LE FUTURE PROFESSIONI
E I NUOVI SCENARI ECONOMICI
Oderzo, 26 novembre 2012
Montebelluna, 11 dicembre 2012
Vittorio Veneto, 18 gennaio 2013
LE FUTURE PROFESSIONI
E I NUOVI SCENARI ECONOMICI
Di cosa si parlerà in questa serata…
1.
Uno sguardo all’Italia e agli Paesi: cosa sta succedendo?
2.
La crisi più da vicino: cosa succede in Veneto e a Treviso
3.
Le professioni: l’andamento attuale e, in clima di incertezza, qualche ipotesi per il
futuro
4.
Fin qui i numeri…
2
LE FUTURE PROFESSIONI
E I NUOVI SCENARI ECONOMICI
3
1.
Uno sguardo all’Italia e agli Paesi:
cosa sta succedendo?
LE FUTURE PROFESSIONI
E I NUOVI SCENARI ECONOMICI
IL QUADRO CONGIUNTURALE INTERNAZIONALE
IL RALLENTAMENTO DEL PIL
Il vecchio continente rallenta...
Il 2011 registra un rallentamento della crescita mondiale legato in larga
parte all’indebolimento dell’attività economica nell’area euro e nei paesi
emergenti. Nel 2012 la crescita dell’Area euro segnerà una battuta
d’arresto. Proseguirà la crescita delle economie emergenti anche se a tassi
più contenuti.
Fonte: elaborazioni su dati FMI (ottobre 2012). Nota: dati provvisori 2010-2011 e stime 2012-2013
4
LE FUTURE PROFESSIONI
E I NUOVI SCENARI ECONOMICI
IL QUADRO CONGIUNTURALE INTERNAZIONALE
IL RALLENTAMENTO DEL PIL
L’Italia segna la più lenta risalita ai livelli pre-crisi.
Tra la fine del 2011
e il I trimestre 2012
il Pil ha arrestato la
sua crescita in
alcune economie
avanzate
appartenenti
all’Area euro.
Spagna, Italia e
Gran Bretagna
sono entrate in
recessione. L’Italia
rimane fanalino di
coda in termini di
entità della ripresa
pur avendo
segnato la stessa
profonda flessione
della Germania.
Nota: variazioni sul trimestre precedente, valori concatenati con anno di riferimento il 2005; dati provvisori. Fonte: elaborazioni su dati Eurostat (ottobre 2012) e Istat (conti
economici nazionali, ottobre 2012).
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LE FUTURE PROFESSIONI
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LA PRODUZIONE INDUSTRIALE
In termini di produzione industriale, nel II trimestre 2012 si osserva una
contrazione dell’indice per tutte le principali economie europee.
Per molte questo calo segue quello realizzatosi nell’ultimo trimestre del 2011.
Fonte: elaborazioni su dati Eurostat (settembre 2012).
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IL QUADRO CONGIUNTURALE INTERNAZIONALE
IL RALLENTAMENTO DEL PIL
Nelle previsioni 2012-2013 il brusco calo del Pil si compone dal ristagno della
domanda interna: solo le esportazioni rimangono su un terreno positivo.
Fonte: elaborazioni su stime Confindustria (scenari economici, settembre 2012). Nota: quantità a prezzi reali (anno di riferimento 2005); variazioni stimate sulla base di
dati destagionalizzati e corretti per il numero di giornate lavorative.
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LA DOMANDA ESTERA
Le esportazioni italiane hanno continuato a sostenere la crescita anche nei
primi mesi del 2012.
Fonte: elaborazioni su dati Istat (ottobre 2012). Nota: dati destagionalizzati.
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LA DOMANDA ESTERA
La componente della domanda estera.
Abbigliamento-moda
Automazione-meccanica-gomma-plastica
Arredo-casa
Alimentare-vini
Fonte: elaborazioni Fondazione Edison su dati Istat. Export dei principali distretti del settore, 1995-2012; dinamica delle esportazioni cumulate degli ultimi 4 trimestri in
miliardi di euro a prezzi correnti.
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IL MERCATO DEL LAVORO
Dopo una fase di stagnazione dalla seconda metà del 2010, nei mesi
autunnali del 2011 il tasso di disoccupazione è ritornato a crescere nell’Area
Euro e in particolare in Spagna e Italia. Nel secondo trimestre 2012 ha
segnato valori record toccando nella media dell’Eurozona l’11%.
Fonte: elaborazioni su dati Eurostat (ottobre 2012). Nota: dati destagionalizzati.
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CONFRONTO INTERNAZIONALE
TASSO DI DISOCCUPAZIONE
CONFRONTO TRA PAESI AL 2010
Tasso di disoccupazione giovanile (15-24) nei paesi UE. Anno 2010.
Per l’Italia tasso nettamente al di sopra della media europea (UE 27): 27,8% contro il 20,9%.
Solo il Nord ha un tasso al di sotto (20,6%). Il Sud arriva al 38,8%, secondo solo alla
Spagna.
L’Olanda presenta il tasso minore (8,7%). La Germania si ferma al 9,9%.
Note: il tasso di disoccupazione giovanile è calcolato come il rapporto tra disoccupati tra i 15 e i 24 anni e la forza lavoro tra i 15 e i 24 anni.
Fonte: elaborazioni su dati Eurostat (sezione “Labour market”, novembre 2011) e Istat.
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Composizione della popolazione 15-24. Anno 2010.
CONFRONTO INTERNAZIONALE
GIOVANI PER CONDIZIONE
L’Italia ha la più alta
quota di studenti non
occupati e di NEET.
