Gruppo Imar spa Manuale di installazione, uso e manutenzione - 0085AQ0337 Gruppi Termici in Ghisa a Gas con Bruciatore a Premiscelazione AutoRegolante per Impianti Autonomi CSP SYSTEM BASAMENTO serie PLB Gruppo Imar I spa N D 1 Avvertenze 3 2 Dati relativi al funzionamento 5 3 Installazione del gruppo termico 11 4 Manutenzione 23 5 I C 1.1 Avvertenze 1.2 CSP SYSTEM - BASAMENTO 2.1 2.2 2.3 2.4 2.5 3.1 3.2 3.3 3.4 3.5 3.6 3.7 3.8 Dati tecnici Cicli di funzionamento Schemi funzionali Dotazioni e predisposizioni Prevalenza disponibile Istruzioni per l’installazione Livelli di accesso per l’installazione Posizionamento del gruppo termico nell’edificio Schemi di allacciamento Collegamenti idraulici e gas Collegamenti elettrici Collegamenti ai sistemi di aspirazione ed evacuazione Installazione dei condotti di aspirazione e scarico 4.1 Determinazione dei dati di funzionamento del gruppo termico 4.2 Determinazione della pressione del gas all’ugello 4.3 Regolazione della pressione del gas all’ugello 4.4 Analisi dei prodotti della combustione 4.5 Dati per la manutenzione 4.6 Schemi elettrici Istruzioni per l’utente 5.1 Regole di buona conduzione 5.2 Operazioni da parte dell’utente per il normale esercizio 5.3 Anomalie cause e possibili rimedi E 3 3 5 6 7 10 10 11 11 11 12 12 14 15 18 23 25 27 27 31 32 34 34 34 37 P A 2 G Ai sensi dell'art. 7 della legge 46/90 " Norme sulla sicurezza degli impianti" e dell'art. 5 del D.P.R. N.° 447/91 si dichiara che i gruppi termici CSP SYSTEM - BASAMENTO sono costruiti a regola d'arte e rispondono alle norme tecniche UNI e CEI in vigore. Gruppo Imar 1.1 spa 1. Avvertenze Avvertenze Il presente libretto è parte integrante ed essenziale del prodotto ed è a corredo di ogni gruppo termico. Si invita a leggere attentamente le avvertenze contenute nel presente libretto in quanto forniscono importanti indicazioni riguardanti la sicurezza per l’installazione, l’uso e la manutenzione. L’installazione del gruppo termico deve essere effettuata in ottemperanza alle norme vigenti e da personale abilitato secondo la legge 46/90 del 05/03/90. • PRIMA DI EFFETTUARE QUALSIASI OPERAZIONE DI MANUTENZIONE DISINSERIRE L’APPARECCHIO DALL’ALIMENTAZIONE ELETTRICA AGENDO SULL ’ INTERRUTTORE POSTO NELLE VICINANZE DEL GRUPPO TERMICO. • IN CASO DI GUASTO O CATTIVO FUNZIONAMENTO, DISATTIVARE L’APPARECCHIO E INTERPELLARE IL SERVIZIO DI ASSISTENZA TECNICA ZONALE ABILITATO, ASTENENDOSI DA QUALSIASI INTERVENTO. • L’APPARECCHIO È DA UTILIZZARE SOLO PER L’USO PER CUI È DESTINATO. OGNI ALTRO USO È DA CONSIDERARSI IMPROPRIO. LA SOCIETÀ GRUPPO IMAR S.P.A. NON È RESPONSABILE DI EVENTUALI DANNI A PERSONE, ANIMALI O COSE, CAUSATI DA ERRATE INSTALLAZIONI O DA UTILIZZI IMPROPRI DELL’APPARECCHIO O COMUNQUE, DA UTILIZZI O INSTALLAZIONI NON CONFORMI A QUANTO SPECIFICATO NELLE ISTRUZIONI D’USO E POSA IN OPERA RIPORTATE NEL PRESENTE LIBRETTO. Per garantire un funzionamento ottimale e duraturo dell’apparecchio, in osservanza delle norme di sicurezza vigenti in materia, NON SONO AMMESSE MODIFICHE PARZIALI O TOTALI sui sistemi elettrici ed elettronici interni, sul sistema idraulico e termico. È altresì da evitare qualsiasi alterazione del sistema di aspirazione dell'aria comburente e quelli degli scarichi dei 1.2 prodotti della combustione, rispetto a quanto indicato nei manuali di “INSTALLAZIONE DEI SISTEMI DI ASPIRAZIONE DELL’ARIA COMBURENTE ED EVACUAZIONE DEI PRODOTTI DELLA COMBUSTIONE”. Qualsiasi intervento non esplicitamente autorizzato dalla ditta GRUPPO IMAR S.p.A. su tutti i sistemi, componenti o parti interne all’apparecchio, nonchè su tutti gli accessori forniti a corredo con esso, comporta la decadenza della responsabilità del costruttore e di ogni garanzia sul prodotto, ai sensi del D.P.R. 224 del 24/05/1988, art. 6/b. In particolare, per una corretta integrazione del gruppo termico nell’edificio, viene ribadita la necessità di dare un’adeguata soluzione dei seguenti punti: 1. Aspirazione aria comburente 2. Scarico dei prodotti della combustione 3. Raccolta della condensa dei prodotti della combustione 4. Collegamento allo scarico idrico 5. Prelievo dell'aria comburente e dei prodotti della combustione dai condotti 6. Dilatazione termica dei condotti indipendente dalla struttura dell'edificio Le responsabilità del Gruppo Imar riguardano non soltanto il gruppo termico CSP SYSTEM - BASAMENTO bensì anche tutti i componenti e gli accessori direttamente forniti ed i sistemi realizzati con tali accessori, purché installati secondo le istruzioni del costruttore e le norme UNI-CIG e CEI vigenti. L’assistenza e la riparazione del gruppo termico deve essere effettuata dall’Unità di Assistenza Tecnica Zonale del Gruppo Imar. CSP SYSTEM - BASAMENTO Il gruppo termico CSP SYSTEM - BASAMENTO risponde alle norme di sicurezza in vigore, espresse in particolare nella legge 46/90. Essendo il gruppo termico a camera stagna con ventilatore a monte della camera di combustione e con condotti di aspirazione ed evacuazione separati, è classificato, secondo la norma EN 483, come apparecchio di tipo: B23, C13, C33, C43, C53, C63, C83; inoltre, nelle applicazioni di tipo “C”, alle quali appartengono appunto gruppi termici aventi il circuito di combustione (comprendente anche i sistemi di aspirazione dell’aria comburente e quelli di scarico dei prodotti della combustione) stagno rispetto all’ambiente circostante l’installazione, non è soggetto ad alcun vincolo per quanto riguarda l’ubicazione e l’aerazione degli ambienti (legge 10/91, D.P.R. 412/93 art.5 e successivo D.P.R. 551/99). Avendo infine, una potenza termica del focolare infe- riore a 35kW, non è soggetto alle restrizioni sull’ubicazione in locali ad uso abitativo descritte nel D.M. n°74 del 12/04/96. La sicurezza e l’affidabilità del gruppo termico vengono garantite dalla sicurezza intrinseca del sistema, dall’affidabilità dei componenti,dal processo di fabbricazione e dal servizio pre e post vendita Sicurezza intrinseca La sicurezza intrinseca del Gruppo Termico CSP SYSTEM - BASAMENTO risiede negli elementi costitutivi e nei suoi principi di funzionamento del tutto innovativi: La camera stagna con bruciatore a premiscelazione autoregolante che garantisce l’assoluta igienicità dei locali dove è installato il gruppo; infatti l’aspirazione, la combustione e l’evacuazione sono stagni rispetto all’ambiente abitato. Inoltre in nessun modo, salvo casi di errata installazione, manomissione o grave incuria, 3 Gruppo Imar spa vi sarà una combustione anomala con produzione di CO, in quanto la combustione viene autoregolata in qualsiasi condizione mantenendone l’igienicità; L’apparecchiatura elettronica che gestisce il ciclo di comando e controllo fiamma prevede l’interruzione bipolare sull’alimentazione delle bobine delle valvole gas garantendo la sicurezza di interruzione del flusso del gas anche con rete di alimentazione elettrica fase-fase o fase-neutro con polarità invertita. Il suo particolare ciclo di funzionamento prevede: il controllo sulla portata d’aria comburente tramite il pressostato differenziale, montato sul condotto di adduzione dell’aria comburente, il quale rileva la pressione al diaframma: qualora il pressostato fosse in avaria oppure tale pressione dovesse scendere al di sotto del valore limite esso interviene, interrompendo prontamente la combustione. Il ripristino del funzionamento avviene quando l’avaria al pressostato viene rimossa o la pressione ritorna nel campo di lavoro; il sistema di accensione del bruciatore tramite pilota che rende sicuro e silenzioso l’avviamento della fiamma ed elimina il rischio di brusche accensioni; la sorveglianza fiamma con sonda a ionizzazione che garantisce l’arresto del flusso del gas in caso di mancanza di fiamma nel tempo di un secondo. Il valore della corrente di ionizzazione non viene influenzato dalla rete di alimentazione elettrica fase-fase o faseneutro con polarità invertita; il controllo della temperatura limite del gruppo termico tramite il termostato limite che interviene direttamente sul funzionamento del bruciatore qualora la temperatura della caldaia superi il valore di 95 °C. Il ripristino del funzionamento avviene tramite riarmo manuale. L'affidabilità dei componenti L'affidabilità dei componenti del Gruppo Termico CSP SYSTEM - BASAMENTO è garantita oltre che dalla qualità dei materiali, dalla tecnologia e dal processo di costruzione. Il corpo caldaia è il risultato del progetto CSP finalizzato ad ottenere uno scambiatore a camera stagna della massima affidabilità, di alto rendimento e di estrema compattezza; è costruito in ghisa G20 ed è dotato di speciali turbolatori. Il gruppo bruciatore è composto da ventilatore, collettore di premiscelazione, diaframma di rilevazione pressione aria, valvola autoregolante aria/gas, testa di combustione in acciaio speciale, bruciatore pilota di accensione con elettrodo di rilevazione fiamma e valvola di interruzione gas. 4 La cappa è in lamiera alluminata verniciata a polvere epossipoliestere, convoglia l’ingresso dell’aria comburente e lo scarico dei prodotti della combustione consentendo con opportuni raccordi, molteplici possibilità di installazione. Il gruppo di caricamento è stato studiato in modo da facilitare l’operazione di caricamento, garantire la 1. Avvertenze perfetta tenuta per evitare disfunzioni dell’impianto dovuti alla sovrappressione e assicurare il non ritorno dell’acqua reflua dell’impianto di riscaldamento nella rete idrica; I circolatori sono a più velocità, in unico modello idoneo a tutta la gamma dei prodotti; i gruppi termici sono provvisti di valvola deviatrice a tre vie collocata all’interno del gruppo di mandata, che permette di commutare dal circuito di riscaldamento al sanitario con precedenza su quest’ultimo. Il pannello comando è fissato alla portina superiore che protegge gli strumenti e lo rende facilmente accessibile. Il sistema di regolazione a microprocessore consente la gestione di tutti i modelli del gruppo termico CSP SYSTEM - BASAMENTO. Svolge le funzioni di: • accensione bruciatore e controllo fiamma, studiata per soddisfare il ciclo di funzionamento del gruppo termico. • impostazione delle temperature mediante potenziometri a bordo scheda. • controllo delle temperature tramite sonde di temperatura. • ripristino della temperatura dell’acqua all’interno dell’accumulatore acqua primaria di lt 38. • gestione dell’elettrovalvola modulante per l’utilizzo dell’accumulatore acqua primaria e delle valvole di zona ON - OFF per il riscaldamento, nella versione PLB2. • controllo e comando dei circolatori. Il pannello comando funziona sia con reti di alimentazione elettrica fase-fase che con alimentazione fase-neutro e gestisce tutte le sicurezze del gruppo termico e segnala allarmi e anomalie. L’accumulatore di acqua primaria di lt 38, isolato con caryl, ha lo scopo di integrare la produzione di acqua calda fornita dal gruppo termico per poter sfruttare al meglio (durante la richiesta) la capacità di scambio dello scambiatore di calore a piastre, in grado di assorbire 40 KW. Lo scambiatore di calore a piastre in acciaio è in grado di fornire una portata di acqua calda sanitaria di 12,5 l/min servito dal solo gruppo termico, con l’utilizzo dell’accumulatore di acqua primaria si può disporre di 18 l/min con un salto termico di 30°C. Il servizio di assistenza tecnica pre e post vendita e gestione del parco prodotti installati Il servizio è garantito dalle