INDICE
1. Premessa
pag. 2
2. Descrizione generale del sistema fognario di Cardito
pag. 3
3. Inquadramento storico delle problematiche del sistema fognario
pag. 5
4. Descrizione stato dei luoghi delle aree di intervento
pag. 8
5. Descrizione del nuovo schema fognario
pag.10
6. Calcolo delle portate di progetto
pag.11
7. Materiali previsti
pag.12
8. Dimensionamento e verifica idraulica delle condotte
pag.15
9. Verifica del recapito
pag.17
10. Verifica statica delle condotte
pag.18
11. Interventi previsti
pag.20
12. Cronoprogramma
pag.23
13. Quadro economico e fonti di finanziamento
pag.24
1
1. PREMESSA
Nella presente relazione vengono descritti i lavori di adeguamento del sistema fognario I lotto
con cui si interviene sulle aree a sud-est del comune di Cardito comprese fra via Donadio (ex SS.87)
e viale I Maggio.
Il recapito finale degli afflussi provenienti da quest’area è costituito dal collettore fognario in
P.zza S. Croce, laddove confluiscono le suindicate strade. Il collettore poi prosegue fino a P.zza
Madonna delle Grazie e da qui, attraverso il territorio di Caivano, termina nell’ Emissario
Consortile (relativo ai Comuni di Arzano, Cardito, Casavatore, Crispano, Frattamaggiore e
Frattaminore) adducente all’impianto di trattamento ubicato in Orta di Atella.
Dallo studio delle problematiche del collettore fognario in corrispondenza di P.zza Madonna
delle Grazie è scaturita la necessità di limitarne le portate affluenti ed, in particolare, quelle
provenienti dall’area a sud-est del territorio comunale, compresa fra via Donadio (ex SS.87) e viale
I Maggio, deviabili attraverso una fognatura da realizzarsi in via Piave ed in via Isonzo nel
collettore regionale PS/3 che attraversa il territorio di Afragola proprio in corrispondenza del
confine con Cardito in corrispondenza dell’uscita dell’Asse Mediano.
La zona interessata dall’intervento ha una superficie di circa 50 ha ed è confinata a sud-est dal
territorio di Afragola ed a nord-ovest dalla fascia occupata dall’Acquedotto Campano con le due
tubazioni
φ1100 e φ1350. A questa interferenza risale la principale criticità del sistema di
smaltimento locale, infatti la fognatura esistente su via Donadio presenta un manufatto di by-pass in
corrispondenza delle due tubazioni nei pressi dell’incrocio con via Enaudi. Tale soluzione è risultata
funzionale fino a quando il notevole aumento delle aree urbanizzate e l’estremizzazione delle
intensità degli eventi meteorologici ha determinato un aumento della portata in fogna non più
compatibile con la capacità di deflusso del suindicato by-pass.
L’intervento di adeguamento del sistema fognario dell’area sud-est del territorio comunale
risponde pertanto a queste due finalità:
-
riduzione delle portate adducenti all’emissario presente in P.zza Madonna delle Grazie;
-
eliminazione degli estesi allagamenti su via Donadio attraverso la realizzazione di una
nuova fognatura in via Piave.
2
2. DESCRIZIONE GENERALE DEL SISTEMA FOGNARIO DI CARDITO
Il comune di Cardito è dotato di un sistema di fognatura di tipo misto con due bacini imbriferi
che adducono a recapiti distinti (v. fig.1):
- il bacino nord convoglia le acque nell’emissario consortile fra i comuni di Arzano,
Cardito, Casavatore, Crispano, Frattamaggiore e Frattaminore adducente all’impianto di
trattamento ubicato nel territorio di Orta di Atella;
- il bacino sud convoglia le acque nel Collettore PS3/2, gestito dal Consorzio Igienico
Sanitario fra i comuni di Afragola, Casalnuovo ed Casoria, adducente all’impianto di
trattamento ubicato nel territorio di Acerra.
L’area afferente il bacino nord è circa 275 ettari e comprende i centri storici di Cardito e
Carditello, l’area SLAI, la zona SAIC, parte di via Fermi e C.so Italia e travv., la zona artigianale
SLAI, parte della S.S.87 e travv. L’immissione principale è costituita dal “Collettore Allacciante
l’Emissario Consortile”, con uno speco in cls avente sezione 250 x 180 cm, che inizia in via
Gramsci, prosegue lungo P.zza Madonna delle Grazie per poi prolungarsi nel territorio di Caivano
lungo via Diaz. Una seconda immissione, meno significativa, è costituita dal Collettore Cassano.
L’area afferente il bacino sud è circa 50 ettari e comprende le Masserie Sollo e Lombardi, via
Voltacarrozza, parte di via Fermi, parte di C.so Italia. L’immissione nel collettore PS3/2 avviene
attraverso una fognatura sulla S.S. 87 con sezione rettangolare 100 x 150 cm che intercetta il
collettore PS3/2, con speco rettangolare di dimensioni 180x180, nel territorio di Afragola.
L’intero sistema di smaltimento, come detto in premessa, risente di una orografia sfavorevole del
territorio che risulta sostanzialmente pianeggiante con limitatissime pendenze naturali disponibili,
causa di una generale limitata funzionalità dell’impianto di smaltimento accentuata da
un’insufficienza dimensionale delle fogne, soprattutto quelle secondarie, evidenziata dal
progressivo e caotico sviluppo edilizio nonché dall’estremizzazione degli eventi piovosi
riscontrabile negli ultimi anni
A ciò si aggiunge il vincolo, come detto in premessa, costituito dalle condotte dell’acquedotto
campano (due tubazioni φ1100 e φ1350 disposte da est ad ovest dell’intero territorio) che
impediscono il normale deflusso a gravità delle fognature.
Il primo “Progetto Esecutivo della Fognatura Urbana e del Collettore Allacciante all’Emissario
Consortile” del comune di Cardito, esaminato dal C.T.R. con parere favorevole n° 429 del 09/10/81,
interessava solo parte del territorio, il cui bacino di influenza aveva recapito in un Emissario
Consortile (relativo ai Comuni di Arzano, Cardito, Casavatore, Crispano, Frattamaggiore e
Frattaminore) adducente all’impianto di trattamento ubicato in Orta di Atella. La costruzione del
collettore allacciante in c.a. all’emissario consortile risale allo stesso periodo e fu realizzato in
3
sostituzione del vecchio condotto in muratura nato dal tombamento dell’originario canale di scolo a
cielo aperto.
