Noi siamo Fairtrade
La fondazione Max Havelaar
(Svizzera)
con rapporto annuale 2012
Sostenibilità a tutti i livelli
2
Era il 1992 quando diverse istituzioni di soccorso svizzere costituirono la
fondazione Max Havelaar e lanciarono sul mercato il marchio del commer­
cio equosolidale. Nello stesso anno a Rio l’ONU sanciva l’idea dello sviluppo
sostenibile, come «sviluppo in grado di soddisfare i bisogni presenti senza
rischiare che le generazioni future non possano soddisfare i propri bisogni».
A 20 anni di distanza il marchio Fairtrade si è affermato con successo
vantando notorietà e credibilità elevate. Tuttavia ciò non impedisce che
per esempio ci sono ancora 250’000 bambini che lavorano nelle piantagioni
di cacao dell’Africa occidentale. In tutti i Paesi in via di s­ viluppo, per quanto
concerne la produzione di materie prime, si notano situazioni scandalose.
E 20 anni dopo Rio? Nonostante le buone intenzioni degli appelli, non c’è
da illudersi sui risultati. Quando scoppia la guerra dei prezzi, la disponibilità
ad attenersi a modelli commerciali sostenibili lascia parecchio a desiderare.
La situazione non è cambiata molto nemmeno con la conferenza «Rio+20»,
tenutasi l’anno scorso.
Il criterio della sostenibilità deve valere ovunque e per tutti: i fornitori di
materie prime devono ottenere un reddito adeguato e produrre nel rispetto
dell’ambiente. I coltivatori colombiani di caffè, quelli indiani di cotone,
come pure gli agricoltori nelle piantagioni di rose in Kenya, devono poter
condurre una vita dignitosa e investire nel futuro delle loro famiglie e
della comunità.
Siamo sulla strada giusta, ma il traguardo è ancora lontano. Continuerò
a impegnarmi per questo obiettivo, anche se in un’altra funzione: dopo otto
anni lascio il posto a Miges ­Baumann, al quale auguro ogni bene e molta
lungimiranza per questo c
­ ompito appassionante.
Geert van Dok, presidente, fondazione Max Havelaar (Svizzera)
Miges Baumann
Nuovo presidente
­della fondazione
Max Havelaar
Dal 1° aprile 2013 la fondazione Max
­Havelaar ha un nuovo presidente:
Miges Baumann rileva il mandato di Geert
van Dok, che ha diretto il Consiglio di
­fondazione dal 2005. Geert van Dok resta
comunque nel Consiglio di ­fondazione
come rappresentante di Caritas Svizzera.
Miges Baumann lavora come condirettore
e responsabile della politica di sviluppo
nell’istituzione di ­soccorso svizzera
Pane per tutti. In tale funzione si occupa
anche del commercio equosolidale
e delle questioni di ­Corporate Social
­Responsibility. Miges Baumann ha
­studiato economia, storia contemporanea
e antropologia sociale alle università di
Berna e di Zurigo. È membro del Consiglio
della fondazione Max Havelaar dal 2006,
da ultimo come vicepresidente.
Siamo tutti Fairtrade
3
Siamo tutti Fairtrade perché Fairtrade è sinonimo di partenariato e sviluppo.
Partenariato vuol dire che i nostri produttori partecipano insieme con noi
al sistema internazionale Fairtrade e quindi possono partecipare alla defini­
zione delle regole, secondo le quali funziona il commercio equosolidale.
Partenariato vuol dire che anche lei, cara Lettrice, caro Lettore, s’impegna
insieme a noi a favore di un commercio equosolidale. Uno studio realizzato
in occasione del nostro giubileo ha dimostrato che in questo modo possiamo
fornire insieme un importante contributo allo sviluppo delle regioni rurali.
Grazie alle relazioni commerciali eque e orientate al lungo termine, i piccoli
agricoltori possono investire nella professionalizzazione delle loro aziende.
Inoltre nelle piantagioni con certificato Fairtrade i lavoratori possono avere
voce in capitolo, grazie alla forza organizzativa loro garantita da Fairtrade,
e decidere d’intesa con il management su come impiegare i premi ottenuti.
Ottimi motivi quindi, per puntare su Fairtrade Max Havelaar. Per noi è
uno stimolo ampliare la gamma di prodotti del commercio equosolidale in
Svizzera. Per questo, ci impegniamo per convincere i nostri partner com­
merciali dei benefici del commercio equosolidale, aumentando la consape­
volezza pubblica e rendendo noto il marchio Max Havelaar Fairtrade.
