FTA Morning View
martedì 19 gennaio 2016
Dalla Redazione di FTAOnline News
MERCATO USA
Wall Street chiusa per festività
MERCATI ASIATICI
Shanghai va in rally nonostante il dato peggiore sul Pil dal 1990 per la Cina
Mercati asiatici in altalena al traino dei dati macroeconomici in arrivo dalla Cina. Dopo una seduta complessivamente
negativa lunedì per Asia ed Europa (Wall Street è rimasta chiusa per la celebrazione del Martin Luther King Day)
prevalentemente a causa dell’ennesimo deprezzamento dei corsi del greggio, i riflettori erano tutti puntati sulla lettura
finale per il 2015 del Pil di Pechino. Il dato si è rivelato negativo, come per altro ampiamente previsto, ma nel quarto
trimestre la crescita dell'economia cinese è stata persino inferiore alle attese. Secondo quanto comunicato dall’Ufficio
nazionale di statistica, infatti, negli ultimi tre mesi dell’anno il Pil è cresciuto del 6,8% contro il 6,9% del consensus
per una lettura invariata rispetto al periodo precedente (che già era stata la peggiore performance da quella del primo
trimestre 2009, nel pieno della crisi finanziaria globale). Nell’intero 2015 la crescita del Pil è stata del 6,9% contro il
7,0% che era il target governativo ufficiale, in quella che è la peggiore lettura dal 1990 (nel 2014 l’economia della
Cina aveva registrato un incremento del 7,3%). E la reazione dei mercati è stata di estrema volatilità, ma per una volta
tutte le principali Borse asiatiche si sono mosse all’unisono. A un’apertura in territorio positivo ha fatto seguito una
correzione subito dopo la presentazione dei dati sul Pil, ma successivamente c’è stato un recupero e la chiusura è stata
generalizzata in segno più. E addirittura Shanghai (che pure aveva già guadagnato nella seduta precedente) è andata in
rally. Shanghai Composite (scivolato in intraday ancora sotto la soglia psicologica di 3.000 punti) e Shanghai Shenzhen
Csi 300 hanno segnato un balzo del 3,22% e del 2,97% rispettivamente. Ancora meglio ha fatto lo Shenzhen
Composite, che si è apprezzato del 3,57% al termine degli scambi. E così anche l’Msci Asia-Pacific, Giappone escluso,
ha segnato un guadagno, seppure moderato, dopo avere toccato di nuovo i minimi dal 2011.
Anche a Tokyo la seduta è stata in altalena, e il Nikkei 225 ha chiuso con un progresso dello 0,55% al traino
soprattutto dei grandi esportatori aiutati dall’apprezzamento dello yen (Nissan e Sony hanno segnato progressi intorno
all’1,50%). Performance simile per la piazza di Seoul, con il Kospi che ha registrato un guadagno dello 0,60% al
termine delle contrattazioni. Il petrolio ha recuperato terreno dopo essere scivolato sotto 28 dollari al barile lunedì e
questo ha aiutato i titoli del settore a Sydney (con l’eccezione di Oil Search, che ha perso di nuovo oltre il 4%), così
come i colossi del settore minerario, che hanno chiuso in positivo. Rio Tinto ha comunicato per il quarto trimestre del
2015 l’incremento del 10% della produzione di minerale di ferro a quota 87,2 milioni di tonnellate, contro 91 milioni
del consensus di Bloomberg. E il titolo ha comunque sottoperformato l’indice (0,34% il suo progresso). Il guadagno
dell’S&P/ASX 200 è stato dello 0,91% e tra i migliori settori c'è stato quello finanziario (Macquarie ha chiuso in
progresso del 2,00%). Il rally delle piazze della Cina continentale ha condizionato in positivo anche Hong Kong:
avvicinandosi alla chiusura l’Hang Seng guadagna circa l’1,50% (mentre l’Hang Seng China Enterprises Index,
sottoindice di riferimento per la Corporate China sulla piazza dell’ex colonia britannica, è in progresso di oltre il 2%).
PREAPERTURA ITALIA/EUROPA
Future sugli indici azionari europei in rialzo rispetto alle quotazioni delle 17:30 della seduta precedente: Eurostoxx 50
+1,9%, DAX +2%, CAC 40 +1,8%, FTSE 100 +1,4%. Le chiusure dei principali indici europei della seduta precedente:
Eurostoxx 50 -0,58%, Francoforte (DAX) -0,25%, Parigi (CAC 40) -0,49%, Londra (FTSE 100) -0,42%, Milano (FTSE Mib)
-2,65%.
Future sugli indici azionari americani in rialzo dell'1,4 per cento circa. Ieri Wall Street è rimasta chiusa per festività
(Martin Luther King, Jr. Day).
1
Lieve rialzo a Tokyo con il Nikkei 225 a +0,55%. positive le borse cinesi: l'indice CSI 300 di Shanghai e Shenzhen chiude
a +2,95%, mentre a Hong Kong l'Hang Seng al momento segna +1,6% circa.