A seguito delle notevoli urbanizzazioni di aree in origine scarsamente provviste di insediamenti,
nel 1999 fu eseguita una nuova verifica del sistema di fognatura, nella quale fu preso atto
dell’esistenza di una possibilità di recapito aggiuntiva costituita dal Collettore PS3/2, gestito dal
Consorzio Igienico Sanitario fra i comuni di Afragola, Casalnuovo ed Casoria, adducente
all'impianto di trattamento consortile di Acerra.
Il nuovo progetto generale fu suddiviso in funzione dei due bacini imbriferi, nord e sud come
prima descritti, ottenendo i pareri favorevoli dell’Autorità di Bacino Nord Occidentale nonché del
C.T.R.:
- Bacino Sud - pareri favorevoli dell’Autorità di Bacino Nord Occidentale del 29/07/99 e
del C.T.R. n.75 del 12/05/99;
- Bacino Nord - pareri favorevoli dell’Autorità di Bacino Nord Occidentale
24/11/00 e del C.T.R. 172 del 12/12/00.
301 del
Nel nuovo progetto generale fu confermata la scelta di un sistema fognario misto (chiare e luride
convogliate unitamente), dettata essenzialmente dalle seguenti considerazioni: i recapiti finali sono
di tipo misto e non sussiste corso d’acqua, alveo, fiume o fosso cui poter convogliare separatamente
le acque chiare di sola pioggia, circostanze che rendevano del tutto vano, oltre che antieconomico,
convogliare separatamente le acque chiare e quelle luride.
4
3. INQUADRAMENTO STORICO DELLE PROBLEMATICHE DEL SISTEMA FOGNARIO
La problematica principale del sistema fognario è costituita dalla mancanza di capacità di
deflusso in una vasta zona in corrispondenza di Piazza Madonna delle Grazie, al confine fra Cardito
e Caivano, con allagamenti significativi che hanno dato luogo a numerosissimi contenziosi avviati
dagli esercizi commerciali, dai privati ivi residenti, dagli automobilisti danneggiati nel corso delle
piene per risarcimenti danni nei confronti di entrambi i comuni che si chiamano vicendevolmente in
causa senza, in realtà avere la precisa cognizione del problema.
Tale situazione spingeva il comune di Caivano, nel luglio del 2000, ad eseguire un rilievo del
sistema fognario in via Diaz dal quale si evinceva che nel tratto compreso fra il campo sportivo e
l’incrocio con via Libertini sussistono due collettori, un primo in muratura con sezione scatolare
170x200 cm con copertura a volta, un secondo (il collettore realizzato nel 1981allacciante
l’emissario consortile) in calcestruzzo cementizio con sezione scatolare 250x180 cm con soletta di
copertura in c.a. Lo speco in muratura costituisce l’originaria fognatura del comune di Cardito che
scaricava nel fossato una volta presente lungo il tracciato di via Diaz. Tale fogna, dopo un percorso
di circa 390 m lungo via Diaz sul lato sinistro idrografico, si innesta sul collettore 250x180 e
presenta gia da tempo problemi di impermeabilità al punto da essere stata oggetto di interventi in
via Gobetti sul territorio di Cardito. A seguire nel tratto compreso fra via Libertini e via Caputo
sussiste, sul lato destro idrografico, un altro collettore fognario 150x185 cm anch’esso recapitante
nel collettore allacciante l’emissario consortile.
Nel 2004, nell’ambito del progetto esecutivo II lotto del sistema fognario, il comune di Caivano
dispose la videoispezione del collettore a partire dall’incrocio con via Libertini. Da tale indagine
risultò che in tre punti erano presenti ostruzioni del collettore, di cui due particolarmente
significative che furono eliminate. Inoltre Caivano procedette alla dismissione della fognatura in
muratura presente nel primo tratto di via Diaz creando, a valle dell’incrocio con via Gobetti, una
nuova immissione nel collettore allacciante l’emissario consortile. Gli interventi sul collettore, con
contributo economico anche del comune di Cardito, che tuttavia non hanno dato i risultati attesi in
quanto gli allagamenti si sono ripresentati nuovamente (ed in frequenza anche maggiore).
L’intervento del comune di Caivano, che si riteneva risolutivo (avendo ipotizzato un rigurgito da
valle del collettore), non ebbe i risultati attesi in quanto gli allagamenti, di cui di seguito si riportano
le date di accadimento, si sono ripresentati nuovamente e con maggiore frequenza.
ƒ
anno 2005 – 04 marzo, 26 settembre, 03 ottobre;
ƒ
anno 2006 – 06 giugno, 08 giugno, 28 giugno, 15 settembre, 26 settembre, 28 novembre;
ƒ
anno 2007 – 06 gennaio, 4 settembre, 26 settembre
5
Inoltre negli episodi maggiormente significativi si è verificato il fuori servizio della cabina
ENEL posta in P.zza Madonna delle Grazie, circostanza che testimonia innalzamenti del livello
dell’acqua superiori a 50 cm nella zona della piazza maggiormente depressa per una superficie di
oltre 2000 mq
Con nota prot. 1209 del 24/01/07 la Regione Campania comunicava l’assegnazione in via
programmatica, nell’ambito dei finanziamenti di cui al POR Campania 2000/2006 – ATO2 –
Programmazione seconda fase, di un finanziamento di
€ 1.500.000 relativo ai lavori di
“Ristrutturazione rete fognante”.
Sono stati avviati pertanto una serie di studi ed indagini, innanzitutto nel gennaio del 2007 il
Comune di Cardito ha disposto una videoispezione del collettore nel tratto non indagato dal comune
di Caivano compreso fra P.zza Madonna delle Grazie e via Libertini.
Le considerazioni principali dell’ispezione eseguita risultano le seguenti:
ƒ
in un tratto di circa 400 m a partire da P.zza Madonna delle Grazie c’è un ristagno di
sedimenti per un altezza di circa 40 cm che parzializza la sezione;
ƒ
sono presenti diversi attraversamenti di condotte all’interno del collettore;
ƒ
sono visibili distacchi dalle pareti dei piedritti che ingombrano parzialmente il collettore;
ƒ
sono manifesti le tracce di funzionamento in pressione del condotto;
ƒ
sono evidenti segni di degrado della soletta in c.a.;
ƒ
è presente una marcata fessurazione dei piedritti in calcestruzzo non armato;
ƒ
ci sono infiltrazioni di acqua da tergo dei piedritti.
Successivamente alla videoispezione è stato disposto un rilievo di dettaglio del piano di
scorrimento del collettore per verificare l’affidabilità di quello a disposizione del comune di
Caivano che presentava pendenze dell’ordine del 0,4‰. Il rilievo è stato condotto provvedendo alla
lettura topografica del centro del collettore nei punti accessibili attraverso i pozzetti di ispezione. La
ricostruzione del profilo conferma la presenza di un piano di scorrimento con tratti addirittura in
contropendenza.
