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15 aprile 2015
Peste e corna
di Edmunduburdu
LA GIUSTIZIA FANTASMA
I
l nostro Guardasigilli Andrea Orlando l’ha ribadito da poco:
non si può andare avanti così, bisogna accelerare lo svolgimento dei processi che allo stato attuale durano anni. La loro
riforma è in Commissione Giustizia e i cittadini attendono. Se
lui riesce a fare il miracolo l’Italia sarà una nazione più seria e
responsabile e in molti gli saremo grati.
Ma intanto c’è ancora altro da cambiare, meglio se subito. La
prima si perdona, la seconda si condona, la terza si bastona.
Ecco, si bastona se si riesce, altrimenti il bastone potrebbe
arrivare alla decima, alla quarantesima o magari mai nel corso di una vita. Perché c’è un sacco di deliquentelli che praticando il malaffare colgono qualsiasi occasione per riempire
le proprie tasche, non importa se a danno di vecchiette che
escono dagli uffici postali con i loro 4 o 500 euro di pensione,
di quanti arrancano sul bastone, o di quegli esercenti che fanno tardi perché gestiscono un bar o una pizzeria, come di recente è capitato anche a Guspini. Deliquentelli, spesso drogati, che approfittano di qualsiasi circostanza per comprarsi la
loro miserabile dose o magari giocare il risultato delle loro
rapine sulle macchinette mangiasoldi. Poi ci sono quelli che
depredano tabaccai e negozi vari, e quelli più ambiziosi che
fanno visita a distributori, supermercati, banche e gioiellieri.
O uffici postali, come capitato di recente a Pabillonis. Delinquentelli incapaci di un’etica, cresciuti male per un’assenza
di genitori responsabili o affascinati da cricche di bulli e violenti, e altri delinquenti che mirano in alto, alle migliaia di
euro, e quindi poco interessati ai furtarelli. I ladruncoli sono
più numerosi e meno facilmente afferrabili, mentre un “colpo
grosso” fa clamore e sollecita interventi seri delle forze dell’ordine. Intanto chi subisce piccole rapine non viene mai risarcito, mentre chi le fa ed è (raramente) beccato viene spesso
condonato perché si tratta pur sempre di un piccolo danno e
perché le carceri sono strapiene.
Piccolo danno forse per uno che guadagna migliaia di euro al
giorno o alla settimana, ma non per chi lavora per incassare
forse al giorno un lordo di un centinaio di euro, con la metà
che va in costi e tasse. E si continua a pensare che la legge è
quella che è e che è necessaria una certa sensibilità nella valutazione delle colpe. Un po’ come la storia degli incidenti stradali, che hanno riempito pagine di giornali e di televisione, e
dei morti che provocano. Sembrerebbe che per la legge il colpevole non sia chi guida (e pazienza se è ubriaco, drogato, o
va a 200 all’ora), ma la macchina impazzita. E intanto i morti
IL COMMENTO
IL LUPI
La mia concezione del mondo è mille miglia distante da quella
Cattolica, figuriamoci da quella integralista di Comunione e
Liberazione, eppure ho apprezzato il comportamento di un suo
esponente, ex Ministro Maurizio Lupi. A tutt’oggi, non indagato, ha rassegnato le dimissioni da Ministro per la nota vicenda del figlio omaggiato di un prezioso Rolex da un imprenditore “amico”. Le dimissioni di Lupi, sollecitate o no, da Renzi
o Alfano, evidenziano un comportamento inusuale, per i politici italiani, quella delle dimissioni senza un avviso di garanzia. Altri, indagati, processati e condannati si arrampicano sugli specchi pur di restare saldamente ancorati alle poltrone. A
destra, al centro e a sinistra l’etica politica è ormai in via di
estinzione. Noi sardi non facciamo eccezione, abbiamo anche
noi tanti politici indagati e qualcuno anche condannato. Addirittura, una di questi, la Barracciu, è stata promossa a Sottosegretaria del governo Renzi. È indagata, come tanti altri Consiglieri Regionali, per aver speso per altri “impegni”, i fondi elargiti per il funzionamento dei Gruppi Consiliari. Dalle indagini
in corso risulta che quasi tutti i Consiglieri hanno utilizzato
questi fondi. Devono dimostrare, al Giudice, che li hanno utilizzati per i fini per i quali erano stati erogati. Senza voler fare
di tutta un’erba un fascio, la cronaca, invece, parla di: pranzi
pantagruelici, gioielli, telefonini e perfino di mutande verdi.
I Consiglieri più nobili hanno girato questi fondi ai partiti per
il loro funzionamento: affitto sedi, spese telefoniche, energetiche, cancelleria e propaganda. Purtroppo, quest’utilizzo non
rientra nei fini del funzionamento dei Gruppi Consiliari, ma
rischia di essere un’aggravante. In un senso o nell’altro si è
violata la legge, si è avuto, comunque, un comportamento politico eticamente censurabile. Anche quando si riuscisse, con
fatture false o gonfiate, a uscire indenni da questa inchiesta,
rimane sempre la scorrettezza nei confronti di altri membri di
partito, onesti, che vengono tagliati fuori dalla competizione
elettorale. Saranno i Giudici a stabilire se la Barracciu è colpe-
sono sempre di più e le proteste salgono: forse si riuscirà un
giorno o l’altro a mandare all’ergastolo chi ammazza e fugge.
Le insicurezze del cittadino medio aumentano col ripetersi dei
fatti criminosi a danno degli indifesi o dentro le case, cosa che
genera malessere, diffidenza nei confronti di chi amministra,
razzismo, ostilità spesso ingiustificate verso gli altri. Anche il
difendersi dai delinquenti è a rischio galera, perché la legge
contempla l’eccesso di difesa. La soluzione è, in presenza di
ladri, incrociare le braccia e pregarli di accomodarsi. Ma non
è la soluzione migliore. Da un pezzo manca quel qualcosa
che insegnavano a scuola molti decenni fa, l’educazione
morale e civica, cioè il rispetto per le regole, e per chi le fa
rispettare. Ecco, a scuola, un regno che non pratica più norme comportamentali, di insegnanti impreparati ad affrontare
orde di alunni violenti spesso difesi da genitori che non conoscono più i loro compiti educativi dato che, qualsiasi cosa
succeda, i loro pargoletti sono sempre degli angeli e se l’insegnante pretende di aver ragione lo menano o lo denunciano. Ne ha da poco parlato anche la ministra Stefania Giannini. Forse è tempo di chiederci se il lasciar fare, i cellulari in
classe, le devastazioni, le occupazioni delle aule, la non conoscenza delle tabelline, la mancanza di rispetto per gli insegnanti siano cose più educative di una sana punizione, di una
sospensione o di un compito in più a casa. E magari della
pulizia (fatta bene, però) della palestra. O se dobbiamo ripetere il ritornello che sono ancora piccoli, cresceranno e metteranno giudizio.
Ricordare la scritta posta agli ingressi dei campi di sterminio
tedeschi, Arbeit macht frei, è decisamente di pessimo gusto,
perchè quelli erano campi di morte, non luoghi per un lavoro
che rende liberi. Solo un lavoro onesto dà dignità. Ecco perché, come abbiamo detto qualche altra volta, un lavoro obbligatorio per chi ruba, imbroglia, uccide, truffa, spaccia potrebbe essere meglio di una cella, di un condono o di un domiciliare e contribuire a rendere più accettabili e sicure le
città e più belli, redditizi e sani monti, mari e campi. Un lavoro espiativo con una piccola retribuzione per chi non ha di
che campare, utile anche a ripagare i danni fatti ad altri, ma
non per chi ha a sufficienza. La nostra immaginazione dice
che si potrebbe avere un mondo migliore. Ma la nostra è immaginazione, o forse un ricordo degli scritti di Cesare Beccaria, e intanto la politica del buonismo ipocrita, o il dormirci sopra, continua a imperare nei cervelli.
di Rinaldo Ruggeri
E L’AGNELLO
vole o innocente, però, per sua stessa ammissione, quei soldi li
ha presi. Di fronte a questi fatti lei si ostina a non dimettersi
dall’incarico di Sottosegretaria mettendo in grosse difficoltà il
suo stesso partito. Prevale l’individualismo, il carrierismo e
non lo spirito collettivo: si deve essere parlamentari non per
soddisfare il proprio io, ma per adempiere ai compiti che gli
elettori assegnano. Ormai è cultura diffusa, anche all’interno
dei partiti, che in Parlamento o in Consiglio Regionale si va
per la carriera e per lo stipendio. Questa forma di corruzione
culturale, come le altre forme, appestano il paese e lo immobilizzano. Di fronte a questa corruzione dilagante nessuno insorge perché, come ha spiegato, in modo sapiente, nella trasmissione Tv “Di martedì” l’antropologa Amalia Signorelli, esistono nel paese formazioni socio culturali che lo governano: il
familismo, il clientelismo e la cosca senza canne mozze. Oggi
la politica non combatte, in modo determinato, queste formazioni socio culturali anzi, in certi casi, le alimenta perché sono
funzionali alla corruzione. Sono comportamenti minimi, giudicati insignificanti, che fanno parte della quotidianità politica
e sociale, ad alimentare la cultura della corruzione. Nei partiti
si comprano le tessere, in varie forme e modi, non certamente
per costruire l’uomo nuovo di Gramsciana memoria, ma per
asservire l’uomo, come sostiene la Signorelli, a cosche senza
canne mozze. La politica corrotta, la politica delle clientele, la
politica familistica cerca di isolare, di emarginare le voci di
denuncia. S’inventano regole che non hanno senso logico e
che offendono l’intelligenza umana, come quella che in una
trattativa fra partiti, un partito, oltre alla sua delegazione, pretende di fare anche la delegazione dell’altro partito trattante.