Molto basso è il peso
degli studenti lavoratori
(2,9%) e degli occupati
(17,6%).
Al Sud si accentua la
quota di NEET e cala
quella di occupati.
La Germania presenta
una quota consistente
di studenti lavoratori; la
Gran Bretagna mostra
una quota bassa di
studenti ed elevata di
occupati, sia studenti
che non.
Note: con l’acronimo NEET (not in education, employment or training) si intende la popolazione che non studia e non lavora.
Fonte: elaborazioni su dati Eurostat (sezione “Education e training”, novembre 2011) e Istat.
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CONFRONTO INTERNAZIONALE
NEET
NEET (Not in Education, Employment or Training). Anni 2000-2010.
L’Italia ha il tasso più elevato di giovani che non studia e non lavora (22,1% nel 2010), in
crescita nel periodo di crisi. La Germania ha un tasso dimezzato e pari al 10,8%.
Note: con l’acronimo NEET (not in education, employment or training) si intende la popolazione che non studia e non lavora sul totale popolazione nella
stessa fascia d’età. Fonte: elaborazioni su dati Eurostat (sezione “Education e training”, novembre 2011).
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LE FUTURE PROFESSIONI
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CONFRONTO INTERNAZIONALE
SCOLARIZZAZIONE
Quota di studenti per classi d’età sulla popolazione.
Nel tempo è cresciuta la
quota di studenti 15-24 sul
totale della popolazione,
ma i livelli sono ancora
inferiori a Francia e
Germania.
Non è più tempo di scelte disimpegnate
o facili: per avere un lavoro, per
guadagnare, è necessario studiare (in
tutti gli ordini di scuola!)
Fonte: elaborazioni su dati Eurostat (sezione “Education e training”, novembre 2011).
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LE FUTURE PROFESSIONI
E I NUOVI SCENARI ECONOMICI
CONFRONTO INTERNAZIONALE
SCOLARIZZAZIONE
Abbandoni scolastici (early school leavers). Anno 2010.
Target 2020 (10%)
Il target degli abbandoni scolastici al 2020 è fissato al 10%.
L’Italia al 2010 supera questo valore attestandosi al 18,8%. Fa
peggio la Spagna. L’Europa a 27 è a quota 14,1%.
Note: si intende la quota di popolazione in età 18-24 che ha abbandonato gli studi senza aver conseguito un titolo superiore al livello 3C short (cioè
diplomi d’istruzione secondaria superiore che non permettono l’accesso all’università) della classificazione internazionale sui livelli di istruzione (ISCED).
Fonte: elaborazioni su dati Eurostat (sezione “Education e training”, novembre 2011).
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LE FUTURE PROFESSIONI
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CONFRONTO INTERNAZIONALE
STUDENTI LAVORATORI
Alternanza scuola-lavoro. Anno 2010.
La transizione scuola-lavoro risulta più semplice in quei paesi in cui l’integrazione col mondo
del lavoro è più frequente. Quote elevate di studenti-lavoratori sono presenti in Olanda e
Danimarca (sopra 55%), ma anche in Gran Bretagna e Germania dove è molto sviluppato
l’apprendistato. L’Italia si colloca nelle ultime posizioni (solo il 4,6% degli studenti lavora).
Note: si intende la quota di studenti che lavorano (anche con contratti di apprendistato e altre forme di studio-lavoro) tra i 15 e i 24 anni sul totale studenti
nella stessa fascia d’età. Fonte: elaborazioni su dati Eurostat (sezione “Education e training”, novembre 2011) e Istat.
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E I NUOVI SCENARI ECONOMICI
17
2.
La crisi più da vicino: cosa succede in Veneto e a Treviso
LE FUTURE PROFESSIONI
E I NUOVI SCENARI ECONOMICI
Le dinamiche del
manifatturiero trevigiano
Come si può osservare, è la
domanda estera che dà respiro
agli ordinativi e quindi al fatturato
delle imprese intervistate.
IL MANIFATTURIERO TREVIGIANO
Andamento del fatturato totale e del fatturato estero
Variazioni trimestrali tendenziali 1° trim. 2007 - 3° trim. 2012
20,0
10,0
5,0
0,0
15,5
12,8
15,0
9,8
7,8
9,8
8,8
8,3
5,8
2,4
5,8 7,0 4,9
2,4
2,1
0,4
2,1 1,4
0,6 1,6
-5,0
-10,0
7,4 7,1
10,011,4
3,3
1,5
5,9
3,6
1,4
-5,9
-9,0
-6,1
-13,0 -10,6
-15,8-15,4
1,5
-0,8
2,9
1,4
0,2
-3,3
-6,3
-3,7
-15,0
-14,0 -16,2-15,6
-20,0
1° 2° 3° 4°
1° 2° 3° 4°
2007
2008
1° 2° 3°
4° 1° 2° 3°
4° 1° 2° 3°
2009
2010
2011
Fa ttura to tota l e
4° 1° 2° 3°
2012
Fa ttura to es tero
Andamento degli ordinativi dal mercato interno ed estero
Variazioni trimestrali tendenziali 1° trim. 2007 - 3° trim. 2012
15,0
10,0
10,4
12,6
8,2
5,3
4,76
-5,0
Struttura campione: circa 500
imprese manifatturiere intervistate
con 10 dipendenti e più
(19.000 addetti)
+ circa 200 imprese 2-9 dip.