Tenuto conto della complessità e della specificità del problema, che affligge da decenni i
comuni di Cardito e Caivano, è stata affidata al prof. Michele Di Natale, preside della Facoltà di
Ingegneria della II Università di Napoli nonché titolare della cattedra di “Progettazione e gestione
dei sistemi idrici integrati”, la consulenza per uno studio idrologico - idraulico del collettore in
questione che richiede valutazioni di carattere generale e sovracomunali.
Dagli studi è emerso che le problematiche dipendono sostanzialmente da deficienze idrauliche e
strutturali del collettore di collegamento della rete fognaria del comune di Cardito all’emissario
6
consortile. La fogna, realizzata dal comune di Cardito nel 1981 e che si sviluppa per circa 1500 m
nel territorio di Caivano, risulta sottodimensionata rispetto alle portate desumibili dall’applicazione
dei modelli idrologici attualmente in uso, inoltre le pendenze sono estremamente basse (valori medi
dello 0,06%), in alcuni tratti addirittura in contropendenza rispetto alla direzione di deflusso delle
acque.
In data 11 luglio è stata eseguito un primo incontro con il comune di Caivano per l’analisi di
possibili soluzioni, fra cui la risoluzione ottimale consistente nel rifacimento integrale del collettore
con costi ed impatto, sociale ed ambientale, sulla cittadinanza elevatissimi, al punto tale da rendere
non sostenibile l’intervento.
In data 2 agosto in sede Consiglio Comunale del comune di Cardito fu dato mandato al
Responsabile dei Lavori Pubblici di perseguire fra le diverse possibilità di intervento quella che
consentisse attraverso una serie di interventi, da attuare con un programma strutturato per lotti, di
mitigare progressivamente la problematica, individuando in primo luogo azioni che consentissero
una riduzione delle portate confluenti in Piazza Madonna delle Grazie.
7
4. DESCRIZIONE STATO DEI LUOGHI DELLE AREE DI INTERVENTO
L’area sud-est del paese si sviluppa sostanzialmente lungo le due direttrice principali: via G.
Donadio (ex SS.87) e viale I Maggio che confluiscono in P.zza S. Croce. Fra i due assi viari,
caratterizzati dalla presenza sia di attività industriali che commerciali, è inclusa una zona,
sostanzialmente con edificazione residenziale, comprendente le strade: via Piave , via Isonzo, via
della Repubblica, via della Costituente, via della Resistenza, via Einaudi, via delle 4 Giornate.
Inoltre, sempre nella area a sud della fascia occupata dalle condotte dell’Acquedotto Campano,
sono incluse le traverse comprese fra viale I Maggio e via S. Paolo: via Rabin, via Madre Teresa di
Calcutta, via Ghandi, via Martin Luther King.
Nella fig. 2 è riportato lo schema del sistema fognario esistente dal quale si evince che:
- nella fognatura in recapitano via Donadio via Einaudi, via P.co Flora, via Vanoni, via
Oberdan, via Greco;
- nella fognatura in viale I Maggio recapitano via Piave, via Isonzo, via della Repubblica, via
della Costituente, via della Resistenza, via Martin Luther King;
Via Donadio si estende nel territorio di Cardito da sud a nord lungo la direzione Napoli-Caserta
per circa 2,3 km, rappresentandone il confine con il comune di Afragola per un tratto di lunghezza
complessiva pari circa ad 1 km, interrotto in corrispondenza dell’intersezione con il cavalcavia
dell’asse Mediano laddove la carreggiata rientra interamente nell’ambito di Afragola.
Questa articolata competenza amministrativa sulla strada ha probabilmente dato luogo anche ad
una contorta gestione delle fognature. Originariamente la strada era provvista di due fossi laterali a
cielo aperto, parzialmente coperti nelle zone urbanizzate, poi fu realizzata una fognatura φ700 al
centro della carreggiata nel territorio di Cardito, senza tuttavia eliminare completamente i canali
laterali, a partire dall’intersezione con il cavalcavia dell’Asse Mediano fino a P.zza S. Croce
laddove confluisce nel collettore principale del paese. Lungo il percorso la fognatura interseca il
manufatto in c.a dell’Acquedotto Campano per l’attraversamento delle proprie due tubazioni in
corrispondenza dell’incrocio con via Einaudi. Per superare tale ostacolo fu realizzato un manufatto
di by-pass che determina oggi una serie di disservizi, in particolare il rigurgito della fognatura di via
Einaudi con estesi allagamenti in strada ed, in taluni casi, nei piani interrati delle abitazioni.
Viale I Maggio si estende per circa 0,5 km ed è la strada di ingresso a Cardito dall’uscita
dell’asse Mediano. La fognatura presente recapita in P.zza Madonna delle Grazie e lungo il
percorso riceve le acque dalle seguenti traverse a sud, mentre dal lato nord si immette unicamente la
fogna di via Martin Luther King.
Le altre traverse a nord, via Rabin, via Madre Teresa di Calcutta, via Ghandi, scaricano tutte in
direzione di via S. Paolo, laddove a margine della strada provinciale, priva di fognatura, è situata
8
una cameretta in cui con un sistema di troppo pieno le acque confluiscono nella fogna di via Don G.
Capasso.
Le strade in cui è previsto intervenire sono: Via Piave e via Isonzo, oltre che su di un tratto di via
Donadio.
Via Piave è lunga circa 315 m, presenta una larghezza variabile lungo il suo percorso e
mediamente la sede stradale è larga circa 7.5 m. La sede stradale ed i marciapiedi sono in asfalto. I
lotti su via Piave risultano quasi tutti edificati con edifici che non superano i tre piani. I sottoservizi
riscontrati sono: tubazioni rete idrica, fognatura e gas, cavidotti enel e telecom. E’ presente
l’impianto di pubblica illuminazione.
Via Isonzo è lunga circa 165 m, presenta una larghezza costante di circa 7.0 m. La sede stradale
è in asfalto, mentre i marciapiedi sono presentano una tipologia di pavimentazione in masselli di
calcestruzzo. I lotti su via Isonzo risultano quasi tutti edificati con edifici che anche in questo caso
non superano i tre piani. I sottoservizi riscontrati sono: tubazioni rete idrica, fogna e gas, cavidotti
enel e telecom. E’ presente l’impianto di pubblica illuminazione.
