Le uova di pasqua altromercato sono di PURO CIOCCOLATO
EQUO SOLIDALE, da agricoltura biologica (certificato IMC); il
cacao e il burro di cacao provengono dalla Repubblica
Dominicana e dall'Ecuador - dai gruppi conacado e mcch - e
lo zucchero di canna dal progetto paraguaiano otisa sugar mill.
Sono avvolte in teli di fine carta seta, realizzati a mano dalle
donne di mcc in Bangladesh, con telai appositamente studiati,
utilizzando gli scarti di produzione di fibra di seta; le fantasie nei
colori a tinta unita o con decori maculati con effetto
semitrasparente, richiamano l'arte astratta, nei toni del blu,
fucsia, arancio, giallo, turchese, verde e rosso. i teli colorati
possono essere stirati con il ferro e riutilizzati.
Contengono sorprese assortite realizzate artigianalmente
da piccoli produttori dell'India (sasha, asha, selyn), Indonesia
(pekerti), Perù (minka, ciap), Sri Lanka (sarvodaya, gospel
house), Nepal (charka) e Cile (comparte) e propongono, tra le
altre, pupazzetti da dita e segnalibri in stoffa, trottole in legno,
magneti con animali, piccoli strumenti musicali, campanelli eolici,
portachiavi, mini puzzle in legno, pezzi unici ispirati alle arti
tradizionali di questi paesi.
Uovo Bio latte/fondente
Uovo Bio latte/fondente
200g 7.60 €
270g 9.80 €
In bottega troverai anche:
• le colombe realizzate con canditi di ananas
e papaia dell’Ecuador e confezionate in
carta seta artigianale in più varianti di
colore pastello, decorate a block print in
bianco dalle donne di Mcc in Bangladesh.
• le colombe e le colombine al cioccolato
con ingredienti da Paraguay e Brasile
TERRAFUTURA
2006
Il prossimo 31 marzo fino al 2 aprile a Fortezza da Basso (Firenze) si terrà per il
terzo anno consecutivo la mostra-convegno di “terrafutura”. Si tratta di un
evento in cui tutte le istituzioni, le imprese private, le organizzazioni senza scopo
di lucro e soprattutto i singoli cittadini si riuniscono e collaborano unendo le
proprie forze per dare una forma alla grande strada che porta all’obiettivo
fondamentale che accomuna tutti i partecipanti: garantire un futuro al nostro
pianeta.
I promotori di questo evento e i partner (che si fanno sempre più numerosi anno
con anno) in questi giorni creeranno un enorme puzzle composto dai diversi
ambiti da cui provengono (che vanno dal consumo critico al commercio equo, dal
turismo responsabile alla tutela dell’ambiente, dalle energie alternative e
rinnovabili alla bioagricoltura e bioedilizia…) e porteranno avanti la riflessione
degli anni precedenti sui beni comuni come base di partenza per costruire un
sistema socio-economico-ambientale che si preoccupi del loro mantenimento e
della loro rigenerazione.
Appurato che il puzzle composto dalle questioni sociali, economiche ed ambientali
non può essere distrutto se si vuole avere la garanzia di dare futuro alla Terra;
convinti ormai che l’impegno a fianco degli ultimi deve accompagnare l’impegno
per la tutela delle risorse naturali, che l’azione per la finanza etica deve puntare a
un nuovo sistema economico, che la lotta in difesa dei lavoratori deve rafforzare
quella per i diritti degli altri popoli, le sfide che terrafutura deve affrontare
riguardano il modello di sviluppo, lo stile di vita, gli orizzonti culturali e le scelte
politiche. Il tassello fondamentale per giungere a questo scopo è la
COOPERAZIONE, e si cercherà di puntare l’attenzione principalmente sugli
elementi che accomunano le varie realtà piuttosto che sui fattori di distinzione.
“La nostra terra futura: oltre il petrolio, oltre l’ingiustizia” sarà il titolo
attorno a cui verterà l’incontro di quest’anno, ma accanto agli appuntamenti
strettamente legati al tema ci saranno anche numerosi altri convegni, dibattiti,
workshop, tavole rotonde…
Vogliamo segnalarvi una conferenza, che ci riguarda da vicino, che si terrà nei
giorni 31 marzo e 1 aprile organizzata dall’Associazione Botteghe del Mondo: "Le
Botteghe del Mondo come agenti di solidarietà e cambiamento sociale"
in cui si affronterà, sotto vari punti di vista, il ruolo sempre più rilevante del
commercio equo e solidale nell'economia quotidiana.
