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CARBONIA
Anno XVI - N° 232
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30 Marzo 2011
Quindicinale di Informazione Politica, Economica e Sociale
Iscrizione Registro Stampa Tribunale di Cagliari n° 32/95 del 7/11/95 • Direttore Responsabile: Giampaolo Cirronis • Distribuzione gratuita
A Carbonia e Iglesias ultimi giorni per il completamento delle liste per le elezioni amministrative
A.A.A. candidati cercasi
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per il Risparmio Energetico
Anche negli altri nove comuni della Provincia il quadro completo di liste e candidati è ancora da definire.
A
poco più di due settimane dal termine ultimo per la presentazione delle liste, fissato per le ore 12.00 di sabato 16
aprile, partiti e movimenti sono
impegnati nella difficile ricerca
dei candidati per le elezioni amministrative del 15 e 16 maggio
che nella Provincia di Carbonia
Iglesias coinvolgono ben undici comuni su ventitrè: Carbonia,
Iglesias, Buggerru, Domusnovas, Gonnesa, Masainas, Musei, Narcao, Perdaxius, San Giovanni Suergiu e Villaperuccio.
Se la candidatura alla carica
di sindaco continua ad essere
molto ambita, sia quando esistono concrete possibilità di vittoria, sia quando si aspira semplicemente a strappare un seggio
in Consiglio comunale, è diversa la situazione per quel che riguarda la composizione delle liste di candidati alla carica di
consigliere comunale, soprattutto nei due comuni capoluogo,
Carbonia e Iglesias, dove le liste
dovranno avere rispettivamente
un numero minimo di 27 e 20 ed
un numero massimo di 40 e 30
candidati (il numero dei consiglieri da eleggere). La differenza è determinata dal fatto che,
alla data dell’ultimo censimento
generale (2001), Carbonia aveva
oltre 30.000 abitanti, mentre
Iglesias era già scesa al di sotto.
L’opera di convincimento per
l’accettazione delle candidature
andrà avanti quasi certamente
fino all’ultimo momento e in
molti casi resterà delusa, tanto
che non è difficile prevedere la
presenza ai nastri di partenza di
molte liste incomplete. La sfiducia, purtroppo, è in crescita e
lo svuotamento del ruolo del
consigliere comunale determinato dalle nuove norme che attribuiscono sempre più potere a
sindaci ed assessori, allontana
sempre più il cittadino comune
dalle elezioni in cui si scelgono i
rappresentanti nelle istituzioni.
Giampaolo Cirronis
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La Provincia del Sulcis Iglesiente
Anno XVI • N° 232 • 30 Marzo 2011
Il dramma giapponese ha riacceso il dibattito sulla prospettiva di avviare l’Italia verso la costruzione di centrali nucleari
Cappellacci: «Mai il nucleare in Sardegna»
«La nostra Isola lavora per un green economy, energie rinnovabili ed uno sviluppo compatibile con il patrimonio ambientale.»
I
l dramma giapponese ha riacceso il dibattito sulla prospettiva di
avviare l’Italia verso la costruzione di nuove centrali nucleari per soddisfare le esigenze energetiche a medio e lungo termine.
Il Consiglio regionale il 16 marzo ha approvato la legge n° 9 che
dispone l’abbinamento dei referendum regionali con le elezioni comunali per l’anno 2011 già fissate per
il 15 e 16 maggio.
I sardi potranno esprimersi sulla
eventuale localizzazione in Sardegna
di centrali nucleari. Il quesito referendario sul quale esprimersi è: «Sei
contrario all’installazione in Sardegna di centrali nucleari e di siti per
lo stoccaggio di scorie radioattive
da esse residuate o preesistenti?».
Il referendum regionale, proposto
da diverse associazioni e indetto dal
presidente Ugo Cappellacci, è esclusivamente consultivo ma è evidente
che un largo successo del fronte del
Sì, cioè dei contrari al nucleare, rafforzerebbe la già ferma posizione della Giunta regionale, ribadita la scorsa
settimana dal presidente Ugo Cappellacci dopo le dichiarazioni della
astrofisica Margherita Hack, che si
è espressa a favore del nucleare ed ha
proposto la loro costruzione in zone
sicure dal punto di vista sismico e,
quindi, in Sardegna.
«La Sardegna non vuole le centrali nucleari - ha ribadito con convinzione e forza il presidente della
Giunta regionale - è una scelta consapevole, fondata su motivazioni forti e profonde, non certo sull’emozione suscitata dagli eventi avvenuti in
Giappone. La nostra Isola ha imboccato con decisione un’altra strada:
quella della green economy, delle
energie rinnovabili, di un modello
di sviluppo compatibile con il nostro
patrimonio ambientale e paesaggistico. Inoltre, la Sardegna ha già pagato un forte tributo alla ragion di
Stato, sacrificando ad essa alcuni
dei suoi angoli più suggestivi. Abbiamo già dato e non intendiamo sopportare ulteriori privazioni. Anzi, poiché sono mutate le condizioni che in
passato hanno permesso di far gravare sulla nostra terra servitù militari e pesi di altro tipo, la Sardegna
chiede un ridimensionamento delle
stesse. In terzo luogo non è accettabile che, col pretesto di una presunta maggiore sicurezza, si pensi di
rifilare ad altri le centrali nucleari.
L’unica sicurezza che verrebbe maggiormente garantita in questo modo, infatti, sarebbe quella di chi si
trova dall’altra parte del mare. La
Il presidente Ugo Cappellacci.
professoressa Hack - ha concluso
Ugo Cappellacci - potrà spendere le
sue argomentazioni scientifiche con i
suoi vicini di casa. In Sardegna abbiamo già scelto.»
Il fronte contrario al nucleare è
molto ampio e continua a crescere
ogni giorno che passa. Il Governo
nazionale che pure sembrava deciso
e per niente preoccupato dal prossimo referendum nazionale, fissato per
il 15 giugno (il mancato abbinamento alle elezioni amministrative rappresenta indubbiamente un ostacolo
al raggiungimento del quorum), ha
deciso di prendere tempo ed ha annunciato una moratoria di un anno
ma la mobilitazione contraria resta
molto alta.
Il comitato nazionale per il Sì al
referendum sul nucleare, costituitosi su iniziativa delle maggiori associazioni ambientaliste, considera il
nucleare una scelta sbagliata, economicamente non vantaggiosa se non
per la lobby che vuole ad ogni costo
investire in un affare di almeno trenta miliardi di euro per soli quattro
reattori.
Duecento imprenditori hanno
firmato un appello che denuncia il
rischio concreto che se l’Italia investisse nel nucleare non avrebbe poi
le risorse da investire in progetti alternativi e non sarebbe un caso che
Enel, principale sostenitore del progetto sul nucleare, ha venduto parte
delle sue rinnovabili per investire sul
nucleare. Come non sarebbe un caso l’attacco in corso agli incentivi per
le energie da fonti rinnovabili, che
aprirebbe la strada a successivi sostegni al nucleare.
La Sardegna, come ha confermato il presidente della Regione, vuole
puntare sulle energie rinnovabili, in
grado di offrire importanti opportunità occupazionali, di innovazione, di
investimenti distribuiti sul territorio.
In Germania, dove il cancelliere
Angela Merkel ha annunciato un
cambiamento di strategia con l’abbandono del nucleare ed investimenti rilevanti sulla produzione di energia
solare, le energie rinnovabili valgono 15/ 20 volte i risultati occupazionali ottenibili con il nucleare e in
molti sono convinti che potrebbero
consentire anche all’Italia di rispettare entro il 2020 gli impegni presi
con l’Europa (20/20/20) per contrastare il cambiamento climatico.
Energie rinnovabili ed energia nucleare sono strade alternative tra loro
e la Sardegna ha scelto la prima.
BANDO DI GARA
1) Soggetto aggiudicatore: IGEA SpA, Località Miniera di Campo Pisano - 09016 Iglesias (CI); Servizio Appalti Tel: 0781.491410;
Fax: 0781.491411; Posta elettronica: [email protected]
2) Oggetto dell’appalto: Caratterizzazione ambientale della fascia marino-costiera di Portoscuso (CI) - Servizio di campionamento, mediante sondaggi a mare e sugli arenili; determinazioni analitiche dei sedimenti e delle sabbie.
3) Codice identificativo gara (CIG): 1435685CBA
4) Affidamento dell’appalto: mediante procedura aperta (pubblico incanto) ai sensi dell’art. 55, comma 5, del D.Lgs. 163/2006 e
s.m.i. e dell’art. 17, comma 4, lett. a), della Legge Regione Sardegna 07.08.2007 n. 5.
5) Forma dell’appalto: a misura.
6) Luogo di esecuzione del servizio: Fascia marino-costiera di Portoscuso, (CI).
7) Categoria del servizio: 27; Vocabolario comune degli appalti: CPV 71510000-6
8) Importo a base d’asta (al netto dell’IVA): Euro 185.000,00.
9) Offerte in aumento: non sono ammesse offerte in aumento sull’importo a base d’asta.
10) Varianti: non sono ammesse varianti.
11) Luogo, data, ora di apertura delle offerte: Uffici IGEA, località Miniera di Campo Pisano, Comune di Iglesias (CI); giorno 28
aprile 2011; ore 09,30.
12) Sopralluogo: è obbligatoria una ricognizione dei luoghi ove sarà eseguito il servizio: il sopralluogo dovrà essere prenotato secondo
quanto disposto al punto “D” del Disciplinare di gara.
13) Soggetti ammessi alla gara: tutti i soggetti indicati negli art. 34 e seguenti del D.Lgs. n. 163/2006. Le imprese partecipanti non
devono trovarsi in nessuna delle condizioni di esclusione previste dal D.Lgs. 163/06.
14) Requisiti richiesti ai concorrenti:
• se cittadini italiani o di altro Stato membro residenti in Italia, iscrizione nel Registro delle Imprese o nell’Albo delle imprese artigiane
tenuto presso la CCIAA provinciale per attività coincidente con quella oggetto dell’appalto;
• se cittadini di altri Stati membri, non residenti in Italia, iscrizione in uno dei registri professionali o commerciali secondo le modalità
vigenti nello Stato di residenza da cui risulti che l’attività principale è quella dell’appalto in oggetto; le Cooperative e i Consorzi
di Cooperative, ai sensi del D.Lgs. 220/02, sono tenute anche all’iscrizione nell’Albo nazionale degli Enti cooperativi.
Requisiti di capacità economico-finanziaria e tecnico-organizzativa: con riferimento al triennio 2007-2009 il concorrente deve aver realizzato:
a) un fatturato non inferiore a 3 (tre) volte l’importo posto a base di gara;
b) servizi analoghi a quelli del presente appalto per un importo non inferiore a 2 (due) volte quello posto a base di gara.
N.B. Per servizi analoghi si intendono procedimenti di caratterizzazione ambientale di aree umide marine, lagunari o fluviali
espletati ai sensi del D.M. 471/99 e D.Lgs. 152/06.
Inoltre il soggetto preposto per le determinazioni analitiche:
c) deve essere accreditato in conformità alla norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025 e deve essere certificato secondo la norma UNI
EN ISO 9001:2000.
In caso di RTI, i requisiti di cui alle lett. a), b) dovranno essere posseduti nella misura del 60% dalla capogruppo e la restante
percentuale cumulativamente dalla o dalle mandanti, ciascuna delle quali deve possedere almeno il 20%. In caso di Consorzio
o di GEIE i requisiti di cui alle lett. a), b) devono essere posseduti dai rispettivi soggetti dotati di personalità giuridica.
Il requisito di cui alla lett. C) deve essere posseduto da almeno una delle imprese raggruppate o consorziate.
15) Finanziamento: fondi RAS (Assessorato dell’Ambiente).
16) Indirizzo al quale inviare le offerte: IGEA SpA, Miniera di Campo Pisano - 09016 Iglesias (CI).
17) Modalità di invio dell’offerta: esclusivamente mediante corriere, posta celere o consegna a mano (v. Disciplinare di gara).
18) Lingua in cui deve essere redatta l’offerta: italiano.
19) Contenuto dell’offerta: i documenti elencati al punto “E” del Disciplinare di gara.
20) Termine ricezione offerte: ore 15 del giorno precedente a quello stabilito per la gara.
21) Persone ammesse ad assistere all’apertura delle offerte: i titolari, legali rappresentanti o procuratori delle imprese, ovvero i soggetti, uno per ogni concorrente, muniti di specifica delega loro conferita dai soggetti suindicati.
22) Procedura di aggiudicazione: criterio del prezzo più basso mediante ribasso sull’importo a base di gara (art. 82, comma 2, lett.
a) del D.Lgs. 163/2006 e art. 18, comma 1, lett. b) della L.R. n. 5/2007). Verifica delle offerte anormalmente basse ai sensi degli artt.
86 e seguenti del D.Lgs n. 163/2006 e s.m.i..
23) Possibilità di svincolo dalla propria offerta: 180 giorni dopo la presentazione dell’offerta.
24) Cauzioni e garanzie richieste: garanzia provvisoria del 2% dell’importo complessivo dell’appalto, ovvero riduzione della stessa
ai sensi dell’art. 75, comma 7, del D.Lgs. 163/2006.
Per l’aggiudicatario: cauzione definitiva ai sensi dell’art. 113 del D.Lgs. 163/06;
25) Pagamenti: a presentazione di fattura su SAL (v. art. 20 del Capitolato tecnico e d’oneri).
26) Acquisizione documenti di gara: Il bando unitamente a tutti i documenti di gara possono essere scaricati dal sito Internet
www.igeaspa.it sezione “Bandi”. Il solo bando è disponibile sul sito della Regione Autonoma della Sardegna www.regione.sardegna.it
e sul sito del Ministero delle Infrastrutture www.serviziocontrattipubblici.it.
27) Responsabile del procedimento: Ing. Gianfranco Consoni, Tel: 0781.491410; Fax: 0781.491411.
28) Organo competente per le procedure di ricorso: TAR Sardegna.
29)Data di invio del bando alla GURI: 21.03.2011.
IGLESIAS, 21.03.2011
IL PRESIDENTE
F.to Giovanni Battista Zurru
L’alluvione del 20 marzo scorso ha provocato danni ingentissimi
Il comune di Villamassargia in ginocchio
e il Consiglio chiede la calamità naturale
L
e piogge torrenziali cadute
lo scorso 20 marzo hanno
letteralmente messo in ginocchio il comune di Villamassargia, provocando danni per
oltre due milioni di euro.
Cinque case sono state evacuate
per precauzione, l’incontro di calcio in programma nel pomeriggio
tra il Villamassargia e il Real Porto
problemi si sono verificati nella
zona di Is Corongius, dove l’esondazione di un corso d’acqua ha
provocato un vero e proprio disastro ambientale.
Il Consiglio comunale di Villamassargia, convocato d’urgenza, ha
approvato all’unanimità la richiesta
di dichiarazione di stato di calamità
naturale, in quanto il comune non
Il sindaco Franco Porcu.
Il municipio di Villamassargia.
Pino, valido per il campionato di
Seconda categoria è stato rinviato,
perché il terreno di gioco è stato
letteralmente smantellato dalla
violenza delle acque ed i giocatori
sono stati costretti a lasciare lo stadio a bordo di fuoristrada, la strada provinciale che collega il paese
a Siliqua è stata bloccata.
I disagi più gravi ed i maggiori
è in grado di fare fronte, con le proprie risorse di bilancio, agli interventi che si renderanno necessari per
porre rimedio ai gravissimi danni
che hanno interessato numerose abitazioni ed attività produttive, reso
impraticabili le strade del centro,
le campagne e la zona artigianale.
La Provincia di Carbonia Iglesias, prontamente intervenuta su se-
gnalazione del sindaco, ha avviato
le necessarie verifiche nelle campagne del paese, sullo stato dei corsi
d’acqua e dei ponticelli, al fine di
individuare la presenza di oggetti
o materiali che possano aver favorito l’accaduto e la presenza di altre fonti di pericolo, al fine di evitare nuove situazioni di grave disagio e pericolo nel caso dovessero
verificarsi nuove abbondanti precipitazioni.
Il sindaco, Franco Porcu, ha sottolineato che, essendo a conoscenza della situazione di pericolo, nel
2009 sollecitò un intervento della
allora amministrazione provinciale,
per l’effettuazione degli interventi
necessari a mettere in sicurezza i
siti, senza ottenere risposte.
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Miglior vino da dessert al Vinexpò 2001 di Bordeaux.
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Anno XVI • N° 232 • 30 Marzo 2011
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La Provincia del Sulcis Iglesiente
è maturata due settimane fa, al ministero dello sviluppo economico, l’attesa svolta per la definizione della vertenza
Portovesme S.r.l., nuove speranze per il rilancio
I lavoratori hanno espresso soddisfazione pe il risultato raggiunto che consente loro di tornare a sperare nel futuro.
P
roprio nella fase più delicata
della vertenza in atto da mesi, quando forse neppure i lavoratori osavano più sperare
in una soluzione a breve scadenza, il
vertice svoltosi al ministero dello sviluppo economico ha sbloccato la situazione della Portovesme S.r.l..
«Riprende positivamente il percorso per il recupero del sito industriale e
per il rilancio del territorio, rispetto al
quale l’attenzione della Giunta continua ad essere ai massimi livelli.»
Lo detto il presidente della Regione Ugo Cappellacci commentando la
intesa sulla Portovesme S.r.l.
«Si tratta di un decisivo passo in
avanti per la definizione della vertenza Portovesme S.r.l.», ha commentato dal canto suo, l’assessore dell’industria Oscar Cherchi, subito dopo aver apposto la propria firma sull’accordo. L’intesa ricomprende i diversi punti critici evidenziati dall’amministratore delegato Carlo Lolliri nel
corso dell’incontro svoltosi due giorni
prima nella sede della Confindustria.
Di seguito riportiamo il testo integrale dell’accordo, sottoscritto daldott. Luigi Mastrobuono e dall’ing.
Federico Luiso per il ministero dello
sviluppo economico; dall’assessore
all’industria Oscar Cherchi e dall’ing.
Cocciu per la Regione Sardegna; dall’amministratore delegato Carlo Lolliri, dall’avv. Callai e dall’ing. Saia per
la Portovesme S.r.l.; dal presidente Salvatore Cherchi per la Provincia di
Carbonia Iglesias; dai segretari confederali Roberto Puddu, Fabio Enne e
Mario Crò per CGIL, CISL e UIL;
Francesco Carta e Nino D’Orso per
le segreterie territoriali di categoria;
e, infine, dalle RSU di Portovesme.
1. Interconnector.
Sulla base di un recente regolamento di Terna S.p.A. è possibile effettuare la cessione di “bande interconnector” tra operatori aventi titolo.
è stata comunicata a Terna l’acquisizione, da parte della Portovesme
S.r.l. di ulteriori 14 mw di capacità
“interconnector” di cui all’articolo 32
della legge n. 99/2009, ai sensi del
suddetto regolamento.
Sono stati avviati contatti con la
stessa Terna, per l’individuazione di ulteriori 9 MW di bande interconnector da acquisire, necessari per arrivare
ai 76 MW complessivamente richiesti.
Qualora sia possibile ottenere anche
i 9 MW mancanti entro la fine del mese
di marzo 2011, la Portovesme S.r.l. non
sospenderà gli investimenti previsti.
2. Certificati Verdi.
è stato chiarito che il recente decreto legislativo del 3 marzo 2011, recante l’attuazione della direttiva europea 2009/28/CE in materia di promozione dell’energia rinnovabile, in
attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, prevede che il GSE riti-
ri annualmente i certificati verdi rilasciati per le produzioni da fonti rinnovabili degli anni dal 2011 al 2015,
eventualmente eccedenti quelli necessari per il rispetto della quota d’obbligo ad un prezzo pari al 78 per cento del
prezzo di cui all’articolo 2, comma
148, della legge 24 dicembre 2007 n.
244. Ciò significa che il prezzo complessivo per la vendita dei certificati
verdi e dell’energia elettrica di cessione prodotta potrà variare indicativamente tra i 150 €/MWh e 162 € MWh,
in funzione del prezzo medio di cessione dell’energia elettrica sul mercato.
Inoltre, lo stesso decreto legislativo del 3 marzo 2011, stabilisce che il
ministero dello sviluppo economico
individuerà, entro 6 mesi, le modalità con le quali il diritto a fruire dei
certificati verdi per gli anni successivi al 2015 sarà commutato nel diritto ad accedere, per il residuo periodo
di diritto ai certificati verdi, ad uno
scommesso un centesimo che, uscendo da quella riunione avremmo portato a casa un risultato come questo,
senza ministri o sottosegretari, ma
col direttore generale del ministero
dello sviluppo dott. Mastrobuono, si
è riusciti a scrivere le cose che da tre
mesi si stava rincorrendo, con impegni date e certezze, che prima di
oggi non c’erano, ed in particolare
sugli incentivi legati alla produzione
di energia attraverso l’eolico.»
Il 29 marzo il sottosegretario di
Stato Guido Viceconte, ha risposto in
Aula all’interrogazione del deputato
Antonello Mereu (UDC), ricordando
l’esito dell’incontro del 16 marzo al
ministero dello sviluppo economico
e la replica di Mereu è stata critica.
«Quando si fanno questi solleciti
al Governo - ha detto Mereu - ci si
aspetta che si facciano dei passi in
avanti. Nel verbale c’era scritto che si
sarebbero trovati altri 9 megawatt:
Lo stabilimento della Portovesme srl.
dei nuovi incentivi “in modo da garantire la redditività degli investimenti effettuati”. Tale disposizione è da
intendersi come una conferma dei
suddetti valori minimi del certificato
verde che dovranno essere garantiti
agli investitori anche dopo il 2015.
3. Pubblicazione delibera CIPE.
Il ministero dello sviluppo economico sta verificando con il CIPE lo
stato dell’iter per la pubblicazione della delibera approvata in data 18 novembre 2010.
4. Decisione della commissione
europea sulla legge n. 80/2005.
Il ministero dello sviluppo economico sta predisponendo, in accordo
con gli altri ministeri competenti, le
risposte da inviare alla commissione
europea.
«Nessuno si aspettava un risultato come questo - ha commentato
Tore Cappai, componente della RSU
della Portovesme S.r.l. - la delusione per le troppe riunioni e altrettanti
rinvii delle stesse, così come gli innumerevoli accordi fatti e spesso non
mantenuti, ci avevano messo nella
condizione di totale diffidenza.
Quando è stato confermato l’orario della riunione, non avremmo
per raggiungere la cifra richiesta, infatti, ne mancavano 9 perché avevamo 76 megawatt come richiesta, 53
assegnati, 14 promessi. Ci aspettavamo dal Governo che anziché dire:
“Stiamo cercando”, dicesse: “Li abbiamo già trovati”. Sono dieci anni
che questa società mette a disposizione 300 milioni di euro per potenziare il proprio stabilimento e, siccome produce in Sardegna zinco, vuole
portare questo stabilimento a produrre da 110mila tonnellate l’anno a
160mila tonnellate, in un mercato nazionale che assorbe 350mila tonnellate di zinco. Abbiamo bisogno non
soltanto di promesse ma di certezze.
300 milioni di oggi se vengono investiti tra due anni, varranno un po’ di
meno. Non è possibile che in Europa e
in Italia si possa pensare che, in funzione di un mercato che nessuno capisce più, un territorio vasto come la
Sardegna venga isolato e che delle persone che studiano e che si impegnano
non possano trovare collocazione.
Credo che sia una questione su cui bisogna iniziare a pensare, anzi, bisogna
iniziare a finire di pensare - ha concluso Mereu - e andare incontro alle
esigenze dei lavoratori e dei territori.»
Imponente manifestazione spontanea il 30 marzo a Carbonia
Alcune migliaia di artigiani e commercianti
in piazza per urlare rabbia e disperazione
I
l popolo dei possessori delle partite iva (10.000 nella Provincia
di Carbonia Iglesias) è sceso in
piazza il 30 marzo a Carbonia,
per urlare la rabbia e la disperazio-
recentemente ed alcune migliaia di
loro, dopo aver percorso in corteo il
centro della città, si sono radunati
in piazza Roma, dove hanno tenuto
un’imponente manifestazione.
sistema previdenziale dell’Inps che
penalizza pesantemente chi è in difficoltà; l’impossibilità di far fronte
al sistema di riscossione imposto da
Equitalia. è intervenuto il presidente
Incontro al ministero dello sviluppo economico il 14 aprile
Si decide il futuro dell’Eurallumina
è
stato spostato di due settimane, dal 31 marzo al 14
aprile, l’incontro fissato al
ministero per lo sviluppo
economico, per la vertenza Eurallumina.
«La vertenza Eurallumina è arrivata ad un punto cruciale - scrivono in una nota i segretari confederali Roberto Puddu, Fabio Enne
e Mario Crò - e l’annunciata convocazione della riunione al ministero dello sviluppo economico, presente la presidenza del Consiglio dei
ministri, rappresenta uno snodo
fondamentale per dare concreto avvio al percorso per la ripresa della
produzione.
Percorso che, giova ricordare,
è già stato definito con la proposta
del Governo del 4 agosto 2010 che
prevede alcuni punti fondamentali
per arrivare alla riapertura della
fabbrica. Per sancire, dunque, la
partenza degli investimenti sulle
modifiche impiantistiche necessarie per l’utilizzo della diversa bauxite; la garanzia della fornitura ad
un prezzo competitivo e il chiarimento sul tema autorizzativo per
l’uso del combustibile ipotizzato per
la transizione; la definizione della
NewCo con la risposta alla richiesta di modifica del Contratto di
programma, già formulata dall’a-
zienda, per la costruzione della centrale a carbone; e non ultimo il tema del bacino dei residui della lavorazione. Tutto da realizzarsi nel
pieno coinvolgimento e supporto
degli organi preposti della UE, così
come fatto positivamente per la vertenza Alcoa.
