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REALIZZATO DALLA 5 D
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ABBIGLIAMENTO DELL’ UOMO NOBILE
CALZATURE DELL’ UOMO NOBILE
MONILI UOMO NOBILE
CALZATURE DELLO SCHIAVO
ABBIGLIAMENTO DELLO SCHIAVO
ABBIGLIAMENTO MILITARE
ACCESSORI MILITARI
CALZATURE MILITARI
(Ginestra Emanuele)
- Abbigliamento donna nobile
-Monili donna nobile
-Trucco donna nobile
-Calzature donna nobile
-Abbigliamento schiava
- Calzature schiava
Emanuele e Ginestra
La tunica era lunga fino ai piedi. Ma
essa era anche usata come pigiama
per la notte, stranamente i romani
mantenevano durante la notte i
vestiti del giorno che veniva in
genere cambiata la mattina
seguente.
Di solito la veste era di lino o lana di
colore beige. I ricchi naturalmente la
portavano candida. Solo i magistrati
più importanti indossavano la toga
con un bordo porpora.
( Alessandro, Elena, Emanuele, Ginestra)
Lo schiavo indossava una
tunica stretta e corta fatta di
stoffa bianca di cotone legata
con una cintura e molte volte
era bucata per via del lavoro
svolto. Agli schiavi a volte, i
padroni mettevano un collare
dove vi era scritto in latino: «
Arrestatemi se fuggo e
riportatemi alla bella casa del
mio padrone.
( Alessandro e Elena )
Gli uomini portavano il calceus, uno stivaletto alto, legato
con quattro lacci di cuoio e chiuso da una lingua di pelle,
con fibbie d’argento o d’avorio ,che serviva anche come
elemento di differenziazione sociale, in quanto per i senatori
era di colore rosso , mentre per gli altri era di colore nero
Continua…
Martina S. Karen
Le ciabattine sono una realizzazione con
suola e pelle che i romani usavano in casa
I sandali erano tenuti fermi ai piedi
attraverso striscioline di cuoio che
partivano direttamente
dalla suola e che infilandosi dalle dita
salivano sul collo del piede. Tirando e
legando queste strisce come fossero dei
lacci stringevano e si avvicinavano il
collare con la suola del sandalo,
raccogliendo e tenendo fermo il piede.
Emanuele e Ginestra
Solo gli uomini nobili e più ricchi potevano permettersi di possedere dei monili
grande di grande valore. Invece i più poveri, per esempio come gli schiavi non
potevano permettersi di possedere monili. I monili solitamente erano
tempestati di pietre preziose :smeraldi , rubini , oro ,argento e bronzo ecc …
Molte delle volte i soldati indossavano per fermare il mantello su una spalla
una spilla talvolta riempita di oro e diamanti con rubini e pietre preziose .
L’ oro a quel tempo era molto diffuso per questo veniva utilizzato molto anche
sulle scarpe per esempio la famosa luna posta sui sandali dei senatori .
Leo , Ari ,Marti
Solo gli uomini nobili e più ricchi potevano permettersi di dere dei
monili grande di grande valore. Invece i più poveri, per esempio
come gli schiavi non potevano permettersi di possedere monili. I
monili solitamente erano tempestati di pietre preziose :smeraldi ,
rubini , oro ,argento e bronzo ecc …
Molte delle volte i soldati indossavano per fermare il mantello su
una spalla una spilla talvolta riempita di oro e diamanti con rubini e
pietre preziose .
L’ oro a quel tempo era molto diffuso per questo veniva utilizzato
molto anche sulle scarpe per esempio la famosa luna posta sui
sandali dei senatori .
Leo , Ari ,Marti
Durante la guerra i soldati indossavano le
“caligae”,
queste scarpe, che combinavano la economicità
con la robustezza e la praticità, non erano,
nonostante il loro aspetto, dei sandali, ma
piuttosto degli scarponcini chiodati che tuttavia,
essendo
dotati di molte aperture, permettevano un buon
comfort, specialmente se indossate sopra a
calzini di
lana, abitudine della quale esistono
testimonianze scultore.
