Modalità d’intervento
docente
durante la revisione
Montespertoli 17 dicembre 2011
Descrivo una giornata primaverile
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Classe 2°
Partiamo dal titolo perché vedo già degli errori, dai
leggi
Stefano: testo narrativo
Si, tu hai letto bene, ma io lì vedo scritto testo
«narativo», cosa manca quindi?
Stefano: manca una «erre»
Bene, andiamo avanti, dai continua a leggere
Stefano: de..scri..tivo..una giornata di primavera
Stefano, non inventare le parole, devi leggere quello
che hai scritto. Io qui leggo “descrittivo una giornata
di primavera?”
Stefano: ah sì, ho capito, descrivo una giornata di
primavera
Sì, era così, eh allora perché non l’hai scritto, sei
sempre il solito pasticcione. Continua a leggere
Stefano: domenica pomeriggio sono andato…
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Io qui leggo «pomerigio» non pomeriggio
Stefano: ah, ci vuole un’altra «g». Sono andato a fare un torneo di
calcio
Qui non ci sono errori, bene continua
Stefano: abbiamo vinto due ad uno ed ero molto contento
Vai avanti, se non ti dico nulla puoi continuare
Stefano: finito il torneo sono andato alle giostre con il mio papà mi
sono divertito…andare…
Questa frase è un po’ troppo lunga, non vedi che fai fatica
anche a leggerla? Cosa manca?
Stefano: ehhh….
Manca una virgola dopo finito il torneo, virgola, quindi piccola
pausa, sono andato alle giostre con il mio papà, virgola,
quindi ti fermi ancora un attimino e poi riprendi. Hai capito?
Stefano: sì, vado avanti
Vai avanti
Stefano: mi sono divertito...andare
Qui ci vuole «ad andare» perché non va bene mi sono
divertito…andare
Stefano: ad andare sul mini go kart e sugli auto scontri
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Autoscontri si scrive tutto attaccato
Stefano: ah sì, è vero, ora mi ricordo che anche alle giostre era scritto
attaccato
Vai avanti
Stefano: è stata una bella…
Io lì leggo «lella» non bella
……………
Stefano: ho mangiato la p…sta, ah maestra ho dimenticato la «a»
Per fortuna te ne sei accorto
Stefano: alla sera ero molto stanco ma molto contento
Cosa manca alla fine della tua frase, non lo vedo
Stefano: uhm, ehm…
Dai, non ci credo che non ti viene in mente
Stefano: non mi ricordo
Il Punto!
Stefano: ah!
Il testo andava bene, a parte qualche errorino che potevi evitare
Cari amici
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Davide, vuoi leggere quello che hai scritto?
Davide: (legge) «A ME»
Perché hai fatto una pausa?
Davide: (riflette) dovevo lasciare lo spazio
Invece scritto così come si legge?
Davide: «AME»
È vero. Continua.
Davide: (continua andando soprattutto a memoria e
quando arriva alla parola MAMMA la pronuncia con
molta forza e separatamente dall'articolo)
Anche qui hai fatto una pausa, ti sembra?
Davide: anche qui ho dimenticato lo spazio
Già, e poi l'hai letta molto forte, perché?
Davide: perché ti faccio sentire che ho messo due
«M», perché se ce n'era una sola diventava «MAMA»
Bravo! Vogliamo rileggere tutta la frase per
vedere se ci sono altri suoni forti?
Davide: (questa volta rilegge osservando bene le
parole e si ferma a TOMASO) qui ho scritto
«TOMASO» e devo mettere due «M», anche qui (e
indica il nome tre righe più sotto) prima avevo scritto
«TOMOSO», poi ho riletto e ho corretto.
Classe 1°
Cari amici
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Bravo, ti sei accorto da solo, complimenti!
Continuiamo?
Davide: sì, anche qui (indica ABIAMO) devo
mettere due «B», dovrò riscrivere tutto se no non
c'entra nel rigo!
