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Il vicepresidente di Carige, Berneschi , ai domiciliare per riciclaggio e truffa
I magistrati di Genova sequestr an o 21 milioni di curo. Er ano in Svizzera
Ivan Cimmarusti
NE Operazioni di acquisto e
vendita di beni, estero su estero, il cui unico scopo era di celare nelle casseforti svizzere e
lussemburghesi 21 milioni di
euro dellaCarige. Un complesso meccanismo illecito che
avrebbe consentito di «orientare le strategie finanziarie»
della banca e dell'assicurazione di Carige VitaNuova, per distrarre fondi.
Questal'ipotesi dellaProcuradi Genova, che ieri ha eseguito sette arresti, frai quali gli allora vertici dell'istituto: Giovanni Barneschi, ex presidente, e Ferdinando Menconi, ex
amministratore del comparto
assicurativo. Con loro sono finiti in manette Ernesto Cavallini, imprenditore immobiliare,
Davide Enderlin, avvocato
svizzero, Sandro Maria Calloni, imprenditore,AndreaVallebuona, commercialista, e
Francesca Amisano, nuora di
Berneschi. Nei loro confronti
sono ipotizzati, a vario titolo e
secondo le singole posizioni, i
reati di associazione per delinquere, truffa, riciclaggio di denaro e intestazione fittizia di
beni. L'inchiesta dei magistrati genovesi si basa su due operazioni, nel 2006 (ormai prescritta) e nel 2009. Ma andiamo con ordine.
NOTEL A ROMA E MILANO
Stando alle indagini del N ucleo di polizia tributaria della
Finanza di Genova, nel 2006
Berneschi e Menconi, con
l'aiuto dell'imprenditore Cavallini, avrebbero architettato
un sistema per dilapidare il denaro della banca, per poi farlo
rientrare nelle proprie tasche.
In particolare, i tre avrebbero
«indotto il Cda di Carige Vita
Nuova ad acquisire gli hotel Pisana aRoma e Mercure di Milano, entrambi di proprietà dellalhc srl, società riconducibile
allo stesso Cavallini. Gli accertamenti investigativi avrebbero consentito di far luce sulle
modalità di acquisto dei due
beni, pagati complessivamen-
s
Giovanni
Berneschi
Anche ex
presidente
del Cda
della banca
ligure
te 70 milioni 521 mila 766 euro,
«cifra risultata essere di circa il
50% superiore al reale valore».
Per far sembrare l'operazione
regolare, inoltre, i tre si sarebbero avvalsi di «valutazioni
gonfiate del valore dei due alberghi». LaProcuraritiene che
il profitto finito nelle tasche di
Cavallini sarebbe poi stato diviso con Berneschi eMenconi,
per poi finire in conti di società estere che «schermavano» i
reali beneficiari. Dagli atti
emerge che parte del prezzo
pagato alla Ihc, pari a circa 16
milioni 324mila euro, era finito in conti correnti intestati allaLascafive Sa, con sede inLussemburgo e Svizzera, società
amministrata dall'avvocato
Enderlin e controllata interaniente dalla stessa Ihc. Per la
Procura, che per questavicenda non potrà procedere in
quanto i reati sono ormai prescritti, il denaro era destinato
a Berneschi e Menconi, i quali
poi lo avrebbero utilizzato per
comprare l'Hotel Holiday Inn
di Lugano.
HOLIDAY INN
Tuttavia anche dietro l'acquisto dell'Holiday Inn di Lugano si celerebbero presunte
operazioni illecite, tradotte dagli investigatori come un mezzo per riciclare il denaro provento della supposta truffa del
2006. Manconi, Berneschi e
l'imprenditore Cavallini, infatti, avrebbero «attribuito fittiziamente la titolarità delle quote della societàAlbergo Admiral proprietaria dell'hotel Holi day Inn di Lugano (di cui Manconi e Berneschi erano i reali
proprietari al 50%) alla Darie
Holding Llc, società anonima
di diritto statunitense, per poi
trasferirne il 50% alla società
di diritto spagnolo Vanador
(amministrata dalla moglie
dell'imprenditore
Calloni)
con l'intento di cedere successivamente delle quote alla Mb
Service (amministrata dalla
nuora di Berneschi) ». Una vera e propria opera d'ingegneria finanziaria, che nasconderebbe il riciclaggio di denaro
sporco.
La seconda operazione, invece, sarebbe stata compiuta
nel 2009 sempre daBerneschi,
con la complicità del commercialistaVallebuona, anche se a
beneficiarne sarebbe stato
Menconi. Gli investigatori ritengono che sulla base di una
perizia fasulla predisposta da
Vallebuona, sarebbe stata
comprata dalla Carige Vita
Nuova la partecipazione del
35% della società Assi 90 srl
(controllata dalla società anonimaBalitas Sa, i cui soci occulti sarebbero gli stessi Berneschi e Menconi) per complessivi 5 milioni 600mila giuro, «cifraritenuta essere superiore di
45 volte al valore nominale dellapartecipazione e aquello reale».
LA BANCA D'ITALIA
C'è da dire, comunque, che
l'inchiesta è partita sulla base
di un'accurata relazione della
Banca d'Italia. Sono stati gli
esiti ispettivi, poi depositati alla Procura della Repubblica, a
far aprire l'inchiesta e a portare agli arresti eseguiti ieri. Oltre alle custodie cautelare, inoltre, il gip haemesso unprovvedimento di sequestro preventivo «destinato alla confisca per
equivalente di 21 milioni
924mi1a euro, ritenuti profitto
dei reati di associazione per delinquere transnazionale, nonché dei reati di riciclaggio».
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Inchiesta
Nei guai
anche
Ferdinando
Menconi,
ex
amministratore del
comparto
assicurativo
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