Incontro pubblico « Verso l’investimento
territoriale integrato della Val di Vara»
Dalla Ricerca sul settore agricolo, idee di
sostegno oltre gli incentivi
Alberto Sturla
INEA – Sede Regionale per la Liguria
Rocchetta di Vara, 13/10/2014
La Ricerca
Nell’ambito del progetto Isobio
“Misurare
la
sostenibilità
dell’agricoltura
biologica”,
finanziato
dal
MiPAAF
nell'ambito del Piano d'Azione
Nazionale
per
l'agricoltura
biologica, nel 2011 INEA ha
portato avanti una ricerca sul
campo rivolta principalmente al
territorio di Varese Ligure per
verificare le ricadute, in termini di
sostenibilità sociale, economica
e ambientale, delle filiere
biologiche sul territorio in cui
operano
L’ Azienda biologica è, per sua stessa natura, socialmente responsabile
E’ una caratteristica che le deriva dai principi fondanti dell’agricoltura biologica
IFOAM (2005): I principi delle agricoltura biologica
Il principio del benessere
"...sostenere e favorire il benessere del suolo, delle
piante, degli animali, degli esseri umani e del
pianeta, come un insieme unico ed indivisibile".
Il principio dell’ecologia
"...essere basata su sistemi e cicli ecologici viventi,
lavorare con essi, imitarli ed aiutarli a mantenersi".
Il principio dell’equità
"...costruire relazioni che assicurino equità rispetto
all’ambiente comune e alle opportunità di vita".
Il principio della
precauzione
"...essere gestita in modo prudente e responsabile,
al fine di proteggere la salute ed il benessere delle
generazioni presenti e future, nonché l’ambiente".
Ogni azienda opera in un territorio nel quale porta il suo set di
valori e dal quale riceve stimoli che ne influenzano le scelte. Le
filiere biologiche, quindi, con la loro azione contribuiscono a
creare un modello di territorio
Responsabilità Sociale
di Impresa
Responsabilità Sociale
del Territorio
L’applicazione della responsabilità sociale
dall’individuo (l’imprenditore) alla comunità
passa
quindi
Superficie Agricola Utilizzata 1982 - 2010
Var % 2000 2010
Italia
3.910.713 3.633.493 3.107.231 2.840.388
-9%
Liguria
74.290
58.680
40.219
23.858
-41%
Distretto Bio
10.702
7.905
5.500
4.810
-13%
1982
1990
2000
2010
Dimensioni medie aziendali 1982 - 2010
1982
Italia
Liguria
Distretto Bio
5,7
2,8
4,4
1990
6,1
2,6
4,3
2000
7,0
3,5
7,1
Var % 2000 2010
10,3
48%
4,1
17%
11,0
56%
2010
Responsabilità Sociale del Territorio
Si ha RST quando sono soddisfatte tre condizioni:
1) Esiste una forte rete di relazioni tra gli attori
2) Gli attori condividono un comune senso
appartenenza alla comunità
di
3) Gli Attori condividono e perseguono insieme un piano
per lo sviluppo sostenibile della comunità (Peraro e
Vecchiato, 2007).
Inoltre, è evidente che queste esigenze non possono essere
soddisfatte senza una governance delle interazioni tra gli attori
(Fondazione Enrico Mattei, 2010;. Van Zeijl-Rozema et al,
2007).
Mentre a livello territoriale la RST non puo’ essere raggiunta
senza il perseguimento simultaneo dei tre pilastri della
sostenibilità (Costantino et al., 2010).
