Comunicato Stampa
Domnica Cemortan a SKY TG24:
“Schettino? Il comandante migliore della compagnia”
Questa sera a “Rapporto Carelli” la donna moldava che era a bordo della Concordia
racconta la notte del naufragio
in una lunga intervista inedita
“Sono scesa alle 23.50 e lui era ancora a bordo”
“Era impossibile riuscire a sentire
chi chiedeva aiuto dall’acqua”
Roma, 24 gennaio 2012. “Le accuse contro il capitano Francesco Schettino, che è stato definito
incompetente… Lui è il comandante migliore della compagnia. Lo prova il fatto che dopo che la nave
si è inclinata, è riuscito comunque a portarla più vicino a riva, per facilitare il lavoro dei soccorsi.
L’accusa di essere uscito per primo dalla nave? È falsa! Io personalmente ho abbandonato la nave
alle 23.50-24, e lui era ancora lì. Schettino il suo mestiere l’ha fatto molto bene”. Sono queste le
dichiarazioni di Domnica Cemortan in un’intervista trasmessa da Sky Tg24 nel corso della
puntata di Rapporto Carelli, in onda questa sera alle 20.35.
Di seguito il testo integrale dell’intervista:
Io sono arrivata a riva intorno a mezzanotte-l’una. Abbiamo cercato molto le persone che c’erano lì
intorno per raggrupparle. C’era molta confusione, era difficile capire chi chiedeva aiuto, tutti erano
agitati. Era buio pesto. Noi cercavamo di individuare chi era ancora in acqua e aveva bisogno
di aiuto, per andare a recuperarlo. C’era moltissima confusione, grida, allarmi. Era
impossibile riuscire a sentire chi chiedeva aiuto dall’acqua. Quando sono arrivata a riva, i miei
colleghi erano già lì, schierati. Tutti i naufraghi che uscivano dall’acqua venivano spogliati dai vestiti
bagnati e dal salvagente. Io personalmente avevo due tute termiche, ho spogliato una coppia di
francesi e le ho date a loro. Erano tute termiche intere, per evitare che si congelassero. Noi del
personale avevamo fatto dei corsi prima di imbarcarci sulla nave, perché questo non è un gioco, la
Costa è una compagnia seria. Ha una flotta di sedici navi da crociera da quattromila persone l’una.
Ogni dipendente che sale sulla nave è obbligato a fare questi corsi. Io, per esempio, ho seguito un
corso di tre settimane in Italia. Mi hanno preparata psicologicamente e moralmente per affrontare
situazioni del genere. Durante questo corso di formazione in Italia mi hanno insegnato a saltare in
acqua da 5 metri, o anche come si apre un gommone, qual è il posto di ogni cosa sulla nave e come si
usa. Ci hanno spiegato come salvare i passeggeri in caso d’infarto e in caso di panico. Se non fosse
stato per questi corsi, io me ne sarei stata in un angolo, paralizzata dalla paura. Non avrei agito
come ho fatto. I corsi di formazione della compagnia hanno preparato molto tutti noi del personale.
Io ho sentito che la tv russa ha dichiarato che l’equipaggio della nave e il comandante erano
incompetenti. E’ una cosa inaccettabile, inammissibile: perché se un capitano è incompetente, come
può salvare oltre 4000 persone?
D. Ma avrai ancora il coraggio di lavorare su una nave da crociera?
Non sarà un problema. Un simile naufragio non capita ogni mese, e comunque, anche se dovesse
succedere di nuovo, sono in grado di affrontarlo. La prossima volta saprei che cosa fare ancora
meglio.
D. Le speculazioni dei giornalisti ti hanno infastidita?
Sì, molto. Per questo ringrazio i giornalisti che mi hanno contattata direttamente, altrimenti li avrei
cercati io per dare la mia versione. Io guardo la tv russa e sono rimasta scioccata dalle informazioni
che hanno dato. Voglio sottolineare che i primi passeggeri che sono stati evacuati dalla nave erano
russi.
D. E’ stato un caso o è stato fatto espressamente?
Quando è stato dato l’allarme, i passeggeri sono andati nei punti di ritrovo e i russi sono stati i primi
ad essere evacuati e ad arrivare a riva. Visto che i passeggeri russi sono stati messi in salvo per primi,
non hanno potuto vedere molte delle cose che raccontano. Loro non immaginano neanche che cosa
ha vissuto chi è rimasto sulla nave più a lungo. L’imbarcazione si è inclinata, la luce si è spenta, e i
passeggeri dovevano arrivare alle scialuppe in queste condizioni. E’ stato scioccante, davvero quei
passeggeri hanno dimostrato una grande forza d’animo.
D. I passeggeri russi hanno vissuto comunque una grande paura
Sì, è vero. Ma sono stati molto più tragici i momenti successivi.
C’erano persone con le gambe rotte, anziani, molto sangue, buio… Avrebbero dovuto viverlo per
capirlo. E poi non hanno visto come i miei colleghi aiutavano gli altri passeggeri. Come possono
dire che noi, il personale, siamo stati incompetenti? Più di 4000 persone sono vive. Se
fossimo stati davvero degli incompetenti, magari saremmo riusciti a trarre in salvo solo noi
stessi. Non pensa? Cosa ci sarebbe importato di salvare altre persone. Io ho visto con i miei stessi
occhi come i miei colleghi si stavano dando da fare. Quando abbiamo toccato terra, anche noi
avremmo potuto essere in stato di choc. Non è una cosa che succede tutti i giorni.