L’illogicità di questo comportamento ricorda un po’ la favola
di Fedro “Il lupo e l’agnello”. In quella situazione il lupo cercava un pretesto per mangiarsi l’agnello, nella nostra situazione il furbetto ha trovato un pretesto per escludere una persona
non disponibile a fare l’agnello di turno.
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STORIA DEL FUMETTO
di Evaristo Puxeddu
Topolino story
LA CRONACA
Era il 1984. Los Angeles fu il centro delle attenzioni mondiali. C’erano i Giochi della XXIII° Olimpiade. Fu il disegnatore Disney Bob Moore a creare la mascotte delle Olimpiadi :
un simpatico papagallo nei panni del simbolico Zio Sam.
UN GRANDE SPORTIVO ITALIANO: terzo nella classifica mondiale di tutti i tempi.
Il 1984 fu anche un
anno trionfale per il
ciclista Francesco
Moser, specialista di
corse classiche. Che
vinse tre Parigi –
Roubaix consecutive
dal 1978 al 1980.
Usava le ruote lenticolari, che non si erano mai viste prima in
pista. Il detentore del
record prima di lui
era stato Eddy Merckx, a Città del
Messico.Stesso luogo, perché l’aria rarefatta oltre i 2000
metri favoriva la velocità, anche se dava
problemi di ossigenazione agli atleti.
ANCHE UN SUCCESSO MEDICO
Il professor Francesco Conconi, che guidava lo staff medico,
aveva preparato il campione trentino con un programma di
allenamenti basati su “cardiofrequenziometro e personal computer “ ( una novità in circolazione da un paio d’anni ) e con
una alimentazione calibrata.
L’ ANNO DEL FUMETTISTA ALBERICO MOTTA
Motta, nella soria del fumetto, fu un disegnatore estremamente versatile, che prestò le sue notevoli qualità grafiche a
“ testate spesso molto diverse per target “, riuscendo sempre
a soddisfare le richieste degli editori. Ebbe il primo contatto
col mondo dei fumetti quando aveva tredici anni. Poi l’assunzione part time alla “Dardo” che pubblicava la serie di
Kinowa e Capitan Miki. Era allora redattore grafico e perito
industriale. L’esordio come autore avvenne nel 1954 sul quindicinale per bambini “Cri Cri “. L’Alpe gli affidò le storie di
Cucciolo e Tiramolla. Nel 1961 potè dar sfogo alla sua creatività e poi divenne “ sceneggiatore ufficiale” di tutte le pubblicazioni comiche della Bianconi ( eppo, Pinocchio, Provolino, Braccio di Ferro, Felix, Soldino, Trottolino, Tom & Jerri ). Nel 1981 arrivò a Topolino, con il suo tratto veloce e con
la pennellata elegante.
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15 aprile 2015
IL MIO PUNTO DI VISTA
di Antonio Loru
ABBANOA, VIZI VECCHI
I POLITICI VANNO, I FUNZIONARI RESTANO
Burocrazia? Bolli, sempre bolli, fortissimamente bolli. Marcello Marchesi//I funzionari sono come i libri di una biblioteca: più sono in alto e meno servono. Alphonse Karr//La
burocrazia è lo spiritualismo dello Stato. Karl Marx//
I burocrati temono la responsabilità personale e cercano riparo dietro le loro regole, la loro sicurezza e il loro orgoglio
è nella lealtà verso le regole, non nella lealtà verso le leggi
del cuore umano. Erich Fromm//Le accuse ai burocrati di Stato
rimbalzano contro un muro di indifferenza. Maleducazione?
Forse. Senso di impunità? Può darsi. Ma ogni tanto mi assale
il sospetto che nessuno si faccia avanti perché in un ente pubblico nessuno si sente davvero responsabile di qualcosa. Proprio perché lavora in un posto che è di tutti, con rare eccezioni, il dirigente statale, pensa che a rispondere debba essere
sempre qualcun altro. Al riparo di codicilli e regolamenti,
finisce per rispondere soltanto a sé.
Massimo Gramellini//I burocrati ce l’hanno a morte con la
realtà, perché osa non corrispondere alle loro circolari.
Le circolari dei burocratici, come le encicliche dei papi, trattano esclusivamente di oggetti metafisici. Anonimo.
È ora di dire che esistono diritti e doveri per tutti. E anche
educazione e cortesia, in una parola, deontologia professionale da parte degli addetti ai servizi. Idealisticamente concepito, (Hegel e in qualche misura, nonostante le professioni
contrarie, Max Weber), il funzionario ha un ruolo fondamentale, di garanzia di equilibrio e uniformità di trattamento nei
confronti di tutti i cittadini utenti dei diritti e dei doveri, nel
contesto dello Stato, modernamente inteso.
I funzionari debbono, per l’appunto, fungere da cinghia di
trasmissione, trait d’union, fra politica, istituzioni e esercizio dei diritti, secondo le norme statuite dal potere legislativo e rese effettivamente esecutive dal governo, per il loro
tramite. Insomma, il funzionario è uno strumento per la realizzazione della felicità pubblica, obiettivo proclamato dai
teorici del liberalismo borghese. Oggi, che è tempo di democrazie compiute, a tutto ciò che è un dovere per il socio, corrisponde un obbligo analogo, (certo condizionato dalla relazione universale/ particolare) per la società, l’impresa, l’ente, l’ufficio, in una parola l’istituzione. Non solo, ma va ricordato che società, l’impresa, l’ente, l’ufficio, l’istituzione,
sono stati istituiti per essere al servizio delle esigenze del
socio, del cittadino, non viceversa. Tradotto nella quotidianità significa che chi percepisce un salario, uno stipendio,
un compenso in qualsiasi forma, all’interno di queste istituzioni è al servizio dell’utente, non l’utente al suo. Ma chi
percepisce un salario, uno stipendio, un compenso in qualsiasi forma, all’interno di queste istituzioni, è una persona, cioè
BIANCO E NERO
un corpo unito a una mente, un sinolo di materia, volontà,
intelligenza, qualcuno che deve (per condizione naturale
comune) essere percepibile in primis fisicamente, e avere
(dichiarati) un nome, un cognome, e tutti gli altri dati anagrafici, e i titoli necessari alla valutazione sociale dello svolgimento adeguato o meno del suo compito o servizio. Deve
essere e rendersi sempre presente come un ente reale, così
come reali siamo noi cittadini, nel nostro puro e semplice
essere cittadini, in questo caso utenti di un servizio fornito,
(molto male) da una burocrazia, composta di enti-persone
reali, spesso anche in numero esorbitante rispetto alle esigenze di un lavoro razionale e funzionalmente soddisfacente
le parti, cioè gli utenti, con un servizio celere, trasparente,
adeguate per una ragionevole soddisfazione di specifici bisogni: acqua, gas, comunicazioni, pulizia degli spazi comuni, oltre ovviamente a sanità, istruzione pubblica, e altri servizi di pubblico interesse. Quindi quando Abbanoa scrive al
Sig. Antonio Loru, nella comunicazione sui consumi d’acqua, relativa a un certo anno o periodo, quantificandoli in
importi da pagare, rateali o a saldo unico, tramite ccp, o altro, e in un riquadro di uno di questi fogli comunicazione, in
rosso lo definisce moroso per tot euro, risultano non pagate
somme per euro …. almeno per educazione dovrebbe dire
con precisione: quando, quanti metri cubi d’acqua, quanta
IVA, quanto incidono gli interessi di mora, se ci sono interessi di mora, …. e quant’altro utile a una informazione trasparente, cioè civile. Se Abbanoa mi dà del moroso, mi accusa con atto ufficiale, cioè bolletta di pagamento emessa a
mio nome, mi deve anche dire, al di là della metafisicità dell’Ente Abbanoa, nome, cognome, ruolo del funzionario responsabile dell’atto, perché i cittadini, con le tasse, pagano
persone reali, e non un nome aziendale, e se l’intimazione
fosse infondata, i dati scorretti, la ratio della richiesta inesistente, avrei diritto a scuse firmate dalla persona responsabile, e, nel caso che, anche ad altre forme di risarcimento,
morale e materiale. Ah! Mancu nau si bollada! Antonio Loru,
sta per ogni cittadino utente, che in questi ultimi mesi, in
particolare, siamo stati, senza nessuna spiegazione del perché, perquando e percome, trattati tutti da evasori morosi. A
proposito di, togliamo la maschera ai nomi (degli Enti): a
quanti, e soprattutto a quali nomi, di persone in carne e ossa
corrisponde il CDA (per chi non è esperto in acronimi: Consiglio Di Amministrazione) di Abbanoa? Perché sono lì? Sono
tecnici? Sono politici locali dei Comuni facenti parte del
Consorzio Abbanoa? Attendiamo risposta chiara, pazienti
come sempre, siamo utenti d’altronde, ecchédiamine! Non
saranno presi in considerazione proclami, frasi fatte, promesse, scuse.
