Rassegna Stampa
Martedì 01 Aprile 2014
Sommario
Testata
Data
Pag. Titolo
p.
1. EDITORIA
Corriere della Sera
01/04/2014
27 Editoria - John Elkann (presidente del Lingotto):
«Abbiamo salvato Rcs dal fallimento» (Bocconi
1
Sergio)
Stampa (La)
01/04/2014
8 "Rcs stava per fallire abbiamo salvato il gruppo"
2
MF mercati
finanziari
01/04/2014
11 Il Lingotto non scorpora Rcs (Montanari Andrea)
3
Italia Oggi
01/04/2014
1 Elkann: Rcs salvata da fallimento (Livi Marco)
4
Messaggero (Il)
01/04/2014
14 Comunicato del Cdr
5
Italia Oggi
01/04/2014
18 Chessidice in viale dell'editoria
6
Gazzetta dello
Sport (La)
01/04/2014
34 Pirateria sul web Scatta la stretta contro chi
scarica
7
Wall Street Journal
Europe (The)
01/04/2014
27 Copyright Enforcement Shocks Some Thais
8
Pubblicità Italia
Today
01/04/2014
25 Barilla, Unipol, Enel, Ford e Poste italiane per il
nuovo ansa.it
10
Daily Media
01/04/2014
20 Stampa Alberto Peruzzo Editore torna in edicola
con Like, il mensile dedicato al mondo dei social
network
11
DailyNet
01/04/2014
2 CityNews: l'informazione locale che non ha più
limiti
12
Italia Oggi
01/04/2014
18 Libération ricapitalizza con 4 mln (Odini Alessio)
13
Media Duemila
31/03/2014
1 Dal "South by Southwest" festival di austin, 3
lezioni di Giornalismo 3.0 (Rossignaud Maria Pia)
14
2. PUBBLICITA'
Unità (l')
01/04/2014
19 E se la pubblicità fosse un bene? (Sebastiani Luca)
15
Fatto Quotidiano (Il) 01/04/2014
11 I politici calabresi e la stampa: sputi, minacce di
rovina e rotative ferme (Musolino Lucio)
17
Ora della Calabria
(l')
12 I detentori del 'Potere" non hanno recepito il duro
monito del Cdr
18
3. ORGANISMI DI SETTORE
01/04/2014
Estratto da pag.
Martedì
01/04/2014
27
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Ferruccio de Bortoli
411.400
Editorìa II presidente del
Lingotto «Abbiamo salvato Rcs
dal fallimento»
Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile
———
Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress
«Rcs un anno fa stava per fallire, i soci hanno dato il via
libera al pacchetto di rifinanziamento, mancava la parte
importante per completare l'operazione e per senso di
responsabilità ci siamo impegnati a salvare il gruppo dal
fallimento». Così John Elkann, presidente del Lingotto,
ha sottolineato ieri l'impegno di Fiat nella società che
pubblica il Corriere delta Sera. Impegno sul quale, ha
detto l'amministratore delegato Sergio Marchionne, «non
c'è stata alcuna divergenza: le decisioni mie e di John
Elkann sono totalmente condivise». Rcs «si sta risanando,
la dirczione è giusta e io condivido con John anche la
scelta dell'amministratore delegato. Sono anch'io ad e vi
assicuro che non è piacevole leggere di persone, magari
soci di _______________ minoranza, che ti criticano tutti
i giorni sui quotidiani mentre stanno gestendo al massimo
possibile per fare andare bene le cose. Io darei loro lo
spazio per fare ciò che devono. Se non sono alla pari
dell'impegno, il consiglio farà quanto necessario, maper
Decisioni II vertice del Lingotto ha «condiviso
totalmente» le decisioni sulla Rizzoli, «che si sta
risanando» il momento bisogna farli lavorare».
Marchionne ha poi rimarcato che non c'è «alcuna
intenzione di scorporare Rcs con la quotazione di Fiat
Chrysler a New York. Resterà in pancia». Sulle ultime
decisioni del consiglio Rizzoli, relative alla conversione
delle azioni di risparmio e a una rappresentanza maggiore
nel board degli azionisti di minoranza, Elkann ha detto
che in assemblea il Lingotto «voterà a favore»,
aggiungendo che «non ci saranno altri investimenti in
Rcs, la società non ne ha assolutamente bisogno».
«Eravamo convinti che Rcs potesse essere una società
normale. C'è stato un dibattito sul tema editori puri o non
puri, ma il fatto è che le società editrici sono bene o mal
gestite indipendentemente dall'assetto proprietario». «La
cosa che a Sergio e a me da più soddisfazione, in una
società che oggi ha più del 30% dell'azionariato in mano a
investitori istituzionali, è che in un anno, da quando
abbiamo preso questa responsabilità, le cose vanno molto
meglio. La società anticiperà al 2014 quello che voleva
fare nel 2015 e farà meglio di quello che si aspettava Lo
vediamo anche dall'andamento del titolo in Borsa:
dall'aumento di capitale ha guadagnato il 40%. Sono dati
che confortano». S. Bo. O RIPRODUZIONE
RISERVATA
EDITORIA
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Mario Calabresi
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"Rcs stava per fallire
abbiamo salvato il gruppo"
La quota resterà in capo a Fca Non
ci saranno nuovi investimenti
TORINO Alla fine John Elkann
sbotta. «Diciamolo chiaramente:
Rcs un anno fa era una società che
stava per fallire. Come la Fiat. I
soci hanno dato il via libera al
pacchetto di rifinanziamento.
Mancava una parte importante per
completare l'operazione e per senso
di responsabilità abbiamo deciso di
Da tempo nel mirino per la sua
decisione di impegnarsi
nell'azienda editoriale milanese che
controlla il Corriere della Sera, il
presidente della Fiat non si tira
indietro nell'af- TORINO Alla fine
John Elkann sbotta. «Diciamolo
chiaramente: Rcs un anno fa era
una società che stava per fallire.
Come la Fiat. I soci hanno dato il
via libera al pacchetto di
rifinanziamento. Mancava una
parte importante per completare
l'operazione e per senso di
responsabilità abbiamo deciso di
Da tempo nel mirino per la sua
decisione di impegnarsi
nell'azienda editoriale milanese che
controlla il Corriere della Sera, il
presidente della Fiat non si tira
indietro nell'af-
frontare un argomento che
inevitabilmente eccita i media, e
lo fa con il pieno e ostentato
sostegno di Sergio Marchionne.
Proprio Pad di Fiat Chrysler
sgombra il campo dalle ipotesi di
un'uscita della quota del 20% in
Rcs dal perimetro del Lingotto,
che controlla anche al 100% La
Stampa. «Non abbiamo nessuna
intenzione di scorporare Rcs
quando Fiat Chrysler andrà in
Borsa a New York. Resterà in
pancia». Marchionne sgombra il
campo anche dalle illazioni su
divergenze con Elkann sulla
gestione della partita editoriale.
Con tanto di endorsment nei
confronti del «collega
amministratore delegato» Pietro
Scott Jovane: «Per chiarirsi: io
ho sempre condiviso e condivido
con John la decisione di
intervenire su Rcs e di sostenere
il nuovo management e in
particolare Pad. Nessuna
divergenza fra noi, sono solo
pettegolezzi».
aggiungono Elkann e Marchionne, La sede del gruppo Rcs
nessuna volontà di condizionare il
Corriere della Sera. «Noi
rispettiamo l'indipendenza di tutti e
due i giornali - insiste Pad - Si sta
mettendo su un fumetto che non
esiste».