Così creiamo ai piccoli agricoltori e operai nei Paesi in via di sviluppo più
accesso al mercato. Ci rallegra particolarmente il fatto che nel 2012 –
insieme ai nostri partner commerciali – siamo riusciti ad aumentare di oltre il
14% la cifra d’affari dei prodotti Fairtrade. Inoltre siamo lieti di costatare che
in Svizzera nove consumatori su dieci ci dimostrano la loro fiducia. Cogliamo
l’occasione per esprimere loro i nostri più sentiti ringraziamenti. Questo ci
avvicina sempre più a raggiungere il nostro obiettivo, cioè fare in modo che
il commercio equosolidale diventi una cosa ovvia nel nostro Paese.
Nadja Lang, direttrice generale, fondazione Max Havelaar (Svizzera)
Situazione win-win per il Nord e il Sud
4
Scopo di tutte le attività di Fairtrade
Max Havelaar è migliorare durevolmente
le condizioni di vita e di lavoro degli
­agricoltori e degli operai in America latina,
Africa e Asia. Noi ci impegniamo affinché
questi possano vivere del loro lavoro
sui campi e possano decidere da soli il
proprio futuro. A tal fine promuoviamo
la riunione delle singole famiglie di
­lavo­ratori in cooperative democratiche e
il diritto degli agricoltori e operai delle
piantagioni di partecipare alla gestione.
Noi definiamo i criteri per una produzione
sociale ed ecosostenibile che rispetta le
condizioni di lavoro e la tutela della
salute e chiediamo che nel commercio
delle materie prime agricole ci si attenga
a regole di equità.
Ai nostri partner svizzeri del commercio,
dell’industria alberghiera e della ristorazione offriamo una consulenza competente per l’acquisto di materie prime
­certificate; inoltre li sosteniamo nelle loro
attività di marketing. Non da ultimo i
nostri partner possono trarre vantaggio
dalla nostra rete di estensione mondiale
costituita da organizzazioni di produttori,
ONG, esperti di sostenibilità e attori
del mercato.
Vale la pena praticare il Fairtrade.
Le organizzazioni dei produttori certificate usufruiscono di incentivi finanziari
per una produzione sostenibile sotto
il punto di vista sociale ed ecologico:
Dei vantaggi Fairtrade usufruiscono
in Svizzera sia i consumatori, sia i nostri
partner dell’industria, del commercio,
degli alberghi e della ristorazione:
•Fairtrade
•Le
relazioni commerciali Fairtrade sono
concepite a lungo termine. Questo
garantisce sicurezza nella pianificazione.
cooperative e le piantagioni certificate ricevono un premio Fairtrade, che
consente – oltre a realizzare progetti
sociali – di investire per ottenere ricavati
più elevati e una qualità migliore.
Max Havelaar è un marchio
per i prodotti e le materie prime
­provenienti da una produzione sostenibile e un commercio equosolidale.
•Le
•Fairtrade
•Per
•La
molte materie prime Fairtrade
v­ engono fissati prezzi minimi, in grado
di attenuare gli effetti dei bassi prezzi
del mercato mondiale. Questi e altri
strumenti di finanziamento offrono una
sicurezza finanziaria.
Max Havelaar è il marchio
sociale più conosciuto in Svizzera, che
vanta i massimi valori di consenso e
fiducia. Tale fiducia costituisce un nostro
impegno.
decisione di acquistare prodotti
­ airtrade rappresenta un contributo alla
F
politica di sviluppo, che aiuta a potenziare le strutture locali nei Paesi in via
di sviluppo.
•La
qualità e la disponibilità dei prodotti Fairtrade sono elevate e vengono
migliorate costantemente.
La Svizzera consuma fair
5
La costituzione della fondazione Max
Havelaar a cura d’istituzioni di soccorso
svizzere nel 1992 aveva lo scopo di
­affermare il commercio equosolidale in
un segmento più ampio di consumatori.
20 anni più tardi i risultati conseguiti
sono notevoli. Oggigiorno in Svizzera
sono disponibili circa 2000 prodotti offerti
da circa 130 licenziatari. Inoltre i prodotti
Fairtrade possono essere gustati in oltre
750 ristoranti registrati e in numerose
mense di grosse aziende. Complessivamente i cittadini svizzeri spendono ogni
anno quasi 50 franchi per i prodotti con il
marchio Fairtrade Max Havelaar, il valore
più alto a livello mondiale. In questo modo
i consumatori Svizzeri hanno realizzato
un premio di 6 mio. di franchi. Cogliamo
l’occasione per esprimere i nostri più
­sentiti ringraziamenti.