di Fulvio Tocco
LA DIPENDENZA DAI MERCATI NAZIONALI
SOFFOCA L’ECONOMIA ISOLANA
Una riflessione conseguente alla lettura de “L’agricoltura della Sardegna in cifre 2012" pubblicato dall’INEA nel 2014Occorre un Piano Straordinario per rendere produttiva la campagna al servizio dell’economia generale. Un Piano che consideri il Territorio come Risorsa e assuma funzione strutturale
per almeno 5 anni. Il tempo necessario per decollare e per affermarsi producendo ricchezza e lavoro in settori diversi. Lo
chiamo “Straordinario” perché deve essere immaginato e attuato fuori dalle farraginose regole conosciute, e applicato con
la collaborazione degli Enti Locali (con risorse finanziarie regolate da un tetto massimo per azienda), fuori dal sistema regione: lento, inefficiente e incapace per la sua mole e i suoi
tempi ad agire per il bene dell’economia isolana. L’ho definito
“strutturale” perché può intervenire sull’organizzazione di una
attività economica che a sua volta ne contamina positivamente
tante altre. Ritorno su questo argomento perché non intravedo
delle soluzioni che possano mettere in moto il meccanismo per
rendere la Sardegna meno dipendente dai mercati esterni in
questo momento di Globalizzazione asfissiante. Non so se vi è
capito di leggere “L’agricoltura nella Sardegna in cifre 2012
pubblicato recentemente dall’Inea. le voci più significative di
produzione sono rappresentate dai pomodori (1.137. 000 Q.li);
dal carciofo (1.109. 000 Q.li) dal frumento (618.000 Q.li); dalle
arance 624.000 Q.li); dalle patate (464.000 Q.li); dal vino
(442.000 Q.li); dalle pesche (258.000 Q.li); dai cocomeri
(266.000 Q.li); dal riso 244.000 Q.li); dalla lattuga 202.000
Q.li); orzo, cavoli, cavolfiori, uva da tavola, sono sotto i 200.
000 Q.li e granturco, melanzane, cipolle, zucchine, mandarini,
limoni, clementine e pere sotto i 100. 000 Q.li. Le altre voci di
prodotto si assestano sotto i 50. 000 Q.li. Le Mandorle, il frutto delle piante che dovrebbero caratterizzare il paesaggio rurale isolano si assestano sui 27. 000 Q.li. Se facciamo una riflessione veloce ci accorgiamo che i prodotti di maggior consumo
quotidiano non fanno parte del predetto elenco. La Regione
che ha il secondo patrimonio zootecnico italiano, secondo solo
a quello della Lombardia, non produce il fabbisogno per integrare l’alimentazione degli animali che alleva. La voce legumi
è inesistente e l’orzo è stimato in 185. 000 Q.li. Va da sè che
detta situazione va ribaltata secondo l’indicazione comunitaria, che invita gli Stati membri ad utilizzare almeno il 2% delle
risorse UE, per incentivare la produzione delle leguminose che
stanno rendendo troppo dipendenti le economie nazionali. In
Sardegna questo è possibile ma occorre un Piano Straordinario, condiviso, finalizzato e a termine per avere effetti immediati. Sia chiaro, non si tratta solo di una questione agricola.
Pensiamoci!
di Giovanni Luigi Zedda
Dimmi cosa leggi
OGGI PARLIAMO DI...
SETTE BREVI
LEZIONI DI FISICA
Da ragazzo Albert Einstein ha trascorso un anno a bighellonare oziosamente. Se non si perde tempo non si arriva da
nessuna parte, cosa che i genitori degli adolescenti purtroppo dimenticano spesso. Era a Pavia.
(Carlo Rovelli, Sette brevi lezioni di fisica, Piccola Biblioteca 666, ADELPHI, MI, 2014, pg. 13)
Io non credo in un Dio personale […] ho sempre espresso le
mie convinzioni chiaramente. Se qualcosa in me può essere
chiamato religioso è la mia sconfinata ammirazione per la
struttura del mondo che la scienza ha fin qui potuto rivelare.
[…] Non riesco a concepire un Dio che premia e che castighi
le sue creature […] dotato di una volontà simile alla nostra.
[…] neppure riesco né voglio concepire un individuo che
sopravviva alla propria morte fisica; lasciamoli ai deboli di
spirito, animati dal timore o da un assurdo egocentrismo, il
conforto di simili pensieri. […] Sono appagato dal mistero
dell’eternità della vita […]della meravigliosa struttura del
mondo esistente, insieme al tentativo ostinato di comprendere una parte, sia pur minuscola, della Ragione che si manifesta nella Natura. […] Per me la parola Dio non è niente di
più che un’espressione e un prodotto dell’umana debolezza,
e la Bibbia è una collezione di onorevoli ma primitive leggende, […] piuttosto infantili. Nessuna interpretazione può
farmi cambiare idea su questo. […] la religione ebraica, come
tutte le altre, è un’incarnazione delle superstizioni più puerili.
(la Repubblica, 14 maggio 2008, Ecco al lettera che nega
Dio. E Einstein scrisse: Dio? Superstizione!)
Che ne direste di un calendario che annoverasse tra i suoi
eroi da celebrare quotidianamente, invece che santi vergini e
martiri, cuori più o meno sacri e sofferenti per conto terzi,
uomini e donne come Anassimandro, Aristotele, Democrito,
Ipazia, Euclide, Galileo, Newton, Maria Sklodowska Curie,
Dmitrij Jvanoviè Mendeleev, Faraday, Maxwell, Einstein,
Lev Landau, Max Planck, Niels Bhor, Heisenberg, il matematico Carl Friedrich Gauss e il suo grande allievo Bernhard
Riemann, ma anche artisti, filosofi, poeti, e ancora scienziati, come Darwin, Artemisia Gentileschi, Edith Stein, Simone
Weil, Hannah Arendt, Ada Byron, Valentina Tereshkova, Rita
Levi Montalcini, Margherita Hack, Umberto Veronesi, Sir
Bertrand Russell, Noam Chomsky, Simone de Beauvoir, Spinoza.
E il primo di novembre, Oh, when the geniuses go marching
in, il Big Bang!! No, meglio di no! Si rischierebbe la clericalizzazione della scienza, l’indottrinamento scientifico, una
forma paludata di metafisica, come se già non ce ne fosse
abbastanza di cattiva metafisica dogmatica, religioso-finanziaria, così mi dicono, io sono molto distante dagli istituti di
formazione dei nostri giovani, ma se devo giudicare dagli
effetti, dico che ai nostri giovani servono robuste iniezioni
ricostituenti lo spirito della vocazione alla scienza.
Ma questo non serve, anzi, ostacola i progetti delle oligarchie finanziarie al governo e dei loro referenti politici e istituzionali: i cervelli pensanti non abboccano ai proclami, agli
slogan, ai messaggi di speranza fondati sul nulla: lavoro ai
giovani, … e pensionamenti dei dipendenti storici che slittano in avanti di dieci anni rispetto a pochissimi anni fa, e il
turnover? Dov’è finito il turnover??
La povertà grida vendetta agli occhi di Dio!! … e intanto,
grazie al Concordato, la Chiesa Cattolica sottrae allo stato
italiano, cioè a tutti noi, miliardi ogni anno, a maggior gloria, non si comprende bene, di chi o di cosa. Preti in divisa:
pater, ave e busta-paga, bustina di Giorgio Pisano, L’Unione
Sarda del 7 aprile scorso, è emblematica, in questo senso.
Il genio, a differenza del profeta fanatico, esita, premette alle
sue rivoluzionarie rivelazioni, mi sembra, (Einstein), io penso (Darwin), non senza una certa esitazione (Faraday). Il genio scientifico spera, ma non smette di praticare il sano esercizio del dubbio. I cervelli educati alla scienza, non ai gas
metafisici dei discorsi tanto per parlare, (alla pancia), non
abboccano, neanche quelli dentro i limiti di norma, negli standard medi del QI. E allora, specie voi ragazzi e ragazze, leggete i libri come questo, che promuovono il piacere all’interesse scientifico. Fatelo, prima che anche per voi sia troppo
tardi.