Per chi desiderasse maggiori informazioni, è possibile consultare il sito
www.terrafutura.it
2
UN URLO PER IL FUTURO
“UN ALTRO MONDO E’ POSSIBILE”, questa frase, ormai ben nota e conosciuta da
tutti, sta diventando come un virus contagioso che lentamente si va diffondendo
di bocca in bocca…viene utilizzata in varie situazioni, in ambienti tra i più disparati
ma il senso e la convinzione con cui la si pronuncia è lo stesso per tutti. In questo
anno 2006, questa frase di speranza esploderà in quattro città del Mondo a
rappresentanza di quattro continenti diversi tra loro ma accomunati proprio dal
desiderio di un “altro-mondo”. Caracas (Venezuela), Bamako (Mali), Karachi
(Pakistan) e Atene (Grecia) saranno i fulcri che accoglieranno gli incontri sociali
di quest’anno, in cui si tenterà di dare spazio alle tematiche specifiche dei singoli
continenti, per poi radunarsi insieme l’anno prossimo in un unico forum in terra
africana, a Nairobi (Kenia).
Il forum sociale Europeo compie il suo quarto anno di età e si svolgerà dal 4 al 7
di maggio, nella città ellenica; questo incontro apre le porte a tutti ed è tuttora
in fermento e in preparazione.
Il fine è lo stesso degli anni precedenti, cioè quello di radunare milioni di attivisti
provenienti da tutta Europa, per discutere riguardo le prospettive del “movimento
dei movimenti”, per confrontare le proprie esperienze e per creare canali di
cooperazione e solidarietà.
I traguardi fondamentali cui aspira questo forum sono:
- coinvolgere il più possibile movimenti, reti, organizzazioni, individui che, in
tutta Europa possono unirsi al movimento globale per un mondo diverso.
- aumentare la forza dei movimenti sociali europei nell'impegno e la lotta per
una altra Europa che rifiuti la guerra, il neoliberismo, il razzismo, il sessismo e il
patriarcato, una Europa fondata su pace e diritti.
- migliorare la capacità di approfondire il dialogo e il dibattito fra differenti
approcci e identità per fare avanzare la definizione di politiche e pratiche
alternative.
- facilitare e migliorare la comunicazione fra movimenti e organizzazioni, la
costruzione di reti, di agende comuni, campagne, azioni, mobilitazioni.
Con la convinzione che “UN ALTRO MONDO
E’ POSSIBILE” e confidando in questo “altromondo” in cui l’ “essere uomo” viene prima
dell’ “avere profitto”, seppur con un cammino
difficile, cerchiamo di muoverci a piccoli passi
verso questo obiettivo per renderlo sempre
più vicino…
…arrivederci ad Atene!
3
BANGLADESH
Nome completo del paese: Repubblica
Popolare del Bangladesh
Superficie: 144.000 kmq
Popolazione: 141.319.628 abitanti (tasso di
crescita demografica 2,1%)
Capitale: Dhaka (8.942.300 abitanti, 10.356.500
abitanti nell'area metropolitana)
Popoli: 98% bengali, 250.000 bihari, altre
popolazioni indigene
Lingua: bengali (uff.), inglese
Religione: 83% musulmana, 16% induista, 1%
buddhista, cristiana, altre religioni
Ordinamento dello stato: repubblica
parlamentare
La regione del Bengala ha un patrimonio di tradizioni popolari molto vario, arricchito dalle sue
radici animiste, buddhiste, hindu e musulmane. Alcune delle più antiche forme artistiche della zona
sono la tessitura, l'arte della ceramica, la scultura in terracotta. Le opere letterarie più conosciute
del Bangladesh sono quelle dei grandi poeti bengalesi Rabindranath Tagore e Nasrul Islam.
Nei villaggi è molto comune il teatro popolare. Le rappresentazioni hanno luogo solitamente
durante il periodo del raccolto o in occasione delle 'melas' (fiere dei villaggi). Esistono anche molte
danze popolari, ma la danza tradizionale si rifà in grandissima parte ai modelli indiani ed è
scoraggiata dalle autorità religiose più severe.
