alcol
4
DSM - Manuale Diagnostico Statistico Malattie mentali
5
Alcolismo
L’alcolismo è un problema centrale di sanità pubblica, non
solo per le conseguenze sanitarie che lo pongono secondo
solo al fumo e prima delle tossicodipendenze, ma
soprattutto per il carico sociale e di sofferenza che comporta
agli individui colpiti, alle loro famiglie e alla società.
L’alcolismo e l’abuso di alcol costano annualmente miliardi
di euro in perdita di produttività, illegalità e problemi di
salute. I costi globali si riferiscono ai settori
dell’educazione, dell’assistenza individuale e familiare,
della salute mentale individuale e territoriale, della pubblica
sicurezza, della giustizia e della spesa sanitaria.
6
Alcolismo
La problematica dell’alcolismo ha ora assunto un
senso più polivalente, in cui accanto al modello
precedente alcolismo - cultura - malattia si colloca
un modello alcolismo - cultura o alcolismoconsumo le cui cause risiederebbero nell’elevato
tasso d’ingestione media di alcol “pro-capite”.
Questo concetto parte dal contesto storico secondo
cui l’alcol è una vera droga, anzi, la più antica
droga che si conosca.
7
Conclusioni: il rapporto ambiguo e
contradditorio con l’alcol, che si è
prestato a supportare la fragilità
organica dell’uomo e a lenire
sofferenza e malinconia, ne ha tradito
poi in modo devastante gli equilibri
cognitivi ed affettivi sino talora
all’invalidità e alla morte.
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Alcolismo
Da un punto di vista pratico occorre
incentivare i giovani con l’aiuto di medici,
tecnici e altri mediatori legati all’area della
salute, difendendo, insieme a loro, la cultura
di una scala di valori in cui l’alcol - droga sia
considerato un valore negativo e, in
contropartita, stimolare l’auto - dominio, le
alternative culturali e le riunioni di
fraternizzazione e di attività sportive quali
valori di segno positivo.
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Prevenzione
- educazione alla salute con informazione continua alle
famiglie, ai docenti e ai giovani
- affinare le capacità di individuazione precoce di bevitori
problematici
- migliorare l’approccio terapeutico e i problemi di
riabilitazione
- migliorare la formazione e i ruoli degli operatori
nel processo di riabilitazione e reinserimento sociale
- esplorare nuove vie d’intervento per fornire più
scelte a coloro che vogliono uscire dall’alcolismo
- migliorare la rete sociale, coordinare le strutture del privato
– sociale al fine di rendere più omogenee le risposte
10
Alcol e vino nella storia
L’alcol come sostituto dell’acqua, che fu considerata
nociva sino alla fine ‘800. Rifiuto dell’acqua nelle civiltà
antiche, ritenuta causa malattie acute e croniche.
Consumo continuativo, ma in modeste quantità con
scarse conseguenze negative.
L’alcol come alimento: elemento essenziale in
passato, (Kcal. 7/g).
La distillazione: databile intorno al XIII sec. segna,
dopo 9000 a. dall’introduzione della fermentazione, il
passaggio dell’alcol alimento all’alcol consumo dannoso.
Inizia in tal modo una nuova cultura. Nel secoli
successivi l’alcol diventerà quasi un farmaco
portentoso…
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Alcol e vino nella storia
 La scoperta dell’acqua calda: bollitura dell’acqua dal XVII
sec., uso del tè e del caffè; minor uso alcol. (Già conosciuta
in Cina da almeno 5000 anni)
 La “vittoria dell’acqua”
- seconda metà ‘800 scoperte batteriologiche (Pasteur,
Ebert, Koch)
- acquisizioni scientifiche sull’approvvigionamento e
smaltimento delle acque con separazione delle reti di
smaltimento delle acque di scarico da quelle luride, onde
preservare dalla contaminazione le fonti di
approvvigionamento idrico
 L’acqua diviene disponibile per tutti come “acqua da bere”,
eliminando l’alcol come elemento della dieta
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Il vino nella storia
La cultura del vino ha un percorso
storico, religioso, letterario, sociale che
partendo dall’antico Egitto, si esalta
nella cultura greco – latina e giunge ai
giorni nostri, legata ai sensi di benessere
o di gratificazione, a manifestazioni
d’amore o a rituali di sacrificio.
L’uso del vino è entrato anche nella
società moderna, spesso usato nelle
manifestazioni sociali, ricorrenze,
celebrazioni, brindisi, come augurio e
buon auspicio.
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Il vino nella storia
Le testimonianze storiche, i richiami
letterari, religiosi e poetici ci conducono ad
un mito antico e moderno per la continuità
e la frequenza in cui ricorre in ogni civiltà:
il mito di Dioniso, dio greco del vino e
dell’ebbrezza, nato, come dice Omero, da
un atto d’amore tra Zeus e Sémele. “…e
Sémele, generò Diòniso, letizia degli
uomini…”
Omero, Iliade canto 14^ vv. 325
14
Il vino nella storia
In tutto il Pentateuco…
Già nella Genesi… “Noè un giorno bevve il vino, si
ubriacò e si addormentò”… (Gn. 9, 20-21)
La maggiore delle figlie di Lot disse alla minore
“…nostro padre è vecchio e qui intorno non ci sono
uomini per sposarci… Vieni facciamo bere vino a
nostro padre, e passiamo la notte con lui: così avremo
figli da nostro padre…(Gn 19, 31-32).
Così le due figlie rimasero incinte …(Gn 19, 36-38).
Anche nel Levitico, nel libro dei Numeri, nel
Deuteronomio abbondano i riferimenti al vino nelle
manifestazioni religiose, ricordiamo il Salmo 104, 159,
che recita “… che allieta il cuore dell’uomo…”
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Il vino nella storia
Da un inno sumerico: “…Egli - Elmil - ci ha
donato libagioni lusinghevoli e piacevoli …”
Nel teatro greco, divenuto strumento di
denuncia, divulgazione, comunicazione, esplode
la possente lirica su Dioniso attraverso i suoi
tragici Eschilo, Sofocle, Euripide. I piaceri del
vino vanno celebrati non solo nelle grandi
solennità, per il momento atteso e per la festa in
sé, quanto per il senso culturale, politico e
religioso della competizione poetica e per le
irrefrenabili passioni per le donne amate.
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Il vino nella storia - Poesia greca
Ecuba ad Ettore “…Ma aspetta, dunque, che
porti vino dolcissimo, perché tu libri al padre
Zeus e agli altri immortali, anzitutto; e poi fa
bene anche a te, se ne bevi, molto accresce la
forza il vino all’uomo spossato, come tu sei
spossato, che la tua gente difendi”
E le rispose il grande Ettorre, elmo abbagliante:
“No, non offrirmi il dolce vino, nobile madre,
ché non mi privi il corpo di forza, e il vigore io
dimentichi; e poi, vivido vino libare a Zeus con
mani impure non oso…”
Omero, Iliade Canto 6^ 258 –267
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Le scuole filosofiche greche dibatterono a lungo se il vino
fosse stato concesso agli uomini per la loro felicità o per
renderli pazzi. Non mancano pertanto gli inviti alla
moderazione.