Temi che a tutt’oggi, contrariamente alle attese ed agli impegni
lavoratori dell’Eurallumina, CGIL
CISL UIL del Sulcis Iglesiente, d’accordo con tutte le categorie della
industria e con le rispettive segreterie regionali confederali e di categoria, hanno deciso di sostenere
la delegazione al tavolo ministeriale, con una forte manifestazione da tenersi a Roma il giorno
dell’incontro al ministero.»
Lo stabilimento Eurallumina di Portovesme.
solennemente assunti, rimangono
totalmente senza alcun oggettivo e
concreto atto fattuale.
Per questo - scrivono ancora i tre
segretari confederali - mentre prosegue il presidio del Consiglio regionale, da parte dei determinati
Con 58 voti favorevoli (compreso quello della presidente Claudia
Lombardo) e l’astensione di Claudia Zuncheddu (SEL-ComunistiIndipendentistas), intanto, il Consiglio regionale ha approvato una
mozione a sostegno della vertenza.
Rinnovata la richiesta di recupero di 295 milioni di euro di aiuti
Alcoa: l’Ue ha deferito l’Italia alla Corte
N
uovi problemi rischiano di
frenare il rilancio del polo industriale di Portovesme. La Commissione
europea ha deferito l’Italia alla Corte di giustizia Ue del Lussemburgo
per il mancato recupero degli aiuti
di Stato illegali concessi allo stabilimento Alcoa Trasformazioni srl di
Portovesme. Il 19 novembre 2009,
la Commissione europea aveva
chiesto al Governo italiano di recuperare parzialmente gli aiuti concessi
sotto forma di tariffe elettriche per
gli stabilimenti di produzione dell’alluminio ubicati a Portovesme e
a Porto Marghera, considerato che
queste tariffe concedevano all’azienda «un vantaggio indebito sui suoi
concorrenti».
L’importo da recuperare ammonta ad una cifra elevatissima, circa 295
milioni di euro.
Sulla vicenda, il deputato dell’UDC Antonello Mereu ha presentato un’interrogazione al ministro
dello sviluppo economico, Paolo
Romani, per sapere se non ritenga
di attivarsi presso la Commissione
europea, al fine di sostenere la necessità di adottare provvedimenti
che, nel rispetto dei principi comunitari, non penalizzino ulteriormente la società Alcoa che, a causa del-
la crisi economica, potrebbe andare incontro a grosse difficoltà nei
propri stabilimenti, poiché non in
grado di fare fronte alle richieste di
recupero avanzate dalle istituzioni
europee.
«La società Alcoa aveva presen-
rare gli aiuti concessi.»
«Nel luglio 2010 il tribunale scrive ancora Mereu - ha respinto
la domanda di provvedimenti provvisori di Alcoa, che, successivamente, si è appellata contro tale decisione ed in questo particolare mo-
Lo stabilimento Alcoa.
tato ricorso contro la decisione della Commissione del 2009 - scrive il
deputato sulcitano - richiedendo la
applicazione in provvedimenti provvisori. Ma l’Italia non per questo sostiene la Commissione europea - è
esonerata dall’obbligo di recupe-
mento congiunturale la restituzione
degli aiuti concessi potrebbe causare ripercussioni negative con pesanti
ricadute occupazionali sui territori
in cui insistono gli stabilimenti dell’Alcoa, in particolare quello di
Portovesme.»
AUTORIZZATO
dal 1980 al vostro servizio
La manifestazione svoltasi in piazza Roma.
ne per una crisi che si aggrava ogni
giorno di più. Commercianti ed artigiani hanno risposto massicciamente allo sciopero proclamato dal
movimento spontaneo costituitosi
Nei diversi interventi sono emersi
i drammatici problemi del settore:
la crisi delle vendite, determinata
dalla più generale crisi del territorio;
l’eccessiva pressione del fisco e del
della Provincia, Tore Cherchi, che
ha promesso di onorare gli impegni
per la spendita delle risorse (81 milioni di euro) ed ha chiesto un incontro al presidente della Regione.
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La Provincia del Sulcis Iglesiente
Anno XVI • N° 232 • 30 Marzo 2011
Il tavolo tecnico composto da ingegneri della ASL 7 e da ingegneri designati dal Comune e dalla Provincia ha concluso i suoi lavori
L’ospedale Sirai resterà aperto durante i lavori
La decisione è stata resa nota dal commissario Maurizio Calamida dopo un consulto con l’assessore regionale della sanità.
I
lavori per il potenziamento dell’impianto elettrico dell’ospedale
Sirai di Carbonia verranno realizzati ad ospedale aperto. è questa
la conclusione cui si è giunti dopo la
conclusione dei lavori del tavolo tecnico composto da ingegneri della ASL
7 e da ingegneri designati dal Comune
di Carbonia e dalla Provincia di Carbonia Iglesias, ufficializzata dal commissario straordinario della ASL 7,
Maurizio Calamida, dopo un consulto
con l’assessore regionale della sanità,
Antonello Liori, con un comunicato
stampa diffuso lo scorso 23 marzo,
che riportiamo integralmente.
«In relazione alla problematica dei
lavori di natura elettrica all’ospedale
Sirai di Carbonia (rifacimento cabina
elettrica, potenziamento disponibilità
di corrente, riconfigurazione impianti
e linee elettriche) ed alle modalità di
esecuzione dei lavori, si comunica che
l’Azienda ha assunto la propria decisione anche con il parere dell’assessore regionale alla sanità espresso in
data odierna.
Come si ricorderà il commissario
della ASL in un apposito incontro con
i sindaci, le organizzazioni sindacali,
consiglieri comunali e cittadini in generale assunse l’impegno di esperire
ogni utile tentativo per procedere all’esecuzione dei lavori cercando di
evitare la chiusura, seppure temporanea, dell’ospedale anche sentendo il
parere di un gruppo di esperti nella
materia. Al riguardo, si ricorderà, fu
costituito un “tavolo tecnico” composto da ingegneri della ASL 7 e da
ingegneri designati dal Comune e
dalla Provincia.
Il gruppo di lavoro è successivamente pervenuto alla conclusione che i lavori possono essere effettuati anche ad
ospedale aperto, sia pure con modalità
diverse rispetto a quelle previste con
l’ospedale chiuso per il breve periodo.
Sul tappeto, pertanto, sono risultate presenti due distinte possibilità per
raggiungere lo stesso risultato tecnico
finale.
La prima soluzione (ospedale temporaneamente chiuso), è una soluzione che permette di eseguire i lavori con
il massimo della sicurezza perché effettuabile nella totale assenza di persone (pazienti ed operatori), in un periodo limitato di tempo (complessivamente circa 15 giorni), senza alcun disagio dovuto alla riduzione di alcune
attività per pazienti esterni, e con una
spesa (relativamente) limitata, ovvero
di circa 80.000 euro.
La seconda soluzione (ospedale
aperto durante i lavori) è una soluzione che consente di eseguire i lavori
senza interrompere la quasi totalità
dell’attività assistenziale ricorrendo
all’ausilio di gruppi elettrogeni, ed evitando comunque che la cittadinanza
possa essere privata dell’ospedale e,
quindi, anche della tranquillità e serenità che la presenza di un ospedale può
dare alla collettività. Di contro questa
seconda soluzione comporta l’esecuzione dei lavori con l’osservanza di
norme di legge più stringenti, in un
periodo di tempo più lungo - intorno ai
due mesi -, con qualche disagio per
gli operatori e per i pazienti perché alcune attività, ad esempio quella della
Radiologia, non potranno essere ga-
sicure ed ha quindi esposto all’assessore alla sanità in data odierna la
conclusione cui è pervenuta, e cioè di
far eseguire i lavori con l’ospedale
aperto.
Il commissario ha ritenuto che questa soluzione, seppure più onerosa e
meno agevole, possa venire incontro
alle aspettative della cittadinanza e
rassicurarla nella consapevolezza di
agire nell’interesse pubblico e nell’ambito di una sicurezza tecnica che
era ed è il principale scopo delle operazioni.
L’assessore ha convenuto sulle
conclusioni del commissario ed ha
espresso il proprio parere favorevole,
rassicurando il commissario stesso che
sugli oneri economici che la ASL sosterrà la Regione non eccepirà alcuna
riserva in sede di approvazione del
bilancio per l’anno corrente proprio in
Il cantiere aperto all’ingresso dell’ospedale Sirai.
rantite tutte per il periodo in cui la
stessa Radiologia sarà interessata dai
lavori; questa soluzione inoltre comporta una spesa sensibilmente superiore, in quanto si dovrebbero noleggiare dei gruppi elettrogeni in misura doppia rispetto alla prima soluzione con consumi di carburanti maggiori; la spesa, secondo la stima fatta
dagli ingegneri esperti ammonterebbe a
circa 295.000 euro oltre i.v.a. per un
totale di oltre 350.000 euro, fatta salva la possibilità di ridurre la spesa all’esito dell’esperimento delle procedure di gara d’appalto. Anche questa
soluzione presenta i necessari margini di sicurezza.
L’Amministrazione ha proceduto
a ponderare seriamente entrambe le
soluzioni, entrambe valide ed entrambe
ragione delle motivazioni alla base
della decisione.
Nei prossimi giorni quindi verranno impartite ai servizi aziendali di procedere con sollecitudine per l’esecuzione delle operazioni. Ogni eventuale informazione o notizia importante che dovesse rendersi necessaria
verranno tempestivamente comunicate alla cittadinanza.»
L’annuncio ufficiale del commissario era stato preceduto da un comunicato della conferenza socio-sanitaria del Sulcis Iglesiente, presieduta
dal presidente della Provincia, Tore
Cherchi, che aveva anticipato la positiva conclusione dei lavori del comitato tecnico e, quindi, la soluzione
che prevede la realizzazione dei lavori ad ospedale aperto.
menti di competenza dello Stato,
seppur in assenza di attribuzioni direttamente esercitabili, gli Uffici dell’amministrazione regionale stanno
svolgendo un’attività d’impulso sugli organi statali al fine di promuovere la sdemanializzazione delle aree
in questione.
Secondo quanto emerge dal documento, il consigliere regionale
di maggioranza precisa che «il 9
dicembre 2010 si è tenuto un tavolo tecnico presso il comune di Sant’Antioco in cui si è manifestata
l’esigenza di un immediato avvio
del procedimento di sdemanializ-
zazione di tutte le aree in argomento».
Ripercorrendo la nota ufficiale
il consigliere Locci conferma che
«… non appena saranno ultimate
le rilevazioni topografiche, in corso di realizzazione a cura delle amministrazioni interessate (Sant’Antioco e Calasetta), il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti procederà alla classifica delle aree a termini dell’art. 35 del Codice della Navigazione con conseguente trasferimento degli immobili alla Regione Sardegna ai termini dell’art. 14
dello Statuto Sardo».
Interrogazione del deputato Antonello Mereu al ministro Tremonti
«Si aiutino le aziende a fare fronte ai debiti»
T
raendo spunto dalla considerazione che, nonostante la
situazione socio-economica
in Sardegna sia ai limiti del
collasso del sistema, l’agente della
riscossione Equitalia continua ad
adottare procedure esecutive nei confronti dei destinatari delle cartelle
esattoriali, il deputato dell’UDC Antonello Mereu ha presentato un’interrogazione urgente al ministro dell’economia e delle finanze, on. Giulio
Tremonti, per sapere «se non ritenga
di verificare la possibilità di una moratoria delle procedure esecutive nei
confronti delle aziende sarde da par-
I
l commissario della ASL 7,
Maurizio Calamida, ha presentato la scorsa settimana 4
nuove ambulanze “Unità Mobili di Soccorso” destinate al potenziamento dei servizi di Pronto
Soccorso e 118 dell’ospedale Sirai
di Carbonia e del Santa Barbara di
Iglesias. I quattro automezzi (Fiat
Ducato 160 Multijet) rappresentano
quanto di più moderno esista oggi in
commercio (con l’assetto variabile
consentono un trasporto sicuro in
tutte le condizioni) e sono dotati di
una centrale informatica ultrasofisticata, tanto da poter essere considerati dei veri e propri “ospedali
viaggianti”.
Con queste nuove ambulanze il
parco mezzi della ASL 7 conta oggi
su 13 unità (4 al 118, 2 a Carbonia
e 2 a Iglesias; 2 alla Rianimazione,
1 a Carbonia e 1 a Iglesias; 7 al
Pronto Soccorso, 3 a Carbonia e 4 a
Iglesias) ma crescerà ancora a giu-
gno, quando verranno acquistate altre due ambulanze, destinate ai due
Pronto Soccorso.
verranno tenute di riserva (dopo
un’accurata revisione) o donate alle associazioni di volontariato ope-
Le quattro nuove ambulanze della ASL 7 destinate a Carbonia e Iglesias.
L’Amministrazione non ha ancora deciso se le ambulanze dismesse, rimaste in servizio ben 12 anni,
ranti nel territorio aziendale che svolgono un prezioso servizio nell’organizzazione del 118.
Per una sanità pubblica al servizio dei cittadini
Verso la sdemanializzazione di alcune aree
D
Quattro ambulanze “Unità Mobili di Soccorso”
Iniziativa della Provincia di Carbonia Iglesias sulla sanità territoriale
Riscontri dall’assessore enti locali all’interrogazione dell’on. Locci
all’assessorato agli enti locali arriva un primo riscontro all’interrogazione che il consigliere del
Pdl Giorgio Locci aveva presentato
nel novembre scorso in merito ad
alcune aree ricadenti in zona demaniale sulle quali sorgono appartamenti di civile abitazione nei comuni di Calasetta e Sant’Antioco.
Premesso che le attribuzioni della Regione Sardegna in materia di
delimitazione del demanio marittimo
o di esclusione dal medesimo di determinate aree sono limitate a mere
attribuzioni di impulso su procedi-
La ASL 7 ha potenziato il suo parco ambulanze e il servizio 118
te di Equitalia, al fine di consentire
alle stesse di essere messe nella condizione di fare fronte ai debiti senza
il pericolo del fallimento».
«La critica posizione delle aziende sarde nei confronti del fisco, secondo i dati rivelati dalla Confesercenti - sottolinea Antonello Mereu registra un debito pari a 4,27 miliardi di euro, con un incremento del
21,4% delle posizioni debitorie rispetto all’anno precedente ed il debito di natura fiscale e contributiva
grava su oltre 70mila imprenditori
ed anche questo dato è superiore di
circa il 10% rispetto all’anno pre-
cedente; oltre la metà del debito è
nella provincia di Cagliari a fronte di
quasi 34mila imprese di cui 1.192
già fallite, seguono Sassari, Nuoro
ed Oristano che registra 207 milioni di debito e 4.685 imprese interessate.»
«Stante l’attuale situazione economica - conclude il deputato sulcitano - è verosimile che questi numeri siano destinati tutti a salire anche per l’incapacità delle imprese
stesse di saldare i debiti e per questa ragione è urgente un intervento
nei confronti di Equitalia per evitare il peggio.»
L
a Provincia di Carbonia Iglesias ha formalizzato una sintesi di proposte per un dibattito sulla sanità nel territorio, diffondendo, in migliaia di copie, un documento dal quale si evince che le Amministrazioni locali non
hanno condiviso il Piano triennale
presentato dal commissario della ASL
7, rendendosi quindi disponibili ad
un dialogo costruttivo.
Non lo hanno condiviso non solo e non tanto per talune azioni di
ridimensionamento dei servizi, ma
hanno dato un giudizio negativo soprattutto perché il Piano non affronta le questioni essenziali del cattivo
funzionamento di servizi cruciali.
«Non è compito delle Istituzioni
locali fare il Piano - spiega l’assessore provinciale alle politiche sani-
tarie, Luca Pizzuto -. è invece nostro dovere indicare le linee di una
politica che, innanzitutto, la Regione dovrebbe praticare per migliorare sostanzialmente le condizioni
di fruizione dei servizi sanitari. La
situazione della sanità nel Sulcis
Iglesiente è caratterizzata da una
serie di problemi che impattano sul
diritto alla salute dei cittadini del
territorio.»
Ci sono ottime professionalità, ma
le carenze organizzative sono tali da
pregiudicare, in molti casi, l’efficiente gestione dei servizi.
«Occorre una politica della sanità - sottolinea il presidente della
Provincia, Salvatore Cherchi - che
parta dai bisogni dei cittadini, consideri la situazione per com’è effettivamente e risolva le situazioni cri-
tiche in un contesto di efficienza.
Siamo contro una politica basata sulla riduzione dei servizi e sull’idea
della sanità “Cagliari-centrica”. Siamo contro lo spreco delle risorse e
vogliamo la migliore utilizzazione dei
fondi pubblici. Non siamo d’accordo quando si spaccia per risparmio
la cancellazione di servizi: se si chiude la rianimazione o l’emodinamica
non funziona al meglio H 24, si negano servizi vitali e, inoltre, il bilancio pubblico finisce per spendere di più.»
Non condivisione, quindi, viene
espressa dagli Enti locali anche per
quanto concerne la chiusura della
cardiologia al Santa Barbara, come
prospettato dal Piano della ASL 7, non
approvato dalla Conferenza sociosanitaria del Sulcis Iglesiente.
Nuova manifestazione popolare a difesa della gestione autonoma
Domusnovas respinge il passaggio ad Abbanoa
N
uova manifestazione di
protesta, a Domusnovas,
dopo un breve periodo di
tregua seguito alle infuocate manifestazioni degli ultimi
due anni, contro il passaggio della
gestione idrica ad Abbanoa. Ad
organizzarla è stata l’Amministrazione comunale dopo che la direzione generale dell’Agenzia regionale del distretto idrografico della
Sardegna, con nota del 4 marzo scorso ha diffidato il comune di Domusnovas ad intraprendere atti in contrasto con le vigenti norme ed ha
disposto l’immediato allaccio di
tutti i reflui fognari dell’abitato al
collettore fognario consortile per
essere trattati all’impianto di depurazione consortile ubicato nel comune di Iglesias, gestito dalla società Abbanoa, entro il 31 marzo,
imponendo all’Amministrazione
provinciale di Carbonia Iglesias e
all’Arpas di vigilare su tale operazione.
Il sindaco di Domusnovas. Angelo Deidda, ha contestato il provvedimento, dandone comunicazione alla cittadinanza con un avviso
urgente, nel quale ha ribadito che il
comune di Domusnovas non pas-
serà alla gestione Abbanoa e che la
società Domus Acqua sta predisponendo un progetto generale di adeguamento del depuratore comunale, da realizzare con reperimento di
un apposito finanziamento.
Angelo Deidda ha ribadito, dunque, «il fermo diniego a quanto disposto con arroganza dalla Presidenza della Regione», ed ha invitato la cittadinanza «ad intervenire al
presidio che si terrà giovedì 31 marzo alle 8.30 presso il depuratore consortile, sito in via Musei, per respingere il passaggio della gestione
ad Abbanoa».
La Provincia ha stanziato altri due milioni per scuole e strade
Carloforte avrà la nuova piscina e la palestra
L
a Provincia di Carbonia Iglesias ha approvato il progetto per la ristrutturazione e
l’adeguamento dell’istituto nautico “Colombo”, con la costruzione di una piscina, e per la
realizzazione di una struttura polivalente all’istituto Pedagogico (ex
Magistrale) di Carloforte.
Un milione e 200mila euro è la
cifra messa in cantiere per la realizzazione delle due opere: si prevede
la costruzione di una vasca da 25 metri, dove attualmente sorge la palestra maggiore della scuola, e la manutenzione della palestra minore
presso il Nautico; in cantiere anche
la costruzione di una nuova palestra
multidisciplinare all’istituto Pedagogico, dotata di tribune e di misure
regolari, ove attualmente c’è un piccolo campo inutilizzato in prossimità delle mura storiche del paese.
L’intervento sul Nautico prevede inoltre la messa in sicurezza di
tutta l’impiantistica, il ripristino dei
pannelli fotovoltaici, delle sale tecniche e tematiche, dei laboratori,
delle officine e della sala macchine
che, attualmente, non sono in linea
con gli obiettivi e le esigenze dello
stesso istituto. è previsto anche un
miglioramento della coibentazione
termica inesistente.
«Con queste opere di edilizia
scolastica - commenta l’assessore
ai lavori pubblici, Marco Simeone vogliamo consegnare a Carloforte
la piscina di cui tutto il territorio è
completamente privo. La struttura
natatoria, così come la nuova palestra del Pedagogico, sarà strategica
sul fronte non solo dell’arricchimento del piano dell’offerta formativa
scolastica, ma anche del fabbisogno
extrascolastico, onorando la vocazione sportiva di Carloforte e senza
trascurare i percorsi riabilitativi.»
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La Provincia del Sulcis Iglesiente
Anno XVI • N° 232 • 30 Marzo 2011
Il centrosinistra iglesiente ha superato le divisioni seguite alle primarie, il centrodestra candiderà il consigliere provinciale UDC
Marta Testa è già in campo, Ginetto Perseu quasi
Ai nastri di partenza potrebbe esserci almeno un terzo candidato, espresso dall’asse Mauro Pili-Roberto Frongia-Paolo Collu.
I
l centrosinistra ha superato le divisioni seguite alle elezioni primarie e si è ricompattato attorno
alla candidatura a sindaco della
giovane Marte Testa; il centrodestra
non ha ufficializzato la sua scelta ma
candiderà a sindaco Lugi (noto Ginetto) Perseu, consigliere provinciale
in carica, indicato dall’UDC e sostenuto anche da PDL, PSD’AZ, Movimento Democratico, lista civica Boi
e parte dei Riformatori Sardi. Al momento i candidati in campo sono due
ma nei prossimi giorni quasi certamente matureranno altre situazioni
ancora in fase evolutiva, ad iniziare
da quella che dovrebbe riproporre un
tiche da fare ad alcuno - scrivono in
una nota - ma ci sembra importante
fare alcune considerazioni e spiegare perché la candidatura di Marta
Testa è l’elemento di forza di tutta la
coalizione.
Marta è una giovane donna qualificata, competente, piena di entusiasmo che ha suscitato la curiosità
e l’interesse degli iglesienti, anche di
chi era rimasto fuori, o si era allontanato, dalla politica: è stata vista come una novità positiva e trascinante e
questa è la grande dote che lei porta
a tutto il centrosinistra, da sfruttare al
meglio per la competizione elettorale vera e propria. Dobbiamo supera-
Dopo il clamoroso harakiri della
scorsa primavera, quando è riuscito a
non vincere le elezioni nonostante la
larghissima maggioranza assoluta
raggiunta al primo turno con le proprie
liste (53,27% con le liste che sostenevano Paolo Fogu, 16,48% con quelle
a sostegno di Roberto Frongia), quasi certamente neppure questa volta il
centrodestra si presenterà unito, perché
Pili, Frongia e Collu hanno deciso di
dissociarsi e di presentare una proposta autonoma. Non è stato ancora
deciso se il candidato sarà anche questa volta Roberto Frongia o Paolo
Collu, anche se da giorni si vocifera
della possibilità di un clamoroso ri-
Marta Testa.
Luigi Perseu.
Mauro Pili.
secondo candidato di centrodestra,
proprio come un anno fa, espressione dell’asse creato dal deputato del
PDL Mauro Pili, dall’ex assessore
regionale al turismo dei Riformatori
Sardi Roberto Frongia e dall’ex sindaco Paolo Collu.
Nel centrosinistra, a sostegno
della candidatura di Marta Testa si è
costituito un comitato spontaneo,
composto da «persone impegnate in
organizzazioni sociali, culturali, di
volontariato, militanti, amministratori, candidati, di diversa estrazione
politica ed età ma tutti indiscutibilmente collocati nell’area del centrosinistra».
«Non vogliamo intervenire nel lavoro delle segreterie né abbiamo cri-
re gli aspetti negativi del post-primarie ma tener conto del fatto che i circa
2.700 elettori sono un patrimonio da
non perdere a nessun costo: dimostrano che la città non dorme e che ha voglia di partecipare se ne ha l’occasione e così devono essere lette tutte
le iniziative spontanee a sostegno di
Marta che questo comitato sta raccogliendo e unificando. Il favore che
circonda la sua candidatura nasce
dal consenso delle primarie e si consolida come dato acquisito da una vasta area dell’opinione pubblica assumendo un ruolo nuovo: Marta non
è più il candidato di un singolo partito ma della coalizione. È un’opportunità che tutta la città deve saper
cogliere.»
torno in campo dello stesso Mauro Pili
che nelle scorse settimane ha dato vita
ad un’iniziativa in seno al PDL, con la
costituzione dell’associazione politico-culturale denominata “Unidos”,
con circoli in tutta la Sardegna.
L’UDC, al quale la coalizione di
centrodestra ha riconosciuto l’indicazione del candidato a sindaco quale primo partito della coalizione con
il 24,32% raggiunto alle elezioni
2010, ha risolto il ballottaggio a tre
in corso da alcune settimane tra i
consiglieri provinciali Luigi Perseu e
Gianluigi Rubiu ed il presidente del
Consiglio comunale uscente Gian
Marco Eltrudis, a favore del primo.
G.P.C.
