Casa MAZZETTI-FIORENZO, 7 Novembre 2014 Ottobre 2014 Francesco Scanziani - LA PORTA DELLA FEDE “ Fede è abitare” (Gv 1, 3-5-51) PREGHIERA Se io fossi un contemporaneo di Gesù, se fossi uno dei discepoli sapete cosa avrei preso con me? Innanzitutto il bastone del pellegrino e poi la bisaccia del cercatore e nella bisaccia metterei queste cinque cose: un ciottolo del lago, un ciuffo d’erba del monte, un frustolo del pane, magari di quello avanzato nelle dodici sporte del giorno del miracolo, una scheggia della croce, un calcinaccio del sepolcro vuoto. E me ne andrei così per le strade del mondo, col carico di questi simboli intensi, non tanto come souvenir della mia esperienza con Cristo quanto come segnalatori di un rapporto nuovo da instaurare con tutti gli abitanti, non solo della Giudea e della Samaria, non solo dell’Europa ma di tutto il mondo fino agli estremi confini della terra . Ecco io prenderei queste cose. Ma anche il credente che voglia obbedire al comando di Gesù dovrebbe prendere con sé queste cose. Don Tonino Bello LA PAROLA (Gv 1,35-51) Venite e vedrete Il giorno dopo Giovanni stava ancora là con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: “Ecco l’agnello di Dio!”. E i suoi discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro:”Che cosa cercate?”. Gli risposero:”Rabbi – che tradotto, significa Maestro -, dove dimori?”. Disse loro:””Venite e vedrete”. Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio. Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse:”Abbiamo trovato il Messia” – che si traduce Cristo – e lo condusse da Gesù. Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse:”Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa” – che significa Pietro. Il giorno dopo Gesù volle partire per la Galilea; trovò Filippo e gli disse: “Seguimi!”. Filippo era di Betsaida, la città di Andrea e di Pietro. Filippo trovò Natanaele e gli disse:”Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè, nella Legge, e i Profeti: Gesù, il figlio di Giuseppe di Nazaret”. Natanaele gli disse:”Da Nazaret può venire qualcosa di buono?”. Filippo gli rispose:”Vieni e vedi”. Gesù intanto, visto Natanaele che gli veniva incontro, disse di lui:”Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità”.Natanaele gli domandò:”Come mi conosci?”. Gli rispose Gesù:”Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi”. Gli replicò Natanaele: “Rabbi, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!”. Gli rispose Gesù:” Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l’albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!” Poi gli disse:”In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo”. ….. fissando lo sguardo su di lui. Siamo all’inizio del ministero di Gesù, dopo il battesimo al Giordano: tutto prende inizio da uno sguardo, è Giovanni che vede Gesù e che lo indica ai discepoli. …... sentendolo parlare, lo seguirono. La fede nasce dall’ascolto, i discepoli si sono fidati della parola di Gesù e lo hanno seguito. ..... Che cosa cercate? Gesù è attento alle persone, si volta verso di loro, si apre all’ascolto e invita a provare: “vedere per credere”. ….. Andarono e rimasero con lui. E’ la prima esperienza di fede descritta dal Vangelo, si tratta di un invito a stare con una persona, Gesù. I discepoli non sanno nulla di lui ma lo seguono . L’effetto di questi incontri è a catena: Andrea, Simone, Filippo ….. l’incontro con Natanaele… …… Vedrete. Il finale apre la curiosità sul futuro ……il meglio ha da venire! MEDITATIO Che cosa mi dici, Signore? Che cosa ci dice la tua Parola? Passare dalla lectio alla meditatio significa mettersi a nudo davanti alla parola di Gesù e lasciare che ci parli. Chi è Dio per me? Chi sono io in rapporto a questi discepoli? Che cosa dicono alla mia fede? Infine, che cosa questi incontri illuminano il nostro rapporto di cristiani, oggi? VEDERE: in tutti gli incontri c’è lo sguardo di Gesù. La fede cristiana non è cieca, anzi vuole vedere bene, forse Gesù ci ricorda che “credere” è anche il modo con cui ci sappiamo vedere gli uni, gli altri, “fidandoci degli occhi”; è importante come ci guardiamo fermandoci sotto lo sguardo di Gesù lasciandosi osservare da lui. CHE CERCATE: Dio ci chiama a sé dicendoci:”Vieni e vedrai”, dove questo “Vieni” significa: leggi, prega, dedica più tempo a me e vedrai la vita con i miei occhi. VENITE E VEDRETE: come i discepoli ci si fida di uno sguardo, nessuno sa cosa ci aspetta ma ci si fida. INCONTRO’ PER PRIMO SUO FRATELLO E GLI DISSE: la fede è contagiosa e si propaga da persona a persona, nessuno arriva solo a Gesù, c’è sempre un incontro con qualcuno che ci accompagna. Meno male che in questi primi incontri c’è anche Natanaele che qualche domanda se la fa, gli interrogativi non sono un ostacolo alla fede: sono semplicemente naturali, è però importante farseli incontrando Gesù e ascoltandolo per cercare una risposta con lui. DOMANDE PER LA MEDITATIO Gesù guarda ognuno di noi in modo unico e personale. Come mi sento gurdato da lui, ora? “Incontrò per primo suo fratello e gli disse”. Alleniamoci a raccontarci qualcosa di bello, anche qualche esperienza bella con Dio che stiamo vivendo. “E lo condusse da Gesù” mi sto facendo accompagnare a lui? Come? Come e chi potrei accompagnare da Gesù ora? ACTIO Provo a fissare lo sguardo su qualcuno che non ho mai considerato o che in questo periodo valuto poco. Mi impegno a passare del tempo con questa persona, a instaurare un dialogo, a invitarla a casa mia. PREGHIERA Grazie, Gesù, per aver fissato il tuo sguardo su di noi. Grazie perché ci accogli ogni giorno nel tuo cammino come fratelli, così come siamo. Hai visto i nostri valori e ci hai invitato ad abitare con te. Aiutaci a guardarci con i tuoi occhi d’amore e ad abbattere le nostre barriere mentali. Dacci la grazia di rimanere sempre nella tua casa. I nostri cuori battano insieme, nel desiderio di trovare il bello che c’è in ognuno di noi. Così con la libertà dal possesso dell’altro sapremo camminare uniti verso di te.