Ricordiamo:
… i giovanetti che non abbiano compiuto i
diciotto anni non devono assolutamente gustar
vino…..
poi fino ai trent’anni gustino pure il vino, ma
con misura…
quando l’uomo abbia raggiunto la quarantina,
pranzi in banchetti, invochi tutti gli dei ed
anche Dioniso…
Platone, Atene - 428 a. C.
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Il vino nella storia
Il dramma di Euripide, intorno al 480 a. C., Le
Baccanti è la risposta a quanti si opponevano al
culto di Dioniso per problemi di ordine pubblico
“…due sono,
o Pènteo, le forze che supreme
reggono il mondo: il nume di Demetra,…
che con le spighe nutre ogni mortale:
l’altra è il figlio di Sémele, che venne
a contender con lei, e ci donò
il succo della vite che i dolori
allevia all’uomo misero, allorquando
egli ne beve, e gli offre il dolce sonno
ov’egli l’ansia d’ogni giorno oblia:
rimedio estremo alle fatiche umane…”
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Il vino nella storia
Euripide
da Le Baccanti
“… le donne hanno lasciato la città,
e trascinate da bugiarda furia,
vanno, per finto baccanale, errando
sui nostri monti ombrosi, ad onorare
con danze un nume che non so chi sia,
un nuovo dio, Diòniso. Le coppe
son ricolme di vino in mezzo ai tìasi,
ed esse folli, qua e là correndo
tra risa e canti, ai maschi si abbandonano,
fingendo riti mistici di Mènadi,
ma più onorando Venere che Bacco!…”
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Così il mito del vino scorre nel tempo da Saffo
Saffo (VII – VI sec. a. C.)
“… e qui con impeto, dominatrice,
versa Afrodite nelle tazze d’oro
chiaro vino celeste con la gioia”.
ad altri autori in tempi posteriori
Pallada (VI sec. d. C.)
“ Se piacer è la vita, spariscano le angosce.
È già così breve il tempo!
Largo, allora, al vino, alle danze, alle ghirlande, alle
donne. Si goda l’oggi; di doman non v’è certezza”
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Ma è nel Nuovo testamento che il vino “sangue
dell’uva”, indica e partecipa a quella misteriosa
relazione che esiste nella vita umana tra amore e
sacrifico. Ciò entra nella feconda simbologia
eucaristica del Nuovo Testamento che trova il suo
momento sublime in “…poi prese il calice e, dopo
aver reso grazie, lo diede a loro dicendo: bevetene
tutti, perché questo è il mio sangue …”
(Mt. 26,27-28)
…Il Sacramento dell’eucarestia può
celebrato solo con il vino della vite…
essere
Tommaso d’Aquino (Roccasecca 1225 d. C).
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Dante nella Commedia, Petrarca nel Canzoniere,
Boccaccio indulgono a lungo sull’argomento.
Lorenzo de’ Medici nel “trionfo di Bacco e
Arianna” (Firenze 1490)
“… quest’è Bacco e Arianna,
belli e l’un dell’altro ardenti:
perché ‘l tempo fugge e inganna,
sempre insieme stan contenti.
Queste ninfe ed altre genti
son allegre tuttavia.
Chi vuol essere lieto sia:
di doman non c’è certezza.”
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Dal Barocco all’età dei Lumi, dal 1800 al
1900 con Manzoni, Praga, Giusti, De Amicis,
Porta, Belli, Trilussa, Carducci, Pascoli, i
riferimenti al vino sono numerosi, legati a
situazioni letterarie, patriottiche, morali, di
costume.
Pure l’opera lirica ha numerosi riferimenti al
vino, ricordiamo La traviata. Alfredo: Libiam
nei lieti calici, che la bellezza infiora e la
fuggevol ora s’inebri di voluttà. Libiam nei
dolci fremiti che suscita l’amore…
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Alcol
Molecola organica composta da una corta
catena alifatica con 2 atomi di carbonio e
da un singolo gruppo idrossilico (OH)
CH3– CH2 – OH
è solubile in acqua e nei grassi, proprietà
importante per la sua attività farmacologica
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Bevande alcoliche fermentate
Si formano dal glucosio contenuto nell’uva o nei
cereali ad opera di microorganismi detti
saccaromiceti, che ricavano l’energia loro necessaria
per vivere mediante la degradazione del glucosio;
questo processo che avviene in assenza di aria viene
chiamato fermentazione anaerobica; se il mosto
viene lasciato fermentare in presenza di aria si ha la
fermentazione aerobica, con trasformazione del
glucosio e dell’etanolo in acido acetico.
C6H12O6  saccaromiceti  2CH3CH20H + 2CO2
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
Bevande alcoliche fermentate:
vini da fermentazione mosto d’uva da saccaromiceti:
comuni da tavola, fini, D.O.C., ecc.
frizzanti con pressione < 2,5 atm. (es. Lambrusco)
spumanti press. non < 3 atm.: Brut (< 15 g/l),
Sec 17-35 g/l), Demi-sec (33-50 g/l) Dolci (> 50 g/l)
liquorosi addizionati con sostanze zuccherine con
gradazione tra 15 e 22% vol.
aromatizzati con gradazioni tra 16 e 22%: Vermut
aperitivi a base di vino con gradazioni 12% vol.
aperitivi soda costituiti da vini aromatizzati con 50%
acqua gassata, semplice o di soda
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Bevande alcoliche fermentate:
birra
prodotta dalla fermentazione da parte di saccaromiceti
selezionati del malto d’orzo torrefatto, amaricato con
luppolo
- tipo Monaco al gusto di malto
- tipo Pilsen prevalente sapore di luppolo
sidro
dalla fermentazione mosto di mele (alcol 2-3% a 7%)
idromele dalla fermentazione del miele con o senza
acqua, contenuto alcolico non superiore 5% vol.
alcoliche distillate o acqueviti: contenuto alcolico > 40%
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Bevande alcoliche liquorose
Gruppo eterogeneo di bevande con alcol da
27 - 40% ottenute per aggiunta di zucchero
ed acqua a
- distillati di frutta: Maraschino;
- distillati di erbe: Chartreuse;
per infusione di erbe: Fernet;
di semi: liquori al caffè e per mescolanze
di acqua, alcol e zuccheri con essenze
varie.
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In base alle relazioni dell'Osservatorio
sul vino si stima nel 2010 una
produzione complessiva in Italia di
46,5 milioni di ettolitri di vino.