[email protected]
DOCUMENTO REDATTO AI SENSI DELL’ART. 7
DELLA LEGGE 22 FEBBRAIO 2000 N. 28
E DELL’ART. 19 DELLA DELIBERA
N° 80/11/CSP DELL’AUTORITà
PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI
Il sottoscritto Giampaolo Cirronis, quale legale rappresentante della ditta individuale Cirronis Giampaolo, loc. Medadeddu 121 - Carbonia, codice fiscale
CRRGPL59P28B745B e partita IVA 02270380922, editore del periodico La
Provincia del Sulcis Iglesiente, con riferimento al proprio intendimento di pubblicare messaggi politici autogestiti a pagamento per le elezioni comunali fissate per i
giorni 15 e 16 maggio 2011, rende noto quanto segue:
a) la prenotazione degli spazi da parte dei soggetti interessati dovrà pervenire a
mezzo e-mail all’indirizzo [email protected] con l’indicazione del committente responsabile, entro le ore 12.00 del 23 aprile 2011. La testata terrà conto
delle prenotazioni in base alla loro progressione temporale.
b) per le tariffe di accesso agli spazi, contattare la redazione all’indirizzo e-mail
[email protected] o al numero 333 9698533.
Il pagamento del corrispettivo per la realizzazione e pubblicazione dei messaggi
dovrà avvenire in anticipo.
c) il materiale dovrà pervenire entro le ore 12.00 del 25 aprile 2011.
Carbonia, 30 marzo 2011
Il direttore
Giampaolo Cirronis
Il capoluogo minerario sarà presente alla seconda edizione
Carbonia candidata al premio paesaggio
I
Cherchi, e l’assessore al turismo,
eventi e sport, Marinella Grosso.
Osvaldo Bevilacqua, moderatore della conferenza stampa e testimonial del premio, è stato presente per alcuni giorni con la troupe di “Sereno Variabile” per registrare una puntata speciale dedicata a Carbonia che verrà trasmessa su RAI 2 il giorno 16 aprile, alle ore 17.00.
Nell’occasione è stata anche
presentata la monografia con lo
speciale premio paesaggio - edizione 2010-2011 -, edito dal Giornale dell’architettura del gruppo
l comune di Carbonia e la direzione generale del ministero per i beni e le attività culturali, attraverso il servizio architettura e arte contemporanee,
nell’ambito dell’attività di promozione del premio paesaggio del
Consiglio d’Europa - II edizione,
hanno presentato lo scorso 22 marzo, nella sala congressi della Grande Miniera di Serbariu, la candidatura italiana “Carbonia città del
Novecento. Riqualificazione socio-economica, culturale ed ambientale”.
Il progetto, scelto da una com-
ficazione, promosse dall’Amministrazione locale, sono stati realizzati interventi ed innescati processi a favore della conservazione,
della riqualificazione e del rilancio
dei tratti identificativi della storia
e della cultura di questo territorio.
Si tratta di un percorso strategico
pienamente in sintonia con l’azione
di coordinamento realizzata dalla
Provincia di Carbonia Iglesias, in
un palcoscenico di ricchezze naturalistiche ed eno-gastronomiche
oggetto di attenzione, salvaguardia e valorizzazione ai fini culturali, turistici e, quindi, di sviluppo
Osvaldo Bevilacqua.
La presentazione della candidatura di Carbonia nella sala congressi di Serbariu.
missione composta da dirigenti del
ministero e da esperti di chiara fama che hanno individuato tra i 95
pervenuti, 10 progetti, quali migliori esempi di buone pratiche per
la salvaguardia, gestione e/o pianificazione dei paesaggi, risulta
pienamente coerente con i criteri
individuati dal regolamento del
premio e si distingue in quanto ha
concretamente messo in atto una
politica di sviluppo sostenibile nei
diversi aspetti delle politiche culturali, sociali e ambientali.
Attraverso azioni coordinate
di salvaguardia, gestione e piani-
diffuso.
Hanno partecipato all’iniziativa, per il ministero per i beni e le
attività culturali, il direttore del
servizio architettura e arte contemporanee, architetto Maria Grazia
Bellisario; il responsabile del progetto, architetto Alessandra Fassio;
il direttore regionale per i beni e le
attività culturali della Sardegna,
dottoressa Maria Assunta Lorrai;
per il comune di Carbonia, il sindaco Maria Marongiu e l’assessore all’urbanistica Giuseppe Casti, e per la Provincia di Carbonia
Iglesias, il presidente, Salvatore
Allemandi. In chiusura di serata,
è stato dedicato un ampio spazio
al dibattito, al quale ha partecipato
anche l’ing. Giampaolo Porcedda,
responsabile dell’ufficio tecnico
del comune di Carbonia, che ha
spiegato in breve il percorso che
ha portato al pieno recupero del
sito della vecchia miniera di Serbariu, passato da uno stato di completo abbandono a centro culturale d’interesse nazionale ed internazionale e, quindi, alla presentazione della candidatura di Carbonia al premio paesaggio 2011.
M.P.
Progetto di cooperazione tra l’ospedale Sirai e il Nord del Libano
Campagna di prevenzione tumori al seno
è
stato presentato tre settimane fa, prima nel centro
direzionale della ASL 7, a
Carbonia, poi presso la sede dell’Ordine dei giornalisti, a Cagliari, il progetto di cooperazione Campagna di prevenzione del
tumore al seno in Libano, finanziato dalla Regione Sardegna.
Alla presenza del primario di radiologia dell’ospedale Sirai, dott.
Nazareno Pacifico, del dott. Maurizio
Calamida, commissario della Asl 7,
il dott. Sergio Pili, direttore medico
PO/Sirai, dei medici dell’Houpital
Gouvernemental di Zhale (Libano),
il dott. il dott. Walid Bahmad, il dott.
Raymond Khazzaka ed il presidente
di Assadakah Sardegna, dott. Raimondo Schiavone, è stata esposta
Nazareno Pacifico.
l’iniziativa, promossa da Assadakah
Sardegna, che prevede la realizza-
zione di una campagna di prevenzione da realizzare nella Bekaa, provincia del Nord del Libano. Si è appena conclusa la fase di formazione
dei medici libanesi; il supporto dei
colleghi dell’ospedale Sirai di Carbonia ha consentito loro di apprendere le più avanzate tecniche di screening ed i più recenti protocolli terapeutici e di prevenzione.
Durante la seconda fase del progetto, 7mila donne libanesi saranno
coinvolte, a cura dei medici dell’ospedale Sirai di Carbonia e di quelli dell’Houpital Gouvernemental di
Zhale (Libano), in un percorso di
informazione, prevenzione e cura con
lo scopo di ridurre il tasso di mortalità per tumore al seno delle cittadine di Zhale.
Nettissima presa di posizione del sindaco di Sant’Antioco
Corongiu: «Quel radar non s’ha da fare»
«Q
uel radar non s’ha
da fare». Il sindaco di Sant’Antioco Mario Corongiu esprime parere contrario alla
realizzazione di un radar a Capo
Sperone nella struttura “Il Semaforo” e minaccia di scendere in piazza con la popolazione antiochense
contro Regione e Ministero.
«Se necessario mi metterò a
capo della protesta in fascia tricolore - ha detto Corongiu - che ha fatto proprie le preoccupazioni espres-
se in queste ultime settimane dalla
popolazione di Sant’Antioco, fortemente preoccupata per le conseguenze che la struttura potrebbe
determinare dal punto di vista ambientale, paesaggistico, ma soprattutto per la salute pubblica. Questa
Amministrazione è fortemente contraria a questa decisione per la
quale non siamo stati nemmeno interpellati. L’unico parere che ci è
stato chiesto, nel corso di una conferenza di servizi, era di carattere
prettamente tecnico, sulla zona ur-
banistica nella quale ricade il sito
che appartiene alla Regione Sardegna. Nessuna richiesta di parere politico, per il quale ribadisco,
siamo assolutamente contrari, anzi, siamo pronti a schierarci affianco alla popolazione per scendere in piazza e protestare”.
L’Amministrazione comunale
di Sant’Antioco sperava da tempo
che la struttura potesse entrare a far
parte del patrimonio del Comune,
magari per essere destinata a struttura turistica.
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La Provincia del Sulcis Iglesiente
Anno XVI • N° 232 • 30 Marzo 2011
A Carbonia, a 15 giorni dalla scadenza dei termini, il centrodestra non ha ancora raggiunto gli accordi per la scelta del suo leader
Centrodestra alle prese con gli affanni di sempre
Nella città mineraria, con il candidato del centrosinistra Giuseppe Casti già in campo, il centrodestra sembra essere “poco motivato”.
A
quindici giorni dalla presentazione delle liste, il
candidato del centrosinistra Giuseppe Casti non
sa ancora con chi dovrà confrontarsi il 15 e 16 maggio per la conquista della “poltrona” di sindaco di
Carbonia. Nonostante l’attuale assessore al bilancio sia in campo praticamente da due mesi, dopo aver
stravinto le elezioni primarie il 30
gennaio, infatti, la coalizione di centrodestra non ha ancora individuato il suo leader e si trova alle prese
con gli affanni di sempre.
Quello cui si sta assistendo da
alcune settimane, è un film già visto ed ancora una volta appare di
problematica comprensione. I sondaggi effettuati dal Partito Democratico nel mese di gennaio, alla vigilia delle elezioni primarie, davano
la coalizione di centrodestra in
Uno dei partiti della coalizione,
i Riformatori Sardi, non condividendo la gestione delle trattative, si
è già tirato fuori ed ha deciso di
scendere in campo in solitudine con
un proprio candidato sindaco che
quasi certamente sarà il coordinatore cittadino Peppino La Rosa, ex
consigliere regionale.
Nel quadro di un’ipotetica distribuzione delle candidature a sindaco nei comuni maggiori, abitualmente praticata dalle segreterie dei
partiti, dopo la scelta del leader dei
Riformatori Sardi Massimo Fantola a Cagliari ed il riconoscimento
all’UDC, del diritto di indicare il
candidato sindaco a Iglesias (dove è
largamente il primo partito della
coalizione), a Carbonia l’opzione
sarebbe spettata al PDL (tra i papabili, il consigliere comunale Mario
Porcu, presidente della Sotacarbo)
liste che saranno al via della campagna elettorale, perché per mettere insieme un numero minimo di
27 candidati c’è poco tempo e tanta
incertezza nella scelta del candidato
sindaco non aiuta a convincere le
persone ad accettare di mettersi in
gioco, candidandosi alla carica di
consigliere comunale.
Nonostante abbia già da tempo
il suo leader, anche la coalizione di
centrosinistra ha i suoi problemi,
come è emerso ancora in occasione
dell’ultima riunione del Consiglio
comunale. A sostegno di Giuseppe
Casti, oltre alle liste dei partiti della
coalizione, dovrebbe scendere in
campo anche una lista del sindaco,
sulla falsariga di quanto fatto alle
elezioni provinciali da Tore Cherchi,
con una scelta poi rivelatasi decisiva per la vittoria. Come accadde
dieci mesi fa, la scelta dei candida-
Presa di posizione del PD di Iglesias sui ritardi degli interventi
Perché non decolla il progetto forestazione?
I
l comune di Iglesias, nel novembre 2009, ha ottenuto nell’ambito del “Programma d’interventi e piano di ripartizione
delle risorse per l’aumento del patrimonio boschivo nelle aree interessate da forme gravi di deindustrializzazione, da cave dismesse, da impianti d’incenerimento da rifiuti solidi urbani o di produzione di energia da fonte fossile”, un finanziamento di 400.000 euro destinato al
recupero ambientale dei terreni in
questione attraverso opere di riforestazione. La precedente Amministrazione comunale si è prontamente attivata per quanto di sua competenza identificando le aree di proprietà
comunale da destinare al progetto,
indicando a tal fine i terreni ceduti
dall’Igea proprio a tal scopo e fornendo, in tempi brevi, quanto necessario all’Ente Foreste per la successiva fase di progettazione, di competenza di quest’ultimo.
A dicembre 2011 la progettazione è stata finalmente completata e
comunicata all’Amministrazione
comunale cui spetta l’avvio dei cantieri ma questi, a tutt’oggi, non risultano ancora attivati.
Il ritardo è molto preoccupante,
Il municipio di Iglesias.
in particolare per il risvolto occupazionale che da tali cantieri potrebbe
derivare. Infatti, per una precisa scelta della precedente amministrazione,
adottata anche per i cantieri di Sarde-
gna Fatti Bella, era già stato deliberato di privilegiare i contratti semestrali piuttosto che quelli annuali, al
fine di aumentare il numero degli
operatori coinvolti che in tal modo
risultano essere ventisei.
Una seconda, ma non meno grave preoccupazione, è legata al fatto
che i cantieri di riforestazione, per
ovvie ragioni climatiche, non possono essere avviati in periodo estivo
per cui, se la loro attivazione dovesse
slittare ulteriormente, si correrebbe il
rischio di rimandare il tutto al mese
di settembre.
Pertanto, data la situazione occupazionale estremamente pesante
in cui versa la città di Iglesias, risulta estremamente grave negare priorità a questo importante intervento il
quale, oltre alla rilevante azione di
recupero ambientale che verrebbe a
realizzarsi, come già sottolineato,
contribuirebbe ad alleviare la precaria
situazione di tante famiglie che versano in grave disagio economico.
Segreteria PD Iglesias
Un’interrogazione del consigliere regionale PD Tarcisio Agus
Gli organici dell’INPS sono inadeguati
Giuseppe Casti (PD).
Antonello Mereu (UDC).
Mario Porcu (PDL).
grado di competere con il centrosinistra e, una volta conosciuti (a renderli noti sono stati gli stessi rappresentanti del Partito Democratico), ci si sarebbe aspettati uno scatto in avanti da parte dei partiti del
centrodestra per il raggiungimento
di una larga intesa e, quindi, l’individuazione di un candidato sindaco
autorevole, in grado di lanciare la
sfida a Giuseppe Casti e di dare un
senso alla competizione, dopo quanto accadde nel 2006 con la vittoria
schiacciante di Tore Cherchi.
Alla prova dei fatti, non è accaduto niente di tutto questo. Sono
trascorsi i giorni, le settimane, i mesi,
e Giuseppe Casti resta ancora il
solo candidato in campo (ha già affisso i suoi primi manifesti sui muri
della città).
ma i ritardi accumulati nell’avvio del
confronto tra i partiti non ha favorito l’esame di questa ipotesi e nelle ultime due settimane, seppure non
ufficialmente, è affiorata la possibilità di un accordo diverso, in base
al quale il candidato potrebbe essere il deputato dell’UDC Antonello
Mereu, che ha dato la propria disponibilità. Neppure intorno a questa ipotesi si è avuta però quell’accelerazione che, a questo punto, visti i tempi, dovrebbe essere non più
rinviabile e, anzi, sono emerse altre
divisioni (FLI ha dato la sua disponibilità a sostenere la candidatura di
Alberto Zonchello, consigliere comunale dell’UDC).
Al momento è difficile prevedere la conclusione di un percorso
tanto travagliato ed il numero delle
ti sta creando qualche problema interno.
Le liste in campo alla fine dovrebbero essere complessivamente
da tredici a quindici (sette-otto nel
centrosinistra, sei-sette nel centrodestra, non si sa ancora con quanti
candidati alla carica di sindaco) ma
quasi certamente molte non riusciranno a raggiungere il pieno dei
quaranta candidati alla carica di
consigliere comunale. Complessivamente, comunque, i candidati dovrebbero essere oltre quattrocento,
un numero assai elevato che implica
una grandissima frammentazione e
la presenza di profonde divisioni,
spesso all’interno delle stesse famiglie.
Giampaolo Cirronis
[email protected]
DOCUMENTO REDATTO AI SENSI DELL’ART. 7
DELLA LEGGE 22 FEBBRAIO 2000 N. 28
E DELLA DELIBERA N° 81/11/CSP DELL’AUTORITà
PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI
Il sottoscritto Giampaolo Cirronis, quale legale rappresentante della ditta individuale Cirronis Giampaolo, loc. Medadeddu 121 - Carbonia, codice fiscale
CRRGPL59P28B745B e partita IVA 02270380922, editore del periodico La
Provincia del Sulcis Iglesiente, con riferimento al proprio intendimento di pubblicare messaggi politici autogestiti a pagamento per il referendum consultivo della
Regione Sardegna dal titolo “Sei contrario all’installazione di centrali nucleari e di
siti per lo stoccaggio di scorie radioattive da esse residuate o preesistenti?”, indetto
nella Regione Sardegna per i giorni 15 e 16 maggio 2011, rende noto quanto segue:
a) la prenotazione degli spazi da parte dei soggetti interessati dovrà pervenire a
mezzo e-mail all’indirizzo [email protected] con l’indicazione del committente responsabile, entro le ore 12.00 del 23 aprile 2011. La testata terrà conto
delle prenotazioni in base alla loro progressione temporale.
b) per le tariffe di accesso agli spazi, contattare la redazione all’indirizzo e-mail
[email protected] o al numero 333 9698533.
Il pagamento del corrispettivo per la realizzazione e pubblicazione dei messaggi
dovrà avvenire in anticipo.
c) il materiale dovrà pervenire entro le ore 12.00 del 25 aprile 2011.
Carbonia, 30 marzo 2011
Il direttore
Giampaolo Cirronis
«L
e disposizioni di contenimento della spesa
introdotte con la manovra finanziaria 2010
dello Stato hanno determinato per
l’INPS Sardegna una serie di adempimenti che, legati all’obbligo della
riduzione del 50% della spesa sostenuta nel 2009, di fatto si concretizzano con la perdita di circa 60 unità
di personale interinale e con una pesante situazione organizzativa che va,
purtroppo, a discapito dei servizi e
delle prestazioni che l’Istituto è chiamato ad erogare. è facilmente comprensibile che il prezzo più amaro di
questa situazione è pagato dalle fasce sociali più svantaggiate.»
Lo afferma il consigliere regionale del PD Tarcisio Agus in un’interrogazione, di cui è primo firmatario insieme ai colleghi Marco Espa e
Giampaolo Diana, sulle difficoltà delle sedi Inps nella gestione delle prestazioni relative alle invalidità civili.
Nel documento, indirizzato al pre-
sidente della Regione, Ugo Cappellacci, viene evidenziato come con un
organico sottodimensionato di circa
300 unità, l’Inps Sardegna non solo
è chiamata a garantire i servizi e le
prestazioni previdenziali ad un’utenza
Il consigliere regionale Tarcisio Agus.
di circa 800mila abitanti ma dal 2009
deve anche occuparsi delle invalidità civili.
«Le continue denunce del Comitato Provinciale di Cagliari dell’INPS - ha proseguito Tarcisio Agus
- che lamenta la difficoltà dell’Istituto nel dare piene e celeri risposte
alle richieste per le prestazioni di
sostegno oltre che per i soggetti più
deboli e svantaggiati, alle migliaia
di lavoratori e cittadini attraverso il
ricorso agli ammortizzatori sociali,
sia in deroga che ordinari, non possono rimanere inascoltate e pertanto al Presidente della Regione chiediamo innanzitutto quali azioni intende perseguire nei confronti del
Governo e della Direzione Generale
dell’Inps perché le sedi regionali siano in grado di avere risorse umane
stabili al fine di garantire uno standard dei servizi in linea con le esigenze della popolazione e in secondo luogo chiediamo con risolutezza
di indire un tavolo tecnico permanente Inps, Regione, Patronati e Asl
che analizzi e cerchi adeguate soluzioni alle criticità esistenti.»
Un’interrogazione del consigliere regionale PDL Giorgio Locci
La Regione intervenga per superare la crisi
del Consorzio di Bonifica del Basso Sulcis
I
l consigliere regionale del Pdl
Giorgio Locci ha presentato una
interrogazione sulla situazione di
grave deficit economico in cui
versa il Consorzio di Bonifica del
Basso Sulcis, condizione determinata, tra le altre cose, dal mancato introito, quantificabile in circa 1.400.000
euro, determinato dal passaggio delle competenze della diga di Monte
Pranu al nuovo ente ENAS.
Giorgio Locci pone l’accento
sulle «gravi ed inaccettabili ripercussioni, in primo luogo il continuo
ritardo nel pagamento degli stipendi del personale che non ha ancora
ricevuto la tredicesima mensilità
del 2010 e nemmeno gli stipendi di
gennaio, febbraio e marzo 2011».
«Il perdurare di simili condizioni - precisa l’on. Locci - sta determinando di fatto una paralisi dell’attività dell’ente, compromettendo
la stagione irrigua in corso.»
«L’ente non è più in grado di far
fronte anche agli impegni di cassa
di base come il pagamento delle bollette energetiche - puntualizza ancora il consigliere regionale del Pdl
- e reputo si debba dare corso ai
finanziamenti che consentano una
autonomia gestionale, anche attraverso la definizione del catasto consortile e del piano di classifica.»
Il consigliere Locci chiede, dunque, al presidente della Regione e
all’assessore all’agricoltura, quali
provvedimenti urgenti intendano
mettere in atto per risolvere l’anno-
blema anche, qualora fossero necessari, con ulteriori finanziamenti per
mettere a regime la legge di riforma
dei Consorzi di Bonifica;
b) se si avvarranno, ai sensi dell’art. 38 della L.R. n. 6 del 23/05/
2008, della norma che indica che la
Regione nella sua funzione di vigi-
La diga di Monte Pranu.
sa questione che rischia di compromettere ulteriormente il già disastrato contesto del Consorzio di Bonifica del Basso Sulcis ed in particolare:
a) se prenderanno in considerazione le soluzioni più adeguate per
una risoluzione più radicale del pro-
lanza «... può disporre ispezioni e
perizie volte ad accertare il regolare funzionamento degli organi e il
regolare esercizio dell’attività del
Consorzio», per valutare l’operato
commissariale e della struttura amministrativa del Consorzio di Bonifica del Basso Sulcis.
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La Provincia del Sulcis Iglesiente
Nonostante la ristrettezze economiche, la sfilata organizzata dal comune di Carbonia e dal CICC non ha deluso le attese
Migliaia di persone provenienti da tutto il territorio
hanno affollato un carnevale segnato dalla crisi
L
e esigue risorse economiche
a disposizione ne avevano
messo in dubbio la stessa
sopravvivenza (sono stati ridotti i contributi a carri e gruppi partecipanti ed è stata tagliata drasticamente la spesa relativa alla promozione attraverso giornali, televisioni
e radio) ma alla fine la sfilata di Carnevale 2011, organizzata a Carbonia
dall’Amministrazione comunale e
dal CICC (Centro Italiano della Cultura del Carbone), si è rivelata ugualmente un successo.
Tredici carri e dodici gruppi (ai
quali se ne sono aggiunti alcuni all’ultimo momento), con circa 1.500
maschere coinvolte, sono stati i protagonisti di una sfilata aperta dai
balestrieri di Iglesias, capace di concentrare lungo il percorso (partenza da
via Marche, lungo via Cagliari, via Umbria, via Gramsci, via Fosse Ardeatine, via Manno e arrivo in piazza
Roma) oltre diecimila persone.
La crisi economica, oltre ad aver
condizionato l’organizzazione e, quindi, i lavori di preparazione di gruppi
e carri, ha caratterizzato anche le
proposte. Un carro si è distinto sopra
tutti gli altri, “Arlecchino Rodance”
del gruppo di ballo Magalenha di San
Giovanni Suergiu, sia per il numero
dei componenti, 250, sia per la qualità del lavoro realizzato. E la giuria
non ha avuto dubbi nell’assegnargli
il primo premio ed il simbolo della
sfilata: “Crabò”.
Le presenze interessanti sono state numerose, ad iniziare dal carro
“Pitticcu su famini (I cannibali)” di
Masainas, “Shardana” di Perdaxius
e “Il mondo dei folletti” di Sant’Anna Arresi. L’associazione Sturmtruppen di Carbonia, protagonista di
molte edizioni, ha proposto “L’assalto al treno”, da Teulada è arrivato il
gruppo “Super Mario Bross”, da
fase di preparazione e nella lunga sfilata protrattasi per oltre tre ore.
La splendida giornata ha favorito
la miglior riuscita della sfilata (un
anno fa il tempo incerto mise seriamente in dubbio il suo svolgimento).
L’assessore al turismo, Luisa Poggi, ha esternato tutta la sua soddisfazione e quella dell’intera Amministrazione comunale per l’impegno pro-
Il carro “Arlecchino Rodance” di San Giovanni Suergiu classificato al primo posto.
Monserrato quello che ha proposto il
ricordo della venuta del “Papa in Sardegna”. Sono stati molto apprezzati
anche il carro “Antica Grecia” di Musei, il gruppo de “Is Merdulonis” di
Perdaxius ed il carro “The Simpsons”
di San Giovanni Suergiu.
Hanno meritato l’apprezzamento
del pubblico anche tutti gli altri partecipanti, per l’impegno profuso nella
fuso da tutti i partecipanti, sottolineando la presenza di ben cinque Pro
Loco e di carri e gruppi provenienti
da quasi tutti i comuni della Provincia, da Monserrato e Teulada.
La giornata si è conclusa con le
premiazioni, svoltesi sul palco allestito in piazza Roma, ed una serata
all’insegna della musica e del divertimento.
Anche la piccola comunità di Nuxis ha ritrovato la sua sfilata
Un successo il Carnevale organizzato
da Pro Loco ed Istituto Comprensivo
D
opo anni di manifestazioni sottotono, a Nuxis lo scorso 12 marzo si è ripresa la tradizione della sfilata di carnevale per le vie del
paese, un’altra delle iniziative importanti
messe in campo dalla nuova dirigenza della ricostituita
Pro Loco comunale che ha visto la sua presidente Anna
Rita Nioi ed i suoi collaboratori, con la partecipazione
dell’Istituto Comprensivo Scolastico di Santadi, organizzare la manifestazione che ha portato a sfilare i bambini delle scuole ispirando le maschere all’ambiente, sia
della fattoria che della montagna, privilegiando i funghi,
simbolo delle nostre montagne, oltre alla partecipazione di gruppi provenienti da altre località del Sulcis.
