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Most
ra del centenario
30 Maggio - 27 Giugno 2015
I
n un periodo di difficoltà economica, come quello che stiamo
attraversando, festeggiare i 100 anni di attività oltre a costituire
sicuramente motivo di grande gioia rappresenta un messaggio
molto positivo.
Questo obiettivo è stato raggiunto dalla Famiglia Sommariva
grazie all’eccellente qualità dei prodotti ed all’impegno e passione
con cui viene quotidianamente portata avanti l’attività nel rispetto
della tradizione e dell’ambiente.
Sommariva per Albenga non rappresenta solo un’importantissima
attività legata al territorio.
Quante iniziative si riescono infatti a svolgere in Città grazie alla
possibilità di utilizzare i locali del Museo dell’Olio o agli aiuti che
questa famiglia da anni fornisce con ammirevole generosità.
L’Azienda Sommariva costituisce una realtà positiva di cui
Albenga è orgogliosa.
Grazie per la Vostra disponibilità e complimenti.
Il Sindaco
Giorgio Cangiano
2
I
l 30 maggio 2015 si inaugura la Mostra del centenario della
ditta Sommariva nei prestigiosi locali adibiti a Museo di Via
Mameli, 7 ad Albenga.
Il Circolo Filatelico Numismatico Albenganese ha dato fin da
subito la propria disponibilità per poter supportare l’interesse della
famiglia Sommariva a presentare un annullo filatelico figurato
degno della ricorrenza. È infatti una opportunità che capita di rado
ai “filatelici” l’organizzare un evento che introduca nella realtà
quotidiana del lavoro, della impresa e ne possa evidenziare i meriti
ed i valori.
La mostra che si protrarrà nel mese di giugno ha lo scopo di
presentare Albenga nella sua veste più conosciuta, quella agricola,
e le tante piccole aziende che sono nate e cresciute dando lavoro e
prosperità al territorio. Una collezione di cartoline antiche ci farà
rivivere i tempi passati.
Saranno inoltre presenti una collezione dagli alunni di scuola
primaria sulla trasformazione dell’oliva, una collezione sui prodotti
alimentari ed un’altra di monete sempre sul tema dell’olivo.
Il Presidente
del Circolo Filatelico Numismatico Albenganese
Bruno Fadda
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PROGRAMMA
SABATO 30 MAGGIO
Ore 10
Inaugurazione ufficiale
Apertura della Mostra
SALUTO DELLE AUTORITA’
Ore 10.30
Presentazione Dépliant – Cartoline e
Annullo filatelico figurato
Rinfresco
Ore 13
Chiusura
Ore 16 - 19
Apertura pomeridiana della Mostra
LUNEDÌ 1 - SABATO 27 GIUGNO (ESCLUSO FESTIVI)
Ore 10 - 12/15- 18
Apertura della Mostra con visita al Museo
Notiziario ad uso interno degli associati del Circolo Filatelico Numismatico Albenganese. Prodotto non
editoriale esente dalla disciplina di cui all’art. 1, comma III della Legge n. 62 del 7.03.2001 - Edizione
a cura della Segreteria del Circolo. Ai sensi del DLgs 196/2003 il “Titolare del Trattamento dei Dati
Personali” è il Circolo Filatelico Numismatico Albenganese nella
persona del Rappresentante legale dell’Associazione.
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ESPOSITORI
Bertario Pier Luigi
L’ulivo sulla moneta
Fadda Bruno
Albenga racconta…
Fadda Bruno
Albenga agricola
Scuola Elementare Stella San Martino
Dall’olivo all’olio
Velo Giorgio
La pasta di Napoli
Velo Giorgio
Il vino del Piemonte
Velo Giorgio
L’olio della Liguria
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ALBENGA AGRICOLA E COMMERCIALE
AGLI INIZI DEL NOVECENTO
L
Fig. 2
a piana di Albenga che un
tempo era un acquitrino si
ritrova agli inizi del Novecento
quasi tutta risanata. Merito di questo
prodigioso incremento agricolo
economico è da attribuirsi, oltre al
fattore climatico, agli uomini che con
tenacia e operosità hanno creato le
condizioni ottimali per uno sviluppo
equilibrato. Nel gennaio del 1905
viene stampato l’Ingaunia Agricola,
(fig. 1) bollettino mensile della cattedra
ambulante di agricoltura di Albenga
che ci introduce nel paese della frutta,
degli ortaggi e dell’olio. Quest’ultimo
prodotto che scende dalla collina è
talmente profumato e prelibato che
meritatamente viene apprezzato dai
consumatori in Italia e all’estero.
