VII GIOVEDÌ 18 GIUGNO 2015 GustaLO il Cittadino TERRITORIO Il solstizio d’estate ci guida nella scoperta di un gioiello del ’600 Nell’oratorio dell’Annunciata di Maleo, nella cappella del Santo Crocifisso, è raffigurata la configurazione astrale del 21 giugno, il giorno più lungo dell’anno n Il sole nella casa del Cancro, e la luna in Capricorno. Non è un oroscopo, è la configurazione astrale nel solstizio d’estate. Il 21 giugno potrebbe essere allora la data ideale per scoprire l’oratorio dell’Annunciata a Maleo, piccolo gioiello della Bassa. Perché il cielo del giorno più lungo dell’anno è raffigurato sulla volta della cappella del Santo Crocifisso. L’edificio è una preziosa architettura seicentesca, di pianta ellittica su cui si innestano i corpi rettangolari dell’atrio e del presbiterio. La decorano stucchi con apostoli datati 1695 e affreschi con figure e finte architteture di Giuseppe Zani , del 1754. L’edificio però ha una storia più antica, che risale al XV secolo, quando la chiesa era intitolata a Santa Maria della Pietà. Ed è in questa tradizione più antica che affonda le radici la cappella del Santo Crocifisso, aperta sul fianco sinistro dell’oratorio. La cappella, risalente al 1675 circa, è una meravigliosa macchina barocca. Lo stucco, sul fondo della parete, modella un altare abitato da sibille e da angeli, ognuno dei quali “parla” attraverso un cartiglio. Sono citazioni tratte dall’antico testamento (ma per le sibille sono frasi di invenzione) che prefigurano la morte sul Golgota e la resurrezione. In alto, sulla cimasa, un pellicano nutre i figli con il suo sangue, simbolo del sacrificio salvifico di Gesù. Sulla volta, lo zodiaco. Un nastro con le dodici case, il sole e la luna. In una chiesa lo troviamo soprattutto in età medievale, e neppure così diffusamente. In queste date è rarissimo. Si può spiegare forse con il taglio erudito dell’apparato, denso di citazioni. Il sole e la luna , in realtà, compaiono in modo ricorrente nelle Crocifissioni. Sono i simboli della valenza cosmica del sacrificio di Cristo. A Maleo, però, più che riassumere in sé la totalità del creato, acquistano una precisa fisionomia astronomica e completano i passi scritturali, che collocano l’evento in una prospettiva di pienezza dei tempi. «Cristo, luce del mondo - scrive Giannantonio Pisati in Nelle pietre la fede e la storia. L’oratorio dell’Annunciata di Maleo, volume pubblicato a conclusione dei lavori di restauro della chiesa – è il sole invincibile che con la sua risurrezione sconfigge la notte, nonostante il triste quanto necessario momento della crocifissione, quando agli occhi degli uomini tutto sembra perduto». Tutta questo questo fa da corni- ce a un magnifico crocifisso ligneo del Cinquecento. Le braccia snodabili suggeriscono che un tempo, nei giorni del triduo pasquale, veniva staccato dalla croce e “deposto”. È lui il cuore stesso di questa chiesa, fin da quando non era ancora l’Annunciata ma Santa Maria della Pietà. Alessandro Beltrami QUESTO SPECIALE Lo trovi anche su: www.ilcittadino.it nella sezione inserti/gustalo LA CURIOSITÀ GLI SCORCI DEL PAESE, CON VILLA TRECCHI E LA CHIESA RITRATTI SULLA CANTORIA DELL’ORGANO SETTECENTESCO n I restauri della chiesa dell’Annunciata hanno interessato anche il piccolo prezioso organo settecentesco. Fu qui collocato intorno tra il 1754 e il 1756, anni in cui fatta dipingere anche la cantoria con paesaggi. Che l’autore di questa decorazione sia lo stesso Giuseppe Zani che ha affrescato l’oratorio o altri, certamente è mano di un pittore esperto in fatto di vedute. Ma a differenza che altrove, dove i paesaggi sono di fantasia, qui le vedute – pur sempre con il gusto del pittoresco che contraddistingue questo genere – riprendono la stessa Maleo. Si riconoscono, infatti, perfettamente la villa Trecchi, forse afficanta dallo stesso oratorio dell’Annunciata, il castello Trivulzio-Trecchi e la chiesa collegiata dedicata ai Santi Gervasio e Protasio. A. B. A MALEO Sotto il titolo la chiesetta, qui sopra la cappella del Santo Crocifisso, a sinistra l’organo