UN’EFFICACE COMUNICAZIONE FINANZIARIA PER LA CRESCITA E LO SVILUPPO DELL’AZIENDA La comunicazione finanziaria per migliorare l’accesso al credito Un’attenta informativa di bilancio e dei documenti correlati ai profili finanziari della gestione aziendale: relativi riflessi sul merito di credito delle imprese per propiziarne la crescita e lo sviluppo Confindustria Modena, Auditorium “Giorgio Fini” 21 aprile 2015 Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 1 I ruolo del Dottore Commercialista • Il Dottore Commercialista come fattore e risorsa per la crescita e lo sviluppo delle imprese • Traduzione dei momenti di difficoltà in opportunità • Consulente d’impresa che partecipa alla gestione ed al rischio d’impresa • L’ordinamento gli attribuisce un specifica qualificazione in gestione aziendale ed in consulenza finanziaria • Elabora i dati di bilancio e la comunicazione finanziaria • Principale interlocutore con il Registro Imprese • Formato dei bilanci in XBRL • Nota integrativa e rilevazione dei flussi Modena, 21 aprile 2015 2 Come migliorare il rating • • • • • Innanzitutto occorre conoscerlo Occorre chiederlo Voci di bilancio sensibili Fonti di finanziamento adeguate Finanziamenti a medio-lungo termine relativo impatto sugli indici di bilancio e sul rendiconto finanziario • Livello dell’indebitamento aziendale Modena, 21 aprile 2015 3 COME MIGLIORARE IL RATING • Monitoraggio continuo della struttura finanziaria • Approfittare dei momenti favorevoli per adeguare la struttura finanziaria • Monitoraggio della Centrale dei Rischi ed il grado di utilizzo degli affidamenti • Costante e trasparente informazione con situazioni periodiche, rendiconti finanziari, businees plans, etc. • Ruolo importante e sinergico delle Associazioni di Categoria Modena, 21 aprile 2015 4 COME MIGLIORARE IL RATING • Finanziamenti assistiti da fondi di garanzia (Consorzi Fidi, Mediocredito Centrale) ° Diversificazione degli strumenti finanziari (es. ricorso a polizza assicurativa anziché a fidejssione nei rimborsi IVA) • Istituzione ed utilizzo delle reti d’impresa • Utilizzo di strumenti innovativi come il “Rent to buy”. • Utilizzo di leggi di agevolazione finanziaria (es. Sabatini bis) • Convenzioni con Istituti di Credito di riferimento del territorio Modena, 21 aprile 2015 5 COME MIGLORARE IL RATING • Approvare tempestivamente il bilancio • Presentare ed illustrare direttamente il bilancio alle banche • Utilizzo appropriato della normativa fiscale nella capitalizzazione delle imprese (ACE, ROL, conferimenti in conto capitale) Effetti indotti di una cattiva informativa finanziaria (dati consolidati di bilancio, Agenzie di informazione commerciale – Lince – Cerved) Modena, 21 aprile 2015 6 IL RUOLO DEL COLLEGIO SINDACALE • Un qualificato Collegio Sindacale contribuisce al miglioramento del rating aziendale in quanto partecipa alla gestione ed al rischio dell’impresa. Tra i suoi compiti rientra il monitoraggio della struttura aziendale in tutti i suoi profili, “in primis” nei profili finanziari, vitali per la continuità o lo sviluppo delle imprese. Modena, 21 aprile 2015 7 • Controllo delle situazioni periodiche (almeno semestrali) e budgets per prevenire la crisi • Riscontro centrale dei rischi e relativi utilizzi • Controllo dei rendiconti finanziari • Verifica dei rating aziendali • Oltre ai versamenti alle naturali scadenze ed al rispetto degli adempimenti di legge Modena, 21 aprile 2015 8 UN’EFFICACE COMUNICAZIONE FINANZIARIA PER LA CRESCITA E LO SVILUPPO DELL’AZIENDA *** La comunicazione finanziaria per migliorare l’accesso al credito *** Confindustria Modena, Auditorium “Giorgio Fini” 21 aprile 2015 Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 1 La comunicazione finanziaria per migliorare l’accesso al credito Questa seconda parte della relazione, elaborata dalla Commissione di «Studio Revisione e Bilancio» dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena, articolerà secondo il seguenti argomenti: Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 2 La comunicazione finanziaria per migliorare l’accesso al credito 1) Quali solo i principali flussi informativi di carattere quantitativo che gli istituti di credito analizzano nel valutare le richieste di affidamento presentate delle aziende; 2) La Centrale Rischi, gli indicatori di rischio bancario presenti in Centrale, le segnalazioni, le tempistiche e alcune regole utili per evitare le segnalazioni; Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 3 La comunicazione finanziaria per migliorare l’accesso al credito 3) Obblighi di pubblicazione dei bilanci annuali delle imprese secondo nuovi formati elettronici che dovrebbero realizzare una sempre più efficiente intellegibilità, acquisizione, aggregazione e manipolazione dei dati e delle informazioni da parte del sistema bancario e non solo ( parliamo di formato elettronico XBRL, e di nuova tassonomia integrata ) Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 4 La comunicazione finanziaria per migliorare l’accesso al credito 4) Un’attenta informativa di bilancio e dei documenti correlati ai profili finanziari della gestione aziendale: relativi riflessi sul merito di credito delle imprese per propiziarne la crescita e lo sviluppo Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 5 I principali flussi informativi di carattere quantitativo Dai bilanci aziendali opportunamente riclassificati, gli istituti di credito, analizzano la composizione delle seguenti aggregati: 1. ATTIVO CIRCOLANTE generalmente così suddiviso: 1.1 Liquidità 1.2 Crediti commerciali; 1.3 Altri Crediti; 1.4 Giacenze di magazzino Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 6 I principali flussi informativi di carattere quantitativo 2. ATTIVO IMMOBILIZZATO generalmente così suddiviso: 2.1 Immobilizzazioni Immateriali; 2.2 Immobilizzazioni Materiali; 2.3 Immobilizzazioni Immateriali in corso; 2.4 Immobilizzazioni Finanziarie Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 7 I principali flussi informativi di carattere quantitativo 3. PASSIVO generalmente così suddiviso: 3.1 DEBITI A BREVE TERMINE (o passività correnti) 3.1.1 Debiti verso soci; 3.1.2 Debiti finanziari; 3.1.3 Debiti verso fornitori Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 8 I principali flussi informativi di carattere quantitativo 3.2 DEBITI A MEDIO LUNGO TERMINE 3.1.1 Debiti verso soci; 3.1.2 Debiti verso banche; 3.1.3 Debiti verso fornitori. 4. FONDI 5. PATRIMONIO NETTO Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 9 I principali flussi informativi di carattere quantitativo I PRINCIPALI INDICATORI DI BILANCIO L’azienda che richiede linee di credito agli istituti bancari si dovrebbe porre due domande: 1.Quali indicatori di bilancio, vengono maggiormente esaminati dagli istituti di credito ? 2.Come è possibile migliorarli per ottenere un rating più positivo? Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 10 I principali flussi informativi di carattere quantitativo Per quanto concerne gli indicatori possiamo dire che i principali sono i seguenti: 1. Principali indicatori di stato patrimoniale: 1.1 Capitale circolante netto; 1.2 Posizione finanziaria. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 11 I principali flussi informativi di carattere quantitativo 1.1 CAPITALE CIRCOLANTE NETTO: È dato dalla differenza fra le attività correnti ( o a breve termine) e le passività correnti ( o a breve termine), ed esprime la capacità dell’azienda di far fronte ai propri impegni a breve termine. Dovrebbe essere sempre positivo ed è importante che risulti positivo anche escludendo dal calcolo l’importo riferito alle rimanenze di magazzino. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 12 I principali flussi informativi di carattere quantitativo 1.2 POSIZIONE FINANZIARIA NETTA: È la differenza fra la liquidità aziendale presente sui conti correnti o temporaneamente investita in strumenti finanziari smobilizzabili in qualunque momento e tutte le passività di carattere finanziario sia a breve termine che a medio lungo termine. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 13 I principali flussi informativi di carattere quantitativo 2. Principali indicatori di conto economico: 2.1 Margine operativo lordo ( o EBITDA); 2.2 Margine operativo netto ( o EBIT). Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 14 I principali flussi informativi di carattere quantitativo 2.1 MARGINE OPERATIVO LORDO ( o EBITDA): è la prima misura dell’ autofinanziamento dell’impresa, ovvero contrappone alla realizzazione dei ricavi caratteristici il sostenimento dei costi per l’acquisizione dei fattori produttivi e del fattore lavoro. E’ il primo indicatore della capacità di generare liquidità attraverso la gestione corrente e quindi è il primo indice della efficienza dell’impresa. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 15 I principali flussi informativi di carattere quantitativo 2.2 MARGINE OPERATIVO NETTO ( o EBIT): Il margine operativo netto, invece, si differenzia dal primo in quanto misura la ricchezza generata dalla gestione corrente che residua dopo aver remunerato gli investimenti effettuati, attraverso gli ammortamenti che sono costi non monetari, ed effettuato eventuali accantonamenti stanzianti nel conto economico. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 16 I principali flussi informativi di carattere quantitativo Altri indicatori: Vi sono poi altri indicatori che vengono analizzati principalmente tra i quali evidenziano: 1.ROE: che rapporta il risultato operativo al patrimonio netto, ed esprime il rendimento del capitale proprio investito nell’impresa. Utile, sarà, un raffronto delle risultanze di tale indice con altri investimenti alternativi. Un miglioramento di tale indice, ai fini del merito creditizio, lo si può ottenere agendo sul numeratore, ad esempio, aumentano l’efficienza aziendale con una riduzione di costi fissi. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 17 I principali flussi informativi di carattere quantitativo 2. O.F./MOL: che rapporta gli oneri finanziari al margine operativo lordo ovvero individua il peso percentuale del costo del denaro per l’impresa. Più l’indice è basso e maggiore è il margine operativo che rimane a disposizione dell’impresa. 3. ROD Tasso medio di onerosità dei debiti:che rapporta gli oneri finanziari con il totale dei debiti. Qualora dal totale dei debiti si tolgano i debiti non onerosi, l’indice fornisce una misura indicativa del costo del denaro dell’impresa. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 18 I principali flussi informativi di carattere quantitativo 4. ROI Redditività del capitale investito: che rapporta il risultato operativo e il capitale investito nell’impresa. Molto spesso ROI e ROD vengono analizzati congiuntamente in quanto si ottiene una corretta valutazione tra la redditività dell’impresa e l’indebitamento verso terzi. Infatti in presenza di un ROI maggiore del ROD, l’impresa ottiene dalla sua gestione caratteristica rendimenti maggiori dei tassi dovuti ai suoi finanziatori e potrà decidere aumentare l’indebitamento. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 19 I principali flussi informativi di carattere quantitativo 5. LEVA FINANZIARIA o Leverage: che rapporta i debiti con il patrimonio netto. Detto indicatore è di grande importanza nel calcolo del rischio creditizio in quanto nelle condizioni di ROI > ROD l’impresa è portata ad indebitarsi verso il sistema bancario. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 20 I principali flussi informativi di carattere quantitativo 6. Debiti/Fatturato: anche questo è un indicatore di grande importanza ai fini del merito creditizio in quanto misura quanti debiti ha contratto l’impresa per realizzare il totale delle vendite. Un valore superiore a 1 indica un indebitamento maggiore al fatturato peggiorando il merito creditizio dell’impresa. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 21 I principali flussi informativi di carattere quantitativo 6. CASH FLOW: è un indicatore che è determinato partendo dall’utile netto di esercizio ad aumentando quest’ ultimo degli acc.ti al TFR, degli ammortamenti e viene ridotto di eventuali dividendi distribuiti. Maggiore è questo indicatore minore è dipendenza finanziaria dell’impresa dai terzi. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 22 I principali flussi informativi di carattere comportamentale Fino ad ora abbiamo parlato di flussi informativi di carattere quantitativo ma va rilevato che nel valutare una pratica di affidamento, gli istituti di credito analizzeranno anche altre informazioni tra le quali le informazioni cosiddette «comportamentali». Buona parte delle informazioni comportamentali, esce da quella che tutti conosciamo come CENTRALE DEI RISCHI Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 23 I principali flussi informativi di carattere comportamentale Fino ad ora abbiamo parlato di flussi informativi di carattere quantitativo ma va rilevato che nel valutare una pratica di affidamento, gli istituti di credito analizzeranno anche altre informazioni tra le quali le informazioni cosiddette «comportamentali». Buona parte delle informazioni comportamentali, esce da quella che tutti conosciamo come CENTRALE DEI RISCHI Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 24 I principali flussi informativi di carattere comportamentale COSA E’ LA CENTRALE DEI RISCHI La centrale dei rischi di Banca d’ Italia è un sistema informativo e di trasparenza in grado di fornire notizie utili sull’indebitamento delle imprese che ricorrono al sistema creditizio. E’ uno strumento dedicato agli istituti di credito (ma non solo) per consentire ad essi di compiere valutazioni del merito creditizio delle imprese che fanno richiesta di nuovi affidamenti. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 25 I principali flussi informativi di carattere comportamentale IL FUNZIONAMENTO DELLA CENTRALE Il funzionamento è regolamentato dalla circolare 139/1991 che obbliga le banche e gli intermediari finanziari ad effettuare delle segnalazioni e informazioni sullo stato di indebitamento della propria clientela e ricevono flussi informativi di ritorno sull’indebitamento dei propri clienti verso tutto il sistema bancario. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 26 I principali flussi informativi di carattere comportamentale TEMPISTICA DELLE SEGNALAZIONI Banche e intermediari finanziari comunicano mensilmente le seguenti informazioni: -crediti per cassa (rischi autoliquidanti, a scadenza e a revoca); -crediti di firma; -garanzie ricevute ovvero garanzie reali e personali prestate dal cliente in favore di istituti bancari e finanziari nell’interesse nell’interesse di soggetti dagli stessi affidati; Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 27 I principali flussi informativi di carattere comportamentale -altre notizie ( sezione informativa contenente altre comunicazioni utili alla valutazione del merito creditizio). Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 28 I principali flussi informativi di carattere comportamentale LE SEGNALAZIONI ALLA CENTRALE RISCHI 1. Importi; 2. Tempi di comunicazione. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 29 I principali flussi informativi di carattere comportamentale LE SEGNALAZIONI ALLA CENTRALE RISCHI 1. Importi: Banche e intermediari effettuano alla Centrale Rischi segnalazioni solamente per operazioni di importo superiore a 30.000,00 euro, ad eccezione dei crediti passati a “sofferenza” che vengono comunque segnalati a prescindere dall’importo. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 30 I principali flussi informativi di carattere comportamentale LE SEGNALAZIONI ALLA CENTRALE RISCHI 2. Tempi di segnalazione: La segnalazione alla Centrale Rischi è effettuata con periodicità mensile e concerne lo stato del cliente affidato in essere l’ultimo giorno del mese. Rileva ai fini della comunicazione solo ed esclusivamente la “data contabile” rimanendo di fatto esclusa ogni valutazione in merito alla “data valuta”. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 31 I principali flussi informativi di carattere comportamentale LE SEGNALAZIONI ALLA CENTRALE RISCHI Tale aspetto assume particolare rilievo negli scostamenti di conto corrente Esempio 1: Data contab. Data valuta operazione 27/03/2015 27/03/2015 Saldo iniziale 28/03/2015 29/03/2015 Vers. Ass. +1.000,00 -47.000,00 31/03/2015 31/03/2015 Add.Ass. -7.000,00 -54.000,00 03/04/2015 30/03/2015 Accr.port.sbf +5.000,00 -49.000,00 Modena, 21 aprile 2015 Imp. Euro S.do euro Fido c/c -48.000,00 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" -50.000,00 32 I principali flussi informativi di carattere comportamentale LE SEGNALAZIONI ALLA CENTRALE RISCHI La tabella rileva in particolare uno sconfinamento di euro 4.000,00 generato dall‘addebito dell’assegno in data 31/03/2015. Questo sconfinamento sarà oggetto di segnalazione in Centrale Rischi nell’ambito degli affidamenti “a revoca” nonostante, pochi giorni dopo, venga registrata sul medesimo rapporto di c/c una operazione contabile di segno positivo con data valuta antecedente la fine del mese. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 33 I principali flussi informativi di carattere comportamentale LE SEGNALAZIONI ALLA CENTRALE RISCHI Va inoltre evidenziato che il dato puntuale rilevato dalle banche è quello relativo al “saldo contabile” e non al c.d. “saldo disponibile”. L’impresa che volesse rientrare sullo sconfino di fine mese dell’esempio n.1 potrebbe farlo versando assegni in data 31/03/2015 senza preoccuparsi della disponibilità economica delle somme. Vediamo di chiarire con l’esempio 2: Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 34 I principali flussi informativi di carattere comportamentale LE SEGNALAZIONI ALLA CENTRALE RISCHI Esempio 2: Data contab. Data valuta operazione 27/03/2015 27/03/2015 Saldo iniziale 28/03/2015 28/03/2015 Addeb. Ass. -5.000,00 -53.000,00 31/03/2015 03/04/2015 Vers.Ass. +7.000,00 -46.000,00 Modena, 21 aprile 2015 Imp. Euro S.do euro Fido c/c -48.000,00 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" -50.000,00 35 I principali flussi informativi di carattere comportamentale Nell’esempio n. 2 nessuna segnalazione si sconfino sarebbe effettuata dall’istituto di credito in Centrale Rischi. Pertanto un’attenta pianificazione degli incassi e dei pagamenti contribuirebbe ad evitare dannose segnalazioni alla Centrale Rischi. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 36 I principali flussi informativi di carattere comportamentale Alcuni consigli: 1. Effettuare un’ attenta verifica mensile dei saldi contabili dei rapporti di conto corrente; 2. Evitare sconfinamenti sulle linee di credito anche in presenza di autorizzazione della banca priva però di puntuale copertura riveniente dalla concessione di uno specifico “fido transitorio”. In tal caso l’immediato beneficio dell’operazione deteriorerebbe l’andamentale dell’impresa. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 37 I principali flussi informativi di carattere comportamentale Alcuni consigli: 3. Se lo sconfinamento dovesse essere inevitabile per particolari esigenze aziendali è sempre bene evitare la reiterazione dello stesso nelle successive rilevazioni mensili ed informare tempestivamente l’istituto di credito che assiste l’azienda motivando con prove documentali il particolare momento di necessità. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 38 I principali flussi informativi di carattere comportamentale Entro quando le segnalazioni devono pervenire in Centrale Rischi: Gli istituti hanno tempo fino al 25° giorno del mese successivo a quello di riferimento. Pertanto le segnalazioni del 31/03 devono arrivare in Centrale Rischi entro il 25/4. La Centrale le rende disponibili i primi giorni di maggio. Pertanto in media i dati presenti in Centrale hanno un ritardo di circa due mesi. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 39 I principali flussi informativi di carattere comportamentale Indicatori di rischio desumibili dalla Centrale Rischi: 1. Tensione finanziaria: L’utilizzo costante del monte fidi accordato dal sistema all’impresa potrebbe essere un segnale di crisi di crisi di liquidità. Generalmente l’utilizzo dei fidi dovrebbe essere elastico. 2. Coerenza tra attività economica e linee di fido accordate /utilizzate: l’analisi delle diverse forme di fido accordate / utilizzate presenti in Centrale evidenzia se vi sia o meno coerenza con l’attività dell’impresa. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 40 I principali flussi informativi di carattere comportamentale Indicatori di rischio desumibili dalla Centrale Rischi: 3. Coerenza tra monte fidi e fatturato: Dai dati della Centrale si evince se il monte fidi accordato è coerente con il fatturato e con le dilazioni di pagamento dei clienti. Fido necessario= fatturato*gg di dilazione anno commerciale Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 41 I principali flussi informativi di carattere comportamentale Indicatori di rischio desumibili dalla Centrale Rischi: 4. Correttezza dei dati forniti dall’impresa: La Centrale Rischi consente di eseguire un controllo sui dati forniti dall’impresa nella fase preliminare di una pratica di istruttoria di richiesta di fido. I dati dichiaratiti dall’amministratore dovrebbero coincidere con quelli presenti in Centrale, in casop contrario dovranno essere verificati. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 42 I principali flussi informativi di carattere comportamentale Indicatori di rischio desumibili dalla Centrale Rischi: 5. La lettura dei dati presenti in Centrale aiuta a comprendere la posizione complessiva assunta dal cliente nei confronti del sistema. La riduzione di enti segnalanti o la revisione dell’assetto creditizio ad esempio potrebbero esse sintomi di un tentativo di progressivo disimpegno di alcuni istituti in considerazione di notizie pregiudizievoli emerse sull’impresa. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 43 I principali flussi informativi di carattere comportamentale Nuovi formati elettronici di pubblicazione dei bilanci I registri delle imprese impongono ormai da qualche anno la pubblicazione dei bilanci annuali (2009) secondo un formato elettronico denominato XBRL. Per i bilanci approvati a partire dal 3/3/2015 anche la nota integrativa deve essere depositata in formato XBRL. Quali vantaggi ? Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 44 I principali flussi informativi di carattere comportamentale Nuovi formati elettronici di pubblicazione dei bilanci • Vantaggi: 1: Il nuovo strumento consiste nella disponibilità, per tutti gli “stakeholders”, di un sistema d’informazioni immediatamente elaborabile sulla situazione patrimoniale, economica e finanziaria aziendale con significativi benefici in termine di qualità, fruibilità, trasparenza e comparabilità dei bilanci. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 45 I principali flussi informativi di carattere comportamentale Nuovi formati elettronici di pubblicazione dei bilanci 2. Un vantaggio dei redattori, consiste nella capacità di parziale autocompilazione/controllo della nota integrativa: una volta inseriti di dati degli schemi quantitativi, infatti, la compilazione di parte delle tabelle previste dall’art. 2427 c.c. avverrà in automatico, evitando gli oneri e gli errori del reinserimento dei dati. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 46 I principali flussi informativi di carattere comportamentale Nuovi formati elettronici di pubblicazione dei bilanci 3. Formazione di una banca dati ancora più completa e coerente – a disposizione di operatori, imprese, professionisti ed autorità – sulla performance delle società di capitali italiane. Il registro delle imprese si arricchirà infatti dei dati elaborabili derivanti dalla nota integrativa, un mole di informazioni ben più ampia di quella disponibile attraverso i prospetti contabili. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 47 I principali flussi informativi di carattere comportamentale GRAZIE PER L’ATTENZIONE Federico Cattini [email protected] Michele Rosati [email protected] Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 48 GRUPPO BANCA POPOLARE DELL’EMILIA ROMAGNA Gli elementi che la banca valuta nell’approvazione di una pratica di fido: il credito nel nuovo contesto della Vigilanza Europea Paolo Corradini - Chief of Planning and Credit Group Policy 21 Aprile 2015 Agenda Affidamenti bancari e Vigilanza europea: nuove regole del gioco 1.1 Il nuovo contesto normativo del credito bancario 1.2 Informazioni finanziarie e credito bancario: modalità forward looking 1.3 Rating vs Early Warning 1.4 L’attributo Forborne: possibili conseguenze delle moratorie 1.5 Allegati 2 Il quadro normativo Il 21 gennaio 2015 Banca d’Italia ha pubblicato il 7°aggiornamento della circolare n. 272 del 30 luglio 2008 Con l’aggiornamento sono modificate le definizioni di attività finanziarie deteriorate allo scopo di allinearle alle nuove nozioni di Non-Performing Exposure e Forbearance introdotte dall’EBA e approvate dalla Commissione Europea il 9 gennaio Le principali modifiche introdotte dall’aggiornamento sono: o la ripartizione delle attività deteriorate nelle categorie di sofferenze, inadempienze probabili ed esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate o l’abrogazione delle nozioni di esposizioni incagliate e di esposizioni ristrutturate o l’introduzione della categoria delle esposizioni oggetto di concessioni luglio 2014 Pubblicazione da parte dell’ European Banking Authority del documento EBA/ITS/2013/03 Final draft Implementing Technical Standards gennaio 2015 20/01/2015: pubblicazione 7°aggiornamento della circolare n.272 del 30 luglio 2008 Solo per le date 31 marzo 2015 e 30 giugno 2015, le banche sono tenute ad inviare anche le vecchie voci (c.d. parallel running) febbraio 2015 luglio 2015 20/02/2015: Decorrenza per le nuove pubblicazione Gazzetta evidenze segnaletiche Ufficiale dell’Unione relative al “Forborne Europea Performing” , posticipate al 1° luglio 2015 3 dicembre 2015 Dettaglio in nota integrativa delle banche delle esposizioni “in bonis” oggetto di rinegoziazioni andrà obbligatoriamente fornita a partire dai bilanci riferiti all’esercizio chiuso o in corso al 31/12/2015 Le nuove Attività Deteriorate Vecchia classificazione fino al 31/12/2014 Nuova classificazione dal 1/01/2015 Sofferenze Sofferenze di cui Forborne non Performing Default Inadempienze probabili di cui Forborne non Performing Incagli ordinari Esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate Incagli oggettivi Attività Deteriorate Ristrutturati di cui Forborne non Performing Scaduti e sconfinanti Bonis di cui Forborne Performing e Forborne Under Probation Bonis Nelle classificazioni si prescinde dall’esistenza di eventuali garanzie reali o personali poste a presidio delle esposizioni 4 Bonis Bonis Agenda Affidamenti bancari e Vigilanza europea: nuove regole del gioco 1.1 Il nuovo contesto normativo del credito bancario 1.2 Informazioni finanziarie e credito bancario: modalità forward looking 1.3 Rating vs Early Warning 1.4 L’attributo Forborne: possibili conseguenze delle moratorie 1.5 Allegati 5 Asset Quality Review: bilancio in ottica forward looking Contenuti del Bilancio d’esercizio e del rendiconto finanziario: Informazioni “dinamiche” sull’impresa: flussi di cassa Indebitamento e mezzi propri Equilibrio finanziario: fonti e impieghi Informazioni qualitative di contesto competitivo 6 Asset Quality Review: bilancio in ottica forward looking Utilizzo delle informazioni del bilancio e del rendiconto finanziario: Benchmarking di settore Esame dell’attendibilità e tempestività dei dati forniti dall’impresa Valutazione delle garanzie Sistemi di data quality interni Processi e procedure di monitoraggio e controllo 7 Agenda Affidamenti bancari e Vigilanza europea: nuove regole del gioco 1.1 Il nuovo contesto normativo del credito bancario 1.2 Informazioni finanziarie e credito bancario: modalità forward looking 1.3 Rating vs Early Warning 1.4 L’attributo Forborne: possibili conseguenze delle moratorie 1.5 Allegati 8 Credito e Sistema di Rating Utilizzo del rating nella valutazione dell’impresa Rating Pmi Corporate e Large Corporate (andamentale, bilancio, centrale rischi, informazioni qualitative) override Rating Pmi Retail e Small Business (andamentale, centrale rischi, bilancio) dati oggettivi Rating nel sistema di Pricing Rating nel Monitoraggio e Controllo 9 Credito e Sistema di Early Warning Early Warning nel monitoraggio dell’impresa Regolarità andamentale esterna protesti • ipoteche legali • revoche CAI • procedure concorsuali • Regolarità andamentale interna sconfinamenti di conto • ritardo pagamento di rate • insoluti di portafoglio • fatture anticipate scadute • ritardo pagamento fornitori • movimenti in centrale rischi • assegni sospesi • 10 Agenda Affidamenti bancari e Vigilanza europea: nuove regole del gioco 1.1 Il nuovo contesto normativo del credito bancario 1.2 Informazioni finanziarie e credito bancario: modalità forward looking 1.3 Rating vs Early Warning 1.4 L’attributo Forborne: possibili conseguenze delle moratorie 1.5 Allegati 11 Forborne: definizione Si definiscono “Esposizioni Forborne” quelle derivanti da entrambe le seguenti due condizioni: 1) una “concessione” (forbearance o tolleranza), ovvero proroghe, rinegoziazioni di scadenze, consolidamenti, sospensioni, nuova finanza (in aggiunta ad affidamenti già in essere) che risulta preponderante rispetto all’esposizione complessiva della controparte ante-concessione 2) il debtor deve trovarsi in difficoltà finanziaria L’attributo di Forborne rileva a livello di singola linea di credito Possono essere concesse sia a linee Performing che a linee Non Performing 12 Forborne e possibili conseguenze I Forborne lasciano tracce nel tempo Possibili maggiori accantonamenti e svalutazioni a conto economico per le banche Possibile maggiore assorbimento di capitale per le banche Appesantimento del rating per l’impresa Accesso al credito dell’impresa 13 Agenda Affidamenti bancari e Vigilanza europea: nuove regole del gioco 1.1 Il nuovo contesto normativo del credito bancario 1.2 Informazioni finanziarie e credito bancario: modalità forward looking 1.3 Rating vs Early Warning 1.4 L’attributo Forborne: possibili conseguenze delle moratorie 1.5 Allegati 14 Sistema di Rating Cos’è il Rating? Il rating è una valutazione sintetica del rischio di credito dell’impresa, che riassume le informazioni quantitative e qualitative di cui dispone la banca, in relazione all’insieme delle informazioni disponibili sulla totalità delle imprese clienti e sul loro comportamento di rimborso nel corso del tempo. Il rating misura la probabilità di default a un anno dell’impresa, ovvero la probabilità che la controparte si renda inadempiente all'obbligazione di restituire il capitale prestato e gli interessi su di esso maturati Il metodo basato sui rating interni consente alle banche di determinare le coperture patrimoniali necessarie per fare fronte a una richiesta di credito tramite il calcolo di un insieme di fattori di rischio così sintetizzabili: Probabilità di default (PD) Perdita attesa al momento del default (LGD) Esposizione al default (EAD) Vita residua del debito (Maturity) 15 Sistema di Rating Cosa comporta il rating? Il Rating determina il requisito patrimoniale, o l’accantonamento di capitale, che la banca deve detenere a copertura del rischio di credito e conseguentemente influenza in modo diretto le condizioni economiche accordate dalla banca. Infatti, nella determinazione del costo dei finanziamenti concessi devono essere considerati: Costi del funding Costi operativi interni Valutazioni di carattere commerciale ma soprattutto due altri elementi direttamente legati ai fattori di rischio : Costo della Perdita attesa (Expected Loss – EL) Costo della Perdita inattesa (Unexpected Loss – UL) 16 Sistema di Rating Quali informazioni alimentano il sistema di Rating? Informazioni Quantitative: Bilancio e doc. contabili Centrale dei Rischi Banche dati esterne Andamentale Interno Informazioni Qualitative Quali sono i dati di bilancio ritenuti più rilevanti? il grado di indebitamento (rapporto tra il capitale proprio e quello di terzi) la capacità dell’impresa di generare Flussi di Cassa la Posizione Finanziaria Netta la Redditività l’andamento del Fatturato sia in termini storici che prospettici il Margine Operativo Lordo = Fatturato al netto dei Costi operativi il Quoziente di indebitamento = Debiti su Mezzi Propri il Tasso di copertura degli oneri finanziari il Risultato operativo su Fatturato Fatturato su Capitale Investito Risultato netto su Mezzi Propri 17 Sistema di Rating Le informazioni «qualitative» Le informazioni di carattere qualitativo (assetto giuridico e societario dell’impresa, sistema di governance, competenze finanziarie sviluppate dal management, caratteristiche del processo produttivo, presenza di piani industriali di sviluppo e di strategie commerciali, sistemi di controllo interni, fattori di rischio e relative coperture assicurative, …) dipendono principalmente dalla capacità di instaurare un dialogo aperto e costruttivo tra l’impresa e la banca, favorito altresì dal ruolo svolto dai sistemi associativi e dai professionisti che seguono il management. Come migliorare il proprio rating ? Data la notevole quantità di informazioni necessarie alla banca per alimentare il processo di valutazione del rischio di credito la prima indicazione è sicuramente riassumibile nell’opportunità di instaurare un dialogo costruttivo con la banca finalizzato ad alimentare un corretto e puntuale flusso informativo, da parte di entrambi, e lo sviluppo di una relazione solida. In parallelo le altre leve riguardano essenzialmente la strategia aziendale e le scelte operative da mettere in atto nella gestione che, soprattutto laddove comportino rilevanti risvolti finanziari o patrimoniali dovranno essere condivise con i professionisti e le banche. 18 Esempio uscita Forborne Performing (in assenza di anomalie) Esempio Caso 1 Termine dell’attributo Forborne 24 mesi Perfezionamento di una linea Forborne Performing Verifica giornaliera nel Probation Period: o Assenza Past due 30 gg sulla linea o Assenza Re-forborne sulla linea o Permanenza Bonis controparte o Assenza Passaggio a sofferenza della controparte 19 Al termine del Probation Period si verificano le condizioni di uscita: o Regolare pagamento 12 mesi o Assenza di Past Due 30 sul debitore (quindi su tutte le linee della controparte e del suo gruppo di consolidamento) Esempi di mancata uscita da Forborne Performing Caso 2 24 mesi Perfezionamento di una linea Forborne Performing Verifica giornaliera nel Probation Period: o Assenza Past due 30 sulla linea o Assenza Re-forborne sulla linea o Permanenza Bonis controparte o Assenza Passaggio a sofferenza della controparte Classificazione Forborne Non Performing Inizio Cure Period (Cfr. Caso 1 Forborne Non Performing) Caso 3 24 mesi Perfezionamento di una linea Forborne Performing 3 mesi Verifica giornaliera nel Probation Period: o Assenza Past due 30 sulla linea o Assenza Re-forborne sulla linea o Permanenza Bonis controparte Termine Probation Period Verifica condizioni uscita: o Regolare pagamento 12 mesi o Assenza di Past Due 30 sul debitore (quindi su tutte le linee o Assenza Passaggio a sofferenza della controparte della controparte e del suo gruppo di consolidamento) 20 Proroga 3 mesi Probation Period Esempio uscita Forborne Non Performing (in assenza di anomalie) Caso 1 Forborne Performing Under Probation 12 mesi Inizio periodo di monitoraggio di 24 mesi (c.d. Probation Period) Perfezionamento di una Verifica giornaliera nel Cure linea Forborne Non Period: Performing o Assenza Past due 30 sulla Inizio Cure Period linea o Assenza Re-forborne sulla linea o Assenza Passaggio a sofferenza della controparte Termine Cure Period Verifica condizioni uscita: o Assenza sconfinamenti (Any PD) sulla linea o Assenza di linee scadute/ sconfinanti da più di 90 giorni (sul Gruppo Bper e per aggregato CR) 24 mesi Forborne Performing Under Probation Inizio Probation Period Verifica giornaliera nel Probation Termine Probation Period: Period o Assenza Past due 30 sulla linea o Assenza Re-forborne sulla linea o Permanenza in Bonis della controparte o Assenza Passaggio a sofferenza della controparte 21 Verifica condizioni uscita: o Regolare pagamento per 12 mesi o Assenza di Past Due 30 sul debitore (quindi su tutte le linee della controparte e del suo gruppo di consolidamento ) Esempio di permanenza Forborne Non Performing Caso 2 12 mesi Perfezionamento di una linea Forborne Non Performing Inizio Cure Period Verifica giornaliera nel Cure Period: o Assenza Past due 30 sulla linea o Assenza Re-forborne sulla linea o Assenza Passaggio a sofferenza della controparte Riavvio Cure Period per ulteriori 12 mesi Caso 3 3 mesi 12 mesi Perfezionamento di una linea Forborne Non Performing Inizio Cure Period Verifica giornaliera nel Cure Period: o Assenza Past due 30 sulla linea o Assenza Re-forborne sulla linea o Assenza Passaggio a sofferenza della controparte 22 Termine Cure Period Verifica condizioni uscita: o Assenza sconfinamenti (Any PD) sulla linea o Assenza di linee scadute/ sconfinanti da più di 90 giorni (su Gruppo Bper e per aggregato CR) Proroga 3 mesi Cure Period UN’EFFICACE COMUNICAZIONE FINANZIARIA PER LA CRESCITA E LO SVILUPPO DELL’AZIENDA Il rendiconto finanziario e i nuovi principi contabili L’importanza del rendiconto finanziario per imprese e professionisti. L’analisi delle principali novità introdotte dal principio contabile OIC 10. Dott. Giulio Orazi Confindustria Modena, Auditorium “Giorgio Fini” 21 aprile 2015 Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 1 IL RENDICONTO FINANZIARIO E I NUOVI PRINCIPI CONTABILI Le dinamiche finanziarie di un’azienda sono costituite dal susseguirsi di deflussi ed afflussi, intesi rispettivamente come impieghi finanziari e fonti finanziarie, da e verso la società. Un valido strumento di analisi delle dinamiche finanziarie di un’azienda è rappresentato dal Rendiconto Finanziario. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 2 IL RENDICONTO FINANZIARIO E I NUOVI PRINCIPI CONTABILI La prospettiva finanziaria è rappresentata nei documenti di bilancio, ed in particolare nello Stato Patrimoniale, i cui contenuti stabiliti dall’art. 2424 C.C. esprimono una situazione statica dei mezzi dell’impresa ad una determinata data. Condizione statica Fondo di valori Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 3 IL RENDICONTO FINANZIARIO E I NUOVI PRINCIPI CONTABILI La variazione, incrementativa o diminutiva, del valore del fondo, prodotta tra due esercizi consecutivi, è denominata flusso. Flusso Dinamicità dell’attività d’impresa Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 4 IL RENDICONTO FINANZIARIO E I NUOVI PRINCIPI CONTABILI Lo Stato Patrimoniale ed il Conto Economico sono strettamente correlati tra loro, ed il valore finale di ogni singola voce dell’attivo e del passivo (fondo) è influenzata dalla gestione reddituale (flusso). La correlazione tra “fondi” e “flussi” si intensifica attraverso la redazione e l’analisi del Rendiconto Finanziario. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 5 IL RENDICONTO FINANZIARIO E I NUOVI PRINCIPI CONTABILI Rendiconto Finanziario è il prospetto che raggruppa i “flussi” di “fondi”, in relazione alle informazioni che si intendono ottenere. Questo prospetto si interpone tra lo Stato Patrimoniale ed il Conto Economico, consentendo l’osservazione delle variazioni intervenute tra i valori di Stato Patrimoniale di due anni consecutivi, in relazione anche all’analisi reddituale dell’impresa. Le variazioni intervenute nei fondi, intese come incrementi e decrementi di valori, sono denominate “impieghi” e “fonti”. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 6 IL RENDICONTO FINANZIARIO E I NUOVI PRINCIPI CONTABILI Impieghi Fonti Modena, 21 aprile 2015 Rappresentano un assorbimento di risorse finanziarie da parte della gestione aziendale, e sono costituiti da: • aumenti di attività; • riduzioni di passività; • riduzioni di capitale netto. Esprimono un afflusso di risorse finanziarie per l’impresa, e sono rappresentate da: • aumenti di passività; • riduzioni di attività; • apporti di capitale netto; • gestione reddituale (utile d’esercizio + costi non monetari – ricavi non monetari). Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 7 IL RENDICONTO FINANZIARIO E I NUOVI PRINCIPI CONTABILI Rendiconto Finanziario • si sostanzia nella comparazione degli Stati Patrimoniali di due esercizi consecutivi, riclassificati con il criterio finanziario, grazie al quale è possibile rilevare le variazioni e le relative cause che hanno modificato gli investimenti e i finanziamenti in un determinato periodo, in relazione anche all’analisi reddituale dell’impresa; • rappresenta in generale lo strumento più appropriato ed attendibile per effettuare la misurazione della liquidità; Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 8 IL RENDICONTO FINANZIARIO E I NUOVI PRINCIPI CONTABILI • è il principale strumento di gestione dei rapporti tra imprese e istituti di credito, soprattutto in ottica di “Basilea 3”, ed anche ai fini del rating di legalità; • è lo strumento più importante per valutare nuove forme di finanziamento: ad esempio per le PMI, quotazione al mercato AIM e Minibond; • è lo strumento più indicato per il controllo finanziario della gestione aziendale; • è uno strumento idoneo per le valutazioni d’azienda con il metodo finanziario. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 9 IL RENDICONTO FINANZIARIO E I NUOVI PRINCIPI CONTABILI I principali benefici informativi del Rendiconto Finanziario, individuati dal Principio Contabile Nazionale OIC 10, par. 5, sono costituiti dalla capacità di: a) valutare le disponibilità liquide prodotte/assorbite dalla gestione reddituale e le modalità di impiego/copertura; b) valutare la capacità della società o del gruppo di affrontare gli impegni finanziari a breve termine; c) valutare la capacità della società o del gruppo di autofinanziarsi. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 10 IL RENDICONTO FINANZIARIO E I NUOVI PRINCIPI CONTABILI Le finalità del Rendiconto Finanziario, desunte dal Principio Contabile Internazionale IAS 7, possono essere riassunte in: • controllo del flusso di cassa (cash flow) generato e capacità di confronto dello stesso con il reddito (profit) desumibile dal Conto Economico; • utilizzo del cash flow quale grandezza maggiormente attendibile, perché non influenzata da valutazioni soggettive; • informativa sulla liquidità della struttura finanziaria dell’impresa, intesa come capacità di liberare risorse liquide presenti; Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 11 IL RENDICONTO FINANZIARIO E I NUOVI PRINCIPI CONTABILI • informativa sulla solvibilità dell’impresa, intesa come capacità di liberare in futuro risorse finanziarie necessarie ad onorare i debiti; • più agevole confronto tra i risultati prodotti da imprese diverse; • mediante la formazione di serie storiche di flussi, la possibilità di elaborare modelli per la stima dei flussi e per la verifica delle stime effettuate in passato. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 12 IL RENDICONTO FINANZIARIO E I NUOVI PRINCIPI CONTABILI In via generale, il Rendiconto Finanziario agevola il processo decisionale, poiché tratta della capacità finanziaria dell’impresa con riferimento, ad esempio: • alla copertura degli investimenti in essere; • alla programmazione di nuovi investimenti; • al pagamento dei dividendi; • al rimborso dei finanziamenti; • al pagamento degli interessi passivi; • al pagamento delle imposte; • ecc.. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 13 IL RENDICONTO FINANZIARIO E I NUOVI PRINCIPI CONTABILI Il bilancio d’esercizio rappresenta il principale documento informativo con cui le imprese comunicano con i propri stakeholders (portatori di interessi), sia interni (principalmente, soci e amministratori) che esterni (clienti, fornitori, istituti di credito, ecc.). RIFERIMENTO NORMATIVO: art. 2423, co. 2, C.C. Il bilancio deve essere redatto con chiarezza e deve rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria della società e il risultato economico dell’esercizio. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 14 IL RENDICONTO FINANZIARIO E I NUOVI PRINCIPI CONTABILI L’attuale bilancio d’esercizio civilistico, non prevedendo espressamente la redazione del Rendiconto Finanziario come schema obbligatorio, presenta tuttavia taluni limiti: 1) tale bilancio non mette in luce le variazioni, e le relative cause, di attività e passività avvenute nel corso dell’esercizio: nello Stato Patrimoniale le informazioni sul patrimonio sono riferite ad un preciso istante temporale; 2) il Conto Economico rileva il reddito, ma non il suo impatto sulla situazione della liquidità dell’impresa: non è presente il concetto di cash flow che consente di misurare la spendibilità di quel reddito; 3) dallo Stato Patrimoniale e dal Conto Economico, il primo riclassificato con il criterio finanziario e il secondo con quello gestionale, si giunge allo stesso risultato che il Rendiconto Finanziario consegue con un unico prospetto. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 15 IL RENDICONTO FINANZIARIO E I NUOVI PRINCIPI CONTABILI A colmare questo vuoto normativo, è intervenuto il Principio Contabile Nazionale OIC 10, da applicarsi ai bilanci chiusi a partire dal 31/12/2014, prevedendo un onere generale di redazione del Rendiconto Finanziario, da presentarsi nella Nota Integrativa. OIC: Principio Contabile Nazionale OIC 10, appendice C, par. 1 .. Considerata la sua rilevanza informativa, l’OIC ha deciso di dedicare al rendiconto finanziario un apposito principio contabile prevedendo una generale raccomandazione di redigere il rendiconto finanziario per tutte le tipologie societarie. Il rendiconto finanziario fornisce, infatti, informazioni utili per valutare la situazione finanziaria della società o del gruppo (compresa la liquidità e solvibilità) nell’esercizio di riferimento e la sua evoluzione negli esercizi successivi… Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 16 IL RENDICONTO FINANZIARIO E I NUOVI PRINCIPI CONTABILI Negli anni passati e prima dell’avvento dell’OIC 10 ad agosto 2014, ad onor del vero, un richiamo (ora eliminato) al Rendiconto Finanziario era inserito nell’OIC 12, il quale prevedeva che “sebbene la mancata presentazione del rendiconto finanziario non venga considerata, in via generale, allo stato attuale, come violazione del principio della rappresentazione veritiera e corretta del bilancio, tale mancanza, tuttavia, in considerazione della rilevanza delle informazioni di carattere finanziario fornite e della sua diffusione sia su base nazionale che internazionale si assume limitata soltanto alle aziende amministrative meno dotate, a causa delle minori dimensioni”. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 17 IL RENDICONTO FINANZIARIO E I NUOVI PRINCIPI CONTABILI L’OIC ha pertanto elaborato un apposito principio contabile per la redazione del Rendiconto Finanziario, il nuovo OIC 10, le cui indicazioni, rispetto al precedente OIC 12, prevedono: • l’eliminazione della risorsa finanziaria del capitale circolante netto per la redazione del rendiconto, in quanto considerata obsoleta, poco utilizzata dalle imprese e non prevista dalla prassi contabile internazionale. La risorsa finanziaria presa a riferimento per la redazione del rendiconto è rappresentata dalle disponibilità liquide; • la riformulazione delle definizioni di gestione reddituale, attività di investimento e attività di finanziamento; Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 18 IL RENDICONTO FINANZIARIO E I NUOVI PRINCIPI CONTABILI • l’inserimento di alcune indicazioni circa l’aggiunta, il raggruppamento e la suddivisione dei flussi finanziari; è stato, inoltre, inserito il generale divieto di compensazione tra flussi finanziari; • l’inserimento di alcune indicazioni in merito al rendiconto finanziario consolidato; • l’introduzione della distinzione tra flussi finanziari derivanti dal capitale proprio o dal capitale di debito nella presentazione del flusso dell’attività di finanziamento; • la specifica che il flusso finanziario derivante dall’acquisizione di una società controllata (nel bilancio consolidato) o di un ramo di azienda (nel bilancio d’esercizio) è presentato distintamente nell’attività di investimento, al netto delle disponibilità liquide acquisite o dismesse come parte dell’operazione; Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 19 IL RENDICONTO FINANZIARIO E I NUOVI PRINCIPI CONTABILI • la specifica, che i flussi finanziari connessi ai derivati di copertura sono presentati nella stessa categoria dei flussi finanziari dell’elemento coperto; • l’eliminazione di alcune alternative contabili previste nel precedente OIC 12 per motivi di comparabilità e semplificazione. Infatti, i dividendi ricevuti e pagati sono presentati distintamente, rispettivamente, nella gestione reddituale e nell’attività di finanziamento, e le imposte sul reddito sono presentate distintamente nella gestione reddituale; inoltre, la versione definitiva dell’OIC 10, precisa che gli interessi pagati e incassati sono presentati distintamente tra i flussi finanziari della gestione reddituale, “salvo particolari casi in cui essi si riferiscono direttamente ad investimenti (attività di investimento) o a finanziamenti (attività di finanziamento)”. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 20 IL RENDICONTO FINANZIARIO E I NUOVI PRINCIPI CONTABILI OIC 10 – Definizioni Flussi finanziari Disponibilità liquide Modena, 21 aprile 2015 Rappresentano gli aumenti o le diminuzioni delle disponibilità liquide (flussi di cassa, o anche cash flow) in un determinato esercizio. Sono rappresentate dai depositi bancari e postali, dagli assegni e da denaro e valori in cassa; comprendono anche depositi bancari e postali, assegni, denaro e valori in cassa espressi in valuta estera (cfr. OIC 14). L’OIC 10 utilizza una definizione più restrittiva di liquidità, rispetto a quella adottata in ambito internazionale dallo IAS 7, che comprende anche attività finanziarie a breve termine e ad alta liquidità che sono prontamente convertibili in valori di cassa noti e che sono soggette ad un irrilevante rischio di variazione del loro valore (in genere, investimenti con scadenza fino a tre mesi). Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 21 IL RENDICONTO FINANZIARIO E I NUOVI PRINCIPI CONTABILI OIC 10 – Classificazione dei flussi finanziari Gestione reddituale Modena, 21 aprile 2015 I flussi finanziari della gestione reddituale comprendono in sostanza le variazioni derivanti dalla gestione caratteristica/operativa dell’impresa, ovvero da tutte le operazioni che generano costi e ricavi attinenti alle fasi di: • acquisizione dei fattori produttivi; • produzione; • amministrazione; • distribuzione dei beni e fornitura di servizi. Ne sono esempi, l’acquisto delle materie prime, i costi di amministrazione, la corresponsione dei canoni di leasing, il pagamento dei dipendenti, l’incasso dalle vendite di prodotti, ecc.. Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 22 IL RENDICONTO FINANZIARIO E I NUOVI PRINCIPI CONTABILI OIC 10 – Classificazione dei flussi finanziari Attività di investimento Modena, 21 aprile 2015 I flussi finanziari dell’attività di investimento sono costituiti dagli impieghi e dalle fonti derivanti da investimenti e disinvestimenti di attività, in particolare immobilizzazioni immateriali, materiali, finanziarie ed attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni. Si considerino, ad esempio, l’acquisto di un nuovo impianto o la dismissione di un macchinario. Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 23 IL RENDICONTO FINANZIARIO E I NUOVI PRINCIPI CONTABILI OIC 10 – Classificazione dei flussi finanziari Attività di finanziamento Modena, 21 aprile 2015 I flussi finanziari dell’attività di finanziamento comprendono le variazioni che derivano dall’ottenimento o dalla restituzione di disponibilità liquide sotto forma di capitale proprio (ad esempio, sottoscrizione di nuove azioni o quote, ovvero rimborso per recesso di un socio) o di capitale di terzi (ad esempio, erogazione di un nuovo finanziamento, oppure rimborso delle rate di un mutuo). Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 24 IL RENDICONTO FINANZIARIO E I NUOVI PRINCIPI CONTABILI OIC 10 - Flussi finanziari delle disponibilità liquide Il rendiconto dei flussi di cassa evidenzia in che misura le operazioni di gestione, svolte nell’ambito delle diverse aree gestionali individuate, hanno prodotto o consumato liquidità. Gestione reddituale + Attività di investimento + Attività di finanziamento = CASH FLOW TOTALE Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 25 IL RENDICONTO FINANZIARIO E I NUOVI PRINCIPI CONTABILI OIC 10 - Flussi finanziari della gestione reddituale I flussi di cassa prodotti dalla gestione reddituale possono essere determinati secondo due metodologie: 1) metodo diretto: prevede l’analisi delle movimentazioni delle voci di cassa/banca per ogni operazione. L’OIC 10, al par. 29, “Il flusso finanziario derivante dalla gestione reddituale può essere determinato anche con il metodo diretto, presentando i flussi finanziari positivi e negativi lordi derivanti dalle attività della gestione reddituale”; 2) metodo indiretto: considera che l’utile o la perdita vengano rettificati degli importi delle operazioni che non hanno dato origine a variazioni monetarie. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 26 IL RENDICONTO FINANZIARIO E I NUOVI PRINCIPI CONTABILI Al fine di determinare i flussi finanziari della gestione reddituale, mentre in ambito internazionale lo IAS 7 è volto a prediligere l’utilizzo del metodo diretto, il Principio Contabile Nazionale OIC 10 non indica preferenze. Nella prassi operativa il metodo indiretto risulta quello più utilizzato, poiché, non prevedendo l’analisi delle movimentazioni di cassa per ciascuna operazione di gestione nel periodo considerato, è meno oneroso. La gestione reddituale è rappresentata nel Conto Economico e, in termini finanziari, costituisce il centro dei flussi di cassa dell’impresa, ed in particolare l’autofinanziamento. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 27 IL RENDICONTO FINANZIARIO E I NUOVI PRINCIPI CONTABILI Attraverso il metodo indiretto, il flusso finanziario della gestione reddituale è dato da: Utile/perdita + Imposte +/Interessi +/Costi/ricavi non monetari = FLUSSO FINANZIARIO DELLA GESTIONE REDDITUALE Tale risultato rappresenta, inoltre, l’autofinanziamento potenziale, ovvero il flusso che genererebbe l’impresa dalla gestione corrente se tutti i ricavi fossero stati riscossi e tutti i costi fossero stati pagati durante l’anno. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 28 IL RENDICONTO FINANZIARIO E I NUOVI PRINCIPI CONTABILI L’interpretazione dei flussi finanziari dell’impresa ha inizio con l’analisi della composizione del cash flow totale. Considerato che il cash flow totale è il risultato della somma algebrica tra il cash flow della gestione reddituale ed il cash flow della gestione extra-reddituale (attività di investimento e di finanziamento), si possono avere quattro ipotesi: C.F. REDDITUALE C.F. EXTRA-REDDITUALE C.F. TOTALE 1 C.F. reddituale + C.F. extra-reddituale + C.F. totale + 2 C.F. reddituale + C.F. extra-reddituale - C.F. totale +/- 3 C.F. reddituale - C.F. extra-reddituale + C.F. totale +/- 4 C.F. reddituale - C.F. extra-reddituale - C.F. totale - Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 29 IL RENDICONTO FINANZIARIO E I NUOVI PRINCIPI CONTABILI 1) La prima ipotesi è indubbiamente la migliore perché è caratterizzata da cash flow reddituale ed extra-reddituale positivi. In tale circostanza il cash flow complessivamente positivo si presenta più solido, se i flussi di cassa totali sono composti in misura maggiore da cash flow della gestione reddituale; 2) Nella seconda ipotesi, la gestione extra-reddituale, e sovente in particolare quella finanziaria, assorbe parte delle risorse prodotte dalla gestione operativa; si presenta una situazione anomala, se l’erosione della gestione extra-reddituale è tale da assorbire interamente i flussi della gestione reddituale, fino a far registrare un cash flow totale negativo; Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 30 IL RENDICONTO FINANZIARIO E I NUOVI PRINCIPI CONTABILI 3) La terza ipotesi esprime un’anomalia nella struttura finanziaria dell’impresa, poiché il contributo positivo al cash flow totale, non deriva dalla gestione reddituale, ma da quella extrareddituale. L’impresa potrebbe essere soggetta a un disequilibrio finanziario, che nel lungo periodo potrebbe portare a un vero e proprio deficit finanziario; 4) Nella quarta ipotesi, l’impresa è in una difficoltà finanziaria di tipo patologico, e, spesso, gli interventi realizzati si rivelano tardivi ed inefficaci. Un ulteriore livello di indagine dei flussi finanziari è costituito dall’analisi dell’incidenza, in termini percentuali, degli impieghi e delle fonti di ciascuna area gestionale, sul totale degli impieghi e delle fonti. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 31 IL RENDICONTO FINANZIARIO E I NUOVI PRINCIPI CONTABILI Il Rendiconto Finanziario è pertanto uno strumento di notevole efficacia informativa e rappresenta un valido supporto per una gestione oculata anche dal punto di vista finanziario. La prima consapevolezza di tale conclusione deve essere interna, da parte di coloro i quali sono coinvolti in prima persona nell’organizzazione e nella gestione dell’impresa. Infatti, l’efficacia informativa del rendiconto finanziario prende avvio dalla volontà di indagine, ma ancor più, dalla conoscenza delle potenzialità di un’analisi di carattere finanziario, sia in ottica consuntivo-ricognitiva che prospettico-stategica. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 32 IL RENDICONTO FINANZIARIO E I NUOVI PRINCIPI CONTABILI Inoltre, a ciò si deve aggiungere l’importanza che assume il Rendiconto Finanziario nella comunicazione verso l’esterno e verso coloro i quali siano interessati, a vario titolo, a comprendere le dinamiche finanziarie dell’impresa: si pensi, ad esempio, agli investitori non istituzionali e agli istituti di credito. Il Rendiconto Finanziario, infine, riveste una notevole rilevanza per coloro che svolgono l’attività di sindaci e revisori all’interno dell’impresa: i giudizi di rischiosità, nonché di solidità reddituale e finanziaria dell’impresa, trovano un valido supporto nel prospetto del Rendiconto Finanziario. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 33 IL RENDICONTO FINANZIARIO E I NUOVI PRINCIPI CONTABILI Queste riflessioni confermano l’importanza informativa dell’analisi finanziaria nell’impresa, e la necessità e non opportunità di utilizzare a tale fine il Rendiconto Finanziario, documento tuttavia per il momento non obbligatorio. Si tenga presente che il MEF ha diffuso, per la consultazione il cui termine è fissato al 24/4/2015, le bozze dei Decreti Legislativi di attuazione della Direttiva 2013/34/UE, che modifica la sezione IX del Codice Civile per la redazione del bilancio da parte delle società di capitali. Le novità sono numerose, e riguardano anche i documenti che compongono il bilancio: con il nuovo art. 2425-ter, C.C., diventa parte integrante del bilancio anche il Rendiconto Finanziario, documento obbligatorio, ad eccezione delle imprese che redigono il bilancio in forma abbreviata, dai bilanci 2016. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 34 IL RENDICONTO FINANZIARIO E I NUOVI PRINCIPI CONTABILI Per completezza, nel seguito, sono riportati: - gli schemi di riferimento per la redazione del Rendiconto Finanziario previsti dall’OIC 10; - alcuni esempi che possono essere di ausilio nel comprendere la rilevanza informativa del Rendiconto Finanziario. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 35 IL RENDICONTO FINANZIARIO E I NUOVI PRINCIPI CONTABILI Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 36 IL RENDICONTO FINANZIARIO E I NUOVI PRINCIPI CONTABILI Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 37 IL RENDICONTO FINANZIARIO E I NUOVI PRINCIPI CONTABILI Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 38 IL RENDICONTO FINANZIARIO E I NUOVI PRINCIPI CONTABILI Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 39 IL RENDICONTO FINANZIARIO E I NUOVI PRINCIPI CONTABILI Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 40 IL RENDICONTO FINANZIARIO E I NUOVI PRINCIPI CONTABILI Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 41 IL RENDICONTO FINANZIARIO E I NUOVI PRINCIPI CONTABILI Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 42 IL RENDICONTO FINANZIARIO E I NUOVI PRINCIPI CONTABILI Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 43 IL RENDICONTO FINANZIARIO E I NUOVI PRINCIPI CONTABILI Rag. Fabrizio Bertozzi Dott. Luca Bosio Dott. Giulio Orazi Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 44 UN’EFFICACE COMUNICAZIONE FINANZIARIA PER LA CRESCITA E LO SVILUPPO DELL’AZIENDA La comunicazione finanziaria per migliorare l’accesso al credito Un’attenta informativa di bilancio e dei documenti correlati ai profili finanziari della gestione aziendale: relativi riflessi sul merito di credito delle imprese per propiziarne la crescita e lo sviluppo Confindustria Modena, Auditorium “Giorgio Fini” 21 aprile 2015 Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 1 I ruolo del Dottore Commercialista • Il Dottore Commercialista come fattore e risorsa per la crescita e lo sviluppo delle imprese • Traduzione dei momenti di difficoltà in opportunità • Consulente d’impresa che partecipa alla gestione ed al rischio d’impresa • L’ordinamento gli attribuisce un specifica qualificazione in gestione aziendale ed in consulenza finanziaria • Elabora i dati di bilancio e la comunicazione finanziaria • Principale interlocutore con il Registro Imprese • Formato dei bilanci in XBRL • Nota integrativa e rilevazione dei flussi Modena, 21 aprile 2015 2 Come migliorare il rating • • • • • Innanzitutto occorre conoscerlo Occorre chiederlo Voci di bilancio sensibili Fonti di finanziamento adeguate Finanziamenti a medio-lungo termine relativo impatto sugli indici di bilancio e sul rendiconto finanziario • Livello dell’indebitamento aziendale Modena, 21 aprile 2015 3 COME MIGLIORARE IL RATING • Monitoraggio continuo della struttura finanziaria • Approfittare dei momenti favorevoli per adeguare la struttura finanziaria • Monitoraggio della Centrale dei Rischi ed il grado di utilizzo degli affidamenti • Costante e trasparente informazione con situazioni periodiche, rendiconti finanziari, businees plans, etc. • Ruolo importante e sinergico delle Associazioni di Categoria Modena, 21 aprile 2015 4 COME MIGLIORARE IL RATING • Finanziamenti assistiti da fondi di garanzia (Consorzi Fidi, Mediocredito Centrale) ° Diversificazione degli strumenti finanziari (es. ricorso a polizza assicurativa anziché a fidejssione nei rimborsi IVA) • Istituzione ed utilizzo delle reti d’impresa • Utilizzo di strumenti innovativi come il “Rent to buy”. • Utilizzo di leggi di agevolazione finanziaria (es. Sabatini bis) • Convenzioni con Istituti di Credito di riferimento del territorio Modena, 21 aprile 2015 5 COME MIGLORARE IL RATING • Approvare tempestivamente il bilancio • Presentare ed illustrare direttamente il bilancio alle banche • Utilizzo appropriato della normativa fiscale nella capitalizzazione delle imprese (ACE, ROL, conferimenti in conto capitale) Effetti indotti di una cattiva informativa finanziaria (dati consolidati di bilancio, Agenzie di informazione commerciale – Lince – Cerved) Modena, 21 aprile 2015 6 IL RUOLO DEL COLLEGIO SINDACALE • Un qualificato Collegio Sindacale contribuisce al miglioramento del rating aziendale in quanto partecipa alla gestione ed