E il presidente del Lingotto:
«Fiat è azionista di Rcs da
trent'anni. Non siamo stati né
Sergio né io a decidere di
entrare nell'editoria. Un anno fa
stava per fallire, per senso di
responsabilità ci siamo
impegnati a salvare Rcs». Detto
questo, Elkann precisa che non
ci saranno altri investimenti del
gruppo automobilistico nella
società editoriale. Que
sto significa che dopo la
conversione delle azioni di
risparmio in ordinarie, Fiat
(primo azionista singolo, voterà
a favore) accetterà di diluirsi
dall'attuale 20,5 fino al 16%.
«Due anni fa, quando si è
trattato di rivedere il cda,
abbiamo preso posizioni molto
forti - spiega Elkann - Abbiamo
ritenuto che fosse meglio un
consiglio ridotto, non di venti
persone, senza esponenti diretti
degli azionisti. Abbiamo sempre
lavorato affinchè Rcs potesse
essere una società normalizzata.
Quello che ha deciso il cda
venerdì scorso va in questa
dirczione: dalla conversione
delle risparmio alla maggior
presenza degli azionisti di
minoranza. Quindi voteremo
favorevolmente in assemblea».
Novità non proprio positive,
infine, dal fronte delle
dismissioni. Secondo Claudio
Sposito del fondo Clessidra, la
trattativa per l'acquisto delle
radio Finelco da Rcs è ferma.
«E* una situazione molto
complessa, ha bisogno di
numerosi punti di quadratura». Il
negoziato, tuttavia, «è possibile
possa ripartire».[TEOCHI]
oggi 20,5% oggi E
la quota attuale
del gruppo Rcs
detenuta da Fiat
oggi E la quota
attuale del gruppo
Rcs detenuta d
16% la diluizione
La quota Fiat
potrebbe ridursial
massimo al 16
con la
conversione
Da Torino, a margine
dell'assemblea che approva i conti
2013 di Fiat, il messaggio è forte e
chiaro: è grazie al Lingotto se Rcs
si è salvata. Detto questo,
EDITORIA
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Pierluigi Magnaschi
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ELKANN E MARCHIONNE ESCLUDONO LO SPIN-OFF DELLA QUOTA NEL
GRUPPO EDITORIALE E il Lingotto non scorpora Rcs I vertici Fiat sottolineano che
dopo l'aumento di capitale la società di via Rizzoli non ha bisogno di altri mezzi freschi.
Ma alcuni soci non hanno digerito conversione delle risparmio e voto di lista
DI ANDREA MONTANARI Se
non fosse stato per la Fiat, ora
Rcs si troverebbe in tutt'altre
condizioni. Anzi, forse
addirittura non ci sarebbe più.
«Un anno fa siamo intervenuti in
Rcs per salvarla dal fallimento»,
ha ricordato il presidente Fiat
John Elkann ieri durante
l'assemblea dei soci a Torino.
«Fiat è azionista del gruppo da
trent'anni, non siamo stati né
Sergio (Marchionne, nar) né il
sottoscritto a decidere di entrare
nel mondo dell'editoria». Rcs, ha
aggiunto Elkann, «era una società
che stava per fallire e la maggior
parte dei soci aveva dato
disponibilità a quello che era un
pacchetto di rifinanziamento e di
ricapitalizzazione, però mancava
una parte importante per poter
completare questa operazione e
dunque per senso di
responsabilità noi ci siamo
impegnati a salvarla. Lo abbiamo
fatto perché siamo convinti che la
società poteva essere gestita e
poteva essere una società
normale». E soprattutto, per il
numero uno della casa
automobilistica piemontese, «due
anni fa, quando si è trattato di
rivedere il cda, abbiamo preso
delle posizioni molto forti,
abbiamo ritenuto che sarebbe
stato importante avere un
consiglio ridotto, si è ritenuto che
era importante che non fossero in
consiglio di esponenti diretti
degli azionisti e abbiamo sempre
lavorato nella dirczione in cui
Rcs potesse essere una società
normalizzata». Detto ciò, la Fiat
non ha intenzione di fare altri
acquisti sul mercato né di
scorporare la partecipazione
(20,55%), magari a favore di
Exor. «Non abbiamo alcuna
intenzione di scorporare Rcs
quando Fiat Chrysler andrà
in borsa», ha detto Sergio
Marchionne. Mentre per
Elkann «il gruppo
editoriale non ha
assolutamente bisogno»
di altri capitali, ovvero
oltre la tranche di
aumento da 200 milioni
già autorizzata ed
eseguibile entro il 2015.
Anche se la casa editrice
di via Rizzoli l'anno
COME PUÒ CAMBIARE L'AZIONARIATO RCS
Diego Della Valle 8,99%______Intesa Sanpaolo
6,5% UnipolSai 5,65% Pirelli & C. 5,44% Fiat
20,55% PRE-CONVERSIONE AZIONI
RISPARMIO Invesco 5,06% Famiglia Pesenti
3,82% Famiglia Rotelli 3,37% Urbano Cairo 2,84%
Diego Della Valle 7,2% Rat 16,44% I POST-CON
VERSIONE« AZIONI RISPARMIO Intesa
Sanpaolo 5,2% UmpolSai 4,52% Pirelli & C. 4,36%
____Invesco 4,05% I Famiglia Pesenti 3,04%
Famiglia Rotelli 2,7% Urbano Cairo 2,28%
GRAFICA MF MILANO FINANZA
milioni di rosso del 2012. «La
no», la presa potrebbe rafforzarsi
ancora di più. Infatti alcuni degli
altri soci di Rcs (si vedano tabelle
in pagina), come Diego Della
Valle o la famiglia Rotelli, non
avrebbero digerito del tutto le
scelte del board e dell'ad Pietro
rinnovo anticipato del cda otterrà il Scott Jovane, che amplieranno
beneficio maggiore dalle decisioni ancora di più il flottante, oltre il
prese venerdì dal cda di Rcs visto 30%, ma obbligheranno a
riflessioni sulle possibili alleanze o
l'attuale peso di Fiat nel capitale.
intese per strappare il maggior
Perché con la possibile
conversione delle azioni risparmio numero di consiglieri possibili, pro
di categoria A e B in titoli ordinali o contro Fiat. «La cosa che da più
soddisfazione è che più del 30% è
- operazione apin mano a investitori istituzionali»,
ha concludo Elkann, (riproduzione
prezzata da Piazza Affari e dai
broker perché porterebbe in dote riservata)
cosa che a Sergio e a me da più
soddisfazione è che in un anno,
da quando abbiamo preso questa
responsabilità, le cose vanno
molto meglio», ha detto Elkann.
Che probabilmente in caso di
alla casa editrice oltre 60 milioni
- e con la decisione di garantire i Quotazioni, altre news e analisi
due terzi del nuovo consiglio di su www.milanoflnanza.it/rcs
amministrazione alla prima lista
scorso ha perso parecchio: oltre (e un terzo alle minoranze), e
200 milioni dopo gli oltre 500 quindi a quella «made in Tori-
EDITORIA
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01/04/2014
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Elkann: abbiamo
salvato Rcs dal
fallimento. Ora va
meglio Lift (•pag
II presidente di Fiat difende le scelte sulla casa editrice: per senso di
responsabilità Elkann: Rcs salvata da fallimento Marchionne: si sta
risanando. La quota resterà in panda
DI MARCO LIVI Per senso di
responsabilità ci siamo impegnati
a salvare Rcs dal fallimento. Oggi
le cose in azienda stanno andando
molto meglio e perciò non ci sarà
nessun altro investimento, perché
non ne ha assolutamente
bisogno». È questa in sintesi la
posizione su Rcs espressa ieri da
John Elkann, presidente di Fiat,
che ha precisato che l'intervento
del gruppo automobilistico
nell'editrice è stato un'azione di
responsabilità. «Se non avessimo
affrontato il problema Rcs
sarebbe fallita», ha detto Elkann
durante la conferenza stampa
successiva all'assemblea dei soci,
ricordando che il Lingotto è
azionista di Rcs da 30 anni. «Né
Sergio (Marchionne, ndr) né il
sottoscritto abbiamo deciso di
entrare nel mondo dell'editoria.