Unità di Assistenza Tecnica Zonale del Gruppo Imar strutturate per svolgere le seguenti attività: - Assistenza tecnica all’installazione. - Esecuzione prima accensione e collaudo. - Interventi in garanzia e fuori garanzia. - Manutenzione preventiva e programmata. Gruppo Imar 2.1 spa 2. Dati relativi al funzionamento Dati tecnici CSP SYSTEM - BASAMENTO Riferimenti e unità di misura PLB PLB2 Categoria dell'apparecchio EN 437 II2H3+ Tipo di apparecchio EN 483 B23 - C13 - C33 - C43 - C53 - C63 - C83 Classe NOx EN 483 5 Livello di emissione radio disturbi EN 55014 Conforme Marchio di rendimento 92/42/EEC Marchio CE 90/396/EEC 0085AQ0337 Codice prodotto con regolazione a METANO codice 131MLE1B 131MME1B Codice prodotto con regolazione a GPL codice 131MLE3B 131MME3B Prestazioni Portata termica MIN. - MAX. (autoregolante) kW 14 - 29 Potenza termica MIN. - MAX. (autoregolante) kW 12,7 - 26,1 Rendimento termico utile Pn=1 MIN. - MAX. % 90 - 90,7 Rendimento termico utile Pn=0,3 MIN. - MAX. % 89 - 90,1 Portata acqua riscaldamento MIN. - MAX m³/h 0,8 - 2,5 Capacità d’acqua dm³ Pressione di esercizio MIN. - MAX. bar 0,3 - 3 Temperatura di esercizio MIN. - MAX. °C 45 - 85 lt 12 bar 6 Portata specifica senza accumulatore (EN 625) l/min 12,5 (∆t 30°) Portata specifica con accumulatore (EN 625) l/min 18 (∆t 30°) EN 60 335-1 I CEI EN 60 529 IPX4D V - Hz 230 - 50 W 165 Dati riscaldamento Vaso di espansione chiuso 70,2 70,5 Dati sanitario Pressione di esercizio MAX. Caratteristiche elettriche Classe di protezione contro le scosse elettriche Grado di protezione Tensione e frequenza Potenza assorbita Caratteristiche di combustione Portata combus. a 15° C - 1013 mbar MIN. - MAX (G20) 1,48 - 3,07 Portata combus. a 15° C - 1013 mbar MIN. - MAX (GPL) kg/h 1,10 - 2,28 Emissioni NOx (Pn=1 Rif: O2=0%) ppm <41 Emissioni CO (Pn=1 Rif: O2=0%) ppm <21 Pressione alimentazione G20 mbar 20 Pressione alimentazione G30-G31 mbar 28-30/37 Altezza mm 846 Larghezza mm 600 Profondità mm 600 Dimensioni del prodotto Peso kg 139 141 5 Gruppo Imar 2.2 spa 2. Dati relativi al funzionamento Cicli di funzionamento I gruppi termici CSP SYSTEM - BASAMENTO sono progettati in modo da avere un ciclo di funzionamento che dia la precedenza alla produzione di acqua calda sanitaria rispetto alla produzione di acqua calda per il riscaldamento. La modalità riscaldamento ha inizio con la richiesta di calore dall’ambiente. Viene azionato il circolatore, la valvola deviatrice e il bruciatore del gruppo termico fino al termine della richiesta. In caso di raggiungimento della temperatura impostata mediante la manopola, viene abilitata la funzione che garantisce un massimo di 14 accensioni all’ora calcolando il tempo di spegnimento forzato in base al tempo di funzionamento del ciclo precedente. La riaccensione risulta possibile solo se, trascorso tale tempo, la temperatura di mandata si abbassa di 5°C. In tale fase una richiesta di acqua calda sanitaria disabilita la funzione consentendo l’immediata accensione del gruppo termico. La modalità riscaldamento con controllo della temperatura esterna ha le stesse caratteristiche del funzionamento in modalità riscaldamento con la differenza che la temperatura di mandata viene determinata automaticamente dal sistema di regolazione a microprocessore in base alla temperatura esterna rilevata dalla sonda e dal fattore K impostato mediante il trimmer sotto la manopola riscaldamento secondo la relazione: Tmandata =(20 -Text) x K + 20 La minima temperatura di mandata è 45°C mentre la massima è 85°C. La modalità acqua calda sanitaria ha inizio in caso di richiesta del sensore di temperatura dello scambiatore. Viene azionato il circolatore e il bruciatore del gruppo termico fino al raggiungimento della temperatura dello scambiatore impostata. In base al tipo di selezione effettuata (par.5, Istruzioni per l’utente) può essere utilizzato l’accumulo primario che permette di ottenere una portata specifica di 180 litri nei primi 10 minuti con un ∆t di 30°C. Per consentire all’accumulo di essere nella temperatura ottimale in caso di richiesta, avviene un ripristino, ovvero un nuovo riempimento di acqua calda nell’accumulatore primario, effettuato dall’apposito circolatore e comandato da un sensore di temperatura. In modalità sanitario rimane attiva la funzione di limite sulla mandata con una temperatura di intervento pari a 85 °C. Per evitare sovratemperature è predisposta, al termine di ogni richiesta, una postcircolazione per 3 minuti. In tale fase una nuova richiesta disabilita la funzione consentendo l’immediata accensione del gruppo termico. Dopo 24 ore di non funzionamento i circolatori vengono azionati per circa un secondo al fine di evitarne il blocco. La regolazione della temperatura ambiente può avvenire compensando la temperatura di mandata con la temperatura esterna tramite sonda esterna, oppure in combinazione con il termostato ambiente o crono termostato con riduzione notturna. Quando la temperatura dell’acqua nell’impianto scende sotto i 7°C viene abilitata la funzione antigelo, che attiva il circolatore del riscaldamento, purché l’interruttore generale posto nei pressi del gruppo termico sia inserito e il gruppo termico acceso. Se la temperatura di mandata scende a 3°C viene acceso anche il bruciatore. La funzione si disabilita quando la temperatura di mandata raggiunge i 10°C. In caso di interruzione o cortocircuito della sonda di mandata tutte le funzioni vengono disabilitate. In caso di interruzione o cortocircuito della sonda esterna la temperatura di mandata risulta quella corrispondente alla posizione della manopola riscaldamento. Per modificare il fattore K togliere la manopola del regolatore di temperatura ed agire con un cacciavite sul trimmer sottoindicato. Temperatura di mandata Con la manopola è possibile variare di + 2°C la temperatura di mandata girando verso destra e di - 2°C girando verso sinistra. 6 Grafico 1 Temperatura esterna Figura 1 Gruppo Imar 2.3 spa 2. Dati relativi al funzionamento Schemi funzionali Gruppo Termico CSP SYSTEM - BASAMENTO Serie PLB Basamento con produzione di acqua calda sanitaria Composto dal gruppo di combustione + circolatore per il sanitario + circolatore per il riscaldamento + gruppo di espansione e sicurezza + gruppo scambiatore a piastre per sanitario + gruppo di accumulo primario da 38 lt + rubinetti d’intercettazione mandata e ritorno riscaldamento + rubinetti di intercettazione sanitario e gas. Figura 2 Schemi idraulici e funzionali (La legenda è riportata a pagina 9) Circuito di combustione Figura 3 Circuito gas Circuito di riscaldamento Circuito elettrico Circuito sanitario 7 Gruppo Imar spa 2. Dati relativi al funzionamento Gruppo Termico CSP SYSTEM - BASAMENTO Serie PLB 2 Basamento con produzione di acqua calda sanitaria Composto dal gruppo di combustione + circolatore per il sanitario + circolatore per il riscaldamento + gruppo di espansione e sicurezza + gruppo scambiatore a piastre per sanitario + gruppo di accumulo primario da 38 lt + rubinetti di intercettazione mandata e ritorno riscaldamento per 2 zone + rubinetti di intercettazione sanitario e gas. Figura 4 Schemi idraulici e funzionali (La legenda è riportata a pagina 9) Circuito di combustione 8 Figura 5 Circuito gas Circuito di riscaldamento Circuito elettrico Circuito sanitario Gruppo Imar spa 2. Dati relativi al funzionamento Circuito di combustione Riferimento schemi Funzionali Elettrici C01 C02 C03 V. . . C04 C05 C06 C07 C08 C09 C10 B.PRE. C11 C12 C14 C15 Descrizione Descrizione = di serie Gruppi termici serie PLB PLB2 Entrata gas Rubinetto a sfera per intercettazione gas Valvola gas Presa di pressione gas Ugello bruciatore principale Elettrovalvola bruciatore pilota Bruciatore pilota Circuito di riscaldamento Riferimento schemi Funzionali Elettrici R01 R02 R03 R04 R05 C.R.1. R08 R11 R12 R13 R16 R20 R21 R22 R23 R24 R25 R26 R27 R28 R29 R30 R33 R34 R35 E.C.I. R36 R37 F. Gruppi termici serie PLB PLB2 Aspirazione aria comburente Presa di pressione in aspirazione Ventilatore Tubo collettore premiscelazione aria-gas Diaframma di rilevazione aria Presa di pressione monte diaframma Collegamento pressostato pressione positiva Collegamento valvola gas pressione di regolazione Presa di pressione valle diaframma Bruciatore a premiscelazione Presa di pressione camera di combustione Collegamento pressostato pressione negativa Presa di pressione in evacuazione Evacuazione prodotti della combustione Circuito gas Riferimento schemi Funzionali Elettrici G01 G02 G03 E.V.G. G04 G05 G06 E.V.P. G07 B.P. . = di serie Descrizione Corpo caldaia K2/CSP Mandata riscaldamento Valvola automatica sfiato aria Guaina porta sonde Circolatore Valvola di sicurezza Vaso di espansione chiuso Ritorno riscaldamento Rubinetto di scarico caldaia Rubinetto di caricamento impianto Mandata al bollitore Ritorno al bollitore Gruppo distributore di ritorno murale PMB By-pass automatico Gruppo distributore di mandata murale Rubinetto a sfera per mandata riscaldamento Rubinetto a sfera per ritorno riscaldamento Gruppo distributore di ritorno murale MB Gruppo distributore di ritorno murale MB2 Rubinetto a sfera per mandata al bollitore Rubinetto a sfera per ritorno dal bollitore Accumulatore acqua primaria lt 38 basamento PLB Collettore di ritorno D=1”1/4 basamento PLB Elettrovalvola di caricamento impianto con valvola di ritegno Valvola di ritegno Rilevatore di Flusso = di serie Gruppi termici serie PLB PLB2 9 Gruppo Imar spa 2. Dati relativi al funzionamento Circuito elettrico Riferimento schemi Funzionali E01 E02 E12 E13 E14 Descrizione Gruppi termici serie Elettrici PLB Riferimento schemi Funzionali Elettrici S01 S03 S06 S11 S12 = di serie Descrizione PLB PLB2 PLB PLB2 Entrata acqua fredda sanitaria Scambiatore rapido Uscita acqua calda sanitaria Rubinetto a sfera per entrata acqua fredda sanitaria Sonda sanitario Dotazioni e predisposizioni Dotazioni di serie Circolatore impianto Circolatore per ripristino accumulatore primario Gruppo di caricamento Gruppo rubinetti e raccordi a muro Sonda temperatura esterna Predisposizioni e accessori Per sistemi di evacuazione fumi in pressione 2.5 PLB2 Pressostato differenziale Termostato di sicurezza a contatto Attuatore e valvola deviatrice a tre vie Valvola modulante 2 vie Ø 3/4” riscaldamento Valvola ON-OFF 2 vie Ø 3/4” riscaldamento Circuito sanitario 2.4 = di serie Prevalenza disponibile Grafico 2. Prevalenza disponibile all’impianto per CSP SYSTEM BASAMENTO Vel. circolatore 1 ∆P [mCA] Vel. circolatore 2 10 Vel. circolatore 3 Portata [l/h] Gruppo Imar 3.1 spa 3. Installazione del gruppo termico Istruzioni per l’installazione LEGGI E NORME Dl RIFERIMENTO PER L’lNSTALLAZIONE DELLE CALDAlE Legge 05/03/90 n°46: Norme per la sicurezza degli impianti D.P.R 06/12/91 n°447: Regolamento di attuazione della legge 5 Marzo 1990, n°46 in materia di sicurezza degli impianti Legge 09/01/91 n°10: Norme per I’attuazione del piano energetico nazionale in materia di uso razionale dell’energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia D.P.R 2648-93 n°412: Regolamento recante norme per la progettazione, I’installazione e la manutenzione degli impianti termici degli edifici ai fini del contenimento dei consumi di energia, in attuazione dell’art.4,comma 4 della legge 9 Gennaio 1991 n°10. ALLEGATO G D.P.R. 26/08/93 n°412: Libretto di impianto D.P.R 21/12/99 n°551: Regolamento recante modi3.2 Livelli di accesso per