% CD38
100
35
30
25
0
Low
Intermediate
Modified RAI stage
High
Censored
1,0
Cumulative Proportion Progressing
0,9
0,8
0,7
0,6
p = 0.00006
0,5
0,4
0,3
0,2
0,1
CD38 < 30%
0,0
0
12
24
36
48
60
72
84
M onths from Diagnos is
96
108
120
132
CD38 > 30%
C ens ored
C
C ens ored
B
1,0
0,9
0,9
0,9
0,8
0,8
0,8
0,7
0,6
0,5
p < 0.00001
0,4
0,3
Cumulative Pr opor tion Sur viving
1,0
Cumulative Proportion Surviving
1,0
0,7
p = 0.00041
0,6
0,5
0,4
0,3
0,1
0,1
C D 38 < 30%
0,0
12
24
36
48
60
72
84
96 108 120 132
0,0
C D 38 > 30%
0,7
0,6
p = 0.00001
0,5
0,4
0,3
0,1
beta2-mic ro <2200
0
12 24 36 48 60 72 84 96 108 120 132
beta2-mic ro >2200
s C D 23 < 60 mU /ml
0,0
0
Months
Months
C ens ored
D
E
1,0
1,0
0,9
0,9
0,8
0,8
0,7
0,6
p = 0.005
0,5
0,4
0,3
12 24 36 48 60 72 84 96 108 120 132
Months
Cumulative Proportion Surviving
0
C ens ored
0,2
0,2
0,2
Cumulative Proportion Surviving
Cumulative Proportio n Surviving
A
C ens ored
0,7
0,6
p = 0.008
0,5
0,4
0,3
0,2
0,2
0,1
0,1
0,0
0
12 24 36 48 60 72 84 96 108 120 132
Months
s Bc l-2 < 240 mU /ml
s Bc l-2 > 240 mU /ml
0,0
0
12
24 36
48 60
72 84
Months
96 108 120 132
s APO1/Fas < 7 ng/ml
s APO1/Fas > 7 ng/ml
s C D 23 > 60 mU /ml
LEUCEMIA PROLINFOCITICA CRONICA
(LPC)
• La diagnosi morfologica di LPC (80% B, 20%
T) avviene quando il 55% dei linfociti hanno le
caratteristiche morfologiche del prolinfocito.
• L’età mediana è di 70 anni, M/F 2:1.
• Splenomegalia importante spesso associata ad
epatomegalia, rare le linfoadenomegalie.
• Nelle T-LPC sono presenti infiltrati cutanei di
tipo papuloso.
MORFOLOGIA (LPC)
• I linfociti sono grandi, citoplasma abbondante e tenuemente
basofilo, cromatina meno addensata e nucleolo ben evidente.
IMMUNOFENOTIPO (LPC)
•
LEUCEMIA A CELLULE CAPELLUTE (HCL)
• E’ caratterizzata dalla proliferazione di cellule B
mature con lunghe protrusioni citoplasmatiche
riconoscibili al MO, ma più evidenti al ME e al
microscopio a contrasto di fase.
• Colpisce l’adulto, M/F 4:1.
• E’ caratterizzata da pancitopenia (astenia,
emorragie ed infezioni); quasi sempre è
presente splenomegalia, talvolta insieme ad
epatomegalia.
MORFOLOGIA (HCL)
• Le cellule capellute sono più grandi di quelle
della LLC, con citoplasma moderatamente
abbondante,
debolmente
basofilo,
con
irregolari estroflessioni “a capello”. Il nucleo
è eccentrico e tondo. La cromatina è fine e i
nucleoli sono piccoli, poco evidenti.
• Le cellule sono positive alla fosfatasi acida
tartrato resistente.
• L’aspirato midollare spesso è una “punctio
sicca” a causa della fibrosi.
BIOPSIA OSSEA (HCL)
• La Biopsia ossea mostra una diffusa infiltrazione da
parte delle cellule capellute con un caratteristico
aspetto lasso e un ben definito anello citoplasmatico
che determinano una zona chiara attorno alle cellule
MORFOLOGIA (HCL)
MORFOLOGIA (HCL)
•
IMMUNOFENOTIPO (HCL)
• Positività agli antigeni delle cellule B: CD19,
CD20, CD22, CD79a.
• Gli antigeni specifici sono il CD11c, CD25,
DB44, CD103 coespressi con quelli B.
• Negatività per CD10, CD23 e CD5.
• Il linfoma splenico a linfociti villosi che pone
problemi di diagnosi differenziale è negativo
per CD25, DB44 e CD103, anche se positivo
per CD11c.
HCL: Forma Variante
• Rappresenta circa il 10% delle HCL.
• Pazienti più anziani rispetto alla classica HCL
• Importante splenomegalia e un numero di GB
alla diagnosi >10000/ml.
• MO aspirabile e infiltrato interstiziale alla BO.
• Le cellule sembrano prolinfociti, con nucleo
rotondo, nucleolo evidente e citoplasma
abbondante con numerosi villi.
• L’immunofenotipo ricalca quello della HCL
classica, eccetto che per la negatività per
CD25.
HCL: Forma Variante
•
Linfoma linfoplasmocitico/Immunocitoma
• Poco frequente (1-2% dei linfomi nodali).
• Età avanzata, coinvolge il MO, i linfonodi, la
milza e talora il sangue periferico.
• E’ associato a produzione di una paraproteina
IgM nel siero (sindrome da iperviscosità).
• Si associa a AEA o crioglobulinemia.
• Frequente associazione con infezione da virus
dell’epatite C (ruolo patogenetico del virus?).