Dopo aver attraversato le vie del paese, il corteo si è
diretto presso i locali del Centro Sociale, dove è stata
organizzata la tradizionale pentolaccia, tra dolci, coriandoli, frittelle e stelle filanti accompagnati dalla musica,
e laa serata è proseguita all’insegna del divertimento
per piccoli e grandi.
Con questa manifestazione, la Pro Loco di Nuxis
prosegue nel programma organizzativo che prevede il
gemellaggio con altre località per simili finalità.
Una delle prime attività presentate ed organizzata
nel programma dell’associazione è stata “festa dell’albero”, patrocinata dall’Ente Foreste dall’Amministrazione comunale ed in stretta collaborazione con l’Istituto
Comprensivo di Santadi.
L’ottima riuscita di questa esperienza ha portato allo
sviluppo di una nuova e stimolante iniziativa a maggio,
dedicata alla natura della durata di una settimana, con
mostra e convegno, che porterà i giovani a prendere
maggiormente coscienza del territorio e delle sue ricchezze sia naturalistiche che culturali.
«La buona riuscita del carnevale ha ulteriormente
rafforzato il rapporto tra istituzione scolastica e Pro
Loco - afferma Anna Rita Nioi, presidente di quest’ultima - e questa pone forti basi per un’ulteriore futura
collaborazione allargandola anche ad altre organizza-
I colori del carnevale di Nuxis.
zioni del territorio. Ci tengo inoltre a ringraziare oltre
che il dirigente scolastico, anche insegnanti e genitori,
l’Amministrazione comunale e in modo particolare gli
alunni di tutte le scuole, per l’ottima riuscita della manifestazione, questo soprattutto - prosegue Nioi - perché le nuove generazioni devono custodire e valorizzare il nostro patrimonio geo-naturalistico e culturale.»
Roberto Curreli
Tra le numerose sfilate del territorio anche quella tabarchina
Carloforte in festa per il Carnevale
S
i è chiusa un’edizione 2011 del carnevale carlofortino lunga e ricca di appuntamenti, caratterizzati da aspetti tradizionali, creativi e da un tema ricorrente: quello dell’anniversario del secolo e mezzo di unità nazionale.
Il programma degli eventi ufficiali, è stato stilato dal
comitato carnevalesco cittadino, dopo diverse riunioni
preliminari alla Pro Loco, in collaborazione con il comune di Carloforte, scuole, associazioni e molti volontari. Al solito, si è partiti con la festa del 17 gennaio,
una vera e propria tradizione dell’isola di San Pietro,
dove non si fanno roghi in piazza, ma ci si reca nelle
case di campagna a festeggiare, tra balli, canti e succulenti menù, a base di carne arrosto, pizze, focacce e
farinate, ricci di mare, dolci tipici e vino dolce, detto
“ratafian”. Con i tanti sabati a disposizione, non sono
mancati i veglioni, altro “must” del carnevale isolano,
ripreso qualche anno fa con la riapertura al ballo del
glorioso cine-teatro Cavallera. Il primo, è stato quello
del Nautico, da decenni organizzato dagli aspiranti allievi di macchina e di coperta della prestigiosa scuola
nautica di corso Battellieri. Poi, è stata la volta di una
serata danzante in maschera, organizzata da associazione
Ciao, Consorzio Arcobaleno e Pro Loco, il cui ricavato è andato in beneficienza, all’asilo San Vincenzo de
Paoli. Ancora, il veglione Anni ‘60, curato dal Circolo
Musicale Carloforte, con l’esibizione live dei gruppi
storici Lord, Varani, Sparvieri e Creedence.
La sfilata di carri e maschere, si è tenuta giovedì grasso, alla presenza di una decina di gruppi, tra cui le scuole, che hanno inscenato il tema dell’Unità d’Italia, attraverso brillanti tessuti tricolore e costumi garibaldini per
gli alunni più piccoli, mentre il corteo è stato aperto da
cavalli e cavalieri con la bandiera nazionale. La domenica seguente, spazio alla seguitissima “Dumanda”, cerimonia evocativa di una scherzosa richiesta di fidanzamento, che ha visto coinvolti i personaggi “Italia” e
“Littorio”, con rispettive famiglie, parenti ed amici.
Dalle riunioni nelle case dei fidanzati, in via Maz-
zini e sotto l’arco di via Solferino, si è passati all’incontro sotto la statua “Pittaneddu”, da cui l’esposizione del “corredo nuziale” ed il rinfresco con zeppolata,
in piazza Repubblica, allietato dalla musica dei Funky
Gallo.
Martedì grasso, altro rituale del carnevale tabarchino,
ovvero la cacciata del fantoccio carnevalesco nelle acque del porto. Prima dell’operazione, si è predisposto
un nuovo corteo per le vie del centro, stavolta con abbigliamento luttuoso ed ironiche lamentele, per la fine
La sfilata del giovedì grasso.
Foto di Antonello Rivano
annunciata della gran baldoria. In tutto il periodo, al
Cavallera la cooperativa Casa del Proletariato ha organizzato balli pomeridiani per bambini, fino alla domenica
della Pentolaccia, e serali, per tutti, durante i giorni più
importanti del Carnevale.
Tra gli eventi collaterali, si sono segnalate le iniziative dell’Auser “Carolina d’Argento”, con due feste
all’Osteria della Tonnara, a celebrare il 17 gennaio e la
Pentolaccia, ed anche un momento di cabaret ed animazione alla Casa dell’Amicizia, a cura dell’associazione
Albèschida.
Simone Repetto
[email protected]
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La Provincia del Sulcis Iglesiente
Anno XVI • N° 232 • 30 Marzo 2011
Il vicesindaco di Carbonia Maria Marongiu ed il consigliere regionale Pietro Cocco criticano la decisione del Consiglio regionale
Circoscrizioni: cancellate Cortoghiana e Bacu Abis
A
lle prossime elezioni amministrative del 15 e 16
maggio, i cittadini di Carbonia e Iglesias non voteranno per il rinnovo delle circoscrizioni comunali. La legge regionale
approvata lo scorso 16 marzo dsal
Consiglio regionale, recante “disposizioni urgenti in materia di enti
locali”, infatti, all’art. 2 (riduzione
dei costi e disposizioni varie), comma 1, prevede la soppressione delle
circoscrizioni di decentramento comunale di cui all’articolo 17 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n.
267 (testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali), facendo
salve solo le municipalità di Pirri, nel
comune di Cagliari, ed una circoscrizione rappresentativa delle frazioni di Tottubella, La Corte, Campanedda, Palmadula, Biancareddu,
Canaglia, Baratz, Argentiera, nel comune di Sassari.
La decisione ha destato sorpresa
per il “mancato salvataggio” delle due
maggiori frazioni del comune di Carbonia, Cortoghiana e Bacu Abis, che
in molti erano convinti potessero essere inserite nel breve elenco di quelle che avrebbero evitato la “sforbiciata” prevista dalla legge regionale.
Durissima la presa di posizione
assunta dal consigliere regionale del
partito democratico Pietro Cocco, sindaco di Gonnesa.
«Ancora una volta - ha denunciato in una nota l’on. Cocco - siamo
costretti ad evidenziare il comportamento ambiguo della maggioranza di
centrodestra che spesso in Aula con
decisioni completamente contrastanti
con quelle concordate in commissione - come è successo in occasione della discussione della legge 242
che norma la composizione dei consigli e delle giunte dei comuni e delle province della Sardegna - azzera
con molta sufficienza i lavori preparatori delle proposte e dei progetti
di legge e va oltre con protervia gli
equilibri che talvolta si raggiungono tra le forze politiche per esitare
un provvedimento.
è ciò che è successo per le circoscrizioni di Bacu Abis e di Cortoghiana del comune di Carbonia.
Il testo della legge esitato dalla
commissione faceva salve le due circoscrizioni mentre un emendamento presentato in Aula dalla maggioranza di centrodestra e approvato
sempre dalla stessa maggioranza che chiaramente si è assunta la responsabilità di questo atto inspiegabile e arrogante - le ha soppresse!
è comunque nel collegato alla finanziaria, in discussione nelle commissioni in questi giorni - ha aggiunto Pietro Cocco - che riproporrò
l’argomento certo come sono che le
due circoscrizioni di Bacu Abis e di
Cortoghiana devono sussistere nella vita amministrativa del comune
di Carbonia.»
Un fortissimo disappunto per la
eliminazione delle circoscrizioni di
Cortoghiana e Bacu Abis, è stata
espressa anche dal vicesindaco di
Carbonia, Maria Marongiu.
«Si è appreso, con grande disappunto, del blitz operato in sede di votazione del Consiglio regionale in
relazione alla legge 16 marzo 2011
su “disposizioni urgenti in materia
di enti locali” - ha detto Maria Marongiu -. Il risultato è stato la vanificazione dell’accordo bipartisan
raggiunto nell’apposita Commissione, soprattutto in riferimento al man-
visti nella prima stesura della norma avrebbero avuto un costo assai
limitato, e comunque si sarebbe potuti ancora intervenire su questo aspetto, assumendoli anche a costo zero.
In questo modo si mortifica la disponibilità dei cittadini ad una partecipazione attiva e consapevole alla
vita pubblica e la volontà di spendersi al servizio della propria comunità, volontà ancora più apprezzabile in quanto non subordinata ad
incentivi economici.
L’Amministrazione comunale di
Carbonia - ha concluso Maria Ma-
Cortoghiana vista da Monte Sirai.
tenimento in vita delle circoscrizioni
che presentassero determinati requisiti, cancellandole praticamente tutte
e mantenendone soltanto due, la Municipalità di Pirri ed una circoscrizione rappresentativa di un gran numero di periferie del comune di Sassari.
La decisione assunta - ha aggiunto il vicesindaco di Carbonia - sorprende per la totale assenza di criteri
che la giustifichino, ed amareggia
perché di fatto nega una qualunque
rongiu - sollecita con forza il Consiglio regionale affinché individui le
modalità tecniche per recuperare soluzioni già individuate e concordate,
e si impegna ad intraprendere tutte
le azioni percorribili a sostegno del
diritto alla rappresentatività dei cittadini.»
La legge, tra le altre disposizioni, prevede inoltre, art. 1 comma 3,
che «il numero degli assessori comunali e provinciali non deve esse-
Bacu Abis vista da Terras Collu.
forma di rappresentatività a tante
comunità che, per distanza dal Comune di appartenenza, per consistenza della popolazione e per specificità culturali e sociali, meritano ed
esigono di avere voce in capitolo in
riferimento alle decisioni politicoamministrative che le riguardano.
Non si adduca l’alibi della riduzione dei costi della politica, argomento sul quale si potrebbe dibattere
a lungo, in quanto gli organismi pre-
re superiore a un terzo, arrotondato
aritmeticamente, del numero dei consiglieri comunali e provinciali, computando a tale fine il sindaco ed il
presidente della Provincia, e comunque non superiore a dodici unità» e che, art. 2 comma 4, «nei comuni con popolazione pari o inferiore a
15.000 abitanti il Consiglio è presieduto dal sindaco».
Giampaolo Cirronis
[email protected]
Anche quest’anno la Provincia sosterrà diverse manifestazioni
100.000 euro per spettacoli e cultura
L
a Provincia di Carnbonia
Iglesias ha stanziato 100.000
euro per sostenere gli spettacoli e le manifestazioni che
si prefiggono di promuovere lo sviluppo culturale dei cittadini.
Su iniziativa dell’assessorato al
turismo, eventi e sport, è stato pubblicato il bando che prevede la concessione di contributi per il finanziamento di iniziative in un settore,
quello della cultura, «che - commenta
l’assessore Marinella Grosso - troppo spesso viene considerato come
secondario nella vita dei cittadini, ma
che, viceversa, costituisce uno strumento fondamentale nella crescita
personale e collettiva dei cittadini».
«Attraverso tali agevolazioni
contributive, l’Amministrazione
provinciale - prosegue l’assessore
Grosso - si propone di intervenire a
sostegno di iniziative realizzate o
da realizzarsi nel territorio del Sulcis Iglesiente nel periodo compreso
tra il 1 gennaio ed il 31 dicembre
2011.»
Le iniziative devono riguardare:
a) manifestazioni folkloristiche,
culturali e artistiche;
b) spettacoli di interesse locale
(ossia un unico spettacolo o rassegna di spettacoli) compresi in uno o
più dei seguenti generi: teatro, musica, danza, cinema (rassegne cinematografiche e/o cineforum che presentino aspetti esclusivamente culturali, artistici ed educativi non catalogabili come cinema commerciale).
Sono ammessi a contributo gli
organismi privati e le associazioni
temporanee di scopo (A.T.S.), che
operino senza finalità di lucro a favore della comunità, legalmente costituite ed in possesso dei seguenti
requisiti:
• avere sede nel territorio della
Provincia di Carbonia Iglesias;
• svolgere attività documentata
da almeno due anni;
• essere iscritte all’albo provinciale delle associazioni culturali;
• essere in regola con gli adempimenti di rendicontazione, qualora
abbiano precedentemente beneficiato di contribuzioni erogate dall’assessorato cultura, spettacolo, sport e
tempo libero della Provincia di Carbonia Iglesias;
• garantire e documentare idonea
capacità tecnico-organizzativa.
Le domande, redatte sulla base
della modulistica allegata al Bando
e pubblicata nel sito www.provin
cia.carboniaiglesias.it, con la documentazione richiesta, dovranno essere presentate in un’unica copia entro e non oltre il 10/04/2011, mediante consegna a mano o spedizione tramite raccomandata A/R (farà fede il
timbro postale) al seguente indirizzo: Amministrazione provinciale di
Carbonia Iglesias - Ufficio Cultura,
Sport e Spettacolo, via Mazzini n.
39 - 09013 Carbonia (CI).
Sul retro della busta contente la
domanda di contributo dovrà essere
apposta la seguente dicitura: “Contiene domanda contributi per lo spettacolo e manifestazioni culturali Annualità 2011”.
I rebus storici alla fine dell’Impero Romano
I
n Sardegna, i nomi dei santi della prima era cristiana indicano
l’influenza della Chiesa nord
africana e medio orientale durante il disfacimento dell’Impero
Romano: Sant’Antioco, Santa Greca e Sant’Elia sono emblematici.
All’epoca del papa Sisto I, il medico cristiano Antioco approdò tra il
117 ed il 118 nell’isola del Sulcis.
Fu trovato ferito e privo di sensi in
un’imbarcazione che i venti avevano sospinto dal Nord Africa. Non
appena ristabilito, si dedicò alla diffusione del Verbo di Cristo. Prima che
trionfassero le tesi di San Paolo: trasferivano nel mondo ultra terreno il
Regno del Signore, erano in molti,
tra i seguaci, a credere nel ritorno di
Cristo per proclamare il proprio Regno. Argomenti dottrinali di difficile interpretazione logica preparavano la strada ad una bufera d’eresie.
Tertulliano (160-220), convertito dal
paganesimo, divenne apologeta cristiano in lingua latina. Difendendo la
nuova fede combattè l’eresia dello
gnosticismo; da intransigente e polemico abbracciò il movimento del
prete frigio Montano, convinto di possedere illuminazioni divine sull’imminente fine del mondo.
Lo gnosticismo era una corrente di
pensiero del secondo e terzo secolo, imbevuta di tendenze orientali e
filosofia greca tendente ad un concetto elitario di chi aveva la percezione del vero. A prescindere dalle
eresie e dai movimenti spirituali di
indirizzo cristiano, c’è da chiedersi
quali erano le aspirazioni a cui tendevano le popolazioni d’allora, stanche di un numero infinito d’idoli pagani, della diminuzione concetto pratico di piccoli commerci e del lavoro
nei campi per opera di piccoli proprietari, scandalizzati da matrimoni
considerati avventure passeggere,
aumento d’infanticidi, aborti, omosessualità, corruzione amministrativa.
Il cristianesimo fu la risposta al
disfacimento morale ormai imperante ovunque nell’Impero Romano pagano. Callisto, papa dal 217 al 222,
rafforzò l’organizzazione della Chiesa a tal punto che, quando Flavio
Valerio Costantino andò al potere,
constatò che molte funzioni dei prefetti erano esercitate dai vescovi. Per
arrivare a questi traguardi i cristiani
subirono le persecuzioni di Nerone,
Settimio Severo, Decio, Valeriano,
Diocleziano. La persecuzione di Valeriano mise a morte il papa Sisto II
e quella di Diocleziano fu la più terribile di tutte. Nel frattempo l’Impero si dissolse dopo aver trasmesso alla Chiesa (che già si era appropriata d’etica ebraica e filosofia ellenistica): la sede, la lingua, la capacità
organizzativa, l’apparato gerarchico
e la liturgia.
Sembra che Callisto, prima di
diventare papa, sia stato deportato
nelle miniere dell’Iglesiente da dove riuscì a fuggire. Ponziano che fu
papa dal 230 al 231, deportato nelle
miniere ci lasciò la vita. A prescindere dalle dispute religiose, il disfa-
di Caterno Cesare Bettini
cimento dell’impero romano, con la
divisione in occidente e oriente, diede il via alle invasioni dei barbari.
Mentre il clero disputava, il mondo materiale si muoveva disinteressandosi di religione e con il decadimento dell’Impero e l’assoluta mancanza di condottieri romani che lo
avevano costruito, iniziarono a farsi
avanti i condottieri barbari. Nel 250
i Goti, comandati da Cniva, attraversarono il Danubio e misero sotto
assedio Filippopoli, la conquistarono,
vi trucidarono centomila persone, si
avventarono contro l’imperatore romano Decio (che fu il primo ad organizzare sistematicamente persecuzioni contro i cristiani) e lo sconfissero in battaglia uccidendo lui, figlio e buona parte dello Stato Maggiore romano. Avuta la prova della
debolezza dell’Impero, continuarono a sfogare i loro istinti di popoli
nomadi e saccheggiatori fino al 268
quando furono affrontati dall’imperatore Claudio II e dal successore
Aureliano. Quest’ultimo, dopo averli vinti, concesse loro la Dacia (attuali Ungheria e Romania) dove non
si dedicarono a invasioni per quasi
un secolo. In questo periodo, il goto
Ulfila nato nel 311, cresciuto in Dacia e quindi a Costantinopoli, convertito al cristianesimo, fu consacrato da Eusebio vescovo di Nicomedia.
Eusebio seguiva i principi dell’arianesimo e Ulfila, suo seguace fu incaricato di tornare in Dacia a convertire i Goti, pagani. Lo fece inventando la lingua gotica e traducendo
la Bibbia. Con la lingua e la religione
(ariana) diede ai popoli tedeschi una
entità sconosciuta. Le persecuzioni
contro i cristiani non cessarono con
Costantino a proposito del quale è indispensabile narrare gli antefatti.
L’imperatore Diocleziano, non
sentendosi sicuro a Roma, trasferì la
capitale in Asia minore a Nicomedia, in Bitinia, con la scusa che era
più vicina alle frontiere persiane.
Avvalendosi del suo titolo d’Augusto si tenne la parte maggiore dell’esercito. A Milano nominò un altro
Augusto: Massimiano. Ogni Augusto scelse il proprio Cesare: Diocleziano optò per Galerio, Massimiano
nominò Costanzo Cloro. I due Augusti s’impegnarono solennemente
ad abdicare, dopo venti anni, in favore ciascuno del proprio Cesare.
Così avvenne nel 305: Diocleziano
si ritirò a vita privata nella sua Spalato. Flavio Valerio Costantino era
figlio di Costanzo Cloro ed Elena,
concubina d’origini orientali. Massimiano nel nominare Costanzo Cloro, gli impose di ripudiare la concubina e sposare la figlia Teodora.
Costantino, arruolato giovanissimo,
divenuto brillante generale fu chiamato da Galerio a Nicomedia dove,
sentendosi inattivo, preferì attraversare l’Europa per raggiungere il padre in Bretagna e dargli una mano
contro gli avversari. Costantino continuò a comandare le legioni anche
dopo la morte del padre e per merito suo (narra la leggenda e lo storico
Eusebio) il 27 ottobre 312 terminò
l’era pagana ed iniziò quella cristiana.
Nel segno della croce Costantino
vinse i nemici sul Tevere e si accordò
a Milano con Licinio per compilare
il famoso editto che proclamava la
tolleranza dello stato per tutte le
religioni, ponendo fine (sulla carta)
alle persecuzioni contro i cristiani.
L’anno dopo, Costantino vinse in
Pannonia uno schieramento di Licinio che si vendicò sui cristiani di
Oriente. In seguito, l’esercito di cristiani (130.000 uomini) agli ordini di
Costantino, mosse contro i 160.000
difensori del paganesimo, comandati da Licinio che fu sconfitto ad
Adrianopoli e Scutari. Nel segno di
Cristo si formò un Impero Romano,
diviso in Oriente ed Occidente, con
l’aggiunta di un preoccupante disorientamento dottrinale. Da madre
cristiana era nato Costantino, ma proseguì con insegnamenti pagani nel
corso della carriera nell’esercito.
Dopo la conversione alla fede cattolica continuò ad esercitare riti pagani. Eusebio, filo ariano (265-339),
vescovo di Cesarea di Palestina lo
considerava quasi un santo. In realtà
Costantino era un pragmatico che
vedeva una moralità superiore in chi
non era pagano e per questo esentò
i beni della Chiesa dalle tasse, fece
battezzare suo figlio, modificò l’Editto di Milano: non più parità di religioni, ma religione cristiana diventata religione di stato. Fornì l’organizzazione del Concilio Ecumenico
di Nicea (presso Nicomedia) per discutere sugli scismi di Donato e Ario.
A conclusione del Concilio proclamò un editto per condannare Ario.
Si dedicò quindi alla costruzione di
una nuova città dedicata alla Vergine
Maria e la chiamò Nova Roma, chiamata dai posteri Costantinopoli. In
realtà la nuova Urbe scalzava quella storica, ma ormai Costantino era
preso dal voler apparire ciò che non
era: mandò sua madre Elena, a distruggere a Gerusalemme un tempio
pagano nato sulla tomba del Redentore e fece mettere a morte la propria moglie, figlio e nipote adducendo complotti vari. Costantino fu un
gran generale, amministratore dei
beni dello stato ma non un uomo di
Chiesa. Dal periodo in cui era imperatore ci furono molte controversie religiose e molti scismi, a partire da Melezio di Licopodi, che durante la persecuzione di Diocleziano
305-306 creò uno scisma, autoproclamandosi capo della chiesa egiziana.
Continua - Caterno Cesare Bettini
Bibliografia
Raimondo Carta Raspi - Storia
della Sardegna
Alessandro Soddu e Mario
Brigaglia - La Sardegna. Tutta la
Storia in mille domande
Indro Montanelli - Storia di Roma
Indro Montanelli e Roberto
Gervaso - L’Italia dei secoli bui
Enciclopedia Universale Garzanti
L’Enciclopedia - Biblioteca
di Repubblica
Grande partecipazione all’incontro organizzato dal C.S.E.N.
Un corso di formazione per dirigenti sportivi
L
a legislazione dello sport
regionale e nazionale, gli
aspetti contabili delle associazioni sportive dilettantistiche e l’organizzazione e l’attività
C.S.E.N. Sardegna sono stati i temi
affrontati nel corso di un corso di
formazione per dirigenti sportivi,
svoltosi nella sala riunioni del ristorante Tanit di Carbonia, su iniziativa
del comitato provinciale C.S.E.N. di
Carbonia Iglesias, sabato 26 marzo.
Hanno partecipato ai lavori, presentati dal delegato provinciale
Antonio Medda, Mauro Barlini,
responsabile settore sport dell’assessorato regionale della pubblica
istruzione; la dottoressa Manuela
Zentile e Francesco Corgiolu, commissario regionale C.S.E.N..
La partecipazione di dirigenti
Un momento dei lavori.
sportivi, è andata al di là della migliori aspettative, in rappresentanza
di circa cinquanta società.
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Anno XVI • N° 232 • 30 Marzo 2011
9
La Provincia del Sulcis Iglesiente
La commissione alla cultura ed il capogruppo del Movimento Democratico hanno proposto l’iniziativa per ricordarne la figura
«Carbonia ricordi l’opera di Giovanni Maria Lai»
A
un anno dalla scomparsa,
prima la commissione
alla cultura e poi il consigliere comunale Vincenzo
Panio, hanno presentato due proposte
alla Giunta ed al Consiglio comunale per ricordare la figura di Giovanni Maria Lai, uno dei principali protagonisti della vita politica e sociale
di Carbonia e dell’intero Sulcis Iglesiente dell’ultimo mezzo secolo.
La commissione cultura ha proposto l’intitolazione a Giovanni Maria Lai di una via, indicando nello
specifico la nuova arteria che collega il Centro Don Vito Sguotti (l’opera creata e guidata fin dal 1953)
alla zona mineraria di Serbariu, “ponte ideale” tra il centro che negli anni
ha formato decine di migliaia di giovani ed il sito che, per un lungo periodo, ha rappresentato uno dei simboli del mondo del lavoro nella città
nata per sostenere lo sfruttamento
della risorsa energetica del carbone.
La proposta è stata corredata da
una scheda sintetica dell’opera svolta da Giovanni Maria Lai, attraverso
un lungo impegno politico (è stato
sindaco di Teulada, consigliere comunale a Carbonia, consigliere
provinciale e consigliere regionale)
e sindacale, poi trasferito interamente verso la formazione dei giovani. Il suo impegno è andato oltre
i confini regionali e negli ultimi 12
anni si è spostato persino in paesi
con grandi problemi di sviluppo,
prima il Kenia, poi la Sierra Leone,
dove ha concorso alla realizzazione
di due centri professionali.