Leo , Ari ,Marti
Gli schiavi, avevano, scarpe basse
(perones) una specie di zoccolo
dalla suola di legno usati
Dai contadini.
Altri tipi più rozzi di calzatura
erano: il pero, una pelle non
conciata attorno al piede e anche
lo
Zoccolo con la suola di legno di cui
si servivano anche gli schiavi.
Emanuele e Ginestra
I soldati dovevano procurarsi un armamento. Il
rimedio che i romani adottavano in caso di climi
freddi era quello di vestire con tuniche una sopra
l’altra . I soldati romani adoperavano mantelli di
foggia .La spada era un segno distintivo dello status
di militare in quanto venivano indossate dal soldato.
La corazza normalmente era in cuoio con borchie
metalliche che lo rendevano impreziosito e poteva
essere in argento o in bronzo. Le calzature erano
sandali con la suola rivestita di ferro.
Ginestra e Emanuele
I soldati dovevano provvedere a dotarsi di un armamento simile a quello dei loro simili
Il rimedio che i romani adottavano in caso di climi freddi era quello di vestire con tuniche una
sopra l’altra . I soldati romani adoperavano mantelli di foggia .Il mantello più usato era il
sagum a forma di rettangolo e fermato da una spilla su una spalla .Il cingulum ,associato alla
spada ,era un segno distintivo dello status di militare in quanto venivano indossate dal soldato
Anche senza la corazza . Normalmente era in cuoio con borchie metalliche che lo rendevano
impreziosito e poteva essere in argento o in bronzo sbalzate o smaltate con decori.
Leo Arianna Martina
Le donne indossavano una
tunica in cotone o lino, lunga
fino al ginocchio o corta fino all’
anca trattenuta alle spalle da
fibule, i cui lembi cadendo lungo
i fianchi, formavano delle specie
di maniche.
Discorso diverso meritano i servi e le
ancelle addetti alla cura dei loro
padroni che indossavano vesti che
dovevano riflettere il lusso della
casa dove abitano. Le ancelle,
vestite riccamente calzano sandali
ornati e i capelli acconciati in
bellissime pettinature.
Emanuele e Ginestra
Nell’ antica Roma, le scarpe indicavano a quale classe sociale appartenesse la
persona.
Infatti le donne schiave camminavano spesso a piedi nudi o calzavano scarpe
basse o perones o gli zoccoli come la sculponea, una specie di zoccolo dalla
suola di legno.
Discorso diverso meritano invece i servi e le ancelle addetti alla cura della
persona dei loro padroni. Essi infatti indossavano vesti che dovevano
riflettere il lusso della casa dove abitano e calzavano sandali molto ornati e
di varie forme.
Lorenzo e Alba
Le donne, in casa, portavano i sandali; le
scarpe più semplici in quanto consistevano in
una suola fermata al piede da alcune strisce.
Era sconveniente tenere i sandali e li
sostituivano con scarpe a forma di stivale alte
fino al polpaccio, con due aperture verticali sui
lati. I calcei, vietati agli schiavi, erano
confezionati in due tipi: di pelle rossa e ornati
all'altezza della caviglia da una mezzaluna
d'argento o d'avorio, di pelle nera e senza
ornamenti. Le donne patrizie sfoggiavano
stretti ed eleganti sandaletti d’oro o con
decorazioni d’ oro o d’ argento.
Alba e Lorenzo
Le donne usavano come
biancheria intima delle
mutandine, e una fascia per
reggere il seno. sopra
indossavano la tunica lunga sino
ai piedi. Sopra di essa si
posizionava la stola che veniva
stretta alla vita da una cintura
che poteva ripetersi anche sotto
il seno. Sopra la stola si
mettevano le sopravvesti,
mantelli quadrati che coprivano
le spalle e il capo, e la palla, un
mantello rettangolare.