I musulmani e gli hindu del Bangladesh vivono in relativa armonia. La maggioranza musulmana
ha leader religiosi, i 'pirs', che si trovano a metà strada tra un vescovo e un saggio. L'hinduismo in
Bangladesh non è così sfarzoso e solenne come in India e, di conseguenza, le cerimonie hindu
vengono raramente celebrate in templi in cui l'accesso è limitato: qui la partecipazione degli
estranei (sia che osservino soltanto, sia che partecipino attivamente alla celebrazione) è molto
gradita. Oggi i buddhisti costituiscono solo una minima parte della popolazione. È importante
notare che l'orgoglio del Bangladesh nei confronti degli antenati viene bilanciato dalla componente
islamica della vita intellettuale del paese, che tende a negare gli aspetti positivi delle precedenti
culture hindu e buddhiste.
Un pasto tipico del Bangladesh è costituito da carne di manzo (oppure montone, pollo, pesce o
uova) e verdure cucinate in una salsa piccante con mostarda, lenticchie gialle acquose ('dhal') e
riso non condito. Il pesce fa parte della dieta di base; tuttavia, la pesca eccessiva ha ridotto la
quantità di pesce di fiume e oggi sui menu si trovano molti più pesci di mare rispetto a un tempo.
Per saperne di più sul Bangladesh è possibile leggere i seguenti libri:
Il Banchiere dei poveri di Yunus Muhammad ;
Il mercato delle stelle: 52 anni in Bangladesh di Luigi Pinos;
Le Corbusier e Louis Kahn in India e Bangladesh di Ludovico Degli Uberti ;
Oriente Express di Renata Pisu;
Pesci piccoli. Donne e cooperazione in Bangladesh di Sandra Endrizzi;
Vergogna (Lajja) di Taslima Nasreen
4
I NOSTRI PRODUTTORI
BANGLADESH SHILPO EKOTA
BaSE venne fondata nel 1992 da gruppi di artigiani che negli anni ’80 avevano
cominciato a collaborare con l’associazione Sir Jhon di Morbegno (SO)‚ la prima
organizzazione di Commercio Equo in Italia. Attualmente coinvolge oltre 10.000
persone nella regione di Khulna‚ nel sud ovest del Bangladesh. Il prodotto tipico
di questa regione è la iuta attorno a cui si è sviluppata una ricca tradizione
artigiana. La vendita attraverso i canali del Commercio Equo garantisce la
possibilità di pagare ai produttori prezzi più alti del mercato locale. BaSE
garantisce nei limiti del possibile il prefinanziamento ai produttori per l’acquisto
delle materie prime necessarie alla produzione‚ promuove attività di microcredito
e organizza corsi di formazione e cura l’esportazione dei prodotti. Dal 1999 BaSE
è socia di IFAT‚ la federazione Internazionale del Commercio Equo.
JUTE WORK
Fondata da un progetto di sviluppo della Caritas locale‚ denominato COOR‚ la Jute
Work è un’agenzia che commercia l’artigianato del paese. L’organismo dà lavoro a
6400 PERSONE ed ha sede a Dhaka. Le donne sono l’ossatura della Jute Work‚
che si propone di promuovere lo sviluppo dei non privilegiati. L’organismo ha
creato un capitale lavorativo per l’acquisto di materie prime e una campagna di
sensibilizzazione degli artigiani contro le offerte di aiuto da parte di usurai. Con i
proventi dell’artigianato‚ l’agenzia ha costituito un fondo finanziario rotativo a
disposizione di progetti di sviluppo agricolo‚ di formazione contabile e di
pianificazione familiare. I gruppi possono investire il capitale accumulato
nell’acquisto di terra‚ nella coltivazione di riso o altro.
AARONG
Aarong nasce nel 1978 come settore commerciale del BRAC (Bangladesh Rural
Advancement), con l'obiettivo di procurare una fonte stabile di entrate agli
artigiani più svantaggiati delle zone rurali. La parola Aarong significa "fiera di
paese" e, riferendosi all'equità del mercato di un villaggio in cui ognuno dipende
da qualcun altro, vuole simboleggiare l'equità del villaggio globale. Aarong aiuta
gli artigiani a credere in se stessi e nel loro lavoro, attraverso lo sviluppo
dell'artigianato locale del Bangladesh. In questo modo contribuisce in maniera
decisiva al progetto di miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni
rurali attivato dalla ong BRAC.
5
NESTLE’ . . .
IL CAFFE’ EQUOSOLIDALE VIRTUALE
Da metà ottobre in Inghilterra, la multinazionale svizzera Nestlè, ha lanciato sul mercato
britannico il “NESCAFE’ PARTNER’S BLEND”, un caffé solubile equo e solidale a tutti gli
effetti, certificato dalla Fair Trade Fondation inglese.