Sempre nel 1905 nasce il Consorzio
Agrario Cooperativo del Circondario
di
Albenga,
società
anonima
cooperativa a capitale illimitato di cui
presentiamo un certificato azionario
(fig. 2). In questo contesto impiantano
un’azienda agricola in Albenga, nel
1915, i Sommariva bonificando un
terreno in regione Pontelungo. Molte
sono le ditte e piccole imprese che
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Fig. 1
Fig. 3
in questo periodo
nascono, prosperano
ed alcune di esse sono
tuttora in attività. Ne
elenchiamo alcune
di cui presentiamo
a parte la cartolina
commerciale:
Briatore Giuseppe fu
Francesco, Domenico
Marchiano & Figli, A.
Bernachon & C., Ernesto Montano, Oleificio Montina, Noberasco
Benedetto, Fratelli Soracco, Ribò Giacinto, Luigi Soracco, Oleificio
G. Pirone, Denegri, Lazzaroni & Lamberti, Martini Armando,
Bovolo Giovanni, Angelo Carle & Figlio, Pietro Ghiglione, Revello
Bartolomeo. La cartolina del 1932 (fig. 3) evidenzia lo sviluppo
quantitativo della sezione mercati, ortaggi, frutta e fiori. Negli
anni sessanta l’azienda Sommariva si trasforma in impresa e il
quindicinale “L’Ingauno” del 1962 (fig. 4) evidenzia la qualità della
ditta con la scritta ”Primo ed unico frantoio in Albenga funzionante
in presenza del pubblico”. Attualmente, con l’apertura di un Museo
dell’olio, si completa la realizzazione di una struttura che è punto di
riferimento in Albenga non solo commerciale ma anche culturale.
Bruno Fadda
Fig. 4
7
LA “SOMMARIVA TRADIZIONE AGRICOLA”
La storia di un’Azienda dal suo fondatore, Domenico, al figlio Giobatta, a
Nino l’innovatore, alla geniale generazione di Mina, Agostino e Gianni. In
attesa degli ultimi eredi Alice e Gabriele, Leonardo e Giacomo.
Gli inizi
I Sommariva fanno risalire l’inizio della loro attività in Albenga al 1915, quando
Domenico avviò la propria azienda agricola. Era originario della Val Polcevera,
nell’immediato entroterra di Genova, dove conduceva con la moglie Rosa e il figlio
Giobatta una tranquilla vita da agricoltore. L’industria genovese in forte espansione alla
fine dell’Ottocento richiedeva spazi per impiantare nuove fabbriche e numerosi terreni
agricoli venivano espropriati. Vittima del progresso industriale Domenico si vide costretto
a cercare altrove la terra dove continuare la sua attività. La trovò molto lontano dalle
sue radici, nella piana di Albenga, che alle famiglie polceverasche, costrette alla forzata
emigrazione, veniva descritta fertile e scarsamente sfruttata dai contadini locali. Come
accadde a molti altri, anche Domenico andò incontro ad un’amara sorpresa. La piana di
Albenga non era stata ancora interamente bonificata e il terreno, che aveva preso in affitto
nella zona di Pontelungo, si presentava ostruito da pietre, detriti e non era per nulla
drenante. Alla minima pioggia si allagava rovinando il raccolto. Domenico e Rosa non si
abbatterono e iniziarono a trasformare quella specie di palude in una fertile campagna.
Terminata la lunga fase di preparazione, finalmente Domenico poté dar vita ad una
produzione agricola destinata ad un rapido successo. I carciofi, gli asparagi, le zucchine
e in particolar modo i cavoli cappucci (i ‘garbugi’), introdotti proprio dai Sommariva
nelle coltivazioni tipiche della
piana, conquistarono ben presto
i mercati nazionali di Genova,
Milano e Torino e quelli europei
della vicina Provenza, della
Germania e dell’Austria. Il
successo era dovuto non solo
alla qualità dei prodotti, ma
anche al fatto di essere messi in
commercio come ‘primizie’, in
anticipo rispetto alla naturale
maturazione. Domenico riusciva
a far giungere sui più lontani
1952 - Le vecchie generazioni: seduto al centro il fondatore
mercati, via ferrovia, verdure
dell’Azienda Sommariva, Domenico, alle spalle il figlio Giobatta
con la moglie ‘Mumina’.