50 franchi non sono abbastanza
Specialmente nel caso di materie prime
tanto importanti sul piano mondiale,
come caffè, cacao e cotone, sulle quali
si basa l’esistenza di milioni di famiglie
di piccoli coltivatori, la quota di mercato
dei prodotti con certificato Fairtrade
può essere ancora espressa con una percentuale di una cifra. Affinché i prodotti
e le materie prime dei Paesi in via di
­sviluppo, provenienti da una produzione
sostenibile e da un commercio equosolidale, diventino una cosa ovvia, dobbiamo
lavorare – giorno dopo giorno – insieme
con i consumatori, gli attori della società
civile e del mondo politico, i decisori
dell’industria alberghiera e della ristorazione, gli attori del commercio e dell’industria, i responsabili degli acquisti degli
enti pubblici e tante altre persone.
circa
2000
prodotti con certificato
Fairtrade
130
licenziatari
oltre
750
alberghi e ristoranti
47
CHF
di cifra d’affari annua
pro capite
con i prodotti Fairtrade
premio Fairtrade di
CHF
6 milioni
per l’anno 2012
Il Fairtrade è efficace
6
Fairtrade cambia le
strutture sociali
Sarah Klier, autrice
­dello studio sugli effetti
del commercio equo
«Durante il rilevamento dei dati per lo
­studio sugli effetti del commercio equo
ho conosciuto persone molto diverse
e ho vissuto tante situazioni interessanti.
Una di queste mi è rimasta particolar­
mente impressa nella memoria. In un
­villaggio dell’India occidentale eravamo
seduti in cerchio insieme con i locali
­coltivatori di cotone. Parlavamo soprat­
tutto con il rappresentante eletto dai
­coltivatori, che apparteneva a una casta
inferiore, il che è stato subito notato
dalla mia partner indiana. Invece nel
­villaggio successivo, in cui i coltivatori
non producevano secondo le condizioni
Fairtrade, soltanto il coltivatore della
casta più alta aveva il diritto di parlare
con noi, mentre le caste inferiori dovevano
tenersi indietro. Questo è stato per me
uno degli esempi più convincenti degli
effetti del Fairtrade.»
A livello mondiale oltre 1,2 mio. di piccoli
agricoltori e operai sono affiliati a quasi
1000 organizzazioni di produttori con
­certificato Fairtrade. Con i premi Fairtrade
tali organizzazioni possono investire oltre
20 mio. di franchi nello sviluppo delle
loro aziende, in particolare per migliorare
la produttività e la qualità, e altri 10 mio.
abbondanti per migliorare le condizioni
economiche e organizzative degli operai.
Ma quali sono gli effetti a lungo termine
di questi investimenti per le famiglie dei
lavoratori? Il centro di valuazione (CEval)
dell’Università di Saarland (Germania)
ha messo a confronto i redditi e –
ancora più importante – i risparmi di oltre
3500 economie domestiche. Lo studio,
effettuato su una selezione di Paesi
­latino-americani, africani e asiatici, ha
dimostrato che le famiglie che usufruiscono del Fairtrade possono accumulare
risparmi con frequenza nettamente
­maggiore. Specialmente per le famiglie
dei piccoli lavoratori, ma anche per gli
agricoltori e operai delle piantagioni
­questa realtà non è assolutamente ovvia.
Piccoli agricoltori e operai
vengono rinforzati …
Quelli finora annunciati non sono i soli
effetti del Fairtrade. Dato che si riuniscono
in cooperative, i piccoli agricoltori dispongono di una rete migliore e di migliori
conoscenze del mercato. Inoltre possono
presentarsi insieme sul mercato, il che
rafforza la loro posizione nelle trattative.
Molte cooperative con certificato Fairtrade
sono oggigiorno importanti fattori eco­
nomici locali e regionali. Anche gli agricoltori e operai delle piantagioni certificate
traggono vantaggio dal Fairtrade; in primo
luogo grazie alle condizioni di lavoro
migliori e a una tutela più ampia della loro
salute. Questo non da ultimo grazie alle
rappresentanze dei lavoratori, che garantiscono loro un maggiore influsso nelle
rispettive aziende. Inoltre nelle aziende con
certificato Fairtrade i lavoratori con un
rapporto di lavoro fisso sono in percentuale nettamente superiori rispetto a
­piantagioni paragonabili non certificate.
Infine non va dimenticato l’effetto dei
­progetti a premio Fairtrade; questi vengono
decisi, pianificati e attuati di comune
accordo dalle rappresentanze dei lavoratori e dall’amministrazione.
… e assumono responsabilità
Tramite il coinvolgimento di piccoli agricoltori e operai in decisioni importanti,
questi imparano ad assumersi responsabilità per lo sviluppo della loro cooperativa o piantagione e della loro comunità.
Questa partecipazione è tuttaltro che
ovvia e fa sì che i lavoratori siano molto
spesso attivi nelle organizzazioni e
­istituzioni locali. Tale dinamica può dare
una spinta allo sviluppo di un’intera
regione, specialmente nel caso delle
organizzazioni di produttori di una certa
7
grandezza, che con il fatturato delle materie prime generano anche ingenti premi
Fairtrade. Il summenzionato studio del
CEval giunge perciò alla conclusione che
in molti settori Fairtrade crea importanti
presupposti per i processi di sviluppo
rurale. L’intero studio e ulteriori informazioni per approfondire il tema degli effetti
del Fairtrade sono disponibili online:
www.maxhavelaar.ch/de/fairtrade/
ueber-fairtrade/wirkung
Statistiche studio CEval
Domanda:
A fine mese riesce
a risparmiare qualcosa?