9
5. DESCRIZIONE DEL NUOVO SCHEMA FOGNARIO
L’adeguamento del sistema fognario per le aree a sud-est del paese prevede la realizzazione di
un recapito nel collettore PS/3 nel territorio del comune di Afragola in C.so Meridionale presso
l’uscita dell’Asse Mediano (fig. 3).
Il collettore PS/3 sarà raggiunto attraverso una nuova fognatura da realizzare in via Piave che
sarà estesa fino all’intersezione con via Donadio. Lungo tale strada sarà inoltre invertito il tratto
fognario compreso fra via Einaudi e via Piave in modo da scaricare in direzione di quest’ultima.
Inoltre sarà realizzata una nuova fognatura in via Isonzo dimensionata in modo da poter fungere
da recapito per le acque provenienti da viale I Maggio, sul quale dovrà, in futuro, essere invertita la
direzione della fognatura, nel percorso compreso fra via della Resistenza e via Isonzo, con
profondità tali da poter far recapitare anche porzioni di via Rabin, via Madre Teresa di Calcutta, via
Ghandi, nonché via M.L. King.
Non si prevedono interventi di adeguamento nelle traverse via della Resistenza, via della
Costituente, via della Repubblica, via Enaudi, via P.co Flora e via Vanoni.
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6. CALCOLO DELLE PORTATE DI PROGETTO
Il dimensionamento delle fognature è stato realizzato sulla scorta del progetto generale
approvato con delibera di G.M. n.122 del 05/07/01, tuttavia la modifica prevista, sia del tracciato
che del recapito finale, finalizzata al miglioramento della funzionalità del sistema fognario dell’area
sud-est del paese nonché alla riduzione della portata affluente in P.zza Madonna delle Grazie, ha
comportato la necessità di revisionare i calcoli idraulici.
Inoltre si è tenuto conto dei recenti studi condotti dall’Autorità di Bacino Nord Occidentale
Campania nell’ambito del Piano stralcio per l’Assetto Idrogeologico, applicando le legge di pioggia
derivanti dall’applicazione del nuovo modello idrologico di piena dei Regi Lagni ma con tempo di
ritorno 20 anni.
Per quanto detto sono stati confrontati i risultati derivanti dall’applicazione delle seguenti leggi
di pioggia:
h (mm) = 40,08 T0.56
legge di pioggia ex Cassa per il Mezzogiorno
h (mm) = 45,55 T0.43
legge di pioggia Autorità di Bacino con T = 20 anni
Il modello applicato per la verifica delle portate pluviali è quello dell’invaso semplificato, in cui
si è tenuto conto dell’influenza riduttiva dell’ “effetto area”, in accordo con gli studi del “Puppini”,
che suggerisce di modificare opportunamente la legge di pioggia nella seguente:
h (mm.) = a’ x T (ore) n’
dove a’ = a x [1 – 0,052 x (S / 100) + 0,002 x (S /100) 2 ], essendo a = 40,08 oppure 45,55 ed S
la superficie gravante espressa in ettari; n’ = n = 0,56 oppure 0,43, in accordo agli studi idrologici
che hanno dimostrato essere n una caratteristica costante della zona pluviometrica.
Al fine di eseguire la verifica per le portate pluviali delle sezioni di progetto sono state
individuate, laddove non coincidenti con quelle indicate nel progetto generale, a causa della
modifica del tracciato e del recapito finale suindicata, le superfici dei bacini gravanti su ciascun
tratto ed i relativi coefficienti di afflusso valutati, in funzione del grado di urbanizzazione delle
distinte zone afferenti.
Il modello di calcolo utilizzato per la valutazione delle portate pluviali è quello dell’invaso
lineare che si basa, in virtù di alcune considerazioni preliminari, sull’assunto di una corrispondenza
lineare fra il volume W(t), complessivamente invasato sul bacino e nella rete, e la contemporanea
portata Q(t) defluente attraverso la sezione finale del collettore. Normalmente nel caso di reti di
11
drenaggio urbano, il volume totale invasato Wm a monte della sezione di calcolo viene determinato
in base alla relazione:
Wm = woS+WI + ΣI-1 Wi
i=1
essendo:
wo (piccoli invasi) il volume per unità di superficie costituito dal velo idrico presente sulle
superfici scolanti nonché dai volumi invasati nelle capacità secondarie (pozzetti, fognoli, caditoie,
drenaggio stradale, ecc.) che comunque contribuiscono al deflusso;
WI (invaso proprio) il volume invasato all’interno del collettore I di progetto;
Wi (invasi di monte) il volume invasato all’interno del collettore i-esimo, a monte del tratto I di
calcolo.
Di seguito si riporta la procedura di calcolo con il metodo italiano dell’invaso per la valutazione
delle massime portate di colmo di piena:
1)
si determina preliminarmente la curva di probabilità pluviometrica corrispondente al
periodo di ritorno T con cui si vogliono stimare le portate di piena;
2)
per ogni ramo si valuta l’area parziale sottesa Si ed il valore del coefficiente di afflusso φi;
3)
per ogni sezione di calcolo si determina l’area totale sottesa S ed il coefficiente d’afflusso
medio φ che potrà essere calcolato come media pesata dei coefficienti di afflusso delle
singole aree in cui è stata suddivisa l’area sottesa:
φ = Σi φi Si /Σi Si
4)
si fissa il volume dei piccoli invasi per ogni singola area;
5)
si calcola, partendo dai tratti sorgenti di monte, il volume totale invasato a monte della
sezione di calcolo, in base all’espressione prima riportata assumendo una portata di
progetto Q.
6)
noto Wm e quindi w = Wm/S si calcolerà il coefficiente udometrico u e si verificherà che
la portata Q = u x S coincida con quella assunta al punto precedente altrimenti si procede
ad una ulteriore iterazione.
In bibliografia tecnica sono riportati metodi semplificativi fondati sull’assunto che il rapporto fra il
volume dei piccoli invasi wo e quello proprio del collettore w’ è funzione dell’area e della pendenza
media del bacino. L’espressione utilizzata, validi per bacini a media pendenza, è la seguente:
w’/wo = 0,29 A0,227
in cui A è espresso in ha ed il volume dei piccoli invasi è stimato pari a 50 m3/ha.
Nelle tabb. 1 si riportano i valori delle aree colanti complessive afferenti ogni singolo tratto con i
rispettivi coefficienti di afflusso medi pesati e le portate pluviali di progetto con le due diverse leggi
di pioggia.