Responsabilità Sociale del Territorio
Un territorio è socialmente responsabile quando il
processo di sviluppo che lo interessa è:
• Globale: I tre pilastri della
simultaneamente senza trade-off
sostenibilità
sono
perseguiti
• Equo: Tutti, senza esclusione, godono delle ricadute positive dello
sviluppo locale
• Trasparente: Tutti, senza esclusione, hanno accesso alle informazioni
che riguardano le iniziative intraprese e possono collaborarvi
Metodi
1) Identificare come filiere biologiche e contesto si influenzano
reciprocamente alla luce dei principi di globalità, equità e trasparenza
2) Riconoscere e (possibilmente) quantificare gli elementi delle filiere
biologiche che contribuiscono alla sostenibilità di un territorio lungo i
tre pilastri economico, sociale e d ambientale
Approccio gerarchico
Principi
Criteri
Indicatori
Risultati
Il processo di sviluppo intrapreso da Varese Ligure risponde al requisito
di globalità in quanto sin dall’ inizio è stato indirizzato lungo le tre
dimensioni della sostenibilità, puntando su iniziative quali la riqualificazione
urbana, la conversione al biologico, le energie rinnovabili….
L’amministrazione ha coinvolto nelle iniziative gli attori di volta in volta
interessati, garantendo così che le ricadute positive rimanessero nel
territorio. Questo ha salvaguardato il principio di equità, in quanto tutta la
popolazione ha goduto delle esternalità positive.
La trasparenza è invece carente. Le certificazioni ISO e la registrazione
EMAS garantiscono una pronta comunicazione dei risultati ma i cittadini non
sono mai stati chiamati a cooperare al processo decisionale.
Si è preferita la Leadership alla Governance
Le innumerevoli iniziative sorte sul territorio portate avanti dai
soggetti più disparati si sommano senza integrarsi (CEA, Sportello
Biologico, Comunità del cibo…)
Risultati
Il ruolo della filiera del latte e della carne
Le filiere biologiche assumono un ruolo fondamentale nel
processo di sviluppo del territorio, in quanto ne garantiscono la
vitalità economica preservando l'ambiente e senza pregiudicare
la coesione sociale.
Risultati
Però alcuni elementi ne pregiudicano il contributo al processo di
sviluppo:
1) Nonostante i notevoli sforzi messi in atto dalle cooperative,
persistono degli elementi di debolezza
strutturale che
pregiudicano la redditività dei processi produttivi (filiera latte)
2) Il capitale relazionale dell’allevatore non è abbastanza
sviluppato, limitandosi a rapporti verticali con le cooperative o la
propria associazione di categoria
3) La comunità non ha ben chiara la funzione fondamentale delle
filiere biologiche svolta sul territorio dalle filiere biologiche
4) Scarsa collaborazione con gli altri soggetti del territorio
Il distretto
Il distretto del biologico ha le potenzialità per svolgere un ruolo
di indirizzo e coordinamento degli attori coinvolti nello sviluppo
locale ?
Sì, se…
•Promuoverà la partecipazione tra i portatori di interesse
•Contribuirà a sviluppare la consapevolezza di una responsabilità
comune verso lo sviluppo locale
Come?
Mappando le parti interessate (compresi i cittadini ei consumatori) e
organizzando le loro delegazioni, al fine di costruire una rete
sociale organizzata.
Per assicurare…
La definizione di un processo partecipato e, quindi, l’individuazione e la
condivisione di obiettivi e strategie
Il distretto
Gli strumenti di verifica
Bilancio sociale
A differenza della dichiarazione ambientale EMAS, il bilancio sociale
raccoglie informazioni sia da attori istituzionali che economici, i quali sono
chiamati a dimostrare il valore creato nella zona con le loro azioni. Inoltre,
comunica non solo i risultati ma anche le aspettative e fallimenti, ed è
quindi in grado di favorire la partecipazione. E' uno strumento per
legittimare il ruolo del distretto organico agli occhi della comunità locale,
sia in termini strutturali che, soprattutto, termini e contribuisce a sottolineare
i suoi legami con il territorio.
Sistema di Monitoraggio e Valutazione
Che permetta di riconoscere ed eventualmente correggere la traiettoria del
processo di sviluppo ogni volta che questo devia dal sentiero originale
Il distretto
Grazie per l’attenzione
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www.inea.it
www.reterurale.it
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Sturla1 - Studiare Sviluppo