Consumo di vino in Italia sotto i 40 litri
procapite
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Bevande alcoliche distillate
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Contenuto in un bicchierino di…
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Quantità di alcol consumata giornalmente
Prendiamo come riferimento l’unità
alcolica, che corrisponde alla quantità di
alcol contenuta in un bicchiere (125 ml) di
vino di media gradazione, o in una lattina di
birra di media gradazione o in un
bicchierino di superalcolico (40 ml).
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Quantità di alcol consumata giornalmente
“la dose quotidiana non può essere stabilita da
rigide norme, in quanto le varianti individuali
sono molte…”
L’uso moderato può essere indicato in 2 -3
unità alcoliche al dì per l’uomo e 1-2 per la
donna, 1 sola per gli anziani.
Per gli adolescenti fino a 15 anni, l’OMS
raccomanda astensione assoluta.
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Politiche alcologiche degli Stati UE
Metà dei paesi non ha un piano per far fronte ai
problemi derivati dall’abuso di alcol.
La maggior parte adotta programmi di educazione in
ambito scolastico.
E’ generalmente adottato il limite legale per la
guida, tranne in Inghilterra, Irlanda,
Lussemburgo, in 0.5 g/l.
La vendita è generalmente regolamentata attraverso
un sistema di monopoli o di licenze; più di un terzo
dei paesi limita gli orari vendita.
Il punto limite è diverso, sotto i 18 anni in
Europa settentrionale e i 16 in Europa meridionale.
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Assorbimento alcol gastro – intestinale
In relazione a
- Quantità ingerita
- Concentrazione alcolica della bevanda
- Velocità e modalità d’assunzione (dose singola o
dosi refratte, a digiuno assorbimento del
90% dopo 1 h)
- Stato di ripienezza dello stomaco
- Qualità degli alimenti (↓ grassi, ↑ acqua)
- Tempo di svuotamento gastrico
Picco alcolemico entro 40 - 45 minuti
Riduzione a zero entro 8 – 10 ore
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Farmacocinetica dell’alcol
Esistono importanti differenze uomo –
donna a livello gastrico: nella mucosa
gastrica dell’uomo vi è maggior
quantità di alcol - deidrogenasi.
Conseguenza: si hanno livelli ematici
maggiori e raggiunti più rapidamente
nella donna con sua maggiore
sensibilità all’alcol.
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Farmacocinetica dell’alcol
La distribuzione dell’alcol è proporzionale al contenuto di
acqua nei vari tessuti.
La velocità di distribuzione dipende dal grado
vascolarizzazione degli organi:
- in organi ad alto flusso sanguigno l’equilibrio avviene
rapidamente:
cervello, fegato, polmoni, reni
- in organi a basso flusso sanguigno l’equilibrio avviene
lentamente:
muscolo
L’alcol supera la barriera placentare
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Farmacocinetica dell’alcol
Eliminazione:
il 90-98% dell’alcol è normalmente metabolizzato
dal fegato
il 2-10% viene eliminato immodificato nelle
urine, polmone, sudore, lacrime, saliva
Tutte le condizioni che alterano la circolazione
ematica del fegato o la sua funzionalità
(malattie – invecchiamento) sono associate a
modificazione del metabolismo dell’etanolo.
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Metabolismo dell’alcol
L’alcol viene metabolizzato nel 80 – 85 % nel
fegato, poco in altri organi
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Metabolismo intracellulare dell’alcol
L’alcol viene trasformato nella cellula epatica attraverso
“tre vie alternative” :
“l’Alcol deidrogenasi” (ADH), NAD dipendente,
responsabile della trasformazione dell’80-85% della sua
conversione in acetaldeide
“il Sistema di ossidazione microsomiale” dell’etanolo
(MEOS), presente nel reticolo endoplasmico liscio
“la Catalasi” (ruolo marginale).
Nel soggetto non dedito all’abuso di alcol il metabolismo
è assolto dall’ADH, nell’alcolista cronico da ADH +
MEOS. L’induzione di MEOS comporta maggior
quantità di acetaldeide fino alla formazione di radicali
liberi.
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Metabolismo intracellulare dell’alcol
L’acetaldeide viene trasformata
dall’aldeidedeidrogenasi in acqua e
anidride carbonica, che vengono eliminate
rispettivamente con le urine e l’aria
espirata.
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Genetica ed alcolismo
- famigliarità: figli di alcolisti presentano spesso
modifiche elettroencefalografiche
- marcatori biologici di predisposizione come le
varianti delle ADH e ALD-DH a bassa attività
- genetica: 11 geni sarebbero coinvolti nel
processo di dipendenza da sostanze. Possibilità di
trasmissione ai figli di alcune varianti, non tutte.
I gemelli monocoriali hanno un rischio doppio di
avere entrambi una dipendenza da alcol, mentre i
gemelli "fratelli" presentano un rischio in aumento solo
del 50%. Dal punto di vista genetico trattasi di un 50 60% di rischio genetico sul quale agiscono i fattori
ambientali.
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Alcol e famiglia
- l’alcolismo dei genitori vissuto con vergogna
- i figli sono più esposti ad “anoressia mentale” o ad obesità da
“fame compulsiva” (bulimia)
- maggior frequenza di delinquenza minorile
- comportamenti con iperattività incontrollabili
- gravi difficoltà nell’adulto ad avere rapporti “intimi” normali
- disponibilità a sposare alcolisti o soggetti con altri disturbi
della personalità.
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Alcol e famiglia
Tali comportamenti sembrano conseguenti a deficit
nelle aree cerebrali associate all’emotività ed alla
memoria. I figli di alcolisti hanno spesso personalità
“ossessive” tendenti all’autosvalutazione: il figlio di
un alcolista sembra lui stesso un alcolista.
Il rischio di diventare alcolista è di 1:4, dato
significativo se paragonato al rischio generico che è di
1:10.
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Rapporto della coppia
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Fattori di rischio e di protezione
Effetti dannosi:
tumori apparato digerente: laringe, faringe, esofago, fegato,
colon, retto per danno locale,
non tumorali: gastrite, pancreatite, cirrosi
epatica, effetti neurologici e psichiatrici
Effetti protettivi: (analisi caso Paradosso Francese)
minori decessi per malattie cardiovascolari
(riduzione dell’adesività delle piastrine del sangue)
L’effetto protettivo si manifesta solo oltre i 35 anni, in età più giovane,
a qualsiasi livello di consumo, si ha aumento del rischio di morte
rispetto agli astemi.
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L’effetto positivo è visibile solo sopra i 35 anni, in età più
giovane, a qualsiasi livello di consumo si ha un aumento
del rischio di morte rispetto agli astemi.
L’incremento del rischio in giovane età è attribuibile
principalmente agli incidenti stradali e/o a comportamenti
specifici e non a quantità definite, e non è accompagnato
da un beneficio cardiovascolare sensibile in quanto in età
giovanile il rischio d’infarto è raro.
