Costi della logistica troppo alti: la riduzione passa dal trasporto merci
Il primo centro studio aziendale interamente dedicato alla gestione della catena di fornitura, la
Supply Chain Academy di Makeitalia, affronta un tema di grande attualità per le imprese con il
corso “Gestione dei trasporti su strada: costi e organizzazione”.
La spesa per il trasporto merci è corretta? In base a quali criteri viene scelto il fornitore di trasporto
migliore? Di seguito un sunto della giornata di approfondimento della Supply Chain Academy.
di Roberto Ferrari, partner di Makeitalia
Dalla ricerca condotta da Establish (Annual Global Conference - Denver, October 20-23)1, basata su un vasto
universo di aziende a livello internazionale, emerge che i costi logistici in media incidono per un 8,41% sul
fatturato aziendale e su questi ultimi i costi di trasporto rappresentano quasi il 50%.
Figura 1 - Incidenza percentuale dei costi logistici sul fatturato aziendale (Fonte: Establish Davis Logistics and Service 2013,
Denver, October 20-23)
Dall’andamento dei costi logistici dal 2002 al 2013 (figura 2), si evidenzia come fino al 2008 l’attenzione ai
costi di trasporto fosse minima: tra i costi logistici la voce dei trasporti è in crescita, mentre dal 2008 c’è
un’inversione del trend. È evidente che la crisi economica ha portato le aziende ad una maggiore attenzione
ai costi e di conseguenza a quella che è la voce maggiore sui costi logistici, i trasporti.
Distribuzione % costi logistici sul fatturato
12%
10%
8%
6%
4%
2%
0%
2002
2003
Transportation
2004
2005
2006
Inventory Carrying
2007
2008
Warehousing
2009
2010
Customer Service
2011
2012
2013
Administration
Figura 2 – Andamento incidenza sul fatturato di vendita dei costi logistici dal 2002 al 2013
1
Fonte: The Establish Davis Logistics Cost and Service Database, Annual Global Conference - Denver, October 20-23
In questo contesto, si inserisce l’attenzione da parte di Makeitalia alle attività volte all’ottimizzazione dei
trasporti sia attraverso un’adeguata gestione delle tariffe che un’opportuna gestione dei processi interni alle
aziende.
TRASPORTO MONOMODALE: TRASPORTO SU GOMMA
Nel seguito l’attenzione è rivolta ai trasporti su strada in quanto in Italia la strada rappresenta, insieme al
trasporto via mare, la quota maggiore (c.a. 46%)2. Tale quota, come meglio spiegato nell’articolo citato nelle
note, contrasta in parte con l’idea comune che il trasporto merci nel nostro paese sia quasi tutto appannaggio
della gomma (c.a. 85,9%). La motivazione è legata al fatto che le quote modali del trasporto merci possono
essere calcolate secondo vari criteri. In questo caso sono considerate merci trasportate in Italia anche quelle
relative a flussi di traffico che hanno origine o destinazione in paesi stranieri per la parte di percorso che
viene effettuata entro i confini nazionali, tanto via terra, quanto via mare (acque territoriali) o aereo. Se,
invece, si considerano soltanto i trasporti su gomma e su ferro, escludendo completamente la navigazione,
si ottiene una quota della gomma pari all’85,9% (metrica Eurostat).
La competitività delle diverse tipologie di trasporto (strada, ferrovia, mare, aereo) può essere valutata
rispetto a due fattori:
1. Tempo - nella figura 3 viene evidenziato l’andamento del tempo di transito (in giorni) per le diverse
tipologie di trasporto in funzione della distanza (km).
Esiste un punto di bilanciamento (attorno ai 900 km) sulle medie distanze tra tempi di transito per
il trasporto su gomma e per via aerea. Il trasporto marittimo è escluso data la notevole differenza
rispetto alle altre modalità.
Figura 3 - Andamento tempo di transito per tipologia di trasporto
2. Costi - nella figura 4 viene evidenziato l’andamento dei costi di trasporto per le diverse tipologie di
trasporto in funzione della distanza (km). Esistono distanze limite oltre le quali una tipologia di
trasporto è economicamente più conveniente rispetto alle altre. Per distanze inferiori a 500-700 km
il trasporto su gomma è la tipologia di trasporto più conveniente.
2
Fonte: Confcommercio, "Analisi e previsioni per il trasporto merci in Italia", maggio 2014
Figura 4 – Andamento costi per tipologia di trasporto
COME SI POSSONO OTTIMIZZARE I COSTI DI TRASPORTO?
L’ottimizzazione dei costi di trasporto presuppone da un lato la gestione delle tariffe e dall’altro
l’ottimizzazione dei processi di gestione dei trasporti stessi.
GESTIONE DELLE TARIFFE
La prima cosa da fare quando si avvia un’attività di ottimizzazione dei costi, e nello specifico dei costi di
trasporto, è delineare il punto di partenza, ovvero dettagliare la baseline di spesa nelle diverse voci di costo.
Cosa è necessario sapere?
1. Termini di resa;
2. Caratteristiche delle spedizioni
3. Contrattualistica trasporti.
1. TERMINI DI RESA
Gli incoterms (o "termini di resa") rappresentano una codifica della Camera di Commercio Internazionale di
Parigi, universalmente nota e riconosciuta, che ha lo scopo di stabilire il significato preciso di undici termini
commerciali di consegna usati nelle vendite internazionali. L’ultima versione è la 8 ed è stata pubblicata nel
gennaio 2011 (figura 3).
Figura 5 – Inconterms®2010
Gli Incoterms indicano chiaramente quali sono gli obblighi ed i rischi a carico del venditore e del compratore
e fissano, in modo preciso, il tempo e il luogo in cui avviene il trasferimento di tali rischi, delle operazioni
accessorie e degli obblighi connessi, fornendo regole uniformi per l’interpretazione dei termini commerciali
di consegna delle merci da inserire nei contratti di compravendita.
In un’attività di ottimizzazione dei trasporti è fondamentale che i termini di resa siano, in prima battuta,
definiti e rispettati per tutti i fornitori/clienti. Una seconda considerazione da fare relativamente ai termini
di resa è relativa alla verifica dell’effettiva convenienza degli incoterms definiti. Nello specifico, è buona
norma:


che gli inconterms siano associati al fornitore/cliente e non al singolo prodotto, in questo modo si
evitano i rischi di errore;
individuare, soprattutto nel caso di trasporti inbound, l’incidenza del costo di trasporto anche nel
caso di condizioni di resa per cui il trasporto non è di nostra competenza per poter fare le dovute
valutazioni economiche e valutarne l’effettiva convenienza (i fornitori gestiti in DDP, includeranno
nel costo unitario dei prodotti la quota di trasporto, che dovrà essere opportunamente trattata col
fornitore stesso alla luce delle considerazioni sulle tariffe che sono riportate di seguito).
2. CARATTERISTICHE DELLE SPEDIZIONI.
Perché è importante analizzare le proprie spedizioni per ottimizzare i costi di trasporto? Come verrà
approfondito nel seguito, le tariffe dei trasporti, soprattutto nel caso di trasporti non dedicati, sono
determinate da molte voci che possono incidere notevolmente sul costo complessivo del trasporto in
relazione alle specifiche delle spedizioni. Pertanto è importante:


fare una mappatura geografica dei fornitori/cliente e dei punti di entrata/uscita della merce per
individuare le zone geografiche più importanti e su cui vale la pena spingere in una fase di trattativa;
fare una classificazione delle spedizioni in funzione di peso e volume per individuare, nel caso di
trasporto collettame, il giusto mix delle voci che verranno dettagliate nel seguito.
3. CONTRATTUALISTICA TRASPORTI IN ESSERE
Un’importante distinzione nell’ambito dei trasporti è relativa alla titolarità del mezzo di trasporto con cui
avviene il trasferimento della merce. Nel dettaglio, si parla di:

TRASPORTO CONTO PROPRIO quando la merce trasportata è di proprietà dell’azienda che effettua il
trasporto;
 TRASPORTO CONTO TERZI quando la merce trasportata non è di proprietà dell’azienda che effettua
il trasporto.
Nell’ambito del trasporto conto terzi, è possibile fare una seconda classificazione distinguendo:

TRASPORTO COLLETTAME: riunisce e raggruppa in un unico veicolo partite di materiale provenienti
da diversi mittenti da destinare a destinatari diversi;
 TRASPORTO DEDICATO: utilizza un mezzo di trasporto per effettuare la presa/consegna di materiale
presso un unico mittente/destinatario.
Quest’ultima distinzione determina delle differenze sostanziali relativamente alla contrattualistica e alla
determinazione delle tariffe.
In un’attività di riduzione costi di trasporto è molto importante conoscere come i nostri fornitori di trasporto
costruiscono le proprie tariffe perché questo ci permette di affrontare adeguatamente la trattativa.
Nel caso di una spedizione effettuata mediante trasporto collettame le principali determinanti di costo sono:
•
tariffa per fascia di peso e zona geografica - il costo del nolo di una spedizione è funzione del peso
tassabile della merce oggetto della spedizione e della ubicazione geografica del punto di presa o
consegna. E’ importante quando si vanno ad analizzare tali voci di costo avere consapevolezza delle
caratteristiche delle proprie spedizioni in modo tale da incentrare la trattativa sugli effettivi bisogni.
•
rapporto peso volume - Il peso con cui si va a determinare il nolo, è definito come peso tassabile,
ovvero è il valore maggiore tra il peso effettivo della spedizione e il prodotto tra il rapporto peso
volume e il volume effettivo della spedizione. Ne consegue l’importanza di tale parametro nella
definizione delle tariffe di trasporto. Nel caso in cui dall’analisi delle mie spedizioni si evince che
solitamente trasporto merce molto voluminosa, il rapporto peso volume deve essere sicuramente
un parametro su cui ragionare in fase di trattativa.
•
Fuel Surcharge - è un aumento applicato alle sole voci tariffarie legate al trasporto, riconducibile
alle variazioni mensili del costo del carburante. Tale % Fuel Surcharge può essere di due tipi:
 fissa: aumento in ragione di una determinata percentuale definita a contratto senza alcun
riferimento ad un prezzo medio di riferimento del carburante;
 indicizzata: aumento in ragione di una certa percentuale stabilita a contratto per ogni punto
percentuale di incremento del prezzo medio del carburante da autotrazione, rilevato dal sito
ufficiale del Ministero dello Sviluppo Economico (sezione «Statistiche dell’Energia»), rispetto
ad un prezzo medio di riferimento stabilito a contratto.
Di norma è più utilizzata quella fissa, nel caso di Fuel Surcharge indicizzata un aspetto al quale prestare
particolare attenzione in fase di definizione del contratto è il prezzo medio di riferimento stabilito a contratto.
È ovvio che mantenere questo valore il più alto possibile permette di risentire meno (o addirittura di non
risentire) delle variazioni del carburante. Solitamente si prende il valore presente sul sito ufficiale del
Ministero dello Sviluppo Economico (sezione «Statistiche dell’Energia») relativo all’anno e al mese in cui si
stipula il contratto.

Minimo tassabile - estremo superiore della prima fascia di peso presente nel tariffario (se dall’analisi
delle spedizione emerge che solitamente abbiamo spedizioni con peso tassabile molto basso, nella
definizione delle tariffe è bene cercare di tenere questo valore il più basso possibile);
 Scalare Arrotondamenti peso o volume - definisce la regola con la quale viene calcolato il peso tassato
per fasce di peso superiori ad un certo peso «franchigia» stabilito a contratto;
 Diritto fisso - quota fissa per ciascuna spedizione eseguita oppure per fattura;
 Spedizioni aventi misure irregolari - quota fissa per ciascuna spedizione avente imballo di misure
maggiori rispetto ai valori limite dimensionali imposti dallo spedizioniere;
 Triangolazione - spedizioni in destinazione diverse da quelle del contratto.
Nel caso di una spedizione effettuata mediante trasporto dedicato, le tariffe non sono standard e si può avere
la tariffa:

oraria [€/h] – tariffa indipendente dal numero dei km percorsi ma i tempi di sosta e le inefficienze
sono comprese in tariffa;
 chilometrica [€/km] - Tariffa direttamente proporzionale al numero dei km percorsi
 giornaliera [€/gg] - Tariffa indipendente dal numero dei km percorsi, come nel caso della tariffa oraria
i tempi di sosta e le inefficienze sono comprese in tariffa;
 giro di prese [€/tratta] - Tariffa indipendente dal numero dei km percorsi ma i tempi di sosta e le
inefficienze sono comprese in tariffa;
 numero colli [€/collo] - Tariffa direttamente proporzionale al numero dei colli trasportati
Non si può dire a priori quale sia la tariffa migliore, la scelta deve essere valutata in base alla proprie esigenze,
in alcuni casi si possono avere addirittura tariffe combinate (es. oraria e chilometrica). Certamente una tariffa
poco complessa permette di avere un maggior controllo sulla stessa.
Fino al 4 settembre 2014 le tariffe nel caso di trasporti dedicati erano regolate dalle cosiddette tabelle dei
costi minimi elaborate e aggiornate mensilmente dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
La sentenza della Corte di Giustizia del 4 settembre 2014 dichiara che "L'articolo 101 TFEU, … , deve essere
interpretato, nel senso che osta a una normativa nazionale, … , in forza della quale il prezzo dei servizi di
autotrasporto delle merci per conto di terzi non può essere inferiore a costi minimi di esercizio determinati
da un organismo composto principalmente da rappresentanti degli operatori economici interessati".
Senza approfondire gli aspetti puramente legali e le dinamiche ancora in atto relativamente a questa
sentenza (le indicazioni fornite nel seguito sono antecedenti alla LEGGE N. 190/2014 (LEGGE DI STABILITA’)
pubblicata il 29/12/2014 sulla gazzetta ufficiale) da un punto di vista puramente pratico cosa posso fare sui
contratti attualmente in essere?
Premesso che:
1. a tutti gli effetti la sentenza della corte di giustizia non abolisce in maniera definitiva l'applicazione
dei costi minimi per i servizi di autotrasporto (sarebbe necessaria una sentenza della Corte
Costituzionale), le decisioni al momento sono rimandate al giudice italiano;
2. di fatto ad oggi il Ministero non ha più aggiornato le tabelle dei costi minimi (ultimo aggiornamento
luglio 2014);
3. l'unico tribunale che si è espresso ad oggi è il tribunale di Mantova che ha avvalorato la sentenza
della corte di giustizia,
si può procedere alla formalizzazione di una scrittura privata tra le parti (in cui si fa chiaro riferimento alla
sentenza della Corte di Giustizia e al fatto che il Ministero non ha emesso tabelle aggiornate) con cui
riformulare le tariffe indipendentemente dai costi minimi. È scontato e ovvio che è necessario che ci sia
accordo tra le parti.
Altre specifiche, che rimangono invariate anche dopo la sentenza del 4 settembre di cui sopra, relative alle
tariffe dei trasporti dedicati sono:


Condizioni addizionali: costo per ogni ora o frazione di ora, eccedente il periodo di franchigia definito
a contratto, connesso all’attesa presso il magazzino per eseguire le operazioni di carico e scarico della
merce.
L’Osservatorio sulle attività di autotrasporto, nella riunione del 12 aprile 2011, ha definito
l’indennizzo (40€/h) dovuto all’autotrasportatore per il superamento del periodo di franchigia
connesso all’attesa dei veicoli per effettuare le operazioni di carico e scarico della merce.
Termini di pagamento: la norma che detta disposizioni in materia di regolarità del mercato
dell'autotrasporto di cose per conto di terzi (contenuta nel comma 12 dell'art. 83-bis, del DL n.
112/2008) stabiliva che la fattura doveva essere emessa entro la fine del mese in cui erano svolte le
prestazioni in correlazione alla previsione che il pagamento del corrispettivo relativo ai contratti di
trasporto deve avvenire entro 60 giorni dalla data di emissione della fattura.
GESTIONE DEI PROCESSI
Ottimizzare i processi di gestione di un’attività, in questo caso di gestione dei trasporti, è peculiare della
realtà in cui si va ad agire, pertanto difficilmente si può andare a dettagliare come comportarsi senza una
customizzazione dell’intervento. In generale, si possono andare ad indicare le principali linee guida da tener
presente:
1. organizzazione dei milk run: i giri di presa permettono di ottimizzare i trasporti soprattutto nel caso
in cui si opta per trasporti dedicati o con mezzi di proprietà poiché permettono di saturare il mezzo
ottimizzando i km complessivi da percorrere. In questo caso può essere utile adottare tariffe per giro
di prese [€/tratta];
2. gestione dei mezzi di proprietà: nel caso di mezzi di proprietà è importante trovare il giusto
compromesso tra la disponibilità dei mezzi per la gestione delle urgenze e l’utilizzo degli stessi con
livelli di saturazione elevati;
3. gestione del processo interno e degli strumenti di supporto: anche la gestione interna dei trasporti,
dalla formulazione delle richieste di trasporto all’organizzazione del trasporto stesso deve essere
ottimizzato, soprattutto è importante individuare una persona di riferimento, traffic manager. La
scelta del trasportatore migliore può poi essere supportata dall’utilizzo di adeguati strumenti che in
relazione ai contratti esistenti e alle specifiche della spedizione permette di individuare il
trasportatore che garantisce il minor costo di trasporto.
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