al rischio dell’impresa. Tra i suoi compiti rientra il monitoraggio della struttura aziendale in tutti i suoi profili, “in primis” nei profili finanziari, vitali per la continuità o lo sviluppo delle imprese. Modena, 21 aprile 2015 7 • Controllo delle situazioni periodiche (almeno semestrali) e budgets per prevenire la crisi • Riscontro centrale dei rischi e relativi utilizzi • Controllo dei rendiconti finanziari • Verifica dei rating aziendali • Oltre ai versamenti alle naturali scadenze ed al rispetto degli adempimenti di legge Modena, 21 aprile 2015 8 UN’EFFICACE COMUNICAZIONE FINANZIARIA PER LA CRESCITA E LO SVILUPPO DELL’AZIENDA *** La comunicazione finanziaria per migliorare l’accesso al credito *** Confindustria Modena, Auditorium “Giorgio Fini” 21 aprile 2015 Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 1 La comunicazione finanziaria per migliorare l’accesso al credito Questa seconda parte della relazione, elaborata dalla Commissione di «Studio Revisione e Bilancio» dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena, articolerà secondo il seguenti argomenti: Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 2 La comunicazione finanziaria per migliorare l’accesso al credito 1) Quali solo i principali flussi informativi di carattere quantitativo che gli istituti di credito analizzano nel valutare le richieste di affidamento presentate delle aziende; 2) La Centrale Rischi, gli indicatori di rischio bancario presenti in Centrale, le segnalazioni, le tempistiche e alcune regole utili per evitare le segnalazioni; Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 3 La comunicazione finanziaria per migliorare l’accesso al credito 3) Obblighi di pubblicazione dei bilanci annuali delle imprese secondo nuovi formati elettronici che dovrebbero realizzare una sempre più efficiente intellegibilità, acquisizione, aggregazione e manipolazione dei dati e delle informazioni da parte del sistema bancario e non solo ( parliamo di formato elettronico XBRL, e di nuova tassonomia integrata ) Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 4 La comunicazione finanziaria per migliorare l’accesso al credito 4) Un’attenta informativa di bilancio e dei documenti correlati ai profili finanziari della gestione aziendale: relativi riflessi sul merito di credito delle imprese per propiziarne la crescita e lo sviluppo Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 5 I principali flussi informativi di carattere quantitativo Dai bilanci aziendali opportunamente riclassificati, gli istituti di credito, analizzano la composizione delle seguenti aggregati: 1. ATTIVO CIRCOLANTE generalmente così suddiviso: 1.1 Liquidità 1.2 Crediti commerciali; 1.3 Altri Crediti; 1.4 Giacenze di magazzino Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 6 I principali flussi informativi di carattere quantitativo 2. ATTIVO IMMOBILIZZATO generalmente così suddiviso: 2.1 Immobilizzazioni Immateriali; 2.2 Immobilizzazioni Materiali; 2.3 Immobilizzazioni Immateriali in corso; 2.4 Immobilizzazioni Finanziarie Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 7 I principali flussi informativi di carattere quantitativo 3. PASSIVO generalmente così suddiviso: 3.1 DEBITI A BREVE TERMINE (o passività correnti) 3.1.1 Debiti verso soci; 3.1.2 Debiti finanziari; 3.1.3 Debiti verso fornitori Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 8 I principali flussi informativi di carattere quantitativo 3.2 DEBITI A MEDIO LUNGO TERMINE 3.1.1 Debiti verso soci; 3.1.2 Debiti verso banche; 3.1.3 Debiti verso fornitori. 4. FONDI 5. PATRIMONIO NETTO Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 9 I principali flussi informativi di carattere quantitativo I PRINCIPALI INDICATORI DI BILANCIO L’azienda che richiede linee di credito agli istituti bancari si dovrebbe porre due domande: 1.Quali indicatori di bilancio, vengono maggiormente esaminati dagli istituti di credito ? 2.Come è possibile migliorarli per ottenere un rating più positivo? Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 10 I principali flussi informativi di carattere quantitativo Per quanto concerne gli indicatori possiamo dire che i principali sono i seguenti: 1. Principali indicatori di stato patrimoniale: 1.1 Capitale circolante netto; 1.2 Posizione finanziaria. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 11 I principali flussi informativi di carattere quantitativo 1.1 CAPITALE CIRCOLANTE NETTO: È dato dalla differenza fra le attività correnti ( o a breve termine) e le passività correnti ( o a breve termine), ed esprime la capacità dell’azienda di far fronte ai propri impegni a breve termine. Dovrebbe essere sempre positivo ed è importante che risulti positivo anche escludendo dal calcolo l’importo riferito alle rimanenze di magazzino. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 12 I principali flussi informativi di carattere quantitativo 1.2 POSIZIONE FINANZIARIA NETTA: È la differenza fra la liquidità aziendale presente sui conti correnti o temporaneamente investita in strumenti finanziari smobilizzabili in qualunque momento e tutte le passività di carattere finanziario sia a breve termine che a medio lungo termine. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 13 I principali flussi informativi di carattere quantitativo 2. Principali indicatori di conto economico: 2.1 Margine operativo lordo ( o EBITDA); 2.2 Margine operativo netto ( o EBIT). Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 14 I principali flussi informativi di carattere quantitativo 2.1 MARGINE OPERATIVO LORDO ( o EBITDA): è la prima misura dell’ autofinanziamento dell’impresa, ovvero contrappone alla realizzazione dei ricavi caratteristici il sostenimento dei costi per l’acquisizione dei fattori produttivi e del fattore lavoro. E’ il primo indicatore della capacità di generare liquidità attraverso la gestione corrente e quindi è il primo indice della efficienza dell’impresa. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 15 I principali flussi informativi di carattere quantitativo 2.2 MARGINE OPERATIVO NETTO ( o EBIT): Il margine operativo netto, invece, si differenzia dal primo in quanto misura la ricchezza generata dalla gestione corrente che residua dopo aver remunerato gli investimenti effettuati, attraverso gli ammortamenti che sono costi non monetari, ed effettuato eventuali accantonamenti stanzianti nel conto economico. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 16 I principali flussi informativi di carattere quantitativo Altri indicatori: Vi sono poi altri indicatori che vengono analizzati principalmente tra i quali evidenziano: 1.ROE: che rapporta il risultato operativo al patrimonio netto, ed esprime il rendimento del capitale proprio investito nell’impresa. Utile, sarà, un raffronto delle risultanze di tale indice con altri investimenti alternativi. Un miglioramento di tale indice, ai fini del merito creditizio, lo si può ottenere agendo sul numeratore, ad esempio, aumentano l’efficienza aziendale con una riduzione di costi fissi. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 17 I principali flussi informativi di carattere quantitativo 2. O.F./MOL: che rapporta gli oneri finanziari al margine operativo lordo ovvero individua il peso percentuale del costo del denaro per l’impresa. Più l’indice è basso e maggiore è il margine operativo che rimane a disposizione dell’impresa. 3. ROD Tasso medio di onerosità dei debiti:che rapporta gli oneri finanziari con il totale dei debiti. Qualora dal totale dei debiti si tolgano i debiti non onerosi, l’indice fornisce una misura indicativa del costo del denaro dell’impresa. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 18 I principali flussi informativi di carattere quantitativo 4. ROI Redditività del capitale investito: che rapporta il risultato operativo e il capitale investito nell’impresa. Molto spesso ROI e ROD vengono analizzati congiuntamente in quanto si ottiene una corretta valutazione tra la redditività dell’impresa e l’indebitamento verso terzi. Infatti in presenza di un ROI maggiore del ROD, l’impresa ottiene dalla sua gestione caratteristica rendimenti maggiori dei tassi dovuti ai suoi finanziatori e potrà decidere aumentare l’indebitamento. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 19 I principali flussi informativi di carattere quantitativo 5. LEVA FINANZIARIA o Leverage: che rapporta i debiti con il patrimonio netto. Detto indicatore è di grande importanza nel calcolo del rischio creditizio in quanto nelle condizioni di ROI > ROD l’impresa è portata ad indebitarsi verso il sistema bancario. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 20 I principali flussi informativi di carattere quantitativo 6. Debiti/Fatturato: anche questo è un indicatore di grande importanza ai fini del merito creditizio in quanto misura quanti debiti ha contratto l’impresa per realizzare il totale delle vendite. Un valore superiore a 1 indica un indebitamento maggiore al fatturato peggiorando il merito creditizio dell’impresa. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 21 I principali flussi informativi di carattere quantitativo 6. CASH FLOW: è un indicatore che è determinato partendo dall’utile netto di esercizio ad aumentando quest’ ultimo degli acc.ti al TFR, degli ammortamenti e viene ridotto di eventuali dividendi distribuiti. Maggiore è questo indicatore minore è dipendenza finanziaria dell’impresa dai terzi. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 22 I principali flussi informativi di carattere comportamentale Fino ad ora abbiamo parlato di flussi informativi di carattere quantitativo ma va rilevato che nel valutare una pratica di affidamento, gli istituti di credito analizzeranno anche altre informazioni tra le quali le informazioni cosiddette «comportamentali». Buona parte delle informazioni comportamentali, esce da quella che tutti conosciamo come CENTRALE DEI RISCHI Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 23 I principali flussi informativi di carattere comportamentale Fino ad ora abbiamo parlato di flussi informativi di carattere quantitativo ma va rilevato che nel valutare una pratica di affidamento, gli istituti di credito analizzeranno anche altre informazioni tra le quali le informazioni cosiddette «comportamentali». Buona parte delle informazioni comportamentali, esce da quella che tutti conosciamo come CENTRALE DEI RISCHI Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 24 I principali flussi informativi di carattere comportamentale COSA E’ LA CENTRALE DEI RISCHI La centrale dei rischi di Banca d’ Italia è un sistema informativo e di trasparenza in grado di fornire notizie utili sull’indebitamento delle imprese che ricorrono al sistema creditizio. E’ uno strumento dedicato agli istituti di credito (ma non solo) per consentire ad essi di compiere valutazioni del merito creditizio delle imprese che fanno richiesta di nuovi affidamenti. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 25 I principali flussi informativi di carattere comportamentale IL FUNZIONAMENTO DELLA CENTRALE Il funzionamento è regolamentato dalla circolare 139/1991 che obbliga le banche e gli intermediari finanziari ad effettuare delle segnalazioni e informazioni sullo stato di indebitamento della propria clientela e ricevono flussi informativi di ritorno sull’indebitamento dei propri clienti verso tutto il sistema bancario. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 26 I principali flussi informativi di carattere comportamentale TEMPISTICA DELLE SEGNALAZIONI Banche e intermediari finanziari comunicano mensilmente le seguenti informazioni: -crediti per cassa (rischi autoliquidanti, a scadenza e a revoca); -crediti di firma; -garanzie ricevute ovvero garanzie reali e personali prestate dal cliente in favore di istituti bancari e finanziari nell’interesse nell’interesse di soggetti dagli stessi affidati; Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 27 I principali flussi informativi di carattere comportamentale -altre notizie ( sezione informativa contenente altre comunicazioni utili alla valutazione del merito creditizio). Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 28 I principali flussi informativi di carattere comportamentale LE SEGNALAZIONI ALLA CENTRALE RISCHI 1. Importi; 2. Tempi di comunicazione. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 29 I principali flussi informativi di carattere comportamentale LE SEGNALAZIONI ALLA CENTRALE RISCHI 1. Importi: Banche e intermediari effettuano alla Centrale Rischi segnalazioni solamente per operazioni di importo superiore a 30.000,00 euro, ad eccezione dei crediti passati a “sofferenza” che vengono comunque segnalati a prescindere dall’importo. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 30 I principali flussi informativi di carattere comportamentale LE SEGNALAZIONI ALLA CENTRALE RISCHI 2. Tempi di segnalazione: La segnalazione alla Centrale Rischi è effettuata con periodicità mensile e concerne lo stato del cliente affidato in essere l’ultimo giorno del mese. Rileva ai fini della comunicazione solo ed esclusivamente la “data contabile” rimanendo di fatto esclusa ogni valutazione in merito alla “data valuta”. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 31 I principali flussi informativi di carattere comportamentale LE SEGNALAZIONI ALLA CENTRALE RISCHI Tale aspetto assume particolare rilievo negli scostamenti di conto corrente Esempio 1: Data contab. Data valuta operazione 27/03/2015 27/03/2015 Saldo iniziale 28/03/2015 29/03/2015 Vers. Ass. +1.000,00 -47.000,00 31/03/2015 31/03/2015 Add.Ass. -7.000,00 -54.000,00 03/04/2015 30/03/2015 Accr.port.sbf +5.000,00 -49.000,00 Modena, 21 aprile 2015 Imp. Euro S.do euro Fido c/c -48.000,00 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" -50.000,00 32 I principali flussi informativi di carattere comportamentale LE SEGNALAZIONI ALLA CENTRALE RISCHI La tabella rileva in particolare uno sconfinamento di euro 4.000,00 generato dall‘addebito dell’assegno in data 31/03/2015. Questo sconfinamento sarà oggetto di segnalazione in Centrale Rischi nell’ambito degli affidamenti “a revoca” nonostante, pochi giorni dopo, venga registrata sul medesimo rapporto di c/c una operazione contabile di segno positivo con data valuta antecedente la fine del mese. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 33 I principali flussi informativi di carattere comportamentale LE SEGNALAZIONI ALLA CENTRALE RISCHI Va inoltre evidenziato che il dato puntuale rilevato dalle banche è quello relativo al “saldo contabile” e non al c.d. “saldo disponibile”. L’impresa che volesse rientrare sullo sconfino di fine mese dell’esempio n.1 potrebbe farlo versando assegni in data 31/03/2015 senza preoccuparsi della disponibilità economica delle somme. Vediamo di chiarire con l’esempio 2: Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 34 I principali flussi informativi di carattere comportamentale LE SEGNALAZIONI ALLA CENTRALE RISCHI Esempio 2: Data contab. Data valuta operazione 27/03/2015 27/03/2015 Saldo iniziale 28/03/2015 28/03/2015 Addeb. Ass. -5.000,00 -53.000,00 31/03/2015 03/04/2015 Vers.Ass. +7.000,00 -46.000,00 Modena, 21 aprile 2015 Imp. Euro S.do euro Fido c/c -48.000,00 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" -50.000,00 35 I principali flussi informativi di carattere comportamentale Nell’esempio n. 2 nessuna segnalazione si sconfino sarebbe effettuata dall’istituto di credito in Centrale Rischi. Pertanto un’attenta pianificazione degli incassi e dei pagamenti contribuirebbe ad evitare dannose segnalazioni alla Centrale Rischi. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 36 I principali flussi informativi di carattere comportamentale Alcuni consigli: 1. Effettuare un’ attenta verifica mensile dei saldi contabili dei rapporti di conto corrente; 2. Evitare sconfinamenti sulle linee di credito anche in presenza di autorizzazione della banca priva però di puntuale copertura riveniente dalla concessione di uno specifico “fido transitorio”. In tal caso l’immediato beneficio dell’operazione deteriorerebbe l’andamentale dell’impresa. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 37 I principali flussi informativi di carattere comportamentale Alcuni consigli: 3. Se lo sconfinamento dovesse essere inevitabile per particolari esigenze aziendali è sempre bene evitare la reiterazione dello stesso nelle successive rilevazioni mensili ed informare tempestivamente l’istituto di credito che assiste l’azienda motivando con prove documentali il particolare momento di necessità. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 38 I principali flussi informativi di carattere comportamentale Entro quando le segnalazioni devono pervenire in Centrale Rischi: Gli istituti hanno tempo fino al 25° giorno del mese successivo a quello di riferimento. Pertanto le segnalazioni del 31/03 devono arrivare in Centrale Rischi entro il 25/4. La Centrale le rende disponibili i primi giorni di maggio. Pertanto in media i dati presenti in Centrale hanno un ritardo di circa due mesi. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 39 I principali flussi informativi di carattere comportamentale Indicatori di rischio desumibili dalla Centrale Rischi: 1. Tensione finanziaria: L’utilizzo costante del monte fidi accordato dal sistema all’impresa potrebbe essere un segnale di crisi di crisi di liquidità. Generalmente l’utilizzo dei fidi dovrebbe essere elastico. 2. Coerenza tra attività economica e linee di fido accordate /utilizzate: l’analisi delle diverse forme di fido accordate / utilizzate presenti in Centrale evidenzia se vi sia o meno coerenza con l’attività dell’impresa. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 40 I principali flussi informativi di carattere comportamentale Indicatori di rischio desumibili dalla Centrale Rischi: 3. Coerenza tra monte fidi e fatturato: Dai dati della Centrale si evince se il monte fidi accordato è coerente con il fatturato e con le dilazioni di pagamento dei clienti. Fido necessario= fatturato*gg di dilazione anno commerciale Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 41 I principali flussi informativi di carattere comportamentale Indicatori di rischio desumibili dalla Centrale Rischi: 4. Correttezza dei dati forniti dall’impresa: La Centrale Rischi consente di eseguire un controllo sui dati forniti dall’impresa nella fase preliminare di una pratica di istruttoria di richiesta di fido. I dati dichiaratiti dall’amministratore dovrebbero coincidere con quelli presenti in Centrale, in casop contrario dovranno essere verificati. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 42 I principali flussi informativi di carattere comportamentale Indicatori di rischio desumibili dalla Centrale Rischi: 5. La lettura dei dati presenti in Centrale aiuta a comprendere la posizione complessiva assunta dal cliente nei confronti del sistema. La riduzione di enti segnalanti o la revisione dell’assetto creditizio ad esempio potrebbero esse sintomi di un tentativo di progressivo disimpegno di alcuni istituti in considerazione di notizie pregiudizievoli emerse sull’impresa. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 43 I principali flussi informativi di carattere comportamentale Nuovi formati elettronici di pubblicazione dei bilanci I registri delle imprese impongono ormai da qualche anno la pubblicazione dei bilanci annuali (2009) secondo un formato elettronico denominato XBRL. Per i bilanci approvati a partire dal 3/3/2015 anche la nota integrativa deve essere depositata in formato XBRL. Quali vantaggi ? Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 44 I principali flussi informativi di carattere comportamentale Nuovi formati elettronici di pubblicazione dei bilanci • Vantaggi: 1: Il nuovo strumento consiste nella disponibilità, per tutti gli “stakeholders”, di un sistema d’informazioni immediatamente elaborabile sulla situazione patrimoniale, economica e finanziaria aziendale con significativi benefici in termine di qualità, fruibilità, trasparenza e comparabilità dei bilanci. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 45 I principali flussi informativi di carattere comportamentale Nuovi formati elettronici di pubblicazione dei bilanci 2. Un vantaggio dei redattori, consiste nella capacità di parziale autocompilazione/controllo della nota integrativa: una volta inseriti di dati degli schemi quantitativi, infatti, la compilazione di parte delle tabelle previste dall’art. 2427 c.c. avverrà in automatico, evitando gli oneri e gli errori del reinserimento dei dati. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 46 I principali flussi informativi di carattere comportamentale Nuovi formati elettronici di pubblicazione dei bilanci 3. Formazione di una banca dati ancora più completa e coerente – a disposizione di operatori, imprese, professionisti ed autorità – sulla performance delle società di capitali italiane. Il registro delle imprese si arricchirà infatti dei dati elaborabili derivanti dalla nota integrativa, un mole di informazioni ben più ampia di quella disponibile attraverso i prospetti contabili. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 47 I principali flussi informativi di carattere comportamentale GRAZIE PER L’ATTENZIONE Federico Cattini [email protected] Michele Rosati [email protected] Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 48 GRUPPO BANCA POPOLARE DELL’EMILIA ROMAGNA Gli elementi che la banca valuta nell’approvazione di una pratica di fido: il credito nel nuovo contesto della Vigilanza Europea Paolo Corradini - Chief of Planning and Credit Group Policy 21 Aprile 2015 Agenda Affidamenti bancari e Vigilanza europea: nuove regole del gioco 1.1 Il nuovo contesto normativo del credito bancario 1.2 Informazioni finanziarie e credito bancario: modalità forward looking 1.3 Rating vs Early Warning 1.4 L’attributo Forborne: possibili conseguenze delle moratorie 1.5 Allegati 2 Il quadro normativo Il 21 gennaio 2015 Banca d’Italia ha pubblicato il 7°aggiornamento della circolare n. 272 del 30 luglio 2008 Con l’aggiornamento sono modificate le definizioni di attività finanziarie deteriorate allo scopo di allinearle alle nuove nozioni di Non-Performing Exposure e Forbearance introdotte dall’EBA e approvate dalla Commissione Europea il 9 gennaio Le principali modifiche introdotte dall’aggiornamento sono: o la ripartizione delle attività deteriorate nelle categorie di sofferenze, inadempienze probabili ed esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate o l’abrogazione delle nozioni di esposizioni incagliate e di esposizioni ristrutturate o l’introduzione della categoria delle esposizioni oggetto di concessioni luglio 2014 Pubblicazione da parte dell’ European Banking Authority del documento EBA/ITS/2013/03 Final draft Implementing Technical Standards gennaio 2015 20/01/2015: pubblicazione 7°aggiornamento della circolare n.272 del 30 luglio 2008 Solo per le date 31 marzo 2015 e 30 giugno 2015, le banche sono tenute ad inviare anche le vecchie voci (c.d. parallel running) febbraio 2015 luglio 2015 20/02/2015: Decorrenza per le nuove pubblicazione Gazzetta evidenze segnaletiche Ufficiale dell’Unione relative al “Forborne Europea Performing” , posticipate al 1° luglio 2015 3 dicembre 2015 Dettaglio in nota integrativa delle banche delle esposizioni “in bonis” oggetto di rinegoziazioni andrà obbligatoriamente fornita a partire dai bilanci riferiti all’esercizio chiuso o in corso al 31/12/2015 Le nuove Attività Deteriorate Vecchia classificazione fino al 31/12/2014 Nuova classificazione dal 1/01/2015 Sofferenze Sofferenze di cui Forborne non Performing Default Inadempienze probabili di cui Forborne non Performing Incagli ordinari Esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate Incagli oggettivi Attività Deteriorate Ristrutturati di cui Forborne non Performing Scaduti e sconfinanti Bonis di cui Forborne Performing e Forborne Under Probation Bonis Nelle classificazioni si prescinde dall’esistenza di eventuali garanzie reali o personali poste a presidio delle esposizioni 4 Bonis Bonis Agenda Affidamenti bancari e Vigilanza europea: nuove regole del gioco 1.1 Il nuovo contesto normativo del credito bancario 1.2 Informazioni finanziarie e credito bancario: modalità forward looking 1.3 Rating vs Early Warning 1.4 L’attributo Forborne: possibili conseguenze delle moratorie 1.5 Allegati 5 Asset Quality Review: bilancio in ottica forward looking Contenuti del Bilancio d’esercizio e del rendiconto finanziario: Informazioni “dinamiche” sull’impresa: flussi di cassa Indebitamento e mezzi propri Equilibrio finanziario: fonti e impieghi Informazioni qualitative di contesto competitivo 6 Asset Quality Review: bilancio in ottica forward looking Utilizzo delle informazioni del bilancio e del rendiconto finanziario: Benchmarking di settore Esame dell’attendibilità e tempestività dei dati forniti dall’impresa Valutazione delle garanzie Sistemi di data quality interni Processi e procedure di monitoraggio e controllo 7 Agenda Affidamenti bancari e Vigilanza europea: nuove regole del gioco 1.1 Il nuovo contesto normativo del credito bancario 1.2 Informazioni finanziarie e credito bancario: modalità forward looking 1.3 Rating vs Early Warning 1.4 L’attributo Forborne: possibili conseguenze delle moratorie 1.5 Allegati 8 Credito e Sistema di Rating Utilizzo del rating nella valutazione dell’impresa Rating Pmi Corporate e Large Corporate (andamentale, bilancio, centrale rischi, informazioni qualitative) override Rating Pmi Retail e Small Business (andamentale, centrale rischi, bilancio) dati oggettivi Rating nel sistema di Pricing Rating nel Monitoraggio