Adesso guarda un po' qui (indica E' VENUTO)
prova a rileggere
Davide: «E' VENUTO», no ci vuole la «A» al posto
della «O»
Perché non va bene «E' VENUTO»?
Davide: perché sennò sembra che, invece della
mamma, viene UNO a prendere Tommaso.
Già, bisogna essere precisi! Posso chiederti
di rileggere anche qui? (indica APRENDE RE)
Davide: (legge) «A PRENDERE»
Cosa c'è da aggiustare secondo te?
Davide: (riflette) ho capito devo fare lo spazio qui
(indica con il dito tra A e P) e attaccare di qua
(indica con il dito tra DE e RE)
Sei stato proprio bravo Davide. Adesso
dimmi cosa hai disegnato
Davide: il televisore perché il gioco l'abbiamo fatto
con la Wii.
Perché non ci siete tu e Tommaso?
Davide.: perché noi stavamo arrivando.
Classe 1°
Cari amici
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Filippo mi leggi cosa hai scritto?
( Filippo legge lentamente decifrando la
scrittura con un certo sforzo e frapponendo
pause tra le parole che legge senza
scansione sillabica)
Filippo: «Cari...amici…io…o…fatto…la…
cacca…e…la…mamma…mi…a…comprato…un
…giocattolo»
Bravo Filippo, adesso rileggi indicando
le parole con il dito e proviamo a
scoprire se hai scritto tutto bene.
Filippo: «Cari ..amici ..io ..o .. fatto ..la ..»
Perché ti fermi ? Perché fai la pausa?
Filippo: Dovevo lasciare il quadratino, me
ne sono dimenticato!
Perché dovevi lasciare il quadratino?
Filippo: Perché ci sono più parole e io le ho
messe tutte insieme, ma non si leggono
insieme, si leggono una alla volta.
Classe 1°
Cari amici
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(Filippo riprende la lettura, sempre più
scorrevole e sicura, ricominciando
daccapo)
Filippo: «Cari amici io o fatto la cacca e
la mamma e (questa non ci vuole
perché l’ho già messa prima, bisogna
toglierla)mi ..a..»
Qui va bene? (indica “mia”)
Filippo: Non si legge insieme, allora ci
vuole il quadratino
Toglimi una curiosità, perché mai
la mamma ti ha voluto fare un
regalo per aver fatto la cacca?
Filippo: Non la facevo da tanto tempo
e quando l’ho fatta la mamma ha
voluto festeggiare.
Avresti potuto scriverlo, così era
tutto più chiaro
Filippo: Si ma ero stanco ed era
troppo lunga da scrivere
Classe 1°
Sono triste quando….
Classe 1°
Io sono triste quando…
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L’insegnante invita F. a leggere
F: Io sono triste quando la mia mamma mi brontola.
Bene mi sai dire dove hai scritto brontola?
F indica la parola “BRPTLA”
Puoi scriverla alla lavagna?
F scrive e inizia a leggerla sottovoce
Leggila ad alta voce
F: «BRO» no qui c’è un’altra parolina non va bene (indica la P e la cancella)
Adesso va bene?
F la legge e annuisce
L’insegnante chiede agli alunni se la parola scritta da F. è giusta.
S (alza la mano): anca la «N»
Vieni a scriverla te
S scrive BRONTLA
Molto bene, vogliamo leggerla?
E si alza e indica che manca la O dopo la T .
D’accordo vieni a scriverla sotto quella di S.
E. scrive BRONTOLA
Adesso va bene? Proviamo a leggerla
Aspetti sui quali intervenire
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Bravo, ti sei accorto da solo, complimenti! Continuiamo?
Bravo Filippo, adesso rileggi
Bravo Filippo, adesso rileggi indicando le parole con il dito e
proviamo a scoprire se hai scritto tutto bene.
Bene mi sai dire dove hai scritto brontola?
Adesso guarda un po' qui (indica E' VENUTO) prova a rileggere
Già, e poi l'hai letta molto forte, perché?
