Stato moderno e Chiesa
1. Un’età intollerante
2. Persecuzioni e guerre di religione
3. Separazione tra chiesa e stato
Un’età intollerante
Riforme
Controriforma
condividono il principio
della uniformità religiosa:
sancita per l’Europa
cattolica e protestante
dal principio
Cuius regio
eius religio
Intolleranza
1555
pace di Augusta
al termine della guerra
tra i principi protestanti
e l’imperatore Carlo V
Ricordiamo alcuni
eventi, come “fatti di
cronaca”
Il primo rogo nell’età
delle riforme religiose
Michele Serveto
1511-53
teologo e
riformatore
spagnolo
Nega nel De Trinitatis erroribus, il dogma della
Trinità. Avversato da cattolici e protestanti, nel
1553 pubblica la Christianismi restitutio, che
comprendeva anche trenta lettere inviate a
Calvino. Perseguitato dall'Inquisizione, messa
sulle sue tracce da Calvino stesso, di passaggio
per Ginevra è arrestato e condannato come
eretico al rogo nel 1553.
I puritani perseguitati in Inghilterra
Morta Bloody Mary, che
aveva tentato la
restaurazione cattolica in
Inghilterra con 277 roghi
contro gli eretici anglicani
e anabattisti, sale al
trono nel 1553 Elisabetta
I, la quale ripristina
l’anglicanesimo:
• 1559: l’Atto di
uniformità rimette in
vigore il Book of
Common Prayer, il
testo di preghiera
ufficiale del culto
anglicano
• 1563: un nuovo Atto di
Supremazia riafferma
la superiorità della
corona sulla Chiesa
Le sette calviniste più
intransigenti, i “puritani”,
tollerate durante il regni di
Elisabetta, sono oggetto di
persecuzione sotto il regno
di Giacomo I Stuart che fa
dell’anglicanesimo uno
strumento per affermare la
sua autorità assoluta
Famiglia di puritani in procinto di emigrare dall’Inghilterra
La lunga tradizione intollerante
della cattolicissima Spagna
Nella fase finale della
Reconquista è istituito nel
1480 dal papa Sisto IV, su
richiesta dei sovrani
Ferdinando e Isabella, il
tribunale di Inquisizione,
per colpire:
• i marrani, (in castigliano
“maiali”) termine con i
quali erano indicati i
conversos ossia gli ebrei
convertiti
• i moriscos, ossia i
discendenti degli antichi
dominatori musulmani.
Il 31 marzo 1492
Ferdinando e Isabella
firmano il decreto di
espulsione degli ebrei dalla
Spagna.
Anche i moriscos
subiscono la stessa sorte,
specie durante il regno di
Filippo II nella seconda
metà del Cinquecento.
La politica di espulsione
delle minoranze degli ebrei
e dei mori, è condotta in
nome della religione e
della “limpieza de sangre”.
Nell’immagine una danza dei moriscos (negli anni in cui erano tollerati) che festeggiano secondo le loro tradizioni
Gli auto da fé
Tomàs de Torquemada
Dal portoghese auto da fé, atto di fede, consistevano in una solenne cerimonia pubblica
durante la quale gli inquisiti erano condotti in luogo pubblico al termine di una
manifestazione popolare di fede e venivano giustiziati, di solito tramite il rogo.
Il primo auto da fé fu celebrato nel 1481 a Siviglia da Tomàs de Torquemada, il più noto
inquisitore, l’ultimo nel 1808.
340.000 persone subirono gli auto da fé; 32.000 furono arse vive.
La caccia alle streghe
iniziata nel Medioevo, raggiunge la sua massima intensità tra il Cinquecento e
il Seicento nel contesto della radicalizzazione delle lotte di religione
Amsterdam, il rogo di sei donne condannate per stregoneria.
L’acquaforte conservata alla biblioteca nazionale di Parigi, ritrae una scena reale del XVI secolo
Nella
Francia
colpita dalle
guerre di
religione tra
il 1563 e il
1598…
• 1562: Caterina de Medici emana un
editto di libertà religiosa a favore degli
ugonotti [i calvinisti di Francia]
• Come risposta, i cattolici di Vassy
celebrano la Pasqua massacrando la
comunità ugonotta: questi 25 morti e
100 feriti sono all’origine della guerra
civile che si protrae fino al 1598
Il massacro di Vassy
… violenze ugonotte…
gli ugonotti francesi
sono circa 1 milione
su 16,5 milioni di abitanti
Gli ugonotti assaltano e saccheggiano una chiesa cattolica
• Nel 1560 una congiura
ugonotta
• si conclude con
l’esecuzione dei capi.
