LA VALUTAZIONE
SCOLASTICA
ASPETTI TEORICI E PRATICI
Dirigente Scolastico
Prof. Francesco Renzo
I.I.S.S. Liceo Scientifico-Liceo Classico “G. Stampacchia” Tricase (Le)
FINALITA’ DEL SEMINARIO

Richiamare la molteplicità dei significati e dei processi
implicati dalla valutazione scolastica

Sollecitare il confronto e la riflessione critica sulle pratiche
valutative individuali e collegiali

Favorire la convergenza sugli aspetti formali e sostanziali
delle pratiche valutative del Liceo

Promuovere la conformità dell’organizzazione e gestione
dei processi valutativi ai requisiti richiesti dal Progetto qualità
2
STRUTTURA DEL SEMINARIO
MODALITA’ DI SV0LGIMENTO
CONTENUTI





Gli scopi della valutazione
L’oggetto della valutazione
Gli strumenti della valutazione
Costruzione e somministrazione
delle prove
Correzione e valutazione delle
prove


Comunicazione introduttiva
Dibattito
3
1 - GLI SCOPI DELLA VALUTAZIONE
1.1 IL PROFILO ECONOMICO

La Scuola istituzione sociale destinataria di obiettivi e di risorse
- gli obiettivi - trasmettere alle nuove generazioni il capitale culturale dell’umanità
- formare le nuove generazioni perché sappiano conservarlo ed accrescerlo
- le risorse – professionali - strumentali - materiali

La valutazione
– misurazione del livello di raggiungimento degli obiettivi
- controllo della produttività delle risorse investite

La valutazione della “produttività del sistema”
- non solo per la rendicontazione all’esterno dei risultati raggiunti
- ma anche per la revisione critica del già fatto e per la progettazione del nuovo in progress

Il Progetto Qualità e la filosofia della “qualità totale”

Cultura d’impresa e Professionalità docente
4
1 - GLI SCOPI DELLA VALUTAZIONE
1.2 IL PROFILO GIURIDICO

La rilevanza giuridica degli aspetti sostanziali della valutazione
- Valutazione e certificazione : il valore legale del titolo di studio
- La certificazione e la destinazione scolastica e sociale dello studente

La rilevanza giuridica degli aspetti formali della valutazione
- La fondatezza ed attendibilità della valutazione
- La tenuta dei documenti giustificativi
- La completezza, coerenza, logicità degli atti e dei documenti
5
1 - GLI SCOPI DELLA VALUTAZIONE
1.3 IL PROFILO PEGAGOGICO

La funzione educativa della valutazione
- momento interno del dialogo educativo
- strumento di conoscenza delle potenzialità e dei reali
bisogni formativi di ogni alunno
- stimolo alla motivazione e partecipazione

Valutazione ed autovalutazione
- la valutazione guida all’autovalutazione
- l’autovalutazione stimolo alla crescita
- la crescita come incessante superamento del limite
6
1 - GLI SCOPI DELLA VALUTAZIONE
1.4 IL PROFILO DIDATTICO

La valutazione diagnostica (all’inizio)
-controlla e recupera i prerequisiti su cui fondare i nuovi apprendimenti
- tenta di ridurre le differenze all’inizio del percorso per contrastare l’insuccesso

La valutazione formativa ( dopo ogni unità didattica o di apprendimento)
- regola il processo di insegnamento –apprendimento
- sostiene e non solo controlla gli apprendimenti di ciascuno
- la didattica dell’errore
- verifica costantemente l’adeguatezza e l’efficacia del lavoro didattico e dei suoi metodi


La valutazione sommativa ( dopo ogni modulo)
- Controlla e sviluppa gli obiettivi formativi più duraturi e complessi
( l’organizzazione e strutturazione delle conoscenze, la loro comprensione,l’ applicazione)
- fornisce allo studente indicazioni significative sull’adeguatezza degli esiti formativi
- fornisce al docente indicazioni attendibili sui bisogni formativi dello studente per gli idei
- verifica la validità della programmazione didattica e/o la necessità di una sua
rimodulazione ai fini del raggiungimento degli obiettivi
Interdipendenza tra efficienza dei sistemi valutativi ed efficacia dei processi didattici
7
1 - GLI SCOPI DELLA VALUTAZIONE
1.5 IL PROFILO PSICOLOGICO