Fairtrade
63,7% Sì
36,3% No
Convenzionale
51,2% Sì
48,8% No
In totale 3680 risposte
Domanda:
È affiliato/a ad una
organizzazione/
istituzione locale?
Fairtrade
50,1% Sì
49,9% No
Convenzionale
27,2% Sì
72,8% No
In totale 3750 risposte
Impiego dei premi Fairtrade
8%
11%
7%
4%
15%
4%
1%
13%
37%
Progetti comunali
Scuole e formazione
Ambiente
Salute
Parità dei sessi
Miglioramento della produzione e lavorazione
Pagamenti supplementari ai piccoli agricoltori
Miglioramento della posizione e dell’organizzazione dei lavoratori
Altro
L’ universo
Prezzo minimo e premio
Gli standard Fairtrade fissano per la maggior parte dei prodotti
un prezzo minimo che viene pagato ai produttori nel caso
che i prezzi di mercato cadano. Se il prezzo di mercato è
superiore al prezzo minimo, il primo viene pagato. In aggiunta
al prezzo pagato le organizzazioni dei produttori ricevono
un premio Fairtrade. L’utilizzo di quest’ultimo viene deciso
democraticamente dai piccoli agricoltori e operai.
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FLO-C
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Il sistema di Fairtrade International
Max Havelaar Svizzera è una delle oltre 20 organizzazioni
nazionali Fairtrade. Queste costituiscono i membri di Fairtrade
International, insieme con le reti di produttori asiatici, africani
e latino-americani. Le reti dei produttori sono a loro volta
responsabili per il supporto locale dei produttori in oltre 50 Paesi.
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o Fairtrade
Il marchio Fairtrade Max Havelaar
La fondazione Max Havelaar assegna il marchio Fairtrade in
Svizzera. Ciò distingue i prodotti che vengono fabbricati e
commercializzati secondo gli standard di Fairtrade International
(FLO). Attraverso la sensibilizzazione e l’informazione del
pubblico, nonché attraverso il marketing attivo in Svizzera,
Max Havelaar Svizzera fornisce l’accesso al mercato per i
prodotti e le materie prime certificati Fairtrade.
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Standard e controlli
Gli standard Fairtrade vengono sviluppati con una procedura
consultiva multistakeholder nella quale oltre alle reti dei
produttori Fairtrade, vi partecipano anche i rappresentanti
dell'industria, del commercio, della lavorazione e le organizzazioni nazionali del commercio equosolidale, che tengono
conto dei pareri delle organizzazioni di sviluppo. Anche le varie
organizzazioni nazionali Fairtrade, come la fondazione Max
Havelaar (Svizzera), partecipano allo sviluppo degli standard.
Il rispetto degli standard viene controllato dal servizio di
certificazione indipendente FLO-CERT Srl. Questa istituzione è
certificata ISO 65 e viene sottoposta a controlli indipendenti.
Il 2012: Fairtrade – in Svizzera
e nel mondo
10
Come il cacao
proviene dal caffè
La cooperativa di caffè Coagricsal di
San Pedro Sulla in Honduras ha ottenuto
il certificato Fairtrade nel 1998. All’inizio
Coagricsal contava 32 soci, attual­
mente sono affiliati alla cooperativa quasi
1000 piccoli coltivatori. Coagricsal è
­sinonimo di caffè di alta qualità coltivato
nel rispetto dell’ambiente. Grazie ai prezzi
minimi Fairtrade e ai premi ottenuti, si è
potuto professionalizzare e diversificare la
produzione. Oggigiorno oltre che il caffè,
gli agricoltori coltivano anche il cacao.
Per il direttore di Coagricsal, José Oscar
Serrano, questa espansione è d’impor­
tanza fondamentale per riuscire ad avere
un reddito migliore durante tutto l’anno
e ridurre i rischi della dipendenza dal solo
raccolto di caffè.