Da altri studi emergerebbe che l’effetto protettivo potrebbe
essere legato a componenti non alcolici del vino o da
comportamenti salutari associati al consumo di vino, ma
non con quello di altre bevande alcoliche.
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Bilancio tra benefici e rischi dell’alcol
Raccomandare di aggiungere una moderata quantità di vino
alla dieta ? Attenzione!!!
Vi è la possibilità di aumentare il rischio di alcolismo in
alcune persone che hanno un polimorfismo genetico, per cui
i soggetti con famigliarità all’alcolismo dovrebbero astenersi
dal consumo di alcolici.
In un altro studio è emerso che la maggior parte degli astemi
ha risposto negativamente alla proposta di assumere alcol.
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Come riconoscere l’alcolista?
Anamnesi alcologica
informazioni sulle abitudini alcoliche:
quantità, grado alcolico delle bevande
questionari appropriati
Indici biochimici ossia marcatori biologici
GCT, MCV, Rapporto Ast / Alt
alcolemia
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Diagnosi di abuso sostanze alcoliche
Metodi biochimici
γ GT
gamma-glutamil-transpeptidasi
sensibilità 63% specificità 75%
Volume globulare medio globuli rossi
sensibilità 50% specificità 90 %
Transaminasi AST
Transaminasi ALT
Ferritina serica
Rapporto IgA/transferrina
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Alcolismo
Conseguenze:
disturbi psichiatrici
complicanze organiche:
- traumatologiche per gli incidenti correlati,
- mediche per le complicanze organiche,
- neurologiche per gli esiti neurologici,
- psichiatriche,
- chirurgiche per i trapianti di fegato,
- infettive per la maggior vulnerabilità agli
agenti patogeni,
- mediche per una cura complessa e
multifamiliare,
- legali per tutte le possibili infrazioni civili e penali.
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Alcol e guida di autoveicoli
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Il consumo di alcol causa ogni anno 195.000 decessi
nei paesi dell’Ue, per patologie, incidenti stradali,
domestici o sul lavoro, omicidi e suicidi.
L’incidentalità stradale legata all’alcol è la prima
causa di morte giovanile in Europa ed in Italia.
I costi tangibili dell’alcol in Europa sono stimati
intorno ai 125 miliardi di euro: 36 miliardi legati alla
mortalità, 33 al crimine, 17 alla sanità, 14 alla
disoccupazione, 10 agli incidenti stradali, 9
all’assenteismo, 5 a cura e prevenzione (Report on
Alcohol in Europe, 2006).
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Alla maggior parte delle persone che bevono è capitato di
mettersi alla guida di una moto o di un’automobile dopo aver
bevuto troppo (53,4%); il 42,2% dichiara che non gli è mai
capitato, il 34,3% ha guidato raramente dopo aver ecceduto nel
bere, il 16,9% qualche volta, il 2,2% addirittura spesso.
A meno di un cittadino su 10 (9,2%) è capitato di essere fermato
mentre era alla guida e sottoposto al controllo per alcol e droga.
Interrogati sul tasso alcolemico consentito attualmente dalla legge
italiana, solo il 38,7% risponde correttamente ed indicano 0,5 g/l;
oltre un terzo del campione (34,8%) ammette di non conoscere il
tasso consentito, la parte restante risponde in modo errato. Il
19,5%, in particolare, sottostima il reale tasso alcolemico
indicando il valore di 0,2 g/l.
Fonte: Eurispes, Rapporto Italia 2010
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Alcol e sistema nervoso
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Sinapsi
Punto di contatto tra neuroni. La trasmissione degli impulsi
(elettrici) tra le cellule nervose avviene mediante la
liberazione di sostanze, prodotte dal neurone presinaptico, “i
mediatori o neurotrasmettitori”, che inducono un’eccitazione
elettrica del neurone postsinaptico, ed in tal modo lo stimolo
si propaga da un neurone ad un altro.
Neurotrasmettitore
Sostanza chimica, detta mediatore nervoso, che
trasmette il segnale tra i neuroni a livello delle
sinapsi.
Sono numerosi: citeremo sono alcuni di quelli
coinvolti nel meccanismo d’azione dell’alcol.
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Sistemi di neuro trasmissione nella mediazione
degli effetti specifici dell’etanolo
1) il GLUTAMMATO è il più importante neurotrasmettitore
eccitatorio del SNC, il recettore specifico è inibito in
condizioni normali
2) la NORADRENALINA determina:
- aumento delle sensazioni di benessere
- riduzione dei comportamenti compulsivi
L’assunzione cronica di etanolo determina maggior attività
dei neuroni adrenergici cerebrali
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Sistemi di neuro trasmissione nella
mediazione degli effetti specifici dell’etanolo
3) DOPAMINA:
la liberazione di dopamina determina:
• aumento delle sensazioni benessere
• aumento dell’aggressività
• aumento dello stato di vigilanza
• riduzione dei comportamenti compulsivi
L’assunzione acuta di etanolo determina maggior attività
dei neuroni mesolimbici e rilascio di Dopamina, in
particolare a livello del “nucleo accumbens”,
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4) SEROTONINA determina aumento delle sensazioni di
benessere, sonno, ridotta aggressività, riduzione dei
comportamenti compulsivi, aumento della soglia del
dolore. Sembra che la stimolazione dei recettori della
serotonina da parte dell’etanolo aumenti le concentrazioni
di dopamina in importanti aree cerebrali
5) Acido GAMMA AMINO BUTIRRICO (GABA): è il
principale neurotrasmettitore inibitorio del SNC e inibisce
il piacere, media gli effetti ansiolitici, sedativi e anestetici
dell’etanolo.
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Il Sistema Limbico
Insieme di nuclei nervosi: amigdala,
accumbens, setto, ippocampo, corteccia
limbica, filogeneticamente più antichi della
corteccia cerebrale, situati nelle profondità
del cervello e sedi di comportamenti
emotivi, specie – specifici, pulsioni.
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Il Sistema Limbico
Il Sistema Limbico è la nostra “dimensione affettivo –
emotiva”. È la “cassa armonica” capace di tradurre le
vibrazioni (o informazioni) in termini di suoni (o segnali) che
vengono connotati come piacevoli e rassicuranti o minacciosi
a seconda delle circostanze.
Ne deriva che ciò che un individuo « sente o prova » è
funzione del suo sistema limbico, così come ciò che
« sa o conosce » è funzione della sua corteccia cerebrale.
Riceve informazioni dall’ambiente esterno, e da quello interno
viscerale o somatico. In esso sono programmati meccanismi
alla base del comportamento sessuale, della fame, sete, cura
della prole.
