estratto da
LE BASI DI ACER CONCETTI DI ARBORICOLTURA
ACER
© Il Verde edItorIale
MIlano
La valutazione della stabilità
degli alberi (2 parte)
a
Carie
t
R
Carie
R
R
t
t
Rappresentazione di come calcolare il t/R a seconda della localizzazione della carie (fonte: Mattheck, 1999).
L’indagine strumentale viene
eseguita qualora sulle alberate siano rilevati tramite l’analisi visiva difetti o anomalie in
punti critici o di entità tale da
rendere necessaria la descrizione a livello quantitativo di
tale difetto o lesione. Le analisi strumentali vengono effettuate in numero sufficiente per ottenere una diagnosi
esauriente e documentata,
perseguendo il criterio del
minimo danno per l’albero.
I primi strumenti utilizzati per
un’analisi quantitativa della
degradazione del legno si
basavano sulla velocità di
propagazione di un’onda
sonora attraverso il legno
stesso (per es. martello a
impulsi) o su carotaggi (per
es. succhiello di Pressler e
frattometro) (11). Oggi, il metodo maggiormente utilizzato è
l’analisi dendrodensimetrica
tramite resistografo. Questo
risulta molto efficace nella
87 • ACER 5/2012
Si conclude con l’approfondimento sull’analisi
strumentale la trattazione iniziata su ACER 4/2012
relativa ai concetti principali del Vta e dell’analisi
visiva. Completa il tutto una disamina sul rapporto
t/R e sulla sua recente importante rivisitazione
determinazione della densità
del legno, dello spessore del
legno residuo sano in prossimità di carie o di quello in
degradazione, permette di
valutare la presenza e la
tenacità di barriere di
compartimentazione e, spesso, consente di individuare
cavità occulte e di analizzare
la crescita degli anelli annuali (12). Tuttavia, poiché la misura è effettuata su una porzione di legno ridotta e poiché
la forma e la localizzazione
reali delle carie spesso differiscono da quelle idealizzate,
è possibile che le analisi
dendrodensimetriche, se non
effettuate da personale
esperto (in grado di individuare con precisione in che
punti del fusto praticare le
analisi strumentali), produca-
no output non sempre accurati (9; 1; 11). La tomografia sonica è un ulteriore metodo di
indagine in grado, utilizzando
le onde sonore, di generare
una rappresentazione dettagliata dello stato del legno in
una sezione trasversale del
fusto selezionata. Analogamente a quanto detto per il
Resistograph, le sezioni da
analizzare vanno selezionate
con grande attenzione in
base all’accurata analisi dei
sintomi esterni. Dopo aver
individuato la sezione di interesse e averla caratterizzata
(forma, dimensioni, geometria), l’operatore determina il
numero e la posizione dei
trasmettitori /ricevitori da
applicare sulla pianta. Il principio della tomografia sonica
è sfruttare la diversa velocità
di propagazione del suono
nell’aria, nel legno sano e in
quello degradato (11; 10). Usando questo principio, i tomografi generano mappe della
velocità di trasmissione del
suono attraverso la sezione
di fusto selezionata. Poiché
la velocità del suono è
massima nel legno intatto
(tabella 1) e diminuisce in
seguito a degradazione
dello stesso, carie o altre fratture e spaccature, da tali
mappe è possibile ricavare
una rappresentazione dello
stato del legno e identificare la presenza di eventuali
difetti. Questo metodo, tuttavia, non permette di distinguere il tipo di difetto, né di
valutare la presenza delle
barriere di compartimentazione (11; 10).
Il rapporto t/R
Scopo principale dell’analisi
VTA in Italia è determinare la
propensione al cedimento di
un soggetto arboreo e
▼
Il Vta: analisi
strumentale
Sezione di fusto e, sovrapposto, il profilo dendrodensimetrico ottenuto mediante analisi
strumentale con Resistograph (foto Ferrini, profilo Demetra su platano).
