ASSOCIAZIONE PRATIKA
Introduzione
all’Orientamento
Narrativo
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L’Orientamento
Narrativo in
sintesi
«Il racconto è presente in tutti i tempi, in tutti i
luoghi, in tutte le società; il racconto comincia con
la storia stessa dell'umanità; non esiste, non è mai
esistito in alcun luogo un popolo senza racconti, [...]
il racconto è come la vita» (Roland Barthes)
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Breve introduzione
SINTESI
Alice incontra il Gatto: Alice:''Mi vuoi dire quale strada devo fare per uscire di
1. Cos’è la narrazione
qui?''
2. Le strutture narrative
"Dipende in gran parte da dove vuoi andare..." rispose il Gatto.
"Oh non importa dove" disse Alice
3. Narrazioni per organizzare le esperienze
" Allora importa poco sapere quale strada prenderai" - soggiunse il Gatto.
4. Opinioni e significati
"...purchè giunga in qualche parte" - riprese Alice come per spiegarsi meglio.
5. La narrazione, come "esito naturale" del
vissuto emotivo
"Oh certo che vi giungerai!" - disse il Gatto, "non hai che da camminare"
Alice incontra il Bruco: "Chi sei?" disse il Bruco.
Non era un bel principio di conversazione. Alice rispose con qualche timidezza:
"Davvero non te lo saprei dire ora. So dirti chi fossi, quando mi son levata questa
mattina, ma da allora credo di essere stata cambiata parecchie volte."
" Che cosa mi racconti"? - disse austeramente il Bruco. – "Spiegati meglio."
"Temo di non potermi spiegare" disse Alice, "perchè non sono più quella di prima,
come vedi."
La narrazione è un processo cognitivo attraverso il quale strutturiamo, in unità
temporalmente significative, unità di esperienza, attribuendo loro un ordine, dei
rapporti. Lo stesso processo si ripete nel momento in cui ascoltiamo una
narrazione, basti pensare all'operazione di "riempimento" che viene fatta quando,
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mediante l'immaginazione, collochiamo dati mancanti in una
pensiero che abbiamo su noi stessi, ovvero quello che
sequenza narrativa ascoltata. Il pensiero narrativo agisce inoltre,
abitualmente chiamiamo coscienza di sé (il mondo interno). In altri
in modo tacito, in qualsiasi situazione professionale, nella quale le
termini, il Sé individuale emerge sia dalle narrazioni sul vissuto
capacità previsionali del professionista vengono esercitate tramite
personale che l'individuo stesso propone (narrazioni
una narrazione del "probabile" per
compiere l'azione più adeguata
allo svolgersi degli eventi previsti.
autobiografiche, ma non solo) sia
Filmato 1.1 Orientamento Narrativo
dalle narrazioni che altri compiono
su di lui, elaborate entrambe
Il recupero di esempi narrativi
dall'individuo stesso in nuove
s i g n i fi c a t i v i c o n s e n t e u n a
forme di coscienza. Risulta facile
riflessione intorno ai significati e la
inferire come la mescolanza di
costruzione di narrazioni ulteriori,
questi due "mondi", interno ed
tramite attività suggerite ad hoc,
esterno, costituisca uno dei
può rivestire un'importanza
principali veicoli di produzione di
fondamentale per la formazione
significato e di possibilità di
d e l l a p ro f e s s i o n a l i t à o p e r
scambio rispetto ad esso.
compiere delle scelte, o per
Quando racconto un evento nella
progettarsi.
narrazione sono frammisti
l'evento e l'interpretazione che ne
Dunque le strutture narrative,
do (i sentimenti, le emozioni che
derivanti dai concetti di schemi di
storie, di modelli mentali, di
sistemi funzionali della memoria,
mi ha provocato...) costruendo
dunque, attraverso la stessa
Microlezione 01
narrazione, il significato che io
sono forme universali attraverso
le quali le persone comprendono la realtà, se la rappresentano, le
attribuisco a quell'evento.
attribuiscono senso e significato e ne parlano. La narrazione non
Sintetizzando, potremmo asserire che la vita umana è
ha, però, soltanto una funzione interpretativa rispetto alla realtà
contraddistinta dai significati, ovvero che la nostra vita è
esterna (il mondo intorno a noi), ma struttura anche la modalità di
condizionata più dalle opinioni e dai significati che attribuiamo
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agli eventi che dagli eventi medesimi (Bruner, 1990; Watzlawick et
L'orientamento narrativo tenta il difficile ed ambizioso percorso di
al., 1971; 1978). Le narrazioni giocano un ruolo centrale proprio
rispondere pienamente alla domanda di senso e significato
nel processo di significazione degli eventi: le narrazioni con cui (in
dell'uomo contemporaneo.
cui) i soggetti organizzano le esperienze e gli eventi in genere
costituiscono il fondamento della percezione che hanno degli
altri, di se stessi, del mondo esterno.
