Spettacoli
Corriere della Sera Lunedì 7 Gennaio 2008
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Con Palomba
I ribelli
Cate
Blanchett
Due nomination
ai Golden
Globes: una
come miglior
attrice per
«Elizabeth»,
un’altra come
non protagonista
per il film su Bob
Dylan
Moretti
secondo show
in romanesco
Tom Hanks
e Clooney
Hanks,
candidato ai
Globes (a
sinistra, con
Julia Roberts in
«Charlie’s
Wilson war»). A
destra Clooney,
solidale con gli
sceneggiatori
Hollywood Ancora incerta la serata dei premi che anticipano gli Oscar
«Divi contro i Golden Globes
Clooney guida la rivolta»
Accuse dalla Nbc, le star minacciano boicottaggi
La solidarietà degli
attori agli sceneggiatori
in sciopero potrebbe
fermare lo show. Divisi
i dirigenti della rete tv
No George no Oscar. Dopo esser stato accusato di aver fomentato il boicottaggio degli attori ai Golden Globes, Clooney
adesso minaccerebbe di guidare la rivolta contro la famosa
notte degli Academy Awards, i
premi più attesi del cinema. Il
carismatico attore, noto per le
sue idee democratiche e il suo
impegno civile e politico che di
recente l’ha portato a battersi
per la causa del Darfur, sarebbe
difatti alla testa della pattuglia
dei divi decisi a disertare que-
ste cerimonie in segno di solidarietà con gli sceneggiatori in
sciopero da oltre due mesi e ancora senza spiragli di soluzione.
Ma Clooney non è certo solo. Al
suo fianco sono già schierati nomi quali Julie Christie, Cate
Blanchett, Angelina Jolie, Denzel Washington, Tom Hanks,
Viggo Mortensen. E con loro, all’invito della Screen Actors Guild, il sindacato delle star di Hollywood, di non attraversare i
picchetti di sciopero, hanno
aderito una settantina di candidati ai Globes.
Insomma, tutti a casa per i
premi della Hollywood Foreign
Press, considerati l’anticamera
degli Oscar, che verranno consegnati il 13 gennaio. E se non ci
sarà soluzione alla vertenza sin-
dacale, tutti a casa anche per la
Notte delle Stelle, a cui quest’anno partecipano 63 Paesi, di scena a Los Angeles il 24 febbraio.
La Nbc intanto ha confermato la diretta dei Golden «in ogni
caso». Con o senza divi. «Stia-
mo cercando di convincerli a
cambiare idea», ha assicurato
una fonte della rete televisiva
ammettendo però che l’annuncio del sindacato attori ha messo la Nbc «in una situazione difficile». Ma da dietro le quinte
«High school musical»
Scelto lo Zac Efron italiano
ROMA — Si chiama Jacopo Sarno, ha 18 anni, gli occhi
azzurri, i capelli castani ed è di Milano. Sarà lui il nostro
Zac Efron, il protagonista della versione italiana di «High
School Musical» (il film musicale che ha avuto grande
successo in tv). Lo svela «Sorrisi e Canzoni». Lo
spettacolo teatrale, curato dalla Compagnia della Rancia,
debutterà il 19 marzo a Milano.
dell’emittente non tutti la pensano allo stesso modo. E qualcuno sarebbe su tutte le furie per
la «slealtà degli attori».
Clooney in primis. «Sappiamo che è lui la forza di questa
decisione. Lui che ha spinto i
colleghi a non attraversare i picchetti», ha detto una fonte della Nbc. D’altra parte, persone vicine a George negano che il divo candidato ai Golden Globes
per Michael Clayton si sia trasformato in agitatore sindacale.
«Non è proprio il tipo», ha assicurato un collaboratore dell’attore.
Quanto agli Oscar, lo sciopero degli sceneggiatori, potrebbe sabotare la serata in due modi: lasciando la cerimonia senza
testi o inducendo gli attori a di-
sertare in segno di solidarietà.
In ogni caso uno scenario devastante per la Academy, che dagli Oscar trae la sua ragione di
vita e di incassi.
Intanto, in attesa delle nominations del 22 gennaio, tra i titoli dati come favoriti per il miglior film straniero, 4 mesi 3 settimane e 2 giorni del rumeno
Cristian Mungiu, Persepolis della francese Marianne Satrapi, El
Orfanato dello spagnolo Juan
Antonio Bayona, Die Falscher
dell’austriaco Stefan Ruzowitzky. E Tornatore? Anche il
nostro regista sembrerebbe avere buone chances per entrare
nella cinquina con La sconosciuta, che negli Usa sarà distribuito tra febbraio e marzo.
ROMA — Non sono bastati i
360 posti del cinema Nuovo
Sacher di Roma per
contenere le tantissime
persone venute per assistere
al secondo appuntamento
di «Palomba e Palombella»
con Nanni Moretti e il
critico mascherato Johnny
Palomba. Dopo il successo
ottenuto prima di Natale, i
due nel loro «ritorno
epifanico», sono tornati a
leggere una selezione di
recensioni, ritratti, piccoli
editoriali, tratti dall'opera
omnia, scritta
rigorosamente in
romanesco, di Palomba,
personaggio diventato cult,
che si presenta in pubblico
sempre con il volto
nascosto da passamontagna
bianco e occhiali scuri.
Come in occasione del
primo incontro, a
introdurre le letture del
regista e del critico, è stata
la proiezione di due
documentari tratti dal dvd
di Palombella rossa, uscito
recentemente, come altri
film di Moretti, in una
nuova edizione ricca di
extra curata personalmente
dal cineasta.