La valutazione e la psicologia dell’alunno
- l’adolescenza e la ricerca dell’identità personale
-valutazione , autovalutazione e strutturazione del “concetto di sé”
- la valutazione scolastica e le dinamiche del gruppo classe

La valutazione e gli atteggiamenti del docente
- si valutano la qualità della prova e le “prestazioni intellettuali”
e non la qualità della persona
- gli stereotipi del docente influenzano e/o predeterminano
sia la prestazione sia il risultato
8
1 - GLI SCOPI DELLA VALUTAZIONE
1.6 - IL PROFILO ETICO

Validità degli strumenti valutativi
- valutazioni basate su prove non chiaramente giustificate dal percorso
formativo, in quanto improprie o inadeguate per eccesso o per difetto,
generano demotivazione e/o rifiuto

Oggettività dei parametri valutativi
- un sistema di rilevazione “oggettiva”dell’errore e dell’attribuzione del
punteggio educa all’autovalutazione e alla riflessione autocritica

Trasparenza dei criteri valutativi
- rendere espliciti preventivamente i criteri secondo cui si procederà
all’assegnazione dei voti evita sentimenti di ingiustizia e di arbitrio

Attendibilità dei risultati
- somministrare la prova in condizioni controllate, evitando qualunque
interferenza che alteri o manipoli gli esiti, educa alla responsabilità e alla
legalità
9
2 - L’OGGETTO DELLA VALUTAZIONE
2.1 Che cosa valutiamo a scuola?






ciò che gli alunni sanno ?
ciò che sanno riferire oralmente o per iscritto?
ciò che sanno spiegare, giustificare, interpretare ecc.?
ciò che sanno utilizzare, applicare, trasferire ecc.?
ciò che sanno analizzare,scomporre - ricomporre?
ciò che in modo autonomo ed originale sanno progettare e
realizzare?
Ciò che sanno e sanno fare: le conoscenze e le competenze
intellettuali
10
2 - L’OGGETTO DELLA VALUTAZIONE
2.2 Simmetria tra gli obiettivi della valutazione e gli obiettivi della
Scuola e del processo di insegnamento-apprendimento

Gli obiettivi della valutazione
- ciò che gli alunni sanno e sanno fare =
= le conoscenze e le competenze intellettuali

Le finalità generali della Scuola
- trasmettere alle nuove generazioni il capitale culturale dell’umanità
- formare le nuove generazioni perché possano conservarlo ed
accrescerlo

