adri IMP_8 archivio-informatore-tecnica 2003-8 (12-06-03)
Avversità delle piante
SU COLTURA DI POMODORO IN SERRA
Efficacia nematocida di oxamyl
da solo e integrato
Sono state poste a confronto varie modalità di distribuzione e dosi di oxamyl per la difesa del pomodoro in serra dagli attacchi del nematode Meloidogyne incognita. I
risultati hanno evidenziato la validità delle soluzioni
sperimentate
G. Russo, A. Loffredo, G. Fiume, F. Fiume
In Italia l’efficacia nematocida dell’oxamyl è stata valutata sulla base dei
risultati ottenuti in numerose ricerche
e prove sperimentali, condotte nei
confronti dei due gruppi trofici chiave
(i generi Meloidogyne e Globodera), in
differenti areali di coltivazione e su diverse colture orticole: cetriolo (Mancini et al., 1974), pomodoro (Ambrogioni e Cancellara, 1971; Bassi et al.,
2002), pisello (Di Vito et al., 1973; Di
Vito e Lamberti, 1976), fragola (Tacconi, 1976), lattuga (Moretti et al., 1975),
carota (Greco e Lamberti, 1977; Ambrogioni e Marinari, 1985), cipolla (Inserra et al., 1974; Greco et al., 1974).
Il prodotto, come risulta da un’ampia bibliografia sperimentale, è selettivo per le colture e può essere somministrato al terreno in pre-trapianto
(principalmente in formulazione granulare) o in copertura (in formulazione liquida, attraverso l’impianto di fertirrigazione).
È un composto ambisistemico (dotato di sistemia acropeta e basipeta),
per cui viene assorbito dalle radici e
rapidamente traslocato in tutte le parti della pianta, in particolare negli organi vegetativi in attiva crescita. Nel
terreno ha un’emivita media di 14-21
giorni; è quindi dotato di degradabilità
relativamente rapida, influenzata dal
pH, dall’umidità, dalla temperatura del
terreno e dalla luce (la velocità di degradazione aumenta con l’innalzamento del pH, della temperatura e dell’umidità e a seguito dell’esposizione alla
radiazione UV).
Allo scopo di valutare l’efficacia fitoiatrica di alcune strategie di somministrazione dell’oxamyl, da solo o integrato con altri prodotti nematocidi, è
stata impostata la sperimentazione oggetto di questo lavoro. I principali
obiettivi della ricerca sono stati:
■ individuare la dose minima efficace
di oxamyl in formulazione liquida,
somministrata mediante fertirrigazio-
56
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ne con bassi volumi d’acqua;
■ ridurre al minimo la superficie di terreno interessata dal trattamento nematocida, somministrando il prodotto
limitatamente alla fascia sottofila delle piante di pomodoro;
■ minimizzare la diffusione spaziale
dell’oxamyl al solo volume di suolo interessato dalle radici (rizosfera), in relazione al fatto che il prodotto è stato
somministrato con piccoli volumi
d’acqua (irrigazione a goccia) e frazionato in ripetute applicazioni di dosi ridotte, fornite nell’arco di coltivazione
della solanacea;
■ valutare se l’efficacia nematocida
del trattamento con oxamyl in formulazione liquida poteva essere migliorata in maniera significativa a seguito
dell’integrazione con la corrisponden-
te formulazione granulare, oppure con
una sostanza attiva di recente registrazione in formulazione granulare, il fosthiazate. Quest’ultimo è un nematocida organotiofosforato non fumigante
che potrebbe rappresentare una parziale alternativa all’uso del bromuro di
metile (Nelson et al., 2003).
Materiali e metodi
La prova è stata condotta nella Piana
del Sele, in agro di Battipaglia (Salerno), in un’azienda a indirizzo prevalentemente orticolo, in coltura protetta,
dove i problemi causati dai nematodi e
altre fitopatie sono gravi e pressanti.
Le parcelle sperimentali sono state
allestite utilizzando l’area parziale,
della superficie di 320 m2 (5 m di larghezza×64 m di lunghezza), di un tunnel multiplo ad ampia cubatura, con
copertura in plastica di polietilene dello spessore di 0,18 mm.