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Il nucleo accumbens
Quest’area rappresenta solo una parte del
Sistema Limbico; molte esperienze di tipo
gratificante sarebbero mediate dall’attivazione
del sistema della dopamina, sito nel nucleo
accumbens. Tali effetti gratificanti dell’alcol si
manifesterebbero attraverso meccanismi simili
a quelli che contribuiscono alla comparsa degli
effetti gratificanti esercitati dagli oppiacei.
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Etanolo e oppioidi
• gli effetti sulle aree di gratificazione sono mediati
pure da vari neurotrasmettitori fra cui il sistema
degli oppiodi o endorfine, sostanze ad azione
anestetica, morfino - simile prodotte dall’ipofisi e
dall’ipotalamo
• l’etanolo aumenta il rilascio delle endorfine con
disinibizione dei neuroni dopaminergici
e aumento di dopamina nel nucleo accumbens
93
L’alcol altera o modula la trasmissione
tra le cellule nervose, modificando
l’attività dei sistemi trasmettitori del
cervello e in particolare modifica la
trasmissione dovuta alla dopamina con
modificazioni dell’attività motoria,
motosensitiva e la disposizione affettiva.
Effetti neurochimici dell’etanolo
l’etanolo non ha recettori specifici a livello
cerebrale
piccole dosi di etanolo inducono stimolazione
motoria, alte dosi sedazione e sonno.
95
La maturazione del cervello prosegue sino ai 20
a.: in questo processo si creano delle sinapsi e
reti funzionali nel suo interno.
L’alcol e le droghe recano danni alla corteccia
prefrontale, area che regola la nostra capacità di
integrazione con il mondo esterno, all’area
dell’ippocampo, legata alla memoria, e all’area
dell’amigdala pure collegata al nostro modo
istintivo di reagire con il mondo esterno.
L’abuso di alcol e di droghe in giovane età potrà
comportare una insufficiente maturazione
e conseguentemente una ridotta capacità
funzionale.
96
•
97
Intossicazione acuta
Stato di ubriachezza conseguente
all’ingestione in breve periodo di tempo
di grande quantità di bevande alcoliche.
-
Ubriachezza semplice
Ubriachezza patologica
Dipsomania
Coma etilico
98
99
100
Trattamento intossicazione acuta
• lavanda gastrica (nelle prime ore)
• assistenza respiratoria
• diuretici osmotici
• benzodiazepine
• terapia infusionale con fisiologica
glucosata e/o per correggere l’ipoglicemia
• emodialisi per rimuovere l’etanolo
101
Fattori che influenzano l’insorgenza
dell’intossicazione acuta
• il contenuto gastrico rallenta l’assorbimento
• il tipo di bevanda: il superalcolico è assorbito più
rapidamente
• la donna ha una maggior sensibilità biologica
• le droghe potenziano l’effetto dell’alcol
• l’assunzione contemporanea di psicofarmaci
aumenta l’effetto deprimente
• alcune popolazioni asiatiche sono più sensibili per
diminuita disponibilità di ADH e ALD-DH 
accumulo di acetaldeide
102
Intossicazione cronica da etanolo
Sindromi neurologiche nutrizionali:
- Sindrome di Korsakoff: disorientamento spaziotempo, amnesia recente, confabulazione, demenza
- Sindrome di Wernicke: delirium tremens:
eccitazione, confusione, delirio, allucinazione,
alterazione motilità oculare: diplopia, strabismo,
nistagmo, ptosi palpebrale
- Sindrome da astinenza alcolica:
la brusca sospensione del potus può determinare
una diminuzione dell’effetto depressivo sul S. N.
C. o ipereccitabilità centrale
103
Intossicazione cronica da etanolo
Altre alterazioni neurologiche:
Polineuropatia (da malnutrizione)
Neurite ottica: ambliopia alcolica
Demenza alcolica:
atrofia cerebrale, visibile alla TAC e alla
RMN
Degenerazione cerebellare
Malattia di Marchiafava – Micheli
Mielinolisi pontina centrale
104
Intossicazione cronica da etanolo
Alterazioni muscolari:
Miopatia alcolica
cause: alterazione del bilancio minerale, diminuzione del potassio,
dei fosfati e del magnesio.
- Miopatia alcolica acuta: rabdomiolisi ossia
necrosi delle fibre muscolari con dolori muscolari,
debolezza, aumento delle creatinfosfatochinasi CPK
- Miopatia alcolica cronica:
debolezza muscolare prossimale ed atrofia
muscolare, (fianchi e spalle, uomini e donne)
105
Intossicazione cronica da etanolo - apparato digerente
106
Intossicazione cronica da etanolo
Fegato: in Italia il 42% delle cirrosi è da etanolo
107
Intossicazione cronica da etanolo
Pancreas
108
Intossicazione cronica da etanolo
Apparato cardiovascolare
Cardiomiopatie:
Cardiopatia dei bevitori di birra (dovuta
al cobalto)
Cardiopatia da beri-beri (carenza vit. B1)
Cardiomiopatia dilatativa dovuta alla
tossicità dell’alcol per la cellula cardiaca
109
Intossicazione cronica da etanolo
Alterazioni di altri apparati
Alterazione funzione respiratoria
- Alterazione del sangue e del midollo osseo: anemia
megaloblastica, trombocitopenia,
- Alterazioni apparato urinario: inizialmente aumento
diuresi, in seguito diminuzione e ritenzione idrica
- Alterazioni endocrine e riproduttive:
nell’uomo: ipotrofia testicoli, oligospermia,
ginecomastia, femminilizzazione
nella donna: alterazioni mestruali, cicli
anovulatori, diminuzione caratteri sessuali
femminili.
-
110
Intossicazione cronica da etanolo
- Alcol e gravidanza:
azione teratogena diretta con malformazioni
fetali; favorito l’aborto, i parti prematuri, un
ritardo dell’accrescimento del feto
- Alcol e apparato scheletrico
favorita l’osteoporosi mediante alterata
nutrizione e insufficiente assorbimento vit. D
- Alterazioni oculari permanenti:
neurite ottica retrobulbare, alterazioni retiniche
111
112
Sindrome da astinenza alcolica
Nella crisi di astinenza si ha diminuita
liberazione di dopamina nel nucleo
accumbens; probabile causa della “disforia”
(umore spiacevole, con tristezza, ansia o
irritabilità) associata alla crisi astinenza.
113
114
Trattamento della sindrome di astinenza alcolica
• riposo completo
• adeguata nutrizione
• controllo idratazione
• somministrazione vitamine
B1, complesso B vitamina K
• benzodiazepine per sedazione
• beta – bloccanti per diminuire l’iperattività
del sistema nervoso autonomo
115
Sindrome fetale alcolica (FAS)
• microencefalia
• anomalie facciali: piccole fessurazioni palpebrali
• ritardo di crescita prenatale
• ritardo di crescita postnatale
• diminuzione dei movimenti fini
• difetti cardiaci
• anomalie dei genitali esterni
• anomalie dell’orecchio interno
• ritardo mentale legato a malformazioni
dell’ippocampo
116
Alcolismo
117
Consumo d’alcol in Europa
Aumento nell’Europa centro-settentrionale,
diminuzione nell’Europa meridionale dal 1970
ca. La maggior parte della popolazione beve, ma
circa 55 milioni di residenti, il 15 %, sono
astinenti; considerando questo e il quello non
registrato, si desume che il consumo di ogni
individuo che beve raggiunga i 15 litri di alcol
all’anno. Complessivamente: birra il 44%, in
vino il 34%, in superalcolici il 23%.