Il nocciolo della questione si potrebbe riassumere in una
maggiore importanza che assegniamo oggi, per l'orientamento,
alla domanda fatta dal Bruco rispetto alla risposta che Alice
E' ormai assodato che, soprattutto per quanto concerne la sfera
riceve dal Gatto.
professionale, assistiamo ad una sempre maggiore imprevedibilità
dei destini individuali. Parole come flessibilità, mobilità ecc.
acquisiscono un senso più stringente quando si riferiscono ai
costi, che vengono richiesti e pagati dall'individuo, in termini di
sostenibilità psicologica. Alla solitudine del cittadino globale (Z.
Baumann) si accompagna il rischio (U. Beck), in chi non si sia
costruito un'identità adeguata alle dinamiche dei contesti di
riferimento, di sentirsi in balia degli eventi. Gli elementi di
adeguatezza di cui si parla non riguardano la variabilità del
contesto in cui si vive, determinato da fattori sociali, culturali, di
organizzazione del mercato del lavoro ecc., ma fanno riferimento,
in primo luogo, al contesto interno. Occorrono «identità capaci di
tenere insieme se stesse mentre esse stesse si modificano» (F.
Batini e R. Zaccaria, 2002: 19). La narrazione, come "esito
naturale" del vissuto emotivo, può contribuire alla crescita della
personalità, alla creazione di un'adeguata immagine di sé, alla
costruzione dell'identità.
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Una prima descrizione...
SINTESI
L’orientamento narrativo, ideato nel 1997 (Batini, Salvarani, 1999a, 1999b; Batini,
1. Nascita e sviluppo dell’Orientamento
Narrativo
Zaccaria, 2000; 2002), è un metodo che lavora attraverso l’utilizzo di narrazioni
2. Basi teoriche
(romanzi, racconti, film, immagini, canzoni) e di materiali biografici (direttamente,
metaforicamente) delle persone con le quali si lavora.
3. La costruzione dei significati
L’antropologia e l’etnografia culturale, la psicologia culturale, il costruttivismo e la
4. Narrazioni e Autobiografia
riflessività sono i paradigmi epistemologici dai quali ha preso le mosse, all’inizio
5. Il controllo sul reale
6. Costruire consapevolmente la propria
identità personale e sociale
del 1997, l’orientamento narrativo. Il richiamo al punto di vista costruttivista per il
quale sia scienza che arte sono due sistemi di costruzione del mondo e, più in
generale ognuno di noi procede alla costruzione di un mondo e di una realtà che
non è soltanto una produzione individuale, ma viene negoziata con la cultura e la
società di appartenenza (Bruner, 1992, 1997).
La metodologia dell’orientamento narrativo risponde in modo nuovo, spesso
creativo, alle esigenze dell’individuo che attraversa momenti di scelta
“soggettivamente definiti” (Batini, Del Sarto, 2005; Batini, Giusti, 2008).
Secondo questa metodologia orientare un individuo “significa trasferirgli
competenze di autorientamento, con la finalità di scelte (il plurale è d'obbligo)
immediate o future, in direzione di una decisione o per una lettura più appropriata
di un contesto esistenziale e/o professionale, per progettare un percorso formativo
o per migliorare la percezione di sé in direzione di un'efficacia maggiore nell'azione
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di soddisfacimento dei propri bisogni, di realizzazione dei propri
semplicemente a ciò che mi accade può essere differente dal
progetti e desideri, in direzione di una maggiore chiarezza su
senso e significato che attribuirò domani, o tra una settimana, alle
questi stessi” (Batini, Del Sarto, 2007, p.48).
stesse cose; il significato che attribuisco al mio percorso
Al centro del processo c’è la persona, il suo vissuto, la sua
biografia personale, formativa e
professionale, la storia dei suoi
formativo, poniamo, scrivendo un libro è diverso di quello che
potrei dare di fronte ad un
Filmato 1.2 Orientamento Narrativo
eventi critici e dei modi in cui li ha
ma anche un processo capace di
stimolare una direzione (oggi ho
affrontati, il suo modo di
questa traiettoria che so che,
percepirsi e raccontarsi, le sue
almeno parzialmente,
aspirazioni, i suoi progetti, ci si
modificherò, comprenderò in
lavora attraverso le narrazioni,
modo nuovo etc..) e dunque la
attraverso stimoli narrativi,
progettualità e l’agentività dei
attraverso percorsi di
soggetti con una flessibilità molto
implementazione di competenze
maggiore di altri metodi di
narrative.
orientamento.