Un anno fa la società stava per
fallire, i soci un anno fa hanno
dato disponibilità a un pacchetto
di rifinanziamento, mancava una
parte
importante per
poter completare la
ricapitalizzazione e
dunque per senso di
responsabilità ci
siamo impegnati a
salvare Rcs dal
fallimento», ha
spiegato Elkann,
secondo cui Rcs si
sta avviando verso
un percorso di
normalizzazione.
«Esiste un grande
dibattito
su editori puri o impuri, la realtà e
che le società editrici, come le altre
del resto, indipendentemente
dall'assetto proprietario sono bene
o male gestite», ha proseguito il
presidente. «La cosa che a Sergio e
a me da più soddisfazione è
EDITORIA
che in un anno, da quando abbiamo
preso questa responsabilità, le cose
stanno andando molto meglio, con
risultati in linea con quanto
annunciato. Rcs è una società che
anticiperà nel 2014 ciò che dovrà
fare nel 2015 e farà meglio di ciò
che ci aspettavamo. E quest»
lo vediamo anche dall'andamento
del titolo in Borsa». Sergio
Marchionne dal canto suo è
uscito allo scoperto sulla
questione Rcs
sgombrando il campo dalle
speculazioni circolate negli
ultimi giorni. «Non abbiamo
nessuna intenzione di scorporare
la quota in Rcs», ha affermato
l'a.d. di Fiat. «La partecipazione
rimarrà in pancia anche dopo la
quotazione a Wall Street. Rcs si
sta risanando. La dirczione è
quella giusta», ha aggiunto
l'amministratore delegato di Fiat
e Chrysler,
sottolineando la
necessità di dare
tempo ai vertici per
dimostrare la
validità delle misure
di risanamento
messe in atto.
Marchionne, che ha
parlato di «decisioni
totalmente
condivise» con il
presidente John
Elkann per smentire
recenti indiscrezioni
su
contrasti in merito
all'investimento della Fiat nel
capitale della casa editrice e alla
scelta dell'a.d. Pietro
ScottJovane, ha spiegato come il
Lingotto abbia «affrontato un
problema nella convinzione che se
non l'avesse fatto Rcs sarebbe
fallita». «Non c'erano alternative,
non c'era nessuno
disposto ad investire» al posto di
Fiat, ha proseguito il
top-manager italo-canadese, che
per allontanare le critiche
sull'investimento del Lingotto ha
ricordato il miliardo di risorse
impegnate dal 2004 sui fornitori
per garantirne la stabilità. Per
quanto riguarda le vicende
societarie di Rcs, invece, ieri
Claudio Sposito, numero uno del
fondo Clessidra, ha detto che la
trattativa con Rcs per la quota
detenuta dal gruppo editoriale in
Finelco, la società cui fanno capo
tra le altre Radio 105 e Radio
Monte Carlo si è fermata. «È una
situazione molto complessa, che
ha bisogno di molti punti di
quadratura che al momento non
ci sono», ha detto Sposito a
margine di un convegno. È
ancora possibile però che il
dialogo si sblocchi e si giunga a
un accordo.
Pag.
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Virman Cusenza
170.523
Comunicato del Cdr
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La società editrice II Messaggero
ha aperto la procedura per il
licenziamento di cinque giornalisti,
(quattro articoli 2 e un articolo 1)
in base alle norme della legge
223/91. Si tratta di un gesto grave e
inaccettabile, attuato mentre è
ancora in corso lo stato di crisi
dichiarato ai sensi della legge
416/81, ossia la specifica
normativa preposta a regolare le
situazioni di difficoltà aziendale
nel settore dell'editoria. Questo
stato di crisi, il secondo in pochi
anni, ha permesso all'azienda di
ridurre sensibilmente i propri costi
con l'uscita di 25 colleghi articolo
1 (dopo i quasi cinquanta usciti con
il precedente). Altri risparmi di
spesa sono stati ottenuti con
sacrifici a carico dei giorna
listi e dei poligrafici. In tutti questi
mesi la redazione e il Cdr,
consapevoli della situazione di
grave crisi che investe tutto il
settore, si sono mossi con senso di
responsabilità avendo come unico
obiettivo il rafforzamento del
giornale e la difesa della sua
qualità. Il Cdr ritiene che
l'applicazione della legge 223 al
settore editoriale, fortunatamente
appena sventata a prezzo di dure
lotte dai colleghi dell'Adnkronos,
sia un'eventualità da scongiurare a
tutti i costi. Dichiara quindi fin
d'ora impraticabile la scorciatoia
dei licenziamenti collettivi e si
prepara ad assumere tutte le
iniziative necessarie per sbarrarla
nei fatti. Il Cdr
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01/04/2014
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CHESSIDICE IN VIALE DELL'EDITORIA
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Yahoo! si prepara a lanciare la sfida a
YouTube. Senza rivali per anni fino a
diventare il terzo sito al mondo per
traffico, ora YouTube potrebbe subire
l'attacco del gruppo californiano guidato
da Marissa Mayer. La media company
infatti starebbe contattando alcune delle
star e dei canali del sito per la
condivisione di video per mostrare loro
il progetto targato Yahoo!
mettendo sul piatto dei
produttori maggiori
introiti rispetto al
concorrente. Da tempo la
cura messa in atto
dall'amministratore
delegato sta cercando di
portare il gruppo verso la
produzione di video: la
società aveva per esempio
cercato di acquistare senza
successo la francese
DailyMotion, un sito per
la condivisione di
contenuti video. Alcu-
ne fonti interne all'azienda
sottolineano che Yahoo!potrebbe
addirittura comprare Vimeo, la
piattaforma di condivisione di video
di alta qualità e usata da filmmaker,
pubblicitari e artisti. Endemol
acquisisce Artists Studio. La società
di produzione e distribuzione di
programmi tv ha annunciato ieri di
aver acquisito la società
internazionale di produzione di fiction
Artists Studio, che realizza
pronto per la fine del 2014. Fcp,
pubblicità sulla radio a +9,4% a
febbraio. Secondo i dati
dell'Osservatorio Fcp-Assoradio il
fatturato pubblicitario della pubblicità
nazionale radiofonica a febbraio è stato
pari a 22 milioni di euro, in crescita del
9,4% rispetto al 2013. «L'ottimo dato di
febbraio è un ulteriore segnale di
crescita della radio che conferma la
partenza positiva già rilevata nel mese
di gennaio», commenta Paolo
Salvaderi, presidente di
Fcp-Assoradio. «Le
prime indicazioni
incoraggianti che stiamo
rilevando anche sul mese
di marzo ci rendono
fiduciosi sulla possibilità
di archiviare il primo
trimestre dell'anno con
una crescita significativa
per il comparto». Triboo
Media, raddoppia l'utile.
Triboo Media, azienda
indipendente
specializzata
Oriente. Mondo Tv ha sottoscritto con
Mediasat International un accordo di
licenza per la trasmissione di
programmi della library di terze parti su
Eptv, canale pubblico in Algeria, verso
tutta l'area medioorientale e il nord
Africa per un periodo di due anni.