8,8
6,0
2 1,7
5,0
0,0
7,5 8,0
3,3 2,2
0,4
-2,4
-0,2
1,5
-15,0
-20,0
-2,5
3,5 3,3
0,6
-7,3
-0,8
-4 -5,2
-10,0
5,2
4,1
-14,1-6,5
-8,9-15,2
-18,5
-14,2 -13,9
-18,1
2,1
5,2
2,3 1,5
4,2
0,0
-0,8 -2,0
-7,8 -8,5 -6,9
-25,0
1° 2° 3° 4° 1° 2° 3° 4° 1° 2° 3° 4° 1° 2° 3° 4° 1° 2° 3° 4° 1° 2° 3°
2007
Fonte: Indagine Veneto Congiuntura-Unioncamere del Veneto, Camera di Commercio di Treviso.
2008
merca to i nterno
2009
2010
2011
merca to es tero
2012
DEMOGRAFIA D’IMPRESA
LE FUTURE PROFESSIONI
E I NUOVI SCENARI ECONOMICI
Demografia d’impresa in provincia di Treviso al 30 settembre 2012.
Andamento per numeri indice e per macro comparti
economici (anno 2008=100).
104,0
-880 imprese edili
-870 imprese manifatturiere, di cui:
-350 nella carpenteria
-256 nel legno arredo
-156 nel sistema moda
102,0
100,0
98,0
96,0
94,0
92,0
I
II
III
IV
I
II
2009
III
I
II
2010
Manif atturiero
108,0
IV
III
IV
I
2011
II
III
2012
Costruzioni
Totale Servizi
Andamento per numeri indice per comparto
commercio e PE (anno 2008 = 100)
106,0
104,0
102,0
110,0
108,0
106,0
104,0
102,0
100,0
98,0
96,0
94,0
92,0
90,0
Andamento per numeri indice per comparto
servizi (anno 2008=100).
I
II
III
IV
I
II
III
IV
I
II
III
IV
I
II
III
100,0
2009
98,0
96,0
I
II
III
2009
IV
I
II
III
2010
IV
I
II
III
2011
Alloggio e ristorazione
Commercio all'ingrosso
Commercio al dettaglio
IV
I
II
2010
2011
Servizi alle persone
Altri servizi alle imprese (escl. Att. Imm.)
Trasporti e magazzinaggio
2012
III
2012
Fonte: elaborazioni Ufficio studi e statistica CCIAA su dati Infocamere.
LE FUTURE PROFESSIONI
E I NUOVI SCENARI ECONOMICI
L’OCCUPAZIONE
L’impatto della crisi sull’occupazione in provincia di Treviso.
Forze di lavoro in provincia di Treviso per genere (in migliaia). Anni 2009-2011.
Anche a Treviso, in questa nuova fase recessiva si osserva un forte incremento della forza lavoro
[= persone occupate + persone in cerca di lavoro] e del tasso di attività [rapporto tra popolazione
attiva e popolazione in età lavorativa], fenomeno opposto a quanto ci si attende in una fase di
contrazione.
A questo si aggiunge un repentino aumento del tasso di disoccupazione (nel 2008 era del 3,4).
Vista la sostanziale stabilità dell’occupazione questi segnali indicano un incremento della forza
lavoro legata al passaggio da uno stato di inattività ad uno di ricerca attiva di occupazione,
soprattutto nel caso delle donne, per rimpinguare il reddito familiare e difendere lo standard di vita.
Fonte: elaborazioni Veneto Lavoro per Osservatorio Economico su dati Istat Rcfl.
L’OCCUPAZIONE
LE FUTURE PROFESSIONI
E I NUOVI SCENARI ECONOMICI
L’occupazione in provincia di Treviso: gli occupati dipendenti.
2008
2011
Totale occupati dipendenti = 302.252
Totale occupati dipendenti = 297.285
Tra 2008 e 2011 si
registrano:
Agricoltura: +1.815
Manifatturiero: +263
Costruzioni: +623
Servizi: -7.689
Fonte: elaborazioni Veneto Lavoro per Osservatorio Economico su dati Istat Rcfl.
Tra 2010 e 2011 si
registrano:
Agricoltura: +815
Manifatturiero: +3.915
Costruzioni: +2.220
Servizi: +3.624
LE FUTURE PROFESSIONI
E I NUOVI SCENARI ECONOMICI
L’occupazione in Veneto: gli occupati dipendenti.
2008
2011
Totale occupati dipendenti = 1.669.826
Totale occupati dipendenti = 1.639.918
Tra 2008 e 2011 si
registrano:
Agricoltura: +4.070
Manifatturiero: -43.578
Costruzioni: -11.084
Servizi: +20.672
Fonte: elaborazioni Veneto Lavoro per Osservatorio Economico su dati Istat Rcfl.
Tra 2010 e 2011 si
registrano:
Agricoltura: +601
Manifatturiero: +25.488
Costruzioni: -2.883
Servizi: +7.266
LE FUTURE PROFESSIONI
E I NUOVI SCENARI ECONOMICI
La struttura produttiva in provincia di Treviso.
Attività economiche
iscritte alla Camera
di Commercio di
Treviso
Fonte: elaborazioni Camera di Commercio di Treviso su dati Infocamere
LA STRUTTURA PRODUTTIVA
LE FUTURE PROFESSIONI
E I NUOVI SCENARI ECONOMICI
IL MANIFATTURIERO
La struttura produttiva in provincia di Treviso: lo spaccato del manifatturiero.