Tale approccio ha la finalità di
La narrazione è definita come un
sviluppare nell’individuo la sua
processo cognitivo attraverso il
competenza narrativa, intesa
quale strutturiamo, in unità di
come capacità di narrare: di
raccontare, ma anche ascoltare,
bicchiere di vino con degli amici)
tempo
Microlezione 02
temporalmente
significative, unità di esperienza,
una storia, di interpretare ed
attribuire senso e significato (favorire processi di sensemaking,
produzione di senso) agli eventi, alle situazioni, alle direzioni che
attribuendogli un ordine e delle
relazioni (Batini, Del Sarto, 2005, p.33).
ciascuno intraprende, cosciente di essere in un’azione situata (il
Lo stesso processo si ripete nel momento in cui ascoltiamo una
senso e significato che attribuisco oggi al mio percorso o
narrazione, basti pensare all’operazione di “riempimento” che
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viene fatta quando, mediante l’immaginazione, collochiamo dati
possibilità di scambio rispetto ad esso. Quando racconto un
mancanti in una sequenza narrativa ascoltata. Il pensiero
evento nella narrazione sono frammisti l’evento e l’interpretazione
narrativo agisce inoltre, in modo tacito, in qualsiasi situazione
che ne dò (i sentimenti, le emozioni che mi ha provocato...)
professionale, nella quale le capacità previsionali del
costruendo dunque, attraverso la stessa narrazione, il significato
professionista vengono esercitate tramite una narrazione del
che io attribuisco a quell’evento.
“probabile” per compiere l’azione più adeguata allo svolgersi
degli eventi previsti. Il recupero di esempi narrativi significativi
consente una riflessione intorno ai significati e la costruzione di
narrazioni ulteriori, tramite attività suggerite ad hoc, può rivestire
un’importanza fondamentale per la formazione della
professionalità o per compiere delle scelte, o per progettarsi.
Sintetizzando, potremmo asserire che la vita umana è
contraddistinta dai significati, ovvero che la nostra vita è
condizionata più dalle opinioni e dai significati che attribuiamo
agli eventi che dagli eventi medesimi (Bruner, 1990; Watzlawick et
al., 1971; 1978). Le narrazioni giocano un ruolo centrale proprio
nel processo di significazione degli eventi: le narrazioni con cui (in
Dunque le strutture narrative, derivanti dai concetti di schemi di
cui) i soggetti organizzano le esperienze e gli eventi in genere
storie, di modelli mentali, di sistemi funzionali della memoria,
costituiscono il fondamento della percezione che hanno degli
sono forme universali attraverso le quali le persone comprendono
altri, di se stessi, del mondo esterno.
la realtà, se la rappresentano, le attribuiscono senso e significato
e ne parlano. La narrazione non ha, però, soltanto una funzione
interpretativa rispetto alla realtà esterna (il mondo intorno a noi),
ma struttura anche la modalità di pensiero che abbiamo su noi
stessi, ovvero quello che abitualmente chiamiamo coscienza di sé
(il mondo interno). In altri termini, il Sé individuale emerge sia dalle
narrazioni sul vissuto personale che l'individuo stesso propone
(narrazioni autobiografiche, ma non solo) sia dalle narrazioni che
altri compiono su di lui, elaborate entrambe dall'individuo stesso
in nuove forme di coscienza. Risulta facile inferire come la
mescolanza di questi due “mondi”, interno ed esterno, costituisca
uno dei principali veicoli di produzione di significato e di
E’ attraverso la narrazione che si attribuiscono significati agli
eventi, si “ordina” e si può condividere la propria esperienza.
Attraverso essa si “allena” la capacità di autoanalisi e, quindi, la
consapevolezza di sé, che la pratica dell’orientamento
primariamente intende sviluppare nel soggetto. Perché una delle
fondamentali finalità dell’orientare è quella di promuovere nella
persona una autonomia nel (ri)conoscersi ed accettarsi, una
capacità concreta di individuare i propri elementi di forza e di
debolezza, le proprie competenze, attitudini, interessi,
motivazioni, e farne strumento per il raggiungimento dei propri
obiettivi.
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Questa competenza può essere raggiunta utilizzando come
nostre azioni e quelle degli altri” (J. Goody 1997, tr. it. 2000, pp.
strumento la/e narrazione/i.
166-167.)
Narrazione intesa come autobiografia, ma non solo. Quando (mi)
La domanda odierna di orientamento è, in primo luogo, una
racconto (produco una storia) definisco la mia identità, cerco
domanda di senso, andare alla ricerca di un orientamento nel
coerenza tra il passato ed il presente, creando degli strumenti
mondo, di un indirizzo per la propria esperienza, per il proprio
cognitivi per progettare il futuro. Ma anche nell’ascoltare attingo
vissuto, per progettare il proprio futuro. Sentire questa domanda
elementi per “riordinare” la mia esperienza, le mie personali
come spinta profonda significa non accomodarsi su pensieri già
regole di interpretazione del mondo e dei suoi accadimenti.
“masticati”, oltrepassare ogni risposta che miri solo al risultato ed
L’unicità dei percorsi e delle storie, delle modalità di approccio
all'utilità immediata, di conseguenza anche l’orientamento si trova
alla propria esistenza ha sempre costituito un problema per la
a dover cambiare le proprie modalità di risposta.
costruzione di metodi orientativi.