Successivamente, il consigliere
comunale Vincenzo Panio, capogruppo del “Movimento Democratico”, ha proposto un ordine del giorno che il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità il 29 marzo che
dà mandato al sindaco facente funzioni ed alla Giunta Municipale «di avviare e disbrigare le pratiche necessarie al fine di intitolare una via cittadina (per esempio, il nuovo tratto
viario che costituisce la continuazione della via Mazzini fino alla Miniera di Serbariu) al defunto Giovanni Maria Lai, al fine di onorarne la
memoria e ricordare le sue opere a
favore della comunità cittadina».
Anche Vincenzo Panio ha motivato la sua proposta con una ricostruzione dell’opera di Giovanni Maria
Lai che «fin dagli anni della sua prima giovinezza, ha dedicato grande
e proficuo impegno alla vita pubblica
e alla crescita della città e del Sulcis
Iglesiente, con rilevanza anche in
sede regionale e nazionale, nei campi
dell’attività sindacale, della politica,
delle attività sociali, delle attività imprenditoriali nel settore dell’istruzione e della formazione professionale e
nelle attività di attenzione e assistenza
verso i bisognosi, oltre che profondere un robusto impegno religioso praticato con esemplare coerenza».
alla formazione di migliaia maestranze che hanno rappresentato parte
preponderante e più qualificata delle
unità occupate nei processi lavorativi della zona. Questo, mediante la
fondazione a Carbonia da parte di
Giovanni Maria Lai di una delle
scuole professionali più grandi e più
importanti dell’intera Sardegna ma
con sedi dislocate in tutta l’isola ed
anche in altre regioni d’Italia; le
sue opere costituiscono la tangibile
H
Giovanni Maria Lai.
«In particolare, l’impegno nel
campo dell’istruzione e della formazione professionale da parte di
Giovanni Maria Lai - ha aggiunto
Vincenzo Panio - ha costituito per
Carbonia e per il territorio intero oltre che occasione di crescita umana, professionale e culturale per migliaia di donne e uomini - un decisivo contributo allo sviluppo produttivo delle principali attività industriali dell’area e al diffondersi di un vasto tessuto di attività artigianali e nel
campo turistico-alberghiero grazie
testimonianza di una “grande vocazione sociale” praticata sull’esempio che Giovanni Maria Lai ha
saputo trarre dall’insegnamento del
Vangelo, convinto assertore e coerente praticante di un apostolato che,
quotidianamente ispirato e rafforzato dalla preghiera, lo ha portato a
dedicare tutta la sua esistenza agli
altri, non senza saper mantenere coerente ed esemplare impegno per la
propria famiglia, nel contesto della
più grande famiglia umana.»
Giampaolo Cirronis
Giorgio De Gradi, poeta del calcio biancoblù
V
L
o aveva conosciuto qualche anno fa, in occasione
dei suoi numerosi viaggi
che portarono alla realizzazione di un centro professionale in Sierra Leone, alla quale ha
concorso in misura decisiva, e non
ha voluto mancare al suo ricordo,
a poco più di un anno dalla scomparsa. George Biguzzi, vescovo della diocesi di Makeni, in occasione
di un suo viaggio in Italia, ha raggiunto Carbonia, dove ha celebrato
una messa con don Antonio Mura
e don Vittorio Scibilia, per ricordare l’amico “Giovannino”, nella
chiesa di San Ponziano.
L’occasione, presenti la moglie
Pina ed i figli Salvatore e Serena,
è stata vissuta con grande partecipazione, per quanto Giovanni Maria Lai ha fatto nel corso della sua
lunga esperienza professionale,
prima nella sua terra, poi in terre
in condizioni di povertà e, grazie ad
un’adeguata formazione professio-
La messa celebrata dal vescovo della Sierra Leone, George Biguzzi.
lontane (il Kenia e la Sierra Leone), nelle quali tanti giovani vivono
nale, possono ora guardare al futuro con qualche speranza in più.
Ha preso il via domenica 27 marzo, a Carbonia,
la rassegna “150 anni di Storia e di Cinema”
Il 25 marzo si è spenta, all’età di 68 anni, un’altra bandiera
enerdì 25 marzo una telefonata di un amico mi
annunciava la morte di
Giorgio De Gradi. Conoscevo personalmente Giorgio perché avevamo alcuni amici in comune, anche se da tempo non l’avevo più visto né incontrato e sapevo che non stava troppo bene di
salute.
Milanese doc, nato nel 1942,
minerario d’adozione, Giorgio De
Gradi iniziò a giocare al calcio nelle giovanili del Milan, nelle quali
fece tutta la trafila.
Nella stagione 1961/62 venne
aggregato alla prima squadra di Nereo Rocco e Gipo Viani e vide sfumare l’esordio in serie A a favore
di Giovanni Lodetti, nella partita
disputata a Ferrara il 15 aprile 1962,
contro la Spal. Quel treno perso,
purtroppo, condizionò il resto della sua pur lunga e più che dignitosa
carriera.
I dirigenti del Milan al termine
di quella stagione, infatti, lo diedero in prestito, per farlo maturare,
prima alla Reggina, per disputare
il campionato di serie C 1962/63 e
poi alla Sangiovannese, squadra
toscana militante nel campionato
di serie D.
Dopo essere rientrato per fine
prestiti al Milan, giunse a Carbonia per disputare il campionato di
serie D 1965/66, insieme ad altri
due ragazzi del vivaio rossonero,
Zuccalli e Bazzaghi. Il suo ingag-
Il vescovo della diocesi di Makeni (Sierra Leone)
ha celebrato una messa per ricordare “Giovannino”
gio venne perfezionato dal dirigente biancoblù Galardi che si avvalse della grande amicizia che lo
legava al dirigente del Milan Passalaqua.
Giocatore dotato di grande talento naturale, nel suo ruolo di mediano o mezzala, possedeva classe
cristallina ed avrebbe meritato si-
Giorgio De Gradi.
curamente di giocare nel “tempio
del calcio” ma la scarsa propensione al sacrificio negli allenamenti ed un comportamento un pò anarchico, poco incline a rispettare quelle che sono le regole del gioco del
calcio, ne hanno condizionato indubbiamente la carriera.
Giorgio De Gradi ha disputato
complessivamente sei campionati
con la maglia biancoblù, quattro
in serie D e i rimanenti due in Promozione, totalizzando 136 presenze
e mettendo a segno un goal (il 12
novembre 1967, nella partita casalinga con la Tharros, conclusasi
sul punteggio di 1 a 1).
Dopo la retrocessione del Carbonia nei dilettanti, si trasferì al
Sorso, militante in serie D, nella
stagione 1969/70, insieme ad altri
due calciatori biancoblù, il difensore Aldo Scopa ed il centravanti
Gianfranco Grotti.
Rientrato a Carbonia dopo due
campionati, al termine della stagione 1971/72 (nel corso della quale collezionò solo otto presenze)
lasciò definitivamente i minerari,
perché ormai gli impegni di lavoro
non gli lasciavano più molto tempo
a disposizione e concluse la sua carriera agonistica vestendo la maglia
del Portoscuso.
Da anni Giorgio De Gradi si era
allontanato dal calcio ma negli anni ‘90 ebbe la grande soddisfazione di vedere uno dei suoi tre figli,
Massimiliano, giocare con la maglia biancoblù.
Convinto come sono di interpretare il pensiero di tanti tifosi biancoblù che lo hanno conosciuto ed
apprezzato, e a nome mio personale, esprimo le più sentite condoglianze ai familiari.
Ciao Giorgio
Franco Reina
a preso il via il 27 marzo
nel salone Velio Spano di
via Della Vittoria, a Carbonia, la rassegna “150
anni di Storia e di Cinema”.
La rassegna è organizzata dalla
Società Umanitaria in collaborazione con i circoli del cinema FICC La
Miniera e ARCI Gabbianella Fortunata - UCCA Luis Bunuel e la
Provincia di Carbonia Iglesias e fa
parte del cartellone degli eventi allestito dal Comune di Carbonia in
occasione dell’anniversario dei 150
anni dell’Unità d’Italia.
Sei gli appuntamenti in programma: il primo ha visto la proiezione
de “I Vicerè” di Roberto Faenza; il
prossimo è previsto il 3 aprile con
“La Grande Guerra” del compianto Mario Monicelli, mentre domenica 10 aprile e domenica 17 sarà la
volta di “Novecento” Atto I e Atto
II di Bernardo Bertolucci.
La rassegna riprenderà l’8 maggio con “Nuovo Mondo” di Ema-
nuele Crialese per poi terminare il
22 maggio, con “Noi Credevamo”,
di Mario Martone che sarà proiettato alla possibile presenza del Maestro, per il quale siamo in attesa di
una positiva risposta, che presenterà al pubblico di Carbonia la sua
opera di recente uscita nelle sale.
Per tutti gli appuntamenti l’ingresso sarà libero e gratuito: le proiezioni
si svolgeranno presso i locali del Centro Servizi Culturali della Società Umanitaria, nel salone Velio Spano, a
Carbonia, con inizio alle 18.00.
Dall’Unità d’Italia alla Resistenza, dall’emigrazione nel “Nuovo Mondo” alla Prima Guerra Mondiale, la
rassegna vuole aprire, attraverso alcuni momenti e movimenti significativi di 150 anni di storia italiana,
una riflessione su un’identità possibile vista in termini storici e culturali attraverso il cinema.
Il 24 e 25 marzo, intanto, si sono
svolte le iniziative del Festival della Storia, quest’anno divise in due
sedi, Iglesias, dove è nato, e Carbonia, dove incontri e spettacoli sono
stati proposti con il coinvolgimento delle scuole superiori. Due giornate di conferenze e dibattiti di carattere storicistico, conversazioni,
reading e spettacoli sulla storia dell’Italia e della Sardegna.
Sotto la direzione artistica di
Gianluca Medas, è stata allestita
una due giorni all’insegna dell’analisi, tenendo conto, però, della specificità che ha fatto sì che il festival della storia ottenesse consensi
dal pubblico e dalla critica, grazie
alla semplicità ed all’empatia nella esposizione e alla serietà degli
interventi.
Gli incontri si sono svolti giovedì 24 al Centro Culturale di Via
Cattaneo a Iglesias; venerdì 25 al
Supercinema di Carbonia, nell’Aula Magna dell’Istituto Minerario “Giorgio Asproni” di Iglesias ed al Teatro Centrale di Carbonia.
Nuovo lutto per la Carbosarda della fine degli anni Sessanta
Smenghi, un centravanti “vecchia maniera”
I
l calcio biancoblù piange la
scomparsa di uno dei suoi protagonisti della Carbosarda che
disputò l’ultimo campionato
della sua gloriosa storia. Giulio
Smenghi se n’è andato alcune settimane fa all’età di 77 anni, a Trento, città nella quale aveva deciso di
vivere dopo aver “appeso le scarpe
al chiodo”.
Giulio Smenghi iniziò a giocare
al calcio a Buggerru, dove era nato
nel 1933, facendo tutta la trafila nelle squadre minori del paese dell’Iglesiente. All’età di 18 anni varcò il
mare per giocare in IV serie, prima con il Tivoli, poi con il Maglie.
Rientrato in Sardegna dopo alcune stagioni, giocò con il Montevecchio, sempre in IV serie, ponendosi prepotentemente in luce,
tanto da essere adocchiato dal Cagliari di Stefano Perati, suo grande
estimatore, per il campionato di
serie B.
Quando ormai sembrava tutto
fatto per il passaggio alla squadra
rossoblù, negli ultimi giorni del
calciomercato Giulio Smenghi venne ingaggiato dalla Carbosarda targata Bruno Molinari, per disputare
il campionato di serie C 1958/59. Il
vero artefice di quella sorprendente trattativa fu il ragionier Martinetti che propose a Giulio uno stipendio superiore rispetto a quello
offertogli dal Cagliari.
Con lo scioglimento della Carbosarda, assiene a Fumi, recente-
mente scomparso, Ravot, Neri e Pizzi, passò all’Akragas di Agrigento,
squadra che militava nello stesso
campionato di serie C.
Dopo una sola stagione in Sicilia, alla vigilia del campionato
1960/61, ritornò ad indossare la maglia biancoblù del Carbonia che nel
frattempo era retrocesso in serie D,
Giulio Smenghi.
con Fumi e Ravot, tutti legati alla
città mineraria anche da motivi familiari.
Alla fine di quel campionato,
Giulio Smenghi lasciò Carbonia e la
Sardegna per giocare con il Forlì,
in serie C, per due stagioni. Terminata l’esperienza in terrà romagnola, Smenghi passò alla Juve Stabia
di Castellammare di Stabia e tornò
a Carbonia da avversario nel corso
del campionato di serie D 1963/64
(per la cronaca, il Carbonia vinse
quella partita con il punteggio di
una rete a zero, realizzata da Busetto).
Conclusa anche l’esperienza
nella squadra campana, decise di
stabilirsi definitivamente nel Trentino, dove visse gli ultimi anni di una
lunga carriera con il Passirio Merano, fino alla stagione 1967/68, in
serie D.
Calciatore dotato di un fisico
possente, Giulio Smenghi aveva
una struttura muscolare che lo rendeva molto resistente e tenace. Per
queste sue caratteristiche era dotato anche di una buona velocità nei
movimenti, di un buon tiro in porta anche dalla lunga distanza e di
un discreto colpo di testa, qualità
che per il suo ruolo di centravanti,
gli consentivano di realizzare tante reti. Era, in buona sostanza, la
classica punta del periodo, quando nelle aree di rigore si sgomitava parecchio, si faceva “a sportellate” con gli avversari, un calcio
“fatto per veri maschi”.
Le sue presenze con la maglia
biancoblù, prima con la Carbosarda e poi con il Carbonia, sono state 48, con 16 reti realizzate.
Ciao Giulio, Carbonia e i tifosi
biancoblù di quegli anni, ti ricordano con tanto affetto.
F.R.
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Anno XVI • N° 232 • 30 Marzo 2011
La Provincia del Sulcis Iglesiente
La Sardegna è pronta per la presentazione delle sue migliori produzioni vitivinicole alla prestigiosa rassegna veronese
Dal 7 all’11 aprile 73 aziende vitivinicole isolane
saranno protagoniste all’edizione 2011 del Vinitaly
B
en 73 aziende vitivinicole
isolane saranno presenti all’edizione 2011 del Vinitaly di Verona, in programma dal 7 all’11 aprile.
Le migliori produzioni dell’annata 2010 saranno esposte all’interno
dello stand istituzionale della Regione Sardegna, nel rispetto dell’assegnazione degli spazi sorteggiata
lo scorso 11 marzo alla presenza del
neo assessore regionale dell’agricoltura, Mariano Contu, e dei rappresentanti delle cantine isolane.
L’allestimento riservato alla Sardegna sarà di circa 1.600 mq, con
spazi più funzionali per gli operatori.
Le 73 aziende sono quelle che
hanno partecipato al bando di manifestazione d’interesse predisposto
dalla Regione per la prestigiosa rassegna veronese:
6 Mura
Abele Melis Azienda Agricola
Agricola Olianas
Agrivitivinicola Badesi
Az. Agr Gabbas Giuseppe
Azienda Agricola A. Ledà d’Ittiri
Azienda Agricola Montespada
Azienda Vitivinicola Chessa
Cantina Oliena
Cantina Alba & Spanedda
Cantina Castiadas
Cantina Deidda
Cantina del Bovale
Cantina di Calasetta
Cantina Giampietro Puggioni
Cantina Li Seddi di Stangoni M.
Cantina Pedres srl
Cantina Soc. di Quartu S. Elena
Cantina Sociale di Monserrato
Cantina Sociale Ogliastra
Cantina Tani
Cantine di Orgosolo srl
Car.pan.te Usini srl
Colle Nivera srl
Ditta Eredi Liugi Poscia srl
Fenza e Scintu
Fratelli Rau di Rau G. M. & C.
Gigi Picciau & c. sas
Giuseppe Sedilesu
Gostolai sas di Arcadu G.A. & C.
Ligios Sebastiano
Lucrezio R. Distilleria Berchidda
Ludus Soc. Coop.
Murales srl
Roccavorte
San Martino - Fabbrica
Liquori Artigianali
Silattari s.r.l.
Silvio Carta srl
Unmaredivino di Sini G.
Soc. Agr. Massidda
Nuovi Poderi
Soc Agricola Tema srl
Soc. Agr. F.lli Puddu
Soc. Agr. Rigàtteri srl
Tanca Gioia Carloforte srl
Tenute Dettori
Tenute di Carlo Pili
Tenute Olbios
Tenute Soletta
Tresmontes Soc. Agr. Srl
Vigne Deriu
Vini Mura
Vitivinicola Alberto Loi
Cielle srl
Az. Agr. Tondini
Pedra Majore
Azienda Vinicola A. Contini
Bresca Dorada s.r.l.
Cantina Gallura
Cantina del Giogantinu
Cantina del Mandrolisai
Cantina del Vermentino
Cantina delle Vigne di P. Mancini
Cantina Il Nuraghe
Cantina Santa Maria La Palma
Cantina Santadi
Cantina Sociale della Vernaccia
Cantina Sociale Dorgali
Cantina Trexenta
Cantine di Dolianova
Cantine Sardus Pater
Meloni Vini srl
Pala di Mario Pala & C.
«Lavorerò sin dal primo giorno
del mio mandato - ha premesso l’assessore Contu - per arrivare ad una
unità di intenti di tutti gli attori, nell’interesse dei diversi comparti. I risultati potranno essere raggiunti solo se porteremo avanti insieme processi e percorsi condivisi. Il settore
vitivinicolo ha un’importanza enorme per l’economia sarda ed il Vinitaly sarà l’occasione più importante per promuovere le nostre specificità. Lavoreremo inoltre con operatori e consorzi - ha concluso il neo
assessore dell’agricoltura - per l’attivazione non solo degli interventi
già contenuti nelle leggi 1 e 15 del
2010, ma anche di nuove linee di
programmazione.»
I vini sardi e, nello specifico i vermentini, saranno presenti anche nel
padiglione “D” della Regione Toscana, dove verrà allestito uno stand
per la presentazione del progetto europeo VERTOURMER, appartenente al Programma Transfrontaliero Italia-Francia “Marittimo”, che vede
tra i partners il comune di Sant’Anna Arresi.
Nei giorni di apertura della rassegna veronese, verranno organizzati degli eventi promozionali del
progetto e delle degustazioni guidate di vermentino dei territori partecipanti al progetto: Toscana, Liguria, Sardegna e Corsica.
Sono state invitate a partecipare
tutte le cantine della Provincia di
Carbonia Iglesias.
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Rinnovato l’accordo tra il 1° Reggimento ed il comune di Teulada
Libertà d’accesso alle spiagge di Teulada
A
nche quest’anno per tutta l’estate (dal 21 giugno
al 19 settembre) sarà
possibile frequentare
la splendida spiaggia delle Sabbie
Bianche, la spiaggia degli ameri-
L’intesa raggiunta, di durata
triennale, prevede anche la possibilità di transitare davanti a Porto Zafferano, senza però la possibilità della sosta.
Per garantire la massima sicu-
strada in terra battuta lunga circa
6 chilometri che si innesta sulla
strada statale 195.
Il comandante Rossitto ed il
sindaco Albai hanno espresso reciproca soddisfazione per l’ac-
rezza, le autorità militari hanno
anche concesso una vasta areaparcheggio a Porto Tramatzu ed
un’altra a circa 700 metri dalla
spiaggia delle Sabbie Bianche,
raggiungibile percorrendo una
cordo raggiunto, grazie al quale
sarà possibile alimentare nuove
prospettive economiche e turistiche in un territorio che ne ha tanto
bisogno per superare una fase di
profonda crisi.
Le Sabbie Bianche di Teulada.
cani e quella di Porto Tramatzu.
Lo prevede l’accordo siglato due
settimane fa tra il comandante della Caserma Pisano, col. Giovanni Rossitto ed il sindaco di Teulada, Gianni Albai.
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Anno XVI • N° 232 • 30 Marzo 2011
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La Provincia del Sulcis Iglesiente
Circa duecento persone hanno partecipato il 20 marzo alla seconda escursione organizzata da San Benedetto a Malacalzetta
Attraverso i cammini minerari del Geoparco
Il piacere di attraversare il “Sentiero monti e miniere” è stato più forte delle avverse condizioni meteo e della fatica del percorso.
L
e avverse previsioni meteorologiche e la fatica del percorso
della seconda escursione sul
“Sentiero monti e miniere”
non fermano il piacere di mettersi in
marcia nei cammini minerari del Parco Geominerario. Con tanto entusiasmo quasi 200 persone hanno camminato domenica 20 marzo lungo i sentieri dei minatori e le vie di trasporto
dei minerali, dalla miniera di San Benedetto a quella di Malacalzetta.
Contro ogni previsione meteorologiche, una bella giornata di sole ha
accolto i numerosi escursionisti nella
piazza del villaggio di San Benedetto
da dove, dopo la registrazione e l’illustrazione del percorso da parte degli
organizzatori, si avviano rapidamente a
percorrere i quasi 11 chilometri del tracciato lungo i quali dovranno superare un dislivello di circa 300 metri.
Si parte davvero in salita ripercorrendo dopo oltre 60 anni dalla sua
fermata il piano inclinato della miniera di San Benedetto che era ormai finito nell’oblio, nascosto sotto un folto manto vegetale di macchia mediterranea che i volontari delle associazioni hanno riportato alla luce e alla
fruibilità delle attuali generazioni che
vogliono ripercorrere quei cammini per
conservare e trasmettere la memoria
della gloriosa epopea mineraria della
Sardegna.
Dopo aver percorso per circa 1.500
metri il tracciato della vecchia ferrovia, ha avuto inizio in località Canale
Acquas un’impegnativa salita che ha
portato i partecipanti da quota 490 a
690 metri sul livello del mare su un
altipiano in località Sa Pala de Is Puzzus dove la bellezza del paesaggio
circostante ha ampiamente ristorato
la fatica degli escursionisti.
Con la vista sul fondo valle dei ruderi del villaggio minerario abbandonato di Malacalzetta sono state illustrate le caratteristiche del patrimonio storico-culturale e paesaggistico-ambientale presente nell’area e ripercorse
le vicende che hanno portato gli uomini in questo angolo del Parco Geominerario per l’estrazione della galena
argentifera in epoca medievale, fino a
diventare il crocevia delle più grandi
compagnie minerarie europee nella
seconda metà dell’ottocento: i belgi
della Vielle Montagne a San Benedetto, gli inglesi della United Minig
Cormpany a Malacalzetta, i francesi
della Pertusola nella vicina miniera
di Arenas.
Far conoscere questo patrimonio
è, infatti, l’obiettivo principale delle
nostre escursioni per comprendere come la sua tutela, il suo recupero e la sua
valorizzazione costituiscano il presupposto per progettare il futuro delle aree minerarie dismesse per il quale
è nato, per volontà popolare, il Parco
Geominerario Storico Ambientale della Sardegna.
Proseguendo nel percorso tracciato, diventato ormai agevole nella sua
gradevole discesa verso il villaggio di
Uno dei punti più suggestivi del percorso.
Malacalzetta, si giunge rapidamente
in località Arcu Sa Gruxi, da dove gli
escursionisti riprendono a scendere
verso il villaggio minerario di San
Benedetto, da dove erano partiti oltre
quattro ore prima.
Con la vista della meta arrivano anche le prime gocce che, assieme alle
impetuose nuvole che avanzano minacciose, preparano il grande nubifragio che si scatenerà in breve tempo in coincidenza dell’arrivo a San
Benedetto degli escursionisti che trovano riparo e ristoro sotto i gazebo
messi a disposizione dall’Unione dei
comuni e montati dagli operatori della società di servizi del comune di
Iglesias. È proprio sotto queste strutture che la musica della violenta grandinata e delle copiose precipitazioni accompagna il consumo del pranzo al
sacco dei fortunati escursionisti, ampiamente ricompensati nel loro desiderio di vivere una bella giornata a
contatto con la natura.
Si è così conclusa anche questa
seconda escursione sul Sentiero monti
e miniere che l’Associazione Pozzo
Sella, in collaborazione con le Associazioni Uniti per San Benedetto,
A.MI.ME., Per il Parco Geominerario, Verde Azzurro Pan di Zucchero,
C.I.S.S.A., AGESCI-Gruppo scout
Iglesias 3, Pro Loco di Iglesias e la
Consulta delle associazioni del Consorzio del Parco, hanno recentemente reso agibile, grazie all’opera gratuita di tanti volontari e alla sensibilità, al patrocinio ed al contributo del
comune di Iglesias.
Ora, con l’ausilio della cartellonistica e della segnaletica, realizzata dalle stesse associazioni di volontariato
nel rispetto della normativa CAI, anche questo sentiero può essere percorso agevolmente da tutti i cittadini
del mondo che vogliono riscoprire, attraverso i cammini minerari, un pezzo di storia del nostro territorio immersi in un ambiente unico per il fascino della sua storia e per la suggestione del suo paesaggio.
Ancora un altro tassello della rete
dei cammini minerari che le Associazioni INSISTONO NEL VOLER
METTERE a disposizione del Consorzio del Parco come atto concreto e
contributo volontario per accrescere
la già grande capacità attrattiva del
Parco Geominerario che, con la sentieristica mineraria, può offrire una
nuova via per contribuire allo sviluppo
turistico del territorio, come già avviene in Italia ed all’estero con il recupero e la valorizzazione degli ITINERARI CULTURALI.