Carlo Rovelli, Sette brevi lezioni di fisica, Piccola Biblioteca 666, ADELPHI, MI, 2014.
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15 aprile 2015
INVALIDI & DISABILI
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La patente di guida
di Valentino Pitzalis
www.valentinopitzalis.it
Semplificazione e burocrazia:
AGEVOLAZIONI PER L’ACQUISTO DI AUSILI INFORMATICI non s’incontrano mai
Con l’articolo di questo mese cercheremo di offrire una panoramica delle agevolazioni esistenti di cui gli utenti disabili
si possono avvalere per l’acquisto di ausili informatici.
L’articolo non ha la pretesa di essere esaustivo, ma intende
fornire alcune indicazioni nella speranza che possano essere
di qualche utilità.
AGEVOLAZIONI DA PARTE DELLO STATO
IVA agevolata
È prevista l’applicazione di aliquota IVA agevolata (4% invece che 20%) per l’acquisto di sussidi tecnici ed informatici
da parte di persone con disabilità motoria e/o sensoriale (sono
esclusi i software didattici; sono inclusi tutti i prodotti hardware e software, compresi computer, periferiche e software
applicativi).
Per potersi avvalere di tale agevolazione, occorre produrre:
•
una prescrizione medica attestante il collegamento
funzionale tra menomazione e ausilio prescritto
•
copia del certificato di invalidità o handicap
•
autodichiarazione in cui si dichiara di avere diritto all’applicazione di aliquota IVA agevolata in base all’articolo
2, comma 9, del Decreto-Legge 31 dicembre 1996, n. 669
(convertito dalla Legge 28 febbraio 1997, n. 30) e al Decreto
14 marzo 1998.
Detraibilità della spesa
Nella denuncia dei redditi è possibile detrarre il 19% delle
spese sostenute per l’acquisto di sussidi tecnici ed informatici (sono compresi anche i software didattici). Occorre presentare:
•
certificato del medico curante (che attesti che il sussidio è volto a facilitare l’autosufficienza e la possibilità di integrazione del soggetto portatore di handicap ai sensi degli
articoli 3 e 4 della Legge 104)
•
fattura o ricevuta o quietanza della spesa sostenuta
•
certificato di handicap o di invalidità o autocertificazione con allegata copia di documento di riconoscimento
CONTRIBUTI TRAMITE SSN
Alcuni ausili sono prescrivibili tramite Nomenclatore Tariffario (D.M. 332/1999). Con questo Decreto Ministeriale non
viene più indicata la cifra fissa passata dall’Azienda ASL per
ciascun ausilio, ma molte Aziende ASL fanno ancora riferimento alle cifre fissate dal precedente Nomenclatore Tariffario, che riportiamo tra parentesi.
Ausili tecnici attinenti la funzione della comunicazione
Tale categoria comprende gli ausili per la comunicazione:
codice di classificazione ISO: 21.42.06.006 – comunicatore
simbolico a 100 caselle (con una sovvenzione da parte della
ASL di • 1.231,46 + IVA 4% ). Il computer è riconducibile a
questo codice.
codice di classificazione ISO: 21.15.09.003 – comunicatore
alfabetico (con una sovvenzione da parte delL’ASL di •
485,13 + IVA 4% )
codice di classificazione ISO: 21.42.06.003 – comunicatore
simbolico a 16 caselle (con una sovvenzione da parte dell’ASL di • 525,57 + IVA 4% )
codice di classificazione ISO: 21.36.09.003 – comunicatore
telefonico (con una sovvenzione da parte dell’ASL di •
769,21 + IVA 4% )
Hanno diritto a questi contributi tutti coloro che non sono in
grado di scrivere e di parlare (il nomenclatore parla di impossibilità assoluta). Il comunicatore telefonico può essere
concesso solo ai sordomuti riconosciuti ai sensi della L.381/
70.
Ausili attinenti la funzione visiva
Tale categoria comprende il sintetizzatore vocale, il display
braille, gli ingranditori per il personal computer (PC), i sistemi ICR (riconoscimento e lettura testi a mezzo scanner completo di software applicativo), la stampante braille.
I codici sono i seguenti:
codice di classificazione ISO: 21.09.15.003 - sintetizzatore
vocale (con una sovvenzione da parte dell’ASL di 516,45
euro + IVA 4%)
codice di classificazione ISO: 21.15.15.003 display braille a
20 caratteri (con una sovvenzione da parte dell’ASL di
1.549,37 euro + IVA 4% )
codice di classificazione ISO: 21.15.15.006 display braille a
40 caratteri (con una sovvenzione da parte dell’ASL di
2.582,28 euro + IVA 4% )
codice di classificazione ISO: 21.06.03.009 – ingranditore
per PC (con una sovvenzione da parte dell’ASL di 516,45
euro + IVA 4% )
codice di classificazione ISO: 21.06.06.003 – sistema I.C.R.
(con una sovvenzione da parte dell’ASL di 774,68 euro +
IVA 4%)
Codice di classificazione ISO: 21.09.09.003 – Stampante
braille (inserita solo con l’ultimo D.M.)
Hanno diritto alle sovvenzioni i soggetti non vedenti o con
residuo visivo non superiore ad un decimo in entrambi gli
occhi con correzione.
Vi è capitato di dover rinnovare la patente di guida con l’attuale
procedura informatica? Una meraviglia! Nel giro di 2 o 3 giorni
vi sarà recapitata direttamente a casa la nuova patente. Fantastico! A questo punto, però, s’inserisce la burocrazia a complicare
le cose! Intanto, però, nessuno v’informerà che per 2 o 3 giorni
non potrete allontanarvi da casa, in attesa che il portalettere passi a consegnarvi la Raccomandata assicurata, ovviamente dietro
rimborso di poco meno di 7 euro. Se per caso non vi trova, cominceranno per voi i guai: vi lascia nella cassetta il 1° Avviso di
mancata consegna con l’indicazione della procedura da seguire
per concordare un altro appuntamento col postino stesso. La
vostra prima reazione sarà quella di recarvi all’Ufficio Postale
della vostra sede di residenza per ritirare direttamente la Raccomandata. Con gran delusione vi sentirete rispondere che la stessa è depositata in altro ufficio delle Poste Italiane, peraltro in una
sede diversa dalla vostra residenza. Animati di buona volontà
deciderete di affrontare il viaggio ma, previdenti, deciderete di
telefonare all’Ufficio indicatovi, con grande vostra delusione vi
sentirete rispondere che la Raccomandata è sì depositata in quell’ufficio, ma non potrà essere in alcun caso consegnata “brevi
manu” al destinatario perché non consentito dalla procedura. Non
vi resta altro, quindi, che telefonare al Contact Center di Poste
Italiane 803.160, entro 10 giorni solari, per concordare un secondo tentativo di recapito a domicilio che potrà avvenire, previa verifica di fattibilità e disponibilità da parte di Poste Italiane,
non prima del secondo giorno successivo alla telefonata. Può
poi succedere, come capitato al sottoscritto, che il programma
del Contact Center non risponda e che vi si chieda di riprovare
nei giorni successivi. Nella normalità dei casi, comunque, riuscirete a concordare un secondo appuntamento, tenendo bene a
mente che nell’arco temporale indicatovi non potrete assentarvi
da casa per nessun motivo. Fallendo anche il secondo appuntamento, anche per motivi non dipendenti alla vostra volontà, vi
troverete costretti a concordare un terzo -ultimo appuntamento;
fallendo anche questo, Poste Italiane provvederà a depositare la
Raccomandata, per un periodo di dieci giorni, presso l’Ufficio
Postale della vostra sede di residenza, dove potrete ritirarla direttamente, pagando ovviamente le spese postali previste.
A quel punto vi chiederete: «Ma non sarebbe stato meglio, fallita la prima consegna a domicilio, depositare subito la Raccomandata presso l’Ufficio Postale della vostra residenza?».
A che serve la tanto decantata “Semplificazione” se poi la “Burocrazia” ne annulla gli effetti? Mah!.
Francesco Diana
di Andrea Lampis
ODONTOIATRIA E SALUTE
medico odontoiatra
www.studidentisticilampis.it
IL CARCINOMA SQUAMOSO ORALE
Quarta parte
In questo quarto ed ultimo articolo dedicato al carcinoma
squamoso orale parleremo della terapia e prognosi di questa
malattia.
La terapia del carcinoma orale si basa su tre capisaldi: chirurgia, radioterapia e chemioterapia. Sono in studio altri tipi di
intervento come l’immunoterapia. Negli stadi precoci del
carcinoma, come lo stadio I e II, si procede con la chirurgia
a bassa invasività o la radioterapia. Se la lesione è ad uno
stadio più avanzato si procede invece all’utilizzo di un approccio combinato che comprende la chirurgia e la radioterapia con la chemioterapia di supporto.
La chirurgia ha lo scopo principale di rimuovere la lesione e
una parte dei tessuti circostanti per eliminare eventuali residui di cellule maligne. Una volta trovata la lesione si procede
al suo studio mediante strumenti quali TAC e Risonanza
Magnetica per valutarne dimensioni ed eventuale coinvolgimento di altri organi o linfonodi.