di eccellente qualità soprattutto
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quando venivano maggiormente richieste dai ricchi consumatori. Per unire alla qualità la
tempistica, Domenico introdusse tecniche prima sconosciute ai contadini locali: potenziava
il terreno con l’uso intenso di concime organico, la famosa ‘rumenta’ fatta arrivare per
ferrovia addirittura da Genova e anticipava la maturazione con il riscaldamento artificiale
ottenuto con gli scarti del cotone industriale. La conquistata solidità economica permise
ai Sommariva di acquisire terreni propri nella “Regione Morella”, nella zona mare di
Albenga, ove Domenico poté impiantare le prime serre, le famose “stufe”, per mitigare i
rigori invernali e ottenere il raccolto nel momento più ottimale.
“U gumbu”, l’antico frantoio
Il figlio di Domenico,
Giobatta, dopo aver preso
parte alla Grande Guerra
come combattente nelle
trincee del Piave, continuò
l’attività paterna e nel
giro di pochi anni ampliò
l’azienda grazie ad un felice
matrimonio con ‘Mumina’
Ferrari,
originaria
di
Bossoleto, una frazione di
Il Frantoio Sommariva nell’anno 1965: I due bimbi seduti sull’uscio
Villanova d’Albenga. La sono i due figli di Nino e Bugi, Gianni e Mina.
Mumina incrementò la
tradizionale attività agricola del marito con la coltivazione di ravanelli e basilico, diffusa
nel territorio di Villanova e ancora poco praticata nell’albenganese. L’orizzonte dei
Sommariva si estese ulteriormente quando uno zio della Mumina, Checchin Navone,
conduttore di un rinomato frantoio d’olio nel centro storico di Albenga, vicino alla Porta
Torlaro, nel 1958 si ritirò dal commercio. Ad acquisire l’antico ‘gumbu’ fu il figlio di
Giobatta e della Mumina, Domenico comunemente noto come ‘Nino’, sostenuto dalla
moglie Maria Eugenia ‘Bugi’ Pastorino, nata a Borgio Verezzi, ma discendente da una
famiglia proveniente da Masone nel genovese. Nino e Bugi fusero in un unico complesso
le varie attività agricole familiari e la produzione olearia divenne il fulcro della nuova
azienda che i giovani attivi imprenditori incrementavano di giorno in giorno con
notevole passione. Alla crescente richiesta di olio non bastavano più gli olivi di proprietà
delle famiglie Sommariva e Pastorino e Nino si rivolse all’acquisto di olive taggiasche
della Val Lerrone e della Val Arroscia, dopo averle personalmente selezionate. Alla
scelta accurata seguiva una lavorazione altrettanto attenta: Nino provvedeva a macinare
le olive nel giorno stesso della raccolta o al massimo entro 48 ore per conferire all’olio
una acidità molto bassa. Per la sua alta qualità l’olio uscito dal frantoio di Nino trovò
un’ampia diffusione nella piana di Albenga e nelle località limitrofe e divenne un prodotto
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ricercato dai numerosi turisti ospiti della Riviera
di Ponente. Alla prospera produzione si aggiunse,
a partire dai primi anni Sessanta, una felice
intuizione di Nino e Bugi: accostare al commercio
dell’olio quello di prodotti derivati. E la prima
idea fu il classico ‘pesto’ alla genovese, una sorta di
sfida condotta dai Sommariva: il pesto in vendita
in quel periodo era di derivazione industriale,
mentre quello elaborato dai Sommariva era di una
qualità decisamente superiore, pari al tradizionale
pesto della ‘nonna’ ligure. Ottenuto con basilico
nostrano, veri pinoli, parmigiano reggiano
stagionato, con l’olio superbo del frantoio, il pesto
‘familiare’ dei Sommariva ottenne un successo
notevole nell’ambito della vendita circoscritta
ad una specie di “porta a porta”, ma tale da
1970 – Lo stand del Frantoio Sommarialimentare una corposa produzione. Sempre negli
va alla Fiera dell’Agricoltura di Albenga nell’ex piazzale dell’Ortofrutticola in
anni Sessanta un’altra geniale intuizione arricchì
Piazza Corridoni: a sinistra Maria Eugenia
la gamma delle creazioni dei Sommariva: il paté
Pastorino “Bugi”, al suo fianco Nino Somdi olive. Chiamato subito “caviale del Centa”
mariva. A destra due storici collaboratori:
l’impasto di olive macinate, filetti di acciuga, erbe
Giuseppe Carta e Filomena Manca.
aromatiche divenne un prodotto ricercato non solo
in ambito locale, ma regionale e nazionale.