D. E’ la prima volta che ti capita?
Certo che è la prima volta! I miei colleghi hanno mantenuto nervi saldi per continuare a trarre in salvo
i passeggeri. Per dare loro informazioni, per radunarli e spiegare la situazione. Anche noi
dell’equipaggio siamo esseri umani, abbiamo diritto a sbagliare Per me tutte queste proteste da
parte dei russi sono inammissibili. Tutti i passeggeri di ogni nazionalità sono stati calmi , hanno
capito la situazione. I russi invece hanno protestato: ma a che pro protestare? Erano vivi e vegeti.
Tutti i russi che erano imbarcati – 63 o 73, non ricordo con esattezza – sono stati salvati.
Le accuse contro il capitano Francesco Schettino, che è stato definito incompetente… Lui è
il comandante migliore della compagnia. Lo prova il fatto che dopo che la nave si è inclinata,
è riuscito comunque a portarla più vicino a riva, per facilitare il lavoro dei soccorsi. L’accusa
di essere uscito per primo dalla nave? E’ falsa! Io personalmente ho abbandonato la nave
alle 23.50-24, e lui era ancora lì.
Dopo che l’imbarcazione si è inclinata, chi l’ha guidata verso l’isola? Non è andata certo da sola.
Giusto? Il comandante era lì sul ponte per condurla. Per portare avanti una nave in simili condizioni
devi esserne in grado. Noi che non siamo marinai non ci intendiamo di queste cose, ma gli ufficiali
capiscono bene che lui ha svolto un buon lavoro. Schettino il suo mestiere l’ha fatto molto bene.
Quella storia che i passeggeri russi hanno raccontato, sui membri dell’equipaggio che sarebbero stati
ubriachi… E’ una follia totale. Parliamo seriamente. Uno non rischia di rovinarsi la carriera: tu a
questo mestiere ti tieni aggrappato con le mani e con i piedi, perché ti dà da mangiare, ti permette di
mantenere la tua famiglia. Non puoi bere alcol durante il lavoro, col rischio di rovinarti. Sulle navi da
crociera l’equipaggio deve essere sempre vigile. E poi ci sono le telecamere. Noi sappiamo molto bene
come dobbiamo comportarci a bordo. Per quello che mi riguarda, io sono traduttrice e devo essere
disponibile 24 ore su 24. Posso ricevere una chiamata a qualsiasi ora, perché un ospite russo ha
bisogno di una traduzione. E c’è anche chi lavora più di me… In generale, tutti siamo sempre a
disposizione. Chi lava i pavimenti, per esempio: se si rovescia qualcosa, viene chiamato a qualsiasi
ora, anche alle 3:00 di notte. Come possono i passeggeri russi accusare l’equipaggio? Dovrebbero
guardare al loro stesso comportamento! Io non voglio accusare nessuno… ma loro dovrebbero
guardarsi dall’esterno.
(Per favore, stai attenta a quello che scrivi: visto che devo ancora lavorare, non voglio sembrare
cattiva con i russi. Altrimenti, se mi vedono… . Scusa, che cosa mi hai chiesto?)
D. Dov’eri e come ti sei comportata?
Quando ho sentito il primo allarme ero a cena con i miei colleghi. E’ normale, a bordo era come se
fossi in servizio. Dopo essermi imbarcata, sono andata nella mia cabina e ho lasciato lì la valigia, non
l’ho neanche disfatta. Sono andata a salutare i miei colleghi e ho dato loro i regalini che avevo
portato. Siamo andati a cena tutti insieme.
Abbiamo sentito il primo allarme. Noi siamo preparati per qualsiasi allarme: ogni emergenza ha un
codice. Se la nave sbatte contro uno scoglio o se c’è un incendio a bordo… per tutto c’è un codice
specifico. Quindi abbiamo capito che la nave stava imbarcando acqua. Ogni lavoratore ha iniziato a
prendere la sua posizione: in caso di allarme sappiamo esattamente che cosa bisogna fare. Io mi ero
imbarcata come passeggera, ma in quel momento sono salita al ponte superiore con i miei colleghi.
Io lavoro per la Costa come hostess internazionale. Faccio da collegamento tra la compagnia e i
passeggeri; in particolare, mi occupo dei passeggeri russi. Do loro informazioni, li raggruppo, traduco
il menù in lingua russa, così che sappiano che cosa mangeranno. E poi c’è un giornale che
pubblichiamo a bordo… Ogni giorno sulla prima pagina ci sono informazioni sulla giornata: quando
si arriva al porto, quali escursioni sono previste, le varie attività. Tutto questo va tradotto in russo. La
Costa Crociere cerca di facilitare la vita agli ospiti stranieri, a bordo ci sono 73 nazionalità. Il mio
contratto era come traduttrice dal russo. Annunci, informazioni, eccetera.
Ci sono traduttori dal giapponese, dal coreano, dal francese, dallo spagnolo: perché le lingue di base
della compagnia sono l’italiano e l’inglese. Nel caso ci siano annunci, noi siamo presenti per tradurli.
Alle 21:30 circa, quando abbiamo sentito il primo allarme, siamo saliti automaticamente sul ponte
superiore. Io ero alle spalle di… Scusa un attimo.
Ufficio Stampa Sky
Fabiana Troiani - Tel. 06.88663633 - Cell. 335.1858947
Scarica

Scarica PDF - Sky Italia