Giampiero Pinna
Presidente dell’Associazione
ONLUS POZZO SELLA
per il Parco Geominerario
Sant’Antioco: una mozione del consigliere Giorgio Corsini
«La mancanza di nuove aree
frena l’imprenditoria locale»
L
a mancanza di spazi produttivi, che sarebbe dovuta
essere superata dall’allargamento del P.I.P., sta penalizzando la crescita imprenditoriale di Sant’Antioco. A denunciare il
problema è Giorgio Corsini, ex assessore alle attività oggi all’opposizione, con una mozione che riguarda lo sviluppo dell’area P.I.P..
«La mancanza di spazi rappresenta uno dei problemi per la crescita di molti imprenditori - scrive
al sindaco Giorgio Corsini -, considerando che ormai la competizione
non si gioca più tra i singoli soggetti
ma tra sistemi a base territoriale il
mancato decollo della nuova area
P.I.P. ed il mancato rispetto delle regole sta ulteriormente penalizzando
lo sviluppo delle attività artigianali, commerciali e servizi in genere
per coloro che vogliono seriamente
investire nel nostro territorio”.
Il consigliere prosegue sottolineando che «bisogna evitare che le imprese spendano tempo e denaro per non
concludere niente, l’Amministrazione Pubblica deve dare un servizio
importante: la gestione del tempo».
Giorgio Corsini nel prendere atto
che le competenze di un’Ammini-
strazione comunale sono limitate in
un sistema di libero mercato, incalza
sindaco e Giunta a svolgere un ruolo di incentivazione dando risposte
certe, trasparenti ed immediate agli
imprenditori.
«Bisogna intraprendere tutte le
azioni necessarie per accelerare l’ampliamento della nuova area P.I.P. visto che l’approvazione del piano di
ampliamento è del giugno scorso conclude Giorgio Corsini - fare rispettare il regolamento e trovare aree
da destinare a quelle attività per il
futuro sviluppo economico del paese.»
Tito Siddi
Lo strumento urbanistico è stato approvato senza voti contrari
Il Piano Urbanistico Comunale di Gonnesa
contiene una precisa mappatura del territorio
D
opo le affollate assemblee
svolte a Gonnesa e a Nuraxi Figus, il Consiglio comunale di Gonnesa ha approvato, senza alcun voto contrario,
il nuovo Piano Urbanistico Comunale adeguato al Piano Paesaggistico
Regionale, frutto di un lavoro minuzioso affidato ad un’equipe di professionisti (presenti in aula) che permette finalmente a Gonnesa di avere a disposizione una mappatura precisa del suo territorio e dei suoi beni.
Il sindaco, Pietro Cocco, ha illustrato le linee guida e gli obiettivi
del Piano auspicando «che possa
essere strumento utile per l’economia
e lo sviluppo di Gonnesa, comune
dalle rilevanti potenzialità turistiche
che hanno bisogno non solo di essere incoraggiate ma anche di ade-
guati dispositivi tecnici».
Grande attenzione è stata riservata allo studio delle zone F turistiche
sulla base di progetti credibili e seriamente realizzabili a Portopaglia
e a Fontanamare.
Un piano strategico a Plagemesu
si propone di valorizzare i “Vigneti”,
il campeggio e la palude Sa Masa
con un progetto complessivo di albergo diffuso nel rispetto di canoni
architettonici previsti nel Piano.
Tra gli obiettivi vi sono la valorizzazione degli ottanta siti nuragici censiti, in un territorio di grande
valore storico e archeologico che ha
nel villaggio di Seruci il suo sito più
importante; il piano di recupero ambientale per Monte Onixeddu, Norman e Monte Scorra e riqualificazione delle aree compromesse dalle
cave; l’ampliamento della zona artigianale e valorizzazione delle zone
agricole.
Per quanto riguarda le zone C di
espansione è stato fatto un lavoro di
razionalizzazione che ha tenuto nella
giusta considerazione, la crescita pari
allo zero della popolazione con la
evidente necessità di garantire la richiesta di incremento degli insediamenti abitativi.
Il Piano, infine, contiene una riduzione del Centro Storico rispetto
alla grande dimensione precedente
che impediva anche di installare un
pannello fotovoltaico nell’abitazione, la valorizzazione reale del centro matrice con Piano del Colore e
finanziamenti per i cittadini che intervengono con la riqualificazione
delle facciate.
Si è concluso un iter tecnico-amministrativo durato ben 10 anni
La Giunta comunale di Carbonia ha approvato
il progetto definitivo per la rete cittadina del gas
D
opo la conclusione dell’apposita Conferenza
dei Servizi, la Giunta
comunale di Carbonia
ha approvato il progetto definitivo
per la realizzazione della rete cittadina del gas, per un importo complessivo di circa dodici milioni di
euro.
Si tratta di un progetto molto
impegnativo e articolato, sviluppato con la formula del “Project
Financing”, il cui percorso è iniziato nel 2000. Dopo dieci anni di
studi, progetti e iter tecnico-amministrativo, la Conferenza dei Servizi, che ha raccolto i pareri, le autorizzazioni e i nullaosta previsti,
si è conclusa a tempi di record,
proprio per consentire che i lavori
potessero iniziare al più presto.
Già la prossima estate partiranno i primi interventi che consentiranno ai cittadini di Carbonia, che
richiederanno l’allaccio alla rete
del gas, notevoli risparmi per cucinare, per riscaldare l’abitazione e
per la produzione di acqua calda
sanitaria. È stato calcolato, infatti,
che la semplice sostituzione di uno
scaldabagno elettrico con uno a gas
consente ad una famiglia media di
risparmiare alcune centinaia di euro ogni anno.
«Grazie alla rete cittadina del
gas - sottolinea l’assessore ai servizi di pubblica utilità, Marco Fanni - gli abitanti di Carbonia potranno finalmente avere, nella distribuzione del gas domestico, gli
stessi standard qualitativi del resto
d’Italia.»
Una delibera di Giunta individua l’ubicazione dei tre depositi
Il comune di Narcao prepara
le strutture per la rete del gas
I
l comune di Narcao, nell’ambito della realizzazione della rete e
degli impianti del gas metano
nei centri abitati e nelle aree
commerciali produttive dei Comuni appartenenti al “Bacino 35”, ha
individuato le aree che saranno utilizzate per la sistemazione dei serbatoi di gas propano liquido a servizio delle rete di distribuzione cittadina.
A decidere l’ubicazione dei tre
depositi è stata una recente delibera
della giunta comunale guidata dal
sindaco Gianfranco Tunis. Un provvedimento che, prendendo atto della
stipula del contratto tra il comune
di Sant’Anna Arresi (comune capofila) e la società Concordia (capogruppo di un’associazione d’imprese comprendente anche la Pea
Progetti Energia Ambientale), prevede l’individuazione di tre aree nel
territorio comunale per l’installazione dei depositi di gas. Le aree così
individuate (di dimensioni di 18 metri per 30) si trovano nelle località a
Perdauxia (nei pressi del centro abitato di Narcao), Pusceddu (Rio Murtas) e Sa Schina de su Becciu (Terraseo).
L’individuazione delle aree co-
stituisce il presupposto per il prossimo avvio dei lavori di realizzazione della rete del gas del Bacino
35, il distretto individuato dalla Regione nel “Piano di metanizzazione” dell’Isola e che, oltre a Narcao, comprende i Comuni di Sant’Anna Arresi (capofila), Masainas,
Giba, Piscinas, Villaperuccio, Tratalias e Perdaxius. Si tratta di un
progetto da oltre dodici milioni e
mezzo di euro per un bacino di
utenza di oltre quindicimila abitanti e che, secondo i piani, dovrebbe
essere portato a compimento entro
il 2012.
Ripartono i lavori per completare l’importante struttura
Iniziativa per sostenere le società calcistiche del territorio
R
a alcuni anni a questa parte
per le piccole società sportive del Sulcis Iglesiente
disputare le gare con le
squadre di Carloforte è diventato un
grosso problema economico in quanto il costo dei biglietti del traghetto
(Saremar) si attesta a circa 200,00 €
per gara, pur beneficiando del 40% di
sconto riservato alle comitive sportive.
Il costo unitario, infatti, va moltiplicato per il numero degli atleti e
dirigenti accompagnatori di ogni
squadra e sommato a quello per il
necessario imbarco di alcune auto
per il trasferimento della squadra e
dell’attrezzatura sportiva dal porto
al campo di giuoco, distante circa 3
km. dal centro abitato.
Se si considera che numerose so-
Verrà ultimato l’ostello della gioventù
ipartono a Sant’Antioco i
lavori pubblici. Tra i più
importanti vi sono il completamento dell’ostello
della gioventù e i lavori di riqualificazione del lungomare. A bloccare
i cantieri, alcuni fermi dei quali sono
fermi da anni ed altri solo da mesi,
sono state le norme del patto di stabilità che ha impedito ai Comuni di
erogare, se non in forme limitate, lo
stato di avanzamento dei lavori. Per
l’ostello della gioventù l’impresa ha
ottenuto 120mila euro spettanti per
gli ultimi lavori eseguiti.
«Il pagamento ha consentito
così di far ripartire i lavori - dice
l’assessore ai lavori pubblici Antonio Pittau - che sono in dirittura
d’arrivo.»
I lavori da eseguire sono contenuti, si tratta di alcuni aggiustamenti prima di procedere agli arredi,
tanto che l’Amministrazione comunale ha già iniziato a preparare il
bando per la gestione dell’ostello.
«Stiamo individuando i criteri
di gestione - spiega il sindaco, Mario Corongiu - in modo che una volta
consegnata l’opera possa funzionare per le finalità a cui è destinata.»
L’ostello della gioventù, secondo le intenzioni, potrebbe diventare
un punto fermo per diverse forme
di turismo come quello scolastico e
religioso. Più difficoltosa invece è
stata l’erogazione dell’avanzamento
dei lavori che interessano la riqualificazione del litorale che va dal
porticciolo turistico all’approdo pescatori.
«Abbiamo dovuto superare delle difficoltà relative al cambio dello
stato giuridico dell’impresa che nel
frattempo ha cambiato nome - sottolinea l’assessore Antonio Pittau ma poi tutto si è aggiustato.»
La situazione di stallo, che si è
venuta a creare dopo il blocco delle
opere, è stata superata alla fine dello scorso anno, quando il Comune
si è trovato nella possibilità di erogare almeno buona parte del dovuto, 520mila euro, alle imprese per
pagamenti dovuti a stati di avanzamento. Una boccata d’ossigeno che
sta permettendo alle imprese di riprendere fiato e proseguire i lavori.
T.S.
I costi dei trasporti penalizzano lo sport
D
cietà sportive effettuano più trasferte in quanto impegnate in varie categorie di calcio giovanile nelle quali devono misurarsi con i giovani calciatori locali, essendo presenti, nell’isola, società con numerosi giovani
atleti tesserati, il costo-squadra lievita
notevolmente. Per quanto suesposto
la rinuncia alle gare da parte di varie
società accade sovente, con gravi
ripercussioni sia di immagine sportiva che di mortificazione dei giovani atleti che vedono sfumare l’atteso confronto agonistico e sociale.
Pertanto sarebbe auspicabile un
deciso intervento ai vari livelli per
far sì che, limitatamente per questo
pendolarismo sportivo, lo stesso diventi economicamente sostenibile dalle società sportive giovanili.
Per capire meglio quanto esposto, un esempio di costo-trasferta:
Società con 16 atleti e 4 dirigenti accompagnatori (sconto 40%) €
70,80 + 70,80 (a + r) = € 141,60 - n°
5 auto al seguito (a+r) € 57 (circa) +
57 (circa) (a+r) = circa 115 €, per
una spesa complessiva di € 256,60.
Per queste ragioni, su proposta del
consigliere Emanuele Madeddu, gli
assessori provinciali ai trasporti
Guido Vacca, e allo sport Marinella
Grosso, hanno incontrato i componenti le commissioni trasporti, sport
ed i rappresentanti provinciali della
Figc con il presidente Renato Serra
per affrontare il problema relativo
agli eccessivi costi che le associazioni devono sostenere per i loro
spostamenti.
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La Provincia del Sulcis Iglesiente
Anno XVI • N° 232 • 30 Marzo 2011
Grande partecipazione alla riunione del Consiglio provinciale aperto in opposizione al progetto della Regione Sardegna
Coro di “NO” contro la privatizzazione Saremar
L’assemblea ha chiesto con forza l’istituzione di una tariffa unica per tutti i residenti in Sardegna per garantire il diritto alla mobilità.
A
lcune centinaia di carlofortini, con una vasta rappresentanza di dipendenti e familiari, hanno partecipato
lo scorso 14 marzo alla seduta straordinaria del Consiglio provinciale aperto svoltasi al cine-teatro Cavallera per
l’esame delle problematiche legate al
processo di privatizzazione Saremar.
L’assemblea, cui hanno partecipato anche due rappresentanti del Consiglio provinciale di Olbia Tempio che
sono alle prese con gli stessi problemi
per i collegamenti tra Palau e l’Isola di
La Maddalena, ha assunto una posizione unanime contro la privatizzazione e per la richiesta di una tariffa unica
per tutti i residenti.
Il Consiglio provinciale, aperto dall’intervento del sindaco di Carloforte,
Agostino Stefanelli, cui è seguita la
relazione dell’assessore provinciale
Guido Vacca e chiuso da quello del
presidente della Provincia, Tore Cherchi, ha approvato una delibera che
sancisce una chiara presa di posizione a difesa della continuità territoriale.
La Provincia di Carbonia Iglesias
si è espressa per garantire una tariffa
unica per tutti i residenti in Sardegna,
che non dovrà essere superiore a quella attualmente praticata ai residenti
nelle isole, al fine di garantire l’inderogabile diritto alla mobilità e la continuità territoriale all’interno della Regione e favorire lo sviluppo del settore turistico; ottenere le tariffe agevolate, in certe fasce orarie, per il trasporto delle merci, con l’obiettivo di evitare inique differenze del costo delle
stesse nelle isole; chiedere alla Regione
che venga immediatamente annullata
la procedura di privatizzazione del 51%
delle quote azionarie della Saremar,
conservando la proprietà pubblica dell’intero pacchetto azionario o, in subordine, la maggioranza dello stesso
e ponendo come assoluta priorità per
il nuovo Gestore, il rinnovo della flotta per un miglioramento immediato
della qualità del servizio. La Regione
è stata chiamata a garantire, con la
Saremar, i collegamenti notturni, al fine di raggiungere una più razionale
gestione dei servizi, interrompendo subito la procedura attivata con la pubblicazione del bando per l’assegnazione del servizio ai privati.
Obiettivo è anche l’individuazione
dei servizi minimi da garantire, del
mantenimento degli attuali livelli occupazionali e salariali per il personale marittimo ed amministrativo, del
coinvolgimento delle Province e dei
Comuni interessati nella fase di predisposizione del contratto di servizio,
per una maggiore adeguatezza e con-
risorse necessarie per la gestione dei
servizi attualmente esercitati da Saremar. Inoltre, l’esperienza sul campo
rileva che l’assenza di un operatore
pubblico nel trasporto marittimo tra la
Sardegna e la Penisola, per la mancata apertura delle prenotazioni da
parte di Tirrenia per la prossima stagione turistica, ha prodotto un abnorme quanto ingiustificato aumento dei
prezzi, con gravi conseguenze per il
settore turistico sardo.
Quanto prospettato dalla Giunta
regionale per la privatizzazione della
Saremar non è, quindi, in grado di
garantire neppure i livelli minimi dei
servizi attuali, non prevede il rinnovo
divisione delle scelte; l’assegnazione
delle funzioni di controllo e di gestione
del contratto di servizio alle Province,
con potere sanzionatorio, per la rielaborazione del piano industriale che,
nella stesura attuale, non ha i contenuti giusti per interpretare, al meglio, i
bisogni dei territori, in quanto orientato verso una gestione del trasporto per
Carloforte in regime di monopolio,
senza la previsione di uno sviluppo
turistico significativo.
La posizione della Provincia si basa anche sul fatto che lo Stato ha garantito, per i prossimi dodici anni, le
della flotta, ormai troppo datata e non
corrisponde alle esigenze delle popolazioni, in quanto non è in grado, per
come viene strutturata, di garantire il
diritto dei cittadini alla mobilità e rappresenterebbe un freno per lo sviluppo
dei territori; ecco perché la Provincia
esprimerà un parere assolutamente negativo, ritenendo che la presenza di un
operatore pubblico produca un effetto
calmierante sui prezzi e rappresenti
una garanzia per la qualità del servizio,
a favore delle popolazioni già vittime
di una serie di deficit derivanti anche
dalla collocazione geografica.
C’è anche il Sulcis Iglesiente Guspinese
tra i 57 siti contaminati da bonificare
C
fettivo e costruttivo contraddittorio tra pubblica amministrazione e privati destinatari dei
provvedimenti, evitando, nei limiti del possibile, l’imposizione
di scelte tecniche ed interventi
precostituiti, ma sviluppando gli
stessi in relazione alla peculiarità ambientale del sito, tenendo
altresì conto della loro sostenibilità (anche mediante analisi costi-benefici); a promuovere l’adeguamento della normativa
ambientale in materia, anche alla luce dell’esperienza maturata, assicurando fra l’altro certezza di tempi nell’attuazione
delle operazioni di bonifica; ad
assicurare il mantenimento sul
territorio delle risorse derivanti
dalle transazioni; ad assicurare,
comunque, al di là dei proventi
derivanti dalle transazioni, la
disponibilità, su scala pluriennale, di adeguate risorse finanziarie e strumentali da poter impiegare per le attività di bonifica dei siti di interesse nazionale;
e, infine, a definire procedure per
la valutazione dei rischi e l’attribuzione delle risorse pubbliche
disponibili, secondo criteri di trasparenza ed accessibilità dei dati ambientali, coinvolgendo gli
enti locali ed i cittadini secondo
i principi definiti dalla convenzione di Aarhus.»
M.P.
è in crescita l’offerta formativa nelle scuole superiori
Più indirizzi per le scuole di Sant’Antioco
A
umenta l’offerta formativa nelle scuole superiori di Sant’Antioco,
grazie alle diverse richieste presentate dal sindaco
Mario Corongiu. A partire dal prossimo anno scolastico, presso
l’I.P.I.A che sarà trasformata in
Istituto di Istruzione Superiore
(IIS) ci sarà l’attivazione dell’indirizzo “servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera”
che ha ottenuto il parere favorevole
dell’Assessorato regionale alla
pubblica istruzione. Non solo,
nella stessa sede scolastica verrà
attivato anche l’indirizzo di meccatronica, ovvero la scienza che
studia il modo di far interagire tre
discipline, quali meccanica fisica,
elettronica ed informatica, al fine di
automatizzare i sistemi di produ-
Sant’Antioco isola di centenarie
T
re centenarie in pochi
giorni a Sant’Antioco. La
ultima a spegnere le 100
candeline il 3 marzo scorso è stata Caterina Piredda. La nonnina è stata festeggiata da parenti e
amici nella Casa dell’Anziano dove da alcuni anni trascorre serenamente la vecchiaia.
Organizzata dalla cooperativa
Dimensione Umana, che gestisce
cordo, un mazzo di fiori e letto una
poesia. La sera c’è stata la recita di
una commedia seguita da un rinfresco.
Nonna Caterina è nata a San
Giovanni Suergiu il 4 marzo del
1911. Dopo essersi sposata si è trasferita a Sant’Antioco. Ha avuto
due figli, una femmina, deceduta, ed
un maschio che adesso vive nella
Penisola ma è rientrato in città per
si recava in campagna.
«Fino a quando ne ho avuto la
forza - ricorda con grande lucidità
Caterina Piredda - zappavo, scalzavo e davo lo zolfo.»
Dopo Giuseppina Biggio ed
Elena Mellina, che hanno compiuto 100 anni rispettivamente il 24 e
il 26 febbraio scorsi, adesso Sant’Antioco conta quattro centenarie.
Le tre nuove arrivate all’ambito
Caterina Piredda.
Giuseppina Biggio.
Elena Mellina.
la struttura cittadina, per nonna Caterina è stata festa grande. Amici,
conoscenti ed assistenti della casa
dell’anziano le hanno fatto compagnia per tutta la giornata, offrendole fiori e regali. Nella sala riunioni
è stata celebrata una messa di ringraziamento. Il sindaco, Mario Corongiu, le ha regalato una targa ri-
non mancare ai festeggiamenti per
i cento anni della mamma.
Nonna Caterina è stata sempre
una donna attiva e spiritosa. Ricorda
che amava scherzare con i ragazzi.
Dopo essere diventata vedova, ha
curato per anni una piccola vigna
che possedeva vicino a Matzaccara.
Ogni mattina saliva sull’autobus e
traguardo, infatti, hanno raggiunto
Ottavia Salidu che compirà 102 anni nel prossimo mese di ottobre e
che, con le tre “ragazze del 1911”
inserisce Sant’Antioco tra le località sarde con il maggior numero di
centenari.
Tito Siddi
www.tentazionidellapenna.com
Il Consiglio provinciale aperto svoltosi al cine-teatro Cavallera di Carloforte.
La Camera ha approvato una mozione che impegna il Governo
’è anche il Sulcis Iglesiente Guspinese tra i
57 siti contaminati per
la bonifica dei quali la
Camera dei deputati ha approvato all’unanimità una mozione
presentata da tutti i gruppi, che
impegna il Governo «a mantenere e a garantire un approccio
alla bonifica ambientale che assicuri il coordinamento tra le direttive delle istituzioni nazionali
(Ministero, Ispra, Iss), le regioni e
le amministrazioni locali, con lo
strumento delle conferenze di servizi e con quello degli accordi di
programma».
La mozione impegna inoltre
il Governo «a rafforzare un ef-
La comunità antiochense ha festeggiato tre volte in sette giorni
zione semplificando il lavoro
umano.
Il sindaco Mario Corongiu.
Presso il Liceo scientifico Emilio Lussu invece sarà attivo il Liceo Artistico con l’indirizzo di ar-
chitettura, design e ambiente.
Appena appreso dell’accoglimento di tutte le richieste formulate, il
sindaco Mario Corongiu ha manifestato la sua grande soddisfazione.
«In particolar modo - ha detto
il sindaco Mario Corongiu - l’attivazione di questi indirizzi scolastici è strettamente correlata all’azione amministrativa che stiamo portando avanti nel nostro
Comune, soprattutto per quanto
riguarda la cultura ed il turismo.
Adesso, verranno riaperti i termini della presentazione delle domande di iscrizione alle scuole
superiori, per consentire a chi già
si è iscritto di poter formulare una
scelta diversa, basata proprio
sulla maggiore offerta che abbiamo ottenuto dalla Regione Sardegna.»
Approvati i progetti definitivi per complessivi 3 milioni di €
4 progetti della Provincia per Iglesias
S
u proposta dell’assessore ai
lavori pubblici, Marco Simeone, la Giunta provinciale ha approvato quattro importanti progetti per la città di Iglesias.
Il primo progetto riguarda il restauro conservativo e di riqualificazione dell’edificio e degli spazi esterni dell’ex collegio dei Gesuiti, adi-
architettonico. L’importo dei lavori
ammonta ad un milione di euro.
Gli altri tre progetti riguardano:
• l’atto preliminare per il restauro del campanile della chiesa Cattedrale. La Provincia interviene direttamente per realizzare i lavori con
un finanziamento di 250mila euro.
Anche in questo caso, l’obiettivo è
L’assessore Marco Simeone.
La Cattedrale di Iglesias.
bito a Liceo artistico. Si tratta di un
edificio di straordinario valore culturale, la cui origine risale al Medioevo, con una storia densa di importanti avvenimenti. Il restauro, oltre a
consegnare spazi di alto pregio per
l’attività didattica, restituisce alla città
un segno importante del patrimonio
tutelare il patrimonio di notevole
valore che caratterizza la storia della città;
• il progetto per la ristrutturazione
e messa in sicurezza del complesso
polivalente Ceramica, con un importo complessivo di 500mila euro,
che si sommano ai circa 100mila già
spesi. Con questo intervento, l’impianto verrà riportato a livelli di assoluta eccellenza. Questo complesso
sportivo sarà direttamente gestito
dalla Provincia in cooperazione con
le società e le associazioni idonee;
• il progetto di manutenzione della strada tra la frazione di San Benedetto e Baueddu, per una spesa
complessiva di euro 1.239.496.
Il presidente Salvatore Cherchi
ha sottolineato l’impegno della Provincia di Carbonia Iglesias nell’organizzazione dei servizi al territorio
e la concreta attenzione alla tutela
dell’importante patrimonio culturale della città di Iglesias.
La Provincia del Sulcis Iglesiente
Quindicinale di informazione politica, economica e sociale
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Anno XVI • N° 232 • 30 Marzo 2011
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La Provincia del Sulcis Iglesiente
Illustrata in anteprima alla BIT di Milano, la nuova pubblicazione dedicata agli itinerari di turismo slow nel Sulcis Iglesiente
19 nuovi itinerari turistici della Provincia
L’obiettivo è far scoprire e vivere ai turisti l’offerta del territorio tra natura, storia, cultura, sapori ed avventura.
