I giorno:
RECANATI, casa museo di Leopardi; LORETO,
Santuario; GATTEO A MARE : cena e pernottamento.
II giorno: RAVENNA, tomba di Dante, basilica di San Vitale,
basilica Sant’Apollinare. In serata partenza per VERONA.
III giorno: VERONA; SAN
MARTINO DELLA
BATTAGLIA; SOLFERINO ; GORIZIA: cena e pernottamento.
IV giorno: GORIZIA,castello.FOIBA DI BASOVIZZA,
SACRARIO REDIPUGLIA; RIVIERA DI SAN SABBA.
V giorno: partenza per il ritorno. Pranzo a metà
percorso.
Recanati sorge a 296 m s. l. m., sulla cresta
tortuosa e quasi pianeggiante di un colle, tra le
valli dei fiumi Potenza e Musone. Situata al
centro della Regione Marche, in una posizione
strategica, da Recanati sono facilmente e
rapidamente raggiungibili la costa (10 minuti in
auto) e la montagna (45 minuti in auto). Come
altri centri marchigiani, anche Recanati è la
tipica "città balcone" per l'ampio panorama che
vi si scorge: città e borgate sono sparse in gran
numero nell'ampia distesa, tra piani, valli e
colline. A Est si apre sul mare Adriatico, oltre il
quale quando l'aria è chiara s'intravedono le
coste della ex-Jugoslavia . In direzione Nord-Est
è visibile il monte Conero, il promontorio più
importante del medio Adriaticoe quello che ha le
rupi marittime più alte di tutto l'Adriatico italiano.
Dagli altri lati della città si vedono le cime degli
Appennini: le cime dei Monti Sibillini, il Gran
Sasso, la Majella e il monte Vettore, e più su
sono ben visibili il monte San Vicino, la Strega
e il Catria.
La casa natale del poeta sorge nel rione di Monte
Morello, che prende nome da uno dei tre castelli di
cui l’antica città era costituita. Alla metà del XVIII
secolo l’architetto Carlo Orazio Leopardi riunì in un
unico nucleo i vari edifici in cui la famiglia aveva
abitato ininterrottamente fino dal secolo XIII; a
questa operazione di restauro si devono l’attuale
facciata in stile neoclassico e lo scalone
d’ingresso. Il palazzo, oltre alla parte abitata dalla
famiglia, contiene, aperti e visitabili tutto l’anno,
l’importante biblioteca raccolta da Monaldo, fonte
inesauribile di sapere per i suoi figli, ed una
sezione museale ricca di oggetti e documenti
riguardanti la famiglia e particolarmente il poeta.
Loreto è un comune italiano di
12.325 abitanti della provincia di
Ancona nelle Marche.
Il Santuario della Santa Casa si
trova a Loreto è un luogo popolare
di pellegrinaggio attraverso la via
Lauretana, dove i cattolici
venerano la Vergine Lauretana,
patrona dell'aviazione. È tra i più
importanti e visitati santuari
mariani del mondo cattolico;
numerosi personaggi e santi vi
hanno fatto visita, tra cui Camilla
da Varano, ossia la clarissa
umanista sr. Battista, santa Teresa
di Lisieux, santa Gianna Beretta
Molla, Giovanni XXIII, Giovanni
Paolo II.
Il Castello, che durante il Medioevo fu la
residenza dei Conti di Gorizia, domina la
città attorniato dal suo caratteristico borgo.
Dopo le distruzioni subite nel corso della
Grande Guerra, il maniero fu in gran parte
restaurato e riedificato facendo riemergere
le antiche strutture del Palazzo dei Conti
del XIII secolo e del Palazzo degli Stati
Provinciali, risalente al Quattrocento.
Gatteo è un comune
italiano di 8.397 abitanti
della provincia di ForlìCesena in EmiliaRomagna. Si trova a
circa 35 km dal
capoluogo, Forlì.