Gli obiettivi dell’insegnamento-apprendimento
- trasmettere i saperi disciplinari
- sviluppare le capacità e formare le competenze
11
2 - L’OGGETTO DELLA VALUTAZIONE
2.3- Interdipendenza tra processo di insegnamento-apprendimento e
valutazione
1.
Si possono valutare solo gli obiettivi che l’attività didattica ha
intenzionalmente e concretamente perseguito
2.
Nell’attività didattica si perseguono e si realizzano effettivamente
solo gli obiettivi formativi che concretamente si valutano
- i contenuti e gli obiettivi delle prove testimoniano i contenuti e
gli obiettivi dell’insegnamento-apprendimento
12
2 - L’OGGETTO DELLA VALUTAZIONE
3.
Chiarezza e rigore nella valutazione implica e
presuppone chiarezza e rigore nella
progettazione e nella gestione dell’attività di
insegnamento-apprendimento
- indicare con chiarezza gli obiettivi di una o più
unità didattiche significa aver prefigurato gli
obiettivi della valutazione
- definire all’inizio, in termini operativi, gli obiettivi
della valutazione, predisponendo le prove,
significa dare certezza al percorso didattico.
13
2 - L’OGGETTO DELLA VALUTAZIONE
2.4 -La centralità degli obiettivi nella ricerca teorica
e nella pratica didattico-educativa
 Gli studi psico-pedagogici, le ricerche didattiche, le
riforme scolastiche degli ultimi 30 anni nei diversi
paesi hanno posto al centro la definizione degli
obiettivi.
 Un’istituzione scolastica, un corso di studi, un
percorso didattico senza definizione esplicita dei
propri obiettivi è una nave senza bussola e senza
carta di navigazione.
14
2 - L’OGGETTO DELLA VALUTAZIONE
 2.41 -La centralità degli obiettivi nella
ricerca teorica e nella pratica didatticoeducativa
 Il docente
è - “funzionario” della propria disciplina,
- “prigioniero” del libro di testo o della prassi
didattica se non ha chiara consapevolezza
degli obiettivi formativi di ciò che insegna
- diventa professionista
se sa selezionare e finalizzare
intenzionalmente i saperi disciplinari a
specifiche e concrete finalità formative.
15
2 - L’OGGETTO DELLA VALUTAZIONE
2.5 La Definizione degli Obiettivi
 Definire gli obiettivi di un percorso formativo
significa:
- descrivere per ogni obiettivo il comportamento,
la prestazione intellettuale, ciò che l’alunno deve
sapere e saper fare al termine del percorso;
- specificare le priorità, la gerarchia, la
tassonomia degli obiettivi;
16
2 –L’OGGETTO DELLA VALUTAZIONE
2.5 - LA TASSONOMIA DEGLI OBIETTIVI
DI BLOOM
1 - Conoscenza di dati, fatti, principi, leggi , teorie
ecc.
2 – Comprensione capacità di interpretare,
trasporre dati, fatti ecc
3 – Applicazione capacità di utilizzare le
conoscenze in situazioni e forme nuove
4 – Analisi capacità di individuare gli elementi, le
relazioni, i principi organizzativi delle conoscenze
5 – Sintesi capacità di produrre il nuovo mediante la
rielaborazione personale
6 – Valutazione capacità di formulare criteri e giudizi
17
interni ed esterni
2 –L’OGGETTO DELLA VALUTAZIONE
2.6 - LE ALTRE TASSONOMIE DEGLI OBIETTIVI



Campo cognitivo: - Tassonomia di Guilford – operazioni, contenuti, prodotti
- Tassonomia di Gagnè-Merrill – comportamenti emozionali,
psicomotori, di memoria,
cognitivi complessi
- Tassonomia di Gerlach e Sullivan- operazioni mentali
Campo affettivo – Tassonomia di Krathwohl – ricezione, coscienza, volontà…
impegno, concettualizzazione del valore,
organizzazione di un sistema di valori…
Campo psicomotorio- Tassonomia di Harrow –movimenti riflessi…capacità fisiche
abilità motorie e comunicative
18
2 –L’OGGETTO DELLA VALUTAZIONE
2.7 - GLI OBIETTIVI COGNITIVI DEL POF