Marissa Mayer
Gillian Anderson
nella pubblicità online e quotata sul
mercato Aim Italia di Borsa italiana a
marzo, ha chiuso il 2013 con un
fatturato consolidato a 21,12 milioni
di euro (in crescita del 10,3% rispetto
mentre il Margine operativo lordo è
stato a 3,62 milioni di euro (+38%) e
il risultato netto è raddoppiato da 1,22
tra gli altri The Fall, con Gillian Anderson a 2,48 milioni di euro. Anica, al via la
piattaforma streaming on demand. È
(attrice di The X-Files, The Last King of
attiva
Scotland.) e Jamie Dornan (protagonista
di Fifty Shades of Grey, Once Upon a
Time). Creata e scritta da Alan Cubiti, è
ancora una delle due fiction di maggior
successo di BBC 2. Tra i titoli prodotti
precedentemente da Artists Studio ci sono
Combat Hospital per ABC
e Thorne per Sky UK.
Endemol distribuirà su
scala mondiale le
produzioni di Artists
Studio inclusa la seconda
stagione di The Fall, che
sarà prodotta nel 2014 (6
episodi da un'ora per BBC
2); e altre produzioni in via
di definizione per i
broadcaster inglesi e
americani. Artists Studio
incorpora anche la
consodata Far Moor
Media, specializzata in
servizi di produzio
da ieri la piattaforma streaming
anicaondemand (www. anicaondemand.it),
nata dalla sinergia tra Anica (Associazione
nazionale industrie cinematografiche
audiovisive e multimediali) e Can - Cross
advertainment network, in partnership con
MYmovies.it. La piattaforma, sintetizzata
nella sigla Onde, spiegano i partner,
«rappresenta la prima
proposta di cinema
indipendente in digitale
creata dalla rete dei
produttori e dei distributori
italiani, in partnership con
importanti player del
mercato». La piattaforma
offre, in maniera
controllata e protetta, film,
serie e programmi
televisivi, ma anche
documentari e audiovisivi
in genere; comprende non
solo un'offerta rivolta
ne come le prevendite, la definizione degli all'utente finale, ma anche
accordi, la gestione dei diritti e il casting, servizi in grado
rivolti a un ampio portafoglio di produttori
internazionali di fiction. Il progetto più
recente di Far Moor è Jonathan Strange & di supportare altre piattaforme
Mr Norrell (BBCl, BBC America, Space), presenti sul mercato. Mondo Tv,
di cui al momento sono in corso le riprese intesa con Mediasat per trasmissione
e che dovrebbe essere
in Medio
EDITORIA
Pag.
6
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Martedì
01/04/2014
34
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Diffusione Testata
Andrea Monti
231.779
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Pirateria sul web Scatta
la stretta contro chi
scarica Nuove norme:
per i provider sanzioni
fino a 250 mila euro
Nessuna penale agli
utenti
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FRANCESCO RIZZO L'obiettivo è combattere il
download illegale di musica, libri, software. Ma incombono
già due ricorsi sulla normativa anti-pirateria che l'Agcom, il
garante per le comunicazioni, ha varato proprio ieri. Come
funziona? Chiunque sia autore o proprietario di un'opera,
può segnalare l'abuso all'Agcom, sul sito ddaonline.it:
l'autorità, che ha 35 giorni (12 nei casi più gravi) per
intervenire, contatta il provider che da accesso al web e
quello che ospita il sito su cui appaiono il brano o il film
«illeciti», ma pure l'utente che lo ha pubblicato e il gestore
della pagina. Se il contenuto scompare, il caso si chiude. Di
massa Altrimenti, i soggetti coinvolti possono difendersi
entro 5 giorni: comincia un confronto di ragioni, online, al
termine del quale, se la violazione è accertata, il contenuto
va rimosso in 3 giorni. L'Agcom agisce anche se il provider
è all'estero, ponendo un filtro. La multa per chi non
obbedisce può arrivare a 250mila euro. Diventa insomma
più pericoloso scaricare una foto o un album? «Lo scopo è
colpire fenomeni di pirateria di massa», spiega l'Agcom: il
regolamento non interessa gli utenti che aggirano il diritto
d'autore con download o streaming. Ma chi contesta il
provvedimento osserva che non sarà facile per il garante
gestire il flusso di segnalazioni, in un oceano, il web, che
muta di continuo e nel quale il delicato tema del diritto
d'autore coinvolge anche quello della libertà di
informazione e critica. Di più: l'Agcom assume poteri che
prima erano solo della magistratura. Pure su questo vertono
i ricorsi al Tar. L'autorità replica: c'è una direttiva Ue e lo
scopo è promuovere la fruizione legale. C
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DOWNLOAD ILLEGALE VIGILERÀ
L'AGCOM È In vigore una nuova direttiva
ano-pirateria online DIOMEDE È In vigore
una nuova direttiva ano-pirateria online
DIOMEDE
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Martedì
01/04/2014
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Patience Wheatcroft
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Copyright Enforcement Shocks Some Thais
BY JAMES HOOKWAY Phra
Pradaeng, Thailand The land of
fake Rolex watches, knockoff
DVDs and counterfeit Viagra is
now discovering copyright, and it is
coming as a bit of a shock for many
Thais. This laid-back Buddhist
kingdom isn't exactly a bastion of
intellectual property protection. All
manner of knockoffs are available
for sale on the neon-lit sidewalks of
the capital, Bangkok, ensuring
Thailand has a prominent place on
numerous intellectual property
blacklists. There is even a museum
of counterfeit goods in downtown
Bangkok. This free-for-all extends
to local music, too. Boonserm
Panyasamphan says he doesn't
mind if other bands play his group
Turbo's best known hit, an
erotically charged footstomper
called "I Have an Itchy Ear." He
has made a living out of other
people's songs for years as his
traveling burlesque tours the
country, complete with dancers
decked out in tiaras and feather
boas. "We play whatever people
want to hear," says Mr. Boonserm,
who is 48 years old with a shock of
black, spiky hair. The country's
largest music publisher would
rather he didn't, though, not unless
he pays an annual fee to play its
songs. Something similar happens
in many countries, where
broadcasters, live music venues and
other establishments pay for the
right to perform copyrighted songs.
Now the Thai publisher, GMM
Grammy, says its is pi eparing
lawsuits to collect performance fees
of up to $7,600 a year directly from
artists to help offset losses from
piracy and illegal downloads. In
some ways, this newfound
litigiousness shows how Thailand's
economy is evolving to produce
more sophisticated goods and
services
"Thailand is movmg on from says
intellectual property attorney
Suebsiri Taweepon, who has
pursued dozens of cases at
Bangkokbased law firm Tilleke &
Gibbons. A decade ago, many of
the fakes on sale in Bangkok were
produced m local factories. Mr.
Suebsiri used to go out with the
police as they confronted street
vendors on raids of the city's
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most notorious markets for fake
goods. "I saw plenty of drama/' he
says. Today, Thai firms are
claiming intellectual property
breaches to protect their businesses.