La tomba del sommo Poeta, morto a Ravenna nella notte fra il 13
ed il 14 settembre del 1321, si trova in fondo alla centralissima Via
Dante. La edificò dapprima lo scultore-architetto Pietro Lombardi,
alla fine del Quattrocento, su incarico di Bernardo Bembo, podestà
della Serenissima. L’arca che racchiude le ossa di Dante si trova
sulla parete di fondo; sulla fronte è inciso l'epitaffio latino dettato da
Bernardo Canaccio nel 1327. Sopra l'urna spicca un bassorilievo
scolpito nel 1483 dal Lombardi, che raffigura Dante pensoso, presso
un leggio. Sull’avello di marmo greco, al di sotto del bassorilievo,
sono incisi sei esametri latini che Dante, ancor vivo, pare avesse
consacrato alla sua memoria e nei quali chiama Firenze madre di
poco amore. Nei pennacchi, in quattro medaglioni, sono raffigurati
Virgilio, Brunetto Latini, Can Grande Della Scala e Guido da
Polenta. Il resto è decorato da eleganti stucchi. Dalla volta pende
una lampada votiva, che è alimentata dall'olio dei colli toscani,
offerto ogni anno dal Comune di Firenze. Nel 1780, senza alterare
gli antichi ornamenti e le pregevoli sculture del Lombardi, la tomba
fu ridotta all’attuale elegante tempietto neoclassico dall’architetto
ravennate Camillo Morigia, a spese del Cardinale Legato Luigi
Valenti Gonzaga. Nel 1921 il tempietto subì qualche ritocco: le pareti
furono ricoperte d’onice ed il rivestimento fu completato con marmi
rari; ai piedi dell'arca fu deposta una ghirlanda in bronzo e argento,
donata dall'esercito vittorioso della Grande Guerra
Tempio a forma ottagonale fondato da Giuliano Argentario su ordine del
vescovo Ecclesio che fu consacrato nel 548 dall'arcivescovo
Massimiliano. La basilica di S.Vitale è fra i monumenti piu‘ importanti
dell'arte paleocristiana in italia soprattutto per la bellezza dei suoi
mosaici.
L'influenza orientale, sempre presente nell'architettura ravennate,
assume qui un ruolo dominante. Non più la basilica a tre navate, ma un
nucleo centrale a pianta ottagonale, sormontato da una cupola e tutto
poggiato su otto pilastri e archi. La cupola e i nicchioni furono affrescati
nel 1780 dai Bolognesi Barozzi e Gandolfi e dal Veneto Guarana. E' da
notare che la basilica viene tenuta asciutta con l'ausilio di pompe visto
che il piano di calpestio si trova al di sotto del livello della falda freatica.
Il labirinto dell'anima
Quando si entra nella basilica di San Vitale lo sguardo viene catturato
dagli alti spazi, dalle stupende decorazioni musive dell'abside, dagli
ampi volumi e dagli affreschi barocchi della cupola. Forse per questa
tensione verso l'alto non si nota un piccolo e meno noto gioiello. Nel
pavimento del presbiterio, proprio di fronte all'altare, su un lato del
pavimento ottagonale è rappresentato un labirinto. Le piccole frecce
partono dal centro del labirinto e attraverso un precorso tortuoso
portano verso il centro della Basilica. Nei primi anni della cristianità il
labirinto spesso era il simbolo del peccato e del percorso verso la
purificazione. Trovare la via d'uscita dal labirinto è un atto di rinascita.
Una volta completato il percorso del labirinto del pavimento di San
Vitale, si possono alzare gli occhi verso l'altare e contemplare i mosaici
più belli della cristianità.
La basilica di S. Apollinare in Classe è situata a circa cinque
km dal centro di Ravenna. La costruzione fu eretta nella
prima metà del VI sec., finanziata da Giuliano Argentario,
voluta dal vescovo Ursicino fu consacrata dall'arcivescovo
Massimiliano nel 549 d.C. e venne dedicata a S.Apollinare,
primo vescovo di Ravenna.La facciata si presenta con un
portico, sotto il quale vi sono marmi ed iscrizioni ricavate
dalla chiesa. La porta maggiore ha gli stipiti e l'architrave di
marmo greco. Sopra il portico si apre un' elegante trifora .
Sulla sinistra della basilica si erge l'alto campanile cilindrico,
databile dopo il IX sec. e che presenta una serie ascendente
di feritoie, monofore bifore e trifore. L'interno è a tre navate e
conserva ancora il fascino del fasto originario, con le due file
di dodici colonne di marmo greco venate trasversalmente,
sormontate da capitelli e pulvini, e soprattutto con gli
splendidi mosaici del presbiterio. Il catino absidale è
completamente occupato dalla singolare raffigurazione di
S.Apollinare con le braccia in posizione orante, in mezzo al
suo gregge simboleggiato dalle dodici pecorelle.
