Le procedure autorizzative degli impianti a energia elettrica
da fonte rinnovabile
 Protocollo di Kyoto dell 11-12-1997
Direttiva 2001/77/CE sulla promozione dell’energia elettrica
prodotta da fonti rinnovabili
 D. Lgs. 387 del 29.12.2003 che ha attuato la Direttiva 2001/77
D.Lgs 192 del 19-08-2008 che attua la direttiva sul rendimento
energetico nell’edilizia
D. Lgs. 115/2008 che attua a Direttiva relativa all’efficienza degli
usi finali dell’energia
Legge 23 luglio 2009 n. 99
1
Disposizioni regionali
DGR 2204 del 8 agosto 2008
DGR 1192 del 5 maggio 2009
DGR 2373 del 4 agosto 2009
DGR 453 del 02 marzo 2010
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Contenuti innovativi
Le opere autorizzate sono di pubblica utilità
La costruzione e’ soggetta ad autorizzazione unica che costiuisce ove
occorra variante allo strumento urbanistico
Termine massimo per la conclusione del procedimento: 180GG
Possibilita’ di ubicazione in zone agricole
Non sono soggetti a procedura di verifica di assoggettabiltà i soli
impianti non termici di potenza inferiore o uguale a 1MW
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competenza
Competenza della Direzione regionale Urbanistica
Competenza regionale sopra i 20KW con necessità di acquisire anche altre
autorizzazioni oltre a quelle comunali
Conferenza di servizi che si sospende se necessario acquisire la VIA
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V.I.A.: strumento di
Sviluppo Sostenibile
Ogni attività umana produce inevitabilmente delle
modifiche ambientali
La V.I.A. rappresenta una delle regole di cui si è dotata
la collettività dei Paesi Industrializzati (negli USA già
dagli anni ’70) per far sì che lo sviluppo economico e
produttivo non abbiano a ritorcersi contro i destinatari
del benessere prodotto. La V.I.A. è pertanto uno
strumento per la realizzazione dello sviluppo
sostenibile.
5
La valutazione d’impatto
ambientale.
 V.I.A.: Strumento per la realizzazione dello
sviluppo sostenibile
 Definizioni di base
 Quadro normativo con riferimento ai
contenuti di un S.I.A.
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Le Direttive Comunitarie
Nel 1976 in Francia viene emanata la legge n. 76-629 (del 10 luglio
[[1976) "relative à la protection de la nature". Tale legge ha la
caratteristica di introdurre tre diversi livelli di valutazione: etudes
d'environment, notices d'impact e etudes d'impact. Si pongono le basi per
l'introduzione della VIA anche in ambito europeo. E infatti nel 1985, la
Comunità Europea emana la Direttiva 337/85/CEE "Concernente la
valutazione dell'impatto ambientale di determinati progetti pubblici e
privati". L'Olanda, nel 1986, è la prima nazione ad applicare la nuova
Direttiva europea, approvando una norma ampliata con particolare
riferimento alla valutazioni da effettuare sui piani. L'elemento centrale
della norma olandese è costituito dal raffronto delle alternative e
valutazione dei relativi impatti, al fine di determinare la migliore
soluzione, in termini ambientali, da realizzare.
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V.I.A.: strumento di
Sviluppo Sostenibile
Sviluppo sostenibile (Rapporto Brundtland UNCEC 1987): Uno sviluppo
sostenibile esige che siano soddisfatti i bisogni primari di tutti e che sia
estesa a tutti la possibilità di dare realtà alle proprie aspirazioni per un vita
migliore(…). Uno sviluppo sostenibile deve perlomeno non apportare danni
ai sistemi naturali che costituiscono la base della vita sulla Terra, vale a
dire l’atmosfera, le acque, il suolo e gli essere viventi. Non esistono precisi
limiti alla crescita in termini di popolazione o di uso delle risorse, superati
i quali si abbia il disastro ecologico. Per il consumo di energia, materie
prime, acqua e terra valgono limiti differenti, molti di essi si manifestano in
forma di costi crescenti e profitti calanti, anziché in forma di una
improvvisa scomparsa di una base di risorse.
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V.I.A.: strumento di
Sviluppo Sostenibile
L’accumulo di conoscenze e lo sviluppo della tecnologia possono
incrementare la capacità di conservare tale base, ma esistono pur sempre
limiti ultimi, e la sostenibilità esige che, assai prima che li si raggiunga, il
mondo assicuri equo accesso alle risorse limitate e riorienti gli sforzi
tecnologici allo scopo di alleggerire le pressioni sull’ambiente(…). In
sostanza: lo sviluppo sostenibile è un processo di cambiamento nel quale lo
sfruttamento delle risorse, l’andamento degli investimenti, l’orientamento
dello sviluppo tecnologico e i mutamenti istituzionali sono in reciproca
armonia e incrementano il potenziale attuale e futuro di soddisfazione dei
bisogni e delle aspirazioni umane.