Questa notizia, ha suscitato molto scalpore nell’ambiente
equo solidale italiano e non solo. Transfair/Fair Trade Italia,
Agices (Associazione italiana che riunisce la maggior parte
degli attori del commercio equo e solidale), Assobotteghe e
poi tante altre persone, note e meno note si sono sentite
colpite dall’accordo.
Scandalizzati da questa decisione ci si chiede:
Quanta parte del caffé Nestlè è equo e corretto?
Quanti piccoli produttori effettivamente traggono
beneficio dalla multinazionale svizzera?
Che valore ha il marchio Fair Trade per i prodotti del
commercio equo e solidale?
Perché un gigante come Nestlè che tra il 2001 e il
2003 ha beneficiato del crollo dei prezzi del caffé,
abbia sposato, anche se per un frammento la causa
dei piccoli produttori?
Come ben dice l’organizzazione britannica che coordina il
boicottaggio internazionale a Nestlè, concedere il marchio Fair Trade ad una
multinazionale di questo tipo (che da trent’anni è accusata di violare il Codice
dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, il quale
vieta la promozione
dell’allattamento artificiale nei Paesi in via di sviluppo) significa “ farsi beffe di quello
che il marchio Fairtrade rappresenta per la gente” e dimostra “ disprezzo per i
sentimenti di migliaia di persone che hanno lavorato duramente per promuovere i principi
del commercio equo e solidale ” ( Patty Rundall).
Il rapporto Nestlè 2005, stima il mercato mondiale del caffé equo solidale in 25 mila
tonnellate, inoltre Nestlè afferma di acquistare direttamente dai piccoli produttori, 110 mila
tonnellate di caffé pari a circa il 14% del suo fabbisogno totale di caffé verde (756 mila
tonnellate). Pertanto paragonato al fabbisogno totale della Nestlè, il mercato mondiale del
caffé equo, rappresenta appena il 3,2%.
Secondo dati Oxfam, la Nestlè occupa il 13% del mercato mondiale di caffé, con poco più
di 3 milioni di lavoratori impegnati nella produzione.
Tuttavia secondo il comunicato stampa emanato in occasione del lancio del “NESCAFE’
PARTNER’S BLEND”, i produttori coinvolti nella produzione certificata Fairtrade ammontano
a circa 200, riuniti in quattro cooperative del El Salvador e numero non meglio precisato di
altri agricoltori di una cooperativa etiope.
Se il numero di produttori non fosse 200 ma 3 mila, questo valore rappresenterebbe,
meno dello 0,1% dei fornitori di caffé per la Nestlè.
Quindi praticamente il 100% dei produttori che lavorano per Nestlè rimangono fuori dal
sistema Fair Trade.
In conclusione cosa c’è nel barattolo?
6
CONSIGLI PER UN USO SOSTENIBILE
ED ECOLOGICO DELL'ACQUA
L'acqua è un bene prezioso, non sprecarla!
Mentre puliamo i piatti, ci facciamo la barba, laviamo i denti, ci insaponiamo,cerchiamo di
TENERE IL RUBINETTO CHIUSO.
Una famiglia media risparmia così circa 8.000 litri l'anno.
RIPARIAMO I RUBINETTI: ricordiamoci che un rubinetto
che perde 30 gocce al minuto spreca circa 200 litri d'acqua al
mese e 24.000 all'anno;
che uno sciacquone che perde acqua nel water, anche in modo
impercettibile, scarica oltre 2.000 litri di acqua in un giorno.
Ogni volta che è possibile, al posto del bagno scegliamo di
FARE LA DOCCIA.
Con una sola doccia risparmiamo tra i 120 e i 150 litri.
LAVIAMO FRUTTA E VERDURA IN APPOSITI
CONTENITORI, senza usare l'acqua corrente;
RICICLIAMO l'acqua del contenitore PER INNAFFIARE LE
NOSTRE PIANTE.
USIAMO LA LAVATRICE E LA LAVASTOVIGLIE SOLO A
PIENO CARICO
Una famiglia media può risparmiare così tra gli 8.000 e gli
11.000 litri di acqua potabile all'anno.
RIUTILIZZIAMO PER LAVARE I PIATTI L'ACQUA CALDA
CON CUI SI CUOCE LA PASTA.
È un'acqua molto sgrassante, per cui non solo evitiamo gli
sprechi ma, potendo utilizzare meno detersivo, otteniamo un
lavaggio più efficace ed ecologico.