l’installazione Il gruppo termico CSP SYSTEM - BASAMENTO è concepito con quattro livelli di accesso differenziati per l’allacciamento idraulico (di competenza dell’ installatore), l’allacciamento elettrico (di competenza dell’ elettricista), l’intervento tecnico da parte della nostra UATZ e da ultimo per la gestione a cura dell’utente. Per accedere ai componenti idraulici e ai componenti elettrici ed elettronici togliere il cassetto porta documenti e rimuovere la vite di fissaggio del pannello per poterlo aprire. Agganciare il pannello sulle asole superiori e togliere il frontale anteriore spingendolo verso l’alto. 3.3 fiche al D.P.R 2648-93 n°412, in materia di progettazione, installazione e la manutenzione degli impianti termici degli edifici ai fini del contenimento dei consumi di energia. ALLEGATO H D.P.R. 21/12/99 n°551: Rapporto di controllo tecnico. Norma di installazione UNICIG 7129: Impianti a gas per uso domestico alimentati da rete di distribuzione. Norma di installazione UNICIG 7131: Impianti a gas di petrolio liquefatti per uso domestico non alimentati da rete di distribuzione. Norma di installazione UNICIG 10845: Sistemi per l’evacuazione dei prodotti della combustione asserviti ad apparecchi alimentati a gas. Norma per impianti elettrici CEI 64-2 Norma per impianti elettrici CEI 64-2/A Norma per impianti elettrici CEI 64-8 Decreto Ministeriale 12/04/96 n° 74 Il collegamento elettrico del gruppo termico PLB va effettuato utilizzando le spine a 4 e 5 poli posizionate sotto il cappello del gruppo termico. Il collegamento elettrico del gruppo termico PLB2 va invece effettuato utilizzando il mammut in dotazione al gruppo termico, posizionato all’interno di una scatola sotto il “cappello CSP SYSTEM BASAMENTO PLB. L’utente può accedere solo agli strumenti, alle manopole di regolazione e al pulsante di caricamento dell’impianto (par. 5.2). Posizionamento del gruppo termico nell’edificio Avendo una potenza termica del focolare inferiore a 35 kW, non si richiedono per il locale d’installazione particolari caratteristiche. In sintesi, devono essere rispettate tutte le buone norme di installazione atte a garantire un funzionamento sicuro e regolare. Importante: Due apparecchi adibiti allo stesso uso nel medesimo locale o in locali direttamente comunicanti, per una portata termica complessiva maggiore di 35 kW, costituiscono centrale termica e sono soggetti alle disposizioni del Decreto Ministeriale 12/04/96 n° 74. • La potenzialità di più apparecchi adibiti ad uso diverso (ad es. cottura e riscaldamento) non deve essere sommata. Valutando la presenza delle giunzioni filettate sulla linea di adduzione del gas, vi è la necessità che i locali siano ventilati (si veda la UNI 7129/92 punto 2.3.2.1). La tecnica più sicura per ventilare i locali è costituita da un sistema di ricambio aria, con griglia di uscita, nella zona di naturale accumulo di eventuali fughe di gas. Il gruppo termico è classificato con grado di protezione IPX4D, per garantire tale livello di protezione deve essere installato con il lato posteriore addossato alla parete. Al fine di posizionare correttamente il gruppo termico, utilizzare i piedini regolabili presenti sul lato anteriore del basamento. Le temperature rilevabili sul mantello sono particolarmente basse pertanto il gruppo termico può essere perfettamente inserito fra i mobili. 11 Gruppo Imar 3.4 3. Installazione del gruppo termico Schemi di allacciamento Allacciamento idraulico gruppo termico - impianto di riscaldamento con 1 zona. I gruppi termici serie PLB possono gestire la produzione di acqua calda sanitaria tramite scambiatore di calore a piastre, e una zona di riscaldamento utilizzando il circolatore compreso nel gruppo termico. Allacciamento idraulico gruppo termico - impianto di riscaldamento con 2 zone. I gruppi termici serie PLB2 possono gestire la produzione di acqua calda sanitaria tramite scambiatore di calore a piastre, e 2 zone di riscaldamento utilizzando il circolatore compreso nel gruppo termico e 2 valvole di zona ON-OFF. Figura 6 Figura 7 3.5 12 spa Collegamenti idraulici e gas Gli allacciamenti alle reti devono essere eseguiti a regola d’arte nel rispetto delle norme citate precedentemente (Pag. 11, paragrafo 3.1). Predisporre gli impianti idraulici, (tenendo in considerazine che gli attacchi ai rubinetti hanno i diametri riportati nella legenda di figura 9) facendo coincidere la parte finale dei tubi (con filetto femmina) con i fori della dima (Figura 8). Avvitare i rubinetti in dotazione ai tubi dell’impianto poi collegare ai rubinetti i raccordi di collegamento alla caldaia in dotazione con il gruppo termico. Impianto di riscaldamento PRIMA DI EFFETTUARE I COLLEGAMENTI IDRAULICI SI CONSIGLIA DI PULIRE LE TUBAZIONI DELL’IMPIANTO DI RISCALDAMENTO. I gruppi termici predisposti per l’allacciamento alla rete idrica per il caricamento, sono equipaggiati di un gruppo di caricamento valvola di non ritorno verso la rete, pertanto l’allacciamento del gruppo termico alla rete non necessita di ulteriori dispositivi ma deve solo garantire una pressione tra 1,5 e 6 bar. Per caricare l’impianto manualmente, l’installatore può utilizzare, in alternativa al sistema elettronico dell’elettrovalvola di caricamento impianto, la vite posizionata sul corpo dell’elettrovalvola stessa. Per caricare l’impianto chiuso mettere la vite in posizione verticale, orienaperto tata su A (aperto), per chiudere la valvola posizionare orizzontalvite di caricamento mente la vite orientandola su C (chiuso). Nel caso l’elettrovalvola di caricamento impianto si dovesse guastare, è possibile interrompere il carica- mento agendo sul rubinetto a sfera presente sul tubo di entrata acqua fredda sanitaria. In alternativa all’elettrovalvola di caricamento impianto, per caricare manualmente è possibile agire sul rubinetto di caricamento, identificabile dalla manopola azzurra, collocata sul gruppo distributore di ritorno, collerubinetto di gato al “gruppo idraulico riscaldacaricamento mento-sanitario basamento PLB”. È consigliabile collegare il tubo in gomma della valvola di sicurezza ad un tubo di scarico, per convogliare una eventuale fuoriuscita di acqua, dovuta all’aumento della pressione all’interno dell’impianto di riscaldamento. Dopo il collegamento, verificare che l’impianto sia privo di aria ed eventualmente eseguirne lo spurgo. Controllare che la pressione di esercizio sia compresa tra 0,3 e 3 bar. Collegamento gas L’installazione del Gruppo Termico deve essere eseguita da personale abilitato come previsto dalla Legge 46/90. Il gruppo termico è dotato di un suo impianto gas, ed è sufficiente collegarlo alla rete fornendo il tipo di combustibile per cui è regolato, garantendo una pressione di 17÷25 mbar con gas G20, 20÷35 mbar con gas G30 e 25÷45 mbar con gas G31, con gruppo termico in funzione (punto 4.3 tabella 6 pag. 27 e tabelle pag. 28 e 29). Accertarsi che l’impianto gas sia stato realizzato secondo quanto previsto dalla Norma UNI CIG 71297131 ed effettuare le verifiche previste. Nella fase di collegamento si dovrà porre particolare attenzione a non danneggiare gli impianti a bordo del Gruppo Termico a causa di disassamenti o eccessive torsioni nell’avvitamento delle giunzioni. Gruppo Imar 3. Installazione del gruppo termico spa Figura 8 PLB PLB2 Legenda 5 Ritorno riscaldam 2ª zona (3/4”GAS) (PLB2) 10 Mandata riscaldamento (3/4”GAS) (PLB) 1 Entrata gas (1/2”GAS) (PLB - PLB2) 6 Ritorno riscaldamento (3/4”GAS) (PLB) 11 Uscita acqua calda (1/2”GAS) (PLB) 2 Entrata acqua fredda (1/2”GAS) (PLB2) 7 Mandata riscaldam. 2ªzona (3/4”GAS) (PLB2) 12 Uscita fumi (Ø70) (PLB - PLB2) 3 Ritorno riscaldam. 1ª zona (3/4”GAS) (PLB2) 8 Uscita acqua calda (1/2”GAS) (PLB2) 13 Ingresso aria comburente (Ø70) (PLB - PLB2) 4 Entrata acqua fredda (1/2”GAS) (PLB) 9 Mandata riscaldam. 1ªzona (3/4”GAS) (PLB2) 14 Passaggio cavi elettrici Figura 9 PLB 11 10 6 4 1 9 8 7 5 3 2 1 PLB2 13 Gruppo Imar 3.6 spa Collegamenti elettrici Gli allacciamenti elettrici devono essere eseguiti a regola d’arte nel rispetto delle norme vigenti. Importante: mettere a monte dell’apparecchio un interruttore bipolare con distanza fra i contatti di apertura di almeno 3 mm. Per l’alimentazione generale dell’apparecchio dalla rete elettrica, non è consentito l’uso di adattatori, prese multiple e prolunghe. È obbligatorio il collegamento con la messa a terra secondo le vigenti norme CEI. La sicurezza elettrica dell’apparecchio è raggiunta soltanto quando lo stesso è correttamente collegato ad un’efficace impianto di messa a terra, eseguito come previsto dalle vigenti norme di sicurezza. Far verificare da personale abilitato che l’impianto elettrico sia adeguato alla potenza massima assorbita all’apparecchio, indicata in targa, accertando in particolare che la sezione dei cavi dell’impianto sia idonea alla potenza assorbita dall’apparecchio. 2.6.1 Allacciamento alla rete elettrica I gruppi termici CSP SYSTEM - BASAMENTO serie PLB sono dotati di una spina maschio a 5 poli per il collegamento all’alimentazione e al regolatore di temperatura ambiente. Inoltre sono dotati di una spina maschio a 4 poli per il collegamento alla sonda esterna. In dotazione ai gruppi termici vengono fornite anche le spine femmina. Collegare i morsetti 1, e 4 della spina femmina a 5 poli con un cavo di tipo H05VVF oppure H05-VVH2F ad una rete di 230V-50Hz rispettando le polarità e rispettivamente 1= linea, = terra e 4= neutro (vedere Figura 11). I gruppi termici CSP SYSTEM - BASAMENTO serie PLB2 sono dotati di un mammut con la quale realizzare Figura 10 14 3. Installazione del gruppo termico i collegamenti elettrici di alimentazione, regolatori di temperatura ambiente di due zone e sonda esterna. Collegare i morsetti , L e N del mammut con un cavo di tipo H05VVF oppure H05-VVH2-F ad una rete di 230V-50Hz rispettando le polarità e rispettivamente = terra, L= linea e N= neutro (vedere Figura 10). Collegamento ai regolatori di temperatura ambiente Per consentire la regolazione della temperatura ambiente mediante la temperatura di mandata del gruppo termico serie PLB, viene montato di serie il ponte marrone di collegamento all'interno della spina femmina a 5 poli sui morsetti 2 e 3. Per il collegamento dei regolatori di temperatura ambiente è indispensabile togliere il ponte marrone e inserire i fili del regolatore di temperatura. Sul mammut dei gruppi termici serie PLB2 è possibile realizzare anche i collegamenti dei termostati ambiente delle due zone gestibili dalla scheda elettronica. Per far questo togliere il ponte marrone della 1ª zona e collegare il termostato ambiente. Nella 2ª zona collegare direttamente i fili del termostato ambiente nei morsetti 1 e 2. Collegamento alla sonda esterna Nei gruppi termici serie PLB2 anche la sonda esterna va collegata tramite i morsetti del mammut. Per i gruppi termici serie PLB è possibile cablare la sonda ai morsetti 2 e 3 della spina femmina a 4 poli. L’eventuale riprogrammazione del sistema di regolazione secondo la nuova configurazione necessita l’intervento dell’Unità di Assistenza Tecnica Zonale, altrimenti il funzionamento continuerà regolarmente senza considerare il collegamento alla sonda esterna. PLB2 Gruppo Imar spa 3. Installazione del gruppo termico Figura 11 PLB LEGENDA S.E. Sonda esterna T.A. . Termostato ambiente 3.7 Collegamenti ai sistemi di aspirazione ed evacuazione Le parti più trascurate degli impianti termici sono: la presa d’aria comburente, l’evacuazione dei prodotti della combustione, lo scarico della condensa, i problemi per fuoriuscita d’acqua, la ventilazione o evacuazione dell’aria viziata dal locale dove è installato il gruppo termico, i prelievi dai condotti dell'aria comburente e dei prodotti della combustione e le dilatazioni termiche delle canne e condotti all'interno dell'edificio, tutti aspetti la cui mancata soluzione ricade sotto le responsabilità rispettivamente del costruttore e dell’installatore, ai sensi del D.P.R. 24/5/1988 n° 224 e della legge 46/90 sulla sicurezza degli impianti. La corretta integrazione del gruppo termico nell’edificio comporta la soluzione dei seguenti punti: 1. Aspirazione aria comburente 2. Scarico dei prodotti della combustione 3. Raccolta della condensa dei prodotti della combustione 4. Collegamento allo scarico idrico 5. Prelievo dell'aria comburente e dei prodotti della combustione dai condotti 6. Dilatazione termica dei condotti indipendente dalla struttura dell'edificio Il D.P.R. 6.12.91 N. 447, all’articolo 1 comma 5, include i suddetti punti 1 e 2 fra le responsabilità dell’installatore dell’impianto del gas. I 6 punti sono inoltre sorretti dalle seguenti motivazioni. 