Il 40% del consumo avviene durante i pasti.
118
Consumo d’alcol in Europa
Gli episodi di intossicazione variano in Europa, minori nel
sud, ove si segnala un’ubriacatura ogni mese rispetto al
Nord.
La differenza diminuisce con il “binge drinking”
(consumo concentrato in un’unica occasione di più di 5
bicchieri di bevande alcoliche anche di diversa qualità).
Gli adulti riferiscono 5 ubriacature all’anno, ma 17 volte
l’anno episodi di “binge drinking”.
La maggior parte dei paesi mostra un aumento del “binge
drinking” in entrambi i sessi.
119
Pubblicità ed alcol
La pubblicità per il consumo di alcol è da tempo massiccia
ed in aumento, superando i 200 milioni di Є, e con la
mobilitazione dei principali mezzi di comunicazione:
stampa e televisione. E’ su questi che trova ospitalità e
con prevalenza la pubblicità per i superalcolici. Questi
ultimi hanno infatti raggiunto un livello medio - alto a
scapito del consumo del vino in un calo discreto.
Le promozioni televisive per la birra sono soggette a
restrizioni legali in oltre metà Europa. Severità maggiore
nel Nord, inferiore nel Sud. Sarebbe auspicabile che
fossero almeno indicate “le dosi massime ritenute
accettabili” nella giornata e i casi in cui l’alcol è
assolutamente controindicato.
120
Consumo di alcol in Italia
Comparando i dati 1998 con quelli del 2005 si nota
che la quota consumatori in persone oltre i 14 a. è
stabile intorno al 70%. Lieve incremento tra le
donne di 18 – 19 anni dal 53,3 al 56%. e tra le
giovani di 20 – 24 a. dal 57,6 al 60%. Il consumo
di birra si stabilizza al 57,6% (i consumatori sono
al 30%). Netto incremento per gli altri tipi di
alcolici dal 39,5 al 43,1%. Invece nel periodo
2007-2009 secondo la relazione al parlamento sulle
droghe nel 2010 si segnala aumento maggiore del
consumo del 18,2%
121
7 May 2010
122
123
Abitudini di consumo di alcol in Italia
Indagine campionaria svolta dall’Eurispes, a cavallo tra
dicembre 2009 e gennaio 2010.
Nel complesso il 70,9% degli italiani dichiara di bere
alcolici, anche se questa è un’abitudine saltuaria per il
55,7% che dichiara di bere qualche volta, mentre beve
spesso l’11% e tutti i giorni il 4,1%. Non beve mai
invece il 29% degli intervistati, in particolare le donne
(56,9% vs 43,1% dei maschi), soprattutto nella classe
d’età degli over65 (26,9%), seguiti dai 45 - 64enni
(23,7%) e dai 35 - 44enni (22,8%).
124
A bere qualche volta sono principalmente i 45-64enni
(30,1%) e i giovani tra i 25 e i 34 anni (20,3%),
questi ultimi inoltre, più degli altri, dichiarano di
bere spesso (37,4%), seguiti dai 35 - 44enni (18,3%)
e dai ragazzi dai 18 ai 24 anni (16%). L’abitudine di
bere tutti i giorni si riscontra soprattutto tra i 4564enni (36,7%), gli over65 (26,5%) e i 35-44enni
(20,4%). Le donne con più frequenza dichiarano di
bere solo qualche volta (51,9% vs 48,1%), mentre gli
uomini in misura maggiore fanno uso di alcol spesso
(61,1% vs 38,9%) e tutti i giorni (61,2% vs 38,8%).
125
Ubriacarsi oggi in Italia non è un’occasionale imprudenza
causata dall’inesperienza, ma la risultante di un
comportamento volontario, che trova radici nella voglia di
sperimentazione e nella curiosità, ma che negli anni ha
trovato ispirazione come modello sociale e di
comportamento negli pseudo valori trasmessi dalla
pubblicità, che esaltano il valore positivo dell’alcol e
dall’assenza di una doverosa vigilanza da parte della
famiglia sui figli. Si ha una forte pressione al bere esercitata
dalla pubblicità sui giovani, che non riescono a sottrarsi alla
seduzione dell’alcol: l'86% dei ragazzi e delle ragazze nei
luoghi di aggregazione giovanile: discoteche e pub consuma
bevande alcoliche in maniera pressoché esclusiva il sabato
sera alla ricerca di uno senso di ebbrezza, di ubriachezza.
126
CONSUMI E ALTRI COMPORTAMENTI A RISCHIO
NELLA POPOLAZIONE GENERALE
I dati relativi alla diffusione dei consumi di sostanze psicoattive
in Lombardia sono stati estratti dall’indagine campionaria
nazionale IPSAD®2007-2008. (Italian Population Survey on
Alcohol and Other Drugs) realizzata dal Consiglio Nazionale
delle Ricerche.
L’indagine ha lo scopo di monitorare i consumi delle
sostanze psicoattive nella popolazione generale, secondo gli
standard metodologici definiti dall’Osservatorio Europeo delle
Droghe e delle Tossicodipendenze (OEDT).
Lo studio è stato realizzato attraverso la somministrazione di un
questionario anonimo inviato per posta ad un campione
selezionato di soggetti.
127
Consumi di alcol in provincia di Bergamo
Rispetto agli utenti alcol - dipendenti, alcuni Ambiti della
provincia di Bergamo fanno osservare un valore di
prevalenza significativamente superiore del valore medio
provinciale: Monte Bronzone-Alto Sebino, Valle
Cavallina e Grumello, nella parte centro orientale. Per gli
Ambiti collocati lungo la fascia sud orientale del
territorio, Valle Seriana, Basso Sebino, Romano di
Lombardia, il valore di prevalenza stimato è
tendenzialmente minore rispetto al valore di riferimento.
Gli Ambiti di Bergamo, Treviglio e Isola Bergamasca
collocati nella parte sud occidentale del territorio, fanno
rilevare un valore di prevalenza stimato pure
significativamente minore del valore medio provinciale.
128
Consumi di alcol in provincia Bergamo
Il 91,5% degli studenti della provincia di Bergamo
ha assunto bevande alcoliche almeno una volta
nella vita e l’84,6% nel corso dell’ultimo anno, in
linea con le prevalenze nazionali (rispettivamente
91% e 85,1%) e regionali (91,5% e 85%).