L’antico frantoio, sempre conservando le tradizioni e la genuinità del passato, è
diventato la “Sommariva Tradizione Agricola”, un marchio che ha acquisito fama
nazionale e internazionale, non solo grazie all’afflusso dei turisti stranieri che vengono
a visitare appositamente l’azienda, ma anche in base a certificazioni accertate. Nel 1972
la “Sommariva Tradizione Agricola” è stata una delle prime aziende agricole in Italia a
richiedere e ottenere la certificazione biologica e nel rispetto di tale normativa ha scelto
di coltivare i propri terreni secondo le tecniche biologiche e collabora con l’organismo
“Suolo e Salute’ che tutela la produzione agricola in ambito biologico.
Un’Azienda moderna
Dopo la prematura scomparsa di Nino, negli anni Duemila la nuova generazione
dei Sommariva, i tre fratelli Gianni, Agostino (uniti oltre che dall’affetto da un glorioso
passato olimpico nella vela), nonché l’intraprendente Mina subentrano alla guida
dell’azienda ed ampliano la già sostanziosa lista con altre invenzioni raffinate: la salsa
alla rucola, la salsa di noci, la crema di carciofi, di pomodoro, la pasta di filetti di acciuga,
le conserve con pomodori secchi, cipolline, carciofini, olio aromatizzato con le più diverse
specie di erbe. Terreni agricoli, appositamente acquistati dai Sommariva, vengono
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dedicati alla coltivazione di uve per la produzione di vini
DOC di origine e denominazione ligure: Rossese, Pigato e
Vermentino. Da una decina d’anni è stata introdotta la Linea
Cosmesi, una serie di prodotti per la cura del corpo che
sfruttano le molteplici doti dell’olio. Di recente i Sommariva
hanno aggiunto l’ampia gamma del “Gluten free”, e un
ultimissimo “Pesto Vegano”, senza formaggio, per essere
vicini a tutti i clienti e alle loro esigenze. Tra i molteplici vanti
dell’Azienda il conseguimento della certificazione “Carbon
Trust Standard”, il riconoscimento internazionale rilasciato
alle ditte che hanno ridotto le emissioni nell’atmosfera
di carbonio e gas ad effetto serra. Un ulteriore merito
l’assunzione di personale altamente qualificato, certificato Agostino e Gianni agli inizi
della loro attività nell’Azienda
da scuole regionali e ricercato in ambito locale.
nel 1988
Il cliente che entra oggi nell’antico frantoio di Porta
Torlaro, conservato pressoché integro dai Sommariva, viene accolto da più di una
sorpresa: nell’ elegante punto vendita trova una gamma vastissima di prodotti genuini, di
qualità eccelsa, in grado di soddisfare i palati più raffinati ed esigenti. Il cliente ben presto
si trasforma in visitatore: l’antico frantoio è stato ampliato con sale ricavate da storici
locali dell’Albenga medioevale trasformati in un autentico museo, “La civiltà dell’olivo”,
ricco di materiale appartenuto al mondo agricolo locale e particolarmente rivolto alla
lavorazione dell’olio. Una scelta culturale di alto livello che rende onore alla famiglia
Sommariva, attenta non solo alla produzione commerciale ma anche al rispetto delle
antiche tradizioni e alla conservazione della civiltà contadina ligure.
Manca all’appuntamento del secolo di attività dell’Azienda l’ancor giovane Mina, la
cui scomparsa ha lasciato un vuoto pieno di dolore. Ma il fratello Agostino, con la moglie
Anna, e Gianni con la moglie Elena, guardano al futuro e assicurano che terminato il loro
ruolo è già pronta un’altra generazione dei Sommariva. I figli di Agostino e Anna, Alice
e Gabriele ‘Gibi’, per quanto studenti universitari, sono pronti a cogliere il testimone
paterno. I figli di Gianni ed Elena sono ancora giovani, ma anche su Leonardo e Giacomo
si nutrono speranze che accettino di continuare la prestigiosa eredità della famiglia e della
“Sommariva Tradizione Agricola”, nell’antico
frantoio di Porta Torlaro ad Albenga.
Mario Moscardini
Lo stand dell’Azienda “Sommariva Tradizione Agricola”
nella fiera “Cibus di Parma” del 2010. A sinistra Mina
Sommariva, in piedi Agostino fra due amici clienti.
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