L’intervento si svolge in ospedale ed è eseguito da un’equipe di medici che comprendono l’anestesista, il chirurgio maxillo-facciale e l’otorinolaringoiatra. Si procede in anestesia
generale previa ospedalizzazione. L’intervento consiste nella completa rimozione della lesione. Se la lesione coinvolge
una parte della mandibola si procede all’escissione di una
porzione o di un intero segmento di quest’ultima. Nel caso
siano coinvolti i linfonodi si esegue lo svuotamento dei linfonodi del collo (al fine di evitare metastasi) che può essere
radicale o selettivo. Lo svuotamento radicale comprende la
rimozione di tutti i linfonodi del collo, ma nella rimozione di
questi ultimi viene asportato anche il nervo accessorio e la
giugulare interna. Le complicanze di questo intervento sono:
difficoltà a muovere le spalla e cicatrizzazione lungo il collo.
La chirurgia moderna si avvale dell’utilizzo di lembi rivascolarizzati. Infatti per ricostruire la zona asportata si procede prendendo la pelle da altre parti del corpo come l’avambraccio e innestandola con un collegamento ai vasi sanguigni del collo.
La radioterapia si esegue con l’utilizzo di aghi che vengono incanalati dentro un piccolo tubo. Una volta ricostruite
tramite il computer le zone da irradiare si procede a modulare l’intensità a seconda della gravità della lesione. Il paziente usa una maschera di plastica che ha la funzione di immobilizzare la testa ed evitare che vengano irradiate strutture
delicate come le ghiandole salivari. Le complicanze della radioterapia son diverse: dermatite, diminuzione nella produzione di saliva, alopecia, perdita del gusto, pigmentazione e
necrosi mandibolare.
La chemioterapia può essere eseguita prima dell’intervento chirurgico o dopo e consiste nella somministrazione a cadenza settimanale di farmaci quali il cis-platino.
La prognosi del carcinoma dipende dalla stadiazione. Per valutarla si utilizza la sopravvivenza a 5 anni, tempo dopo il
quale il pericolo
di ricaduta del tumore è pari ad un
soggetto sano. Se
la lesione è ad
uno stadio 1 si ha
il 90% di sopravvivenza, mentre per lo stadio 2 la sopravvivenza è intorno al
70%. Per gli stadi successivi si ha una prognosi sempre più
infausta e lo stadio 4 spesso presenta solo un 10-20% di soppravvivenza. La sopravvivenza media è del 50%.
Quali conclusioni dare? La battaglia contro il carcinoma orale può essere vinta facilmente esercitando la prevenzione a
tre livelli:
1.
Prevenzione primaria, limitando i fattori di rischio quali
fumo, alcool, alimentazione sbagliata e radiazioni;
2.
Prevenzione secondaria, limitando i ritardi nella diagnosi, andando dal vostro dentista di fiducia e imparando a
valutare da soli le lesioni della bocca;
3.
Prevenzione terziaria, migliorando la monitorazione
dei pazienti che hanno subito l’intervento.
Spero di aver dato il mio contributo alla prevenzione primaria e secondaria con questi 4 articoli, per dare anche tu un
piccolo contributo puoi andare oggi stesso dal tuo dentista di
fiducia per un controllo. Il prossimo articolo parlerà di alcune malattie molto diffuse nella bocca.
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26
15 aprile 2015
L’ISOLA IN CUCINA
di Roberto Loddi
SA PRAZZIRA O PRATZIDA
MICOLOGIA
E DINTORNI
di Gigi Arixi
Specialità della cultura contadina sarda, sa prazzira è una sorta
di focaccia aperta come una pizza con i bordi rialzati, con un
buco al centro, oppure con in superficie un camino simile a sa
panada ripiena asseminese. Detto ciò, tra una variante e l’altra
possiamo collocare le origini della prazzira a San Vito nella zona
di Costa Rei in provincia di Cagliari (paesi intorno compresi),
dove ogni anno nell’ultimo sabato della terza decade di luglio,
si svolge la sagra de sa prazzira e de sa pezza de craba; la squisita focaccia conosce altre numerose versioni che variano da
una zona all’altra del Medio Campidano. Questa pietanza molto
saporita si può preparare in base alla stagionalità con le cipolle,
pomodori e melanzane, funghi, anguille o patate con salsiccia e
piselli. Naturalmente la cottura deve avvenire rigorosamente in
forno a legna (in mancanza va bene anche quello elettrico) ed è
un ottima alternativa ai soliti panini street food. Sa prazzira si
presta perfettamente per essere consumata da sola o con la carne di capra arrostita, come spuntino o antipasto in un menu primaverile; indicata per una scampagnata o nel contesto di un
pranzo più o meno importante nell’arco dell’anno.
Preparazione
Ingredienti:
Per la pasta: g 600 di farina
bianca, g 400 di farina sarda
di semola, g 50 di strutto,
acqua e sale q.b., g 15 di
lievito di birra, 1 cucchiaino
di zucchero, 1 cucchiaio di
olio extravergine d’oliva.
Per il ripieno: 1 cipolla di
sa Zeppara (zona della Marmilla), 2 spicchi d’aglio, 1
ciuffo di timo (armidda), uno
di maggiorana e uno di prezzemolo;
g 500 di pasta di salsiccia fresca, g 500 di piselli freschi
sgranati, 2 belle patate, g 100
di pomodori secchi ben
dissalati, g 60 di pecorino
poco stagionato, vino bianco secco, brodo, olio extravergine d’oliva, zafferano
San Gavino, farina, sale e
pepe di mulinello q.b.
Disponi dentro ad una conca (scivedda) le due farine miscelate a fontana ed al centro tuffaci
una presa di sale, lo strutto, il lievito stemperato in un bicchiere di acqua di fonte tiepida
insieme ad un cucchiaino di zucchero e l’olio ed impasta tutti gli ingredienti, aggiungendo
tanta acqua quanto basta per ottenere un composto liscio ed omogeneo, che lascerai riposare
coperto per un ora. Nel mentre, trita finemente la cipolla con i pomodori secchi e poni il
battuto ottenuto a rosolare in un capace recipiente insieme a un generoso giro di olio, l’aglio
schiacciato che eliminerai successivamente, una presa di sale e una spruzzata di vino. Quando evaporato, aggiungi le patate pelate e tagliate a rondelle, la pasta di salsiccia e dopo un
paio di minuti i piselli con le erbe aromatiche tritate, una presa di sale, un non nulla di zafferano, una macinata di pepe e prosegui la cottura a fiamma moderata per una decina di minuti,
aggiungendo poco brodo vegetale bollente qualora la preparazione tendesse ad asciugarsi
troppo. Trascorso il tempo indicato, allontana il tegame dal fuoco e tienilo da parte, dopodiché lavora la pasta su una spianatoia, tirando due sfoglie rotonde sottili, di cui una più grande. Arrivati a questo punto, ungi d’olio e infarina una tortiera con chiusura a cerniera, sulla
quale ci accomoderai la sfoglia più grande e su di essa versa il composto di piselli e salsiccia
tenuto da parte, cospargi la superficie con il formaggio ed amalgamalo al ripieno, poi con
l’altra sfoglia copri la focaccia e con la pasta eccedente della prima forma un cordone, sigillando le due sfoglie insieme. Pennella la superficie con dell’olio, quindi applica qualche
buco qua e la con uno stecco di legno e passa la preparazione in forno già caldo a 180° per un
ora circa, controllando che la superficie non venga troppo dorata (l’ideale sarebbe utilizzare
un forno a legna, ma non tutti lo possiedono). Sa prazzira o pratzida si può consumare sia
calda che a temperatura ambiente e si abbina perfettamente con la carne di capra arrostita o
cucinata in padella con patate e un’idea di zafferano. Vino consigliato: Alghero bianco frizzante, dal sapore gradevole, delicato, sapido, armonico e asciutto.
PAGINE DI STORIA POLITICA
di Evaristo Puxeddu
GUSTAVO SELVA
Politico e giornalista. Caporedattore del telegiornale Rai e direttore del Giornaleradio 2.
Deputato, senatore e parlamentare europeo.
NOTE BIOGRAFICHE
Nacque a Imola e morì a Terni. Partito : Alleanza Nazionale.
Gruppo : Forza Italia. Coalizione : Casa della Libertà. Veniva chiamato “ Selva la belva “, per via di quella speciale capacità di azzannare alla radio i comunisti. Prima di lui, nessun direttore RAI aveva messo la propria firma sul giornale
e tantomeno in un editoriale senza avvertire il segretario del
partito di riferimento. Fu corrispondente Rai a Bruxelles,
Vienna, Bonn. Nel 1976, una domenica, nacque “ Radio
Belva” nel momento di grande ascolto, alle 7,30. Un appuntamento classico. Per la sigla di apertura del giornale si adottò una rielaborazione, in chiave moderna, della gloriosa Radiosera, dopo un “ rullar di tamburi “. Da quel momento, il
Gr2 ebbe i suoi fan, sempre più numerosi. E diventò anche
un caso politico, con sostenitori sempre più numerosi e oppositori feroci. Gli oppositori feroci erano i comunisti.