1. Aspirazione aria comburente In ottemperanza al D.P.R. 412/93 è indispensabile l’aspirazione dell’aria comburente direttamente dall’esterno per rendere stagno, rispetto all’ambiente abitato, l’intero circuito di combustione. D’altronde la stessa UNI 7129 al punto 4.5 considera di tipo C solamente i gruppi termici i cui condotti di aspirazione siano anch’essi stagni rispetto all’ambiente. 2. Scarico dei prodotti della combustione I sistemi di evacuazione dei prodotti della combustione consentiti sono essenzialmente: - Camini regolati dalle UNI 7129, 9615 e 10845 nonché dal D.P.R. 412/93; - Condotti di evacuazione regolati dalla UNI 7129 punto 4.6, EN 483 punto 6.2.2., UNI 10845 punto 7.4. I condotti, considerati come facenti parte di un unico complesso con il gruppo termico, devono essere forniti e garantiti dal costruttore e devono scaricare sopra il tetto dell’edificio, come prescritto dall’art. 5 9° comma del D.P.R. 412/93, dall’art. 3.5 UNI 10845. Le deroghe alla suddetta prescrizione di scarico sul tetto sono ben poche e ricavabili dal confronto fra il citato 9°comma ed i regolamenti edilizi locali, come 15 Gruppo Imar 16 spa percisato dal D.P.R. 551 art. 2 comma 2. Il camino, ai fini della sicurezza, fa parte integrante dell’impianto del gas, ai sensi del citato D.P.R. 447/91 art. 1/5. Pertanto per le nuove costruzioni si dovranno osservare le sopracitate leggi e norme, mentre per i camini già esistenti sarà necessario effettuare le verifiche atte a rilevare la corrispondenza degli stessi ai requisiti previsti dal UNI 7129 punti 4.3.2.1 e 4.4.2.1: - tenuta ai prodotti della combustione ed impermeabilità, UNI 10845 punto 4; - costruzione con materiali adatti a resistere alle normali sollecitazioni meccaniche, al calore e all’azione dei prodotti della combustione e delle loro eventuali condense; - andamento verticale in assenza di qualsiasi strozzatura per tutta la lunghezza; eventuali deviazioni di percorso devono consentire un corretto funzionamento del sistema; - adeguata coibenza per evitare fenomeni di condensa o di raffreddamento dei fumi, in particolare se posti all’esterno o in locali non riscaldati; - adeguata distanza dalle pareti circostanti mediante intercapedine d’aria e comunque separazione opportuna dai materiali combustibili e da quelli facilmente infiammabili; - camera di raccolta di eventuali materiali solidi e condense, dell’altezza minima di 500 mm al di sotto dell’imbocco; se dotato di sportello rivolto verso ambienti interni deve essere chiuso a tenuta; - sezione di forma circolare oppure quadrangolare con angoli arrotondati di raggio non inferiore a 20 mm; sono ammesse sezioni idraulicamente equivalenti; - comignolo alla sommità rispondente ai requisiti della UNI 7129, punto 4.3.3; il terminale, ove previsto, deve essere installato secondo la istruzioni del costruttore; - assenza di mezzi meccanici di aspirazione posti a valle del gruppo; - nel caso di canne fumarie passanti entro locali abitati o a questi addossate, esse non devono avere alcuna sovrappressione al loro interno. - UNI10845 prescrizioni generali per l’intubamento di camini, canne fumarie o vani tecnici esistenti con condotti funzionanti in pressione; • È considerato vano tecnico anche i camini e le canne fumarie dismesse; deve essere di materiale di classe “0” di reazione al fuoco (UNI 9177) ed adibito ad uso esclusivo del nuovo sistema; • Il camino, canna fumaria o vano tecnico esistente, deve avere le seguenti caratteristiche tali da permettere l’intubamento: - assenza di ostruzioni o restringimenti tali da permettere l’intubamento; - essere pulito dalla fuliggine; 3. Installazione del gruppo termico - sezione sufficiente a garantire un agevole inserimento dei nuovi condotti; - assenza di danni strutturali tali da compromettere l’integrità; - protetto contro la penetrazione di agenti atmosferici. • La struttura del camino, canna fumaria o vano tecnico esistente è considerata parte integrante del nuovo sistema; • È consentito realizzare sistemi multipli mediante l’inserimento di più condotti nello stesso camino, canna fumaria o vano tecnico alle seguenti condizioni: - tra le pareti esterne di ciascun condotto e la parete interna del camino, canna fumaria o vano tecnico, vi deve essere una distanza minima non minore di 2 cm; - la distanza di 2 cm deve essere rispettata anche tra le pareti esterne di ciascun condotto. • Il costruttore dei condotti, dei componenti e accessori per l’intubamento deve fornire le prescrizioni per l’installatore ed il corretto utilizzo; • Non è consentito l’utilizzo di condotti e accessori non previsti per lo scopo medesimo; • L’intubamento deve essere realizzato con prodotti e tecnologie idonei allo scopo e dichiarati tali dal costruttore; • Non è consentito l’utilizzo di componenti con giunzione longitudinale aggraffata o comunque discontinua; • Deve essere assicurata una sezione di ventilazione d’aria verso l’esterno, aperta alla base e alla sommità, tra la superficie perimetrale interna del camino, canna fumaria o vano tecnico e quella perimetrale del condotto intubato, se l’apertura alla base non risulta verso l’esterno è consentito realizzare un canale di collegamento tra l’apertura stessa e l’esterno; • L’intercapedine di ventilazione può essere utilizzata anche per l’adduzione di aria comburente agli apparecchi collegato al sistema. In questo caso non è necessario realizzare l’apertura di ventilazione alla base. • I condotti intubati, alla sommità del camino, canna fumaria o vano tecnico, devono disporre di una targa che identifichi l’apparecchio al quale sono collegati. Inoltre le dimensioni dei camini per gli apparecchi di tipo C dovranno tener conto delle caratteristiche del ventilatore, indicate dal costruttore. Per il calcolo è necessario l’intervento di uno specialista, che applicherà le norme specificate in proposito. Spesso nella realtà le verifiche sono impossibili da effettuare e comunque i camini esistenti sono permeabili ai gas e poco coibentati: il loro adattamento alle norme Gruppo Imar spa 3. Installazione del gruppo termico dunque risulta di difficile realizzazione. Di fronte a questa situazione le soluzioni sono le seguenti: - utilizzo del camino esistente con possibili danni a persone e cose dovuti alle condense, alle fughe di gas inquinanti, ed al malfunzionamento del gruppo termico; - rifacimento del camino secondo le norme, qualora ve ne sia la possibilità fisica. Ciò può comportare un costo che va dal 100% al 500% del costo del gruppo termico rendendo talvolta tale proposta insostenibile davanti al committente; - utilizzo della canna fumaria quale vano tecnico per l’alloggiamento del condotto di evacuazione, ammesso che il gruppo termico installato abbia i requisiti per consentirlo e che questa soluzione sia stata prevista esplicitamente e garantita dal costruttore, secondo UNI 10845. Quest’ultima soluzione si è dimostrata la più praticabile dal punto di vista sicurezza, risparmio energetico e costo di realizzazione. 3. Raccolta della condensa dei prodotti della combustione La formazione della condensa nel sistema di evacuazione è un fenomeno naturale. Infatti la combustione di 1 m³ di metano produce circa 1,5 l d’acqua che nel funzionamento a regime viene evacuata sotto forma di vapore. Attorno ai 60°C di temperatura, come ad esempio nelle fasi di avviamento a sistema freddo, il vapore condensa e la parete interna del camino si bagna trasmettendo poi l’umidità alle pareti esterne delle canne fumarie. È gioco forza, per raggiungere nei gruppi termici un alto rendimento, che la temperatura dei fumi debba essere sempre più contenuta: questa condizione va ad aggravare il fenomeno sopracitato. Prevedendo nel futuro gruppi termici con rendimenti ancor più elevati, diventa indispensabile la raccolta e lo smaltimento della condensa. 4. Collegamento allo scarico idrico La raccolta della condensa implica il collegamento allo scarico idrico, che peraltro è indispensabile anche per le fuoruscite d’acqua dovute ad interventi degli organi di sicurezza montati a bordo del gruppo termico, per cause accidentali e in ottemperanza al D.P.R. 224/88 sulle responsabilità per danni da prodotti. 5. Prelievo dell'aria comburente e dei prodotti della combustione dai condotti Per consentire la misurazione in opera del rendimento di combustione del gruppo termico sono indispensabili dei fori passanti nel condotto di aspirazione dell'aria comburente e nel condotto di evacuazione dei prodotti della combustione. Il foro sul condotto di evacuazione dei prodotti della combustione viene utilizzato sia per il prelievo che per la misurazione della temperatura degli stessi e il foro sul condotto di aspirazione dell'aria comburente viene impiegato per la misurazione della temperatura come indicato nella norma UNI 10839 nei punti 5.1 e 5.2. 