Formazione culturale rigorosa ed aggiornata

Conoscenza della realtà culturale del nostro tempo

Conoscenza della realtà socio-culturale del territorio
19
2 –L’OGGETTO DELLA VALUTAZIONE
2.7 - GLI OBIETTIVI OPERATIVI DEL POF
 Consolidamento delle competenze linguistico- espressive
 Potenziamento delle capacità logico-formali
 Sviluppo delle capacità di applicazione delle conoscenze
 Sviluppo del pensiero creativo
20
2 –L’OGGETTO DELLA VALUTAZIONE
2.7 - GLI OBIETTIVI COMPORTAMENTALI DEL POF
 atteggiamenti positivi verso se stessi e gli altri (orient.)
 interesse e rispetto per modelli culturali diversi (interc.)
 azioni costruttive verso il territorio (educ. ambientale)
 relazioni positive verso le istituzioni (educ. alla legalità)
21
2 –L’OGGETTO DELLA VALUTAZIONE
2.5 - LA TASSONOMIA DEGLI
OBIETTIVI DI BLOOM
1 - Conoscenza di dati, fatti, principi,
leggi , teorie ecc.
2 – Comprensione capacità di
interpretare, trasporre dati, fatti ecc
3 – Applicazione capacità di utilizzare le
conoscenze in situazioni e forme
nuove
4 – Analisi capacità di individuare gli
elementi, le relazioni, i principi
organizzativi delle conoscenze
5 – Sintesi capacità di produrre il nuovo
mediante la rielaborazione personale
6 – Valutazione capacità di formulare
criteri e giudizi interni ed esterni
2.7 - GLI
1.
2.
2.
OBIETTIVI DEL POF
- Cognitivi :
Formazione culturale rigorosa ed aggiornata
Conoscenza della realtà culturale del nostro
tempo
Conoscenza della realtà socio-culturale del
territorio
- Operativi –
3. Consolidamento delle competenze
linguistico-espressive
3/4 Potenziamento delle capacità logico-formali
3/4
- Sviluppo delle capacità di applicazione
delle conoscenze
5/6
- Sviluppo del pensiero creativo
-Comportamentali: - atteggiamenti positivi verso se stessi e gli
altri (orient.)
- interesse e rispetto per modelli culturali
diversi (interc.)
- azioni costruttive verso il territorio (educ.
ambientale)
- relazioni positive verso le
istituzioni (educ. alla legalità
22
2 –L’OGGETTO DELLA VALUTAZIONE
2.8
OBIETTIVI
POF
x
TASSONOMIA BLOOM
1 – Conoscenza dei contenuti culturali fondamentali
delle discipline del curricolo con riferimenti anche
alla realtà del nostro tempo e del nostro territorio
2 – Sviluppo delle competenze inettelluali logico-linguistiche
- comprensione – interpretare, spiegare, trsporre ecc.
- applicazione – utilizzare , applicare, trasferire ecc.
- analisi - scomporre, analizzare, decodificare
3 – Sviluppo del pensiero creativo
sintesi valutazione - progettare, produrre, valutare
23
3 – GLI STRUMENTI DELLA VALUTAZIONE
3.1 – VALUTAZIONE E MISURAZIONE
 La Misurazione
- è la registrazione quantitativa delle prestazioni intellettuali
 La Prova
- è lo strumento che crea artificialmente la prestazione
intellettuale che si vuole misurare
 La Valutazione
- è l’interpretazione e classificazione del risultato della