LA MAGGIORANZA SILENZIOSA
Fu anche il primo a dar voce alla “ maggioranza silenziosa “.
Il centrodestra italiano nacque ascoltando i suoi editoriali e
leggendo i fondi di Indro Montanelli. Il suo nome figurò fra
gli iscritti alla P2. Proprio per averlo definito “massone”,
Dario Fo fu condannato a pagare un risarcimento di 20 milioni di lire.
ANNI DI PIOMBO: dai giornali dell’epoca.
“Quegli anni di Selva direttore”: Ogni giorno, nella redazio-
ne del Gr2 arrivava una busta blu con un proiettile di pistola
calibro 7.65. Quando arriverà il calibro 9 cominceremo a preoccuparci, diceva ai suoi collaboratori, che prendevano la storia molto sul
serio.
Gli diedero
una scorta,
che ogni mattina lo accompagnava
ai piedi della
sede Rai di
via del Babuino, dove
entrava alle
5,30.
Anni dopo
seppe che tutte quelle levatacce gli avevano salvato la vita.
Vennero resi noti i verbali di una riunione di capi brigatisti,
tenuta a Milano: avevano pensato di ammazzare Selva, ma i
“compagni di Roma, che dovevano preparare l’attacco, fecero presente che a quell’ora le strade sono deserte e la polizia
può correre di più e soprattutto che nessuno, come disse il
giornalista Fausto Carioti, il 17.3.2015, si voleva svegliare a
quell’ora”.
CONOSCERE I FUNGHI
E SAPERLI CUCINARE
I funghi sono un miracolo della natura, creati per allietare
con le loro forme e cromie i sensi della vista e del gusto.
Sapevate che la nostra isola desta invidia nel mondo della
micologia? Infatti per poter, grossomodo, eguagliare la sua
incommensurabile qualità e quantità di generi e subordinate
specie, ci vorrebbero ben 7 paesi europei. Nonostante questa enorme ricchezza, il popolo sardo non ha predilezione
per la varietà di un dono spontaneo che la nostra meravigliosa terra ci offre. Nella raccolta, la stragrande maggioranza dei nativi, è limitata a “su connottu: cardolinu de petza, cardolinu de murdegu, tuvara, bullettu, scrapuddu e cardolinu de padenti”, ed è restia ad allargare la conoscenza.
A tal proposito, nel bagaglio delle mie esperienze, conservo
un bel ricordo avvenuto in occasione di una mostra micologica tenutasi nella Città di Iglesias, ad opera del Gruppo
Micologico Zonale di San Gavino Monreale, dove siamo
presenti da anni. La Proloco del luogo, sempre attenta promotrice, in concomitanza organizzò una rassegna agroalimentare, inserendo in tal contesto, una gara di cucina improntata sui funghi. Vi parteciparono alunni di scuole alberghiere isolane e ristoratori del luogo che, affidandosi alla
loro bravura, crearono leccornie con sua maestà il FUNGO.
Fui invitato dalla presidente della Proloco a partecipare alla
gara per far numero; in precedenza ebbi modo di farle assaggiare un piatto cucinato da mia moglie. Ben presto il mio
modesto contenitore di plastica a chiusura ermetica, si trovò
a ostentare bella mostra , in quel contesto di piatti di fini
porcellane. Mah… chissà!!! L’abito non fa il monaco. Intanto i figlioletti undicenni di un mio collega, con la spontaneità che distingue i bambini, inscenavano un tifo a mio indirizzo con cori e cartelli. Nel bel mezzo della serata si tennero le premiazioni e il sottoscritto fece incetta dei premi
messi in palio per tal concorso. Poverini!!! il loro estro culinario era limitato ai soli basidiomi, “cosiddetti funghi,” che
ci tengono prigionieri del passato, un dualismo impari dunque, viste le mie conoscenze. Per la cronaca: con il piatto di
Tricholoma scalputuratum misto a carne di maiale e cardi
selvatici e battezzato con il nome “a modo mio”, finii sui
massimi quotidiani dell’isola.
Per chi volesse cimentarsi ... ingredienti: olio di oliva, scalogno, o aglio e cipolla, pomodori pelati, cardi selvatici, Tricholoma scalpturatum, carne di maiale o di vitella a tocchetti, farina e vino bianco.
Procedimento: in una padella far evaporare l’acqua di vegetazione dei funghi che precedentemente abbiamo lavato e
tagliato a pezzetti. In un secondo tegame, far imbiondire lo
scalogno con olio d’oliva e aggiungere i cardi precedentemente sbollentati. A questi aggiungeremo la carne e i funghi
lasciandoli soffriggere con una spruzzata di buon vino bianco. Versare i pelati, lasciando ultimare la cottura a fuoco
lento, aggiustare di sale ed addensare con due o tre cucchiai di farina.
Buon appettito, e un mico-saluto.
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15 aprile 2015
EMOTIVAMENTE
di Alice Bandino *
CUTTING E ADOLESCENTI
Dopo aver parlato di bullismo, cyberbullismo, di adolescenza, di educazione socio emotiva, è necessario soffermarci su
alcune rischiose “mode” che si stanno diffondendo tra i nostri giovani.
Nella nostra provincia, ad esempio, sono in aumento i casi di
CUTTING tra adolescenti. Il termine estero cutting indica il
tagliuzzarsi gambe e braccia, collo, schiena, piedi o parti intime attraverso vetri, coltellini, lamette, taglierini, e affini.
Rientra nelle pratiche dell’autolesionismo giovanile, sotto
osservazione dalla comunità psicologica già da decenni; ora
però gli psicologi scolastici parlano di epidemia e rischio emulazione, probabilmente a causa del mezzo di diffusione virale tecnologico. Infatti, oltre alle autolesioni, il cutting implica il “selfie” o i filmati da condividere con le altre cutter,
altre adolescenti che si feriscono e soffrono, moltiplicando
giorno dopo giorno le ferite nel loro corpo; queste foto e i
video vengono ulteriormente condivisi attraverso chat, gruppi
e canali youtube. Per un adolescente fragile è purtroppo facile decidere di provare a gestire le proprie emozioni in questo modo e, una volta entrati in contatto con questi gruppi,
potrebbe essere difficile trovare altre strategie per stare meglio, dato che perderebbero anche il supporto sociale che trovano in questi contesti.
Pur non essendo una moda esclusivamente femminile, i dati
ci dicono che questo autolesionismo riguarda più le femmine che i maschi, come età siamo dai 12 ai 24 anni (ovvero
fino alla tarda adolescenza), con un’incidenza del 14% della
popolazione adolescente nazionale e con un aumento del 65%
di casi negli ultimi tre anni.
Gli studi ci dicono
anche che questo
autolesionismo rientra nelle strategie di
regolazione delle
emozioni negative.
Gli adolescenti intervistati affermano
di provare sollievo e
piacere dopo essersi tagliati; le cause che li spingono a farlo, riferiscono essere:
tristezza, depressione, vissuti di inadeguatezza, solitudine, tensione, ansia, conflitti coi genitori, sempre più spesso conseguenza diretta di vissuti di bullismo e/o cyberbullismo.
Il mio consiglio per un genitore che si accorge di questa tendenza autolesionista, come per ogni disagio di natura psicologica, è di rivolgervi subito a uno psicologo: è l’unica figura
professionale che per legge e competenze può intervenire in
maniera efficace.
Se sei un “cutter”, ti invito a richiedere l’aiuto dei tuoi genitori, sarà un percorso duro, ma nessuno più dei tuoi genitori
potrà starti vicino con vero amore: accetta il loro aiuto e aiutali ad aiutarti!
Tagliarsi e farsi male è una strategia distruttiva che si usa per
sentirsi meglio quando non si hanno altre strade più efficaci
e costruttive. Il ruolo dello psicologo è proprio quello di aiutare a trovarle per affrontare queste sofferenze e disagi.
* www.psygoalicebandino.it
[email protected]
L’ARTE STRUMENTO DI COMUNICAZIONE
di Walter Marchionni
PROSEGUIRE IL PROGETTO AVVIATO DA DINO
Il 26 novembre 2014 nella mia città natale, Villacidro, è
stato inaugurato il Magmma, Museo d’Arte Grafica del Mediterraneo Marchionni. Il nome che ho voluto per il museo
è un acronimo con il quale ho partecipato al concorso nazionale della Fondazione Italiana Accenture
(www.ideatre60.it - ARS arte che realizza occupazione sociale) che ha visto la partecipazione, a livello nazionale, di
oltre 1.200 progetti presentati da professionisti
(archeologi,architetti, etc), fondazioni, associazioni, amministrazioni provinciali e comunali. Il progetto ha superato
tutti i livelli di selezione; al termine dell’ultima fase il comitato scientifico ha collocato l’idea Magmma al 45° posto
tra le idee partecipanti, premiato, tra l’altro , per essere stato
uno dei pochi progetti realizzati, con la pubblicazione nel
sito della Fondazione Italiana Accenture (http://
www.ideatre60.it/le-idee-accadono/post/progetto-magmmadal-concorso-arsalla-realizzazione).