I piccoli agricoltori e gli operai sono da
sempre parte integrante del sistema
­internazionale Fairtrade. Nel 2012 la loro
posizione è stata ulteriormente rafforzata. In ambito di una storica assemblea
generale della nostra associazione
­mantello Fairtrade International (FLO)
dello scorso giugno, si è deciso di definire
diversamente i diritti dei soci delle reti
dei produttori. La nuova regola paritetica
prevede che sia i produttori sia le orga­
nizzazioni nazionali Fairtrade (fra le quali
Max Havelaar Svizzera) abbiano ciascuno il 50% dei voti, come stabilito dal
nuovo Statuto Fairtrade. Siamo straor­
dinariamente felici di questi sviluppi e ci
rallegriamo di aver potuto fornire un
­contributo determinante per la formulazione del nuovo statuto. Per noi la nuova
regola rappresenta simultaneamente
un mandato e una maggiore legittimazione per tutelare sul mercato svizzero
gli interessi dei piccoli coltivatori e degli
­operai delle piantagioni in Africa, Asia
e America latina.
Venti anni Max Havelaar
Sul piano nazionale, nel 2012 abbiamo
potuto festeggiare i nostri venti anni di
­esistenza. Motivo più che sufficiente per
esprimere il nostro ringraziamento sia
ai pionieri del commercio equosolidale
sia ai nostri attuali partner. Questo è
­avvenuto nella cornice di una suggestiva
festa svoltasi al Kulturcasino di Berna.
Circa 150 ospiti provenienti dal mondo
dell’industria, del commercio, alberghiero
e della ristorazione, rappresentanti di
enti pubblici, di ONG e della società civile
hanno potuto discutere in un’atmosfera
festosa e serena con i rappresentanti
dei produttori africani, asiatici e latinoamericani, ma anche con le nostre collaboratrici e i nostri collaboratori. In procinto si è capito quanto importante siano
tali incontri come fonte d’ispirazione
per rafforzare il commercio equosolidale
in futuro.
In settembre abbiamo invitato all’Università di Berna un pubblico di specialisti
per un convegno sugli effetti del Fair­
trade. Con un dialogo aperto abbiamo
anche analizzato e discusso con i nostri
partner, lo sviluppo e le sfide future del
commercio equosolidale. Alla manife­
stazione il CEval ha inoltre presentato i
risultati del suo studio riguardo agli
effetti del Fairtrade sullo sviluppo rurale.
Migliorare gli effetti
Il convegno all’Università di Berna ha
segnato l’inizio di un maggiore orientamento
delle nostre attività di base, ma anche
della comunicazione sugli effetti del commercio equosolidale nei Paesi produttori.
Una pietra miliare a questo riguardo è
stata la riunione, del 2012, delle due
­divisioni Max Havelaar, Collaborazione
internazionale e Relazioni pubbliche, fino
a quel momento autonome. Questo ci
11
Agricoltori e operai
nel sistema Fairtrade
ha permesso di creare internamente i
­presupposti per impegnarci ancora di più
nell’aumentare ulteriormente il commercio equosolidale e quindi di avere una
maggiore rilevanza nella politica di sviluppo.
Per riuscire, dobbiamo poter mostrare
ripetutamente e in modo convincente
quanto sia equo e solidale Fairtrade.
Perché Fairtrade
è necessario
In Africa e Asia
i piccoli agricoltori producono
circa l’ 80% degli alimenti consumati.
Nel mondo ci sono circa
900 milioni
di persone che non dispongono
di un’alimentazione sufficiente;
circa la metà di loro è costituita da
piccoli agricoltori,
che perciò coltivano essi stessi gli alimenti.
Complessivamente
1/
3
abbondante dell’ umanità,
ossia circa 2 miliardi di persone,
dipende direttamente dalla produzione
di piccoli agricoltori.
I piccoli agricoltori contribuiscono per
l’80% alla produzione
mondiale di caffè
e per il 90% a quella di cacao.
Fonti: FAO, IFAD e World Hunger Education Service
All’inizio di novembre 2012 si è svolto ad
Addis Abeba il convegno annuale delle
organizzazioni Fairtrade che costituiscono
la rete dei produttori africani. Inoltre da
7 Paesi arrivarono 12 rappresentanti
dei lavoratori. Questi hanno avuto modo
di scambiare le loro esperienze e di
­elaborare proposte concrete per la ­revisione
in corso dello standard nelle piantagioni.
Questo incontro è degno di nota per due
motivi: per la prima volta si è avuto uno
scambio di esperienze transfrontaliero fra
rappresentanti dei lavoratori riguardo
temi d’importanza centrale per il Fairtrade.
Grazie all’integrazione dei workshop
nel programma ufficiale, il forum, che
finora era riservato alle ­organizzazioni di
piccoli agricoltori, è stato aperto anche
formalmente. Si è dato così un chiaro
segnale d’integrazione e di rappresen­
tanza per agricoltori e ­operai in seno al
sistema Fairtrade.