▼
classificarlo univocamente
in una delle classi di propensione al cedimento. Secondo
Mattheck e Breloer (1994) (5, 6),
il rischio di cedimento è minimo in piante con chioma
piena e intatta, il cui rapporto
tra spessore della parete
residua (t) e raggio del fusto
(R) è superiore a 0,3. t/R
deve venire determinato, a
seconda della localizzazione
(centrale o asimmetrica) della
cavità. Valori di t/R inferiori
possono essere tollerati quando, a parità di diametro, la
chioma è molto ridotta (per
esempio da potature, senescenza) (7). Questo criterio ha
tre grandi vantaggi, che ne
hanno determinato la grande
diffusione in arboricoltura(1): 1)
è molto semplice dal punto di
vista matematico, quindi facilmente applicabile, in prima
approssimazione, anche in
campo; 2) è supportato da un
vasto campione di indagine,
composto da oltre 1200 alberi; 3) è, secondo gli autori, indipendente dalle dimensioni del
fusto e dalle caratteristiche
(per es. densità) del legno,
quindi è applicabile a qualsiasi specie, di qualsiasi dimensione (5). Tuttavia, l’uso indiscriminato di questo approccio
semplificato può avere conse-
guenze drastiche: di oltre
5mila alberi analizzati, a dimora in parchi e lungo i margini
stradali, il 45% aveva un t/R
inferiore a 0,3 (3) e, nonostante
ciò, risultavano stabili (2). Lo
stesso Mattheck ha recentemente rivisitato il concetto del
t/R, trasformandolo da una
soglia statica, indice irreversibile di stabilità o di pericolo, a
un concetto probabilistico
secondo cui, al diminuire del
t/R, aumenta la propensione
al cedimento (8). In altre parole, non esiste alcun singolo
valore di t/R in grado di predire con sicurezza schianti e
rotture ma, al diminuire di t/R,
aumenta la probabilità di
cedimento (per es. 33% di
probabilità di cedimento a t/R
= 0,25; 60% a t/R = 0,20) (8).
La probabilità di cedimento
quindi, oltre che dallo spessore della parete residua, è
influenzata dalle proprietà
meccaniche del legno, diversa nelle diverse specie e dal
carico del vento, determinato dalla sua velocità, dalla
forma e dalla geometria della
chioma (9; 4; 1). Per accurate
analisi della stabilità e per
evitare l’abbattimento di alberi non pericolosi, è necessario
riconsiderare il t/R alla luce
di alcune considerazioni (1):
• non può essere più considerato un indice assoluto di
pericolosità, ma va valutato
in relazione alle caratteristiche ambientali e della pianta (per es. densità del legno);
• se sottoposte a pari carico
del vento, piante con t/R
inferiore cederanno prima;
• a parità di t/R, cederà prima
la pianta sottoposta a
maggiore carico del vento;
• a parità di t/R, piante
decurrenti sono più stabili
di piante excurrenti a causa
della dissipazione della
energia effettuata dalle
branche laterali;
• la determinazione del t/R,
associata alla stima di altri
fattori che contribuiscono a
determinare il cedimento
(specie, carico del vento,
forma, dimensioni e altezza
della chioma), permette di
valutare le caratteristiche
biomeccaniche della pianta
e la sua pericolosità.
Il giudizio espresso al termine
dell’indagine si limita alla valutazione delle caratteristiche
bio-meccaniche dell’albero;
tuttavia in taluni casi ad affiancare il giudizio e l’attribuzione
della classe possono essere
esposte considerazioni e
valutazioni circa le specifiche
situazioni ambientali e di sito,
o motivazioni di carattere
storico, oltre a specifiche note
tecniche da seguire, volte alla
riduzione del rischio e al ripristino nel medio termine di una
situazione di equilibrio, evitando ove possibile l’abbattimento del soggetto previa messa
in sicurezza dello stesso attraverso operazioni di potatura.
Le indagini Vta hanno validità
limitata al momento in cui
vengono svolte, costituendo
TABELLA 1 - VELOCITÀ DI PROPAGAZIONE DEL
SUONO IN LEGNO DI ALCUNE SPECIE ARBOREE
Specie
Acero
Betulla
Faggio
Frassino
Ippocastano
Pioppo nero
Pioppo bianco
Platano
Quercia
Tiglio
Salice
Velocità (m/s; range di variazione
in funzione del raggio del fusto)
1006-1426
967-1150
1206-1412
1162-1379
873-1146
869-1057
821-1108
950-1033
1382-1610
940-1183
912-1333
Fonte: Guzzi D., 2009. Gestione della sicurezza dell’albero. In convegno:
“Alberi in città: problemi gestionali”, San Piero a Grado (PI), 19/05/2009.
ACER 5/2012 • 88
LE BASI DI ACER
una descrizione della situazione bio-meccanica esistente al momento dell’indagine.
Alessio Fini
Dipsa, Università di Firenze
Alessandro Moscara
dottore in scienze
e tecnologie agrarie
Bibliografia
1) Bond J., 2006. Foundations
of tree risk analysis: use of t/R
ratio to evaluate trunk failure
potential. Arborist News,
15(5):31-34.