Mi perdonerà il lettore per la digressione e l’autocitazione,
ma credo che sia doveroso da parte mia nei confronti di chi
ha creduto nell’idea, come la Fondazione Banco di Sardegna, che contribuisce al sostegno materiale del progetto, e
la Diocesi di Ales-Terralba, che ci concede il Palazzo Vescovile. Vent’anni oro sono, dopo la scomparsa di mio padre, Dino, scelsi l’Arte come sistema di vita.
Questa scelta, istintiva, era frutto dell’esigenza di colmare
un vuoto: proseguire nel progetto avviato da Dino, che virtualmente consisteva nella ricerca del bello, del buongusto
e del senso estetico attraverso lo studio della natura e di ciò
che ci circonda, compresa quella parte del nostro mondo
antropizzata.
Il bello inteso in senso lato: quando Papa Francesco richiama la nostra attenzione invitandoci ad usare i modi gentili
“Prego, scusa, permesso,grazie”, mi fa venire in mente il
ricordo di un professore di Villacidro, ex alunno di Dino,
che mi disse come i modi educati, gentili e tolleranti di Dino
fossero per lui l’approccio ad un mondo nuovo.
Vi sarà capitato, a me è capitato, di incontrare il/la classico/a
maleducato/a (ignorante per antonomasia), quell’individuo
che, abitualmente, usa termini come “spostati”, “togliti”, che
parcheggia in doppia fila, che diseduca i propri figli avvallando il loro comportamento ostile nei confronti degli insegnanti; è quell’individuo con un quotidiano nazionale sottobraccio, che fa tono, (giammai L’Unione Sarda), sfoggio di
una illusoria ed effimera cultura; antitesi della figura incarnata da Dino Marchionni. Ecco, la ricerca del bello attraverso l’arte è anche il modo di porsi nei confronti degli altri in
maniera educata e rispettosa: vogliamo fare da contraltare a
quegli atteggiamenti comuni ed a quelle consuetudini di chi
è vissuto nell’equivoco e nelle proprie convinzioni di fallaci
e sterili concetti di cultura (ex: la presunta legge osmotica
per la quale la laurea del/della proprio/a figlio/a trasmette le
stimmate della conoscenza), abbinati all’ostentazione del
denaro, contraddetti da comportamenti arroganti, cafoneschi
e supponenti.
Probabilmente, anzi ne sono certo, chi decise di titolare un
parco alla memoria di Dino Marchionni nel 2004, lo fece
pensando a quelle qualità che gli sono riconosciute dalla maggior parte dei cittadini di Villacidro (con buona pace di chi
pensava il contrario), qualità basate, appunto, sul bello, il
buongusto ed il senso estetico.
A noi, e qui mi rivolgo a tutti coloro che credono in questi
valori, il compito di alimentare questo spirito che è quello
che anima il Magmma e che si inserisce nell’ampio progetto
del Centro Culturale di Alta Formazione che ha sede nel
Palazzo Vescovile. Con l’apporto dell’Amministrazione Comunale unitamente alle scuole di ogni ordine e grado e alle
altre realtà locali come la Fondazione Dessì, l’Università
della Terza Età, la banda musicale, la Scuola civica di musica, vogliamo contribuire alla formazione delle coscienze
delle nuove generazioni: adottare l’arte come strumento di
comunicazione e base di un apprendimento culturale che
possa costruire una società basata sul “bello”, il “buongusto” e il “senso estetico”, e quindi sull’educazione, il rispetto e la tolleranza. “Prego, scusa, permesso, grazie”.
27
2 APRILE: GIORNATA MONDIALE
DELL’AUTISMO
L’autismo, secondo la definizione della comunità scientifica
internazionale, è una forma di disabilità e disturbo pervasivo
dello sviluppo, una condizione che colpisce la funzionalità
del cervello. La persona affetta da tale patologia esibisce un
comportamento tipico caratterizzato da una marcata diminuzione dell’integrazione socio-relazionale e della comunicazione con gli altri e un parallelo ritiro interiore. Attualmente
risultano ancora sconosciute le cause di tale manifestazione,
divise tra cause neurobiologiche costituzionali e psicoambientali acquisite. Più precisamente, data la varietà di sintomatologie e la complessità nel fornirne una definizione clinica
coerente e unitaria, è recentemente invalso l’uso di parlare,
più correttamente, di Disturbi dello Spettro Autistico (DSA
o, in inglese, ASD, Autistic Spectrum Disorders), comprendendo tutta una serie di patologie o sindromi aventi come
denominatore comune le suddette caratteristiche comportamentali, sebbene a vari gradi o livelli di intensità.
Ogni anno, il 2 aprile si celebra la Giornata mondiale della
consapevolezza dell’autismo istituita dalle Nazioni Unite nel
2007. Per il 2015 la giornata mondiale dedicata all’autismo
non ha solo lasciato un segno con la campagna “Light it up
blue”, promossa dall’organizzazione internazionale Autism
Speaks, che ha permesso di illuminare di blu diversi monumenti delle principali città del mondo, ma sarà ricordata anche per i passi avanti fatti nella ricerca scientifica, come quelli
compiuti dagli studiosi del Campus Bio-Medico di Roma,
nell’ambito di un progetto europeo, sulle origini genetiche
dell’autismo. Una giornata realizzata per far conoscere tale
patologia e promuoverne la ricerca.
Ancora oggi i bambini autistici sono spesso vittime di discriminazioni da parte di persone che la maggior parte delle volte ignorano il vero significato dell’autismo. L’autismo non
permette al bambino di socializzare con la spontaneità che
potrebbe avere un bambino non affetto da tale condizione: si
ritrova in un mondo tutto suo e si estranea dalla realtà, talvolta non riesce ad essere compreso dagli altri per il suo fitto
farfugliare o i suoi gesti. Non è lui che non vuole farsi capire,
siamo noi a dover prestare più attenzione e con calma e pazienza comprenderemo che parla una lingua tutta sua, ma
estremamente semplice anche per gli altri.
L’autismo comporta spiccate qualità, più attenzione per le
piccole cose, i particolari, l’ordine, la predisposizione per la
musica e l’arte.
I bambini autistici non devono essere eclissati dalla società,
e proprio il 2 aprile si è ricordato come si debba lavorare per
riuscire a trovare un impiego adatto a loro una volta adulti.
Emblematica la storia di un ragazzo autistico che a 29 anni è
in via di laurea e di grande stimolo sono le parole della madre che ricorda di non arrendersi mai di fronte alle difficoltà.
«Ma non combatto l’autismo, l’autismo è mio figlio, e non
posso certo combatterlo, devo accettarlo per quello che è,
aiutarlo a capire le sue difficoltà: l’autismo è solo un modo
diverso di funzionare, diverso da quello convenzionale, e a
noi tocca solo capirlo.
Del resto, che cos’è normale? Ho conosciuto luminari che
non erano in grado di guidare, filosofi che non riuscivano ad
accettare le donne, e potrei continuare a lungo. Di persone
normali non ne conosco così tante, forse così normale non
sono neanche io.»