Evoluzione della cifra d’affari in Svizzera
12
Vendite
Cifra d’affari
Premio
(arrotondata)
(arrotondato)
Quota bio* Quota di mercato**
2012
2011/12
(CHF) 2012
2011/12
(CHF) 2012
2012
2012
27’958 t
– 0,6%
85’598’000
0,4%
1’606’000
49%
53,5%
Fiori
79’450’956 gambi
– 5,5%
78’096’000
– 3,1%
1’610’000
0%
–
Caffè
2’630 t
55,6%
46’526’000
32,2%
1’443’000
42%
9,4%
10’519’654 l
7,4%
35’423’000
3,1%
265’000
0%
8,5%
Prodotti composti
4’270 t
32,6%
33’808’000
74,0%
142’000
31%
–
Cacao/cioccolato
1’519 t
52,7%
24’269’000
44,7%
258’000
30%
2,5%
Prodotti di cotone
844’620 pz.
– 25,1%
18’996’000
41,2%
62’000
96%
–
670 t
29,8%
11’560’000
19,6%
110’000
1%
–
2’113 t
14,5%
8’487’000
22,1%
164’000
13%
9,7%
Frutta secca/noci
393 t
5,9%
6’942’000
4,0%
88’000
86%
–
Miele
394 t
– 13,6%
4’852’000
– 17,5%
74’000
3%
10,9%
Ananas
1’281 t
– 1,2%
4’406’000
1,5%
67’000
2%
14,9%
Altri prodotti esotici ***
1’332 t
375,6%
9’158’000
256,9%
24’000
1%
–
45 t
2,4%
2’387’000
3,2%
22’000
76%
6,5%
493 t
2,0%
2’084’000
5,8%
32’000
68%
14,5%
– 3,9%
1’157’000
– 22,3%
11’000
0%
–
157,0%
1’493’000
9,7%
25’000
100%
–
– 9,1%
243’000
0,0%
1’000
0%
–
375’485’000
14,3%
6’004’000
Banane
Succhi di frutta
Frutti convenience
Riso/quinoa
Tè
Zucchero di canna
Palloni sportivi
Spezie
Piante
Totale
38’412 pz.
95 t
26’782 pz.
* Quota bio sulla base della quantità venduta ** Quota di mercato stimata nel commercio al dettaglio (quantità). Base: AC Nielsen *** Fra cui manghi, avocado, frutta della passione, arance, limette, noci di cocco, Physalis
2012: Evoluzione del mercato in
Svizzera
13
Con un aumento della cifra d’affari di circa
il 14,3% rispetto all’anno precedente
­possiamo affermare che l’anno del giubileo è stato un vero successo. Grazie
alla forte dinamica della domanda nella
vendita al dettaglio e nel consumo fuori
casa, nel 2012 si sono potute aumentare
sia le vendite sia le quote di mercato.
Crescita forte
Particolarmente gradita è la crescita
del prodotto più vecchio del commercio
equo, il caffè, per il quale la quota di
­mercato è cresciuta pressappoco del 10%.
Si osserva inoltre una costante ­tendenza
ad abbandonare i prodotti che finora
­venivano commerciati in maniera convenzionale. Anche l’utilizzo di nuovi canali
di distribuzione, specialmente nel settore
­tessile, ha contribuito al risultato positivo.
Questo corrisponde al desiderio manifestato dai consumatori di disporre di offerte
derivanti da una ­produzione sostenibile
nel campo del commercio al dettaglio e
di specialità, degli articoli di marca, ma
pure del consumo fuori casa. In tal modo
la Svizzera rafforza la sua posizione di
punta a livello mondiale, con un consumo
annuo pro capite di circa 47 franchi di
­prodotti con certi­ficato Fairtrade.
Un assortimento più ampio di prodotti
Per uno sviluppo positivo è importante
includere nell’assortimento nuove cate­
gorie di prodotti oltre a quelle già esistenti:
il lancio di bevande al latte con ingredienti
Fairtrade o quello delle prime arance e
dei frutti della passione sul mercato svizzero ha reso più dinamico l’assortimento.
Inoltre nel 2012 per Pasqua e Natale i
consumatori svizzeri hanno potuto scegliere fra una vasta gamma di raffinate
creazioni di cioccolato Fairtrade. L’offerta
del mercato svizzero si è perciò estesa
a circa 2000 prodotti Fairtrade commerciati attivamente. Quest’ampliamento
dell’assortimento non rallegra soltanto i
consumatori di prodotti Fairtrade in
­Svizzera, ma consente pure a un maggior numero di produttori di accedere al
­mercato svizzero.
Il codice Fairtrade
La provenienza del
­vostro prodotto
Da dove proviene il vostro prodotto
con il marchio Fairtrade Max Havelaar?
Sulla maggior parte dei prodotti si
può trovare il cosiddetto codice Fair­
trade. Sul sito www.maxhavelaar.ch
– che al momento è disponibile solo in
tedesco e in francese – potete introdurre
il codice nel campo «PRODUZENTEN»
(o «PRODUCTEURS») e vedere subito
da quale cooperativa o piantagione
­pro­vengono le materie prime del vostro
­prodotto con certificato Fairtrade.