L’orientamento narrativo tenta il difficile ed ambizioso percorso di
L’orientamento narrativo è una strada percorribile, proprio perché
rispondere pienamente alla domanda di senso e significato
risolve una contraddizione apparentemente insanabile: quella tra
dell’uomo contemporaneo (Batini, Salvarani, 1999a, 1999b;
assoluta differenza individuale e necessità di standardizzazione
Batini, Zaccaria, 2000, 2002; Batini, Del Sarto, 2005; Batini,
del metodo, tramite l’ermeneutica che sostanzia il metodo stesso
Giusti, 2008).
(Batini, Del Sarto, 2007, p. 47).
Le competenze che si propone di sviluppare sono:
Il senso nel quale utilizziamo il termine “narrativo” fa riferimento,
principalmente, all’opposizione con l’altra forma di funzionamento
cognitivo, quella logico-scientifica, ed al paradigma definito
• essere in grado di dare una struttura ed esercitare un controllo
sul reale;
pedagogia narrativa, ricordando, comunque che essa è la forma
• essere in grado di fornire una propria interpretazione della
primaria tramite la quale viene attribuito un significato
realtà ed esercitare previsioni che costituiscano guida per
all’esperienza umana. “Mentre la narrativa come processo
l’azione;
cognitivo non può essere sottoposta all’osservazione, possiamo
“osservare” storie, miti, fiabe, romanzi personali e sociali, nonché
• essere capaci di produrre consapevolmente senso e
i racconti, le storie di tutti i giorni che usiamo per spiegare le
significato rispetto agli eventi, alla propria realtà, al proprio
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passato, presente e futuro ed essere coscienti della parzialità,
della soggettività e provvisorietà di questo processo,
rimanendo disponibile a negoziare senso e significato con gli
altri e a rispettare le altrui produzioni;
• costruire consapevolmente la propria identità personale e
sociale (cfr. per una spiegazione di dettaglio su queste
competenze obiettivo Batini, Del Sarto, 2007; Batini, Giusti,
2008).
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La filosofia dell’Orientamento Narrativo
SINTESI
1. Le persone hanno in sé le risorse necessarie per fare e raggiungere ciò che
1. Le persone hanno in sé le risorse
necessarie per fare e raggiungere ciò che
desiderano realisticamente
desiderano realisticamente (anche se questo non è vero sempre lo è quasi
2. Ogni persona aspira a reperire un senso ed
un significato nella propria esistenza.
narrativo, a metà fra il counselor e il coach, per usare nomi di professioni di
3. La criticità di un problema è
essenzialmente nella "difficoltà di vedere le
sue soluzioni".
valorizzazione dell'altro che è di fronte nella relazione, scommettendo sui
4. Un processo collaborativo nella
costruzione di nuove narrazioni più
soddisfacenti.
germinativa di scenari possibili nel futuro, perché questo è il primo modo per
5. Analizzare soprattutto gli aspetti positivi.
particolari possibili. 6. La società influisce fortemente.
7. L’ascolto come pratica
sempre). In altre parole le persone conoscono già i modi adeguati, o meglio le
soluzioni, per risolvere i loro problemi. Qui si innesta il lavoro dell'orientatore
importazione anglofona. Ossia un lavoro centrato sulla fiducia e sulla
talenti e sulla capacità di immaginare le soluzioni che egli possiede.
L'orientatore sarà innanzitutto colui il quale facilita proprio questa capacità
aumentare le probabilità che si realizzino davvero. Il secondo passaggio è poi
quello di rendere queste narrazioni più verosimili, efficaci, realizzabili e ricche di
2. Ogni persona aspira a reperire un senso ed un significato nella propria
esistenza. Essa è, in altre parole, un essere che decide, orientato non soltanto,
al raggiungimento del piacere, essendo dominato dalla volontà di piacere, ma
anche al raggiungimento di un senso, essendo la volontà di significato, la
ricerca di esso, il motore ultimo delle sue azioni. Ed è per questa ricerca che
ogni uomo è, intimamente, coinvolto dalla dimensione partecipativa e
collettiva, dall'essere un soggetto in-relazione-con-l'altro. 10
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3. L'idea che sia più importante centrarsi sulla costruzione delle
disagio, l'incapacità di scegliere o l'infelicità. Questo oltre a
soluzioni piuttosto che andare alla ricerca delle cause di un
diminuire lo stress del soggetto, lo inciterà ad essere più
problema (pur non trascurando, in forma narrativa questo
creativo e capace di risolvere il problema.
processo). Le cause, qualsiasi esse siano, sono comunque
dei "costrutti narrativi" (Milner, O'Byrne, 2004), come qualsiasi
altro, né più né meno. In un certo senso affermiamo che la
criticità di un problema sia essenzialmente nella "difficoltà di
vedere le sue soluzioni". Esse sono quell'immagine narrativa
che permette al soggetto di liberare le proprie risorse, in
quanto unico esperto del problema. Esse sono, come gli
stessi problemi che vogliono risolvere, delle narrazioni la cui
intima natura è sfuggente e in continua evoluzione,
dipendendo dal linguaggio e dai significati che il soggetto
attribuisce alle esperienze.