They include a local television
station that claims to own the
copyright to whistles shaped like
lightning bolts. The whistles are a
popular symbol of antigovernment
street protests here and the TV
station, Blue Sky, has instructed its
security guards to grab any whistles
it reckons are fakes. Another firm
creating novel household furniture
and lighting, Propangandist, is taking legal action
against distributors of illegal
knockoffs of its most famous
products, including a lamp
resembling a boy urinating. A pair
of Thai supermodels, meanwhile,
attempted and failed to copyright
their catwalk struts. GMM
Grammy's moves to rein in the
country's musicians are creating
uproar, though, and Mr. Boonserm
and others are pushing back. They
argue that in the style of the Thai
country music they play, known as
Mor Lam, performers have been
copying and embellishing each
other's songs for generations, just as
old blues tunes in the U.S. evolved
over the course of years or even
decades. The rapid-fire music,
featuring almost rap-like lyrics over
a thumping, propulsive beat, traces
its origins to Thailand's northern
neighbor, Laos. During that
country's civil war, both sides
tapped Mor Lam performers to give
them an edge in the propaganda
war, with the winning Communist
side maintaining a roving troupe of
singers until well into the 1970s.
Later, the music was popularized by
mass migrations from Thailand's
Laos-influenced northeast to the
rest of the country. Today, Mor
Lam is thoroughly mainstream,
albeit with some contemporary
flourishes. Yinglee Surjumpol's hit
"Your Heart for My Number"
typifies the new breed of Mor Lam
performances. On one hand it
revolves around traditional Mor
Lam beats and coy lyrics such as "I
really want to tell you how cute you
are, but I'm still a lady so that
wouldn't be appropriate." But it also
has some modern flourishes,
including face-melting rock guitar
breaks. The fusion is
wildly popular, and the song last year
was adopted as the unofficial anthem
for the Thai women's volleyball team.
Kilt Thomas runs the music business
at GMM Grammy, which owns the
song, along with 40,000 tracks. He
says Ms. Yinglee's performance is
typical of the way the company is
livening up the industry. "We provide
something new, some atmosphere and
feeling," he
says, and reckons other performers
should do the same instead of
playing other people's songs. Mr.
Boonserm and scores of other
musicians including prominent
bandleader Kriangsak
Prichawutiwat have descended on
television studios in Bangkok to
demand their rights to extempo
rize and riff however they like. And
m tried-and-tested music biz fashion,
they are also organizing their own
Live Aid-style concerts to pressure
Thailand's government to soften the
country's copyright laws "We have to
make a living," Mr. Kriangsak says.
At one recent show here in
Phra Pradaeng, just south of
Bangkok, singers and dancers took
turns to perform or make speeches
while audience members danced
and cheered. Some performers used
the occasion to try out their own
material. Mowgli, a duo of rappers
performing with a Mor Lam back
beat, spat out some new rhymes.
"These days everything is owned. I
wanna sing a song but someone
owns it," they rapped. "So I'll play a
Mowgli song, a jungle boy song."
The backdrop i esembled one of the
Buddhist temple fairs that traveling
Mor Lam bands regularly play,
complete with children's slides,
cotton candy, and spicy fishball
stalls. Many of the audience were
migrant workers from Thailand's
northeast. An old man danced in
front of the stage in a ragged shirt
and bare feet while
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Patience Wheatcroft
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Thai duo Mowgli at a concert to popularize changes to copyright laws. 'I wanna smg a song but
volunteers rustled up some of the
someone owns it/ they rapped.
50,000 signatures they need for
Thailand's parliament to review the
country's copyright laws. "I think
the record labels should let people
sing whatever songs they like," said
one fan, 45year-old Damrong
Lapoh. "It's like free advertising."
Backstage, Sodsai Rungpothong, at
62 one of the grandees of the scene,
argued that point, too, saying that
traveling Mor Lam bands help
popularize GMM Grammy's songs.
"We are all Thai. Can't we just get
along?" he said. —Wiiawan
Watcharasakwet contributed to this
article.
Musicians have gone to
TV studios in Bangkok
to demand their rights to
extemporize and riff
however they like.
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Giovanni Danielli
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VEESIBLE FIRMA DIVERSI PACCHETTI DI SPONSORIZZAZIONE BARILLA, UNIPOL,
ENEL, FORD E POSTE ITALIANE PER IL NUOVO ANSA.IT
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NAVIGAZIONE ANCORA PIÙ INTUITIVA E NUOVA MODALITÀ DI FRUIZIONE RESPONSIVE RESTYLING
GRAFICO ED EDITORIALE DI ANSA.IT CON VEESIBLE Ansa it, agenzia di informazione m Italia con circa 130
milioni di page view e 12 milioni di unique browser (fonte Webtrekk mese, media ultimo trimestre mensili), si rifa il look
Da due settimane il sito è online con una veste nuova, restylmg grafico ed editoriale, che unisce innovazione e usabihtà, e
rinforza ulteriormente la partnership editoriale con Veesible, la concessionaria digital del gruppo Tiscali Gra zie
all'autorevolezza dei suoi contenuti, Ansa it ha saputo conquistare negli anni una platea altamente partecipativa e
fidehzzata, diventando una realtà di riferimento nelle pia nificazioni di digital advertising La strategia di restylmg è stata
condivisa proattivamente con lo staff di Veesible, da anni partner dell'editore per comunicare la qualità del suo prodotto
editoriale e massimizzare la visibilità dei progetti advertising Ansa it, da anni ormai rappresenta uno degli irrinunciabih
media pubbhcitari al servizio delle aziende che ricercano un target news di qualità II brillante riscontro da parte degli
sponsor dell'iniziativa di lancio fa prevedere un rinnovato appeal nei confronti della versione digital e mobile del sito
CONTINUA A PAC 30
(Segue dalla prima) Per il lancio del
nuovo Ansa.it, Veesi ble ha ideato
diversi pacchetti di sponsorizzazione
con 'obiettivo di offrire grande
visibilità ai brand che si associano a
un restylmg cosi importante I mam
sponsor che hanno sposato il
progetto nelle prime due setti
principali social network,
prevedendo anche l'inserimento di
finestre sul mondo Twitter e
Facebook all'interno delle notizie
stesse, e valorizzando l'attività di
social seeding oggi molto ricercata
dagli investitori del mercato digita
mane di messa online sono Barilla,
Unipol, Enel, Ford e Poste Italiane II
restylmg, online da pochissimi
giorni, fecalizza l'attenzione sulla
riorganizzazione della grafica e dei
contenuti, strutturati m macro aree,
ognuna con un focus specifico sulla
notizia 'm primo piano' Questa
semplificazione estremamente userfriendly ha reso la navigazione del
sito ancora più intuitiva, e la nuova