Attività
economiche
iscritte alla
Camera di
Commercio
di Treviso
Distribuzione % dipendenti per settori del manifatturiero trevigiano
Chimica, gomma,
plastica; 7.789; 6%
Carta, stampa;
4.350; 3%
Meccanica ed
elettromecc.;
45.344; 37%
Altro; 6.064; 5%
Legno Arredo;
27.798; 23%
Minerali non
metalliferi; 6.758;
5%
Sistema Moda;
19.409; 16%
Alimentare e
bevande; 6.838; 5%
Fonte: elaborazioni Camera di Commercio di Treviso su dati Infocamere
LE FUTURE PROFESSIONI
E I NUOVI SCENARI ECONOMICI
25
3.
Le professioni: l’andamento attuale e, in clima di incertezza,
qualche ipotesi per il futuro
LE FUTURE PROFESSIONI
E I NUOVI SCENARI ECONOMICI
Previsioni di assunzione (non stagionale) in provincia di Treviso in base
all’indagine Excelsior nel periodo 2005-2012.
Fonte: elaborazioni su dati Excelsior –CCIAA Tv (2005-novembre 2012).
26
LE FUTURE PROFESSIONI
E I NUOVI SCENARI ECONOMICI
LE PREVISIONI DI ASSUNZIONE
A TREVISO
Previsioni di assunzione in provincia di Treviso per macrosettori e livelli di studio.
Su 100 nuove assunzioni previste nel 2012, 33 provengono dal settore manifatturiero, 19 circa
dal settore dei servizi alle imprese e altre 18 circa dal settore del commercio.
Le imprese cercano anche “saper
fare”, persone con “esperienza”
Manifatturiero e servizi alle imprese cercano di
inglobare competenze che possono portare
innovazione
La previsione di domanda di professioni è
generata dal manifatturiero e terziario, in
particolare servizi alle imprese
Fonte: elaborazioni CCIAA di Treviso su dati Unioncamere-Ministero del Lavoro. Sistema Informativo Excelsior (novembre 2012).
27
LE FUTURE PROFESSIONI
E I NUOVI SCENARI ECONOMICI
LE PREVISIONI DI ASSUNZIONE
A TREVISO
Previsioni di assunzione (non stagionale) in provincia di Treviso per livelli di
istruzione, come emerge dall’indagine Excelsior
Fonte: elaborazioni su dati Excelsior –CCIAA Tv (novembre 2012).
28
LE FUTURE PROFESSIONI
E I NUOVI SCENARI ECONOMICI
LE PREVISIONI DI ASSUNZIONE
A TREVISO
Previsioni di assunzione (non stagionale) in provincia di Treviso per gruppi
professionali in base all’indagine Excelsior.
Fonte: elaborazioni su dati Excelsior –CCIAA Tv (novembre 2012).
29
LE FUTURE PROFESSIONI
E I NUOVI SCENARI ECONOMICI
LE PREVISIONI DI ASSUNZIONE
A TREVISO
Previsioni di assunzione in provincia di Treviso per il 2012. Industria.
Fonte: elaborazioni CCIAA di Treviso su dati Unioncamere-Ministero del Lavoro. Sistema Informativo Excelsior (novembre 2012).
30
LE FUTURE PROFESSIONI
E I NUOVI SCENARI ECONOMICI
LE PREVISIONI DI ASSUNZIONE
A TREVISO
Previsioni di assunzione in provincia di Treviso per il 2012. Commercio e turismo.
Fonte: elaborazioni CCIAA di Treviso su dati Unioncamere-Ministero del Lavoro. Sistema Informativo Excelsior (novembre 2012).
31
LE FUTURE PROFESSIONI
E I NUOVI SCENARI ECONOMICI
LE PREVISIONI DI ASSUNZIONE
A TREVISO
Previsioni di assunzione in provincia di Treviso per il 2012. Servizi alle imprese per
diplomi e lauree.
Fonte: elaborazioni CCIAA di Treviso su dati Unioncamere-Ministero del Lavoro. Sistema Informativo Excelsior (novembre 2012).
32
LE FUTURE PROFESSIONI
E I NUOVI SCENARI ECONOMICI
LE PREVISIONI DI ASSUNZIONE
A TREVISO
Previsioni di assunzione in provincia di Treviso per il 2012. Servizi alle imprese per
qualifiche o diplomi professionali o senza titolo.
Fonte: elaborazioni CCIAA di Treviso su dati Unioncamere-Ministero del Lavoro. Sistema Informativo Excelsior (novembre 2012).
33
LE FUTURE PROFESSIONI
E I NUOVI SCENARI ECONOMICI
LE PREVISIONI DI ASSUNZIONE
A TREVISO
Previsioni di assunzione in provincia di Treviso per il 2012. Servizi alla persona.
Fonte: elaborazioni CCIAA di Treviso su dati Unioncamere-Ministero del Lavoro. Sistema Informativo Excelsior (novembre 2012).
34
LE FUTURE PROFESSIONI
E I NUOVI SCENARI ECONOMICI
LE PREVISIONI DI ASSUNZIONE
A TREVISO
Previsioni di assunzione in provincia di Treviso per il 2012 per livelli di studio.
Fonte: elaborazioni CCIAA di Treviso su dati Unioncamere-Ministero del Lavoro. Sistema Informativo Excelsior (novembre 2012).
35
LE FUTURE PROFESSIONI
E I NUOVI SCENARI ECONOMICI
LE PREVISIONI DI ASSUNZIONE
A TREVISO
Previsioni di assunzione in provincia di Treviso per il 2012 per livelli di studio.
