L’APICOLTURA NELLA BERGAMASCA
L’apicoltura in provincia di Bergamo rappresenta un fonte integrativa di reddito per gli
agricoltori e per gli appassionati.
La produzione media annuale degli alveari è di circa 18 Kg di miele.
Il grande apporto economico che l'apicoltura dà non è legato solo alla produzione di miele,
bensì al servizio di impollinazioni che le api esercitano sul territorio a favore della
vegetazione.
La maggior parte degli alveari è ubicato nella fascia collinare dove sono presenti diverse
essenze nettarifere ed il clima è particolarmente adatto all'allevamento delle api.
In provincia di Bergamo sono circa 1200 gli apicoltori presenti di cui quasi 600 iscritti alla
nostra Associazione con un patrimonio di oltre 11.000 alveari.
La media di alveari posseduti per apicoltore è di 13, numero che ci colloca vicino alla media
lombarda di 16 alveari per apicoltore.
Facendo una distribuzione degli apicoltori per classi di appartenenza in base al numero di
alveari posseduti il 61% dei produttori possiede meno di 10 alveari, il 30% possiede tra 11 e
35 alveari, il 6% possiede da 36 a 50 alveari, il 2% ha da 51 a 70 alveari ed infine solo l'1%
possiede più di 70 alveari.
Gli apicoltori bergamaschi professionisti sono circa una decina.
La maggior parte degli alveari sono dichiarati stanziali, utilizzano solo le fioritura che si
succedono nei pressi della postazione; circa il 10% degli apicoltori sono interessati alla pratica
del nomadismo, seguendo con i loro alveari le fioriture.
Il percorso tipo dell'apicoltore bergamasco comincia in pianura sulla fioritura della robinia, si
sposta poi a giugno in zona di fioritura del castagno in media collina per poi terminare la
transumanza sulle fioritura montane nel mese di luglio.
La quasi totalità degli apicoltori bergamaschi commercializzano direttamente i loro prodotti,
miele, polline, pappa reale, propoli, utilizzando marchi propri oppure con il marchio
dell'associazione produttori apistici di appartenenza.
Il compito istituzionale delle associazione di produttori apistici è di aiutare gli apicoltori nella
commercializzazione dei loro prodotti definendo standard qualitativi e modalità comuni di
immissione dei prodotti sul mercato, inoltre hanno la finalità di elevare lo standard
professionale dei propri iscritti con iniziative, convegni, indicazioni tali da mettere in
condizione l'apicoltore di operare correttamente con i propri alveari, nel pieno rispetto delle
leggi e regolamenti in vigore e con il fine ultimo di
tutelare i consumatori dei prodotti dell'alveare.
Curiosità:
Nel 1928 nel territorio della Provincia di Bergamo
operavano 1532 apicoltori con un parco alveari di
3689 alveari razionali e con 3205 alveari villici o
buoni.
La produzione in quella annata apistica fu di 193,
90 quintali di miele e 14, 52 quintali di cera;
produzione per alveare di circa 3 Kg.
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