Il consumo recente di alcolici (30 giorni antecedenti
lo svolgimento dell’indagine) ha riguardato il
73,8% degli studenti della provincia
(Italia=68,6%;Lombardia=72,5%), mentre per il
6,4% si è trattato di consumarne tutti i giorni
(Italia=6,6%; Lombardia=7,2%).
129
130
131
Il consumo di bevande alcoliche tra gli studenti di entrambi i
generi e di tutte le classi di età, aumenta con il crescere
dell’età: tra i maschi dal 78,7% dei 15enni si passa al 93,8%
dei 19enni, mentre tra le coetanee si passa dal 66,9% al 90,8%.
In entrambi i generi, il passaggio dai 15 ai 16 anni è segnato
da un rilevante incremento dei consumatori, raggiungendo tra
i 16enni una quota pari all’84,5% tra i maschi e all’80,5% tra
le femmine. Non c’è differenza d’uso tra maschi e femmine,
mantenendosi pari a 1 in tutte le classi di età. Rispetto all’anno
2007, il consumo di bevande alcoliche tra gli studenti
bergamaschi rimane stabile (anno 2007: m=86,7%; f=84,8%),
ad eccezione del lieve incremento registrato tra i maschi
15enni, che, nel corso del biennio, passano da 72,6% a 78,7%.
Tra le studentesse, invece, il consumo di alcol registra un
leggero decremento tra le 15enni (da 71,2% passano a 66,9%)
e le 16enni (da 85,1% a 80,5%).
132
Il binge drinking (assumere 5 o più
volte bevande alcoliche in un’unica
occasione), nei 30 giorni antecedenti il
questionario, ha riguardato soprattutto
gli studenti maschi (40,2% contro il
27,9% delle femmine) e aumenta con
l’età dei soggetti, raggiungendo tra i
19enni il 51,5% tra i maschi ed al
31,1% tra le femmine.
133
In entrambi i generi, il binge drinking
registra importanti incrementi nei passaggi
dai 15 ai 16 anni: tra i Maschi si passa dal
24,7% al 40,4% e tra le Femmine dal 18,2%
al 27,8%. Tra le Femmine si evidenzia un
ulteriore incremento tra i 17 ed i 18 anni,
passando dal 27,5% al 35,5% (nei M 44,6%
a 42,7%). Il confronto con le medie
regionali rileva tra gli studenti bergamaschi
della maggior parte delle classi di età una
minor propensione a praticare il binge
driking (Lombardia: m=42,5%; f=29,2%).
134
135
Mortalità alcol – correlata in Italia
È un importante indicatore degli effetti della
dipendenza.
Consideriamo:
- Confronto tra mortalità totale per cirrosi
epatica e mortalità per cirrosi epatica alcolica
- Mortalità per altre patologie alcoliche
- Correlazione tra abuso alcolico suicidi
- Numero di decessi alcol correlati nell’anno 1985
136
Alcol in Italia
Convegno Istitito Superiore Sanità. “Giornata
alcolismo 12 Aprile 2007”
25.000 morti all'anno:
Ogni anno in Italia circa 25.000
decessi sono associati all’alcol e
riguardano più di 17.000 uomini e
circa 7.000 le donne.
137
138
139
140
Decessi alcol-correlati 1985
141
142
Mortalità per alcol in provincia di Bergamo
La sua dimensione è legata al numero dei soggetti a
rischio e alla qualità dei servizi di emergenza e
trattamento. Si ottiene considerando il numero di decessi
rispetto alla popolazione residente nel periodo
analizzato.
I tassi di decesso sono relativamente bassi, forse perché
le patologie correlate vengono di rado riconosciute come
causa di morte; essi sono comunque in aumento, sia per
un reale incremento di mortalità, sia per un maggior
riconoscimento. Molti decessi avvengono tra i 30 e 69
anni con un picco intorno ai 60 - 64 anni per i maschi e
70-74 per le femmine. Stante lo scarso numero di
osservazioni i dati vanno considerati con cautela.
143
144
145
Mortalità alcol correlata per ambito
territoriale
Nell’Alto Sebino, Valle Brembana e Treviglio la
mortalità è più elevata rispetto alla media
provinciale nei maschi.
Negli Ambiti di Grumello, Seriate, Monte
Bronzone, Alto Sebino è più elevata nelle
femmine.
Inferiore Valle Seriana superiore, Treviglio Valle
Cavallina e Basso Sebino.
146
Chanson d’automne
Les sanglots longs
Des violons
De l’automne
Blessent mon coeur
D’une languer
Monotone
Tout suffocant
Et blême, quand
Sonne l’heure,
Je me souviens
Des jours anciens
Et je pleure ;
Paul Verlaine
Et je m’en vais
Au vent mauvais
Qui m’emporte
Deça, delà
Pareil à la
Feuille morte
Interventi
Il trattamento delle problematiche
legate alcolismo è praticato da
numerosi servizi, enti, agenzie,
associazioni pubbliche e private che,
ciascuna per la propria specificità, si
riconosce una qualche competenza
in questo settore.
148
Trattamento multimodale
Terapie farmacologiche: t. intossic. acuta, astinenza, preven. ricad.
Psicoterapie:
Psicoterapia supportivo - direttiva
Psicoterapia focale
Psicoterapia analitica
Psicoterapia di coppia congiunta
Psicoterapia di coppia congiunta e concorrente
Terapie di rilassamento ed ipnosi
Psicoterapie di gruppo
I figli - Gli adolescenti
Comunità terapeutica
I disturbi del comportamento alimentare
Gruppi di auto – aiuto (a. anonimi, Al – Anon)
Prevenzione ed educazione alla salute
Formazione degli operatori
149
Inizio psicoterapia solo dopo disintossicazione
• riconoscimento da parte del paziente dell’uso e dei
problemi conseguenti
• fasi successive in rapporto alla capacità di controllo
sull’impulso all’uso del’alcol e alle diverse capacità
di tollerare la frustrazione da parte del p. stesso
• formazione specifica dello psicoterapeuta
• possibilità delle disponibilità di strutture : ricovero
ospedaliero, D - hospital, lavoro protetto
• terapia farmacologica di supporto: Disulfiram
(Antabuse), Idrossibutirrato (Alcover), Topiramato,
Antidrepressivi (Floxetina, Paroxetina  serotonina)
150
Valutazione del trattamento
Valutazione:
degli elementi costitutivi il programma:
finalità, obiettivi, strumenti, utenti, risorse disponibili,
costi previsti, modalità di attuazione, strutture
disponibili, interazione tra programma e utente
dell’efficacia
dell’accettabilità
dell’economia
analisi costi - benefici e costi efficacia
del monitoraggio e follow-up del programma
151
Rete dell’offerta
Strutture di ricovero e cura, in particolare
reperti ospedalieri
Strutture a tipo ambulatoriale con riferimento
ai servizi territoriali che abbracciano attività
di prevenzione, cura e riabilitazione, Centri
di alcologia presso le ASL in collaborazione
con il privato sociale (Assoc. Volontariato,
Strutture finalizzate alla riabilitazione e al
reinserimento: club alcolisti in trattamento,
alcolisti anonimi, auto - mutuo aiuto, ecc.