Fonte: elaborazioni CCIAA di Treviso su dati Unioncamere-Ministero del Lavoro. Sistema Informativo Excelsior (novembre 2012).
36
LE FUTURE PROFESSIONI
E I NUOVI SCENARI ECONOMICI
LE PREVISIONI DI ASSUNZIONE
A TREVISO
Previsioni di assunzione in provincia di Treviso per il 2012 per livelli di studio.
Fonte: elaborazioni CCIAA di Treviso su dati Unioncamere-Ministero del Lavoro. Sistema Informativo Excelsior (novembre 2012).
37
LE FUTURE PROFESSIONI
E I NUOVI SCENARI ECONOMICI
LE SCELTE DELLE FAMIGLIE
A TREVISO
Numero di iscrizioni alla prima classe nei diversi ordini di scuola secondaria.
Dinamica del numero di diplomati in provincia di Treviso
per indirizzi di diploma
È una scelta consapevole delle
famiglie?
3.000
2.500
Diplomati
2.000
1.500
1.000
500
0
1996/97
1998/99
2000/01
2002/03
2004/05
2006/07
2008/09
2010/11
Anni scolastici
Liceale
Tecnico
Professionale
Fonte: elaborazioni Osservatorio Economico su dati Ufficio Scolastico Territoriale di Treviso (giugno 2012).
38
LE FUTURE PROFESSIONI
E I NUOVI SCENARI ECONOMICI
39
4.
Fin qui i numeri…
LE FUTURE PROFESSIONI
E I NUOVI SCENARI ECONOMICI
40
La «top ten» delle richieste delle ultime settimane a «In Job»:
 il tecnico commerciale in ambito metalmeccanico e chimico
 il programmatore
 l'ingegnere collaudatore o addetto al controllo qualità
 l'impiegata contabile
 il direttore tecnico in ambito metalmeccanico
 il manutentore elettromeccanico
 il controller
 l'export manager
l'operaio specializzato
 il project manager
Fonte: Corriere della Sera, 26 novembre 2012.
Carlo De Paoli, fondatore e presidente del gruppo «In
Job», agenzia di lavoro con sede a Verona, che in dieci
anni di attività ha trovato un impiego a 50mila persone in
tutt'Italia.
LE FUTURE PROFESSIONI
E I NUOVI SCENARI ECONOMICI
…MA
l’elenco
non dice
tutto
41
…la cosa che oggi bisogna sottolineare
è infatti un'altra.
Quando un'azienda cerca un'impiegata
contabile, in realtà non si accontenta di
una collaboratrice che sappia gestire la
contabilità, ma vuole un'amministrativa
esperta nel ciclo passivo che sappia
utilizzare il software Sap.
Questo esempio vale in tutti i campi,
perché le figure generiche non
servono più, c'è bisogno di personale
specializzato supportato da forti
competenze.
Fonte: Corriere della Sera, 26 novembre 2012.
LE FUTURE PROFESSIONI
E I NUOVI SCENARI ECONOMICI
Ad esempio, i requisiti di una segreteria “assistente al direttore”
1. Gestire l’agenda (negoziare le priorità)
2. Stesura verbali di riunione (attenzione e sintesi)
3. Attività di corrispondenza (conoscenza lingue)
4. Capacità di pubbliche relazioni e di “standing”
5. Conoscenza dei protocolli di ricevimento
6. Stesura report (anche confidenziali, anche inclusivi di percezioni di clima)
7. Utilizzare internet, programmi di scrittura, fogli di calcolo
42
IL “CLASSICO” RIVISTO
LE FUTURE PROFESSIONI
E I NUOVI SCENARI ECONOMICI
Nemmeno il terziario classico delle attività commerciali e dei servizi rimarrà
quello che conosciamo oggi… Sono professioni che oggi gestiscono
esperienze e significati e non forniscono solo un servizio ad un generico
cliente
Lo store Diesel nella
Fifth Avenue
Spazi ludici, wi-fi, una
vetrina dove ogni
venerdì sono invitati a
cena dei newyorkesi…
Una «settimana da re»
Lusso nella via del lusso. Per
esempio: un personal shopper che
aiuti a scegliere i regali di Natale, un
autista a disposizione dall'aeroporto
fino al negozio preferito, un calice di
vino o una tazza di cioccolata calda
mentre si provano golf, scarpe e
pantaloni.
Fonte: Corriere della Sera, 11 dicembre 2011.
43
LE FUTURE PROFESSIONI
E I NUOVI SCENARI ECONOMICI
Gli addetti alle vendite sono ultimamente molto richiesti ma anche in
questo caso non è sufficiente avere semplici competenze di
marketing…
Ad esempio…
un'azienda trevigiana metalmeccanica che produce componenti per le cucine, ha
raccontato nel corso di un incontro come abbia sostituito i suoi responsabili
marketing senza formazione tecnica con tecnici interni che ha formato con
competenze di marketing. Aveva bisogno che chi incontra i clienti avesse ben chiaro
in mente se alcune modifiche richieste potessero essere fatte o meno, cosa
costituissero in termini di organizzazione interna aziendale, di qualcuno che può
parlare con cliente e capire subito il problema che ha necessità di risolvere.