In sintesi: le generazioni future devono ereditare un mondo che consenta
un futuro dignitoso anche alle generazioni successive.
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Definizioni
Impatto Ambientale: ogni effetto sull’ambiente generato dalla realizzazione
e dall’esercizio dell’intervento di progetto. L’impatto si descrive in termini
qualitativi e quantitativi in ordine a: consumo di risorse (acqua, aria,
occupazione di suolo e spazio, uso plurimo delle risorse stesse); produzione di
rifiuti ed emissioni liquide, gassose, elettromagnetiche, sonore, …, che
possono comportare interferenze anche cumulative con i vari comparti
ambientali (acqua, aria, suolo, salute umana, fauna, flora, ecosistemi) e socioeconomici; contesto socioculturale e percettivo potenzialmente interessato.
Studio di Impatto Ambientale (S.I.A.): lo studio esibito dal proponente il
progetto presso l’autorità preposta alla Valutazione dell’Impatto Ambientale
per consentire a quest’ultima di verificare l’incremento di carico ambientale
dovuto agli impatti previsti espressi in termini qualitativi, quantitativi e
cumulativi in relazione allo stato di qualità ambientale esistente prima
dell’opera progettata. Lo S.I.A. si articola in tre quadri di riferimento:
programmatico, progettuale, ambientale  DPCM 10/08/1988, n. 377
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Cos’è la VIA
La Valutazione d'Impatto Ambientale è una procedura tecnicoamministrativa di verifica della compatibilità ambientale di un
progetto, introdotta a livello europeo con la Direttiva CEE 337/85 e
integrata recentemente con la Direttiva 11/97CE. Essa è finalizzata
all'individuazione, descrizione e quantificazione degli effetti che un
determinato progetto, opera o azione, potrebbe avere sull'ambiente,
inteso come insieme delle risorse naturali di un territorio e delle
attività antropiche in esso presenti.
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Cos’ la VIA
La V.I.A. è uno strumento di supporto decisionale tecnico-politico finalizzato a:
migliorare la trasparenza delle decisioni pubbliche consentendo di definire un
bilancio beneficio-danno, inteso non solo sotto il profilo ecologico-ambientale,
ma anche sotto quello economico-sociale, finalizzato alla gestione ottimale delle
risorse;
realizzare la sostenibilità verificando per singolo progetto il suo inserimento
ottimale nell'ambiente e realizzando la migliore mediazione tra esigenze
funzionali di progetto ed impatto sull'ambiente;
prevenire il danno ambientale, affermando il passaggio, da un sistema di
ripristino (a valle) del danno ambientale, ad un sistema di previsioneprevenzione (a monte) degli impatti ambientali nella gestione del territorio e
delle risorse naturali;
favorire la partecipazione di tutti gli attori sociali facendosi garante della
condivisione delle scelte pubbliche
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Cos’è la VIA
La procedura di VIA è un insieme di:
•dati tecnico-scientifici su stato, struttura e funzionamento
dell'ambiente;
•dati su caratteristiche economiche e tecnologiche dei
progetti;
•previsioni sul comportamento dell'ambiente e interazioni tra
progetto e componenti ambientali;
•procedure tecnico-amministrative;
•istanze partecipative e decisionali (partecipazione
pubblica);
•sintesi e confronto fra costo del progetto e dei suoi impatti e
benefici diretti/indiretti del progetto
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Cos’è la VIA
La struttura della procedura viene concepita per dare
informazioni sulle conseguenze ambientali di un’azione,
prima che la decisione venga adottata, per cui si definisce
nella sua evoluzione come uno strumento che cerca di
introdurre a monte della progettazione un nuovo approccio
che possa influenzare il processo decisionale negli ambienti
imprenditoriali e politici, nonché come una procedura che
possa guidare il processo stesso in maniera partecipata con
la popolazione dei territori interessati
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L’impatto ambientale
L'impatto ambientale - da non confondere quindi con
inquinamento o degrado - mostra quali effetti può produrre
una modifica, non necessariamente negativa, all'ambiente
circostante inteso in senso lato (sociale, economico ecc.).
Si cerca cioè di prevedere quali saranno i costi ed i
benefici (valutati in termini strettamente monetari) nel caso
in cui si verifichino delle modifiche di uno stato di fatto.
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Procedure di screening e scooping
Procedura di verifica (screening) La procedura di verifica o screening è una
procedura tecnica - amministrativa volta ad effettuare una valutazione preliminare
della significatività dell'impatto ambientale di un progetto, determinando se lo stesso
richieda, in relazione alle possibili ripercussioni sull'ambiente, lo svolgimento
successivo della procedura di valutazione dell'impatto ambientale.