Il disegno sperimentale adottato è
stato un blocco randomizzato che ha
previsto il confronto di 9 tesi, replicate 4 volte. L’appezzamento è stato suddiviso in 36 parcelle, ciascuna di 6 m2
Foto 1 - Diversi gradi di infestazione da nematodi galligeni (Meloidogyne incognita)
su apparati radicali di piante di pomodoro
Avversità delle piante
Tabella 1 - Risultati dell’effetto di diverse strategie di trattamento
sulle produzioni di pomodori, sull’Imi e sulle cariche nematiche (larve di II stadio più maschi) delle diverse tesi a confronto (figura 1)
Tesi a confronto
trattamenti
n.
1
2
3
4
5
6
7
8
9
sostanza attiva
dose
(kg/ha)
n.
Oxamyl liquido
Oxamyl liquido
Oxamyl liquido
Oxamyl liquido
Oxamyl granulare +
oxamyl liquido
Fosthiazate +
oxamyl liquido
Fenamiphos
Fosthiazate
Testimone
1,5
1,0
1,0
1,0
5,5
1,0
4,0
1,0
12,5
4,0
–
5
5
7
7
1
5
1
5
1
1
–
Produzione
intervallo giorni dal media
tra gli inter- trapianto per pianventi (gg)
(n.)
ta (g)
15
14
4.260 a
15
14
4.320 a
15
14
4.440 a
15
0
4.120 a
–
–7
15
14
4.100 a
–
–7
15
14
4.390 a
–
–11
4.240 a
–
–7
4.120 a
–
–
2.850 b
Rilievi fitopatologici
carica nematica
sul testimone
∆%
21,08
21,37
21,96
20,38
Imi
inizio
prova
fine
prova
2,80 a
2,64 a
2,60 a
2,90 a
153 a
162 a
149 a
147 a
1.820 a
1.840 a
1.780 a
1.910 a
20,28
2,82 a
171 a
2.000 a
21,71
20,97
20,38
–
2,58 a
3,16 b
3,21 b
3,95 c
142 a
180 a
177 a
163 a
1.800 a
2.320 b
2.270 b
4.120 c
sono stati effettuati i trattamenti
alle parcelle dove
erano stati pro1
grammati e lungo
2
le file dove il pomodoro sarebbe
3
stato poi trapian4
tato, con le formu5
lazioni granulari
delle sostanze atti6
ve. Si è avuto cura
7
di eseguire, subito
8
dopo, una leggera
zappettatura per
9
ricoprire il prodotto e una irrigazio1
15 30
15 31
15
31 15
30
15
31
ne a pioggia suGiugno
Luglio
Agosto Settembre Ottobre
perficiale.
2002
Il 21 giugno è
Trattamenti in pre-trapianto
stato effettuato il
Oxamyl granulare 5,5 kg/ha
trapianto, utilizFosthiazate granulare 4 kg/ha
zando piantine della cultivar Sandor,
Fenamiphos granulare 12,5 kg/ha
provenienti da viTrattamenti in copertura
vaio e allevate in
Carica nematica
(mediante fertirrigazione)
nel suolo
cassettine di polistirolo alveolato,
Trapianto
allo stadio di 6 noOxamyl liquido 1,5 L/ha
Raccolta
mofilli. Le piante
sono state trapianOxamyl liquido 1 L/ha
Studio delle radici
tate a fila singola, alla distanza di
(1 m × 6 m), distanziate tra loro da una 1,20 m tra le file e 0,35 m sulla fila. Alla fine, ogni parcella era costituita da
zona di rispetto di 1,1 m (bordo).
Ai primi di giugno, prima dei tratta- un’unica fila di 19 piante. Successivamenti al terreno e del trapianto, per mente sono iniziati i trattamenti in coogni singola parcella è stato eseguito pertura con la formulazione liquida di
un campionamento del suolo che, sot- oxamyl, in maniera differenziata per le
toposto ad analisi nematologica, ha diverse parcelle, in relazione alla tesi.