modalità di fruizione responsive
offre al pubblico un'esperienza
completa e innovativa tra i siti di
informazione II sito si presenta con
un taglio maggiormente socialoriented
e offre opportunità di condivisione
dei contenuti sui
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Vittorio Parazzoli
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Stampa Alberto Peruzzo Editore torna in edicola con
Like, il mensile dedicato al mondo dei social network
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Tiratura di 60.000 copie, raccolta gestita internamente
Alberto Peruzzo Editore, sto nca casa
editrice di Milano, operativa negli
ultimi anni nel settore dell'editoria di
libri illu strati di grande formato, torna
nel le edicole italiane con Like, il nuo
vo magazine interamente dedicato al
mondo dei social media con indi
cazioni su come utilizzare i nuovi ca
nah in modo profittevole II mensile e
nelle edicole da ieri, con una tiratu ra
di 60000 copie e un costo di 3,90 euro
La raccolta e gestita interna mente,
mentre il progetto, da mag gio, si
arricchirà anche della versione digitale
A dieci anni esatti dalla nasci ta di
Facebook, il social network che ha
rivoluzionato il modo di comun care
di oltre un miliardo di persone in tutto
il mondo, di cui 27 milioni solo n
Italia, Like e la rivista che prende il
nome proprio dall'opportunità offer ta
su Facebook di apprezzare status,
immagini e video postati dagli uten ti
con il celebre tasto "mi piace" Diret to
da Alessandro Peruzzo, il giornale e la
guida più completa e aggiorna ta per
vivere al meglio l'universo so cial e
scoprire ogni mese non solo contenuti
più interessanti, ma anche tutti i più
recenti strumenti, applica zioni e
trucchi utili a migliorarne Tap
proccioe l'utilizzo da ogni dispositivo,
smartphone,tabletoPC Like e la rivi
ne della scorsa settimana di Oculus
VR, azienda californiana leader nella
tecnologia della realta virtuale E an
cora notizie sulla vita "social"di perso
naggi famosi, curiosità dal web e pra
tici suggerimenti "II mondo dei social
network e in continua evoluzione e
riteniamo indispensabile offrire ai let
ton un mezzo alternativo al digita le,
per tenersi informati e aggiornati su
cio che accade in Internet," spie ga
Alessandro Peruzzo, direttore re
sponsabile di Like "Un italiano su due
e sui social, ma non tutti ne conosco
no il funzionamento, i rischi, le poten
zialita Con la nuova rivista ogni mese
garantiremo le notizie più rilevanti e
migliori suggerimenti per approccia
Alessandro Peruzzo
sta per tutti, con rubriche dedicate a
principianti sui primi passi per impa
rare a navigare nei social, compren
dere le impostazioni di base e iniziare
ad arricchire i propn account Per i più
esperti, pagine dedicate alle nuove
tecnologie e soluzioni, alle più recen ti
applicazioni disponibili nel mondo
della fotografia, dei giochi, della mu
sica, con approfondimenti dedicati ai
social più gettonati, tra i quali Face
book, Twitter, Instagram, YouTube e
Google+ Non mancheranno cons gli
utili sui temi relativi alla sicurezza e
alla privacy digitali e al corretto utiliz
zo per evitare spiacevoli episodi noti
legati al cyber bulhsmo tra i più gio
vani Ci sarà una rubrica dedicata alle
acquisizioni effettuate da Facebook,
partendo da Instagram nel 2012, alla
recente operazione del valore di 16
miliardi di dollari per l'investimento in
WhatsApp, per arrivare all'acquisizio
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Daniele Bologna
4.000
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CityNews: lìnformazione I locale
che non p ha più limiti LA
SOCIETÀ, FONDATA NEL 2009,
PUÒ CONTARE SU U N I
BACINO DI UTENZA DI 36 DI
CITI/
Network Citynews, l'informazione locale online che non ha più limiti _ di DAVIDE SECHI
Nata nel 2009, la società può oggi contare su un bacino di utenza di 36 mln di cittadini ed è
ormai stabilmente nella top five dei quotidiani in rete ca il 42% A cinque anni dal la nascita
possiamo contare su u n baci no di utenza di 36 milioni di cittadini, il che ci posiziona nella top
five dei quotidiani online Co pnamo a tutt'oggi 39 province e forniamo 800 news al giorno» IN
CHE MODO VIENE MAGGIORMENTE FRUITO IL VOSTRO SERVIZIO «La nostra
utenza e per il 48% dedita al desktop, per il 40% ci legge tramite smar Iphone, mentre il 12%
ci visita mediante tablet, il che equivale, rispettivamente a 13,2 milioni di utenti, a 11 mln e a
3,2 mln La particolari che ci distingue da la concorrenza sta nell'offerta gratuita della funzione
mobile» SI PARLA DI CITIZEN JOUNALISM: COME POSSIAMO DEFINIRLO «Anche in
questo caso i numeri ci vengono in aiuto mensilmente possiamo contare su circa 15000 news,
foto, video e articoli che provengono dai lettori che da consumatori/fruitori si trasformano in
produttore di notizie Un rappor to stretto che si avverte anche a livello social su Facebook
vantiamo 1 522000 fan complessivi per tutte le edizioni, il che, tra l'altro, favorisce non poco
le poh tichedi social marketing» PER QUEL CHE CONCERNE LA RACCOLTA «La
nazionale e curata da Fox, facente capo alla NewsCorp, e raccoglie circa il 40% del nostro
totale II resto lo fa la locale L'obiettivo e fare crescere ancora di più quest'ultima,con un
rapporto 70% a 30%» SUL FRONTE DELLE EDIZIONI «Siamo partiti nel 2009 e nel breve
volgere di un biennio siamo arrivati a 37 edizio ni Poi c'è stato uno stop Quando siamo
ripartiti, abbiamo avviato un programma di partnership, ovvero apertura di edizioni legate a
determinati partner Quest'an no e stato inaugurato il Lecco Today, poi il Brindisi Report, una
terza e alle porte Nel corso dell'anno speriamo di aggiungere un ulteriore blocco di tre» Grandi
temi certo, globalizzazione imperante ovvio, il giardino del vicino e sem pre più verde e fuori
dal nostro solito circondano chissà mai cosa può accadere Si, ma chi si occupa
dell'informazione locale7 Magari proprio gli stessi cittadini Possibile7 Certo, soprattutto se ben
motivati da Citynews, il primo vero network di informazione locale online, sorto nel 2009 e
oggi protagonista un po'ovun que in Italia con ben 39 edizioni, le ultime due freschissime
Lecco Today e Brm disi Report Una realta che ci siamo fatti raccontare da Fernando Diana,
insieme a Luca Lani, founder e ceo del progetto I NUMERI, NON SARANNO POETICI MA
SOLITAMENTE NON MENTONO: COSA RACCONTANO DI CITYNEWS AL
PRINCIPIO DEL 2014 «Ci dicono che le page view sono mensilmente 64 milioni, mentre
27400000 sono le visite al mesee 14650000 sonogli utenti unici La penetrazione e di cir
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Pierluigi Magnaschi
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FRANCIA Libération
ricapitalizza con 4 mln DI
ALESSIO OPINI Liberation, il
quotidiano della sinistra
francese fondato nel 1973, oggi
controllato principalmente da
Edouard de Rothschild e Bruno
Ledoux (presidente del
consiglio di sorveglianza),
continua a versare in grave crisi
economica, praticamente senza
più fondi per andare in edicola.