Procedura di delimitazione del campo d'indagine (scoping) La procedura di
delimitazione del campo d'indagine o scoping è una procedura tecnico amministrativa volta a valutare la proposta dei contenuti del successivo Studio di
Impatto Ambientale (in sigla S.I.A.) al fine di indirizzare il proponente di un'opera
alla completa e sufficiente analisi delle componenti ambientali interessate dal
progetto.Normalmente si parte da una proposta di indice dello S.I.A. con una
descrizione sommaria dell'opera da realizzare e del territorio in cui si inserisce,
descrivendo quindi le tipologie di analisi e i modelli di studio che verranno condotte
per determinare i possibili impatti. L'amministrazione esaminatrice approva la
proposta di S.I.A. indicando eventuali ulteriori elementi di approfondimento rispetto a
quelli proposti.
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Quadro normativo con riguardo ai
contenuti di un SIA
Statale
D.P.C.M. 27/12/1988 “Norme tecniche per la redazione degli studi d’impatto
ambientale e la formulazione del giudizio di compatibilità di cui all’articolo 6
della L. 8 luglio 1986, n. 349, adottate ai sensi dell’art. 3 del D.P.C.M.
10/08/1988, n. 377”;
D.L.vo 190/2002 “Attuazione della legge 21 dicembre 2001, n. 443, per la
realizzazione delle infrastrutture e degli insediamenti produttivi strategici e di
interesse nazionale”; (D.L.vo 190_2002 art. 18, artt. 3, 17 e seg.)
D.lgs. 3 aprile 2006 n. 152 “norme in materia ambientale” così come
modificato al D.Lgs. N. 4 del 16 gennaio 2008
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Quadro normativo con riguardo ai
contenuti di un SIA
Regionale del Veneto
 D.G.R.V. 11/05/1999, n. 1624 “Modalità e criteri di attuazione delle
procedure di V.I.A. – specifiche tecniche e primi sussidi operativi
all’elaborazione degli studi di impatto ambientale”;
 D.G.R.V. 21/03/2000, n. 995 “Specifiche tecniche e sussidi operativi
alla elaborazione degli Studi di Impatto Ambientale per gli impianti di
trattamento e smaltimento rifiuti”;
D.G.R.V. 4/08/2000, n. 2569 “L.R. n. 10/99. Specifiche tecniche e
sussidi operativi alla elaborazione degli Studi di Impatto Ambientale per
opere di regolazione del corso dei fiumi e dei torrenti, canalizzazioni e
interventi di bonifica ed altri simili destinati ad incidere sul regime delle
acque, compresi quelli di estrazione di materiali litoidi dal demanio
fluviale e lacuale”.
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La D.G.R.V. 1624/1999
La D.G.R.V. 1624/99 oltre a fornire linee guida per la
corretta interpretazione ed applicazione della L.R. 10/99
fornisce sussidi operativi per la compilazione di:
• relazione di screening;
• relazione di scoping – piano di redazione del SIA ;
•studi d’impatto ambientale.
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S.I.A.: quadro di riferimento
programmatico
Nel concreto…
il Quadro di Riferimento Programmatico deve fornire gli
elementi utili a comprendere come l’opera progettata si
inserisce nel contesto degli atti di programmazione
territoriale e settoriale, descrivendo anche i rapporti di
coerenza con gli obiettivi prefissati da tali strumenti.
Nonché i rapporti del progetto con tutta la normativa di
settore in campo ambientale.
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La D.G.R.V. n. 995/2000
La D.G.R.V. 995/00 individua criteri tecnici e
metodologici per la redazione degli studi d’impatto
ambientale di impianti di trattamento e smaltimento rifiuti,
ritenuti categorie di impianti particolari. (dgrv 995_2000)
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S.I.A.: quadro di riferimento programmatico
cosa è un vincolo
È una norma, definita da una legge o da un Piano
previsto dalla Legge, che impone vincoli, cioè
restrizioni allo svolgimento di determinate attività, o che
richiede attenzioni specifiche.
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S.I.A.: quadro di riferimento programmatico
esempi di altri vincoli
direttive che istituiscono le Zone di Protezione Speciale
(Z.P.S.)
Direttiva Habitat e significato dei Siti di Importanza
Comunitaria (S.I.C.) – Valutazione di Incidenza
Ambientale.