L
a Provincia di Carbonia Iglesias ha studiato un nuovo
modo per conoscere, assaporare e vivere con ogni mezzo il Sulcis Iglesiente, un territorio
che sa ancora offrire esperienze ed
emozioni uniche, grazie ad un patrimonio naturalistico e culturale di
grande pregio e valore, fruibile durante tutto il corso dell’anno. La nuova chiave di lettura per scoprire il
Sulcis Iglesiente è racchiusa nella
nuovissima pubblicazione presentata in anteprima alla fiera del turismo
internazionale BIT 2011 di Milano,
che presenta 19 itinerari di turismo
slow studiati per coinvolgere il visitatore nel ritmo naturale del territorio durante tutti i mesi dell’anno.
«Attraverso le pagine della nuova pubblicazione - spiega l’assessore
provinciale al Turismo, Marinella
Grosso -, il Sulcis Iglesiente si propone al viaggiatore come una meta
lontana dai grandi flussi turistici, con
innumerevoli itinerari in cui si mescolano sapientemente natura, cultura, storia e vacanza attiva, unite
trasversalmente dai sapori, dai profumi e dalle tradizioni del territorio.
I percorsi, da vivere con ogni mezzo,
sono stati costruiti anche grazie al
supporto ed alla consulenza degli
operatori locali che svolgono servizi
di guida e accompagnamento, i cui
contatti sono presenti in alcune pagine “bacheca” dedicate. Studiati per
incontrare gli interessi, le passioni e
le esigenze di tutti i potenziali visitatori, i percorsi includono esperienze da
vivere a piedi, in mountain bike, in
auto, in moto e quad e numerose avventure a contatto col mare, dal diving, alla vela, al surf e kitesurf, per
concludere, solo per i più temerari,
con le spettacolari arrampicate sulle
falesie a picco sul mare o sui monti
del Marganai.»
Ogni itinerario è caratterizzato da
un nome evocativo, a volte magico,
che richiama atmosfere dal fascino
inconsueto. Tra i percorsi più scenografici e suggestivi, il biking immerso nella natura, denominato “Nella
valle delle fate, sulle tracce di Re
Nur che qui cercò la sua regina”,
conduce il viaggiatore sulle tracce del
giovane re che andava alla ricerca della sua sposa. Il tragitto, tutto in un
giorno e tutto su due ruote, si snoda
tra storia, archeologia, speleologia,
geologia, miniere e botanica, toccando tappe come l’imponente Marganai, il villaggio nuragico di S’Omu
‘e S’Orcu e la chiesa campestre di
San Giovanni, per concludersi oltre
il monumentale traforo naturale del-
nali, antichi borghi e suggestivi scorci inseriti in un’armoniosa cornice
naturalistica e culturale. Da Santadi
a Calasetta, passando per Sant’Anna Arresi, Giba e Sant’Antioco, il
percorso è necessariamente slow per
tutti coloro che cercano rifugio al riparo dai ritmi sfrenati, per sperimentare un ambiente nuovo e rilassato.
Un invito, quindi, a scoprire tutti i
percorsi dedicati a chi vuole evadere
dalle gabbie urbane e tuffarsi nella
calma e nella serenità degli spazi infiniti della natura.
Con una tiratura iniziale di 10.000
copie tradotte in 5 lingue (italiano,
francese, tedesco, inglese e spagnolo),
Un vigneto lungo la strada del Carignano del Sulcis, in territorio di Santadi.
la Grotta di San Giovanni. Per chi,
invece, predilige i sapori intensi ed
i profumi di una terra antica e fiera,
è sicuramente da citare “Ricco e intenso, itinerario lungo la strada del
Carignano del Sulcis”, un viaggio
che racconta, prima di tutto, l’amore
che l’uomo ha per la sua terra. Un
itinerario lungo i fertili vigneti di 17
Comuni della Provincia alla scoperta di sorprendenti cantine, filari coltivati a piede franco a ridosso del
mare, accoglienti laboratori artigia-
il nuovo prodotto editoriale ha riscosso un grande successo tra il folto pubblico che ha visitato la BIT.
«La nostra è una terra vera e autentica, da scoprire lentamente, senza fretta, dimenticando i ritmi frenetici della quotidianità. Sfogliando
questa nuova pubblicazione - conclude l’assessore provinciale al turismo,
Marinella Grosso -, si capisce perché una vacanza nel Sulcis Iglesiente
sia ancora capace di regalare belle
e sane emozioni.»
Sono iniziati nei giorni scorsi i brindisi per la Strada del Carignano
Dal Piemonte i primi turisti del gusto
è
iniziata la stagione turistica per l’Associazione Strada del Vino Carignano del
Sulcis, con un folto gruppo
di turisti provenienti dal Piemonte,
che hanno acquistato un pacchetto
di quattro giorni durante i quali scoprire la nostra terra ed i suoi intensi
sapori. è questo il primo importante
risultato di un’ operazione di promocommercializzazione organizzata
dal Sistema Turistico Locale in collaborazione con la Strada del Carignano nelle città di Torino, Milano e
Roma a novembre 2010: in tale occasione, i profumi, i sapori e le melodie del Sulcis Iglesiente sono stati
portati all’attenzione della stampa e
di un pubblico di buyer e operatori
del settore turistico nazionale.
L’iniziativa ha reso possibile la
attivazione di importanti sinergie
commerciali, come quella con il tour
operator torinese “In Terre di…”
specializzato nel turismo enogastronomico, che ha colto subito l’occasione per proporre il Sulcis alla sua
clientela, accattivandone immediatamente l’interesse.
«Questo primo successo ci dà la
conferma di quanto sia strategico e
imprescindibile investire nella promozione delle eccellenze del nostro
territorio - afferma l’assessore provinciale al turismo, Marinella Grosso -,
al fine di attivare sinergie commerciali utili alla crescita ed alla desta-
Marinella Grosso.
gionalizzazione dei flussi turistici.»
L’itinerario del gruppo dei 60 piemontesi è un percorso slow, da vivere e gustare lentamente, ed ha toccato numerose tappe tra natura, sapori e cultura, includendo anche un
tour della costa dell’Isola di Sant’Antioco, una gita sull’Isola di San Pietro, la visita alla Grande Miniera di
Serbariu e un tour guidato nella Cantina di Santadi: il tutto reso più appetitoso dai sapori intensi della cucina locale, accompagnata dalle migliori selezioni di Carignano.
«Ci auguriamo che questa - sottolinea l’assessore Grosso - sia solo la prima di numerosissime esperienze analoghe, perché il Sulcis ha
un’infinita varietà di soluzioni per
il turismo slow durante tutto il corso dell’anno ed il nostro impegno si
vuole concentrare sul rendere l’offerta sempre più concreta, moderna
e in linea con le esigenze e le aspettative dei nostri turisti.»
Nata appena un anno fa, grazie
al supporto della Provincia e del STL
Sulcis Iglesiente, l’Associazione
Strada del Vino Carignano del Sulcis riunisce i più importanti operatori della filiera turistica ed enogastronomica locale, per la creazione
e la promozione di itinerari turistici
alla scoperta delle eccellenze del
Sulcis, luogo di produzione di questa pregiata uva.
Grandissimo risultato per l’atleta della società “Extreme Corpus”
Athos Raccomandato campione italiano di full contact
A
thos Raccomandato è il
nuovo campione italiano
di full contact, categoria
fino ai 57 kg. L’atleta di
Carbonia, 31 anni, tesserato per la
società “Extreme Corpus”, ha conquistato il titolo tricolore nel corso
dei campionati SIKBMS svoltisi il
26 e 27 marzo a Napoli.
Athos Raccomandato si è presentato nel capoluogo campano da
campione interregionale del Sud Italia ed ha sfidato il campione interregionale del Nord Italia, il torinese
Maurizio Angeramo, portacolori della società Gym Fizz.
Athos Raccomandato.
Il titolo tricolore rappresenta il
coronamento di una lunga carriera,
iniziata con i primi passi nel karate,
a poco più di dieci anni. Prima del
passaggio al kick boxing, specialità
full contact, ancora giovane Athos
Raccomandato per sei anni si è dedicato al calcio (la prima passione
di tantissimi giovanissimi).
«è stata solo una parentesi - spiega il neo campione italiano - ho capito presto che la mia vera vocazione era
la palestra e non mi sono mai pentito della scelta fatta. Ho fatto tanti
sacrifici ma un risultato come questo mi ripaga ampiamente di tutto.»
Ricordo del giovane di Carbonia caduto in combattimento
La storia di Ezio Sartini, sedicenne partigiano
N
elle mie numerose, appassionate ricerche sulla storia locale della città di Carbonia,
mi sono imbattuto in un fatto a me sconosciuto, come credo alla
maggior parte dei nostri concittadini,
riguardante un giovanissimo partigiano, Ezio Sartini, caduto in combattimento a soli 16 anni. Ezio Sartini, che
abitò a Carbonia dove fu residente, è
da ritenersi forse l’unico nostro concittadino che da partigiano morì in combattimento. Se non fossi stato così fortunato in questa mia casuale ricerca,
probabilmente le vicende del giovane
Sartini sarebbero rimaste ancora sconosciute ai più, relegate all’affettuoso
e commovente ricordo dei suoi familiari in intime e private commemorazioni.
Ritegno, invece, che il giovane Ezio,
per i fatti che sto per narrare, meriti una
commemorazione più vasta di quella
privata data dai suoi cari; credo che gli
spetti proprio una doverosa riconoscenza e gratitudine pubblica dovuta a questo martire della libertà dalle generazioni successive alla sua, soprattutto da
noi carboniesi che dobbiamo avere l’onore e l’orgoglio di averlo avuto come
nostro concittadino. Per la preziosa collaborazione e la gentile disponibilità devo fare un ringraziamento particolare
alla signora Silvia Sartini, nipote di Ezio,
moglie dell’amico Piero Cabboi, già
consigliere comunale di Carbonia.
In questa mia ricerca ebbi la possibilità, qualche mese fa, di consultare l’Elenco dei Caduti delle formazioni partigiane dell’8ª Brigata Garibaldi - 29ª Brigata G.A.P. (Gruppi di
Azione Patriottica) “Gastone Sozzi”
- Brigata S.A.P. (Squadre di Azione
Patriottica) - Battaglione Corbari, archiviato presso l’Istituto per la Storia
della Resistenza e dell’Età Contemporanea della Provincia di Forlì-Cesena. Scrissi così al presidente dell’Istituto, Ines Briganti, la quale, tramite
l’archivista Vladimiro Flamigni, mi fece recapitare i documenti relativi alle
vicende partigiane di Ezio Sartini che
saranno donati all’Archivio Storico Comunale di Carbonia. Tra questi documenti vi è un attestato con il quale si
riconosce a Ezio Sartini la qualifica
di partigiano combattente; un atto notorio, con i certificati necessari allegati,
fatto dagli eredi di Sartini nel giugno
1948 (secondo le leggi vigenti di allora) in presenza del sindaco di Carbonia, Renato Mistroni, assistito dal segretario comunale, dott. Paolo Ghiani, per ottenere una pensione a favore
degli ex combattenti; l’atto costitutivo e
la zona d’impiego dell’8ª Brigata Garibaldi, II Battaglione e III Distaccamento “Oberdan” Capanna Carlo, alla
quale organizzazione appartenne il partigiano Ezio; una relazione sul rastrellamento d’agosto nelle zone di operazione
militare dove cadde il giovane Ezio.
Da questo elenco risulta che: Ezio
Sartini, nato a Novafeltria (allora Provincia di Pesaro-Urbino oggi di Rimini) il 30 agosto 1927, residente a
Carbonia (CI), primo di quattro figli,
celibe. Mentre in realtà dall’Ufficio
Anagrafico di Carbonia risulta che Ezio
Sartini, nato a Sant’Agata Feltria (allora Provincia di Pesaro-Urbino oggi
di Rimini) il 30 settembre 1927, figlio
di Silvio e Rinaldi Elvira, emigrato il
29.07.1943 a Sant’Agata Feltria; che
il padre Sartini Silvio è nato a Santa
Agata Feltria il 13.07.1904 e deceduto
a Carbonia il 21.10.1973; che si sposò
in seconde nozze con una cugina della
madre Elvira, Maria Rinaldi, matrigna
di Ezio, nata a Sant’Agata Feltria il
13.05.1893, e residente a Carbonia fino al dicembre 1962. Dalla Romagna i
Sartini giunsero a Carbonia (abitarono
in via Tempio, via Campidano e via
Logudoro) per raggiungere condizioni
economiche migliori, avendo avuto già
esperienze lavorative vicino al loro paese, nelle miniere di zolfo di Perticara
(comune di Novafeltria). A Carbonia,
infatti, i lavoratori minerari ricevevano in quegli anni gli stipendi migliori
di quelli ricevuti in altre miniere; ottenevano buoni spesa ad ottime condizioni almeno fino all’inizio della II
guerra mondiale; avevano, com’è noto, l’assegnazione di una casa popolare, dotata di servizi (come acqua corrente, luce elettrica e riscaldamento a
carbone anche per uso cucina), ritenuti
allora ancora un lusso anche rispetto
ad alcune zone del Nord Italia.
Nel parlare dell’attività partigiana
di Sartini, occorre prima precisare che
Ezio Sartini.
questa fu svolta in campi d’azione militare nevralgici e decisivi proprio all’interno della cosiddetta Linea Gotica.
La Linea Gotica era una linea difensiva, istituita dal feldmaresciallo tedesco Albert Kesselring, costruita dai
militari tedeschi nel 1944 per impedire o, almeno, rallentare l’avanzata dell’esercito alleato comandato dal generale Harold Alexander verso la Pianura Padana, perché se fosse stata superata, le Alpi e poi la Germania sarebbero state facilmente raggiunte. Conosciuta anche come Linea Verde (successivamente così denominata per volere dello stesso Adolf Hitler, che sospettò le possibili ripercussioni propagandistiche se il nemico avesse sfondato una linea dal nome così altisonante), tagliava in due la penisola italiana dalla Provincia di Apuania (oggi
Massa-Carrara) fino alla costa adriatica
tra Pesaro e Rimini, si estendeva per
una lunghezza di 320 km e per una
profondità che, in alcuni punti, raggiungeva i 30 km. La Linea Gotica o
Verde era suddivisa in prima e seconda linea, posta mediamente circa una
ventina di chilometri a nord della prima, ed era dotata di difese di vario
genere, tra le quali campi minati, reticolati, fossati anticarro, trincee, ricoveri, bunker per l’artiglieria e per le
mitragliatrici. La Linea Gotica fu attaccata dagli Alleati nel settembre del
1944, e benché questi riuscissero a sfondare le prime linee in numerosi punti,
non furono tuttavia in grado di portare
l’attacco fino in fondo. Le pesanti perdite subite, le difficoltà nell’ottenere i
rinforzi e gli approvvigionamenti necessari per continuare l’attacco e l’arrivo della cattiva stagione costrinsero
gli Alleati a fermarsi per tutto l’inverno.
Quando con la ripresa dell’offensiva
angloamericana la Linea Gotica finalmente crollò, questa aveva già egregiamente adempiuto al compito attribuitogli, ritardare per il maggior tempo
possibile l’avanzata alleata. Le forze
alleate anglo-americane erano quindi
calcolabili in 19 divisioni di fanteria,
cinque divisioni corazzate, più tre divisioni in attesa di rincalzo e 2.900
aerei (per circa 300.000 militari). Le
forze partigiane del Corpo Italiano di
Liberazione era costituito da quasi
45.000 combattenti che parteciparono ai combattimenti sulla Gotica, ma
si stima che dall’estate del 1944 vi furono circa 70.000 o 80.000 partigiani
attivi nei movimenti di resistenza sulle montagne della Toscana e dell’Emilia Romagna, organizzati in diverse
formazioni (la 29ª Brigata GAP “Gastone Sozzi”, l’8ª Brigata Garibaldi
“Romagna”, la 28ª Brigata Garibaldi
“Mario Gordini”, la 36ª Brigata Garibaldi “Alessandro Bianconcini”, la
62ª Brigata Garibaldi “Camicie RossePampurio”, la Brigata Partigiana “Stella Rossa”). Le forze nazi-fasciste erano calcolabili in circa 19 divisioni, una
armata mista italo-tedesca comandata
dal Generale Rodolfo Graziani, dai
reparti dell’esercito della RSI (Repubblica Sociale Italiana: la 3ª Divisione
fanteria di marina San Marco, la 4ª
Divisione Alpina Monterosa, la 1ª Divisione Bersaglieri Italia, la Legione
“M” Guardie del Duce, il Battaglione Mameli, l’8° Reggimento Bersaglieri Manara, il Battaglione Lupo e la
X Divisione MAS) e 180 aerei (quasi
320.000 militari). è stato calcolato che
la Germania perse sulla Linea Gotica
circa 75.000 uomini tra morti, feriti e
dispersi, gli Alleati circa 65.000. Inoltre, due sanguinose stragi furono compiute dai tedeschi in quel periodo: la
Strage di Marzabotto (Provincia di
Bologna) con circa 700 morti (tra cui
intere famiglie e molti bambini), e
l’Eccidio di Sant’Anna di Stazzema
(Provincia di Lucca) con 560 innocenti massacrati, in gran parte bambini, donne e anziani. Così, in quei luoghi civili innocenti pagarono con la
vita la furia delle SS impegnate nella
lotta contro i partigiani lungo tutto il
fronte della Linea Gotica.
Ezio Sartini è stato, quindi, riconosciuto come partigiano combattente della 8ª Brigata Garibaldi, con ciclo operativo dal 2 maggio al 19 agosto 1944 essendo stato utilizzato per
la sua giovane età come staffetta partigiana. Sartini cadde in combattimento
a Monte Mercurio, nel comune di Sàrsina nella Provincia di Forlì-Cesena,
il 20 agosto 1944 nel corso del rastrellamento d’agosto. Questo venne condotto contro 120 partigiani dell’8ª Brigata Garibaldi, II Battaglione e III
Distaccamento “Oberdan” Capanna
Carlo, da circa 10.000 armati: i nazisti
dei reparti germanici della “305° Infanterie Division della Schwere Flak
Abteilung 182”, dalle SS tedesche e
dai fascisti militi della “Guardia del
Duce” di Méldola, comune romagnolo
vicino a Predappio. Ezio Sartini cadde
così ucciso con un altro giovane partigiano come lui, in un’imboscata tesa in un campo di grano sul Monte
Mercurio, i corpi dei due giovani feriti a morte furono appesi ad un palo,
come monito, nella pubblica piazza
di Sant’Agata Feltria. Ezio Sartini fu
così ucciso, in un rastrellamento condotto dai nazisti tedeschi e da fascisti
italiani, a soli 16 anni alcuni giorni
dopo ne avrebbe compiuto 17 anni.
Credo che sia indispensabile una
pubblica commemorazione di questo
giovanissimo partigiano, spero nella
sensibilità dei rappresentanti istituzionali di Carbonia per il prossimo 25
Aprile - Festa della Liberazione; ma
ritengo anche che una via o una piazza cittadina debba essere intitolata al
giovane Sartini, così come una lapide
in onore di Ezio Sartini debba essere
posta in una piazza centrale della nostra città o sul cippo di granito del monumento ai Caduti di tutte le guerre.
Mauro Pistis
L’Amministrazione comunale di Carbonia ha pubblicato un bando
Fino al 29/4 le domande per il peep Santa Caterina
L
’Amministrazione comunale di Carbonia ha pubblicato il bando per l’assegnazione in diritto di proprietà
di lotti edificabili del peep “Santa
Caterina”: bando riservato alla tipologia di operatori “singoli cittadini”.
Le domande dovranno essere re-
datte su apposito modulo dell’Ufficio Patrimonio del Comune e contenere l’indicazione dei requisiti posseduti nonché delle condizioni che
danno diritto al punteggio del soggetto richiedente.
La domanda dovrà essere indirizzata, entro le ore 13.00 del 29 apri-
le 2011, a: Comune di Carbonia - Ufficio Patrimonio, Piazza Roma n.1
- 09013 Carbonia e consegnata, all’Ufficio Protocollo Generale del Comune di Carbonia (palazzo comunale, front office) o inviata tramite
raccomandata A/R (in questo caso
farà fede il timbro postale).
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La Provincia del Sulcis Iglesiente
Anno XVI • N° 232 • 30 Marzo 2011
Il regista Ulderico Pesce e gli attori protagonisti, raccontano la nascita e la messa in scena dello spettacolo al Centrale di Carbonia
Sofocle e Pasolini in un Edipo Re senza eguali
Il pubblico sulcitano ha riso e riflettuto, decretando il grande successo dell’ultimo lavoro del Centro Mediterraneo delle Arti.
S
e dovessi descrivere l’Edipo Re
di Ulderico Pesce portato in
scena al Teatro Centrale (Circuito Cedac Sardegna), il primo aggettivo sarebbe affascinante.
Sin dai primi momenti è emerso il
lavoro di ricerca antropologica e della cultura materiale, la fedeltà al testo
e, contemporaneamente, una reinterpretazione che non ha eguali. Pesce,
coadiuvato dal regista A. Vasil’ev, ha
attinto da Sofocle fino ad arrivare a
Pasolini, cercando di prendere il meglio e regalarlo ad un pubblico partecipe, che ha riso, riflettuto ed è divenuto protagonista inconsapevole. Il dialetto lucano si è mescolato alla lingua italiana, alle note e alle sonorità
dei canti Grecanici ed Arberesh e, in
una scenografia essenziale, gli interpreti si sono mossi tra enormi campanacci, ferro ed una bara.
Lascio la parola ai protagonisti - il
regista ed interprete Ulderico Pesce
e gli attori Maria Letizia Gorga e Maximilian Nisi, incontrati durante la
tournée sarda (25-27 febbraio), affinché ci raccontino questo spettacolo.
Anatolij Vasil’ev ha collaborato
alla messa in scena di questo spettacolo. Ulderico Pesce, quanto è stato
influenzato dalle innovative idee estetiche del grande regista russo, riconosciuto come suo maestro?
«Mentre studiavo al fianco di un
grande maestro come Vasil’ev ho cercato di apprendere quanto più possibile; poi però sono cresciuto ed il percorso si è fatto accidentale, inoltre dal
1990, anno del nostro incontro, ad
oggi le cose sono molto cambiate!
Lavorare tre anni e mezzo con
Vasil’ev è stata, innegabilmente, l’esperienza più importante della mia
vita professionale; al mio ritorno in
Italia ho cercato di applicare il suo sistema lavorativo ma, nel cercare di
applicarlo, probabilmente - proprio
perché non mi riusciva - ho creato un
sistema tutto mio, che, pian piano, ha
preso il sopravvento.»
Inizialmente il suo è stato teatro di
narrazione, mentre negli ultimi spettacoli la funzione del narratore è minore e rimane invariato il forte impegno civile.
«Proprio all’interno del teatro di
narrazione mi si riconosce un ruolo,
diciamo che è fra le cose che mi riesce
meglio ma, stavo diventando un po’
schiavo del fatto che sul palcoscenico
fosse sufficiente la presenza di uno
che raccontava, che non servissero
elementi di scena, oltre ad una sedia.
In seguito al percorso teatrale
compiuto in questi anni, invece, mi
è venuta voglia di distendere il testo,
di ‘spalmarlo’ e la funzione del narratore è divenuta minore, mentre viene scatenata una vera e propria azione scenica. Cerco di fare un percorso di un’ora e mezzo due ore, dove lo
spettatore possa vivere la scena nel
modo più autentico possibile. Tutti gli
spettacoli che ho messo in scena da
sei, sette anni a questa parte - nei quali
forte emerge l’impegno civile - sono
ispirati a questo metodo: cercare di
essere organici, raccontare una storia alla gente, cercando di coinvolgerla il più possibile.»
Per questo spettacolo vi siete riuniti a Vasil’ev; cosa vi ha spinto a farlo?
«Avevamo già concepito lo spettacolo, anche se in forma di studio e
gli elementi erano esattamente quelli che oggi lo caratterizzano, ma Vasil’ev possiede la grandissima capacità di intuire quello che una persona vorrebbe fare e non è riuscita ancora a fare: mi ha aiutato molto a tirare fuori quello che pensavo ma che
non ero riuscito a mettere in pratica,
ad organizzare nello spazio. Molto del
lavoro che io firmo come regista è
dovuto a questo grande maestro. Mi
ha incoraggiato a mettere in scena il
teatro tradizionale greco, con queste
caratteristiche sceniche: da subito è
stato colpito colpito dal mio racconto, dal recupero della transumanza,
dal fatto che la bara di Laio restasse
sempre in scena (e lui ha un’ossessione della morte).
Inoltre ha colto la spiritualità del
delle terre demaniali, in cui molti braccianti trovarono la morte.»
A Maria Letizia Gorga ed Ulderico Pesce si è unita la preziosa presenza di Maximilian Nisi, qui nel
ruolo di Edipo, attore di formazione
strehleriana e ronconiana diretto, tra
gli altri, da registi internazionali quali Terzopoulos, Savary, Brandauer.
«Sì, a me ed Ulderico si è poi unito Maximilian. Io e lui collaboravamo
dal 2001; dopo aver portato in scena
spettacoli più canonici e condiviso alcuni progetti, ho pensato che esperienze diverse potessero confluire in una
sinergia ed in una volontà comune.
Maximilian proviene da un’esperienza altrettanto importante e l’energia
umana è la stessa che possediamo io
ed Ulderico, da subito, siamo stati
felici di collaborare.»
Maximilian Nisi, entriamo nel vivo
Ulderico Pesce raccoglie l’applauso del pubblico.
testo che veniva ingigantita dai canti, che il coro non ci fosse e fossimo
solamente tre attori. Ecco perché ha
deciso di collaborare.»
