SERVIZIO LAVORO E PREVIDENZA
Circolare n. 132/14 del 3-10-2014
Settore Multiservizi/Pulizie - sanità integrativa
Categorie 5.19
Settore G
In questi giorni alcune cooperative hanno ricevuto una comunicazione del Fondo Asim (Fondo assistenza
sanitaria integrativa multiservizi) che annunciava la costituzione e l'inizio dell'operatività del fondo.
La notizia è stata ripresa dalla stampa specializzata e, successivamente, l'Inps ha pubblicato la circolare 108
del 17-9-2014 che comunicava le modalità di riscossione attraverso modello F24.
Come noto, sul tema c'è una grande attenzione da parte di Confcooperative, che ha promosso un
PROGETTO MUTUALISTICO NAZIONALE di sistema approvato unanimemente dagli Organi della nostra
Confederazione.
Per questo motivo, inviamo la presente concordata con il Dipartimento Sviluppo della Confederazione.
Prima di affrontare il tema specifico del settore, è opportuno richiamare il quadro generale.
Il tema della sanità integrativa è entrato prepotentemente nelle relazioni sindacali tanto da diventare, per
alcune sigle sindacali, un vero e proprio elemento di discrimine per la sottoscrizione di contratti nazionali.
A lungo si è dibattuto sulle modalità di finanziamento. Negli ultimi anni si è sempre più diffusa la tendenza a
porre in capo al datore di lavoro l'intero onere con conseguente iscrizione di tutti i lavoratori (o almeno di
buona parte di loro).
Questo ha comportato la possibilità di avviare effettivamente i fondi che possono contare su risorse ingenti e
certe, nonché su una ampia platea di lavoratori iscritti e beneficiari.
A volte, il meccanismo contrattuale individuato ha creato tensioni e incomprensioni: alcuni datori di lavoro
vedono i contributi per l’assistenza sanitaria integrativa come una spesa poco produttiva e quindi inutile.
Peraltro, non ricordando che il relativo onere stabilito contrattualmente è valutato e pesato nell’ambito
complessivo della trattativa, quale voce che concorre nell’articolato dei costi contrattuali nel loro insieme.
E' comunque evidente che, senza una gestione attenta, si corre il rischio di aver creato un istituto che serve
soltanto all'ente al quale è affidata la gestione.
Per questo motivo, nell'ambito delle politiche di attenzione ai soci delle cooperative, la Confederazione ha
costituito LA MUTUA NAZIONALE “COOPERAZIONE SALUTE” per avere uno strumento interno che
massimizzasse i benefici a favore dei lavoratori, e dei soci in particolare.
In alcune regioni già da tempo erano partite iniziative analoghe che avevano anche lo scopo di anticipare la
costituzione dei fondi contrattuali (in alcuni casi sono previste norme per evitare la doppia contribuzione)
sempre con l’obiettivo di dare migliori e più rapide prestazioni ai soci.
Ricordiamo che, vista la delicatezza del tema, il Servizio Sindacale Confederale ha inviato una circolare (n.
35 del 12-6-2014) nella quale si approfondiva la questione generale in relazione alle disposizioni contrattuali
e ai relativi obblighi.
Nel rimandare alla lettura del testo (Allegato n.1) sottolineiamo che:
l’adesione al sistema di Mutua nazionale Cooperazione Salute, così come ad altri sistemi di
assistenza sanitaria integrativa promossi da Confcooperative a livello territoriale, garantendo una
forma di tutela sanitaria a favore di tutti i lavoratori, costituisce, quindi, uno dei modi per adempiere
ad un obbligo contrattuale ed è certamente quello più adeguato a valorizzare il rapporto con i
lavoratori in assenza dei fondi sanitari bilaterali, rispetto all’accantonamento da parte delle
cooperative di somme che non si traducono in tutele reali per i propri soci.
La circolare affronta anche il tema dell’effettiva attivazione dei Fondi sanitari contrattuali.
In questa fase:
dovrà essere prestata particolare attenzione da parte del datore di lavoro che ha erogato
direttamente, con l’adesione alla Mutua, le prestazioni sanitarie alla loro effettiva equivalenza. Infatti,
le prestazioni dovranno essere equivalenti o migliori al fine di non recare nessun pregiudizio al
lavoratore e per garantire una disciplina uniforme in una determinata categoria. Quindi, sarà
necessario un accertamento comparativo concreto dell’equivalenza richiamata, in modo tale che le
prestazioni godute dai lavoratori siano le stesse e non diano adito a nessuna contestazione.