6. L'idea che il contesto storico, sociale ed economico
dell'occidente, in particolar modo nei grandi centri urbani,
costituisca oggi, più di ieri, una forza contraria alla
costruzione di una identità stabile, condizione necessaria per
perseguire un progetto di vita soddisfacente, "sano" e non
eccessivamente esposto al "dominio della flessibilità" (R.
Curcio, 2003). I costi umani imposti dall'attuale mercato del
lavoro in termini di orari, compensi, disagi nell'articolare in
modo sensato le giornate, nell'impresa impossibile di
integrare tempo di lavoro ed un tempo per i propri affetti , per
gli adempimenti minimi richiesti dall'essere inseriti in una
4. L'idea che la vita sia un continuo progetto narrativo, prodotto
società, paure ecc. sono sempre più evidenti. La difficoltà di
da un coro di voci (una narrazione plurale), all'interno del
fare scelte importanti (basti pensare all'acquistare una casa)
quale ognuno si trova, tentando di tessere in una unità
ha quindi anche una matrice esogena (sociale, esterna al
necessaria i suoi vari io. Il lavoro dell'orientatore si configura
soggetto) non trascurabile (e perciò non soltanto attribuibile a
allora come un processo collaborativo nella costruzione di
motivazione interna al soggetto medesimo) che l'orientatore,
nuove narrazioni più soddisfacenti e che consentano
spesso in prima persona coinvolto in questi meccanismi, non
integrazione modificando dunque il significato della vita
può ignorare.
stessa.
7. L'idea che l'ascolto sia l'unica pratica che riconosce
5. L'idea che nella relazione duale con un soggetto (ma anche
legittimità all'altro che è in relazione con me, e a tutte le sue
nella relazione con un gruppo) sia importante sottolineare più
diverse e contraddittorie istanze, l'unica via per costruire
gli aspetti positivi, assertivi, "felici", che non analizzare il
assieme uno spazio di contrattazione, di bilancio e, infine, di
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progettazione; senza pretendere di cancellare i conflitti (non è
in questa assenza di conflitto la soluzione ai problemi) ma
raggiungendo una provvisoria tregua che permetta un rilancio
di sé nel futuro. Ecco che un percorso di orientamento diviene
una sosta nella propria biografia, utile per ricostruire una
mappa di sé e del mondo che, attingendo dalla memoria
(individuale, collettiva, culturale e di confronto con altre
culture) disegni un futuro significativo, per il quale valga la
pena spendersi.
L'interpretazione narrativa della realtà e di se stessi è ciò
attraverso cui la realtà diviene realtà umana e noi stessi
diventiamo realmente noi stessi: narrando aumentiamo la nostra
comprensione reciproca.
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Morin E. (1983), Il metodo, trad. it., Milano, Feltrinelli.
Morin E. (2000), La testa ben fatta, trad. it., Milano, Cortina.
Ochs E., Capps L. (1996), Narrating the self, in “Annual Review of
Anthropology”, 25, pp.19-43
Ochs E., Capps L. (2001), Living narrative. Creating lives in
everyday storytelling, Mass., Harvard University Press.
Ochs E., Sterponi L. (2003), Analisi delle narrazioni, in: Mantovani
G., Spagnoli A. (a cura di, 2003), Metodi qualitativi in psicologia,
Bologna, Il Mulino.
Smorti A., (1994), Il pensiero narrativo, Firenze, Giunti.
Smorti A., (a cura di, 1997), Il sé come testo, Firenze, Giunti.
Smorti A. (2007), Narrazioni, Firenze, Giunti.
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Fare Orientamento
Le funzioni del Consulente di Orientamento
Si tratta di una figura che interviene a supporto dei processi decisionali in
corrispondenza delle scelte scolastico-formative e della maturazione di progetti
professionali verso il lavoro o sul lavoro. Usando metodologie dedicate e strumenti
diagnostici, è in grado dì attivare un processo di rielaborazione delle storie
formative/lavorative personali e di prefigurarne traiettorie di sviluppo coerenti con
l'identità del soggetto e realistiche in termini di opportunità.
I suoi obiettivi
L'intervento di questa figura si propone di potenziare un insieme di risorse della
persona che hanno a che fare con la capacità di confrontarsi/decentrarsi sulle
Per info:
Associazione Pratika
[email protected]
0575 380478
Piazza Risorgimento 8
52100 Arezzo
www.pratika.net
esperienze, decodificare/interpretare nuovi contesti, dare senso/significato a
nuove opportunità, mediare/negoziare desideri e realtà, valutare/decidere fra
alternative diverse, progettare/ identificare obiettivi, responsabilizzarsi/investire
rispetto a nuove esperienze.