Il disegno sperimentale, realizzato in
consentito di rilevare la carica media
parcellare e di conoscere l’uniformità campo, è riportato in tabella 1.
delle parcelle circa questo parametro
Per simulare, in copertura, l’applie l’intensità dell’infestazione di Meloi- cazione dell’oxamyl in formulazione
dogyne incognita.
liquida sono state predisposte, paralUn identico rilievo è stato effettuato lelamente all’impianto di microirrigaalla fine della prova, il 25 ottobre. Nel zione, alla base delle piante, maniperiodo compreso tra il 7 e il 21 giugno chette semirigide, lunghe quanto il fiTesi a confronto
Figura 1 - Schema sintetico delle tesi e delle principali operazioni realizzate durante la ricerca
lare delle parcelle, munite di gocciolatori autocompensanti posti a distanza ricorrente di 33 cm (ciascuno
in prossimità di una pianta), della
portata di 2 L/ora, con l’estremità posteriore occlusa e quella anteriore
collegata a una pompa a spalla motorizzata del tipo «Maruyama». Ciò ha
consentito d’immettere la soluzione
nel terreno a una pressione di 2-3 atmosfere. La dose di oxamyl per la distribuzione è stata diluita in 3 L d’acqua e, successivamente, per il lavaggio del contenitore della pompa sono
stati aggiunti nel serbatoio e immessi
nel terreno altri 3 L di acqua. L’acqua
utilizzata è stata quella di pozzo, con
pH di 6,7; il terreno ha fatto registrare
un pH di 6,8. Sia la soluzione nematocida che l’acqua del pozzo sono state
acidificate con acido ortofosforico in
modo da avere subito dopo il trattamento un pH del terreno compreso
fra 5 e 5,5..
I rilievi effettuati nel corso della prova sono stati:
■ produzione per pianta sulla base di
cinque raccolti parcellari effettuati
contemporaneamente per tutte le tesi
il 13 e il 27 settembre, il 4, 11 e 20 ottobre 2002;
■ carica nematica per parcella effettuata il 3 giugno e il 25 ottobre, cioè all’inizio della prova e subito dopo l’ultima raccolta;
■ indice medio di infestazione (Imi),
sulla base del grado di attacco di 10
apparati radicali di piante scelte a caso ed estirpate a fine prova subito dopo l’ultima raccolta, il 20 ottobre.
La carica nematica è stata effettuata
su 10 cm 3 di terreno prelevati da un
campione base ottenuto da numerosi
e piccoli prelievi di suolo, ricavati da
vari punti della parcella e a diverse
profondità e accuratamente rimescolati. Le forme libere del nematode galligeno, costituite da larve di secondo
stadio e maschi di Meloidogyne incognita, sono state estratte con il metodo del filtro di cartalana (Oostenbrink,
1960).
L’Imi è stato calcolato sulla base di
una scala di valutazione (Lamberti,
1971).
Per ulteriore chiarimento si visualizzano, nella foto 1, i diversi gradi di infestazione delle radici e gli indici numerici della scala di valutazione attribuiti.
La coltura di pomodoro ha ricevuto
complessivamente cure colturali e di
difesa dalle avversità fitopatologiche
che possono considerarsi ordinarie per
l’orticoltura protetta locale ed è stata
oggetto di particolare attenzione al fine
di evitare l’impiego di fitofarmaci con
attività collaterale nematocida, che
avrebbero potuto interferire sul normale ciclo biologico dei nematodi.
L ’ I N F O R M A T O R E A G R A R I O 26/2003
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Avversità delle piante
Foto 2 - Apparato radicale fortemente infestato
Risultati e discussione
I risultati complessivi ottenuti dal
confronto delle 9 tesi sperimentali poste a confronto (figura 1) sono riportati nella tabella 1.
Il primo dato che emerge con chiarezza è l’uniformità nel suolo dei livelli di popolazione dei nematodi tra le
parcelle delle diverse tesi poste a confronto.
