EMOGASANALISI L’emogasanalisi e l’analisi del pH hanno più immediatezza e impatto potenziale sulla cura del paziente di qualsiasi altro esame di laboratorio (U.S. National Committee for Laboratory Standards) EMOGASANALISI L’ 85% dei campioni su cui viene eseguita l’emogasanalisi proviene da reparti che seguono pazienti in condizioni critiche FASI DEL PROCESSO ANALITICO 1) Fase pre-analitica 2) Fase analitica 3) Fase post-analitica EMOGASANALISI La fase PRE-ANALITICA rappresenta il punto debole del processo analitico (60% degli errori) ASPETTI RILEVANTI DELLA FASE PRE-ANALITICA 1) Preparazione del paziente 2) Scelta dell’anticoagulante 3) Identificazione del campione 4) Prelievo 5) Miscelazione post-prelievo 6) Trasporto e Conservazione 7) Miscelazione pre-analisi ASPETTI RILEVANTI DELLA FASE PRE-ANALITICA 1) Preparazione del paziente 2) Scelta dell’anticoagulante 3) Identificazione del campione 4) Prelievo 5) Miscelazione post-prelievo 6) Trasporto e Conservazione 7) Miscelazione pre-analisi PREPARAZIONE DEL PAZIENTE Se possibile, informare il paziente della procedura e, in caso di prelievo con siringa, avvisarlo che potrebbe essere doloroso. Un malato ben informato, di solito, è meno apprensivo e più collaborante. PREPARAZIONE DEL PAZIENTE Il paziente deve trovarsi in uno stato stazionario di ventilazione da almeno 1520 minuti per evitare un'interpretazione ambigua dei valori. Un'eventuale iperventilazione del malato dovuta all'ansia influenza il Ph ed i gas ematici ASPETTI RILEVANTI DELLA FASE PRE-ANALITICA 1) Preparazione del paziente 2) Scelta dell’anticoagulante 3) Identificazione del campione 4) Prelievo 5) Miscelazione post-prelievo 6) Trasporto e Conservazione 7) Miscelazione pre-analisi PROBLEMI LEGATI ALLA SCELTA DELL’ANTICOAGULANTE 1) Effetto di diluizione 2) Alterazione degli elettroliti SCELTA DELL’ANTICOAGULANTE L’uso di eparina LIQUIDA determina una diluizione del campione con conseguente: a) Concentrazione degli elettroliti inferiore al reale b) pCO2 inferiore poiché l’acqua ha pCO2 = 0 mmHg SOLUZIONE: USO DI EPARINA LIOFILIZZATA SCELTA DELL’ANTICOAGULANTE Tutti i tipi di eparina più comune influenzano la misurazione degli elettroliti a causa dell'effetto del legame. Quando gli ioni si legano all'eparina il loro valore risulta più basso SCELTA DELL’ANTICOAGULANTE L’anticoagulante più indicato è la litio- eparina liofilizzata bilanciata per gli elettroliti (da 60 UI a 80 UI), che ha un contenuto standard di elettroliti in modo da minimizzare l’effetto del legame. ASPETTI RILEVANTI DELLA FASE PRE-ANALITICA 1) Preparazione del paziente 2) Scelta dell’anticoagulante 3) Identificazione del campione 4) Prelievo 5) Miscelazione post-prelievo 6) Trasporto e Conservazione 7) Miscelazione pre-analisi IDENTIFICAZIONE del CAMPIONE Identificare il campione (preferibilmente con codice a barre) indicando almeno: 1) modalità di ventilazione 2) FiO2 ASPETTI RILEVANTI DELLA FASE PRE-ANALITICA 1) Preparazione del paziente 2) Scelta dell’anticoagulante 3) Identificazione del campione 4) Prelievo 5) Miscelazione post-prelievo 6) Trasporto e Conservazione 7) Miscelazione pre-analisi PRELIEVO Solitamente viene utilizzata l’arteria radiale che ha un’ottima circolazione collaterale assicurata dall’arteria ulnare. Nell'1,6% dei malati le arterie ulnari hanno dei deficit, quindi si deve eseguire il test di Allen. PRELIEVO: test di Allen Il paziente chiude con forza la mano per far defluire il sangue dal pugno. Si esercita una pressione sul polso per arrestare il flusso delle arterie ulnare e radiale. Quando la mano diventa bianca si rilascia la pressione sull'arteria ulnare. Se la mano ritorna rossa in pochi secondi la perfusione attraverso l'arteria ulnare è completa e non è pericoloso eseguire il prelievo dalla radiale. PRELIEVO 1) Inserire l'ago a 45°rispetto alla cute (nella femorale l'inserimento deve essere perpendicolare all'arteria) con il taglio dell’ago verso l’alto. Trovata l'arteria la siringa si riempie rapidamente 2) Evitare che l'ago attraversi l'arteria 3) NON