2.1 flora intestinale (microbiota umano)
Il termine flora intestinale è desueto in quanto flora evoca il regno vegetale nel quale un
tempo erano classificati i batteri. Inoltre non riguarda solo l’intestino, ma tutto il tratto
digerente.
Il termine più corretto è microbiota umano.
Il microbiota umano è costituito da 100 trilioni di batteri, una popolazione 10 volte
superiore alle nostre cellule. Il numero di batteri
nell’intestino di ciascuno di noi è superiore al numero di
uomini che hanno popolato il pianeta. Il numero di geni
del microbiota è 100 volte quello del genoma umano (1).
Esso rappresenta un organo del peso di circa 1.5 kg (2).
La capacità metabolica di un singolo organismo, es
Escherichia Coli, è elevata, pertanto, dato che l’intestino
contiene tra 400 e 500 differenti specie di batteri, la
capacità metabolica intestinale è immensa. La sua
composizione
varia
con
lo
sviluppo,
con
l’invecchiamento ed è influenzato dagli stimoli
ambientali.
Il microbiota svolge per noi importanti compiti:
•
•
•
•
l’assorbimento dei nutrienti,
la fortificazione della barriera mucosale,
il metabolismo xenobiotico
e l’angiogenesi.
E’ quanto di più dissimile dalla visione statica Dantesca, in quanto i batteri commensali
modulano l’espressione dei geni coinvolti in questi importanti compiti (3).
L’ampiezza del genoma del microbiota costituisce un complesso sistema di bilanciamento
che se opportunamente modulato mantiene una stabile omeostasi.
Una alterazione di questo sistema porta ad una aumentata traslocazione di antigeni
batterici verso tessuti metabolicamente attivi, che può portare a stati infiammatori cronici,
che compromettono funzioni metaboliche come:
•
•
•
•
Resistenza insulinica,
Deposizione di grassi epatici,
Diminuita risposta insulinica,
Sviluppo eccessivo di tessuto adiposo.
Ma forse controlla anche altre funzioni. Studi recenti mostrano che il microbiota
intestinale controlla la funzionalità epatica, inoltre risulta controllare lo sviluppo di altri
organi.
Studi epidemiologici indicano una associazione tra i disturbi pervasivi dello sviluppo, come
autismo e schizofrenia, e infezioni da microbi patogeni durante il periodo perinatale (4,5).
Studi su animali riportano che l’esposizione a microbi patogeni durante tale periodo dello
sviluppo porta ad anormalità comportamentali, incluso comportamento ansioso e alla
diminuzione delle funzioni cognitive (6). (vedere 3. Programma di sviluppo neonatale)
Riferimenti
1) Hooper LV, Gordon JI. Commensal host–bacterial relationships in the gut. Science 2001; 292(5519):
1115–8.
2) Bocci V. The neglected organ: bacterial flora has a crucial immunostimulatory role. Perspect Biol
Med. 1992 Winter;35(2):251-60
3) Burcelin R, Garidou L, Pomié C. Immuno-microbiota cross and talk: the new paradigm of metabolic
diseases. Semin Immunol. 2012 Feb;24(1):67-74.
4) Finegold SM, et al. (2002) Gastrointestinal microflora studies in late-onset autism. Clin Infect Dis
35 (Suppl 1):S6–S16
5) Mittal VA, Ellman LM, Cannon TD (2008) Gene-environment interaction and covariation in
schizophrenia: The role of obstetric complications. Schizophr Bull 34:1083–1094
6) Desbonnet L, Garrett L, Clarke G, Bienenstock J, Dinan TG (2008) The probiotic Bifidobacteria
infantis: An assessment of potential antidepressant properties in the rat. J Psychiatr Res 43:: 164–
174.
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