Toglimi una curiosità, perché mai la mamma ti ha voluto fare un
regalo per aver fatto la cacca?
Come sono...
Classe 2°
Proviamo a rileggere il testo. Partiamo dalla prima
frase e vediamo se c’è qualcosa che possiamo
migliorare…
 Davide: (legge, si ferma)…”dispetoso” ..con 2 t?
 Prova a dividere la parola in sillabe
 Davide: si 2 «t»
 …
 Davide: «I miei capelli biondo scuro, e tagliati da maschio»
 Ti sembra che vada bene questa frase?
 Davide: non tanto…qua devo dire che sono…
 Allora…come possiamo scrivere la frase?
 Davide: mettiamo sono
 Dove?
 Davide: qua. «I miei capelli sono biondo scuro»

Bene, mi sembra vada meglio…
 Davide: qua va bene.
 …
 Davide: «un giorno avevamo usato tutti i lego era molto e
case…»
 Cosa intendevi dire?
 Davide:…
 Me lo racconti?
 Davide: volevo dire che era bello perché abbiamo fatto
tante case
 Allora…riguardiamo la frase… «un giorno avevamo
usato tutti i lego era molto…»
 Davide: era molto divertente…
 Si…e…e le case?
 Davide: e abbiamo fatto tante case.
 Bene ora capisco!
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Come sono...
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Classe 2°
Rileggiamo l tuo testo insieme?
Sara: si…leggo io?
Se vuoi si, mi fa piacere.
…
Sara: qua devo mettere «h»?
Prova a pensare il significato di quella a, leggi la frase…
Sara: è avere…? Allora si!
Bene
…
Sara: «Ho fatto uno scherzo stavo dormendo e son caduta dal
letto…»
A chi?
Sara: alla mamma…dobbiamo metterlo.
Si, dove lo metteresti?
Sara: qui…ho fatto uno scherzo alla mamma.
Ok…ti ricordi quando?
Sara: no…un giorno
 Lo vuoi scrivere?
 Sara: e…si…posso mettere: «un giorno ho fatto uno scherzo
alla mamma…»
 Sì.
 …
 Sara: qua c’è due volte.
 Cosa?
 Sara: spaventata…
 E’ vero, possiamo mettere un'altra parola?
 Sara:… e ma non so quale.
 Secondo te può andare bene “ha urlato?”
 Sara: si…lo metto?
 Si.
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Revisione in coppia
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Classe 2°
Insieme rileggete il testo e provate a vedere se ci sono frasi da
aggiustare… Se c’è qualche frase non chiara che non si capisce
bene, o sembra strana provate a migliorarla insieme. (Cominciano
a rileggere il testo)
Elisa:…sono nata e poi ancora sono nata…
Greta:…
Elisa hai qualche idea?
Elisa:…lo togliamo?
Quale?
Elisa: questo.
Greta: ..eh…
Provate a rileggere la frase togliendolo e vedete se va bene?
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Greta: si meglio
Elisa: va bene così.
……
Elisa: “…un gattino dove lo buttavo per aria…” dove? (storce il
naso)
Greta: …dove…?
Elisa: non va tanto bene…
Rileggiamo la frase…come possiamo migliorarla?
Elisa: mettiamo “e lo buttavo per aria…”
Greta: “che”…”che lo buttavo per aria”.
Quale volete mettere?
Elisa: «e»
Greta: si meglio ” …e lo buttavo per aria”
Elisa: qua a capo.
Greta: devo aggiungere qualcosa…
Elisa: puoi dire com’era il gatto.
Greta: bianco e nero.
Aspetti sui quali intervenire
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Ti sembra che vada bene questa frase?
Allora…come possiamo scrivere la frase?
Allora…riguardiamo la frase… «un giorno avevamo usato tutti i lego era
molto…»
Si, dove lo metteresti?
Se c’è qualche frase non chiara che non si capisce bene, o sembra
strana provate a migliorarla insieme
E’ vero, possiamo mettere un'altra parola?
