Incontro Rotray Rotaract Interact
Essere Interactiano e Rotaractiano nell'epoca contemporanea
Pontedera (PI)
21 Febbraio 2015
La mia presidenza di un Club Interact
Autorità Rotariane ed ospiti buon pomeriggio
Sono Alessandro Vitali e sono qui in veste di Presidente dell'Interact Firenze
Brunelleschi per parlarvi della mia esperienza all'interno del mio club. Più che di un
Club a me piace parlare di una vera e propria famiglia, perchè è questo il modo in cui
io e ed i soci del club, i miei amici interactiani, siamo abituati a vivere la realtà
rotariana. In ogni club i rotariani ricoprono il ruolo di genitori, professionisti
affermati che mettono a disposizione dei più giovani il loro tempo e la loro
esperienza, dispensandoci utili consigli. I Rotaractiani sono i “fratelli maggiori”,
persone sempre disponibili a dare un consiglio e all'occorrenza anche una mano.
E poi ci siamo noi dell'interact, i più giovani ma non per questo i meno importanti.
Anzi l'Interact è nato come pilastro della realtà rotariana, in quanto è proprio
dall'Interact che parte il percorso che porterà un ragazzo a diventare in un futuro, più
o meno prossimo, un Rotariano.
Io non associo l'idea di Rotariano ad una spilla, perchè non è quello che i presidenti,
miei predecessori mi hanno insegnato. Mi è stata tramandata la convinzione che un
Rotariano sia una persona migliore, una persona che non è sorda alla sofferenze e non
è cieco di fronte alle ingiustizie.
Non è affatto un compito semplice fare il presidente di un Interact, a noi infatti spetta
l'arduo compito di trovare giovane curiosi disposti ad aprirsi a ciò che ha realmente
da offrire la famiglia Rotariana; ma vi assicuro che in una realtà come quella odierna
è sempre più difficile avvicinare i giovani. Ci sono tanti pregiudizi che nascono
soprattutto dalla mancata conoscenza di cosa sia realmente il Rotary. Non a caso il
compito più difficile di un presidente Interact, ma che accomuna tutti i rotariani, è
rispondere alla domanda: “ Cos'è il Rotary? ”. A questa domanda io sono solito
rispondere spiegando che il Rotary: “è un organizzazione a livello mondiale basata su
amicizia e solidarietà...” ma qualsiasi parola io utilizzi, non sarei mai in grado di
trasmettere cosa realmente sia il Rotary. Il Rotary non può essere descritto attraverso
una serie di aggettivi, nemmeno il membro più anziano di un club sarebbe in grado di
farlo. Per far capire fino in fondo che cosa sia realmente il Rotary, uno deve viverlo
in prima persona. Non si tratta di cene, feste, abiti eleganti o spille di varie forme e
colori, certo ci sono anche questi aspetti, ma c'è qualcosa di infinitamente più grande
dietro. Il sorriso di un malato che ti ringrazia per il tempo che gli hai concesso, far
capire a chi ha subito ingiustizie che non è solo e che c'è chi crede in lui; il Rotary è il
tentativo di dare un futuro a chi non ha prospettive.
Il Rotary, e nello specifico l'Interact, non si ferma al singolo service effettuato, ma è
un cammino costante che tende a renderci più sensibili a ciò che ci circonda e che ci
insegna ad aprire gli occhi e ad ascoltare, virtù sempre meno frequenti in un mondo
sempre più sordo e cieco.
Sono cinque anni che sono immerso nella realtà Interactiana, ed ho avuto il piacere di
vedere all'opera prima di me tutta una serie di presidenti, uno più in gamba dell'altro,
ed ognuno ha lasciato il proprio tocco personale al Club. Nel momento in cui i soci
del mio club mi hanno scelto come presidente, ho sentito su di me non solo la loro
fiducia, ma anche e soprattutto il peso dell'eredità di tutti quei ragazzi che più di
vent'anni fa hanno fondato l'Interact del quale oggi ho l'onore di essere il presidente.
Ritengo infatti che sia questo uno degli aspetti più affascinanti della realtà rotariana e
di quella interactiana in particolare: gli anni passano, i soci vanno e vengono, ma
l'essenza del Rotary è imperturbabile.
Concludo condividendo con voi una frase che mi è rimasta impressa fin dalla prima
volta che l'ho sentita: “Non è tanto chi sei, ma quello che fai che ti qualifica”. Ecco
mi piace ripetermi questa frase nei momenti in qui devo prendere decisioni difficili,
in quei momenti d'incertezza in cui uno non sa se prendere la strada più semplice, ma
spesso non corretta, o quella più difficile. Me la ripeto in modo da compiere sempre
la scelta giusta nella vita di tutti i giorni, ma soprattutto in veste di presidente del mio
Interact.
Alessandro Vitali Casanuova
Presidente Interact Firenze Brunelleschi
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