Il lavoro del Consulente di orientamento cerca di dare risposta a bisogni di:
• maturazione di scelte scolastico formative come supporto alle decisioni
individuali in coerenza con le attese della persona e con le opportunità ed i
vincoli dei sistema (counselling orientativo);
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• maturazione di progetti professionali come supporto a scelte
le opportunità lavorative e coerenti con l'identità del soggetto.
soddisfacenti per la persona e realizzabili per le condizioni di
Svolge il counselling orientativo, bilancio di competenze e
mercato (bilancio di competenze e counselling di carriera).
counselling di carriera.
Le sue collocazioni
Alcune informazioni tecniche sul corso
• presso i (o in collegamento con i) sistemi formativi (scuola,
università, formazione professionale), soprattutto per attività
di orientamento alle scelte scolastico-professionali;
Durata: 750 ore (304 di aula, 225 di Formazione A Distanza, 221
di stage)
Numero minimo e massimo di allievi: 12 - 20
• presso i servizi per il lavoro (pubblici e privati) in relazione ai
bisogni di sviluppo di progetti professionali per i lavoratori
disoccupati, in mobilità o in cerca di un cambiamento
lavorativo;
Periodo svolgimento indicativo: ottobre - settembre di ogni anno
(il periodo di svolgimento è indicativo e va dall'inizio del corso
all'esame conclusivo)
• presso le aziende (o in collegamento con esse) per rispondere
Requisiti di accesso: Diploma di laurea di 1° livello in area
a nuove strategie di gestione delle risorse umane in funzione
umanistica o psicopedagogica; altra laurea con esperienza
dei crescenti processi di ri organizzazione dei contesti
pregressa nel settore di almeno 1 anno
produttivi e/o sostegno di percorsi individuali di sviluppo di
carriera (orizzontale o verticale).
Servizio riconoscimento crediti in entrata per l’esonera dalla
frequenza delle UF: Base n. 1, 2, 3 e Tecnico professionali n. 2, 3,
4, 5, 6, 7, 8, 9, 10
Dal sito della Regione Toscana
Chi è l'Esperto consulente di Orientamento: E' una professionalità
che opera nel settore dei servizi di ricerca, selezione e fornitura di
personale. Interviene a supporto dei processi decisionali nelle
scelte scolastico-formative e nella maturazione di progetti
professionali verso o sul lavoro. Rielabora le storie formative/
lavorative personali e prefigura le traiettorie di sviluppo secondo
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Fare Orientamento Narrativo
Attraverso il percorso in Metodi e tecniche dell'orientamento narrativo si
acquisiscono competenze di progettazione e somministrazione di attività volte
all'orientamento, la prevenzione della dispersione e l'empowerment dei soggetti.
Saper progettare percorsi educativi fondati sulle narrazioni e saper interpretare
testi narrativi, conoscerne le regole di produzione e le modalità descrittive, riuscire
quindi a produrre testi narrativi atti a varie funzioni riconoscendo un testo narrativo
e la funzione che gli viene attribuita e per la quale è stato prodotto.
Durata: 4 fine settimana intensivi alternati per un totale di 72 ore di aula e 78 di
FAD per un totale di 150 ore.
Numero allievi: Il corso sarà attivato al raggiungimento di 10 allievi. Il numero
massimo dei partecipanti è stato fissato in 25.
Per info:
Associazione Pratika
[email protected]
0575 380478
Piazza Risorgimento 8
52100 Arezzo
www.pratika.net
Le materie: psicologia culturale, sociologia della vita quotidiana, antropologia,
pedagogia narrativa, storytelling, narratologia, orientamento narrativo, percorsi di
orientamento narrativo, fotolinguaggio, narrazioni guida.
Requisiti di ammissione: laurea umanistica o esercizio della professione di
orientatore da almeno due anni.
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Alcuni dei docenti...
presso la Scuola di Specializzazione per Insegnanti di sostegno
ANDREA SMORTI è Ordinario di Psicologia dello sviluppo
cognitivo presso la Facoltà di Psicologia dell'Università di Firenze.
Si è occupato di interazione sociale tra bambino e genitore, con
riguardo al ruolo svolto dalla figura paterna e ai rapporti tra
pensiero e sviluppo sociale. Negli ultimi 10 anni si è occupato di
pensiero narrativo, ambito in cui ha pubblicato Il pensiero
narrativo e il Sé come testo (Smorti, 1994 e 1997). Sulla tematica
affrontata in questa presentazione ricordiamo inoltre il volume La
Psicologia culturale (Smorti, 2003) e più recentemente Narrazioni
(Smorti, 2007). Al centro del suo interesse, attualmente, è lo
studio della narrazione autobiografica delle esperienze
traumatiche sia come modo per studiare il significato di queste
esperienze sia come strumento di trasformazione e di
modificazione per il Sé.