L’imprenditore aveva bisogno di qualcuno che conoscesse tutto su:
- l’oggetto in sé
- le esigenze del cliente
- le possibilità di modificare l’oggetto
- l’organizzazione produttiva aziendale
- i costi delle modifiche introdotte
…
La vendita del prodotto viene fatta da tecnici che capiscono nel dettaglio ciò
che stanno offrendo al cliente
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I requisiti di un tecnico commerciale (o specialista di prodotto) sono…
1. Saper trasmettere al cliente in modo profondo:
•
•
le funzionalità e il significato esperienziale di un prodotto
le potenzialità tecniche dei processi, le capacità di adattamento alle diverse
esigenze (problem solving attivo)
2. Saper gestire il cliente prima, durante, dopo la vendita
3. Saper interagire in diversi contesti socio-culturali
4. Saper strutturare report di vendite
5. Saper intercettare nei mercati (e saper interpretare) segnali deboli utili per
le strategie dell’azienda
6. Saper dialogare con gli altri reparti aziendali
•
•
•
Progettazione
Controllo qualità
Programmazione produzione
7. Conoscere tecnicamente il prodotto
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LA “VOCAZIONE” DEL TERRITORIO
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Questo avviene in tutti i settori. Anche nel manifatturiero.
Conduttori di impianti.
Analisi (sommaria) delle competenze
1. Condurre la macchina
2. Saper leggere i manuali tecnici (in inglese)
3. Farne la manutenzione (o addirittura prevenire i
problemi)
4. Assicurare controllo qualità
5. Espletare funzioni connesse sicurezza
6. Espletare funzioni connesse alla logistica
Funzioni variano da
settore a settore
Comprendere e saper
applicare conoscenze
e procedure tecniche
Problem setting e
problem solving
 Il lavoro non è più su base esperenziale ma è
necessario avere un approccio cognitivo
Competenza è una risorsa (conoscenze,
abilità, esperienze) da mobilizzare in
funzione di ottenere un risultato atteso
rispetto a delle attività assegnate.
(ISFOL)
Saper
responsabilizzarsi
Essere in grado di
interfacciarsi con la
funzione subito a
monte o valle
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LA “VOCAZIONE” DEL TERRITORIO
Un esempio: conduttori impianti di materie plastiche
1. Condurre la macchina
2. Saper leggere i manuali tecnici (in inglese)
3. Farne la manutenzione (o addirittura prevenire i
problemi)
4. Assicurare controllo qualità
5. Espletare funzioni connesse sicurezza
6. Espletare funzioni connesse alla logistica
Saper settare la
macchina in base
proprietà materiali
Saper sperimentare
nuovi materiali
Saper gestire
attrezzaggi rapidi e
flessibili
Saper usare simulatori
e saper interfacciarsi
con funzioni R&S
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L’addetto tessile, evoluzione del settore…
Ricerca su tessuti tecnici e bio-tessuti
a)
b)
c)
d)
Prestazioni
Sicurezza
Nuove funzioni d’uso (t-shirt usa e getta con
fibre biodegradabili)
Applicazioni bio-medicali (dalla miscela da cui si
forma la seta, ricavata bio-plastica)
e)
Applicazioni nell’agricoltura
…e le new shopping experience
LA “VOCAZIONE” DEL TERRITORIO
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COSTRUZIONI? Non ci sono solo “aziende che chiudono”. In un settore a
tecnologia matura si stanno aprendo anche possibilità di sviluppo con nuove
funzioni e conoscenze chiamate in gioco dalla bioedilizia.
Installatori condizionatori e uso del verde, come ad esempio,
le pareti verdi, pannelli che contengono terreno nel quale le
piante trovano l'ambiente adatto per crescere e che vengono
applicati alle pareti esterne degli edifici che sviluppano
comparti verdi sulle facciate degli edifici.
Materiali per la costruzione come
le piastrelle combinate con celle
fotovoltaiche frutto di studi e
messa a punto delle proprietà
dei materiali più idonei per
realizzare
un riporto, funzionante come una
cella fotovoltaica, da applicare
su piastrelle di ceramica
in sostituzione dell'attuale
smalto, che possono ricoprire le
pareti esterne degli edifici
ricavandone energia
Geotermia
Intonaci e
microclima
Ristrutturazioni e restauri
Standard energetico-ambientali
Impianti termo-idraulici ed energie rinnovabili
(fotovoltaico, geotermia), come ad esempio il
generatore eolico per uso domestico di un’impresa
veneziana già installato al Parlamento inglese e che
in Gran Bretagna si sta diffondendo anche nelle case
private
 Si può ancora parlare di semplici muratori?
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LA “VOCAZIONE” DEL TERRITORIO
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Quando le competenze tecniche “manifatturiere” possono
sbocciare in agricoltura…
In agricoltura per caso
Un quarantenne di Treviso inizia la sua avventura imprenditoriale quasi per caso.
Circa 20 anni fa è perito elettronico: in attesa di partire per la leva si ferma a lavorare
presso la piccola azienda agricola del padre. A sorpresa arriva il congedo, così
decide di continuare nell’impresa di famiglia.
Adoperando le sue competenze imparate negli anni scolastici, progetta e realizza un
capannone dotato di una particolare sala per la frigo-conservazione del radicchio
rosso di Treviso: lui ci mette le conoscenze elettroniche, la famiglia quelle sul ciclo di
maturazione dei prodotti; il finanziamento viene ottenuto avvalendosi di fondi
dell’Unione Europea.
Dall’unione delle tre competenze (tecniche elettriche, di agronomia e amministrative)
nasce un sistema innovativo di lavorazione del prodotto che permette all’azienda di
estendere il periodo di conservazione e quindi di commercializzazione del radicchio
con una conseguente produzione di reddito e di lavoro.
