Anno scolastico
2014/2015
LICEO SERPIERI
prof. Piazza Silvia
DONATELLO
1386
Nasce a Firenze
– va a bottega da GHIBERTI
(fino al 1407)
Donato di Niccolò di Betto Bardi
DONATELLO
1402-04 A Roma con Brunelleschi
A Firenze  Duomo (facciata e campanile)
1416
A Pisa con Masaccio
- Nicola e Giovanni Pisano
1423-27 A Siena  Fonte battesimale del Battistero
- Nel 1425 apre una bottega con
Michelozzo (1425-38)
1428-38 A Prato  Pulpito marmoreo del Duomo
1432
(1386-1466)
Torna a Roma, forse con Michelozzo. Studia la
decorazione tardo antica.
1443-54 Padova  realizza Crocifisso, Rilievi dell’Altare del Santo e Monumento a
Gattamelata
1457-61 Risiede a Siena  Modelli per le porte del Duomo (non realizzate)
1466
Muore a Firenze
San Giorgio e la principessa
Rilievo posto sulla predella della statua di san Giorgio, realizzata intorno
al 1416 per la chiesa di Orsanmichele, oggi presso il Museo del Bargello a
Firenze.
Descrizione
Il rilievo rappresenta il
momento in cui San Giorgio sta
Iltrafiggendo
santo è proteso
nell’atto di
il drago.
uccidere
La scenailèdrago:
estremamente
• realistica.
il suo corpo è leggermente
ruotatosiintorno
all’asse
L’azione
svolge con
grande
centrale,
rapidità
e violenza, come
• dimostrano
i piedi un poco
ricurvi
serrano il
i gesti
del cavaliere,
cavallo,che si impenna,
il cavallo
• spaventato
il torso è dal
bendrago
eretto,
in lo
modo
che
da dare l’idea
di fermezza
aggredisce
e il drago
che si e
coraggio.
ripiega
per la ferita mortale.
Descrizione
A destra, scorgiamo la principessa che sta
pregando a mani giunte per la vittoria del
santo.
Ai lati troviamo elementi contrapposti: a
sinistra la grotta del drago, simbolo di
barbarie, rozzezza e oscurità; a destra,
un porticato rinascimentale, in
prospettiva, che rinvia a criteri di
razionalità e compostezza.
Caratteristiche dell’opera
1.Uso della prospettiva
La scena, realizzata secondo il metodo prospettico che
Donatello ha appreso da Brunelleschi, è rappresentata con un
unico punto di fuga.
Tutte le linee convergono nella figura di san Giorgio, che
diventa dunque centro prospettico e centro dell’azione.
Caratteristiche dell’opera
2. La tecnica dello stiacciato
Questo rilievo è il primo
esempio di STIACCIATO
(SCHIACCIATO).
Lo stiacciato è una tecnica
scultorea, inventata da
Donatello, che consiste nel
realizzare un rilievo in modo
tale che lo spessore diminuisca
gradualmente dal primo piano
allo sfondo, per dare
all'osservatore un'illusione di
profondità.
In questo modo si creano anche effetti di chiaroscuro molto simili a quelli che
ritroviamo in pittura.
Banchetto di Erode
Formella in bronzo dorato, posta alla base del Fonte battesimale del Battistero
di Siena tra il 1423 e il 1427.
La formella presenta la storia
della decapitazione di San
Giovanni divisa in tre episodi,
disposti su tre piani diversi.
PIANO DI SFONDO
PIANO CENTRALE
Dei musici richiamano il
momento della danza di
Salomè.
PIANO CENTRALE
PIANO DI SFONDO
Si vede il servitore che
mostra a Salomè e alle
donne che sono con lei la
testa del Battista.
PRIMO PIANO
E’ raffigurato il
momento in cui viene
presentata ad Erode la
testa del santo.
PRIMO PIANO
Caratteristiche dell’opera
1. Uso sapiente della PROSPETTIVA
La rappresentazione è ordinata secondo la PROSPETTIVA
LINEARE con UN UNICO PUNTO DI FUGA.
Il centro è VUOTO: i personaggi si dispongono tutt’intorno
secondo linee diagonali per creare un effetto di grande
movimento.
Caratteristiche dell’opera
2. Descrizione realistica dei
personaggi
Erode, all'estrema sinistra, si scosta
inorridito dalla visione della testa
mozzata del Battista, come
mostrano il volto e il gesto delle
mani.
Anche i suoi commensali sono
sconvolti da questa visione (l’uomo
al centro sulla destra si copre gli
occhi con la mano).
Erodiade, invece, si avvicina al re e
con un gesto del braccio cerca di
placare il suo sdegno.
Caratteristiche dell’opera
3. Uso del rilievo STIACCIATO
Donatello schiaccia le figure sul piano
di fondo e, via via che procede verso il
primo piano, aggiunge spessore, fino
ad arrivare all'alto rilievo del gruppo
di destra e al tutto tondo della testa
del personaggio che porta il vassoio.
Caratteristiche dell’opera
4. Struttura simmetrica della scena
Benché la storia abbia il suo centro narrativo nell’angolo in basso
a sinistra (dove la testa del Battista viene presentata su un
piatto a Erode), la scena ha una costruzione simmetrica, scandita
soprattutto dai due gruppi ai lati della scena.
Caratteristiche dell’opera
5. Architettura disegnata con grande abilità
Qui lo spazio non è finito, ma sembra anzi espandersi oltre il
rilievo, come dimostrano gli archi o le figure tagliate a metà.
Anche lo sfondo sembra solo una parte di qualcosa di più ampio. Lo
spazio rinascimentale, finito e misurabile, lascia il campo a uno
spazio più indefinito.
Donatello, Miracolo della mula, 1447-50. Padova, Basilica del Santo
Donatello, Maddalena, 1455-56, Firenze, Museo dell’Opera del Duomo
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