FEDERICO BATINI è ricercatore Federico Batini ricercatore
presso l'Università di Perugia, laureato in lettere (Univ. di Firenze)
e in Scienze dell'Educazione (Univ. di Siena), Master in Gestione
Processi formativi (Bologna), Phd in Pedagogia e Scienze
dell'Educazione (Università di Padova); dal 2008 ricercatore
presso l'Università di Perugia. Già professore a contratto presso
la SSIS Toscana, presso il Corso di Laurea in Scienze delle
Professioni Sanitarie della Prevenzione – e in Scienze
Infermieristiche ed ostetriche della Facoltà di Medicina; presso la
facoltà di Scienze dell'Educazione dell'Università di Firenze e
(cattedra di audiologia e comunicazioni non verbali) e presso
Master etc; Direttore di PratiKa (agenzia formativa –
www.pratika.net) e di NausiKa (consorzio di associazioni culturali
www.narrazioni.it), Partner e senior consultant di Thélème s.r.l.
(www.theleme.it), Presidente nazionale di COFIR (www.cofir.net),
membro della Segreteria Nazionale del Forum Permanente per
l'Educazione degli Adulti (FORUMEDA www.edaforum.it) e
coordinatore nazionale per l'area comunicazione. Insegnante di
ruolo dal 2000 al 2008, nel 2006 risulta vincitore di concorso
presso l'IRRE Toscano e rinuncia. Nell'aprile 2008 risulta vincitore
di valutazione comparativa per ricercatore MPED04 (pedagogia
sperimentale) presso l'Università di Perugia e lascia la scuola
dopo 10 anni di insegnamento per passare a titolo definitivo
all'Università.
SIMONE CINI è laureato in Scienze dell’Educazione, qualifica di
Consulente di orientamento. Lavora con Pratika e Nausika e
collabora con agenzie formative e istituzioni sul territorio
nazionale. Si occupa di orientamento di primo livello, di attività di
prevenzione della dispersione e del disagio scolastico, di bilancio
di competenze e valutazione finale in relazione a corsi di
formazione. E’ coautore del volume Gestire i gruppi in formazione
edizioni Erickson ed ha collaborato all'elaborazione dei materiali
per altre pubblicazioni. Suoi articoli compaiono in riviste
specialistiche.
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GABRIEL DEL SARTO si occupa a tempo pieno di Formazione e
Batini, Erickson, 2008). Attualmente collabora con l'Università di
Orientamento Professionale, con particolare interesse per il
Siena e Ginevra.
sociale e il volontariato. Ha pubblicato la raccolta poetica I viali
(Atelier, 2003), è presente in diverse antologie fra cui L'opera
comune (Atelier, 1999) e Nuovissima poesia italiana (Mondadori,
2004), l'ultima opera poetica è Meridiano Ovest (Transeuropa,
2008). Per le Edizioni Erickson ha pubblicato, con Federico Batini,
Narrazioni di narrazioni (2005) e, per le stesse edizioni, con F.
Batini e Simone Giusti, Narrazione e invenzione (2007) e con F.
Batini, Raccontare storie (Carocci, 2007), con F. Batini e M.
Perchiazzi Raccontare le competenze (Transeuropa, 2007, 2°
ristampa, 2008).
SIMONE GIUSTI è formatore, si occupa di orientamento
narrativo, di progettazione partecipata, di eventi culturali e di
animazione socioculturale. Dirige la rivista "Per leggere" e insieme
a Federico Batini la collana "Comunità e Persone" edita da
Erickson. E' redattore delle riviste letterarie "Il Gallo Silvestre" e
"Semicerchio". È direttore dell'agenzia formativa "L'Altra Città" ed
è presidente dell'AISE di Grosseto (Associazione Insegnanti
Solidarietà Educativa). Ha pubblicato numerosi saggi e volumi
sulla letteratura moderna e contemporanea, sul volontariato come
strumento di cambiamento sociale, sui metodi narrativi in
formazione ed orientamento tra cui: Oggi vado volontario
(Erickson, 2006), Narrazione e invenzione (con F. Batini e G. Del
Sarto, Erickson, 2007), L'orientamento narrativo a scuola (con F.
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Cos’è Associazione Pratika
“In un certo senso per me raccontare una storia è sempre
una sorta di viaggio spirituale, dove però rimani te stesso,
cresci, impari qualcosa e passi al livello successivo. È
questo quello che conta per me.”