Elisabetta, Erika e Silvia
Le donne, in casa, portavano i sandali; le
scarpe più semplici in quanto consistevano in
una suola fermata al piede da alcune strisce.
Era sconveniente tenere i sandali e li
sostituivano con scarpe a forma di stivale alte
fino al polpaccio, con due aperture verticali sui
lati. I calcei, vietati agli schiavi, erano
confezionati in due tipi: di pelle rossa e ornati
all'altezza della caviglia da una mezzaluna
d'argento o d'avorio, di pelle nera e senza
ornamenti. Le donne patrizie sfoggiavano
stretti ed eleganti sandaletti d’oro o con
decorazioni d’ oro o d’ argento.
Emanuele e Ginestra
Nell’ antica Roma, le scarpe indicavano a quale classe sociale appartenesse la
persona.
Infatti le donne schiave camminavano spesso a piedi nudi o calzavano scarpe
basse o perones o gli zoccoli come la sculponea, una specie di zoccolo dalla
suola di legno.
Discorso diverso meritano invece i servi e le ancelle addetti alla cura della
persona dei loro padroni. Essi infatti indossavano vesti che dovevano
riflettere il lusso della casa dove abitano e calzavano sandali molto ornati e
di varie forme.
Ginestra e Emanuele
MONILI DELLE DONNE ROMANE NOBILI
L'uso dei gioielli realizzati in oro e gemme era molto diffuso.
Erano molto usate le pietre preziose. Le perle, pescate
nell'Oceano Indiano e nel Mar Rosso erano usate non solo nei
gioielli, ma anche per ornare i vestiti e addirittura i calzari. Molto
amati erano anche gli smeraldi, i granati e i diaspri, gemme che
creavano un forte contrasto con l'oro.
L’ oro era il componente principalmente usato per i monili, molto
più dell'argento e del bronzo.
Emanuele e Ginestra
Le facoltose matrone romane potevano
contare su un fornitissimo arsenale di
balletti, profumi, balsami e unguenti per
la preparazione dei quali gli abili
‘’unguentari’’ dell'Urbe, le botteghe
erano nel vicus Thuriarius e nell'antico
vicus Unguentarius al Velabro, venivano,
a buon titolo, "profumatamente" pagati.
Martina S e Karen
Le donne indossavano una
tunica in cotone o lino, lunga
fino al ginocchio o corta fino all’
anca trattenuta alle spalle da
fibule, i cui lembi cadendo lungo
i fianchi, formavano delle specie
di maniche.
Discorso diverso meritano i servi e le
ancelle addetti alla cura dei loro
padroni che indossavano vesti che
dovevano riflettere il lusso della
casa dove abitano. Le ancelle,
vestite riccamente calzano sandali
ornati e i capelli acconciati in
bellissime pettinature.
Elisabetta, Erika e Silvia
Le donne usavano come
biancheria intima delle
mutandine, e una fascia per
reggere il seno. sopra
indossavano la tunica lunga sino
ai piedi. Sopra di essa si
posizionava la stola che veniva
stretta alla vita da una cintura
che poteva ripetersi anche sotto
il seno. Sopra la stola si
mettevano le sopravvesti,
mantelli quadrati che coprivano
le spalle e il capo, e la palla, un
mantello rettangolare.
Elisabetta e Erika
Le facoltose matrone romane
potevano contare su un
fornitissimo arsenale di
balletti, profumi, balsami e
unguenti per la preparazione
dei quali gli abili ‘’unguentari’’
dell'Urbe, le botteghe erano
nel vicus Thuriarius e
nell'antico vicus Unguentarius
al Velabro, venivano, a buon
titolo, "profumatamente"
pagati.
Ginestra e Emanuele
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Abbigliamento donna nobile