misurazione ( il punteggio) mediante un criterio ed una
scala (il voto)
24
3.1 – VALUTAZIONE E MISURAZIONE
LA FONDATEZZA DELLA VALUTAZIONE
DIPENDE DALLA
PRECISIONE
VALIDITÀ
ATTENDIBILITÀ
DELLA MISURAZIONE E DELLA PROVA
25
3 – GLI STRUMENTI DELLA VALUTAZIONE
3.2 PRECISIONE VALIDITA’ ATTENDIBILITA’
 Precisione =
- Chiarezza e non ambiguità nella definizione degli obiettivi
da misurare
- Uniformità nella scelta dei contenuti della prova
-Oggettività nella correzione
26
3 – GLI STRUMENTI DELLA VALUTAZIONE
 3.2 PRECISIONE VALIDITA’ ATTENDIBILITA
 Validità =
- Rappresentatività degli obiettivi del percorso formativo
- Coerenza dei contenuti con il percorso formativo
27
3 – GLI STRUMENTI DELLA VALUTAZIONE
 3.2 PRECISIONE VALIDITA’ ATTENDIBILITA
 Attendibilità =
- Neutralità delle condizioni ambientali in cui si svolge
la prova
- Indipendenza della prova da ogni interferenza o
manipolazione esterna
28
3 – GLI STRUMENTI DELLA VALUTAZIONE
PROVE TRADIZIONALI
PROVE OGGETTIVE
STRUTTURATE
PROVE
SEMISTRUTTURATE
Interrogazioni
Vero/falso
Quesiti a risposta aperta
predefinita
Compiti scritti
Completamenti
Problemi
Corrispondenze
Domande strutturate
Scelte multiple
Saggio breve
Quesiti con più risposte
esatte
29
3 – GLI STRUMENTI DELLA VALUTAZIONE
PRECISIONE
VALIDITA’
INTERROGAZ.
COMPITI
SCRIT. TRAD.
PROVE
STRUTTUR.
PROVE
SEMISTRUT.
Chiarezza
obiettivi
0
0
2
2
Uniformità
svolgimento
0
2
2
2
Oggettività
Correz / valut.
0
0
2
1
o
1
1
2
1
1
1
2
Neutralità
condizioni
0
2
2
2
Indipendenza
esaminatore
0
2
2
2
Dialogo
educativo
2
0
0
0
1
1/2
1/5
1/3
Rappresentat.
obiettivi
Coerenza
contenuti
ATTENDIBILIT
A’
RELAZIONE
TEMPO
30
4 - COSTRUZIONE E SOMMINISTRAZIONE
DELLA PROVA
4.1a – LA PIANIFICAZIONE DELLA PROVA
 Definire le condizioni spazio-temporali della prova
-
partire dal tempo a disposizione nella costruzione della prova
significa commisurarla alle reali condizioni di fattibilità
- tenere presente nella fase di pianificazione la situazione
logistica significa scegliere una tipologia e/o struttura funzionali
per l’attendibilità della prova
31
4 - COSTRUZIONE E SOMMINISTRAZIONE
DELLA PROVA
 4.1b – LA PIANIFICAZIONE DELLA PROVA
 Individuare i contenuti fondamentali
- la padronanza della struttura concettuale della disciplina
è il primo obiettivo del POF e della Tassonomia di Bloom
- la prova deve essere centrata sui punti nodali del percorso
formativo e riservare spazi residuali/opzionali ad aspetti o
approfondimenti particolari
32
4 - COSTRUZIONE E SOMMINISTRAZIONE
DELLA PROVA
4.1c – LA PIANIFICAZIONE DELLA PROVA
 Definire gli obiettivi operativi
- richiamare le competenze intellettuali
- dichiarate all’inizio del percorso formativo
nella progettazione didattica di Dipartimento,
- specificate nel piano mensile degli interventi
didattici di settore
33
4 - COSTRUZIONE E SOMMINISTRAZIONE
DELLA PROVA
 4.1d – LA PIANIFICAZIONE DELLA PROVA

