Il cas@ Dopo Modena, il gruppo lancia un'altra campagna con lo slogan «concorrenza e libertà»
Esselunga-Coop, sfida a Livorno
Nuova accusa di Caproni: nella città toscana non riusciamo ad aprire
MILANO — Esselunga contro Coop, seconda puntata.
Dopo Modena, ora è la volta
di Livorno, dove il gruppo guidato da Bernardo Caprotti
non riesce ad aprire nemmeno un supermercato, nonostante i ripetuti tentativi nel
corso degli anni.
La modalità è la stessa: una
pagina di pubblicità comprata su tutti i quotidiani nazionali in edicola domenica 25 luglio. Anche lo slogan è identico: «Concorrenza e Libertà». Cambiano, o almeno
vorrebbero essere diversi, i toni.
«Esselunga non ^9èm
vuole attaccare nessuno, aggredire nessu- '
no, calunniare nessuno», precisa in una
nota alla stampa il
gruppo. Semmai è Esselunga ad essere sotto scacco. «Superior sfabat lupus, ìnferior
agnus», si legge nell'annuncio a pagamento, con un
riferimento alla celebre favola
di Fedro. E in questo caso
l'agnello sarebbe Caprotti (nomen omen), il lupo le Coop.
Esselunga «ha fatto solo
un'esposizione dei fatti documentati 0 "testimoniabili"»,
insiste il gruppo milanese. Fatti che, nel prossimo annuncio,
vengono riassunti in due tabelle piene di numeri e percentuali. La prima tabella mostra
che le superfici di vendita dei
supermercati della Lega Coop
a Modena rappresentano
Utfieenda
Il precedente
Il 18 luglio
Esselunga
compra 2 pagine
di pubblicità
m
Jft
Gruppo da 6 miliardi
Il gruppo Esselunga fattura
circa 6 miliardi di euro con
141 supermercati presenti
in 6 regioni italiane
Lo scopo:
denunciare
l'ostruzionismo
della Coop
Estense
e del Comune
di Modena,
per impedire al
gruppo guidato
da Bernardo
Caprotti di
realizzare un
supermercato.
l'88,l% di metri quadrati totali, contro il 3,4%
di Esselunga. La seconda indica che a Livorno
la percentuale della Lega Coop è del 72,2%,
mentre-Esselunga è del
tutto assente. Come dire:
le Coop sono il lupo monopolista e non certo Esselunga.
A Modena la Coop Estense
e il Comune farebbero squadra per ostacolare la costruzione di un supermercato a insegna Esselunga, che per questo
scopo nel 2000 aveva comprato un lotto in pieno centro per
24 miliardi di lire, aveva denunciato Caprotti. A Livorno
accadrebbe più o meno la stes-
sa cosa, anche se più velatamente, tanto che Esselunga
nonriuscirebbenemmeno ad
aggiudicarsi un terreno in vendita, nonostante offra un prezzo più alto.
Nell'aprile 2010 Coop ha infatti acquistato l'unico sito disponibile per un supermercato di 2.550 metri quadrati, un
terreno per anni trattato da
Esselunga, che aveva «offerto 40 milioni contro i 30 milioni pagati da Coop», spiegano in azienda. E ricordano le
premesse, tre dichiarazioni riportate sul Tirreno, e ripubblicate a pagamento domenica. La prima risale al 2008: «A
Livorno non lasceremo un solo metro alla concorrenza»,
sostiene l'amministratore delegato di Unicoop Tirreno,
Sergio Costalli. Che si ripete
nel 2009. Fino al grido «Livorno è nostra», lanciato dal presidente di Unicoop Tirreno,
Marco Lami.
L'inesauribile Caprotti,
85 anni, questa volta parla
sottovoce, lascia intendere.
Ma non per questo suona
meno determinato quando
osserva «semplicemente,
che se in una importante città dell'Italia centrale il venditore di un terreno non ha
la libertà di scegliersi il
cliente perché "noi a Livorno ci viviamo e lavoriamo",
la situazione dovrebbe suscitare qualche preoccupazione».
E la battaglia continua.
Giuliana Ferraìno
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