IN SERATA PARTENZA PER VERONA: CENA E PERNOTTAMENTO.
VISITA DEI MONUMENTI PIÚ IMPORTANTI:
Verona è una città che presenta una grande quantità di opere e monumenti
importanti dal punto di vista storico-artistico, che evidenziano in modo chiaro i
vari momenti storici vissuti dalla città. Verona è per questo stata dichiarata
nel 2000 dall'UNESCO Patrimonio Mondiale dell'Umanità.
ARENA DI VERONA
L'Arena di Verona è un anfiteatro romano situato nel centro storico di Verona, icona della
città veneta assieme alle figure di Romeo e Giulietta. Si tratta di uno dei grandi fabbricati
che hanno caratterizzato l'architettura ludica romana. Durante il periodo estivo viene
utilizzato per il celebre festival lirico e vi fanno tappa numerosi cantanti e band.
CASA DI ROMEO E GIULIETTA
La storia degli infelici amanti e' piu' antica della tragedia di Shakespeare, e risale ad una
tradizione letteraria e popolare insieme consolidata nei secoli, a Verona redatta per mano
di Da Porto e di Dalla Corte nel XVI sec. Su questa storia che riflette in modo fantastico,
ma non lontano dalla realta', un tempo di lotte intestine testimoniato dalla presenza in
Verona del XIII secolo di ben 700 case-torre, l'affetto dei veronesi e di tutti gli amanti han
costruito un vero e proprio percorso che puo' andare dalla Casa di Giulietta, in Via
Cappello, alla casa di Romeo;
Solferino è un comune italiano di
2.636 abitanti della provincia di
Mantova in Lombardia.
È particolarmente conosciuto per
la battaglia (24 giugno 1859) che ne
prese il nome, combattuta fra
l'esercito austriaco e quello francosardo come atto finale e conclusivo
della seconda guerra
d'indipendenza. La battaglia si
concluse a Solferino con la presa
della Rocca, più conosciuta come la
"Spia d'Italia" per la sua posizione
dominante
IN SERATA PARTENZA PER GORIZIA:
cena e pernottamento.
Il sacrario militare di Redipuglia è il più grande sacrario militare italiano ed uno dei più
grandi al mondo, venne realizzato su progetto dell'architetto Giovanni Greppi e dello
scultore Giannino Castiglioni. Inaugurato nel 1938, custodisce le salme di oltre 100.000
caduti della Grande Guerra.
Sorge all'interno del territorio comunale di Fogliano Redipuglia in provincia di Gorizia,
nella regione etnico-culturale detta Bisiacaria.
La Risiera di San Sabba è l'unico esempio di lager nazista in
Italia. E' situato a Valmaura in corrispondenza dell'uscita della
superstrada. E' monumento nazionale dal 1965. Gli occupatori
nazisti, dal settembre 1943 all'aprile 1945, utilizzarono il grande
complesso di edifici dello stabilimento per la pilatura del riso,
costruito nel 1913 nel rione di S. Sabba, dapprima come campo
di prigionia provvisorio .Nella risiera vennero soppresse e
bruciate tra le tre e le cinquemila persone -triestini, sloveni,
croati, friulani, istriani ed ebrei- ma ben maggiore fu il numero
di prigionieri -ostaggi, partigiani, detenuti politici ed ebreismistati verso altri campi di sterminio o di lavoro coatto. Dopo
essere stata semidistrutta dai nazisti in fuga, occupata nel
dopoguerra dalle truppe alleate, adibita a campo profughi, e
infine lasciata in stato d'abbandono, è stata ristrutturata
dall'architetto Romano Boico e inaugurata Museo nel 1975.
Sono rimaste inalterate la cella della morte e le 17 celle di
detenzione. Vi trovano spazio una mostra storica fotografica
permanente e una biblioteca
Dopo la colazione si parte per il ritorno. Pranzo a metà percorso.
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La presentazione powerpoint della gita scolastica