Secondo te può andare bene “ha urlato?”
Cosa intendevi dire?
Me lo racconti?
Rileggiamo la frase…come possiamo migliorarla?
Scrivi una lettera raccontando i momenti più significativi
della tua avventura alla scuola elementare
classe 5°
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Esi legge la prima parte del testo da revisionare:
cara maestra,
io sono Esi e ti racconterò il momento più bello che ho
vissuto in questi anni.
Il momento che ti racconto è quando siamo andati a
Venezia
Esi: «il momento che ti racconto»…non è tanto bello
 Come potresti dire allora?
 Esi: cancello il momento che,… «ti racconto quando siamo
andati a Venezia»
 Esi legge la seconda parte del testo da revisionare:
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Tutto iniziò quando mi sono svegliato ho lavato la faccia e mi sono
ricordato che dovevo andare in gita a Venezia con la classe mia mamma
intanto stava preparando il mio pranzo che dovevo prendere, poi ho
fatto colazione e ho visto un po’ la TV. Sono andato alla stazione centrale
di Treviglio e credevo che i miei amici erano già partiti, però mi sbagliavo
Come puoi migliorare questa parte del testo?
Esi: è un po’ lungo questo pezzo
 Allora come possiamo fare?
 Esi: allora… «Tutto iniziò quando mi sono svegliato ho lavato
la faccia e mi sono ricordato che dovevo andare in gita a
Venezia»…non so se….
 Secondo te questa parte può interessare a chi leggerà il
testo?
 Esi: eh no, è meglio toglierlo, perché non è importante, e poi
ho già scritto che siamo andati a Venezia
 Continua così
 Esi: «Ti racconto quando siamo andati a Venezia» PUNTO
«Mia mamma intanto stava preparando il mio pranzo»
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Esi (mi guarda e sorride): boh, anche questo non è tanto
interessante
Esi, te lo ricordi bene il titolo del testo?
Esi: non tanto, lo rileggo
(Esi rilegge il titolo)
Esi: forse è meglio togliere anche «mia mamma intanto
stava preparando il mio pranzo» perché non c’entra con il
titolo…cancello fino a TV
C’è ancora qualcosa che puoi sistemare?
Esi: «Sono andato alla stazione centrale di Treviglio e
credevo che i miei amici erano già partiti, però mi
sbagliavo»…questo va bene
L’insegnante rilegge la terza parte del testo da revisionare
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«Sono –arivato- alla stazione e ho visto i miei compagni
qualche minuto dopo hanno avvisato che il nostro treno
arrivava 10 minuti in ritardo e io mi sono detto perché ho
corso così veloce?»
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Come puoi sistemare questa parte?
Esi: «Sono arivato», con due “erre”, «alla stazione e ho visto i
miei compagni». Punto, se no diventa troppo lungo
Bene, andiamo avanti
Essi: «qualche minuto dopo hanno avvisato che il nostro
treno arrivava 10 minuti in ritardo» . Punto, perché finisce il
pensiero
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Revisione in coppia con l’insegnante
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classe 5°
Io però se muore la Tata non voglio più nessun animale
perché ho già sofferto abbastanza, e non voglio ripetere la
stessa cosa. Però posso sempre consolarmi ad andare al
canile con mia mamma.
Monica: Quando dopo parli del canile, si potrebbe
spostare lì anche dove dici che vorresti fare il
veterinario.
Allora, Monica propone di spostare qui una parte del
testo che viene dopo. Tu cosa ne pensi?
Martina: Sì, sono d’accordo perché è collegato.
Bene, allora provate a riformulare il pensiero.
Monica: Allora sposterei «Da grande vorrei diventare
una veterinaria insieme a Monica…intanto mi
accontenterò di andare al canile con mia mamma»
Martina, tu cosa ne dici? Sei d’accordo?
 Martina: Sì, così mi piace. Però c’è un’altra frase in
fondo dove parlo di cosa farò quando sarò grande.