Carola Onnis
La sezione di Guspini ricorda ai donatori che
sabato 18 aprile
effettuerà i prelievi nella sede locale
in Via Don Minzoni, 107
La sezione di Villacidro ricorda ai donatori che
sabato 3 maggio
effettuerà i prelievi nel Poliambulatorio
in Via G. Rossa, 49
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28
15 aprile 2015
Sport
San Gavino
Il “Duathlon Città dello Zafferano”
ha aperto la stagione della multi-disciplina
C
on 180 atleti partecipanti, la quindicesima edizione
del “Duathlon Città dello Zafferano”, svoltasi a San
Gavino lo scorso 29 marzo, si conferma appuntamento top di apertura della stagione del Duathlon Sprint in Sardegna. L’evento, organizzato dalla società sangavinese Fuel
Triathlon, si è svolto con partenza ed arrivo davanti al parco
Rolandi. Un’intensa giornata di gare iniziate dalle prime ore
del mattino con le sfide Kids dei giovanissimi fino alla tanto
attesa gara clou Assoluti, disputata nel pomeriggio. Le vincitrici nelle rispettive categorie sono Alice Asuni (TriSinnai),
Alice Collu (Villacidro Triathlon) e Chiara Pili (Sinis Oristano). Tra i maschietti, invece, sono saliti sul gradino più alto
del podio Nicola Podda e Francesco Podda (Fuel Triathlon),
Riccardo Barabino (Triathlon Sassari), Nicola Argiolas (Villacidro Triathlon) e Francesco Pili (Sinis Oristano). «Oltre
alla grande partecipazione – afferrmano gli organizzatori – il
Duathlon Sprint Città dello Zafferano si è caratterizzato per
l’alto livello tecnico degli atleti che ha reso l’esito incerto
sino al termine. Cinque chilometri di corsa, 20 di bici e per
finire altri 2,5 chilometri di corsa senza alcuna sosta, tra gli
applausi dei numerosi spettatori che, nonostante la giornata
ventosa, hanno affollato la colorata zona cambio». Nel duathlon femminile, i primi due posti sono stati raggiunti da Valentina Luiu e Manuela Gambuzza, entrambe del Triathlon
Team Sassari, e terza Daniela Ennas della Fuel di San Gavino. Molto più combattuta la competizione maschile, che ha
visto sempre in testa un gruppo di cinque atleti: Fabio Tramonte (Tri Sassari), Gianni Corridori e Carlo Ennas (Fuel Triathlon), Marco Volpe (Free Sassari) ed il giovane junior Emanuele Aru del Villacidro Triathlon. «La svolta nell’ultima frazione di corsa – sottolinea Mario Farci, presidente della società sangavinese. – Dopo una caduta all’ingresso della zona
cambio al termine della frizione in bici, Fabio Tramonte ha
recuperato i metri persi, precedendo al traguardo i compagni
di fuga. Distacco di pochi secondi l’uno dall’altro per tutti
gli atleti in un susseguirsi di arrivi, a dimostrazione del tasso
tecnico in campo». Al termine le premiazioni ed un ricco
rinfresco offerto dalla società organizzatrice.
Marisa Putzolu
Villacidro
Triathlon:
Valerio Curridori
vince a Dubai
Dubai 27 Febbraio 2015. La stagione 2015, per il portacolori
della Villacidro Triathlon, si apre con l’indiscusso successo
di categoria nel Challenge di Dubai. In una gara resa ancor
più difficile dal fortissimo vento che non ha concesso un attimo di tregua, Valerio Curridori, Villacidrese doc, ha colpito
ancora: ha chiuso i 1.500 metri di nuoto, i 90 km in bici e i 21
km a piedi, in 5 ore e 18 minuti relegando il francese Dayperoux 2°classificato a 1 ora e 20 di distacco e lo svizzero Fischer a 1 ora e 30.
Una ennesima e superlativa performance atletica che conferma l’attitudine per le lunghe distanze e la risonanza nello
scenario internazionale di questo nostro atlteta. Villacidro ha
messo al mondo, in tutti i settori, persone di valore che, come
in questo caso, gli danno lustro e gli rendono onore: in maniera silenziosa e umile, senza tanti apparati e scenografie e
clamori da stadio comunale! Sono persone semplici e forti,
veri atleti che lavorano e spesso si allenano di notte con costanza e serietà e senso del dovere senza chiedere in cambio
ricompense o riconoscimenti. Il loro successo tiene alto il nome
della nostra cittadina nel mondo. Non di solo calcio, per fortuna , vivono i villacidresi!
IL VENTO. “È stato l’antagonista fin dalle prime ore del
mattino - sottolinea Valerio - infatti all’alba organizzatori e
giudici hanno ritenuto opportuno, viste le condizioni del mare,
modificare il tracciato che prevedeva inizialmente giro unico, con partenza e arrivo dalla spiaggia di Jumeirah, optando
per due di 900 mt. La preoccupazione la si leggeva nel volto
di tutti; - continua Valerio - personalmente non ho mai nuotato in acque così pericolose... la consapevolezza era di essere
un fuscello in balìa delle onde, sbattuto, sollevato, sprofondato e sommerso dai violenti spruzzi che impedivano di seguire la giusta direzione. Al 2° giro, infatti, mi sono ritrovato
letteralmente fuori pista non riuscendo a scorgere le boe. Dopo
un lungo giro rientro in carregiata e concludo a 47 minuti,
troppi!”
IL DESERTO. “Il percorso in bici nella fase iniziale, attraversa la città su un’arteria completamente chiusa al traffico e
vigilata comunque da centinaia di volontari e forze dell’ ordine. Non si può non ammirare la magnificenza e lo splendore
di questa metropoli di due milioni di abitanti. Tutto è sbalor-
ditivo e scintillante: strade, giardini, edifici, auto, persone...
Su tutto svetta l’impressionante e maestoso Burj Khaliffa,
che con i suoi 826 metri di altezza è l’edificio più alto al
mondo.
Lasciata alle spalle la città, lo scenario cambia improvvisamente come in un film: distese di sabbia, ampi orizzonti, qua
e là sporadici arbusti e individui reali che seguono una mandria di camelli. È il deserto. Allungati sulle bici si viaggia ad
altissima velocità sospinti dal vento, ma col pensiero rivolto
a ciò che ci attende nei 45 km del rientro: tutti col vento
contrario! È una battaglia da condurre in solitario, senza scia
o protezione alcuna. Il contesto fa paura e amplifica questa
condizione di solitudine, pur sapendo che il vero ostacolo è
rappresentato dalla mente: è li che si creano le differenze,
non nel fisico!”
Villacidro ancora una volta torna alla ribalta internazionale
e Valerio porta tanta acqua a quel mulino…
Gian Paolo Marcialis
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Facoltà di Medicina e Chirurgia
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Auguri
Francesco!
Sei per noi un Dono speciale della Vita!
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sarai un Dono per i tuoi pazienti...
e Dono saranno loro per te!
Felicità e gratitudine allo stato puro!
Mamma, Papà e Mattia.
○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○
In questa rubrica ospitiamo foto e messaggi di auguri per compleanni, anniversari di matrimonio, riunioni
conviviali, nozze, nascite, battesimi, cresime, prime comunioni, lauree e ricorrenze varie da festeggiare.
Le foto a colori, accompagnate da un testo, possono essere inviate all’indirizzo e-mail [email protected]
o consegnate direttamente all’ufficio di redazione.
GUSPINI 15 APRILE 2015
Tanti Auguri
a Sara Tuveri
per il suo 3° compleanno
dai genitori, dal fratello, dai nonni,
dai didini, zii e cuginetti.
GUSPINI 14 APRILE 2015
Non sembra vero
Ale
ma sono già trascorsi 10 anni
e tu sei sempre la nostra cara nipotina.
Ti siamo vicini con tutto il nostro affetto
e ti auguriamo di trascorrere tanti, tanti
giorni felici.
Buon Compleanno
da chi ti vuole un mondo di bene.
I tuoi nonni, zii, zie,
e i tuoi cuginetti Riccardo e Simone
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SAN GAVINO
Lucio lascia un vuoto nel paese
Un altro personaggio di San Gavino se ne va.
Si è spento in silenzio, dopo quasi due mesi in
coma, Luciano Pani, noto a tutti i sangavinesi
come Lucio “Su stori”. La sua scomparsa ha
creato vuoto e sgomento nel tessuto sociale del
paese. Lucio era un personaggio simbolo, conosciuto dalle diverse compagini generazionali che hanno frequentato i luoghi di ritrovo del
paese. Lo ricordano tutti come quel ragazzo cinquantaduenne che non voleva crescere, colpito
anche lui dalla sindrome di Peter Pan; dal suo
bislacco modo di camminare; dagli inimitabili suoni che emetteva con la lingua (“tosh”
termine da lui stesso coniato) e dalle sue teorie, non del tutto inverosimili, sulla presenza
degli U.F.O.
Tutta la comunità lo piange, la sua era una figura unica nella collettività locale, sempre
partecipe ad ogni evento sia come collaboratore che come immagine simbolo.
Si è spento il giorno di Pasquetta, lo scorso 6 aprile, presso la casa di cura di Vallermosa,
dove era ricoverato da qualche giorno. Il suo cuore non ha retto più.
Era lo scorso 14 febbraio quando fu visto l’ultima volta per le strade del paese e quando
improvvisamente un infarto lo colpì senza fargli riprendere mai più conoscenza. Dopo il
ricovero nell’ospedale Nostra Signora di Bonaria di San Gavino fu successivamente trasferito a Nuoro, poi a Cagliari fino ai primi giorni di aprile quando fu ospitato a Vallermosa
senza che le sue condizioni migliorassero.
Una folla commossa si è stretta, lo scorso 7 aprile, intorno alla sua famiglia per la cerimonia
funebre che si è svolta nella parrocchia di Santa Chiara. Tantissimi tra parenti, amici e
semplici concittadini, hanno preso parte al corteo funebre che ha accompagnato la salma di
Luciano per l’ultimo saluto. Emozionante il momento in cui un collettivo e spontaneo applauso lo ha salutato per l’ultima volta.
Lucio era divertente, buono, onesto e voluto bene da tutti, erano le sue stravaganze a renderlo speciale e sarà questo il ricordo che rimarrà indelebile nel cuore di tutti. Ciao Lucio.
Marcella Pistis
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32
15 aprile 2015