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S.I.A.: quadro di riferimento programmatico
strumenti di pianificazione
Altri strumenti di pianificazione la fonte è la L.R. 61/1985 “Norme
per l’assetto e l’uso del territorio”:
Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.);
Piano Territoriale Provinciale (P.T.P.);
Piano Regolatore Generale Comunale (P.R.G.C.);
 Piani particolareggiati;
Programma Riqualificazione Urbana e Sviluppo Sostenibile del
Territorio (PRUSST);
Piano dei Trasporti;
Piani di Settore richiesti da leggi specifiche.
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S.I.A.: quadro di riferimento progettuale
Nel concreto …
Il Quadro Progettuale descrive il progetto
e tutte le alternative progettuali proposte,
compresa quella relativa alla non
realizzazione dell’opera
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S.I.A.: quadro di riferimento ambientale
Nel concreto …
Il Quadro Ambientale, sulla base di criteri descrittivi, analitici e
previsionali definisce l’ambito ed i sistemi ambientali
interessati, li descrive, stima l’entità degli impatti prodotti
dall’opera progettata nelle sue diverse alternative e mediante un
confronto comparato individua la soluzione progettuale a
minore impatto
Propone interventi di mitigazione e opere di compensazione
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V.I.A.: I contenuti tecnici di uno S.I.A.
L’articolazione di uno S.I.A. è differente a seconda delle esigenze tecniche e
delle normative specifiche esistenti relativamente ad una determinata opera o
ad un determinato intervento sul territorio. Ricordiamo che sono soggette a
V.I.A. categorie di opere tra le più diverse (Cfr. Allegati alla L.R. 10/1999):
una strada produce interferenze con l’ambiente diverse da quelle di un
inceneritore di rifiuti, o di un porto.
Ciò nonostante uno S.I.A. deve avere sempre almeno i seguenti contenuti:
Elementi introduttivi
-Contenuti Tecnici generali dell’opera;
-Obiettivi dell’opera;
-Storia del progetto ed iter amministrativo;
-Inquadramento preliminare dell’ambiente coinvolto;
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V.I.A.: I contenuti tecnici di uno S.I.A.
 Individuazione preliminare degli impatti potenzialmente significativi
 Inquadramento programmatico
- individuazione dei Piani che insistono sul territorio interessato;
-coerenza del progetto e delle soluzioni alternative con i Piani individuati;
-vincoli normativi;
 Descrizione del progetto
-motivazioni dell’intervento;
-alternative considerate;
-vincoli considerati;
-Elementi costitutivi;
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V.I.A.: I contenuti tecnici di uno S.I.A.
-fasi dell’intervento (cantiere, esercizio, chiusura, post mortem);
-interferenze dirette sull’ambiente;
 Descrizione dell’ambiente (per settori e sistemi ambientali)
-definizione dei livelli di sito e di area vasta;
-caratterizzazione dei settori ambientali coinvolti;
-caratterizzazione delle relazioni intersettoriali;
 Previsione degli effetti
-stime degli impatti primari;
-qualificazione dei possibili impatti secondari;
-modelli predittivi su impatti critici di specifico interesse;
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V.I.A.: I contenuti tecnici di uno S.I.A.
 Valutazione degli effetti
-esplicitazione dei criteri e dei modelli valutativi utilizzati;
-valutazioni per i punti di attenzione individuati;
 Mitigazione degli effetti negativi
-varianti localizzative
-varianti tecnologiche
-utilizzo delle BAT (Best Available Tecnologies);
 Compensazione degli impatti residui (interventi migliorativi)
 Monitoraggi e controlli previsti
-controlli sulla fase realizzativa;
-monitoraggio di parametri indicatori;
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V.I.A.: I contenuti tecnici di uno S.I.A.
 Bilancio ambientale
-quadro riassuntivo degli effetti previsti;
-analisi multi-criteri degli effetti previsti;
 Garanzie (fidejussioni, ecc…)
 Sintesi non tecnica.
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Il SIA di un impianto fotovoltaico
 Struttura di sostegno
 Cabine di controllo e sottostazione
 Cavidotto di collegamento impianto fotovoltaico –
Sottostazione
 Rete di captazione delle acque meteoriche
 Nuovi ingressi e recinzione perimetrale
dell’impianto;
 Smantellamento e ripristino dell’area
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Valutazioni
 Presentazione in sede di conferenza di servizi di piani di
manutenzione e dismissione dettagliati che prevedano il
monitoraggio ambientale del suolo e lo smantellamento delle
cabine le cui modifiche dovranno essere concordate con
ARPAV
 Relazione e trasmissione di dati relativi alla produzione
elettrica al Comune e alla direzione regionale Energia
 Recinzione deve prevenire facili intrusioni e senza siepi e
mascheramenti per la sorveglianza
 Realizzazione di percorso didattico attrezzato con Comune e
istituti scolastici
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VIA: I contenuti tecnici di uno SIA