 E’ vero, proviamo a rileggere tutta la parte finale
del testo:
 «Da grande vorrei essere un veterinario insieme a
Monica.
Quando sono grande che farò il veterinario lo faccio
perché almeno posso salvare gli animali, anche
perché amo gli animali io ecco come sono io».
 Monica: C’è un’altra volta «da grande».
 Martina: Sì, è meglio riscrivere la frase «Mi
piacerebbe fare questo lavoro perché amo gli
animali e desidererei aiutarli».

Cappuccetto Rosso Sangue
5°
Vediamo un po’! I vostri compagni hanno scritto: «c’era una volta
una bambina a cui piaceva … uccidere». Secondo voi perché
hanno messo in evidenza i puntini di sospensione prima della
parola uccidere?
 A: Perché essendo una fiaba ti aspetti che le piace fare qualcosa
di bello, di carino, invece …
 Certo! Solitamente si dice a cui piaceva fare passeggiate, il gelato,
raccogliere fiorellini … Poi, attenti: «a cui piaceva … uccidere
chiunque non le stava simpatico. Così fu chiamata» … Questo è
l’intreccio, però, secondo voi, dove dice: «uccidere chiunque non
le stava simpatico, perché non fare degli esempi?»
 F: Sì! Potevano continuare dicendo: uccidere chiunque non le
stava simpatico, tipo …
 Tipo? Dai, forza! Proviamo ora ad arricchirlo insieme! Chi avrebbe
potuto stare antipatico a Cappuccetto Rosso Sangue?

L: Il portinaio, la maestra … (tutti ridono)
 Quindi, invece che ucciso, usiamo un linguaggio tosto. Aveva
già eliminato, anzi … fatto fuori …
 B: Sì! Bello fatto fuori!
 A: Una compagna di classe
 E: La maestra!
 Di matematica, però … Vero?
 P: Noo! Quella d’italiano!
 Sento una frecciata!… Grazie bambini! Perché l’ha uccisa?
 S: Perché non le piaceva fare l’analisi grammaticale!
 Bene! Allora forse mi salvo! Ma … Come l’ha uccisa?
 A: Con la spara punti!
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L: Poi l’ha appesa sopra la lavagna al posto del crocefisso!
F: Bella! Mi piace questa storia!
… Mmm … A me un po’ meno! … (tutti ridono). Qualcuno prima
ha parlato di un portinaio, perciò dove potrebbe abitare
Cappuccetto Rosso Sangue?
P: In un palazzo
A: Fin da piccola collezionava coltellini, anziché figurine!
F: Era stata abituata a cacciare nel bosco!
S: È vero! Si poteva proprio spaziare con la fantasia, maestra!
Continuiamo la lettura: «un giorno suo padre, che faceva il
cecchino, le disse di andare dalla nonna» … Che viveva dove? …
Dove potrebbe vivere la nonna? Potrebbe vivere in una bella
casetta con tanti fiorellini e tutta bella colorata?”
Aspetti sui quali intervenire
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Come potresti dire allora?
Come puoi migliorare questa parte del testo?
Possiamo ampliare un po’ questo pensiero?
Secondo te questa parte può interessare a chi leggerà il testo?
Esi, te lo ricordi bene il titolo del testo?
Allora, Monica propone di spostare qui una parte del testo che viene
dopo. Tu cosa ne pensi?
Secondo voi perché hanno messo in evidenza i puntini di sospensione
prima della parola uccidere?
Che viveva dove? … Dove potrebbe vivere la nonna? Potrebbe vivere in
una bella casetta con tanti fiorellini e tutta bella colorata?”
E della punteggiatura cosa ne dite? Secondo voi va bene o può essere
migliorata?
Consegna per l’incontro successivo
del 24 marzo 2012
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Proponete ai vostri alunni la produzione di
un testo funzionale (avvisi, lettere, inviti,
ecc.) soffermandovi sul momento della
pianificazione.
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Inviare i protocolli entro il 12 marzo 2012
a [email protected]
Scarica

Perché non va bene