ASPIRARE IL CAMPIONE per rischio di lesioni vascolari interne CONTAMINAZIONE CON SANGUE VENOSO Se durante il prelievo vengono miscelati sangue arterioso e venoso i valori dei parametri misurati non corrispondono ai valori arteriosi (la pO2 risulta inferiore e la pCO2 maggiore). Devono essere utilizzate siringhe a riempimento automatico. DILUIZIONE Se il prelievo è eseguito da catetere, controllare che non vi siano residui di soluzione di lavaggio. PRESENZA DI BOLLE D’ARIA Le bolle d’aria influenzano in modo notevole i valori della pO2 già dopo 30” quindi è necessario mantenere i campioni in condizioni anaerobiche ed eventuali bolle devono essere subito eliminate. EMOLISI Può essere provocata da un errato trattamento del campione a seguito di: 1) Passaggio del campione attraverso un ago con diametro troppo piccolo o un raccordo del catetere 2) Congelamento del campione 3) Agitazione troppo energica EMOLISI I valori di calcio ione e potassio del plasma sono significativamente influenzati dall'emolisi in quanto nelle cellule ematiche la concentrazione di K+ è maggiore e quella dello ione Ca2+ inferiore rispetto al plasma. Il parametro maggiormente influenzato è il K+ E' possibile verificare l'emolisi centrifugando il campione e osservando il colore del plasma ASPETTI RILEVANTI DELLA FASE PRE-ANALITICA 1) Preparazione del paziente 2) Scelta dell’anticoagulante 3) Identificazione del campione 4) Prelievo 5) Miscelazione post-prelievo 6) Trasporto e Conservazione 7) Miscelazione pre-analisi SCARSA MISCELAZIONE: COAGULI La presenza di coaguli non solo produce valori errati, ma può intasare l’analizzatore. Si deve pertanto prestare particolare attenzione all’omogeneità del campione, anche se spesso le dimensioni dei coaguli sono molto piccole (microcoaguli). SCARSA MISCELAZIONE: COAGULI Il campione va miscelato capovolgendolo verticalmente e facendolo ruotare nel palmo delle mani per disciogliere l'eparina contenuta nella siringa. Esistono siringhe con una sfera di metallo all’interno per facilitare la miscelazione. ASPETTI RILEVANTI DELLA FASE PRE-ANALITICA 1) Preparazione del paziente 2) Scelta dell’anticoagulante 3) Identificazione del campione 4) Prelievo 5) Miscelazione post-prelievo 6) Trasporto e Conservazione 7) Miscelazione pre-analisi CONSERVAZIONE Il gradiente di K+ tra l’interno è l’esterno dei globuli rossi è mantenuto dalla pompa sodio- potassio. Durante la conservazione del campione la pompa Na/K riduce progressivamente la propria attività e il potassio passa all’esterno delle cellule. CONSERVAZIONE Se l’esame non può essere eseguito subito, il campione può essere conservato in acqua e ghiaccio per non più di 30 minuti EFFETTI DEL METABOLISMO Il tempo ottimale per l’esecuzione dell’EGA è comunque entro 5-10 minuti dal prelievo: pO2 diminuisce (utilizzato) pCO2 aumenta (prodotta) pH varia per la produzione di CO2 e per la glicolisi Ca++ aumenta perché le variazioni di pH influenzano il legame tra Ca++ e proteine Glucosio diminuisce (metabolizzato) Lattato aumenta (glicolisi) ASPETTI RILEVANTI DELLA FASE PRE-ANALITICA 1) Preparazione del paziente 2) Scelta dell’anticoagulante 3) Identificazione del campione 4) Prelievo 5) Miscelazione post-prelievo 6) Trasporto e Conservazione 7) Miscelazione pre-analisi SCARSA MISCELAZIONE PREANALISI: SEDIMENTAZIONE All'interno della siringa il sangue inizia a separarsi in plasma e cellule ematiche. Se i campioni non vengono miscelati correttamente prima di essere analizzati la misura dell’Hb risulta falsata. CONCLUSIONI “Il prelievo del campione di sangue, nonché il relativo trasferimento e trattamento sono fattori essenziali per ottenere accuratezza nelle analisi cliniche di laboratorio e, in ultima analisi, garantire qualità nella cura del paziente” (U.S. National Committee for Laboratory Standards) CONCLUSIONI “Nell’analisi dei gas ematici e del pH spesso, per il paziente, è molto peggio avere un risultato errato che non averne affatto” (U.S. National Committee for Laboratory Standards) te lo dicevo che non era solo un po’ stress…