12
Fogna
Strade
Area Totale
mq
φm
Q (l/s)
Q (l/s)
h = 40,08 T
0.56
h = 45,55 T0.43
1_0
Trav. C.so Meridionale (Afragola)
519.200
0,40
1.741
2.335
2_1
Via Piave
399.610
0,36
1.210
1.589
3_1
Via Isonzo
107.880
0,52
560
897
4_3
viale I Maggio – da via della
resistenza a via Costituente
82.380
0,50
406
643
5_4
viale Maggio – da via Costituente
a via Isonzo
46.230
0,50
231
373
6_2
via P. Donadio (ex SS.87) dir
Afragola
270.530
0,30
645
797
7_2
via P. Donadio (ex SS.87) dir
Cardito
94.740
0,50
464
733
Tab. 1 : portate pluviali
Come si evince dai risultati, le portate derivanti dall’applicazione della legge di pioggia
dell’Autorità di Bacino sono maggiori di circa il 40%.
13
7. MATERIALI PREVISTI
I materiali impiegati per la realizzazione delle principali parti del sistema fognario sono i seguenti:
− condotte fognarie principali
Tubazioni in PEAD (polietilene alta densità) a doppia parete, corrugato esternamente e liscio
internamente, rispondenti alle prescrizioni previste nelle specifiche tecniche costituite dalla norma
prEN 13476-1 tipo B settembre 2000. I condotti, in barre da 6 o 12 m, saranno giuntati con appositi
manicotti corredati da giunzioni elastomeriche da posizionare singolarmente sulla prima gola di
corrugazione di ciascuna testata del tubo ( in alternativa si potranno realizzare le giunzioni anche
con con saldature di testa) e posati su un letto di sabbia avente spessore minimo 25 cm. La scelta del
PEAD, rispetto ad altri materiali anche di natura plastica (PVC) è stata dettata dalle peculiarità
richieste alla fogna da realizzare di seguito riassunte:
ƒ
elevata resistenza media all’aggressività chimica derivante da sostanze di origine artigianale;
ƒ
minore scabrezza idraulica, per ottenere valori più elevati delle velocità connesse con le
portate più basse, in funzione della ridotta pendenza disponibile;
ƒ
adeguata sicurezza statica in funzione sia del ridotto ricoprimento utilizzabile e sia dei
notevoli carichi stradali da mezzi pesanti.
− condotte fognarie di adduzione delle utenze (privati e caditoie pluviali)
Tubazioni in PVC rigido (policloruro di vinile) con giunto a bicchiere ed anello elastomerico di
tenuta per condotte di scarico interrate, conformi alle norme EN1401,
− pozzetti di ispezione e/o di confluenza
Pozzetti in conglomerato cementizio gettato in opera Rbk 250, conforme alla norma UNI 9858,
armato con acciaio in barre del tipo Fe B 38 K relativamente al manufatto di immissione da
realizzare su C.so Meridionale in corrispondenza del recapito finale costituito dal collettore
regionale PS/3 avente dimensioni 180 x 190.
Pozzetti costituiti da elementi prefabbricati in calcestruzzo vibrato ad alta resistenza classe Rck
350kg/cmq, mediamente armato, con pareti non inferiori a cm 15 e fondo non inferiore a cm 10,
con impronte laterali per l'immissione di tubi, ricoperto con soletta di tipo pesante per traffico
carrabile su strade di prima categoria, di spessore non inferiore a cm 20, con asola preformata per
l'alloggiamento di chiusini quadrati da lato 60 cm.
.L’accesso è previsto attraverso chiusini in ghisa sferoidale secondo le norme UNI 4544 ed UNI
EN 124 classe D400 per traffico pesante.
− Caditoie e pozzetti di immissione delle utenze
Pozzetto prefabbricati in cemento vibrato con griglia/chiusino in ghisa sferoidale classe C400
14
8. DIMENSIONAMENTO E VERIFICA IDRAULICA DELLE CONDOTTE
Nei sistemi unitari di smaltimento i collettori sono dimensionati in base alle portati meteoriche
che risultano nettamente prevalenti rispetto a quelle reflue in occasione dei massimi eventi di
progetto. Il dimensionamento dello speco, consistente nel determinare le dimensioni da assegnare
tali che la portata di progetto Qp possa transitare con un tirante idrico h in grado di assicurare un
prefissato franco minimo di sicurezza e quindi un grado di riempimento quanto più prossimo al
massimo ammissibile, avviene per tentativi mediante procedimenti di verifica idraulica, avvalendosi
delle scale di deflusso specifiche Il calcolo di dimensionamento presuppone una preliminare
definizione della forma e della pendenza i da assegnare alla canalizzazione, nonché la scelta dei
materiali con i quali la fognatura sarà realizzata.
Pertanto si è proceduto a verificare che, in corrispondenza del deflusso della massima portata, i
valori del grado di riempimento e della velocità massima fossero inferiori ai limiti indicati nella
Circolare del Ministero dei LL.PP. n. 11633/74 che risultano:
ƒ
grado di riempimento massimo inferiore a 0.8 (in genere si accettare valori del grado di
riempimento pari a circa il 70%, valore ridotto a 50% per condotte di piccolo diametro
inferiore a 40 cm, garantendo comunque un franco minimo di 20 cm);
ƒ
velocità massima connessa con la portata pluviale inferiore ai 4-7 m/s (condizione
chiaramente verificata in virtù della scarsa pendenza).
Le verifiche sono state effettuate applicando la nota relazione di Gaukler-Strikler:
Q = k σ R3/2 i1/2
dove:
Q = portata in m3/s;
σ = sezione idrica (mq);
R = σ/P = raggio idraulico (m);
P = perimetro bagnato;
i = pendenza del collettore;
k = coefficiente di scabrezza
In tale relazione, fissato il diametro interno della tubazione φ (corrispondente ad una misura
commerciale), nota la portata Q, indicata la scabrezza k (in funzione del materiale) e la pendenza i,
ed essendo la sezione idrica σ ed il raggio idraulico R funzioni del tirante idrica h e del diametro
interno si ricava per tentativi il valori di h e, conseguentemente quelli di σ e di V = Q/σ.
Per quanto concerne il coefficiente di scabrezza, in funzione della scelta del materiale in PEAD,
si è assunto il valore di 100, inferiore a quello normalmente garantito dai costruttori (105) per le
tubazioni in PEAD strutturato corrugato.
15
Nella Tab.2 sono riportati, per ciascuno dei tratti di progetto, i valori del grado di riempimento
(h/D) e delle velocità calcolati per la condizione di deflusso ritenuta ottimale.