L’incontro fra Ulderico Pesce e Maria Letizia Gorga è avvenuto venti
anni fa, durante la realizzazione del
“Ciascuno a suo modo” di Pirandello, un progetto svoltosi fra Mosca e
Roma dal 1990 al ’93, sempre sotto la
guida di Vasil’ev. Ed oggi lavorate ancora insieme…
«Io e Letizia non ci siamo mai persi
di vista! Dopo il ’93, quando siamo
tornati in Italia, (per due o tre anni io
mi sono sentito un disadattato nel teatro italiano) ho lavorato ancora con
Marcucci e qualche altro, ma poi ho
trovato un testo “I contadini del Sud”
scritto da Rocco Scotellaro (figlio di
un ciabattino, giovane scrittore e sindaco socialista di un paesino in provincia di Matera) ed Amanda Rosselli, due grandi poeti italiani.
Avevo dalla mia parte un grosso
privilegio in quanto Amanda Rosselli (figlia di Carlo Rosselli, trucidato
dai sicari di Mussolini con il fratello
Nello nel 1937) era stata mia amica,
ragion per cui, conoscevo i segreti della sua opera ed ho avuto facilità a raccontarne la vita, perché me l’aveva
raccontata lei stessa. Mi sono chiesto:
“Con chi lo faccio questo spettacolo?” La prima persona che mi è venuta in mente è stata Maria Letizia
Gorga, dopo aver condiviso un vissuto
così forte assieme, ho chiamato lei, per
raccontare una storia d’amore indissolubilmente legata alla vita dei contadini del sud ed alle prime occupazioni
Foto Ignazio Vacca
dello spettacolo: come si è rapportato
al ruolo di Edipo?
«Edipo incarna la parabola dell’uomo; è stato molto interessante calare l’Edipo Re in un mondo basico,
senza discostarlo dalla tragedia classica. Mai visto un lavoro di Terzopoulos,
regista greco? Il tema della provenienza, da lui affrontato in diverse circostanze, l’ho ritrovato sia nella direzione di Ulderico, sia nelle volontà di
Vasil’ev, un grande uomo di teatro e di
cultura che per noi è stato come uno
‘chef’: ha saputo mescolare bene gli
ingredienti ed è riuscito a mettere insieme delle cose.»
Questa messa in scena, discostandosi da Sofocle, inizia dal funerale del
re Laio: è lo sconvolgimento, provocato - inconsapevolmente - da Edipo,
a dar vita alla tragedia?
«La figura di Laio - risponde Maria Letizia Gorga - è stata molto importante sin dalla stesura del testo: si
parte da Laio come uomo giusto, che
vive in rapporto con una civiltà arcaica. Con Edipo invece arriva l’uomo
nuovo, che pecca di ‘ubris’, sfidando
l’ordine naturale, seppur involontariamente. Abbiamo fatto sì che questo
passaggio avvenisse scenicamente e
la bara di Laio ne è testimone.»
«Con Edipo - aggiunge Ulderico
Pesce - si interrompe una modalità del
procedere. Per renderlo in un’immagine: finché era in vita Laio le persone
mangiavano grano reale, grano turco,
con Edipo si inizia ad utilizzare l’OGM,
quello che ha maggiore resa, ragion
per cui, se io pianto questo seme, la
resa è 16 quintali all’anno, se pianto
quest’altro seme ho 70 quintali all’anno. Il secondo è frutto di laboratorio,
pieno di disinfettanti che combattono
insetti e tutto il resto, è contraffatto,
uccide… e così vedo Edipo. Questo
rispetto è infranto, anche se Edipo non
ha colpe e nonostante avesse abbandonato la casa di quello che credeva
suo padre, per sfuggire alla possibilità di poterlo uccidere e fecondare
sua madre.»
Interessante questa metafora del
grano, in una messa in scena che racconta la vita pastorale ed è ricco di
descrizioni paesaggistiche.
«Quando ho letto questo testo ho
pensato ad un bambino cresciuto con
le capre, le pecore e le vacche anche se
ha vissuto pochi mesi sul Citerone (ho
immaginato che il pastore non l’abbia
subito affidato a Polibo e a Merope,
avrà provato più volte ad ammazzarlo,
senza riuscirci, prima di portarlo a
Corinto). Nel frattempo questo bambino è cresciuto, i primi odori che ha
sentito sono stati quelli: il latte ed il
grano sono elementi fondamentali della mia personale visione dell’essere
umano e ce li stanno distruggendo entrambi. L’educazione alimentare non
esiste più, i bambini mangiano male,
e molti dei miei lavori sono finalizzati a questa denuncia; è necessario
il recupero di un’autenticità maggiore, da tutti i punti di vista, l’uomo in
rapporto a se stesso, in rapporto agli
altri uomini, in rapporto ai beni che
consuma ed ai cibi che mangia. Per
me, questo testo, come sarà Medea,
rappresenta un equilibrio tra uomo
società, natura e paesaggi; anche l’Edipo di Sofocle è ricco di descrizioni
paesaggistiche ed io le ho rispettate
tutte, anzi, le ho addirittura sviluppate
ed ingigantite.»
La bara del re Laio rimane sempre
in scena e diventa il letto dove Giocasta si accoppia con Edipo, senza sapere che è proprio lei che lo ha generato, la stessa bara rappresenta il luogo
dove il pastore rivela ad Edipo la sua
vera identità e, quindi, il suo passato.
La bara è il simbolo di un passato e di
un’identità del quale l’uomo moderno
non può fare a meno?
«La bara - dice Maria Letizia Gorga - è il luogo deputato dell’azione,
dove tutto avviene e si consuma, il ricordo, la memoria ed il nuovo che
deve compiersi fino ad arrivare alla
morte e all’impiccagione.»
«Io farei tutto sulla bara - sottolinea Ulderico Pesce -, metterei sempre
una bara in scena, perché noi stiamo
perdendo tutta la direzionalità come
esseri umani, la bara è tutto: è il recupero della morte, un momento fondamentale per ricostruirci, ma non a
chiacchiere, proprio sul serio. Ognuno di noi pensa qualcosa riguardo alle
cose che ci circondano. Io penso che,
nel mondo attuale, abbiamo del tutto
perso il rapporto con chi è morto prima
di noi.»
Veniamo a Pasolini, trovo forte la
sua influenza nella caratterizzazione
di Giocasta, finalmente divenuta personaggio centrale.
«Come in Pasolini - spiega Maria
Letizia Gorga - la figura di Giocasta
è molto ben sviluppata, cosa che non
avveniva in Sofocle, dove vi è una descrizione minima di questa donna qua-
si priva di qualsiasi atteggiamento
materno. Sofocle, a riguardo, le fa
pronunciare solo la frase “... Figlio che
tu non sappia mai chi sei..”, mentre
Pasolini sviluppa questo senso materno in maniera accentuata. La nascita del bimbo è uno dei pezzi più
commoventi ed è toccante la frase:
“Dove è ora quel bambino?”... è qua,
lo sento ancora”. Giocasta rappresenta un femminile che, in qualche
modo si adegua, prima rimettendosi
alle volontà di Laio, e poi a quella del
nuovo marito, pagando di persona il
costo finale.»
«La nostra Giocasta - aggiunge
Ulderico Pesce - è il personaggio che
manifesta la gamma maggiore di emozioni e possibilità espressiva ed ‘acchiappa’ da Pasolini tutto il senso della maternità. Vasil’ev ha poi inventato
qualche cosa che è molto analoga al
massacravano le persone di rito greco bizantino che non intendevano convertirsi alla religione musulmana.
Partirono e se ne vennero sulle montagne, difficili da raggiungere, fondando setto o otto paesi dove ancora
oggi vestono in quel modo e parlano
in quel modo, (parlano una lingua
che è del 1300). Quando ho pensato
a Giocasta nella mia testa c’era Letizia che possiede una vocalità unica,
assolutamente non comune; le battute di Giocasta non mi bastavano, mi
serviva un repertorio da consegnarle e
così ho raccolto questo materiale, anzi, lo abbiamo raccolto assieme, perché il tutto si sceglie sempre in maniera molto concertata e non verticistica. Ci siamo chiusi in un monastero per un mese (proprio alla russa)
ed abbiamo adattato questi testi.»
«Inoltre - aggiunge Maria Letizia
Ulderico Pesce e Maximilian Nisi in scena durante lo spettacolo. Foto Ignazio Vacca
film di Pasolini: il passaggio del bambino fra le donne, momento in cui Giocasta ha l’incubo di rifiutare o accettare il figlio. Abbiamo sviluppato questo momento cruciale e vediamo volare questo bambino, allontanato con dolore, senza scelta, privato dell’affetto
materno. Ne scaturisce un forte impatto emotivo per la sala, ma anche per
gli attori sul palco; allo stesso tempo
l’impiccagione è la negazione della
madre e va ad irrobustire ancora di
più il senso materno.»
Lo spettacolo è corredato da canzoni e musiche recuperate dalla tradizione arbereshe, grecanica e del
mondo pastorale lucano, interpretate
e rivalorizzate dall’intensa voce di
Maria Letizia Gorga e da due ottimi
musicisti in scena.
«Nella mia terra (la Basilicata) e
nella vicina Puglia, durante la seconda colonizzazione greca, vennero
fondate delle comunità dette grecaniche, tutt’ora in vita, che hanno mantenuto usi e costumi e che ancora parlano come lingua corrente il greco antico, con pochissime varianti.
Ho cercato materiale grecanico,
per dare il senso di qualcosa di estremamente originale: se noi abbiamo
ancora i greci in Italia ed esiste un
humus culturale molto forte e radicato, perché non usarlo? Perché non
contaminare il V secolo avanti Cristo
con la vita che ancora oggi si fa presso queste comunità? La stessa cosa è
avvenuta con i canti Arberesh; queste
popolazioni a partire dal 1300 partirono dall’Albania e dalla fascia sub
balcanica, per paura dei Turchi che
Gorga - abbiamo con noi, in scena,
dei musicisti straordinari (Stefano De
Meo e Pasquale Laino) che hanno saputo, sapientemente, dar vita al materiale proposto attraverso l’uso di strumenti antichi (la zampogna, strumento meraviglioso) uniti a strumenti moderni quali tastiera, pianoforte e fiati.
La ricostruzione originale della partitura è scaturita da questo percorso.
I musicisti sono in scena con noi, sono
protagonisti, al pari di noi attori; siamo in cinque ed interagiamo, come in
Sofocle avveniva tra attori e coro.»
Ringraziandovi tutti per la grande
disponibilità, porgo al regista un’ultima domanda: progetti per il futuro?
«Il mio prossimo impegno - conclude Ulderico Pesce - sarà uno spettacolo di impegno civile, parlerò del
petrolio, credo partendo proprio dalla
Sardegna e raccontando il caso della Saras di Sarroch.
Inoltre colgo l’occasione per domandare a quei pastori sardi che
hanno portato dignità, esperienza e
sapere davanti alla borsa di Milano
(la penultima settimana di febbraio)
durante la manifestazione per la tutela dei propri diritti, di farmi giungere i video registrati per l’occasione. Credo ci sia una forte attinenza
fra quelle immagini crude ed attuali,
(di uomini e donne, che lottano per
poter lavorare e vivere) con il lavoro
di recupero della cultura della transumanza che opero in quest’Edipo Re
e vorrei che i loro visi e la loro rabbia
facessero da sfondo a questo spettacolo.»
Cinzia Crobu
Si è conclusa la stagione invernale della danza al teatro Centrale di Carbonia, la prosa “chiuderà” il prossimo 17 aprile
Grande affluenza e successo per la stagione della danza al Teatro Centrale
S
i è conclusa la stagione invernale
della danza al Teatro Centrale di Carbonia con ottimi risultati in termini
qualitativi, quantitativi e di affluenza. Il cartellone 2010/2011, allestito dal Circuito Regionale Danza Sardegna in collaborazione con l’Associazione Enti locali per
lo spettacolo, ha proposto cinque appuntamenti.
Le danze si erano aperte il 30 ottobre con
“Carmen”, del regista e coreografo Luciano
Cannito, su musiche di Georges Bizet e
Marco Schiavoni.
La Dce Danza Italia, ha proposto una
versione attualizzata dell’opera che ha visto protagonista Rossella Brescia, capace
prima ballerina, prestata da qualche anno al
Cabaret e volto noto del piccolo schermo.
è stata poi la volta del seduttore Gia-
como Casanova, la cui vita è stata portata
in scena da Eugenio Scigliano, su musiche
di Vivaldi, Carl Philipp, Bach, Abel, Schenk,
Hume e Saint Colombe.
La compagnia Aterballetto, attraverso le
coreografie, ha fatto emergere la solitudine
del personaggio, nonostante le numerose e
morbose frequentazioni femminili. Non è
mancato un classico tra i classici: dopo il
successo dello ‘‘Schiaccianoci’’ proposto la
scorsa stagione, il 9 gennaio è andato in
scena “La Bella Addormentata”, musiche
di Ciajkovskij e danzato dai ballerini del
Russian Classical Ballet of Moscow; Natalia Vyskubenko, etoile del Teatro Bolshoj,
ha vestito i panni della Principessa Aurora.
Il 18 febbraio lo sport e la danza si sono incontrati in un connubio esplosivo in “Rhyth.
Mix” di Barbara Cardinetti. Lo spettacolo
Rossella Brescia in Carmen.
prodotto da AGR Associati, ha visto esibirsi numerose atlete della ginnastica ritmica, in un vortice di eleganza, ritmo e sincronismo.
Il 7 marzo, infine, i Ballets Jazz de Montréal hanno presentato “Les Chambres des
Jacques” e “Jack in The Box”; partendo
dall'esplorazione dell’essere umano che sta
nel danzatore e rivolgendosi alla sua vita
personale ed ai suoi drammi interiori, sono
stati sfidati i limiti dei corpi.
L’opera, proposta da oltre un anno nei
più prestigiosi teatri mondiali, ha mirato a
scandagliare le convenzioni sociali ed il potere del gruppo come insieme collettivo, dal
quale emerge, necessariamente, la centralità
del singolo individuo e la sua rivolta. Acclamata dal pubblico e dalla critica, questa
creazione di Aszure Barton è stata copro-
dotta da Banff Centre, del Centre national
des Arts e dal Festival Danse Canada.
L’appuntamento con la danza è fissato
per il prossimo anno, mentre proseguirà fino alla seconda metà aprile la stagione della prosa, sempre al Teatro Centrale. L’11 ed
il 12 aprile andrà in scena “Come fu che in
Italia scoppiò la rivoluzione ma nessuno se
ne accorse” di Davide Carnevali, spettacolo vincitore del Premio Scintille 2010, regia di Eleonora Pippo, produzione Il Mulino di Amleto. Chiuderà la stagione il 16
aprile - in replica il 17 aprile - la Compagnia Krypton con “Uno, nessuno e centomila” di Luigi Pirandello, adattato al teatro
da Giuseppe Manfridi, protagonista Fulvio
Cauteruccio, diretto da Giancarlo Cauteruccio.
C.C.
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La Provincia del Sulcis Iglesiente
Anno XVI • N° 232 • 30 Marzo 2011
CANALE 40
IN ONDA IL FUTURO
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La squadra di Graziano Mannu, sconfitta sul campo della capolista Progetto Sant’Elia, non ha ancora raggiunto la tranquillità
Carbonia, ora non si può più sbagliare
Per non soffrire fino all’ultima giornata (in casa con il quasi retrocesso Ghilarza), occorre battere l’Olbia di Marco Sapochetti.
C
’è ancora da soffrire! Con la
pesante serie negativa delle
ultime sette giornate, nelle
quali ha messo insieme tre
pareggi e quattro sconfitte, il Carbonia ha visto svanire quasi interamente il largo margine di vantaggio accumulato sulla “zona calda” grazie
ai risultati delle precedenti otto giornate (sei vittorie, un pareggio ed una
sconfitta) ed ora, a tre giornate dalla
conclusione del campionato, non può
più sbagliare.
La classifica potrebbe apparire an-
Cifre alla mano, le squadre coinvolte sono otto: Nuorese 41 punti,
Carbonia 39, Taloro Gavoi 38, Olbia
e Castelsardo 37, Tortolì 36, Samassi
34, San Teodoro 33. Il primo riferimento del Carbonia è la quota 36,
occupata dal Tortolì ed il calendario
appare favorevole alla squadra di Graziano Mannu che deve giocare due
partite in casa, con Olbia e Ghilarza,
ed una in trasferta, a Valledoria. Considerati gli scontri diretti e gli impegni con le squadre ancora in corsa
per l’accesso ai play-off promozione,
salvezza Castelsardo-Samassi e San
Teodoro-Torres).
Graziano Mannu è atteso dalla vigilia più difficile della stagione, per
ricaricare un gruppo che non sa più
vincere dal 6 febbraio (1 a 0 a Castelsardo con goal di Michele Foglia).
«Nelle ultime settimane - spiega
Graziano Mannu - abbiamo ottenuto
risultati sicuramente inferiori alle
attese e forse a quanto avremmo meritato, ma sono certo che la squadra
saprà reagire già nel derby casalingo
con l’Olbia. Domenica scorsa, sul
Nicola Marongiu.
Marco Cinus.
Gian Marco Giandon.
cora rassicurante ma la condizione
decisamente poco confortante della
squadra ed il precedente della passata stagione, lascia tutt’altro che tranquilli. La formula del campionato
prevede tre retrocessioni dirette (il
Sant’Elena è già matematicamente
fuori gioco, il Ghilarza quasi con sette
punti di ritardo sulla quart’ultima
posizione a tre giornate dalla fine) ed
una quarta che scaturirà dallo spareggio del play-out tra la quart’ultima e la quint’ultima della classifica
finale, da disputare in gara unica sul
campo della prima.
dovrebbero essere sufficienti altri tre
punti che potrebbero arrivare all’ultima giornata con il Ghilarza che a quel
punto con ogni probabilità sarà già
retrocesso, ma sarebbe assai pericoloso fidarsi e per questa ragione diventa fondamentale il prossimo derby
con l’Olbia dell’ex portiere biancoblù
Marco Sapochetti. Un successo porterebbe i biancoblù a +5 sui galluresi e,
presumibilmente, il vantaggio crescerebbe anche sul Tortolì, impegnato
a Muravera sul campo di una squadra in piena corsa per i play-off (il
calendario propone inoltre lo scontro
campo della capolista, la squadra mi
è piaciuta e nel primo tempo avrebbe potuto anche portarsi in vantaggio; se riusciremo a ripeterci a quei
livelli, faremo sicuramente bene.»
L’Olbia arriverà a Carbonia lanciatissima, con alle spalle una lunga
serie positiva che le ha consentito di
collezionare ben 19 punti nelle ultime undici giornate, frutto di quattro
vittorie e sette pareggi. Marco Sapochetti è riuscito a dare un’identità
ad una squadra che nel girone d’andata aveva faticato a lungo in fondo
alla classifica.
La rinnovata piscina di Portoscuso ha ospitato i giochi regionali
Special Olympics rende felici tanti giovani
G
rande festa, nella bellissima piscina comunale di
Portoscuso, in occasione
della quarta edizione dei
giochi regionali di nuoto organizzati dal team Sardegna Special Olympics e dal comune di Portoscuso con
il contributo dell’Alcoa di Portovesme che da anni sostiene le iniziative
sociali del team Special Olympics
Olimpia Onlus di Carbonia.
Ottanta atleti speciali sabato 26
e domenica 27 marzo hanno animato la rinnovata struttura con il loro
entusiasmo, seguiti con grande amore dai genitori, cimentandosi nelle
gare organizzate sulle varie distanze, con un’attenta distribuzione secondo il livello di preparazione e
potenzialità, al fine di evitare una
eccessiva disparità di rendimento.
Nove i team regionali partecipanti:
Ape Laboriosa Cagliari, Mille Sport
Cagliari, Pol. Olimpia Sarrabus Villaputzu, Tandem Mamoiada, Speedy Sport Dorgali, Special Team Ge.
Na. Sassari, Famiglia Insieme Sanluri, Special Team Arbus e Pol. Olimpia Onlus Carbonia.
Le gare hanno riguardato le seguenti distanze e stili: 10 m assistiti,
15 m non assistiti, 25 m stile libero,
25 m dorso, 25 m rana, 25 m delfino,
50 m stile libero, 50 m dorso, 50 m
rana, 50 m delfino, 100 m stile libero,
100 m misti, staffette 4x25 e 4x50
stile libero, 4x25 e 4x50 mista. Le
classifiche finali, come sempre, sono
passate in secondo piano rispetto
all’entusiasmo e alla gioia di partecipare di tutti gli atleti.
ha ospitato la cerimonia di premiazione, alla presenza degli ammini-
Gli atleti speciali impegnati nella staffetta 4x50 stile libero.
La sconfitta nel derby di Olbia compromette molte speranze
VBA Olimpia, i play-off sono più lontani
D
ue sconfitte consecutive in
trasferta, a Mirandola e
ad Olbia, hanno frenato
la corsa della VBA Olimpia verso i play-off, traguardo ora
assai più lontano a cinque giornate
dalla conclusione della “regular season” del girone B del campionato
di B1 di volley maschile. Il Potentino, avversario sul quale i sulcitani
stanno facendo la corsa per il terzo
posto, in due giornate ha guadagnato altri due punti di vantaggio (vincendo al tie-break a Ostia e perdendo
in casa con il ritrovato Correggio,
sempre al tie-break), portandosi a +
4 (41 a 37) e, nonostante ci sia ancora in ballo il confronto diretto da
disputare a Sant’Antioco il 17 aprile,
questo margine, calendario alla mano, potrebbe rivelarsi incolmabile.
Sulla carta, la VBA Olimpia dovrebbe riuscire a centrare almeno tre
successi con Dolciaria Rovelli in casa, Monterotondo e Augusta Cagliari
in trasferta (le prime due sono virtualmente retrocesse e la squadra cagliaritana non ha più stimoli) ma oltre al confronto diretto con i marchigiani, deve affrontare anche una trasferta durissima a Carpi; il Potentino,
per contro, deve giocare in trasferta
con Inox Bim Romagna Est e Cityposte San Benedetto (oltre che a Sant’Antioco) ed in casa con Inno Costruzioni Ostia e Dolciaria Rovelli.
Per sperare concretamente nel
terzo posto e, quindi, nei play-off, a
meno di clamorosi crolli del Potentino, la squadra di Giuseppe Lai
dovrebbe faretre punti nel confronto diretto e vincere anche a Carpi,
un risultato che potrebbe apparire
giocando con la serenità che dovrebbe derivarle dalla mancanza di
assilli, considerato che l’accesso ai
Muro vincente di Giacomo Scilì ed Eugenio Dolfo.
I Lions da trent’anni sono il settimo uomo in campo della VBA Olimpia.
molto problematico ma alla portata
di una VBA Olimpia che riuscisse
a ritrovare pienamente se stessa,
play-off non rientrava nei programmi iniziali (promozione in A2 in tre
anni!).
è in costante crescita il numero di iscritti nella società di Carbonia
Il pugilato piace ancora tanto ai giovani
S
volge attività dal 2004, dal
2009 nel pallone di via della Vittoria. è la Star Boxe di
Carbonia, società che conta
60 iscritti, 7 dei quali praticano il
pugilato a livello agonistico.
«Abbiamo un gruppo che segue
gli allenamenti con grande passione
e costanza - spiega Antonello Usai,
uno dei tecnici che cura la preparazione del settore maschile, con Maurizio Quartu - ed i risultati ci ripagano di tutti i sacrifici fatti.»
La società, guidata dal presidente Loretta Proietto, ha avviato anche un corso di airboxe riservato alle donne che conta attualmente su
venti iscritte che frequentano le lezioni dell’istruttrice Sara Usai.
Il numero di atleti, più o meno
giovani, che frequentano gli allenamenti, in continua crescita, è la con-
ferma di quanto il pugilato, la cosiddetta “nobile arte”, faccia anco-
no ogni lunedì, mercoledì e venerdì,
dalle ore 19.30 alle ore 21.00; quelli
Foto di gruppo di atleti e tecnici della Star Boxe di Carbonia.
ra tanta presa sui giovani.
Gli allenamenti di boxe si svolgo-
di airboxe ogni lunedì, mercoledì e
venerdì, dalle 20.00 alle 21.00.
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biblioteca comunale di Portoscuso
stratori comunali e dei dirigenti dello
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La Provincia del Sulcis Iglesiente
Anno XVI • N° 232 • 30 Marzo 2011
Comune di Domusnovas
Provincia di Carbonia Iglesias
P.zza Caduti di Nassirya, 1 - Tel. 0781 70771 - Fax 0781 72368
Sindaco
Angelo Deidda
Vicesindaco
Marco Cuccu
Assessori
Luigi Bacchis, Gianpaolo Garau, Alessio Mura, Attilio Stera, Gianfranco Tolu
Presidente del Consiglio comunale
Erizio Pranteddu
Consiglieri
Luigi Bacchis, Stefania Cabboi, Sergio Cadoni, Mario Cera, Marco Cuccu,
Isacco Demarchi, Pietro Angelo Fonnesu, Gianluigi Fonnesu, Gianpaolo Garau,
Alessio Mura, Maria Carmela Pilloni, Attilio Stera, Gianfranco Tolu,
Silvana Usai, Massimiliano Ventura
Visite Guidate ai siti minerari
Porto Flavia - Masua
Grotta S. Barbara - Miniera S.Giovanni
Galleria Villamarina - Monteponi
Museo delle macchine - Masua
Galleria Henry - Buggerru
Galleria Anglosarda - Montevecchio
Le grotte di San Giovanni
Miniera di Funtana Raminosa - Gadoni
I siti minerari sono visitabili su prenotazione chiamando i numeri:
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