Euro in calo contro dollaro. EUR/USD al momento oscilla in area 1,0865, minimo da venerdì scorso.
Apertura negativa per i future obbligazionari eurozona. Il Bund future segna -0,14% a 160,12 punti. Il BTP future è
invariato a 138,19 punti.
Petrolio in recupero ma sotto i massimi di ieri a fine mattinata. Il future sul Brent oscilla in area 29,30 $/barile da
29,60 circa, il WTI quota circa 30,80 $/barile da 30,90 circa.
Oro poco mosso rispetto ai livelli delle ultime due sedute. Le quotazioni al momento oscillano in area 1088 $/oncia.
DATI MACRO ATTESI
Martedì 19 gennaio 2016
03:00 CINA PIL trim4 2015;
03:00 CINA Produzione industriale dic;
03:00 CINA Investimenti fissi dic;
03:00 CINA Vendite al dettaglio dic;
08:00 GER Inflazione (finale) dic;
10:00 EUR Bilancia partite correnti nov;
10:30 GB Indice prezzi alla produzione (output) dic;
10:30 GB Inflazione dic;
11:00 GER Indice ZEW (fiducia investitori istituzionali) gen;
11:00 EUR Inflazione (finale) dic;
16:00 USA Indice NAHB (mercato immobiliare residenziale) gen;
22:00 USA Acquisti netti att. finanziarie (l/term.) nov.
HEADLINES
Cina: Pil cresce del 6,9% nel 2015. Lettura peggiore dal 1990
L’economia cinese chiude l’anno in frenata, come previsto, ma nel quarto trimestre la crescita del Pil è stata persino
inferiore alle attese. Secondo quanto comunicato dall’Ufficio nazionale di statistica, infatti, negli ultimi tre mesi
dell’anno il Pil è cresciuto del 6,8% contro il 6,9% del consensus per una lettura invariata rispetto al periodo
precedente (che già era stata la peggiore performance da quella del primo trimestre 2009, nel pieno della crisi
finanziaria globale). Nell’intero 2015 la crescita del Pil è stata del 6,9% contro il 7,0% che era il target governativo
ufficiale (anche se sabato il premier cinese Li Keqian aveva anticipato un progresso “intorno” al 7,0%), in quella che è
la peggiore lettura dal 1990 (nel 2014 l’economia della Cina aveva registrato un incremento del 7,3%). Trimestre su
trimestre la crescita del Pil, rettificata su base stagionale, è stata pari all’1,6% contro l’1,8% del terzo trimestre e
l’1,7% del consensus.
Cina: nel 2015 prima flessione annuale nella produzione d’acciaio dal 1981
Secondo i dati diffusi dall’Ufficio nazionale di statistica, la produzione di acciaio in Cina ha registrato nell’intero 2015
un declino del 2,3% a 803,8 milioni di tonnellate (da gennaio a novembre il calo era stato del 2,2% a 738,38 milioni di
tonnellate). Si tratta della prima volta dal 1981 che la lettura è negativa su base annuale.
India: in dicembre tredicesimo mese consecutivo di declino dell’export
Dura da oltre un anno il declino delle esportazioni dell’India. Secondo quanto comunicato lunedì dal ministero di
Commercio e Industria, infatti, in dicembre l’export è calato del 14,75% a 22,39 miliardi di dollari. Le importazioni
sono invece calate del 3,8% a 33,96 miliardi. Il deficit della bilancia commerciale è quindi aumentato a 11,66 miliardi
di dollari da 9,8 miliardi di novembre e ben oltre rispetto ai 9,6 miliardi attesi dagli economisti. Nei primi nove mesi
dell’esercizio 2015-2016 (l’anno fiscale in India inizia il 1° aprile), le esportazioni sono crollate del 18,06% mentre le
importazioni sono calate del 15,87% generando un deficit della bilancia commerciale di 99,2 miliardi di dollari.
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BoJ conferma outlook in 7 su 9 regioni. Sale Tokai (Nagoya), scende Kinki (Osaka)
La Bank of Japan (BoJ) ha confermato la sua valutazione economica per sette delle nove regioni in cui viene diviso il Sol
Levante. Nel precedente outlook di ottobre la valutazione era stata invece uniforme per tutte le nove aree economiche
del Giappone. La BoJ ha separato la regione di Tokai (in cui si trova la città di Nagoya), il cui outlook è stato migliorato
grazie a un aumento della produzione, e quella di Kinki (Osaka e Kyoto), le cui prospettive hanno segnato un
arretramento a causa soprattutto del rallentamento dell’export nei confronti delle economie emergenti. Il governatore
Haruhiko Kuroda ha ribadito che l’economia è attesa a un costante seppure moderato recupero e ha ripetuto che la BoJ
monitorerà attentamente l'inflazione e le prospettive di crescita ed effettuerà gli opportuni adeguamenti alle sue
politiche.
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