2) Brudi E., van Wassenaer P.,
2002. Trees and statics:
nondestructive failure analysis. In: Smiley T., Coder K.
(Ed.), “Tree structure and
mechanics
conference
proceedings: how trees stand
up and fall down”. International Society of Arboriculture,
Champain, IL.
3) Detter A., Brudi E., Bischoff
F., 2005. Statics integrated
methods: results from pulling
tests in past decades.
www.tree-consult.org/images/
pdf/eng/barcelona_2005.pdf
4) Kane B., Ryan III D.,
Bloniarz D.V., 2001. Comparing formulas used to assess
strength loss due to decay in
trees. Journal of Arboriculture, 30(6):347-356.
5) Mattheck C., Breloer H.,
1994. The body language of
trees: a handbook for failure
analysis. Research for amenity trees 4, HMSO, Londra.
6) Mattheck C., Breloer H.,
1998. La stabilità degli alberi.
Fenomeni meccanici e implicazioni legali dei cedimenti
degli alberi. Il Verde Editoriale, Milano.
7) Mattheck C., 1999. Stupsi
explains the tree - a hedgehog teaches the body
language of trees (3a ed).
Forschungszentrum Karlshruhe Gmbh, Karlsruhe,
Germania.
89 • ACER 5/2012
8) Mattheck C., Bethge K.,
Tesari I., 2006. Shear effect on
failure of hollow trees. Trees structure and Function,
20(3):329-333.
9) Niklas K., 2002. Wind, size,
and tree safety. In: Smiley T.,
Coder K. (Ed.), “Tree structure and mechanics conference
proceedings: how trees stand
up and fall down”. International Society of Arboriculture,
Champain, IL.
10) Reinartz H, Schlag M.,
1997. Integrierte baumkontrolle. Tagungsband zu den
Westdeutschen Baumplegetagen, Koln.
11) Smiley T., Matheny N.,
Lilly S., 2012. Tree risk assessment: levels of assessment.
Arborist News, 21(2):12-20.
12) van Wassenaer P., Richardson M., 2009. A review of
tree risk assessment using
minimally invasive technologies and two case studies.
Arboricultural Journal, 32:275292.
13) Winistorfer P.M., Xli W.,
Wimmer R., 1995. Application
of drill resi stance technique
for density profile measurement in wood composite
panels. Forest Products Journal, 45:50-53.
Classi di propensione al cedimento
el 2009 sono state approvate su proposta del Gruppo di lavoro sulla stabilità degli alberi della società italiana di arboricoltura (sia) le nuove classi di propensione al cedimento degli alberi che sostituiscono la vecchia classificazione, sempre
messa a punto dalla sIa e denominata Failure risk classification (Frc).
Classe A: trascurabile
Gli alberi appartenenti a questa classe, al
momento dell’indagine, non manifestano segni, sintomi o difetti significativi, riscontrabili
con il controllo visivo, tali da far ritenere che
il fattore di sicurezza naturale dell’albero si
sia ridotto. Per questi soggetti è opportuno
un controllo visivo periodico, con cadenza
stabilita dal tecnico incaricato, comunque non
superiore a cinque anni.
Classe B: bassa
Gli alberi appartenenti a questa classe, al
momento dell’indagine, manifestano segni,
sintomi o difetti lievi, riscontrabili con il controllo visivo e a giudizio del tecnico con indagini strumentali, tali da far ritenere che il fattore di sicurezza naturale dell’albero non si
sia sensibilmente ridotto. Per questi soggetti è opportuno un controllo visivo periodico,
con cadenza stabilita dal tecnico incaricato,
comunque non superiore a tre anni. l’eventuale approfondimento diagnostico di tipo
strumentale e la sua periodicità sono a discrezione del tecnico.
Classe C: moderata
Gli alberi appartenenti a questa classe, al
momento dell’indagine, manifestano segni,
sintomi o difetti significativi, riscontrabili con
il controllo visivo e di norma con indagini strumentali (è ammessa una valutazione analitica documentata). le anomalie riscontrate
sono tali da far ritenere che il fattore di sicurezza naturale dell’albero si sia sensibilmente ridotto. l’eventuale approfondimento diagnostico di tipo strumentale e la sua periodicità sono a discrezione del tecnico. Que-
N
sta avrà comunque una cadenza temporale non superiore a due anni. Per questi soggetti il tecnico incaricato può progettare un
insieme di interventi colturali finalizzati alla
riduzione del livello di pericolosità e, se realizzati, potrà modificare la classe di pericolosità dell’albero.