Fonte: Osservatorio Economico e Sociale di Treviso, Le sfide per il futuro dell’agricoltura: qualità, filiere, dimensioni, Collana Studi e Ricerche n. 19, novembre 2011.
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LA “VOCAZIONE” DEL TERRITORIO
Un caso emblematico di bioarchitettura.
La riconversione a parco di una
vecchia ferrovia sopraelevata
di NY.
Da notare non solo
l’architettura urbana, ma fa
riflettere sulle connessioni con
l’industria di arredo urbano,
presente con realtà importanti
anche nel trevigiano (ad
esempio, le contaminazioni con
l’agricoltura urbana…)
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Altro esempio, l’operatore turistico: Il processo di arricchimento “in
orizzontale” delle professionalità
1. Conoscere bene le lingue (…scontato…)
2. Sapere relazionarsi con le persone con disponibilità e motivazione
3. Saper essere pazienti
4. Saper costruire uno “standing” decoroso ed educato
5. Saper adattarsi
6. Saper sviluppare autonomia operativa
7. Saper generare significati attorno ad un’esperienza turistica
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Cosa emerge da una ricerca dell’Osservatorio Economico (2010) proprio nel
settore turistico-alberghiero?
Il ritratto che viene dipinto dai direttori degli alberghi rispetto ai neoassunti non è
molto ottimista: il giudizio ricorrente è che questi spesso non posseggono le
competenze professionali che gli imprenditori si aspetterebbero.
Le uniche che
sembrano essere
state, almeno in
parte, assimilate dai
giovani durante il
percorso scolastico
sono quelle
linguistiche,
amministrative e di
relazione con il
cliente.
Le competenze dei neoassunti come emergono
dalle interviste ad
imprenditori del settore
alberghiero.
Agli occhi dei gestori
alberghieri intervistati a
Treviso, i giovani
risultano spesso
discutibili sul piano
dell’educazione, del
decoro, della pazienza;
e sul piano
organizzativo, appaiono
molto impacciati per
elasticità, adattamento,
autonomia operativa.
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E IL TALENTO? LA VOCAZIONE?
La scelta scolastica deve rispettare le “vocazioni forti”: una ragazzo/a
super-appassionato di storia che fa un percorso di studio in linea con
questa passione ha buone probabilità di successo perché darà sempre il
massimo e cercherà le occasioni giuste.
Ma, nella scelta, non trascurare di guardarsi intorno!
Non bisogna dimenticare la “vocazione del territorio”: il manifatturiero è
l’asse portante dell’Italia e di Treviso e il Veneto in particolare.
Sarà un nuovo manifatturiero: le vecchie professioni sono destinate a
cambiare.
Più responsabilità, più competenze anche da campi non direttamente
collegabili al solo lavoro (competenze linguistiche, di scrittura,
organizzative, relazionali ecc.), con una continua crescita attraverso la
formazione continua del lavoratore.
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LE FUTURE PROFESSIONI
E I NUOVI SCENARI ECONOMICI
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Il mercato del lavoro
non è esaurito, come
qualcuno crede, ma si è
fatto molto competitivo
ITALIANO
!!!
INGLESE
(«Chi non parla
inglese come fosse la
prima lingua tra cinque
anni non avrà alcuna
speranza di entrare in
una azienda italiana»)
Fonte: ancheCorriere della Sera, 26 novembre 2012.
Il primo
passaggio
fondamentale è:
acquisire
immediatamente
quelli che sono i
pre-requisiti
PROBLEM SOLVING
Le aziende vogliono
persone curiose e
analitiche, capaci di
risolvere
autonomamente i
problemi
GIOCO DI SQUADRA
Le aziende vogliono
chi sa fare gruppo,
cioè chi sa far
emergere la propria
individualità all'interno
del gruppo,
arricchendo il gruppo
con i propri contributi
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LE PREVISIONI DI ASSUNZIONE
A TREVISO
Quali competenze disposizionali chiedono le imprese trevigiane?
% sul totale
assunzioni previste
% sul totale
professioni tecniche
Capacità di lavorare in gruppo
53,5
66,7
Capacità di lavorare in autonomia
41,4
53,1
Abilità nel gestire rapporti con i clienti
38,8
57,0
Capacità di risolvere problemi
36,4
53,8
Capacità comunicativa scritta e orale
34,7
50,2
Capacità di direttive e di coordinamento
17,9
27,6
Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2010. CCIAA di Treviso.
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Quali possono essere i consigli?
Per acquisire questo tipo di pre-requisiti il consiglio è
dedicarsi allo sport, alla musica etc. ad attività come gli
scout o il volontariato, in modo da imparare da subito a
stare in relazione con gli altri.
D’estate o per chi fa l'università, trovarsi anche un
lavoretto, al limite come cameriere, ma comunque
qualcosa che permetta subito di capire come gira il
mondo al di là dei libri di testo.
(Approfittare delle occasioni di stage, di lavoro offerte
dalla scuola…)
Fonte: ancheCorriere della Sera, 26 novembre 2012.
Carlo De Paoli, fondatore e presidente del gruppo «In Job».
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INTERNET E LINGUE STRANIERE
TRA I QUINDICENNI EUROPEI
I quindicenni europei: internet e le lingue straniere
Un’indagine promossa dalla Commissione Europea approfondisce il rapporto dei 15enni europei con
Internet e con l’uso delle lingue straniere.
In Italia la percentuale di 15enni che per
leggere o guardare i contenuti di Internet
utilizza solo la propria lingua madre è la più
alta nell’Europa a 27: solo la Repubblica
Ceca ha un risultato peggiore (61%).