6. Dilatazione termica dei condotti indipendente dalla struttura dell'edificio Qualsiasi condotto che subisce variazioni di temperatura si dilata. Queste dilatazioni creano inconvenienti quando vengono ostacolate dalla struttura dell’edificio. Per evitare crepe nei muri è opportuno interporre tra il muro e un condotto che può dilatarsi del materiale antigrippante. Soluzioni e sicurezze offerte da CSP SYSTEM - BASAMENTO per l’aspirazione dell’aria comburente e l’evacuazione dei prodotti della combustione I 4 sistemi ideati risolvono tutti i punti sopracitati ad eccezione dello scarico idrico che deve essere realizzato nell’immobile. Le principali caratteristiche, proprie del sistema CSP SYSTEM - BASAMENTO che rendono possibile la realizzazione dei sopracitati sistemi sono: • la camera di combustione ed i condotti stagni rispetto all’ambiente, che consentono l’installazione del gruppo termico anche negli ambienti abitativi senza particolari vincoli. • il bruciatore a premiscelazione totale autoregolante, che assicura l’intima miscela in qualsiasi condizione di installazione e di funzionamento, infatti al variare della portata d’aria varia proporzionalmente la portata del gas. Ciò avviene con il rilevamento della pressione differenziale al diaframma sul condotto di adduzione dell’aria comburente, che determina pneumaticamente la proporzionale variazione della portata di gas combustibile. Più sono estesi i condotti di aspirazione ed evacuazione più aumentano le perdite di carico e quindi diminuisce la portata d’aria comburente, conseguentemente l’autoregolazione adegua la portata termica. L’autoregolazione conferisce al gruppo termico notevoli caratteristiche di flessibilità e adattabilità e ne beneficiano: • la sicurezza, in quanto la combustione non può produrre ossidi di carbonio salvo casi di manomissione o grave incuria; • il rendimento, in quanto vi è un adeguamento in tempo reale della portata del gas in funzione della portata d’aria, la quale varia al variare dell’attivazione del tiraggio del camino o del condotto di evacuazione verticale; 17 Gruppo Imar spa • l’indipendenza fra progettista edile e termotecnico, in quanto non risulta necessario progettare un camino bensì è sufficiente disporre di un alveolo tecnico utilizzabile anche per innovazioni o sostituzioni future; • l’estrema flessibilità e facilità dell’installazione e la convenienza economica e di realizzazione, in quanto non vi sono vincoli particolari nei condotti di aspirazione ed espulsione, permettendo la risoluzione di molti problemi senza particolari opere 3. Installazione del gruppo termico murarie e disagi per l’utente. • la sicurezza e la certificabilità dell’opera, in quanto i condotti ed il sistema sono garantiti dal Gruppo Imar e la realizzazione viene effettuata nel momento dell’installazione del gruppo termico, consentendo così all’installatore di certificare la propria opera. Le numerose soluzioni attuabili offrono notevoli vantaggi sia nella fase di progettazione e di costruzione di nuovi edifici ed impianti, sia in quella di sostituzione di vecchi gruppi termici. Installazione dei condotti di aspirazione e scarico 3.8 La caldaia è predisposta per lo scarico dei prodotti della combustione e l’aspirazione dell’aria comburente nel lato posteriore (Fig. 12). Per effettuare il collegamento dei condotti sul lato superiore, occorre rompere i pretranci previsti sul cappello, togliere la “staffa sostegno condotti aspirazione e scarico PLB”, presente nella parte anteriore (Fig. 12), tagliare il conFigura 12 dotto rettilineo di scarico a L=150 mm, e quello di aspirazione a L=290 mm ,è inoltre necessario aggiungere una curva sullo scarico, un’altra curva ed un tubo in alluminio MF Ø70 lungo 150 mm sull’aspirazione. Per dare più rigidità ai condotti avvitare la staffa di sostegno al mantello posteriore nella posizione indicata in Fig. 13 Figura 13 staffa sostegno condotti scarico vista frontale vista laterale condotti da accorciare curve aggiuntive aspirazione (cod. 131ZAB0A) tubo aggiuntivo staffa sostegno condotti Tabella 1. 1° SISTEMA 18 Condotti di aspirazione ed evacuazione esterno parete interno edificio con terminali in parete, sul tetto o promiscui (cod. 131ZAE0A) Sistemi di aspirazione dell’aria comburente ed evacuazione dei prodotti della combustione 2° SISTEMA 3° SISTEMA 4° SISTEMA Condotti di evacuazione in alveolo tecnico con terminale sul tetto o terrazzo o in comignolo Condotti di aspirazione ed evacuazione in alveolo tecnico con terminale sul tetto o terrazzo o in comignolo Condotti di aspirazione ed evacuazione esterni con terminale di evacuazione sul tetto o terrazzo o in comignolo Per l’installazione dei sistemi si dovranno consultare i manuali specifici di installazione. Gruppo Imar spa 3. Installazione del gruppo termico 1° SISTEMA Condotti di aspirazione ed evacuazione esterno parete interno edificio con terminali in parete, sul tetto o promiscui Il 1° Sistema si divide in 3 applicazioni con relative tipologie di utilizzo: APPLICAZIONE 1.3: Aspirazione in parete ed evacuazione in parete, sul tetto o in camino, singola utenza. APPLICAZIONE 1.1: Aspirazione ed evacuazione in parete, singola utenza. TIPO DI UTILIZZO 1.3.1 TIPO DI UTILIZZO 1.1.1 b) Evacuazione da terminale in parete. a) Aspirazione ed evacuazione con unico terminale in parete. APPLICAZIONE 1.2: Aspirazione ed evacuazione sul tetto, singola utenza. TIPO DI UTILIZZO 1.2.1 a) Aspirazione ed evacuazione con unico terminale sul tetto. a) Aspirazione da terminale in parete. TIPO DI UTILIZZO 1.3.2 a) Aspirazione da terminale in parete. b) Evacuazione da terminale sul tetto. TIPO DI UTILIZZO 1.3.3 a) Aspirazione da terminale in parete. b) Evacuazione in camino. Figura 14 Punti soluzionati: 4 Predisposizione per collegamento allo scarico idrico 1 Aspirazione aria comburente 5 Prelievo dai condotti dell’aria comburente o dei prodotti della combustione 2 Scarico prodotti della combustione 3 Raccolta della condensa dei prodotti della combustione 6 Dilatazione termico dei condotti indipendente dalla struttura dell’edificio 19 Gruppo Imar spa 3. Installazione del gruppo termico 2° SISTEMA Condotti di evacuazione in alveolo tecnico con terminale sul tetto o terrazzo o in comignolo Il 2° Sistema si divide in 2 applicazioni con relative tipologie di utilizzo: APPLICAZIONE 2.1: Alveolo tecnico con condotto di evacuazione singola utenza. TIPO DI UTILIZZO 2.1.1 a) Aspirazione dall’alveolo tecnico. b) Evacuazione dal condotto con raccolta della condensa TIPO DI UTILIZZO 2.1.2 a) Aspirazione da terminale in parete o da altri punti esterni. b) Evacuazione dal condotto con raccolta della condensa. APPLICAZIONE 2.2: Alveolo tecnico collettivo con condotti di evacuazione indipendenti per utenze. TIPO DI UTILIZZO 2.2.1 a) Aspirazione dall’alveolo tecnico. b) Evacuazione dai singoli condotti per utenza con raccolta della condensa. TIPO DI UTILIZZO 2.2.2 a) Aspirazione da terminale in parete o da altri punti esterni. b) Evacuazione dai singoli condotti per utenza con raccolta della condensa. Figura 15 Punti soluzionati: 4 Predisposizione per collegamento allo scarico idrico 1 Aspirazione aria comburente 5 Prelievo dai condotti dell’aria comburente o dei prodotti della combustione 2 Scarico prodotti della combustione 20 3 Raccolta della condensa dei prodotti della combustione 6 Dilatazione termico dei condotti indipendente dalla struttura dell’edificio Gruppo Imar spa 3. Installazione del gruppo termico 3° SISTEMA Condotti di aspirazione ed evacuazione in alveolo tecnico con terminale sul tetto o terrazzo o in comignolo Il 3° Sistema si divide in 2 applicazioni con relative tipologie di utilizzo: APPLICAZIONE 3.2: Alveolo tecnico collettivo con condotti di aspirazione ed evacuazione indipendenti per utenze. APPLICAZIONE 3.1: Alveolo tecnico con condotti di aspirazione ed evacuazione, singola utenza. TIPO DI UTILIZZO 3.2.1 TIPO DI UTILIZZO 3.1.1 a) Aspirazione dai singoli condotti per utenza con la raccolta di eventuale condensa e pioggia. a) Aspirazione dal condotto con raccolta di eventuale condensa e pioggia. b) Evacuazione dai singoli condotti per utenza con la raccolta della condensa. b) Evacuazione dal condotto con raccolta della condensa. Figura 16 Punti soluzionati: 4 Predisposizione per collegamento allo scarico idrico 1 Aspirazione aria comburente 5 Prelievo dai condotti dell’aria comburente o dei prodotti della combustione 2 Scarico prodotti della combustione 3 Raccolta della condensa dei prodotti della combustione 6 Dilatazione termico dei condotti indipendente dalla struttura dell’edificio 21 Gruppo Imar spa 3. Installazione del gruppo termico 4° SISTEMA Condotti di aspirazione ed evacuazione esterni con terminale di evacuazione sul tetto o terrazzo o in comignolo Il 4° Sistema è composto da un’applicazione con 4 relative tipologie di utilizzo: b) Evacuazione dal condotto con raccolta della condensa. APPLICAZIONE 4.1: Condotti verticali esterni singola utenza. TIPO DI UTILIZZO 4.1.3 TIPO DI UTILIZZO 4.1.1 b) Evacuazione dal condotto esterno parete, esterno edificio con raccolta della condensa. a) Aspirazione esterna parete in bocchetta. b) Evacuazione dal condotto con raccolta della condensa. a) Aspirazione a bordo gruppo termico. TIPO DI UTILIZZO 4.1.4 TIPO DI UTILIZZO 4.1.2 a) Aspirazione dal terminale in parete o da altri punti esterni. A) Aspirazione dal terminale sul tetto, terrazzo o comignolo attraverso l’intercapedine del condotto. b) Evacuazione dal singolo condotto con raccolta della condensa. Figura 17 Punti soluzionati: 1 Aspirazione aria comburente 2 Scarico prodotti della combustione 3 Raccolta della condensa dei prodotti della combustione 4 Predisposizione per collegamento allo scarico idrico 5 Prelievo dai condotti dell’aria comburente o dei prodotti della combustione 6 Dilatazione termico dei condotti indipendente dalla struttura dell’edificio 22 Gruppo Imar 4.1 spa 4. Manutenzione Determinazione dei dati di funzionamento del gruppo termico Nei gruppi termici CSP SYSTEM, al fine di mantenere sempre la massima igenicità della combustione, la portata termica varia in funzione delle condizioni di aspirazione dell’aria comburente e scarico dei prodotti della combustione; queste condizioni, a loro volta, dipendono dal tipo di installazione che è necessario effettuare e sono riconducibili sostanzialmente alle perdite di carico riscontrabili lungo i condotti di aspirazione e scarico. La determinazione dei principali paramentri di funzionamento del gruppo termico in una particolare installazione avviene, semplificando notevolmente la trattazione dell’argomento, computando i dati relativi a una installazione tipo con quelli dell’installazione alla quale il gruppo termico viene realmente a trovarsi. Pertanto, una volta identificato il sistema più adatto per soddisfare le esigenze dell’installazione, ricavabile con l’ausilio dei manuali di installazione dei sistemi di aspirazione dell’aria comburente ed evacuazione dei prodotti della combustione, è possibile ottenere: 1 - perdite di carico dei singoli componenti costituenti i sistemi di aspirazione e scarico: con l’elenco degli accessori per la formazione dei condotti si definiscono i componenti per il sistema di aspirazione e quello di scarico. Dalla tabella 2 si identificano le perdite di carico dei singoli componenti. 2 - perdite di carico totali del condotto di aspirazione: si esegue la somma dei valori di perdita di carico dei singoli componenti che costituiscono il condotto di aspirazione. ATTENZIONE: LE PERDITE DI CARICO TOTALI DEL CONDOTTO DI ASPIRAZIONE NON DEVONO SUPERARE 200Pa 3 - perdite di carico totali del condotto di scarico: si esegue la somma dei valori di perdita di carico dei singoli component i che costituiscono il condotto di scarico. ATTENZIONE: LE PERDITE DI CARICO TOTALI DEL CONDOTTO DI SCARICO NON DEVONO SUPERARE 200Pa 4 - perdite di carico totali del sistema: eseguire la somma tra le perdite di carico totali del condotto di aspirazione, le perdite di carico totali del condotto di scarico e le perdite di carico relative alla cappa fumi equivalenti a 55 Pa 5 - determinazione dei parametri di funzionamento: con le perdite di carico totali del sistema (passo 4) si identificano mediante grafico 3 le perdite di carico dei condotti alla portata termica di convergenza dell’autoregolazione, riportando il 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 14 15 valore appena trovato sulla curva A del grafico 4 si ottiene la potenza termica di convergenza dell’autoregolazione relativa all’installazione, allo stesso modo, utilizzando cioè il grafico 4 ed il valore delle perdite di carico dei condotti alla portata termica di convergenza dell’autoregolazione, si possono ricavare tutti gli altri parametri di funzionamento come indicato nello schema a seguire. Portata termica effettiva (Φcn) kW Portata termica utile effettiva (Φun) kW Perdite di carico nei condotti Pa ∆P al diaframma Pa Portata di gas m3/h kg/h Portata di aria comburente m3/h kg/h Portata di fumi m3/h kg/h Massima concentrazione di NOx ppm Massima concentrazione di CO ppm Massima concentrazione di CO2 % Temperatura dei fumi ∆T °C Rendimento di combustione (ηc) % Rendimento utile (ηu) % Perdite termiche totali % Perdite termiche a carico nullo % Dal Grafico 4 si identificano i dati relativi al (01-0305-06-07). Per calcolare il ∆P (04) al diaframma si utilizzano le formule espresse nella tabella 3 secondo il tipo di gas. Per convertire le portate dei gas (05-06-07) da kg/h, in Nm3/h o in m3st /h e viceversa si utilizzano i dati della tabella 4. Per calcolare la portata dei fumi (07) in kg/h si fa la sommatoria del peso del gas utilizzato e dell’aria comburente. Nella tabella 4 si identificano i dati relativi al (08-0910-11-12-13-14-15). Per calcolare la potenza termica utile effettiva Φun (02) si moltiplica il rendimento utile ηu per la portata termica effettiva Φcn (01) diviso 100. 