Tornando alla situazione di Asim, possiamo richiamare alcuni passaggi. La costituzione del fondo è stata
concordata nell'ambito del rinnovo del Ccnl 31-5-2011 (articolo 69). L'avvio era previsto per l'1-1-2013 con
contribuzione a carico azienda di 4,00 euro/mese per i lavoratori con orario fino a 28 ore settimanale e di
6,00 euro/mese negli altri casi.
Non essendo ancora stato istituito il Fondo, il 26-6-2013 un accordo sindacale prorogava il termine di
versamento della contribuzione lasciando ferma la decorrenza dell'obbligo all'1-7-2013.
Come accennato in premessa, Asim ha chiesto il pagamento della contribuzione corrente dall'1-7-2014. Le
scadenze di pagamento degli arretrati da calcolare con riferimento ai lavoratori a tempo indeterminato in
forza nel mese di luglio 2014, sono le seguenti:
 F24 con scadenza 16-9-2014 mensilità aprile/giugno 2014
 F24 con scadenza 16-2-2015 mensilità gennaio/marzo 2014
 F24 con scadenza 18-5-2015 mensilità ottobre/dicembre 2013
 F24 con scadenza 16-10-2015 mensilità luglio/settembre 2013
Dalla documentazione in nostro possesso, ad oggi non risulta la decorrenza della copertura
assicurativa e la data dalla quale i lavoratori possono chiedere il pagamento delle prestazioni.
Federlavoro e Servizi ha partecipato alla costituzione del fondo Asim. Nel momento in cui ci si avvicinava
all'effettiva operatività sono, però, emerse logiche non condivisibili che portavano a tutelare più la neonata
struttura che a dare vantaggi agli iscritti.
In sede di CdA ASIM, il rappresentante di Federlavoro ha quindi votato contro l’approvazione del piano
sanitario che si sta proponendo alle imprese, perchè con prestazioni nettamente peggiori rispetto a quanto
Confcooperative e la Mutua Cooperazione Salute hanno messo a punto e proposto ad ASIM per i lavoratori.
In questo quadro piuttosto problematico, il Dipartimento Sviluppo Confederale invita le cooperative del
settore a prendere contatto con la Mutua Cooperazione salute per aderire al piano sanitario predisposto
dalla stessa per il settore pulizie/multiservizi, evidentemente migliore nella prestazione rispetto a quella
Asim.
La proposta di piano sanitario messo a punto da Cooperazione Salute nazionale per le cooperative
Multiservizi Pulizie e' oggetto di una specifica comunicazione che si allega (Allegato n. 2).
Il prodotto della nostra Mutua prevede un costo a carico azienda in linea con quello previsto dal
CCNL, ma prestazioni decisamente più favorevoli e soprattutto fruibili retroattivamente dal 1 gennaio
2014 a fronte del pagamento delle quota complessiva per l’anno in corso entro il 31 dicembre p.v.
Questo costituisce un’ulteriore vantaggio, e concorre a rendere la Mutua Cooperazione Salute una
valida alternativa al fondo di settore.
Allo stesso modo le cooperative che hanno attivato nei mesi scorsi una copertura sanitaria attraverso il
sistema delle mutue saranno contattate da un responsabile della mutua stessa per valutare la congruità
delle prestazioni pattuite rispetto a quelle garantite da Asim.
Come è facilmente immaginabile, questa presa di posizione potrebbe comportare anche una reazione da
parte delle organizzazioni sindacali. Le Confcooperative Territoriali e le Federlavoro devono essere pronte a
sostenere le cooperative associate, spiegando la legittimità e l'opportunità di questa scelta, che offre una
soluzione migliore per i lavoratori rispetto ad Asim.
Oltre alla presente comunicazione, potete consultare il sito www.cooperazionesalute.it e chiedere
direttamente supporto, informazioni, approfondimenti al dott. Andrea Ferrandi Cell: 349.3981163 - Tel:
0461.1788991 Fax: 0461.1788002
[email protected]
Infine, invitiamo le sedi territoriali Confcooperative a verificare che i propri CENTRI SERVIZI e le Societa' di
elaborazione paghe prestino la massima attenzione al tema e diano seguito alle indicazioni di Unicaf e della
Confederazione.
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Circolare n. 132/2014 UNICAF