Conto annuale complessivo 2012
Fondazione Max Havelaar (Svizzera)
Bilancio della fondazione Max Havelaar
Attivi CHF
31.12 .12
31.12 .11
Attivo circolante
3’958’304
3’251’768
Liquidi
2’040’535
1’536’059
Crediti da forniture/prestazioni
1’793’491
1’396’770
73’969
288’531
–
4’440
50’309
25’969
Attivo immobilizzato
221’027
217’585
Capitale proprio
Mobilia
221’027
217’585
Capitale fondazione
Altri crediti
Scorte di merci
Ratei e risconti attivi
Passivi CHF
31.12 .12
31.12 .11
1’141’222
893’156
Crediti da forniture/prestazioni
160’744
257’022
Altri debiti
360’650
197’797
Fondi a scopo vincolato
258’562
202’319
Ratei e risconti passivi
361’266
236’017
3’038’109
2’576’198
190’002
190’002
74’610
74’610
= Saldo finale
2’773’497
2’311’586
Totale passivi
4’179’331
3’469’354
31.12 .12
31.12 .11
6’992’498
6’355’249
128’676
159’853
Capitale di terzi
Riserve di nuova valutazione
Capitale generato
Saldo iniziale + Rapporto annuale
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Totale attivi
4’179’331
3’469’354
2’311’586
461’911
Conto economico della fondazione Max Havelaar
Costi CHF
31.12 .12
31.12 .11
Costi del personale
3’514’817
3’462’187
Costi amministrativi
775’249
678’092
Contributi DDC/SECO/ADA/GIZ
Marketing/comunicazione
733’567
826’267
Donazioni
88’453
118’603
1’472’910
1’424’441
Altri ricavi
169’527
106’199
Sostegno progetto STEP
194’565
159’888
Ammortamenti
168’427
104’412
Costi finanziari
2’002
10’844
6’298
8’358
523’916
82’130
Perdite su debitori
– 546
1’936
Costi straordinari
4’440
13’610
Costi straordinari
14’042
94’470
78’793
23’714
Scioglimento di riserve
6’640
6’501
6’944’223
6’705’391
7’406’134
6’849’233
461’911
143’842
Monitoraggio/standard setting/coordinamento
Risultato operativo
Costituzione riserve
Totale costi
Risultato annuale
Ricavi CHF
Entrate licenze
Ricavi finanziari
Totale ricavi
«Il rapporto verificato all’attenzione del Consiglio di fondazione non contiene restrizione alcuna né evidenzia d’infrazioni a norme legali.»
Basilea, 5 aprile 2013. Il rapporto di revisione integrale può essere scaricato dal sito www.maxhavelaar.ch.
Rapporto finanziario 2012
Il risultato dell’esercizio 2012 è per noi
motivo di grande soddisfazione. Rispetto
all’anno precedente i ricavi delle licenze
sono aumentati del 10%, attestandosi a
quasi 7 mio. di franchi. In sostanza tutte
le categorie di prodotti hanno registrato
una crescita. Le banane e i fiori sono
quelli che generano i ricavi maggiori; ma
nel 2012 anche l’aumento delle vendite
di caffè ha influito positivamente sui ricavi.
I contributi per i mandati e le donazioni
vanno attribuiti al nostro business unit
STEP; la voce di questi ricavi è in rapporto
diretto con i costi dei progetti.
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Grazie a un’elevata disciplina in materia
di costi e a processi semplificati, i costi di
Max Havelaar Svizzera sono aumentati
solo lievemente. La voce di spesa esterna
più importante, pari a 1,3 mio. di franchi,
è il nostro contributo a Fairtrade Inter­
national, che tra l’altro viene utilizzato per
lo sviluppo degli standard e il sostegno
dei produttori. In considerazione del chiaro
aumento di volume sul lato dei ricavi,
­l’efficienza è stata migliorata.
Grazie al buon risultato, il bilancio della
fondazione Max Havelaar poggia ora su
basi ancora più solide. Concretamente
la base di capitale proprio è divenuta più
robusta, il che ha consentito di aumentare leggermente le riserve. Disponiamo
quindi di una grande sicurezza per la
­pianificazione.
Nel quadro di una revisione ordinaria
il presente conto annuale è stato sotto­
posto da PricewaterhouseCoopers a
un’accurata verifica ed è stato giudicato
corretto. La fondazione Max Havelaar
ha rispettato le regole per il sistema di
controllo interno.
Costi per settore
11%
12%
3%
28%
23%
23%
Management della qualità e della supply chain
Cooperazione internazionale
Comunicazione e relazioni pubbliche
Marketing e key account management
Amministrazione e infrastruttura
Marchio STEP
Il marchio STEP
Dal 2007 alla fondazione Max Havelaar
appartiene anche il marchio STEP.