Portata
Pendenza
Diametro
Altezza
Velocità
Riempimento
Q (l/s)
imin
φ(mm)
h (cm)
V (m/s)
h/D
trav. C.so
Meridionale
(Afragola)
2334,77
0,005
1000
0,78
3,5
0,78
via Piave
1588,85
0,0039
1000
0,69
2,76
0,69
via Isonzo
896,78
0,003
1000
0,52
2,2
0,51
4_3
viale I
Maggio
643,05
0,003
800
0,48
2,01
0,6
5_4
viale
Maggio
via P.
Donadio
(ex SS.87)
via P.
Donadio
(ex SS.87)
372,97
0,002
600
0,51
1,44
85,5%
797,30
0,005
800
0,47
2,58
59,0%
733,02
0,003
800
0,53
2,07
0,66
1_0
2_1
3_1
6_2
7_2
Tab. 2 : verifiche idrauliche
Le portate nere sono state valutate nella misura stimata nel progetto generale e cioè pari a 320 lt
abitante equivalente / giorno.
Per il calcolo del coefficiente di punta, da adottare nelle verifiche per le portate nere, si è
adottata la formula del “Rich” (Cp = 15,85 x Ab. Eq.-
0,167
), ottenuta dallo studio di collettori
fognari ed impianti di trattamento per popolazioni da 10 a 1.000.000 di abitanti equivalenti.
In ottemperanza alla Circolare del Ministero LL.PP. n° 11’633 del 07/01/1974, “Istruzioni per la
progettazione delle fognature e degli impianti di trattamento delle acque di rifiuto”, si è verificato
che le velocità delle portate nere di punta risultassero maggiori di 50 cm/s, velocità minima
necessaria ad evitare accumulo di fanghi sul fondo fogna.
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9. VERIFICA DEL RECAPITO
Il recapito del nuovo sistema fognario dell’area sud-est del paese è costituito dal collettore nord
del sistema PS/3 in corrispondenza di C.so Meridionale nel territorio di Afragola nei pressi
dell’uscita dell’Asse Mediano.
Dagli elaborati progettuali acquisiti dal Consorzio Igienico Sanitario, ente gestore attualmente
soppresso, risulta che la sezione di immissione è costituita da uno speco rettangolare con
dimensioni 1.80 x 1.80 con pendenza 0,0041, per una portata pluviale massima pari a 6,4 mc/s che
transita con un tirante di circa 1,20 cm ad una velocità di 3,2 m/s.
La portata complessiva del collettore, dopo l’immissione, è stata calcolata, nell’ipotesi
cautelativa di contemporaneità dei fenomeni di piena e senza tener conto che parte delle aree colanti
considerate nei calcoli sono relative a zone del territorio di Afragola già considerate per il
dimensionamento del collettore, pari a circa 8,1 mc/s.
Dalla scala di deflusso del collettore, riportata in fig.4 , si evince che la portata complessiva,
pari a circa 8,1 mc/s, transita con un grado di riempimento pari a circa l’80%, compatibile con il
corretto funzionamento, ed una velocità di circa 3.04 m/s.
L’assenza di rigurgiti è verificata valutando la perdita di carico nel manufatto di immissione
applicando il principio di conservazione della quantità di moto:
'H = (V22 / 2g) – K (V21 / 2g)
Ove il pedice 1 si riferisce al condotto principale entrante ed il pedice 2 al condotto uscente. Il
valore del coefficiente K per un angolo di 60°, quale quello previsto, risulta (da ASCE e WEF,
1992) pari a 0,35.
Il valore di 'H = (3,04^2 / 2 x 9,81) – 0,35 x (3,2^2 / 2 x 9,81) = 28,8 cm risutlta tale da non
influenzare il flusso della fognatura in progetto con fenomeni di rigurgito.
Di seguito si riportano le quote del fondo fogna e del tirante idrico nei due condotti nella
sezione di immissione:
Fogna
Immissione φ1000
Tipologia speco
Circolare
Collettore Nord PS/3 Rettangolare
Q.ta fondo
fogna
- 3.60
Tirante idrico
0.78
- 4.80
1.20
Tab. 3 : verifiche idrauliche
17
10. VERIFICHE STATICHE DELLE CONDOTTE
Di seguito si riportano i calcoli statici relativi alle tubazioni del sistema fognario previsto in via
Piave, via Isonzo e via Donadio.
Lo scopo delle verifiche di sicurezza è di garantire che l’opera, cioè la struttura presa nel suo
insieme e ciascuno dei suoi elementi costruttivi, sia in grado di resistere adeguatamente alle azioni
cui potrà essere sottoposta rispettando le condizioni necessarie per il suo esercizio normale ed
assicurando la sua conservazione nel tempo.
Tali verifiche sono prescritte da diverse normative ed in particolare sono previste nell’Allegato
4 “Norme tecniche generali per la regolamentazione della installazione e dell’esercizio degli
impianti di fognatura e depurazione” della Delibera Interministeriale 4 febbraio 1977 “da effettuarsi
ai carichi esterni permanenti ed accidentali tenendo conto anche della profondità di posa e delle
principali caratteristiche geotecniche dei terreni di posa e di ricoprimento”.
Per valutare il comportamento statico di una tubazione flessibile non è possibile fare riferimento
al carico di rottura, in quanto la deformazione del tubo risulta inaccettabile molto prima che si
raggiunga il carico di rottura per schiacciamento. Pertanto è necessario determinare la deformazione
(inflessione verticale) che dipende essenzialmente dai carichi agenti, dal rapporto diametro/spessore
e dal modulo elastico del materiale costituente la condotta oltre che, per le tubazioni poste in
trincea, dalle proprietà del suolo (resistenza passiva) che circonda lo stesso.