Per tutte le tesi, infatti, il confronto
dei valori delle cariche nematiche
(studio delle larve di II stadio e dei maschi) al rilievo del 3 giugno, all’inizio
della prova, non mostra differenze statisticamente significative.
Al rilievo di fine prova (25 ottobre)
(tabella 1) emerge che tutti i trattamenti si differenziano significativamente dal testimone (4.120 larve di II
stadio per 10 cm3 di terreno); i trattamenti con i soli prodotti granulari in
pre-trapianto al terreno (fenamiphos e
fosthiazate) non si differenziano statisticamente tra loro, ma si differenziano da tutti gli altri effettuati in copertura con oxamyl.
Tutte le altre tesi mostrano cariche
nematiche non differenti statisticamente tra loro.
L’altro parametro fitopatologico studiato è stato l’Imi, che ha preso in esame
l’effetto dell’infestazione di Meloidogyne incognita sulle radici delle piante. In
relazione al concetto di causa-effetto,
l’andamento dell’Imi per i diversi trattamenti è stato praticamente analogo a
quello delle cariche nematiche.
Sono stati, infine, valutati i parametri
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L ’ I N F O R M A T O R E A G R A R I O 26/2003
Foto 3 - Apparato radicale non infestato
produttivi (tabella 1), rappresentati
dalla produzione media di bacche per
pianta e per 5 raccolte. Tutti i trattamenti si sono discostati significativamente dal testimone (soltanto 2.850 kg
per pianta).
In definitiva, dall’analisi dei risultati
si evince che tutti i trattamenti nematocidi comunque effettuati, per sostanza attiva utilizzata, per tempi di
applicazione e per numero di interventi, hanno inciso positivamente sulla difesa della coltura di pomodoro e sulla
produzione. Gli andamenti delle cariche nematiche, degli Imi e delle produzioni, per le tesi a confronto, sono
tutti in accordo tra loro. Nessuno dei
trattamenti effettuati ha evidenziato
fenomeni di fitotossicità.
Conclusioni
I risultati emersi dalla sperimentazione hanno evidenziato che i problemi nematici condizionano decisamente la
produzione, tanto da rendere indispensabile l’impiego di nematocidi. Gli incrementi produttivi medi, superiori al
20% rispetto al testimone, giustificano
ampiamente il costo dell’intervento.
In generale le sostanze attive utilizzate hanno fornito buoni risultati; in
particolare l’oxamyl ha evidenziato
che dosaggi di 1 kg/ha (pari a 10 kg di
prodotto commerciale Vydate® 10L) ripetuti a cadenza quattordicinale sono
sufficienti a mantenere i livelli di popolazione del cecidogeno entro valori
accettabili per la pianta.
Cinque applicazioni di oxamyl in for-
mulazione liquida, per un totale di 5 kg
di sostanza attiva/ha, sono risultate ottimali in termini di incremento produttivo e di difesa della coltura e ulteriori
interventi si sono mostrati superflui
nelle condizioni oggetto di prova.
Il fenamiphos e il fosthiazate, sebbene comportino incrementi produttivi
non diversificabili rispetto all’oxamyl,
hanno fatto registrare un Imi e cariche
nematiche significativamente più elevate. Tale risultato è, molto probabilmente, da attribuire alla buona copertura antinematica nelle prime fasi del
ciclo vegetativo del pomodoro che va
poi a esaurirsi in tempi più lunghi.
È importante sottolineare, infine,
che il trattamento con oxamyl liquido
a bassi volumi d’acqua, attraverso
l’impianto d’irrigazione a goccia e limitatamente al filare delle piante, è una
tecnica che mira a evitare lo spreco di
sostanza attiva e a condizionare chimicamente la sola rizosfera.
Giuseppe Russo
Angelo Loffredo
Dipartimento di entomologia
e zoologia agraria
Università di Napoli Federico II
Portici (Napoli)
E-mail: [email protected]
Giuseppe Fiume
Francesco Fiume
Sezione di biologia, fisiologia e difesa
Istituto sperimentale per l’orticoltura
Pontecagnano (Salerno)
La bibliografia verrà pubblicata negli estratti.
Avversità delle piante
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