• Gli ugonotti fanno capo
alla famiglia dei Borbone,
duchi di Navarra
• I cattolici alla famiglia dei
Guisa
• Tra le due fazioni la
famiglia regnante, i Valois
• Dal 1562 al 1598 ben 8
guerre si susseguono
portando al disfacimento
lo stato di Francia
… e violenze cattoliche.
Momento culminante della guerra
civile, è la “notte di san Bartolomeo”:
una congiura nel giorno delle nozze di
Enrico di Borbone con Margherita di
Valois, figlia di Caterina de Medici,
scatena la reazione cattolica che
massacra 6.000 ugonotti convenuti a
Parigi e nelle principali città francesi
per celebrare l’atto di pacificazione.
L’ultima fase della guerra civile è nota
come la guerra dei tre Enrichi:
1. Enrico di Guisa capo della fazione
cattolica che muore ucciso in una
congiura (1588) ordita da…
2. … Enrico III di Valois-Angiò, re di
Francia, a sua volta ucciso da un
frate domenicano nel contesto di
una ribellione della lega cattolica
alla morte del Guisa;
3. Enrico di Borbone, capo della
fazione ugonotta, che la morte
prematura di tutti i figli maschi di
Caterina de Medici lascia come
l’unico pretendente al trono…
“Parigi val bene una messa”
… ma il clero gallicano e la nobiltà
francese non avrebbero mai
accettato di essere governati da un
re che non fosse cattolico.
In questo contesto Enrico di Borbone
non ebbe dubbi ad anteporre gli
interessi suoi e dello Stato alle
questioni di natura religiosa che
avevano portato lacerazioni e
catastrofi.
Si riconvertì al cattolicesimo, impose
a tutta la nobiltà la sua legge, stabilì
delle garanzie di libertà nella
professione della fede religiosa per
ugonotti e cattolici e governò la
Francia riunificata.
La defenestrazione di Praga
Anche la guerra dei Trent’anni
1618-48 ha le sue radici
nell’intolleranza religiosa:
nasce dalla volontà dell’imperatore
Ferdinando II d’Asburgo di
restaurare il cattolicesimo nei suoi
domini.
Quando i messi imperiali si
presentano a Praga per consegnare
le ingiunzioni imperiali sono
aggrediti e gettati dalla finestra di
una sala del castello, dai
rappresentanti della nazione
boema.
Due vie d’uscita al disfacimento dello
stato dovuto all’intolleranza religiosa
• La legge del re: l’editto di
Nantes:
«vi prego di approvare l'editto che ho
accordato agli ugonotti. Quel che ho
fatto è per il bene della pace: l'ho
realizzata al di fuori [con la Spagna],
voglio realizzarla dentro il mio regno.
Voi mi dovrete obbedire, in
considerazione della mia qualità e
dell'obbligo che hanno verso di me i miei
sudditi e particolarmente voi del
Parlamento. Ho riportato gli uni nelle loro
case, dalle quali erano stati banditi, gli
altri nella fede che non avevano più.
Se ai miei predecessori era dovuta
obbedienza, a me si deve altrettanto ed
anche maggiore devozione, perché ho
ristabilito lo Stato, avendomi Dio
designato per mettermi nel regno che è
mio per eredità ed acquisto.»
Appello di Enrico IV al Parlamento di Parigi
•
La distinzione tra chiesa e stato quale
base della tolleranza religiosa:
«Affinché nessuno copra la persecuzione e
una crudeltà poco cristiana col pretesto della
sollecitudine per lo stato e dell’osservanza
delle leggi, né, per converso, altri esigano, in
nome della religione, licenza per i loro
costumi dissoluti e impunità per i loro delitti;
affinché nessun, dico, faccia imposizione a
sé o ad altri, nella veste di suddito fedele dei
sovrano o in quella di sincero adoratore di
Dio, ritengo che si debba innanzitutto far
distinzione tra materia civile e religiosa e che
si debbano fissare convenientemente i
confini tra chiesa e stato. Se non si fa
questo, non si possono in alcun modo
regolare i conflitti tra quelli che hanno a
cuore effettivamente, o fingono di avere a
cuore, la salvezza delle anime, o quella dello
stato.»
J. Locke, Lettera sulla tolleranza
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