55 commercianti e importatori individuali
svizzeri, europei e nordamericani hanno
ottenuto in licenza il marchio STEP
per il commercio equosolidale di tappeti
­fabbricati a mano. Nel 2012 119 espor­
tatori e produttori sono stati controllati
da ispettori del marchio STEP in 7 Paesi
di produzione.
Nel 2012 oltre che la verifica dei partner
STEP e l’introduzione di un nuovo
­standard per i tappeti provenienti dal
commercio equosolidale, al centro
­dell’attenzione ci sono state nuovamente
le attività relative al programma nei
Paesi partner. Le attività del progetto
del marchio STEP mirano a migliorare le
capacità e i diritti delle annodatrici di
­tappeti, che generalmente operano nel
settore informale, e ad avviare un dialogo
con i principali attori della catena com­
merciale e del mondo politico, in modo
da poter conseguire miglioramenti delle
condizioni di lavoro e di vita, che siano
durevoli e sostenuti da tutti i partner di
comune accordo. Nel 2012 l’attenzione
dedicata ai vari progetti si è perciò concen­
trata sui salari, sull’accesso alle presta­
zioni sociali statali e sull’organi­zzazione
delle annodatrici, che spesso lavorano
a domicilio, restando isolate.
Nella maggior parte dei Paesi i progetti
hanno ricevuto il sostegno della Direzione
dello sviluppo e della cooperazione (DSC).
In Afghanistan i contributi della Società
tedesca per la cooperazione interna­
zionale (GIZ) hanno permesso di attuare
un programma analogo.
Indirizzi Max Havelaar
La fondazione Max Havelaar (Svizzera) è stata costituita nel 1992 dalle sei istituzioni
di soccorso Pane per tutti, Caritas, Sacrificio Quaresimale, HEKS, Helvetas
e ­Swissaid. Quale organizzazione nazionale Fairtrade, la fondazione Max Havelaar
­promuove la vendita e il consumo di prodotti con certificato Fairtrade, ma non
­esercita direttamente il commercio. In Svizzera essa concede il marchio Fairtrade
ai prodotti che provengono da un commercio equosolidale nonché da una produzione
conforme a severi criteri sociali ed ecologici. Dal 2007 alla fondazione Max Havelaar
appartiene pure il marchio STEP, il quale promuove tappeti annodati a mano,
­prodotti e commerciati secondo criteri equosolidali.
Fondazione Max Havelaar ( Svizzera)
Malzgasse 25, CH-4052 Basilea
T + 41 61 271 75 00
F + 41 61 271 75 62
[email protected]
www.maxhavelaar.ch
Direzione (stato 31.12.2012)
Nadja Lang, direttrice generale
Fred Lauener, responsabile Cooperazione internazionale
& Relazioni pubbliche, condirettore
Monika Baumberger, responsabile Marketing
& Key Account Management
Jacqueline Born, responsabile Finanze & Amministrazione
Collaboratrici e collaboratori
Business unit Max Havelaar:
28 (21,25 posti a tempo pieno)
Business unit marchio STEP:
Nord: 3 (2,5 posti a tempo pieno), Sud: 21 (16,8 posti a tempo pieno)
Consiglio di fondazione (stato 31.12.2012)
Geert van Dok, Caritas Svizzera (presidente)
Miges Baumann, Pane per tutti (vicepresidente)
Markus Brun, Sacrificio Quaresimale
Melchior Lengsfeld, Helvetas Swiss Intercooperation
Jürg Rückert, C.M.C. Consulting-Management-Coaching AG
Esther Oettli, HEKS
Patric Fuhrimann, Swissaid
Organizzazioni fondatrici
Ufficio Zurigo:
Fondazione Max Havelaar (Svizzera)
Konradstrasse 6, CH-8005 Zurigo
Marchio STEP:
Seftigenstrasse 23b, CH-3007 Berna
Editrice: Fondazione Max Havelaar (Svizzera) – Redazione: Fabian Waldmeier – Immagini: Katrin Dorfschmid, Frank Eichinger, Thomas Eugster, Didier Gentilhomme, Lena Granefelt, Willem Groeneweg, Linus Hallgren, Nik Hunger, Anette C. Kay, Tabitha Otwori, Simon Rawles – Grafica: Driven GmbH, Zurigo
Stampa: Ropress, Zurigo, ecologica e a impatto climatico zero – Carta: Heaven 42 Softmatt FSC ® – Litografia: Mediafabrik AG, Zurigo – Traduzione: Zieltext AG, Thalwil – Correzione bozze: Lektorama, Zurigo – Punti acquisto dei prodotti nei siti www.maxhavelaar.ch e www.label-step.org – Maggio 2013
La fondazione Max Havelaar
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