Carico dovuto al rinterro
L’appendice A della norma ANSI-AWWA C950/88 e la normativa francese “Ouvrages
d’assainissement – Fascicule n.70” prevede di valutare il carico verticale del suolo sul tubo come
del prisma di terreno di base D ed altezza H:
PST = γt H D
Carico determinato dai sovraccarichi verticali mobili
La valutazione del carico a livello della generatrice superiore del tubo, dovuto al transito di un
mezzo circolante ad un’altezza H sopra la generatrice superiore del tubo, per le tubazioni flessibili
ai sensi della norma UNI 7517 può essere calcolato con la seguente espressione:
Pvc = pv D φ
dove:
Pvc
carico verticale sulla generatrice superiore del tubo, dovuto ai sovraccarichi mobili
concentrati di convogli tipo, in N/m
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pv
pressione verticale al livello della generatrice superiore del tubo, dovuta ai
sovraccarichi mobili concentrati, in N/mq
D
diametro esterno del tubo
φ fattore dinamico (1+0,3/H per strade con H pari all’altezza del rinterro in m sulla generatrice
superiore del tubo)
Il convoglio tipo adottato è quello indicato nelle norme come HT 45 (massa 45 t; tre assi,
sovraccarico ruota anteriore 7500 kg, sovraccarico ruota posteriore 7500 kg) cui corrisponde il
carico più oneroso stimabile con la seguente espressione:
pv = 43100 H–1,206
A tal uopo è opportuno evidenziare che, nel caso di condotta posta al di sotto di sedi stradali
asfaltate, i carichi dinamici sono sensibilmente ridotti in virtù dell’effetto esercitato dalla
sovrastruttura stradale. Alcune normative straniere considerano l’influenza della pavimentazione
valutando il carico dinamico con una altezza di ricoprimento maggiorata di un incremento de
calcolato con la seguente espressione:
de = d ((Ed/Eb)1/3 –1)
d
spessore della sovrastruttura stradale (m)
Ed
modulo di elasticità dell’asfalto (kN/mq)
Eb
modulo di elasticità del terreno (kN/mq)
Calcolo e verifica dell’inflessione diametrale
L’inflessione massima nella tubazione è fornita dalla seguente espressione:
Δy = ((De Wc +WL) Kx r3) / (Et I + 0.061 Ka Es r3)
Δy
inflessione verticale del tubo (cm)
De
fattore di ritardo d’inflessione (rinterro poco profondo e costipamento moderato = 2)
Wc
carico verticale del suolo sul tubo per unità di lunghezza (N/cm)
WL
carico mobile sul tubo per unità di lunghezza (N/cm)
r
raggio medio del tubo, pari a (diametro - spessore)/2 (cm)
Et I
fattore di rigidità trasversale della tubazione (N cm)
Es
modulo elastico del terreno
Ka
fattore di proporzione fra inflessione media e massima (per H< 4,9 m = 0.75)
L’inflessione massima a lungo termine delle tubazioni flessibili interrate (Dy/D) non dovrà
superare il valore cui corrisponde la deformazione ammissibile stabilita dalla casa produttrice, in
particolare garantendo la tenuta dei giunti. Per le tubazioni in PEAD l’inflessione diametrale non
deve superare il 5% del diametro iniziale della condotta.
19
11. INTERVENTI PREVISTI
Il progetto prevede la realizzazione di un nuovo recapito sul collettore PS/3 da realizzarsi in
C.so Meridionale nel territorio del comune di Afragola, nel quale scaricherà la nuova fognatura
proveniente da via Piave, della lunghezza complessiva di circa 760 m. La nuova fogna, percorrerà
tutta via Piave ed intercetterà le acque provenienti da via Donadio (ex SS.87). L’intervento prevede
la realizzazione di un nuovo tratto di fogna su via Donadio, tra l’incrocio con via Piave fino a via
Einaudi, per circa 115 m. L’intervento prosegue in via Isonzo per circa 165 m fino all’incrocio in
cui si prevede la realizzazione di un pozzetto per la futura immissione della nuova fognatura da
realizzarsi in viale I Maggio a partire dall’incrocio con via della Resistenza e che lungo il percorso
convoglierà anche le acque di via della Costituente e di via della Repubblica.
Il progetto prevede la realizzazione della fognatura lungo il tracciato della fognatura esistente
con demolizione completa della stessa compreso gli attuali pozzetti di ispezione.
Chiaramente la realizzazione della fognatura proseguirà in modo tale da garantire in ogni
momento lo scarico delle fognature esistenti con la messa in opera di un impianto di by pass.
Contemporaneamente alla realizzazione della nuova fogna si procederà alla demolizione e
rifacimento delle immissioni private e delle caditoie, cercando di ottimizzare il numero e la
localizzazione.
11.a Cameretta di immissione (TAV. 9/C)
Per ottimizzare l’immissione nel collettore PS/3 è prevista la realizzazione di un apposito manufatto
in calcestruzzo armato da gettare in opera con pianta rettangolare di dimensioni interne circa 2.80 x
1.00 m. Le pareti lunghe del manufatto prevedono apposite forometrie da un alto per l’ingresso,
inclinato con angolo di 60°, della tubazione in PEAD strutturato M1200 posta in opera su traversa
C.so Meridionale e dall’altro per lo scarico sul collettore con un salto di quota di circa 90 cm.
Il manufatto di immissione presenterà la platea posta alla stessa quota di fondazione della parete del
collettore e complessivamente sarà alto circa 3.10 m. Il solaio di copertura presenterà un foro per
l’accesso da cui si ergerà per circa 1.25 m il torrino di discesa con elementi prefabbricati.
All’interno del manufatto si provvederà al taglio della calotta del tubo al fine di poter consentirne
l’ispezionabilità.
11.b Intervento su via Piave e su traversa C.so Meridionale (TAV 06/a – TAV 07/a)
Su via Piave, come sul suo prolungamento verso il collettore di recapito, sarà realizzata una fogna
del diametro Φ 1200 con condotte in polietilene strutturato ad alta densità, classe di rigidità 8
kN\m², corrugate esternamente e parete interna liscia e con collegamenti a bigiunto e guarnizione
oppure con saldatura di testa. Le tubazioni saranno poste ad una profondità media di 4 m, e
rinfiancate con sabbia. Le operazioni di posa delle tubazioni prevedono un primo scavo di 2.70 m di
20
larghezza e 2.20-2.50 m di altezza, con demolizione della fogna esistente e messa a nudo dei
sottoservizi esistenti, successiva puntellatura dello scavo per i 2.20-2.50 m di altezza, con pannelli
in legno di adeguato spessore, vitoni e doppie guide. Inoltre si procederà con un successivo scavo a
sezione obbligata di 1.7 m di larghezza e 1.7 m di altezza, per raggiungere la prevista quota di posa
delle tubazioni.
Su via Piave come su traversa corso meridionale saranno realizzati pozzetti ogni 20 m circa con
elementi prefabbricati in cls delle dimensioni di 150x150 cm. Inoltre si procederà alla demolizione
delle vecchie caditoie e immissioni in fogna delle utenze private, ed al rifacimento e
razionalizzazione delle stesse secondo gli schemi tipo riportanti negli allegati grafici
Solo su traversa di Corso Meridionale, sul territorio di Afragola, al quarto mese di lavori, si
procederà alla demolizione della sede stradale, al rifacimento della stessa con larghezza costante di
7.30 m. La massicciata stradale sarà composta di 20 cm di misto cementato, 7 cm di Binder e 3 cm
di tappetino. Sempre e solo su Traversa Corso Meridionale si procederà alla definizione e
realizzazione dei marciapiedi su entrambi i lati della larghezza media di 1.20 m., con cordoli di cls e
tappetino in asfalto.