Linfoma linfoplasmocitico/Immunocitoma
•
Morfologia e Immunofenotipo (LLP)
• Presenza di linfociti linfoplasmocitoidi (con
abbondante citoplasma basofilo), ma sono
presenti anche linfociti e plasmacellule.
• Forte espressione citoplasmatica e di
membrana delle Ig (di solito IgM).
• Positività dei markers pan-B.
• Negatività del CD5, CD10, CD23, CD43.
• Possibilità di trasformazione in linfoma a
grandi cellule B (immunoblastico).
Linfoma Mantellare (MCL)
• Frequente nel paziente anziano (maschi).
• 5-6% di tutti i linfomi.
• Maggiore aggressività clinica rispetto agli altri
linfomi indolenti.
• Malattia disseminata già all’esordio.
• Linfoadenopatie multiple (anello del Waldeyer)
• Frequente interessamento MO e milza.
• Non rare le localizzazioni extranodali (tratto
gastroenterico).
Morfologia (MCL)
• Infiltrazione di tipo diffuso da parte di linfociti
di piccola-media taglia con nucleo indentato,
cromatina poco dispersa, rari nucleoli.
• Si distinguono diverse varianti istologiche:
– Variante blastica: cellule simili a centroblasti con
cromatina fine e alto indice mitotico.
– Variante pleiomorfa: predominanza di cellule di taglia
medio-grande, talora con nucleo inciso, simili a
centroblasti.
– Variante a piccole cellule: predominanza di cellule di
piccola-media taglia con nucleo tondo e cromatina più
addensata.
Morfologia (MCL)
•
Nel MCL si può identificare la t(11;14) , il gene bcl-1 che
si porta vicino al gene della catena pesante delle Ig con
iperespressione della ciclina D1.
Immunofenotipo (MCL)
•
•
•
•
•
Positività per CD5, CD79b e CD43
Negatività per CD10, CD23, CD103 e CD11c.
Espressione intensa delle IgM, IgD+ .
Forte espressione delle catene leggere delle Ig.
Se l’immunofenotipo è atipico, occorre ricorrere
alla dimostrazione della ciclina D1.
• CD20 è fortemente positivo, il CD25 è negativo.
• Tecniche
di
immunocitochimica
possono
dimostrare la presenza della ciclina D1.
Linfomi Follicolari (FCL)
• Più frequenti nel paziente anziano.
• 30% di tutti i linfomi non Hodgkin.
• Decorso estremamente indolente, ma tuttora
non guaribili con le terapie attuali.
• Malattia avanzata già all’esordio (milza, MO,
linfonodi).
• Rare le localizzazioni extranodali .
• La trasformazione in linfomi B a grandi cellule
è frequente (fino al 60% dei casi).
Morfologia (FCL)
• Tipico aspetto follicolare (nodulare).
• Linfociti di piccola-media taglia con nucleo
inciso e scarso citoplasma (centrociti) o di
grandi dimensioni con nucleo rotondo, nucleoli
e citoplasma basofilo (centroblasti).
• I FCL sono suddivisi in 3 gradi:
– Grado I: 0-5 centroblasti p.c., ad alto ingrandimento
– Grado II: 6-15 centroblasti p.c., ad a. i.
– Grado III: >15 centroblasti pc., ad a. i.
Morfologia (FCL)
Nel 70-95% dei casi è presente t(14;18) con
riarrangiamento molecolare del gene bcl-2
Morfologia e Immunologia (FCL)
• Positività intensa per Ig di superficie.
• Positività per i marker pan-B, CD10, CD23+/- .
• Negatività per CD5, CD43.
• Positività per le proteine dei geni Bcl-2 e Bcl-6.
Linfomi della Zona Marginale (MZL)
• Definizione recente di questa varietà.
• Possono essere identificate tre entità, in seno alla
classificazione WHO:
– Tipo MALT (mucosa associated lymphoid tissue)
– Tipo Nodale (linfonodi)
– Tipo Splenico.
• I Linfomi tipo MALT sono relativamente frequenti (7%
di tutti i linfomi), spesso originano dal tratto
gastroenterico, dalle vie respiratorie, dalla tiroide, ecc.
• Spesso precede gastrite da Helicobacter pylori,
sindrome di Sjogren, tiroidite di Hashimoto (patologie
infiammatorie croniche con componente autoimmune).
Morfologia e Immunologia (MZL)
• Aspetto citologico eterogeneo: piccole cellule
irregolari tipo centrociti (MALT), piccole cellule con
nucleo più regolare e citoplasma chiaro (cellule B
monocitoidi),
piccoli
linfociti,
linfociti
con
differenziazione plasmocitoide, plasmacellule, cellule
di medie-grandi dimensioni tipo centroblasti o
immunoblasti.
• L’infiltrazione inizia dalla zona marginale per poi
estendersi all’area interfollicolare o ai follicoli.
• L’immunofenotipo si caratterizza per positivita’ per
IgM con o senza IgD o IgG, ristrette per le catene
leggere.
• Mostrano markers pan-B, CD5-, CD10-, CD23-,
CD43+-, Bcl-2+, ciclina D1-.
Conclusioni
• La diagnostica delle malattie linfoproliferative croniche
e’
oggigiorno
essenzialmente
una
diagnostica
multiparametrica che necessita dell’apporto combinato
di
MORFOLOGIA,
IMMUNOFENOTIPO,
BIOLOGIA
MOLECOLARE e CITOGENETICA (FISH su cellule in
interfase) per giungere ad una migliore classificazione
della singola entita’ nosologica per un trattamento piu’
mirato e quindi piu’ efficace.
• Tali
metodiche,
soprattutto
immunologiche
e
molecolari, possono
infine essere utilizzate per
stratificare i pazienti, biologicamente diversi, in classi a
prognosi differente.
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