Giovedì scorso, come ricorda
Le Monde, Libération ha
annunciato con un comunicato
di voler aumentare il capitale «a
circa 18 milioni di euro,
almeno». Di questi, «4 milioni
saranno versati a breve, cosa
che avrebbe per conseguenza di
diluire totalmente l'azionariato
attuale». Una decisione
approvata all'unanimità dal
consiglio di sorveglianza, che
ha annunciato un piano di
sviluppo incentrato sul
quotidiano, ma che cercherà di
diversificare le fonti di ricavo in
senso digitale, video, forum e di
uno spazio culturale nella sede
del giornale. ———
©Riproduzione riservata——H
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Lunedì
31/03/2014
1
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Maria Pia Rossignaud
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01/04/2014
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Luca Landò
29.397
fosse un bene La
provocazione: guardiamo
le cose per come sorto,
non per come dovrebbero
contemporanea sia nelle cose e che la pubblicità
ne costituisca la discorsività pubblica, ebbene, è
la tesi sostenuta e argomentata da Emanuele
Coccia con grande chiarezza e capacità di
persuasione. Il libro che il giovane filosofo ha
appena pubblicato dal Mulino espone la sua tesi
già dal titolo, II bene nelle cose, precisando nel
sottotitolo, affinchè chi abbia strabuzzato gli
occhi si rassicuri di aver ben inteso, «La
pubblicità come discorso morale». Si tratta di
una presa di posizione controcorrente, una sfida
LUCA SEBASTIANI
SE Cl SI SOFFERMA UN ATTIMO A PENSARCI, al senso comune piuttosto diffu
La riflessione In un saggio edito
dal Mulino il filosofo Emanuele
Coccia sfida il senso comune che
considera il consumismo come la
causa prima della corruzione del
mondo morale
IN EFFETTI QUANDO SI PARLA DI MERCI SI
UTILIZZA VOLENTIERI UN VOCABOLARIO
D'ORDINE MORALE. DEGLI OGGETTI DICI
AMO CHE SONO BENI E NE PARLIAMO
SPESSO IN TERMINI DI VALORE. ECCO, BENE
E VALORE, SOHO senza dubbio due categorie che
strutturano l'etica, qualsiasi etica, dalla più elaborata
filosoficamente a quella più prosaica, popolare,
vernacolare. Ciò detto, allora ci si potrebbe chiedere
se ci sia una morale della mercé. Se forse dopo la
morte di dio e delle patrie, non siano proprio gli
oggetti che compriamo, consumiamo e desideriamo a
configurare l'orizzonte morale della nostra
quotidianità, magari surrettiziamente, magari senza
che ce ne fossimo mai accorti. È mai possibile Per
quanto incongruo ci possa apparire l'accostamento di
un maglione di moda, di un paio di scarpe o di un
nuovissimo smart phone con tutto ciò che concerne il
Bene e quanto di più Alto qualifichi l'umanità, che la
moralità
PUBBLICITA'
so che considera il consumismo come la causa
prima della corruzione del mondo morale e la
pubblicità come un subdolo strumento incantatorio
che illude le anime semplici spingendole nel girone
infernale del consumo che ingrassa il capitale. Il
discorso di Coccia però non è affatto indulgente
sulle logiche del capitalismo, le sue storture e i
bassi istinti che tende a liberare, ma invita ad una
sospensione del pregiudizio per guardare con
realismo e occhio antropologico alla fonte attuale
della morale, perché altrimenti si rischia di
scambiare l'etica con la satira, come ha scritto
Spinoza, cioè di costruire una morale a partire da
come si vorrebbe che l'uomo fosse piuttosto da
come in effetti è. E com'è l'uomo contemporaneo?
Al di là di ogni apriori, è difficilmente contestabile
che la società contemporanea si qualifichi rispetto
al passato per la pletorica presenza nelle nostre vite
di merci, di oggetti che non sono semplici
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Luca Landò
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appendici o ornamenti parassitari, ma parte in- imperitura eternità dell'Etica, ma già criticare la li BENE NELLE
mercé per la corruzione che diffonde è una
tegrante e strutturante della vita collettiva e del
COSE
conferma di come gli oggetti scambiati e
suo luogo proprio, la città. I muri che ci
circondano rigurgitano di questi oggetti che le
consumati abbiano attinenza con il discorso
pubblicità rendono parlanti. E non a caso. Da
morale. Se poi i moralisti scendessero
sempre, ci dice Coccia con intuizione genealogica, dall'iperuranio e si aggirassero con lo sguardo
il muro è gesto politico che separa e organizza il
dell'antropologo tra i cittadini senza più patria,
suo spazio proprio, ma anche schermo su cui si
né dei in cielo e in terra, forse comincerebbero a
proietta l'immagine con cui la comunità politica si capire come ogni epoca si arrangi a fare con
rappresenta, si pensa e sogna. Forse sin dai tempi
quello che ha sotto mano, anche se è poco.
delle grotte paleolitiche in cui l'uomo appariva a sé
attraverso le pitture rupestri. L'epigrafia dimostra
per esempio come nell'antichità i muri fossero il
luogo privilegiato del discorso pubblico: vi si
celebrava lo Stato, gli dei e gli eroi, i morti. Come
nei muri delle chiese si celebreranno i santi o la
passione di Cristo. Anche oggi i muri e le loro
versioni moderne (gli schermi) sono il luogo
dell'ethos, della concreta e desublimizzata morale
contemporanea. E ci parlano di felicità e di bene
parlando di oggetti e di merci. In fondo, che
differenza c'è
TOMATO II primo:
la Pop Art, nello
specifico Andy
Warhol, ha
trasformato la mercé
in arte II primo: la
Pop Art, nello
specifico Andy
Warhol, ha
trasformato la mercé
in arte
tra la promessa illusoria di felicità contenuta
nella celebrazione di un mondo ultraterreno o in
quella della famiglia del Mulino Bianco?
Entrambe sono forse illusorie, ma ci mettono
sotto agli occhi un'evidenza: che in una società
completamente secolarizzata in cui non è più la
divinità trascendente a regolare eticamente
l'ordine mondano distinguendo il bene dal male,
e i gradi di perfettibilità, è l'etica pubblicitaria,
vernacolare e folklorica quanto si vuole, a
benedire la bontà delle cose e il loro valore
relativo. Si può forse non essere d'accordo, ma
non si può non prender atto della dimensione del
fenomeno e della discontinuità capitale che
segna: dal rapporto tra gli uomini e la sfera
L'epigono: l'artista popstar Jeff Koons ha una passione per
divina, o da quello terreno degli uomini tra loro, gli oggetti fatti in serie
la pubblicità sposta il luogo dell'etica nella
relazione tra gli uomini e le cose. E non si tratta
di faccenda di poco conto, trascurabile. Amare
le cose in sé è sempre stato - ed è ancora oggi
nei discorsi di mauvaise fot- considerato un
tabù, segno o di primitivismo o di perversione
(feticismo). Già Agostino, ricorda Coccia, aveva
individuato due tipi possibili di relazione con le
cose: per goderne in sé o per usarle. Ovviamente
la prima possibilità, idolatrica, è stata rimossa e
la cosa rimasta un mezzo per raggiungere altri
fini, soddisfare la fame o raggiungere la felicità
ultraterrena, ad esempio. Nella riflessione sul
suo rapporto con gli oggetti, l'Occidente ha
variamente declinato l'assunto platonico che il
bene è al di là di tutte le cose. Ma nel sistema
contemporaneo degli oggetti, il rimosso è
tornato nell'opera d'arte a destabilizzare la
separazione tra uso e godimento. Se ci si pensa
un attimo, in effetti, se il feticismo delle merci
continua ad essere considerato una perversione,
amare un'opera d'arte è invece reputato segno di
distinzione morale e virtù sociale. Così, allo
stesso modo, la pubblicità non promette più il
soddisfacimento di bisogni attraverso il
consumo delle merci, anzi, l'uso è nettamente in
secondo piano rispetto al valore estetico e
morale degli oggetti pubblicizzati. Nel discorso
pubblicitario la felicità e il bene non si
realizzano più attraverso l'uso delle cose, ma la
felicità delle cose può realizzarsi attraverso
l'uomo. Potrà sembrare paradossale mettere
insieme l'effimera caducità della mercé e l'
PUBBLICITA'
IL BENE
NELLE COSE
La pubblicità
Emanuele
Coccia pagine
144 euro 12,00 II
Mulino
Emanuele
Coccia pagine
144 euro 12,00 II
Mulino
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01/04/2014
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Antonio Padellaro
49.054
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I politici calabresi
e la stampa: sputi,
minacce di rovina
e rotative ferme
ILCONSIGLIERE
REGIONALE
MACCARI È
INDAGATO PER UN
CONCORSO
SOSPETTO: "QUEL
GIORNALISTA
DOVRÀ VENDERSI
UN ORGANO"
frase "II posto è mio e lo devo
vincere". Per la Procura quel
concorso è stato truccato.