Definire la tipologia e la struttura della prova
- scegliere la tipologia in relazione agli obiettivi
- ove necessario articolare la prova in diverse parti
con tipologie diverse in relazione ai diversi obiettivi
34
-COSTRUZIONE E SOMMINISTRAZIONE
DELLA PROVA
 4.1e – LA PIANIFICAZIONE DELLA PROVA
 Definire la griglia di correzione:
- Le risposte attese (per i quesiti a risposta aperta)
- L’importanza dei diversi obiettivi
- Il peso delle diverse tipologie di quesiti
- Il punteggio da attribuire ad ogni quesito
- Eventuali penalizzazioni per le risposte errate
35
4 - COSTRUZIONE E SOMMINISTRAZIONE
DELLA PROVA
OBIETTIVI
e
CONTENUTI
1°
TEMA/PROBL.
2° A TEMA/PROBL
CONOSC.
FONDAM.
SC.MUL.
OPERAZ.
LOGICHE
LINGUIST.
DOMAND.
STRUTT.
QUESITO.
QUESITO
SC.MUL.
3°
TEMA/PROBL
SC.MUL
DOMAND.
STRUTT.
4°
TEMA/PROBL
QUESITO
SC.MUL.
QUESITO
5°
TEMA/PROBL
V/F
QUESITO
APPROFOND
PERSONALI
PENSIERO
CREATIVO
GRIGLIA
DI CORREZIONE
1 -Le risposte attese
QUESITO
QUESITO
2 - L’importanza dei diversi
obiettivi
3 -Il peso delle diverse
tipologie di quesiti
DOMAND.
STRUTT.
QUESISTO
SC.MUL.
4 -Punteggio da attribuire
ad ogni quesito
5 – eventuali penalizzazioni
36
4 - COSTRUZIONE E SOMMINISTRAZIONE
DELLA PROVA
4.2 a – LA SOMMINISTRAZIONE DELLA PROVA
- Comunicazione iniziale a tutti gli studenti di
- griglia di correzione
- criteri e parametri di valutazione
- vincoli e condizioni (durata, uso di sussidi ecc)
- eventuali delucidazioni
- eventuali penalizzazioni (risposte errate ecc.)
37
4 - COSTRUZIONE E SOMMINISTRAZIONE
DELLA PROVA
 CALCOLO DELLA PENALIZZAZIONE PER LE RISPOSTE
ERRATE
 Penalizzazione= (Risp. Esat.- Risp.Sbag./ n° alt.-1) punt.que.
38
4 - COSTRUZIONE E SOMMINISTRAZIONE
DELLA PROVA
4.2 b – LA SOMMINISTRAZIONE DELLA PROVA
I vincoli spazio-temporali e organizzativi
- la durata della prova e la sistemazione logistica degli studenti
vanno tenuti presenti nella definizione della struttura, composizione e
modalità di svolgimento della prova
- l’organizzazione e la vigilanza
devono garantire attendibilità alla prova
39
4 - COSTRUZIONE E SOMMINISTRAZIONE DELLA PROVA
4.2 c – LA SOMMINISTRAZIONE DELLA PROVA
Il principio dell’attendibilità
Una prova non attendibile non solo è inutile,
ma è anche dannosa, perché fuorviante
per valutatore e valutato.
40
5 – CORREZIONE E VALUTAZIONE
5.1 – IL PRINCIPIO DELL’OGGETTIVITA’
- Correzione oggettiva
- è indipendente dal valutatore
- cambiando il valutatore non cambia il risultato
- Nelle Prove strutturate la correzione è oggettiva
- le risposte esatte sono predefinite
- i punteggi sono predeterminati
41
5 – CORREZIONE E VALUTAZIONE
5.1 – IL PRINCIPIO DELL’OGGETTIVITA’
-
Nelle prove semistrutturate la correzione può tendere all’oggetività
- se si definiscono prima della correzione le risposte attese
- se si utilizza una griglia di correzione analitica per obiettivi
e punteggi
-
Nelle prove tradizionali, (interrogazioni comprese), si può limitare
la soggettività valutativa mediante:
- l’esplicitazione degli obiettivi della prova;
- la costruzione di una griglia di correzione apposita;
- la definizione preventiva dei parametri valutativi.
42
5 – CORREZIONE E VALUTAZIONE
5.2 – IL PRINCIPIO DELLA TRASPARENZA
- Diritto del valutato
- giuridico: conoscere non solo il risultato, ma anche i criteri,
la procedura valutativa che lo ha determinato
- formativo: comprendere i limiti della propria prestazione per
migliorarla
- Dovere del valutatore
- giuridico: esplicitare i criteri di correzione, formalizzarli,
documentarli
- educativo e didattico: giustificare la valutazione per favorire
l’apprendimento e l’autovalutazione
43
5 – CORREZIONE E VALUTAZIONE
5.3a – I CRITERI DI VALUTAZIONE
- Il Criterio nella valutazione è lo standard formativo di riferimento
nella trasformazione del punteggio della correzione in voto
- Criteri relativi ( utilizzabili talvolta per le prove formative)
- valutare la prova in relazione al punto di partenza dell’alunno
- valutare la prova del singolo alunno in relazione
all’andamento complessivo della classe ( l’andamento della
classe si può analizzare calcolando la media, la mediana, la moda)
44
5 – CORREZIONE E VALUTAZIONE
MEDIA- MEDIANA- MODAPer una classe di 22 alunni che hanno riportato in una prova
composita di 15 questi i seguenti punteggi
18-20-20-23-25-25-25-28-28- 32 –33 –34- 34-35- 39
MEDIA = Totale punti/ n° alunni =
MEDIANA= 28
MODA= 25
45
5 – CORREZIONE E VALUTAZIONE
5.3b– I CRITERI DI VALUTAZIONE
-Criterio assoluto (necessario per le prove sommative)
- valutare la prova tenendo presenti le conoscenze e
competenze di uno studente ideale dell’età e della
classe di riferimento
Il Criterio assoluto non può essere fissato in modo autoreferenziale
dal singolo docente, ma solo da un gruppo di docenti della stessa
disciplina e classe d’insegnamento, che possono mettere a
confronto le proprie competenze ed esperienze didattiche
46
5 – CORREZIONE E VALUTAZIONE
 5.3c– I CRITERI DI VALUTAZIONE