LAVIAMO L'AUTOMOBILE SENZA UTILIZZARE
ACQUA CORRENTE.
Utilizzare un secchio permette di risparmiare 130 litri ogni
lavaggio. Possiamo anche rivolgerci ad autolavaggi che
riciclano l'acqua.
7
INFOBOTTEGA
Come consuetudine, nell’ ultima pagina del nostro giornalino vi segnaliamo tutte le novità che
potete trovare in Bottega.
Ad arricchire la già numerosa varietà di tè sono arrivati: IL TE’ YOGI, una miscela di 18 spezie
del Nepal secondo la tradizione degli Yogi, è una perfetta fusione tra antica saggezza e moderna
conoscenza.
Gli aromi esotici e i sapori di queste spezie stimolano i sensi, rinvigorendo corpo, mente e anima.
Per quelli che adorano i forti sapori delle spezie possono trovare come novità: il CARDAMOMO in
semi, profumatissimi questi semi che hanno un sapore asprigno e aromatico, con un leggero
sentore di limone;
Per insaporire i cibi abbiamo diverse spezie: l’ORIGANO del Paraguay, le ERBETTE
AROMATICHE per carni & pesce dell’Uruguay, Paraguay e Palestina, delle zone pedemontane
dello Sri Lanka, coltivate da piccoli agricoltori che lavorano secondo i criteri del commercio equo e
solidale e producono quattro diversificate categorie di curry racchiuse nella stessa scatola, adatte
per insaporire carne, pesce, verdure e riso.
Dalle comunità Zapatiste del Chiapas e Quichè del Guatemala abbiamo il caffé TATAWELO, con
cui viene portato a conoscenza “il progetto Tatawelo” nato nel 2003 dalla cooperazione tra la
centrale d’importazione Commercio Alternativo e un gruppo di botteghe del mondo e
organizzazioni di produttori.
Lo scopo del progetto è rendere autonome le comunità di produttori attraverso: la costruzione di
un idea di sviluppo autonomo, dedicando parte del terreno ora coltivato a caffé alla produzione di
altri alimenti, sviluppare un mercato locale improntato ad un’economia comunitaria, rispettosa
dell’ambiente, della dignità delle persone, propria delle comunità originarie d’America.
Altri nuovi prodotti da provare, sono: YOCOLE, un buonissimo preparato solubile a base di cacao e
zucchero integrale di canna ideale per la prima colazione; le MORETTE , caffé dell’Equador
ricoperto di puro cioccolato fondente con zucchero di canna dal Paraguay; AMARANTO rosso in
chicchi, un cereale delle Ande, leggero, nutriente e privo di glutine, alimento che può essere usato
in insalata, con verdure cotte o crude, o in zuppe al posto della pasta; i SESAMINI gustosi
croccanti al sesamo ricoperti di zucchero.
Finalmente uno snack salato e stuzzicante, sono i RUDI i crackers farina di quinta della Bolivia,
tapioca dell’Equador e sesamo del Nicaragua
La gamma di vini equo solidali si arricchisce di un equilibrato CHARDONNAY del Cile, vino
armonico di un bel colore paglierino ideale per essere abbinato a carni bianche, a formaggi oppure
a piatti a base di tartufo.
Per chi vuole apprendere ed approfondire in modo rapido alcune tematiche riguardanti stili di vita
consapevoli, sono presenti tre nuove miniguide pubblicate dalla cooperativa la Tortuga che
affrontano le seguenti tematiche: il TURISMO RESPONSABILE, il COMMERCIO EQUO E SOLIDALE e
una VITA SOBRIA E SOLIDALE.
Per concludere, da Cuba vi proponiamo RON CANEY e ELIXIR DE RON PATIC CRUZADO, due regali
scelti con cura dai cubani per il loro disuguale aroma, sempre soddisfacente per brindare nelle
occasioni particolari.
Finisce qui la nostra proposta ricordandovi però che, come ogni anno per la Pasqua, la bottega
sarà riempita da golosissime UOVA AL CIOCCOLATO AL LATTE E FONDENTE che non
potranno certamente mancare sulle nostre tavole in questa giornata di festa.
Le uova sono di differenti dimensioni, al latte o fondenti, ricoperte con carta di juta colorata con
tante bellissime sorprese.
8
Scarica

Uovo Bio latte/fondente 200g 7.60 € Uovo Bio latte/fondente 270g