23 Gruppo Imar spa Tabella 2. Perdite di carico dei singoli componenti dei condotti alla portata nominale Pn = 29 kW Descrizione componente Raccogli condensa a T presenti nei kit: •A1 Kit base per un condotto in alveolo tecnico •A6 Kit base per due condotti in alveolo tecnico •E1 Kit raccogli condesa T di ispezione presente nei kit: •C4 Kit T per ispezione usata come curva Curve a 90° Perdite di carico 15 Pa Tabella 3. Formule per la determinazione del ∆P Gas G20 H-E-L Gas G25 L - LL 15 Pa 13 Pa •C2 Curva MF 90° •C3 Curva MF 90° lunga Curve a 45° Gas GPL B/P 5 Pa •C1 Curva MF 45° Tubi condotti di aspirazione ed evacuzione Ø70 •D1 Tubi per condotti interno edificio •D2 Tubi per alveolo tecnico NB: La lunghezza totale del condotto deve comprendere anche la lunghezza del terminale in parete, sul tetto, sul terrazzo o in comignolo Tabella 4. Pesi specifici - volumi specifici 3 Pa /m Alveolo tecnico in muratura utilizzato come aspirazione con sezione di ingresso del terminale e di percorso dell’alveolo non inferiore a 70 cm2 NB: La lunghezza totale dell’alveolo deve comprendere anche la lunghezza del terminale sul tetto, sul terrazzo o in comignolo 3 Pa /m Alveolo tecnico in tubi concentrici utilizzato come aspirazione NB: La lunghezza totale dell’alveolo deve comprendere anche la lunghezza del terminale sul tetto, sul terrazzo o in comignolo Bocchetta di aspirazione in parete completa di N. 2 curve a 45° tipo di utilizzo 4.1.1. 4. Manutenzione 3 Pa /m Tipo di gas kg/m3st m3st/kg Aria 1,227 0,815 Metano G20 0,68 1,470 G25 0,75 1,203 GPL* 2,039 0,490 GPL** 0,538 1,859 * Riferiti al vapore ** Riferiti al liquido 10 Pa Grafico 3. Determinazione delle perdite di carico dei condotti alla portata termica di Perdite di carico alla portata termica di convergenza convergenza dell’autoregolazione 24 Perdite di carico a 29 kW ottenuta da calcolo Gruppo Imar spa 4. Manutenzione Grafico 4. Portate in funzione delle perdite di carico nei condotti Operazioni riservate esclusivamente alle nostre Unità di Assistenza Tecnica Zonali o a installatori autorizzati. 4.2 Determinazione della pressione del gas all’ugello La pressione del gas all’ugello PGU si ricava nel seguente modo: 1. con un manometro che abbia la scala di lettura in Pa, si rileva la pressione a monte del diaframma PMD, la pressione a valle del diaframma PVD e il ΔP tra le due pressioni si veda la fig. 18 a pag 26. 2. in funzione del tipo di gas utilizzato e del Δp si ricava dalle formule indicate nella tabella 1 il coefficiente R di guadagno della pressione all’ugello rispetto al Δp e la portata termica Pn in kW. 3. con il coefficiente di guadagno e la formula indicata nella tabella 5 si ricava la pressione del gas all’ugello PGU. Tabella 5. Formule per la determinazione di R, della Pn e della PGU Gas G20 - H - E - L R= Pn = Gas GPL - B/P R = 0,95 PGU Pressione gas all’ugello in Pa = ∆P · R + PVD Pn = 25 Gruppo Imar spa Esempio di calcolo: 4. Manutenzione Coefficiente di guadagno R = Gas utilizzato: G20 Pressione monte diaframma PMD rilevata = 235 Pa Pressione valle diaframma PVD rilevata = 85 Pa ∆P rilevato =150 Pa = 0,6632 Portata termica nominale Pn = = 27,96 kW Pressione gas all’ugello PGU = 0,6632 · 150 + 85 = 184,48 Pa Fig. 18. Gruppo di combustione CSP SYSTEM - BASAMENTO Legenda: 1A 1E 2 3 4 Prese di prelievo condotti di aspirazione Prese di prelievo condotti di evacuazione Presa di pressione condotti di evacuazione Presa pressione condotti di aspirazione Presa di pressione monte diaframma PMD 5 6 7 8 Presa di pressione valle diaframma PVD Presa pressione camera di combustione Presa pressione rete gas Vite di taratura valvola gas 9 Presa di pressione gas ugello PGU Grafico 5. Portata termica nominale in funzione del ∆P al diaframma 30 GPL Portata termica nominale [kW] 28 26 24 22 20 18 16 G20 26 12 40 50 60 70 80 90 100 110 120 130 140 150 160 170 180 190 ∆P al diaframma [Pa] Gruppo Imar 4.3 spa 4. Manutenzione Regolazione della pressione del gas all’ugello La verifica e la regolazione della pressione del gas all’ugello si attua nel seguente modo: 1. verificare che il gruppo termico sia regolato per il gas in utilizzo, si veda la targhetta tecnica del gruppo termico. Qualora il gruppo termico sia regolato con un gas diverso da quello in uso, si dovrà riconvertire il gruppo termico mediante l’utilizzo del Kit di trasformazione gas appropriato. 2. con un manometro che abbia la scala di lettura in Pa, si rileva la pressione del gas all’ugello PGU, si veda fig.18. se la PGU rilevata non coincide con la PGU calcolata si deve agire sulla vite di taratura della valvola ruotando in senso orario per aumentare la pressione o in senso antiorario per diminuirla, si veda fig. 18. La pressione del gas all’ugello PGU in funzione alla differenza di pressione al diaframma ∆P e alla pressione a valle del diaframma PVD si può determinare utilizzando le tabelle successive. Esempio: con una pressione a valle del diaframma PVD di 135 Pa e con un ∆P al diaframma di 85 Pa la pressione del gas all’ugello PGU, utilizzando gas metano, corrisponde a 184 Pa. È possibile eseguire questa operazione dopo essersi assicurati che la pressione del gas in rete, con bruciatore acceso, non sia inferiore alle pressioni riportate in tabella 6; nel caso in cui la pressione sia inferiore si devono rimuovere le cause, solo dopo il ripristino della pressione si rieffettuerà il controllo della pressione del gas all’ugello e l’eventuale regolazione se necessaria. Tabella 6. Caratteristiche della rete di distribuzione del gas e Ø dei diaframmi e degli ugelli del bruciatore Tipo di gas Pressione di rete Indice di Wobbe WIS P.C.I. - Potere calorifico Diaframma valvola gas Sigla mbar MJ/m³ MJ/m³ Ø mm Ø mmx - n° 6 fori G20 17 ÷ 25 45,67 34,02 14,5 G30 20 ÷ 35 80,58 116,09 G31 25 ÷ 45 70,69 88 Ugello bruciatore Ugello bruprincipale ciatore pilota Diaframma ventilatore Diaframma aria Ø mm Ø mm Ø mm 3,65 0,42 - 36,5 9,2 2,55 0,27 - 35,7 9,2 2,55 0,25 - 35,7 Caratteristiche del gas di prova : gas secco 15°C e 1013,25mar 4.4 Analisi dei prodotti della combustione Dopo la regolazione si deve effettuare il prelievo, dalle apposite prese sui condotti si veda fig. 18 pag 34, dei prodotti della combustione e dell’aria comburente per eseguire l’analisi di combustione e il calcolo del rendimento secondo la norma UNI 10389. I valori di riferimento degli elementi CO2, CO, NOX, temperatura fumi e rendimento di combustione sono riportati nella tabella 7 a pag. 30. È importante sottolineare che in caso di risultato uguale assume maggiore importanza il valore derivante dall’analisi della combustione rispetto a quello derivante dalla pressione del gas all’ugello. Quindi, in caso di dubbio, fa testo il risultato ottenuto dall’analisi della combustione. 27 Gruppo Imar spa 4. Manutenzione Pressione del gas all’ugello in funzione del ∆P e della pressione a valle del diaframma con gas METANO G20 ∆P al diaframma in Pa 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 90 50 70 73 76 79 82 85 88 92 95 99 102 106 109 113 117 121 124 128 133 137 141 145 149 154 158 163 168 172 177 95 100 105 110 115 120 125 130 135 140 145 150 155 160 165 170 175 180 55 75 78 81 84 87 90 93 97 100 104 107 111 114 118 122 126 129 133 138 142 146 150 154 159 163 168 173 177 182 60 80 83 86 89 92 95 98 102 105 109 112 116 119 123 127 131 134 138 143 147 151 155 159 164 168 173 178 182 187 65 85 88 91 94 97 100 103 107 110 114 117 121 124 128 132 136 139 143 148 152 156 160 164 169 173 178 183 187 192 70 90 93 96 99 102 105 108 112 115 119 122 126 129 133 137 141 144 148 153 157 161 165 169 174 178 183 188 192 197 75 95 98 101 104 107 110 113 117 120 124 127 131 134 138 142 146 149 153 158 162 166 170 174 179 183 188 193 197 202 80 100 103 106 109 112 115 118 122 125 129 132 136 139 143 147 151 154 158 163 167 171 175 179 184 188 193 198 202 207 85 105 108 111 114 117 120 123 127 130 134 137 141 144 148 152 156 159 163 168 172 176 180 184 189 193 198 203 207 212 90 110 113 116 119 122 125 128 132 135 139 142 146 149 153 157 161 164 168 173 177 181 185 189 194 198 203 208 212 217 95 115 118 121 124 127 130 133 137 140 144 147 151 154 158 162 166 169 173 178 182 186 190 194 199 203 208 213 217 222 100 120 123 126 129 132 135 138 142 145 149 152 156 159 163 167 171 174 178 183 187 191 195 199 204 208 213 218 222 227 105 125 128 131 134 137 140 143 147 150 154 157 161 164 168 172 176 179 183 188 192 196 200 204 209 213 218 223 227 232 110 130 133 136 139 142 145 148 152 155 159 162 166 169 173 177 181 184 188 193 197 201 205 209 214 218 223 228 232 237 115 135 138 141 144 147 150 153 157 160 164 167 171 174 178 182 186 189 193 198 202 206 210 214 219 223 228 233 237 242 120 140 143 146 149 152 155 158 162 165 169 172 176 179 183 187 191 194 198 203 207 211 215 219 224 228 233 238 242 247 PVD Pressione valle diaframma in Pa 125 145 148 151 154 157 160 163 167 170 174 177 181 184 188 192 196 199 203 208 212 216 220 224 229 233 238 243 247 252 130 150 153 156 159 162 165 168 172 175 179 182 186 189 193 197 201 204 208 213 217 221 225 229 234 238 243 248 252 257 135 155 158 161 164 167 170 173 177 180 184 187 191 194 198 202 206 209 213 218 222 226 230 234 239 243 248 253 257 262 140 160 163 166 169 172 175 178 182 185 189 192 196 199 203 207 211 214 218 223 227 231 235 239 244 248 253 258 262 267 145 165 168 171 174 177 180 183 187 190 194 197 201 204 208 212 216 219 223 228 232 236 240 244 249 253 258 263 267 272 150 170 173 176 179 182 185 188 192 195 199 202 206 209 213 217 221 224 228 233 237 241 245 249 254 258 263 268 272 277 155 175 178 181 184 187 190 193 197 200 204 207 211 214 218 222 226 229 233 238 242 246 250 254 259 263 268 273 277 282 160 180 183 186 189 192 195 198 202 205 209 212 216 219 223 227 231 234 238 243 247 251 255 259 264 268 273 278 282 287 165 185 188 191 194 197 200 203 207 210 214 217 221 224 228 232 236 239 243 248 252 256 260 264 269 273 278 283 287 292 170 190 193 196 199 202 205 208 212 215 219 222 226 229 233 237 241 244 248 253 257 261 265 269 274 278 283 288 292 297 175 195 198 201 204 207 210 213 217 220 224 227 231 234 238 242 246 249 253 258 262 266 270 274 279 283 288 293 297 302 180 200 203 206 209 212 215 218 222 225 229 232 236 239 243 247 251 254 258 263 267 271 275 279 284 288 293 298 302 