-Tim Burton
Pratika nasce dall’esigenza di diffondere modelli di orientamento e
formazione tesi ad aumentare il potere ed il controllo di ogni soggetto sulla
propria vita e sulle proprie scelte indipendentemente dallo status
economico, dalla provenienza geografica e culturale, dal genere,
dall’orientamento sessuale, dal ruolo sociale e da qualsiasi altra differenza
per favorire una piena vita democratica in cui a ciascuno sia offerta la
possibilità di una partecipazione attiva come cittadino/a. Per questo Pratika
mette in campo orientamento, formazione, seminari, informazione, ricerche,
pubblicazioni. Pratika vuole condividere e divulgare le proprie esperienze, i
propri metodi, i propri sogni, all’ombra di un unico nome che possa divenire
sinonimo di garanzia, sicurezza e risultati da parte dell’utente finale che non
può essere discriminato per nessuna caratteristica.
Una particolare attenzione viene data da Pratika alle utenze svantaggiate in
termini di competenze e discriminate a livello sociale.
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Ambito di diffusione territoriale: Pratika è diffusa a livello
erogazione di corsi di formazione e di orientamento finanziati e
regionale. La sede legale e la sede operativa sono ubicate ad
riconosciuti.
Arezzo. Le attività si svolgono prevalentemente sul territorio
regionale.
Pratika è inoltre accreditata, con decreto del 10/07/2009 dal
Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, come
Tutte le attività di Pratika interessano il settore educativo
soggetto qualificato per la formazione del personale della scuola.
incrociando (per modalità ed utenze) il settore sociale. Le
Le iniziative formative di Pratika sono quindi riconosciute a livello
numerose attività di ricerca e di pubblicazioni sono svolte a titolo
ministeriale e danno diritto, nei limiti previsti dalla normativa
volontario così come i programmi di diffusione di una cultura della
vigente, al riconoscimento dell'esonero dal servizio del personale
cittadinanza, le campagne informative per la prevenzione
della scuola che vi prende parte.
dell’omofobia e tutte le attività non inserite in uno specifico
progetto.
Il 25 Settembre 2006 Pratika è stata nominata ufficialmente come
nodo della Rete Nazionale di Diffusione del Centro Nazionale
Pratika coerentemente ai propri obiettivi ed alla propria mission
Risorse per l'Orientamento, dopo un iter durato alcuni mesi nei
mette a disposizione di tutti senza alcuna distinzione una grande
quali è stato esaminato il curriculum di Pratika sull'orientamento
quantità di risorse educative/orientative/formative gratuite nel
ed i riconoscimenti già ricevuti a livello nazionale ed
proprio sito (area risorse).
internazionale.
Accreditamenti e certificazioni
Pratika è il punto della Provincia di Arezzo ufficialmente collegato
L'Associazione Pratika è iscritta, con provvedimento n.3093 del
03/06/2003, nell'elenco comunale (Comune di Arezzo) delle libere
forme associative.
al Centro Risorse Nazionale per l'Orientamento (il quarto punto
della Toscana dopo quelli di Firenze, Siena e Grosseto).
Dopo la certificazione di qualità specifica, non soltanto sulla
Pratika è accreditata presso la Regione Toscana come agenzia
formativa per tutte le aree, ai sensi della delibera della Giunta
Regionale Toscana 968/07, con decreto n. 373 del 06/02/2009,
con codice n. AR0442 e certificata di qualità secondo la norma
formazione ed erogazione di corsi finanziati e riconosciuti, ma
anche sull'orientamento, dopo l'inclusione tra le venti esperienze
italiane di eccellenza sull'orientamento nella ricerca ISFOL - La
Sapienza, questo ulteriore riconoscimento fa di Pratika una realtà
ISO 9001/UNI EN ISO 9001: 2000 per la progettazione ed
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davvero significativa in un campo così importante per il futuro
come quello dell'Orientamento.
Il Centro Risorse Nazionale per l'Orientamento opera su incarico
del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale - DGPOF, del
Ministero dell'Istruzione e della Commissione Europea - DG
Educazione e Cultura per favorire esperienze di studio,
formazione e lavoro nei paesi dell'Unione Europea. Fa parte della
Rete Europea Euroguidance e coordina in Italia la Rete Nazionale
di Diffusione che raccoglie strutture ed esperti di orientamento
allo scopo di diffondere in modo capillare l'informazione sulla
mobilità europea.
Associazione Pratika è certificato da SGS (certificato N.
IT08/0769) ed è conforme ai requisiti di ISO 9001 / UNI EN ISO
9001:2008 per Progettazione ed erogazione di corsi di formazione
e di orientamento (Settore EA: 37)
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Copyright
© 2012 Associazione Pratika - autore Federico Batini
(materiale originale, riproduzione vietata se non esplicitamente autorizzata) I materiali sono
prodotti da Associazione Pratika©. Potrai utilizzare liberamente, tutto o in parte, questo
materiale per scopi personali e didattici ma non commerciali citando la fonte in questo modo:
Materiale prodotto da Associazione Pratika© autore Federico Batini - www.pratika.net
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