Naccari e la moglie sono
accusati di falso e di avere
pilotato la scelta dei membri
della commissione d'esame. Il
pm Mauro Tenaglia ha notificato
l'avviso di conclusione
indagini e presto chiederà il
processo. Le notizie apparse sul
giornale "II Quotidiano della
Calabria" hanno infastidito il
renziano che all'epoca, nel 2009,
era assessore della giunta Loiero.
Le frasi di Naccari sono pesanti
di Lucio Musolino ____Reggio nei confronti del giornalista
Calabria Quel giornalista "si
Michele Inserra: "Non me ne
venderà gli organi. Saprà
fotte se ci stanno sentendo - dice
perché si venderà un piede, hai il politico -, attivati per capire,
capito? Lui sa perché si
perché parliamoci chiaro, se
venderà la casa, ammesso che hanno consegnato il loro
patrimonio a Michele Inserra va
ce l'abbia. E e anche il
bene, l'importante è che lo
direttore". È il giugno 2012
quando il con sigliere regionale sappiano... vuoi dire che
Scopelliti gliene da il doppio, va
del Partito democratico
bene. .. perché quando loro
Demetrio Naccari Carlizzi,
dicono, cioè, quello continua a
renziano della prima ora e
pubblicare la cosa "il posto è
papabile candidato a
mio"...dove già erano stati
governatore della Calabria,
pubblicati i risultati delle prime
commenta al telefono la
prove, è ignobile... Si venderà gli
pubblicazione di alcuni articoli
del "Quotidiano" sull'inchiesta
che lo vede indagato insieme
alla moglie circa un concorso
per il posto di dirigente medico
nel reparto di dermatologia
degli ospedali "Riuniti". La
moglie, Valeria Falcomatà,
figlia dell'ex sindaco Italo, quel
concorso l'ha vinto nel 2009.
L'ALTRA ASPIRANTE, l'ex
dirigente facente funzioni
Maria Carmela Arcidiaco,
aveva denunciato in Procura il
politico e la moglie
consegnando ai magistrati
anche le registrazioni di alcune
conversazioni in cui la stessa
Falcomatà, commentando la
prima prova del concorso e la
pubblicazione dei risultati
parziali, avrebbe pronunciato la
ORGANISMI DI SETTORE
organi, si venderà... si venderà
È questo il clima che si respira
in Calabria ogni qualvolta i
giornali scrivono di inchieste
che riguardano i politici. Non è
un caso che il governatore
Scopelliti abbia più volte
definito "cialtroni" i giornalisti
e che hanno puntualmente
scritto del suo pranzo con il
boss della 'ndrangheta Cosimo
Alvaro, dei suoi incontri con il
boss Paolo Martino e dei buchi
in bilancio lasciati al Comune
di Reggio. O che il senatore
Tonino Gentile si sia dimesso
da sottosegretario dopo la
polemica con "l'Ora della
Calabria" le cui rotative si sono
inceppate proprio la notte in
cui andava in stampa la notizia
sull'inchiesta
a carico del figlio, Andrea
Gentile, indagato per le
consulenze d'oro all'Asp di
Cosenza. Non è da meno il
centrosinistra. Pensava di
essere un lama, infatti, il
capogruppo del Pd in Consiglio
Regionale Sandro Principe
quando, pochi mesi fa, ha
ritenuto di manifestare il suo
disappunto sugli articoli scritti
dal giornalista del "Corriere
della Calabria" Antonio
Ricchio sputandogli in faccia
poco prima di una conferenza
stampa. NEL CLAMORE,
Naccari fa un passo indietro:
"Ammetto di avere usato
un'espressione infelice in un
momento di esasperazione. Mi
sono sfogato con un amico
descrivendo l'amarezza di
essere bersaglio da mesi di
oltre 50 articoli di stampa
frutto di una campagna
orchestrata dai miei awersari
politici per farmi pagare la
colpa di aver denunciato
Scopelliti per il buco di 400
milioni di euro al to a 6 anni.
Sono mortificato del fatto che,
persino in uno sfogo privato,
possa avere utilizzato
un'espressione infelice ma,
come tutti sanno, il piede non è
un organo, e da vittima di una
vera e propria violenza non
posso diventare un bersaglio
perché Per il vicesegretario
dell'Fnsi Carlo Parisi resta
comunque L'ennesima ai danni
di un giornalista calabrese.
II consigliere Pd della Regione
Calabria, Demetrio Naccari,
con Matteo Renzi Facebook
BELLA COMPAGNIA
II governatore Scopelliti
ama definire i media
"cialtroni" mentre il
capogruppo Pd al
consiglio regionale ha
insozzato un cronista
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Estratto da pag.
Martedì
01/04/2014
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IDEIENTORI DEL 'TOTERE"non
hanno recepito ü duro monito del Cdr
L'appello severo, duro, rigoroso del Comitato di
redazione de "L'Ora della Calabria" per non fare
morire questo giornale sembrerebbe, dalle prime
reazioni, che ancora non sia stato pienamente
recepito per agire conscguentemente e cercare di
superare le grandi difficoltà .alcune anche
impreviste, abbattetesi sul giornale. Ci si aspettava
che, in primo luogo, i detentori del potere
politico.economico, culturale, assumessero, nella
loro autonomia, possibili impegni per garantire
continuità alla pubblicazione de "L'ora della
Calabria". Forse non si è ancora compreso che il
caso de "L'Ora della Calabria" non pone
semplicemente e solo l'esistenza o meno di un
quotidiano, ma questioni fondamentali riguardanti
la libertà di stampa e che essa comporta per adotta
re iniziative tendenti a salvaguardare questo bene
da considerare patrimonio di tutta la società. E poi
- ma non secondariamente - difendere i diritti
fondamentali dei giornalisti e dei lavoratori
dell'azienda che devono essere riconosciuti e
salvaguardati e che ingiustamente corrono il
rischio di essere colpiti dalle tristi vicende
attraversate Si badi, nel nostro Paese e soprattutto
in alcuni tenitori, c'è l'urgenza anche per la
presenza di forze eversive, criminali, corruttive e
per il marcio esistente in alcuni Palazzi
istituzionali, di dibattiti approfonditi, analisi,
inchieste per dare il proprio apporto e poter far
luce anche sulle tante vicende e drammi che chi
esercita una sorta di dominio tenta di nascondere,
occultare, manipolare, depistare.
Il lettore, e noi tra questi, ha bisogno di conoscere
anche posizioni e comportamenti diversificati e
questo può esserci se si afferma la pluralità dei
mezzi di informazione e ciò si ripercuoterebbe
positivamente sulla società e sulla stampa, senza
penalizzare nel suo complesso nessuno, anzi.
Perciò troviamo molto incoraggianti le due notizie
apparse nei giorni scorsi nella pagina tematica de
L'Ora della Calabria": la prima data dal direttore
Luciano Regolo sull'assicurazione del liquidatore
del gruppo, emersa nella conversazione avuta con
lui, che "non prevede una chiusura immediata
della testata"; la seconda sulla convocazione
dell'assemblea dei giornalisti de L'Ora con il
segretario regionale della FNSI Carlo Parisi,
esponente sindacale sensibile e tenace nella difesa
della dignità e diritti dei giornalisti e dipendenti
impegnati nel giornale. Non bisogna demordere,
ma andare avanti sferzando quanti rimangono
silenti Demetrio Costaiitiiio presidente CIDS
(Comitato Interprovinciale per il diritto alla
sicurezza)
ORGANISMI DI SETTORE
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