Anche per quanto riguarda la scrittura in
Internet (email, comments, messaggi postati
sui siti) l’utilizzo dell’inglese è ancora poco
diffuso tra i 15enni. Ancora una volta ha un
risultato peggiore la sola Repubblica Ceca
(18,% chi utilizza l’inglese per scrivere in
Internet).
Fonte: Commissione europea, Eurobarometro, (2011), User language preferences online. Analytical report . Indagine realizzata a gennaio 2011 e pubblicata nel mese di
maggio. Campioni nazionali: 500 casi.
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LA MOBILITÀ NEI GIOVANI:
UN CONFRONTO TRA I DIVERSI PAESI EUROPEI
La disponibilità dei giovani a trascorrere un periodo all'estero per
lavoro.
L’indagine della
Commissione
Europea evidenzia
Sì, in generale
68%
come i giovani
60%
italiani siano tra i più
restii a recarsi
all'estero per studio
57%
o lavoro: solo il 38%
dei giovani di età tra
54%
i 15 i 35 anni è
disposto a trasferirsi
53%
all'estero e
comunque, la
38%
maggior parte, per
un periodo di tempo
limitato.
In paesi come la Spagna questa percentuale sfiora il 70%, in Francia è del 60%, in Germania del
54%.
Attenzione: anche in tempo di crisi, le aziende continuiamo ad avere serissimi problemi
nel trovare il personale di cui c'è davvero bisogno. Tra questi, l'export manager: trovare
persone che conoscano la lingua e la cultura cinese o russa e che siano disposte a partire
e trasferirsi per un periodo, è tutt'altro che semplice.
Fonte: Commissione europea, Eurobarometro, (2011), Youth on the move . Analytical report . Indagine realizzata a gennaio 2011 e pubblicata nel mese di maggio.
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Costruirsi una personalità professionale dentro un’organizzazione. Ruoli, saperi e abilità
PIANO
DELL’INFORMAZION
E
-
Programmare, progettare, strutturare
essere centro nevralgico dell’unità
controllare/monitorare
valutare risultati
comunicare/disseminare
PIANO
DELLE PERSONE
-
Motivare/energizzare le persone
far crescere le persone
sviluppare i team
rafforzare la cultura organizzativa
gestire le connessioni (reti di team)
rappresentare/interporsi
PIANO
DELL’AZIONE
Fonte: Mintzberg, 2009.
- Gestire progetti
- occuparsi dei problemi
- trattare (costruire consenso sul fare)
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Le organizzazioni chiedono personalità professionale multidimensionale.
COMPETENZE
PERSONALI
- Gestire se stessi (avere pensiero strategico, saper
riflettere, saper imparare ad imparare, saper gestire il
tempo)
- programmare, stabilire le priorità, destreggiarsi nelle
diverse situazioni, sapere entusiasmarsi, saper
credere
COMPETENZE
INTERPERSONALI
- Selezionare le persone
- insegnare, fare da coach, ispirare
- amministrare le risorse (obiettivi, valutaz.prestazioni,
delega…)
- trattare con gli esperti
- condurre riunioni
- coordinare e sviluppare i gruppi
- risolvere/mediare i conflitti
- sviluppare la cultura dell’organizzazione
- collegare l’organizzazione/l’unità (rappresentare,
proteggere, promuovere, collaborare)
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Le organizzazioni chiedono personalità professionale multidimensionale.
COMPETENZE DI
INFORMAZIONE
COMPETENZE
DI AZIONE
-
Saper parlare nelle diverse situazioni
saper ascoltare
saper scrivere (relazioni, progetti, offerte, contratti…)
saper raccogliere informazioni (saper esplorare)
saper disseminare le informazioni
saper analizzare (elaborare, modellizzare, misurare,
valutare)
- saper comunicare non verbalmente (comprendere
visivamente, percepire, comprendere visceralmente)
-
Progettare, pianificare, dare forma alle idee
gestire i progetti
negoziare
governare l’incertezza (gestire/anticipare i problemi,
la concatenazione delle variabili)
- gestire il cambiamento (processi di feed-back e
anticipazione)
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Per riepilogare
• La crisi attuale è un cambio radicale di scenario e va letta con sguardo strabico:
1. Per gestire le emergenze (occupazionali, sociali)
2. Per cogliere le opportunità del cambiamento
• L’accesso a queste nuove opportunità è più selettivo: in tempi di “vacche grasse” c’era posto
per tutti, ora serve fare la differenza. Per questo è necessario stimolare i ragazzi e infondere
fiducia
• Questa differenza, a livello di sistema, si gioca su tre livelli o assi del futuro:
1. Intreccio strutturale tra manifatturiero e servizi, per la risoluzione di problemi tecnici complessi
2. Evoluzione delle produzioni classiche del Made in Italy verso l’autenticità, la tipicità (che abbia un
significato nel mercato mondo!), le esperienze inedite di consumo
3. Sviluppando le filiere della qualità sociale e del “ben-vivere” (servizi socio-sanitari, edu-tainment,
energia-ambiente-edilizia sostenibile, cultura).
• Questa differenza, a livello di persone, deve essere supportata da forti competenze e da una
forte “personalità professionale”, costruita a partire da:
1. Impegno nello studio (= impegno a costruirsi un futuro)
2. Alternanza studio-lavoro (= per scoprire anche come teoria e pratica si richiamino a vicenda)
3. Curiosità (= voglia di approfondire, di guardarsi attorno, di scoprire percorsi fuori dagli schemi)
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