307 185 205 208 211 214 217 220 223 227 230 234 237 241 244 248 252 256 259 263 268 272 276 280 284 289 293 298 303 307 312 190 210 213 216 219 222 225 228 232 235 239 242 246 249 253 257 261 264 268 273 277 281 285 289 294 298 303 308 312 317 195 215 218 221 224 227 230 233 237 240 244 247 251 254 258 262 266 269 273 278 282 286 290 294 299 303 308 313 317 322 200 220 223 226 229 232 235 238 242 245 249 252 256 259 263 267 271 274 278 283 287 291 295 299 304 308 313 318 322 327 205 225 228 231 234 237 240 243 247 250 254 257 261 264 268 272 276 279 283 288 292 296 300 304 309 313 318 323 327 332 210 230 233 236 239 242 245 248 252 255 259 262 266 269 273 277 281 284 288 293 297 301 305 309 314 318 323 328 332 337 215 235 238 241 244 247 250 253 257 260 264 267 271 274 278 282 286 289 293 298 302 306 310 314 319 323 328 333 337 342 220 240 243 246 249 252 255 258 262 265 269 272 276 279 283 287 291 294 298 303 307 311 315 319 324 328 333 338 342 347 225 245 248 251 254 257 260 263 267 270 274 277 281 284 288 292 296 299 303 308 312 316 320 324 329 333 338 343 347 352 230 250 253 256 259 262 265 268 272 275 279 282 286 289 293 297 301 304 308 313 317 321 325 329 334 338 343 348 352 357 235 255 258 261 264 267 270 273 277 280 284 287 291 294 298 302 306 309 313 318 322 326 330 334 339 343 348 353 357 362 240 260 263 266 269 272 275 278 282 285 289 292 296 299 303 307 311 314 318 323 327 331 335 339 344 348 353 358 362 367 245 265 268 271 274 277 280 283 287 290 294 297 301 304 308 312 316 319 323 328 332 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Manutenzione Pressione del gas all’ugello in funzione del ∆P e della pressione a valle del diaframma con gas GPL ∆P al diaframma in Pa 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 90 95 100 105 110 115 120 125 130 135 140 145 150 155 160 165 170 175 180 185 190 50 88 93 98 102 107 112 117 121 126 131 136 140 145 150 155 159 164 169 174 178 183 188 193 197 202 207 212 216 221 226 231 55 93 98 103 107 112 117 122 126 131 136 141 145 150 155 160 164 169 174 179 183 188 193 198 202 207 212 217 221 226 231 236 60 98 103 108 112 117 122 127 131 136 141 146 150 155 160 165 169 174 179 184 188 193 198 203 207 212 217 222 226 231 236 241 65 103 108 113 117 122 127 132 136 141 146 151 155 160 165 170 174 179 184 189 193 198 203 208 212 217 222 227 231 236 241 246 70 108 113 118 122 127 132 137 141 146 151 156 160 165 170 175 179 184 189 194 198 203 208 213 217 222 227 232 236 241 246 251 75 113 118 123 127 132 137 142 146 151 156 161 165 170 175 180 184 189 194 199 203 208 213 218 222 227 232 237 241 246 251 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272 277 281 286 291 296 PVD Pressione valle diaframma in Pa 120 158 163 168 172 177 182 187 191 196 201 206 210 215 220 225 229 234 239 244 248 253 258 263 267 272 277 282 286 291 296 301 125 163 168 173 177 182 187 192 196 201 206 211 215 220 225 230 234 239 244 249 253 258 263 268 272 277 282 287 291 296 301 306 130 168 173 178 182 187 192 197 201 206 211 216 220 225 230 235 239 244 249 254 258 263 268 273 277 282 287 292 296 301 306 311 135 173 178 183 187 192 197 202 206 211 216 221 225 230 235 240 244 249 254 259 263 268 273 278 282 287 292 297 301 306 311 316 140 178 183 188 192 197 202 207 211 216 221 226 230 235 240 245 249 254 259 264 268 273 278 283 287 292 297 302 306 311 316 321 145 183 188 193 197 202 207 212 216 221 226 231 235 240 245 250 254 259 264 269 273 278 283 288 292 297 302 307 311 316 321 326 150 188 193 198 202 207 212 217 221 226 231 236 240 245 250 255 259 264 269 274 278 283 288 293 297 302 307 312 316 321 326 331 155 193 198 203 207 212 217 222 226 231 236 241 245 250 255 260 264 269 274 279 283 288 293 298 302 307 312 317 321 326 331 336 160 198 203 208 212 217 222 227 231 236 241 246 250 255 260 265 269 274 279 284 288 293 298 303 307 312 317 322 326 331 336 341 165 203 208 213 217 222 227 232 236 241 246 251 255 260 265 270 274 279 284 289 293 298 303 308 312 317 322 327 331 336 341 346 170 208 213 218 222 227 232 237 241 246 251 256 260 265 270 275 279 284 289 294 298 303 308 313 317 322 327 332 336 341 346 351 175 213 218 223 227 232 237 242 246 251 256 261 265 270 275 280 284 289 294 299 303 308 313 318 322 327 332 337 341 346 351 356 180 218 223 228 232 237 242 247 251 256 261 266 270 275 280 285 289 294 299 304 308 313 318 323 327 332 337 342 346 351 356 361 185 223 228 233 237 242 247 252 256 261 266 271 275 280 285 290 294 299 304 309 313 318 323 328 332 337 342 347 351 356 361 366 190 228 233 238 242 247 252 257 261 266 271 276 280 285 290 295 299 304 309 314 318 323 328 333 337 342 347 352 356 361 366 371 195 233 238 243 247 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411 235 273 278 283 287 292 297 302 306 311 316 321 325 330 335 340 344 349 354 359 363 368 373 378 382 387 392 397 401 406 411 416 240 278 283 288 292 297 302 307 311 316 321 326 330 335 340 345 349 354 359 364 368 373 378 383 387 392 397 402 406 411 416 421 245 283 288 293 297 302 307 312 316 321 326 331 335 340 345 350 354 359 364 369 373 378 383 388 392 397 402 407 411 416 421 426 250 288 293 298 302 307 312 317 321 326 331 336 340 345 350 355 359 364 369 374 378 383 388 393 397 402 407 412 416 421 426 431 255 293 298 303 307 312 317 322 326 331 336 341 345 350 355 360 364 369 374 379 383 388 393 398 402 407 412 417 421 426 431 436 260 298 303 308 312 317 322 327 331 336 341 346 350 355 360 365 369 374 379 384 388 393 398 403 407 412 417 422 426 431 436 441 265 303 308 313 317 322 327 332 336 341 346 351 355 360 365 370 374 379 384 389 393 398 403 408 412 417 422 427 431 436 441 446 29 Gruppo Imar spa 4. Manutenzione Tabella 3. Prestazioni ed emissioni in funzione del campo di lavoro dell’autoregolazione Misure relative all’utilizzo di gas Metano G20 Misure relative all’utilizzo di gas GPL NOX ppm 45 [ppm] ppm 100 40 90 35 80 30 70 25 60 20 50 15 40 10 30 CO ppm 50 [ppm] ppm 50 45 45 40 40 35 35 30 30 25 25 20 20 15 15 10 10 5 5 °C % 160 11,0 ∆t TEMPERATURA FUMI [°C] - CO2 [%] [ppm] CO [ppm] ∆t TEMPERATURA FUMI [°C] - CO2 [%] °C % 170 11,5 150 10,5 NOX 160 11,0 140 10,0 150 10,5 Fumi CO2 130 9,5 120 9,0 140 10,0 130 9,5 110 8,5 120 9,0 100 8,0 110 8,5 14 16 18 20 22 24 26 28 29 kW 14 CAMPO DI LAVORO DELL’AUTOREGOLAZIONE % 94,5 16 18 20 22 RENDIMENTO CONVENZIONALE ηc [%] 94,0 Rendimento Convenzionale 93,5 93,0 92,5 % 91 % 9 RENDIMENTO UTILE ηu [%] - PERDITE TOT. 90,5 9,5 90,0 10,0 89,5 10,5 89 % 11 PERDITE DURANTE LA SOSTA A CARICO NULLO 1,4 1,2 1,0 0,8 0,6 30 0,4 14 16 24 26 28 29 kW CAMPO DI LAVORO DELL’AUTOREGOLAZIONE 18 20 22 24 26 28 29 kW CAMPO DI LAVORO DELL’AUTOREGOLAZIONE Gruppo Imar 4.4 spa 4. Manutenzione Dati per la manutenzione Grafico 7. Valore analogico letto in funzione della temperatura su scheda MLC01 per sonde di temperatura sanitario e riscaldamento 4 10000 9000 3,5 8000 Tensione [V] 6000 2,5 5000 Resistenza [�] 7000 3 4000 2 3000 2000 1,5 1000 1 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 90 95 100 Temperatura [°C] Grafico 8. Valore di resistenza della sonda esterna in funzione della temperatura Resistenza [�] 100000 80000 60000 40000 20000 0 -28 -25 -20 -15 -10 -5 0 5 10 15 20 Temperatura [°C] - Campo di lavoro del “pressostato differenziale aria CSP SYSTEM AR”. ∆P Pressione di chiusura: 60 Pa + 5 ∆P Pressione di apertura: 40 Pa + 5 - Valore minimo di ionizzazione: 0,5 µA 31 Gruppo Imar 4.6 spa 4. Manutenzione Schemi elettrici Figura 19 Serie PLB 32 LEGENDA B.PRE. Bruciatore a premiscelazione B.P. Bruciatore pilota C.C.F. Controllo comando fiamma C.4.P. Commutatore a 4 posizioni C.R.1. Circolatore riscaldamento sanitario C.R.2. Circolatore ripristino C.V. . Condensatore per ventilatore csp D.2.M. Valvola a 2 vie modulante D.3.A. Valvola deviatrice a 3 vie E.A. . Elettrodo di accensione E.C.I. E.R. . E.V.G. E.V.P. 1ªE. . 2ªE. . F. P.A. . P.C.I. P.M.A. Elettrovalvola carica impianto Elettrodo di rilevazione Elettrovalvola aria/gas classe A+C Elettrovalvola bruciatore pilota Prima elettrovalvola Seconda elettrovalvola Flussostato Pressostato differenziale aria csp Pulsante di carica impianto Pressostato mancanza acqua S.E. S.I.A. S.M. S.R.C. S.S. S.U.A. T.A. . T.S.C. V. . . Sonda esterna Sonda ingresso accumulo Sonda mandata Scheda regolazione caldaia Sonda sanitario Sonda uscita accumulo Termostato ambiente Termostato sicurezza a contatto Ventilatore CSP SYSTEM Gruppo Imar spa 4. Manutenzione Serie PLB 2 LEGENDA B.PRE. Bruciatore a premiscelazione B.P. Bruciatore pilota C.C.F. Controllo comando fiamma C.4.P. Commutatore a 4 posizioni C.R.1. Circolatore riscaldamento sanitario C.R.2. Circolatore ripristino C.V. . Condensatore per ventilatore csp D.2.M. Valvola a 2 vie modulante D.3.A. Valvola deviatrice a 3 vie E.A. . Elettrodo di accensione Figura 20 E.C.I. Elettrovalvola carica impianto E.R. . Elettrodo di rilevazione E.V.G. Elettrovalvola aria/gas classe A+C E.V.P. Elettrovalvola bruciatore pilota 1ªE. . Prima elettrovalvola 2ªE. . Seconda elettrovalvola F. Flussostato P.A. . Pressostato differenziale aria csp P.C.I. Pulsante di carica impianto P.M.A. Pressostato mancanza acqua S.C.E.2Z. Scatola collegamenti esterni 2 zone S.E. S.I.A. S.M. S.R.C. S.S. S.U.A. T.A.1. T.A.2. T.S.C. V. . . Sonda esterna Sonda ingresso accumulo Sonda mandata Scheda regolazione caldaia Sonda sanitario Sonda uscita accumulo Termostato ambiente 1 Termostato ambiente 2 Termostato sicurezza a contatto Ventilatore CSP SYSTEM 33 Gruppo Imar 5.1 spa Regole di buona conduzione Impianti termici individuali L'esercizio di un impianto alimentato dal gruppo termico CSP SYSTEM - BASAMENTO risulta molto semplice: la gestione dei livelli termici nell'ambiente abitato e dell'acqua calda sanitaria, del ripristino del servizio nel caso di improbabili anomalie ed il controllo generale degli stati e degli allarmi avvengono tramite consultazione e manovra sul pannello di comando posto sul fronte del gruppo termico stesso. Il proprietario o per esso l'occupante dell'alloggio ha alcuni obblighi definiti dal D.P.R. 412/93, artt. 9 ed 11, il cui adempimento corrisponde esattamente alle proprie esigenze di sicurezza, risparmio energetico e rispetto dell'ambiente. Tali obblighi vengono di seguito riassunti e numerati da 1 a 4. 1. Rispetto del calendario annuale e dell'orario giornaliero per gli impianti di riscaldamento con i limiti fissati dall'art. 9, limiti che variano a seconda della zona climatica e della tipologia edilizia. Il CSP SYSTEM - BASAMENTO prevede il collegamento con un programmatore giornaliero di controllo della temperatura ambiente consentendo di attuare dette disposizioni di legge. 2. Mantenimento della temperatura ambiente al valore massimo di 20°C con +2°C di tolleranza per tutti i tipi di edifici salvo quelli artigianali ed industriali la cui temperatura sarà al massimo di 18°C. Il termostato in ambiente o il programmatore giornaliero di controllo della temperatura ambiente collegato al pannello di comando del CSP SYSTEM - BASAMENTO assolve a questo obbligo. 3. Aggiornamento del libretto di impianto, previa compilazione iniziale ed indicazione dei risultati delle verifiche periodiche e degli interventi di manutenzione. Il libretto di impianto va consegnato, quando cessa l'occupazione dell'unità immobiliare, a chi subentra nell'occupazione della medesima. 