152
Rete dell’offerta
153
RICOVERI ALCOL CORRELATI
Nel 2005 hanno subito ricoveri per queste cause 9 cittadini su 100.000. Il tasso dei
ricoveri è in diminuzione costante dal 1999, tale riduzione potrebbe essere
determinata da una reale diminuzione dell’incidenza di queste malattie o da una
tendenza alla riduzione dei ricoveri che ha coinvolto tutte le patologie degli anni
considerati.
I ricoveri con diagnosi correlata al consumo di alcol sono stati dal 1999 al 2005:
8.287 (Maschi: pari a circa il 200,79 x 100.000 residenti, Femmine 42,27x100.00).
Dal 2003 al 2008: 8.377, 56%. > 55 a.
154
155
156
Analisi dei costi per ricoveri alcol correlati
Ricoveri con diagnosi principale e/o
concomitanti correlate al consumo di
alcol.
I ricoveri di soggetti residenti in provincia di
Bergamo, avvenuti nelle strutture ospedaliere
regionali
nel
corso
dell’anno
2008,
direttamente correlati al consumo di
bevande alcoliche risultano 1.056 ed hanno
generato
un
costo
complessivo
di
3.085.263 euro.
157
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160
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163
164
165
Immigrazione e alcol nel territorio bergamasco
Vanno considerati diversi aspetti:
1° Rapporto – confronto tra cultura dei soggetti e consumo alcol
- popolazione bergamasca con modello culturale uniforme
- i soggetti migranti con una notevole molteplicità culturale;
nella provincia di Bergamo sono presenti circa 120
nazionalità diverse.
2° Difficoltà dello studio del problema, che per semplicità
limitiamo alla considerazione di due sole aree geografiche:
- il Magreb, area in cui vige divieto di consumo di alcol
- l’area centro e nord-ovest del Sud America.
3° Tentativo di analisi del rapporto tra le due culture e il consumo
di alcol. I mondi di appartenenza e relazionali che vengono
offerti o costruiti nei percorsi migratori.
166
Modalità dei flussi migratori
Popolazione del Magreb
- fino agli anni ’90 migrazione caratterizzata da gruppi per
attività commerciali, con regolarizzazioni finalizzate a
contenere i flussi
- seconda metà anni 90 - primi 2000 la restrizione flussi da
parte del governo italiano rende più difficile la regolarizzazione,
si sviluppa un processo migratorio parallelo a quello legale,
spesso gestito dalla criminalità organizzata con attività illegali
Popolazioni del Sud America
- migrazione iniziale prevalente di donne sole, in seguito sono
avvenuti ricongiungimenti familiari, parentali, amicali.
- dalla solidarietà spontanea e di mutuo aiuto, in seguito a una
stabilità giuridica e abitativa, inizia solidarietà a pagamento, che
degenera spesso nella pratica di un’usura amicale verso i nuovi
arrivati.
167
Culture e alcool
Nel Magreb la cultura di riferimento è il Corano, che assume posizioni
contraddittorie. Prevale il divieto, tuttavia nel Magreb è abbastanza diffuso l’uso di
bevande alcoliche, specie nei celibi; dopo il matrimonio il divieto dell’alcol diventa
predominante.
In Sud America il consumo di alcol sembra legato alla cultura Inca e al processo
di colonizzazione e risalente nel tempo.
Il consumo di sostanze eccitanti accompagna la maggior parte degli aspetti della
vita sociale e lavorativa. È legato ai momenti religiosi, di festa e di vita sociale
della popolazione e del singolo individuo.
Con il processo di colonizzazione e la continua condizione di non riconoscimento
dell’identità culturale il consumo di alcol assume due aspetti antitetici: da un lato
esso rappresenta la consolazione a una identità deprezzata o negata, quindi una
valvola di sfogo a un non riconoscimento, dall’altro rappresenta uno dei pochi
momenti di libertà e autodeterminazione.
168
Immigrazione e consumo di alcol in Italia
Nell'impatto tra cultura di appartenenza e cultura di arrivo si nota "una
progressiva omologazione ai modi di bere europei e al modello del
tossicodipendente italiano”:
- l'ampliamento dei fenomeni di alcoolismo e di
tossicomania nei giovani e nei giovanissimi;
- l'ampliamento dell'area della politossicomania;
- l'ampliamento della pratica dello sballo del fine
settimana;
- la crescente differenziazione dei consumi delle sostanze
alcoliche, accompagnata da una molteplicità delle
motivazioni e dei significati del bere;
- l'abuso di bevande alcoliche e di droghe che appare
spesso come tappa finale del percorso irregolarità clandestinità - devianza - criminalità."
169
Consumo alcol nei processi di integrazione – Aspetti sociali
Magreb: emigrazione maschile, aggregazione data da strutture
di accoglienza con processo di integrazione caratterizzato
dall’assenza di una mediazione della comunità nazionale di
appartenenza. Al singolo individuo resta il compito di
realizzare il senso del percorso migratorio e di costruire una
nuova rete di appartenenza. Alla buona capacità recettiva di
lavoro iniziale, segue dall’inizio del 2000 una forte riduzione
dell’offerta, una maggior chiusura da parte della popolazione
verso i migranti, una riduzione dei permessi di soggiorno, la
scelta da parte di numerosi migranti a rimanere sul territorio
anche senza permessi regolari. Manifeste condizioni di
esclusione-marginalità con più facile ricorso all’uso di alcolici
legato a lenire situazioni di disagio o di fallimento individuale.
170
Consumo alcol nei processi di integrazione – Aspetti sociali
Sud America: il consumo rappresenta per le donne un
processo di emancipazione, talora invece esprime condizioni
di disagio, affiancato a situazioni di maltrattamentosfruttamento, gravidanze indesiderate. Spesso il
ricongiungimento familiare ripropone il modello culturale
originario con riduzione degli spazi di emancipazione
acquisiti. La figura maschile, alla ricerca di condizioni di
benessere, trova difficoltà di integrazione lavorativa e
conseguente perdita di ruolo nel nucleo familiare. Il ricorso
all’alcol e alla violenza esercitata sulla famiglia appare lo
strumento utilizzato per rivendicare un ruolo, caduto in crisi
con il progetto migratorio. Forte aumento della violenza agita
dagli uomini sulle donne spesso in stato di ubriachezza. 171
Grazie per l’attenzione
Mario Girola
172
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Alcolismo 333 - La Carovana Tour