G.Ma.
Il caso La stampa svizzera: flop di un disco
Concerti Il ciclo al Parco della Musica
Michelle: «Licenziata?
Non ne so nulla»
Un grande Pollini
Pappano non eccelle
Striscia
Stasera Michelle
Hunziker torna
per la quarta
volta al fianco di
Ezio Greggio
alla guida di
«Striscia la
notizia» su
Canale 5. Il 22
gennaio
condurrà con
Baudo la serata
dei Telegatti
MILANO — Il momento è
decisamente fortunato per la
bella showgirl. Qualunque cosa tocchi Michelle Hunziker
diventa oro. Musical, cinema,
tv (stasera torna a condurre
«Striscia la notizia» al fianco
di Ezio Greggio). L’unica spina nel fianco sembrerebbe essere la musica.
Ieri, un portavoce (non precisato) della casa discografica
tedesca Sony BMG (le due case sono fuse in un’unica società) avrebbe rivelato al quotidiano svizzero «Sonntagsblick», di non avere più intenzione di pubblicare altri album
della showgirl. Questo a causa del flop delle vendite del
suo primo (e unico, attualmente) cd «From noon till midnight», uscito un anno fa in
Germania, fermo a circa mille
copie.
La Hunziker, al telefono, cade proprio dalle nuvole. «Chi
avrebbe rivelato ciò? Sonntagsblick? Ma è la brutta copia
della Bild! Un giorno sì, e un
giorno no scrivono su di me.
Non sento più nessuno della
Bmg tedesca da tempo, da
quando è uscito il mio cd.
Che effettivamente è andato
male, ma non c’erano altri
progetti. Insomma questa dichiarazione mi pare del tutto
gratuita: io non ho chiesto di
fare altri dischi con loro. Perché sbandierare la loro intenzione?».
Insomma Michelle — che
tuttavia non perde la calma e
il buonumore (anche perché
se no le arriva un tapiro stasera direttamente sulla scrivania) — è molto scettica riguardo alla veridicità di queste dichiarazioni. «Il mio manager
tedesco mi avrebbe detto
qualcosa» spiega.
Poi ribadisce: «Il mio disco
è andato male, ma perché
non ho fatto promozione.
L’anno scorso ero impegnata
con "Striscia" e non sono mai
stata lì in Germania a lanciarlo. Tutti i prodotti hanno bisogno di lancio: visto con il film
di Natale?... Se non fai promozione, sparisci. Normale dunque che il mio disco sia sparito. E comunque è un buon
prodotto di cui sono orgogliosa».
Infine, conclude saggiamente: «Quando le cose vanno molto bene, c’è sempre
qualcuno pronto a dire che
hai toppato...».
Maria Volpe
Al piano
Maurizio Pollini,
protagonista di
un ciclo di nove
serate a Roma.
Nei giorni scorsi
il pianista ha
detto: «Il mio
grande
rimpianto? Ho
trascurato la
musica di Ravel,
al quale anteposi
Debussy»
ROMA — Il ciclo «Pollini
Prospettive», nove concerti,
cinque programmi al Parco della Musica con fior di musicisti
da Pappano a Eötvös, da Richard al Quartetto Hagen, è
un serbatoio di proposte e idee
che arricchisce ulteriormente il
già ricco programma della stagione di Santa Cecilia. Ma non
è un ciclo di musica contemporanea, seppur così si tenda a
definirlo. Oltre a musiche di repertorio (Chopin e Brahms),
prevede infatti il Novecento
storico di Debussy e Schönberg
e quello ormai in via di storicizzazione di Nono, Boulez,
Stockhausen e Maderna. È
dunque una riconsiderazione
della cosiddetta «Generazione
di Darmstadt», che vale qual
elemento di novità più di ogni
vetrina di giovani autori. A furia di dire che quel tempo è finito e lontano e che le generazioni successive sono mosse da
tutt'altra ratio, certi capolavori di quegli anni 50-60-70 infatti non si eseguono e non si
ascoltano più. Tra questi ultimi è per esempio un pezzo come «Aura» di Bruno Maderna, dell'ultimo Maderna, una
pagina che non sai se più ricca
di fantasia o d'erudizione or-
chestrale. Preceduta dalla felice trascrizione dello stesso Maderna di una 'Canzone a tre cori' di Gabrieli, la magia di «Aura» ha aperto il primo dei programmi delle «Prospettive»
(replica oggi e domani).
A dire il vero l'eccellente
Pappano non ne ha dato esecuzione memorabile. Forse ha
preso troppo alla lettera la suggestione del titolo e il pezzo è
risultato un po' lieve, con meno peso, sostanza e «attributi» del dovuto. Comunque un
bell'ascoltare. Così come l'esecuzione del 'Concerto per pianoforte n.1' di Brahms, con Pollini solista. Lungo esordio orchestrale, con Pappano musicalissimo, qualche incertezza
all'avvio del dialogo «solo/tutti», ma superato l'abbrivo, largo a tecnica, intesa, poesia, carattere. Da tempo non si ascoltava Pollini suonare così bene:
sempre acciaio, il suo suono,
ma morbido allo stesso tempo.
E la conferma è venuta da una
rapinosa, magica, accesa, sulfurea ma esattissima 'Ballata
n.1' di Chopin che il pianista
milanese ha offerto come bis,
nel tripudio di un pubblico
quasi da tutto esaurito.
Enrico Girardi
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«Divi contro i Golden Globes Clooney guida la rivolta»