4. Affidamento della manutenzione a tecnici in possesso dei requisiti obbligatori previsti dalla legge 46/90. Le opere di manutenzione principali devono essere effettuate almeno una volta all'anno e sono definite 5.2 34 5. Istruzioni per l’utente da apposite norme UNI e CEI Almeno una volta ogni due anni vanno inoltre sottoposti a verifica: il generatore di calore con prova di combustione, i sistemi di evacuazione dei prodotti della combustione, il regolatore climatico e le valvole termostatiche se esistenti, oltre all'aerazione dei locali. Le suddette operazioni possono essere affidate di volta in volta, a giudizio del proprietario o dell'occupante, all'Unità di Assistenza Tecnica Zonale del Gruppo Imar che possiede i requisiti obbligatori previsti dalla legge 46/90 che provvederà all'aggiornamento del libretto e rilascerà la Scheda tecnica relazionale: in questo caso la responsabilità della manutenzione è mantenuta integralmente dal proprietario o dall'occupante assieme alla responsabilità dell'esercizio che comunque gli compete. A scelta dello stesso proprietario o dell'occupante, la responsabilità della manutenzione (ma mai dell'esercizio) può essere affidata continuativamente all'Unità di Assistenza Tecnica Zonale sulla base di un contratto di manutenzione preventiva e programmata finalizzato a garantire la sicurezza ed il buon funzionamento del CSP SYSTEM - BASAMENTO dal momento dell'installazione fino al termine della sua vita operativa. In questo secondo caso l'Unità di Assistenza Tecnica Zonale diviene il terzo responsabile per la manutenzione dell'impianto, mantenendo aggiornato il libretto e provvedendo secondo i propri criteri a mantenere l'impianto efficiente e in grado di fornire continuativamente le massime prestazioni che gli sono caratteristiche. Verifiche L'esercizio e la manutenzione eseguiti secondo le regole e le procedure sopra elencate consente all'utente non solo di garantire la sicurezza, il risparmio e la compatibilità ambientale, bensì anche di risultare in regola ad eventuali controlli che le Provincie ed i Comuni sono tenuti ad effettuare negli anni venturi per accertare l'effettivo stato di manutenzione e di efficienza degli impianti stessi e l'aggiornamento dei relativi libretti con risultati positivi delle verifiche. Operazioni da parte dell’utente per il normale esercizio L'utente, nelle vesti di responsabile dell'esercizio, si accerterà delle avvenute verifiche prima dell'accensione, eseguite ad impianto nuovo dall'installatore dell'impianto (il quale rilascerà la dichiarazione di conformità alle norme e compilerà il libretto), oppure ad impianto esistente prima dell'inizio della stagione invernale dall'Unità di Assistenza Tecnica Zonale incaricata di tale incombenza, che provvederà ad aggiornare il libretto. Le operazioni di regolazione che potrà eseguire l’utente si effettuano agendo sulle manopole del pannello di comando (figura 21), mentre lo stato di funzionamento può essere visualizzato tramite i led presenti anch’essi sul pannello. Gruppo Imar spa 5. Istruzioni per l’utente Pannello di comando CSP SYSTEM BASAMENTO serie PLB - PLB2 Riarmo Inverno Estate Blocco Regolatore di temperatura riscaldamento Termometro Manometro 0 Gruppo termico spento Bruciatore acceso Alimentazione elettrica Regolatore di temperatura sanitario Led accumulo Tasto programmazione servizio acqua calda sanitaria Led rapida Tasto di caricamento Led di caricamento Accensione del gruppo termico Accertarsi che l’interruttore bipolare a monte dell’apparecchio sia inserito. Osservando il manometro sulla sinistra del pannello si può accertare se l'impianto termico è carico. La pressione consigliata è compresa fra 0,8 e 1,2 bar salvo indicazioni specifiche del progettista, se la lancetta fosse attestata in prossimità dello zero (verrà segnalata l’anomalia come descritto successivamente), si dovrà intervenire premendo il tasto di caricamento presente sul pannello sotto il manometro. Durante la carica dell’impianto rimarrà acceso l’apposito led rosso con luce fissa. Il tasto va tenuto premuto fino a quando la pressione segnalata dal manometro raggiunge il valore di 1 bar con gruppo termico freddo, salvo indicazioni specifiche del progettista. Il tasto stesso va quindi immediatamente rilasciato: un'eventuale insistenza può comportare l'apertura della valvola di sicurezza con conseguente scarico d'acqua nell'ambiente, è consigliato predisporre un apposito tubo per convogliare l’acqua di un’eventuale scarico. Per evitare caricamenti accidentali il sistema di regolazione a microprocessore inizia a caricare l’impianto dopo 5 secondi di pressione del tasto (a questo punto si accende il led rosso di caricamento), inoltre totalizza il tempo di caricamento e non consente di caricare l’impianto per un tempo superiore a 4 minuti consecutivi e se il tempo di caricamento cumulato supera i 15 Figura 21 minuti alla settimana il sistema segnala l’anomalia. Questa funzione di caricamento quando è attiva annulla tutte le altre funzioni presenti nel gruppo termico compresa l’accensione, per cui se si dovesse caricare il gruppo termico acceso si spegnerebbe automaticamente. Accanto al tasto di caricamento c’è un tasto che permette di programmare il servizio di acqua calda sanitaria da 125 a 180 litri nei primi 10 minuti. L’utilizzo normale del gruppo termico prevede l’uso dello scambiatore a piastre per la produzione di acqua calda sanitaria che è stato rappresentato col simbolo della doccia, per verificarne il funzionamento c’è un led verde che deve restare sempre acceso. (Tab. 8) Se si dovesse desiderare una produzione di acqua calda sanitaria più elevata, si deve programmare l’utilizzo dell’accumulo primario che garantisce una quantità di acqua calda di 180 litri nei primi 10 minuti. Per far questo è sufficiente premere il tasto che reca il simbolo “vasca” e si accenderà oltre al led verde Tab. 8 35 Gruppo Imar spa rapida anche il led verde accumulo. (Tab. 8) Sopra il manometro è posizionato il termometro che segnala la temperatura di mandata del gruppo termico. Il pannello di destra comprende 3 manopole: il commutatore rotativo di sinistra nel periodo estivo va posizionato sul simbolo (Estate), per ottenere il servizio estivo di sola produzione acqua calda sanitaria e la funzione di antibloccaggio della pompa. Nel periodo invernale il commutatore va posizionato sul simbolo (Inverno) per servizio riscaldamento più produzione acqua calda sanitaria. La presenza di tensione verrà confermata dall’accensione del led verde inferiore con simbolo sul pannello di comando (luce9fissa). Tab. ∗ Nel caso di segnalazione di blocco l'utente può ruotare 36 il commutatore rotativo nella posizione di riarmo, dopo almeno 10 secondi dall’accensione del led, ottenendo il ripristino del regolare funzionamento e lo spegnimento della segnalazione di anomalia, ma se si dovesse ripetere tale 5. Istruzioni per l’utente A destra si trova la manopola di regolazione della temperatura del riscaldamento. La posizione consigliata per un impianto a radiatori è compresa fra 60 ed 80°C a seconda delle indicazioni del progettista. Nel caso si utilizzi una sonda esterna per rilevare la temperatura, bisogna riprogrammare il sistema di regolazione, per far questo è necessario l’intervento dell’ Unità di Assistenza Tecnica Zonale. L’utilizzo della sonda esterna consente di mettere in relazione la temperatura di mandata con la temperatura esterna, ciò significa che più è alta quest’ultima più si abbassa la temperatura di mandata del riscaldamento. Per realizzare quanto sopra, si utilizza un sistema di regolazione a microprocessore che determina automaticamente la temperatura di mandata secondo una relazione (riportata a pag. 6), che tiene in consider- segnalazione non si dovrà insistere nei tentativi di sblocco oltre le 4 o 5 volte, tenendo presente che il blocco corrisponde ad una posizione di autodifesa del sistema a fronte di una causa che a questo punto va individuata e rimossa interpellando l'Unità di Assistenza Tecnica Zonale. Gruppo Imar spa 5. Istruzioni per l’utente azione il fattore K impostato, la temperatura esterna e la temperatura ambiente. La temperatura di mandata impostata può variare da un minimo di 45°C ad un massimo di 85°C. L’Unità di Assistenza Tecnica Zonale regolerà il trimmer (pag. 6) in relazione alla tipologia e alle caratteristiche dell’impianto installato, l’utente tramite la manopola di regolazione di temperatura ha la possibilità di aumentare o diminuire di 2 gradi (girando rispettivamente in senso orario o antiorario) la curva di temperatura di mandata in relazione alla temperatura esterna, in base al fattore k impostato. La manopola centrale consente la regolazione da 35° a 55° C della temperatura di utilizzo dell’acqua calda sanitaria prodotta dallo scambiatore di calore a piastre. A questo punto l'impianto è stato avviato e funzionerà regolarmente ed automaticamente a seconda delle regolazioni prescelte. L’accensione del led verde centrale (bruciatore acceso) indica che il bruciatore del gruppo termico sta funzionando. Segnalazione delle anomalie Il gruppo termico CSP SYSTEM - BASAMENTO è gestito da un sistema di regolazione a microprocessore che segnala anche gli allarmi La segnalazione di eventuali anomalie avviene con l’accensione dei led raffigurati in Tab.9 a pag. 36. Programmazione del servizio termico Per ottenere le migliori prestazioni dal gruppo termico CSP SYSTEM - BASAMENTO si può scegliere fra 5.3 diverse possibilità gestendo l'impianto di riscaldamento con l'apposito termostato di regolazione e variando gli orari con un programmatore giornaliero, oppure si può scegliere la temperatura più opportuna sul termostato ambiente. È opportuno tener presente che una temperatura più contenuta (minore di 55°C per l'acqua calda e intorno ai 60°C per il riscaldamento) comporta maggior comfort e minori consumi. Ad ogni cambio di stagione il servizio di riscaldamento verrà avviato o disattivato spostando il commutatore rotativo dalla posizione di estate alla posizione di inverno o viceversa. Controllo È consigliato un controllo mensile della pressione e di una eventuale segnalazione di anomalie. Spegnimento Nel caso l’impianto non debba essere utilizzato per un periodo di tempo prolungato è consigliabile non disattivare il gruppo termico, in modo che la funzione di antibloccaggio della pompa resti attiva così come la funzione antigelo. Qualora non ci sia la possibilità di lasciare attivato il gruppo termico, bisognerà posizionare il commutatore rotativo sullo 0 (Gruppo termico spento) e disattivare l’interruttore bipolare di alimentazione esterno per evitare l’eventuale danneggiamento delle apparecchiature elettroniche dovuto a scariche atmosferiche o a sovratensioni. Inoltre è buona norma chiudere il rubinetto di intercettazione del gas e dell’acqua, se il locale può raggiungere 0°C si consiglia di vuotare l’impianto. Anomalie cause e possibili rimedi Le principali anomalie riscontrabili a cui l’utente può porre rimedio sono le seguenti 5: Servizio acqua calda sanitaria insufficiente Odore di gas Perdite di acqua dal gruppo termico Radiatori rumorosi Temperatura ambiente bassa Qui di seguito viene dato l’albero delle possibili cause e rimedi: 37 Gruppo Imar 38 spa 5. Istruzioni per l’utente Gruppo Imar spa Ponte S. Marco (BS) ITALY Via Statale 82 Tel: 030/9638111 (ric. aut.) Fax: 030/9969315 Area di lavoro: www.gruppoimar.it Posta E-Mail: [email protected] Servizio assistenza agli utenti: Numero Verde 800-811.711 11/2005 M631255B_N400001A