Classe C-D:elevata
Gli alberi appartenenti a questa classe, al
momento dell’indagine, manifestano segni,
sintomi o difetti gravi, riscontrabili con il controllo visivo e di norma con indagini strumentali (è ammessa una valutazione analitica documentata). le anomalie riscontrate sono tali da far ritenere che il fattore di sicurezza naturale dell’albero si sia drasticamente ridotto. Per questi soggetti il tecnico incaricato deve assolutamente indicare dettagliatamente
un insieme di interventi colturali. tali interventi devono essere finalizzati alla riduzione
del livello di pericolosità e devono essere
compatibili con le buone pratiche arboricolturali. Qualora realizzati, il tecnico valuterà la
possibilità di modificare la classe di pericolosità dell’albero. nell’impossibilità di effettuare i suddetti interventi l’albero è da collocare tra i soggetti di classe d.
Classe D: estrema
Gli alberi appartenenti a questa classe, al
momento dell’indagine, manifestano segni,
sintomi o difetti gravi, riscontrabili con il controllo visivo e di norma con indagini strumentali (è ammessa la valutazione analitica documentata). le anomalie riscontrate
sono tali da far ritenere che il fattore di sicurezza naturale dell’albero si sia ormai,
quindi, esaurito. Per questi soggetti, le cui
prospettive future sono gravemente compromesse, ogni intervento di riduzione del
livello di pericolosità risulterebbe insufficiente o realizzabile solo con tecniche contrarie
alla buona pratica dell’arboricoltura. le piante appartenenti a questa classe devono,
quindi, essere abbattute.
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EIMA International 2012: un evento mondiale.
L’edizione 2012 di Eima International, che si tiene dal 7 all’11 novembre presso il Quartiere Fieristico di Bologna, si impone nel panorama mondiale non soltanto per l’ampiezza record di area espositiva impegnata, ma anche per l’alto numero di novità presentate e per
l’eccellenza qualitativa delle innovazioni tecnologiche. Promossa da FEDERUNACOMA (Federazione Nazionale Costruttori Macchine
per l’Agricoltura) ed organizzata dalla sua società di servizi UNACOMA Service, secondo una rigorosa ripartizione merceologica che,
oltre ai 14 settori tradizionali, propone i saloni specializzati di Eima Componenti, Eima Energy, Eima MIA e il ritorno di Eima Green, con
tutte le tecnologie meccaniche e le attrezzature per il giardinaggio e la cura del verde.
L’esposizione consente ad una qualificata platea di operatori professionali nazionali e internazionali, di focalizzare subito i settori
d’interesse e di ottimizzare gli incontri di business rappresentando un insostituibile strumento di sviluppo del mercato, della meccanizzazione agricola e della cultura del verde.
EIMA International 2012: a world event.
The 2012 edition of Eima International scheduled from 7 to 11 November in Bologna Trade Fair Ground is rising on the world scene for the
record extension of the exhibition area committed as well as for the excellence of the quality in technological innovations. The event is sponsored by FEDERUNACOMA, the National Federation of Agricultural Machinery Manufacturers, with UNACOMA Service in charge of organization
which involves the rigorous division of the exhibition into merchandise categories to include, other than the traditional sectors, the specialized
Eima Components, Eima Energy and Eima MiA specialized showcases and the return of Eima Green, featuring all the mechanized technologies and equipment for gardening and greenskeeping.
The exhibition will thus provide a highly qualified stage for professional national and international businesspeople able to focus quickly on
their areas of interest and optimize their business meetings as essential instruments for the development of markets, agricultural mechanization and the maintenance of greens.
La forza delle idee, per un’edizione da primato.
Strength of Ideas, for a Record-Breaking Show.
210.000 mq, 4 saloni tematici, 25.000 modelli, 1600 espositori, 200 convegni e workshop.
210,000 m2, 4 themed salons, 25,000 models,1600 exhibitors, 200 conferences and workshops.
ESPOSIZIONE INTERNAZIONALE
DI MACCHINE PER L’AGRICOLTURA
E IL GIARDINAGGIO
INTERNATIONAL AGRICULTURAL AND
GARDENING MACHINERY EXHIBITION
Bologna
/
2012
www.eima.it
Unacoma Service - Italia - 00159 Roma - Via Venafro, 5
Tel. (+39) 06.432.981 - Fax (+39) 06.4076.370
[email protected] - www.eima.it
Organizzata da UNACOMA SERVICE Surl con la collaborazione di BolognaFiere Spa
Organized by UNACOMA SERVICE Surl in collaboration with BolognaFiere Spa
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