11.c Intervento su via Isonzo (TAV 06/b – TAV 07/b)
Su via Isonzo, è prevista la realizzazione di una fogna del diametro Φ 1000 con condotte in
polietilene strutturato ad alta densità, classe di rigidità 8 kN\m², corrugate esternamente e parete
interna liscia e con collegamenti a bigiunto e guarnizione oppure con saldatura di testa. Le tubazioni
saranno poste ad una profondità media di 3.50 m, e rinfiancate con sabbia. Le operazioni di posa
delle tubazioni prevedono un primo scavo di 2.50 m di larghezza e 1.70 m di altezza, con
demolizione della fogna esistente e messa a nudo dei sottoservizi esistenti, successiva puntellatura
dello scavo per 1.70 m di altezza, con pannelli in legno di adeguato spessore, vitoni e doppie guide.
Inoltre si procederà con un successivo scavo a sezione obbligata di 1.5 m di larghezza e 1.5 m di
altezza, per raggiungere la prevista quota di posa delle tubazioni. Sulla nuova fogna saranno
realizzati pozzetti ogni 20 m circa con elementi prefabbricati in cls della dimensione interna di
150x150 cm. Inoltre si procederà alla demolizione delle vecchie caditoie e immissioni in fogna
delle utenze private, ed al rifacimento e razionalizzazione delle stesse secondo gli schemi tipo
riportanti negli allegati grafici
Al termine dei lavori è previsto il rifacimento dello strato di usura del manto stradale.
11.b Intervento su via Donadio (TAV 06/c – TAV 07/c)
Su via Donadio, tra l’incrocio di via Piave e l’incrocio di via Einaudi, è prevista la realizzazione di
una fogna del diametro Φ 800 con condotte in polietilene strutturato ad alta densità, classe di
21
rigidità 8 kN\m², corrugate esternamente e parete interna liscia e con collegamenti a bigiunto e
guarnizione oppure con saldatura di testa. Le tubazioni saranno poste ad una profondità media di
3.30 m, e rinfiancate con sabbia. E’ previsto un primo scavo di 2.30 m di larghezza e 1.70 m di
altezza, la demolizione della fogna esistente e messa a nudo dei sottoservizi la puntellatura dello
scavo per 1.70 m di altezza, con pannelli in legno di adeguato spessore, vitoni e doppie guide.
Inoltre si procederà con un successivo scavo a sezione obbligata di 1.30 m di larghezza e 1.30 m di
altezza, per raggiungere la prevista quota di posa delle tubazioni. Sulla nuova fogna saranno
realizzati pozzetti ogni 20 m circa con elementi prefabbricati in cls della dimensione interna di
120x120 cm. Inoltre si procederà alla demolizione delle vecchie caditoie e immissioni in fogna
delle utenze private, ed al rifacimento e razionalizzazione delle stesse secondo gli schemi tipo
riportanti negli allegati grafici.
L’intervento, infine, prevede il ripristino del manto stradale, per tutta la larghezza delle
strada.
22
12. CRONOPROGRAMMA
Il procedimento amministrativo si svilupperà secondo il seguente cronoprogramma:
2007
2008
Attività
D
G
Esperimento delle procedure di gara
X
X
Selezione e aggiudicazione
X
Contratto e consegna delle aree
F
M
A
M
G
X
X
X
L
A
S
X
X
X
O
X
X
X
Inizio lavori
X
Esecuzione lavori
X
Collaudo in c.o
Rendicontazione
X
X
La durata contrattuale dei lavori sarà quattro mesi in quanto la circostanza che sia via Piave
che via Isonzo non sono strade ad alto scorrimento di traffico consentirà di ottenere una buona
produzione in termini di scavi e posa in opera condotte.
Le attività dovranno procedere secondo il cronoprogramma di dettaglio dei lavori di seguito
riportato:
Interventi
1º mese 2º mese 3º mese 4º mese
Realizzazione nuovo recapito su PS/3
X
Fogna trav. C.so Meridionale
X
Fogna via Piave
Fogna via Isonzo
Fogna via Donadio
Sede Stradale Marciapiedi Traversa
Corso Meridionale
Ripristino pavimentazioni
X
X
X
X
X
X
X
23
13. QUADRO ECONOMICO DELLA SPESA E FONTI FINANZIAMENTO
ll calcolo della spesa è stato ottenuto redigendo un computo metrico-estimativo con prezzi unitari
desunti dal Prezzario Lavori Pubblici 2006 in Campania approvato con Deliberazione n. 2098 della
Giunta Regionale e pubblicato sul B.U.R.C. - numero speciale - del 14 Marzo 2006e da n.20 nuovi
prezzi di cui sono riportate nell’elaborato (REL 06) le relative analisi.
La Regione Campania, con nota prot. 1209 del 24/01/07, comunicava l’assegnazione in via
programmatica, nell’ambito dei finanziamenti di cui al POR Campania 2000/2006 – ATO2 –
Programmazione seconda fase, di un finanziamento di
€ 1.500.000 relativo ai lavori di
“Ristrutturazione rete fognante”.
Di seguito si riporta il quadro economico preliminare in cui si è tenuto conto che, per quanto
concerne le spese tecniche, tenuto conto
della difficoltà di garantire il rispetto della
programmazione dei lavori con personale tecnico interno si dovrà ricorrere a soggetti esterni.
Lavori a misura
Via Piave
462.443,90
Trav. C.so Meridionale
295.835,18
Via Isonzo
194.569,75
Via Donadio
122.939,07
Impianto by pass
21.500,00
TOT.
1.097.287,90
Di cui € 9.886 per oneri sicurezza intrinseci
Oneri per la sicurezza speciali a corpo
15.937,10
Tot. Lavori
1.113.225,00
Somme a disposizione
IVA(10% dell’art. 4 L.847/64)
111.322,50
Imprevisti (5% lavori)
55.661,25
IVA su imprevisti al 20%
11.132,25
Oneri discarica compreso IVA
60.000,00
Lavori in economia esclusi dall’appalto
18.000,00
IVA al 20% su lavori in economia
3.600,00
Spese progettuali
20.000,00
D.L., Coord. Sic., Contabilità e Collaudo
76.500,00
IVA D.L. e Collaudo
15.300,00
24
Commissioni aggiudicatici compreso IVA
5.400,00
Pubblicità compreso IVA
3.000,00
Accertamenti, verifiche compreso IVA
6.859,00
Tot. Somme a disposizione
TOTALE APPALTO
386.775,00
€
1.500.000,00
Il Progettista
ing. Antonio Palmese
25
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RELAZIONE IDRAULICA