La soglia di sufficienza
 è la misura di riferimento per la trasformazione del
punteggio in voti
 stabilito quale punteggio corrisponde al 6, si determinano
meccanicamente tutti gli altri
47
5 – CORREZIONE E VALUTAZIONE
 5.3c– I CRITERI DI VALUTAZIONE

La soglia di sufficienza nei Criteri relativi
 se si fa riferimento al gruppo classe, la soglia di
sufficienza viene definita in rapporto al punteggio
medio della classe
 si determina aposteriori dopo lo svolgimento e la
correzione della prova
48
5 – CORREZIONE E VALUTAZIONE
5.3d– I CRITERI DI VALUTAZIONE
- La soglia di sufficienza nel Criterio assoluto
- è data dalle conoscenze e competenze ritenute
irrinunciabili al termine del segmento del percorso
formativo.
- si calcola sommando i punti dei quesiti relativi alle
conoscenze e competenze ineludibili.
- Va definita apriori contestualmente alla pianificazione
della prova.
49
5 – CORREZIONE E VALUTAZIONE
5.3C – LA CORREZIONE DELLA PROVA: I TEMPI
-
Nella valutazione formativa
- la correzione della prova deve essere tempestiva
per favorire nello studente il riconoscimento dell’errore
e quindi l’apprendimento .
-diversamente perde l’efficacia formativa.
-
Nella prova sommativa periodica
- la correzione della prova deve avvenire in tempi utili
- per l’organizzazione e attivazione degli IDEI
- per la rimodulazione della programmazione.
50
6 – PROGETTAZIONE REALIZZAZIONE E VALUTAZIONE
DEGLI INTERVENTI FORMATIVI
 6.1 - PRINCIPIO DI CONGRUENZA
In un sistema di qualità
-la progettazione generale degli interventi formativi;
- il piano di lavoro mensile per la realizzazione degli interventi;
- la misurazione e valutazione dei risultati formativi;
devono essere tra loro congruenti
51
6 - PROGETTAZIONE REALIZZAZIONE E VALUTAZIONE
DEGLI INTERVENTI FORMATIVI

1.
6.2a MODIFICHE ALLA STRUMENTAZIONE E
ORGANIZZAZIONE DIDATTICA
Rendere il Piano degli intereventi congruente
con la Progettazione didattica generale,
mediante l’esplicitazione degli obiettivi e degli
strumenti attuativi.
52
6 - PROGETTAZIONE REALIZZAZIONE E VALUTAZIONE
DEGLI INTERVENTI FORMATIVI
6.2b MODIFICHE ALLA STRUMENTAZIONE E
ALL’ORGANIZZAZIONE DIDATTICA

Rendere la verifica periodica del Piano degli
interventi formativi significativa ed efficace ai
fini di un accertamento del grado di attuazione
dello Piano stesso e del livello di
raggiungimento dei suoi obiettivi, mediante una
specifica valutazione sommativa.
53
6 - PROGETTAZIONE REALIZZAZIONE E VALUTAZIONE
DEGLI INTERVENTI FORMATIVI
6.2a MODIFICHE ALLA STRUMENTAZIONE E
ORGANIZZAZIONE DIDATTICA
1.
Assicurare la massima congruenza della
valutazione sommativa con gli obiettivi e
contenuti del percorso formativo,
predisponendo nelle linee essenziali la struttura
ed i contenuti della prova sommativa
contestualmente al Piano degli interventi
formativi
54
NUOVI FORMAT
PIANO DEGLI INTERVENTI FORMATIVI
format\Piano degli interventi didattici.doc
PROVA SOMMATIVA PERIODICA
format\Prova sommativa periodica.doc
ANALISI RISULTATI PROVA SOMMATIVA
format\Risultati prova sommativa.xls
BIBLIOGRAFIA
 M. Gattullo – Docimologia ed educazione.
Valutazione e misurazione nella scuola, Armando
Ed., Roma, 1985;
 G. Dominici – Manuale della valutazione scolastica,
Laterza, Bari 1993;
 B. Vertecchi- Valutazione e qualità degli studi,
Tecnodid, Napoli 1989.
56
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