e Controllo 9 Credito e Sistema di Early Warning Early Warning nel monitoraggio dell’impresa Regolarità andamentale esterna protesti • ipoteche legali • revoche CAI • procedure concorsuali • Regolarità andamentale interna sconfinamenti di conto • ritardo pagamento di rate • insoluti di portafoglio • fatture anticipate scadute • ritardo pagamento fornitori • movimenti in centrale rischi • assegni sospesi • 10 Agenda Affidamenti bancari e Vigilanza europea: nuove regole del gioco 1.1 Il nuovo contesto normativo del credito bancario 1.2 Informazioni finanziarie e credito bancario: modalità forward looking 1.3 Rating vs Early Warning 1.4 L’attributo Forborne: possibili conseguenze delle moratorie 1.5 Allegati 11 Forborne: definizione Si definiscono “Esposizioni Forborne” quelle derivanti da entrambe le seguenti due condizioni: 1) una “concessione” (forbearance o tolleranza), ovvero proroghe, rinegoziazioni di scadenze, consolidamenti, sospensioni, nuova finanza (in aggiunta ad affidamenti già in essere) che risulta preponderante rispetto all’esposizione complessiva della controparte ante-concessione 2) il debtor deve trovarsi in difficoltà finanziaria L’attributo di Forborne rileva a livello di singola linea di credito Possono essere concesse sia a linee Performing che a linee Non Performing 12 Forborne e possibili conseguenze I Forborne lasciano tracce nel tempo Possibili maggiori accantonamenti e svalutazioni a conto economico per le banche Possibile maggiore assorbimento di capitale per le banche Appesantimento del rating per l’impresa Accesso al credito dell’impresa 13 Agenda Affidamenti bancari e Vigilanza europea: nuove regole del gioco 1.1 Il nuovo contesto normativo del credito bancario 1.2 Informazioni finanziarie e credito bancario: modalità forward looking 1.3 Rating vs Early Warning 1.4 L’attributo Forborne: possibili conseguenze delle moratorie 1.5 Allegati 14 Sistema di Rating Cos’è il Rating? Il rating è una valutazione sintetica del rischio di credito dell’impresa, che riassume le informazioni quantitative e qualitative di cui dispone la banca, in relazione all’insieme delle informazioni disponibili sulla totalità delle imprese clienti e sul loro comportamento di rimborso nel corso del tempo. Il rating misura la probabilità di default a un anno dell’impresa, ovvero la probabilità che la controparte si renda inadempiente all'obbligazione di restituire il capitale prestato e gli interessi su di esso maturati Il metodo basato sui rating interni consente alle banche di determinare le coperture patrimoniali necessarie per fare fronte a una richiesta di credito tramite il calcolo di un insieme di fattori di rischio così sintetizzabili: Probabilità di default (PD) Perdita attesa al momento del default (LGD) Esposizione al default (EAD) Vita residua del debito (Maturity) 15 Sistema di Rating Cosa comporta il rating? Il Rating determina il requisito patrimoniale, o l’accantonamento di capitale, che la banca deve detenere a copertura del rischio di credito e conseguentemente influenza in modo diretto le condizioni economiche accordate dalla banca. Infatti, nella determinazione del costo dei finanziamenti concessi devono essere considerati: Costi del funding Costi operativi interni Valutazioni di carattere commerciale ma soprattutto due altri elementi direttamente legati ai fattori di rischio : Costo della Perdita attesa (Expected Loss – EL) Costo della Perdita inattesa (Unexpected Loss – UL) 16 Sistema di Rating Quali informazioni alimentano il sistema di Rating? Informazioni Quantitative: Bilancio e doc. contabili Centrale dei Rischi Banche dati esterne Andamentale Interno Informazioni Qualitative Quali sono i dati di bilancio ritenuti più rilevanti? il grado di indebitamento (rapporto tra il capitale proprio e quello di terzi) la capacità dell’impresa di generare Flussi di Cassa la Posizione Finanziaria Netta la Redditività l’andamento del Fatturato sia in termini storici che prospettici il Margine Operativo Lordo = Fatturato al netto dei Costi operativi il Quoziente di indebitamento = Debiti su Mezzi Propri il Tasso di copertura degli oneri finanziari il Risultato operativo su Fatturato Fatturato su Capitale Investito Risultato netto su Mezzi Propri 17 Sistema di Rating Le informazioni «qualitative» Le informazioni di carattere qualitativo (assetto giuridico e societario dell’impresa, sistema di governance, competenze finanziarie sviluppate dal management, caratteristiche del processo produttivo, presenza di piani industriali di sviluppo e di strategie commerciali, sistemi di controllo interni, fattori di rischio e relative coperture assicurative, …) dipendono principalmente dalla capacità di instaurare un dialogo aperto e costruttivo tra l’impresa e la banca, favorito altresì dal ruolo svolto dai sistemi associativi e dai professionisti che seguono il management. Come migliorare il proprio rating ? Data la notevole quantità di informazioni necessarie alla banca per alimentare il processo di valutazione del rischio di credito la prima indicazione è sicuramente riassumibile nell’opportunità di instaurare un dialogo costruttivo con la banca finalizzato ad alimentare un corretto e puntuale flusso informativo, da parte di entrambi, e lo sviluppo di una relazione solida. In parallelo le altre leve riguardano essenzialmente la strategia aziendale e le scelte operative da mettere in atto nella gestione che, soprattutto laddove comportino rilevanti risvolti finanziari o patrimoniali dovranno essere condivise con i professionisti e le banche. 18 Esempio uscita Forborne Performing (in assenza di anomalie) Esempio Caso 1 Termine dell’attributo Forborne 24 mesi Perfezionamento di una linea Forborne Performing Verifica giornaliera nel Probation Period: o Assenza Past due 30 gg sulla linea o Assenza Re-forborne sulla linea o Permanenza Bonis controparte o Assenza Passaggio a sofferenza della controparte 19 Al termine del Probation Period si verificano le condizioni di uscita: o Regolare pagamento 12 mesi o Assenza di Past Due 30 sul debitore (quindi su tutte le linee della controparte e del suo gruppo di consolidamento) Esempi di mancata uscita da Forborne Performing Caso 2 24 mesi Perfezionamento di una linea Forborne Performing Verifica giornaliera nel Probation Period: o Assenza Past due 30 sulla linea o Assenza Re-forborne sulla linea o Permanenza Bonis controparte o Assenza Passaggio a sofferenza della controparte Classificazione Forborne Non Performing Inizio Cure Period (Cfr. Caso 1 Forborne Non Performing) Caso 3 24 mesi Perfezionamento di una linea Forborne Performing 3 mesi Verifica giornaliera nel Probation Period: o Assenza Past due 30 sulla linea o Assenza Re-forborne sulla linea o Permanenza Bonis controparte Termine Probation Period Verifica condizioni uscita: o Regolare pagamento 12 mesi o Assenza di Past Due 30 sul debitore (quindi su tutte le linee o Assenza Passaggio a sofferenza della controparte della controparte e del suo gruppo di consolidamento) 20 Proroga 3 mesi Probation Period Esempio uscita Forborne Non Performing (in assenza di anomalie) Caso 1 Forborne Performing Under Probation 12 mesi Inizio periodo di monitoraggio di 24 mesi (c.d. Probation Period) Perfezionamento di una Verifica giornaliera nel Cure linea Forborne Non Period: Performing o Assenza Past due 30 sulla Inizio Cure Period linea o Assenza Re-forborne sulla linea o Assenza Passaggio a sofferenza della controparte Termine Cure Period Verifica condizioni uscita: o Assenza sconfinamenti (Any PD) sulla linea o Assenza di linee scadute/ sconfinanti da più di 90 giorni (sul Gruppo Bper e per aggregato CR) 24 mesi Forborne Performing Under Probation Inizio Probation Period Verifica giornaliera nel Probation Termine Probation Period: Period o Assenza Past due 30 sulla linea o Assenza Re-forborne sulla linea o Permanenza in Bonis della controparte o Assenza Passaggio a sofferenza della controparte 21 Verifica condizioni uscita: o Regolare pagamento per 12 mesi o Assenza di Past Due 30 sul debitore (quindi su tutte le linee della controparte e del suo gruppo di consolidamento ) Esempio di permanenza Forborne Non Performing Caso 2 12 mesi Perfezionamento di una linea Forborne Non Performing Inizio Cure Period Verifica giornaliera nel Cure Period: o Assenza Past due 30 sulla linea o Assenza Re-forborne sulla linea o Assenza Passaggio a sofferenza della controparte Riavvio Cure Period per ulteriori 12 mesi Caso 3 3 mesi 12 mesi Perfezionamento di una linea Forborne Non Performing Inizio Cure Period Verifica giornaliera nel Cure Period: o Assenza Past due 30 sulla linea o Assenza Re-forborne sulla linea o Assenza Passaggio a sofferenza della controparte 22 Termine Cure Period Verifica condizioni uscita: o Assenza sconfinamenti (Any PD) sulla linea o Assenza di linee scadute/ sconfinanti da più di 90 giorni (su Gruppo Bper e per aggregato CR) Proroga 3 mesi Cure Period UN’EFFICACE COMUNICAZIONE FINANZIARIA PER LA CRESCITA E LO SVILUPPO DELL’AZIENDA Il rendiconto finanziario e i nuovi principi contabili L’importanza del rendiconto finanziario per imprese e professionisti. L’analisi delle principali novità introdotte dal principio contabile OIC 10. Dott. Giulio Orazi Confindustria Modena, Auditorium “Giorgio Fini” 21 aprile 2015 Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 1 IL RENDICONTO FINANZIARIO E I NUOVI PRINCIPI CONTABILI Le dinamiche finanziarie di un’azienda sono costituite dal susseguirsi di deflussi ed afflussi, intesi rispettivamente come impieghi finanziari e fonti finanziarie, da e verso la società. Un valido strumento di analisi delle dinamiche finanziarie di un’azienda è rappresentato dal Rendiconto Finanziario. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 2 IL RENDICONTO FINANZIARIO E I NUOVI PRINCIPI CONTABILI La prospettiva finanziaria è rappresentata nei documenti di bilancio, ed in particolare nello Stato Patrimoniale, i cui contenuti stabiliti dall’art. 2424 C.C. esprimono una situazione statica dei mezzi dell’impresa ad una determinata data. Condizione statica Fondo di valori Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 3 IL RENDICONTO FINANZIARIO E I NUOVI PRINCIPI CONTABILI La variazione, incrementativa o diminutiva, del valore del fondo, prodotta tra due esercizi consecutivi, è denominata flusso. Flusso Dinamicità dell’attività d’impresa Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 4 IL RENDICONTO FINANZIARIO E I NUOVI PRINCIPI CONTABILI Lo Stato Patrimoniale ed il Conto Economico sono strettamente correlati tra loro, ed il valore finale di ogni singola voce dell’attivo e del passivo (fondo) è influenzata dalla gestione reddituale (flusso). La correlazione tra “fondi” e “flussi” si intensifica attraverso la redazione e l’analisi del Rendiconto Finanziario. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 5 IL RENDICONTO FINANZIARIO E I NUOVI PRINCIPI CONTABILI Rendiconto Finanziario è il prospetto che raggruppa i “flussi” di “fondi”, in relazione alle informazioni che si intendono ottenere. Questo prospetto si interpone tra lo Stato Patrimoniale ed il Conto Economico, consentendo l’osservazione delle variazioni intervenute tra i valori di Stato Patrimoniale di due anni consecutivi, in relazione anche all’analisi reddituale dell’impresa. Le variazioni intervenute nei fondi, intese come incrementi e decrementi di valori, sono denominate “impieghi” e “fonti”. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 6 IL RENDICONTO FINANZIARIO E I NUOVI PRINCIPI CONTABILI Impieghi Fonti Modena, 21 aprile 2015 Rappresentano un assorbimento di risorse finanziarie da parte della gestione aziendale, e sono costituiti da: • aumenti di attività; • riduzioni di passività; • riduzioni di capitale netto. Esprimono un afflusso di risorse finanziarie per l’impresa, e sono rappresentate da: • aumenti di passività; • riduzioni di attività; • apporti di capitale netto; • gestione reddituale (utile d’esercizio + costi non monetari – ricavi non monetari). Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 7 IL RENDICONTO FINANZIARIO E I NUOVI PRINCIPI CONTABILI Rendiconto Finanziario • si sostanzia nella comparazione degli Stati Patrimoniali di due esercizi consecutivi, riclassificati con il criterio finanziario, grazie al quale è possibile rilevare le variazioni e le relative cause che hanno modificato gli investimenti e i finanziamenti in un determinato periodo, in relazione anche all’analisi reddituale dell’impresa; • rappresenta in generale lo strumento più appropriato ed attendibile per effettuare la misurazione della liquidità; Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 8 IL RENDICONTO FINANZIARIO E I NUOVI PRINCIPI CONTABILI • è il principale strumento di gestione dei rapporti tra imprese e istituti di credito, soprattutto in ottica di “Basilea 3”, ed anche ai fini del rating di legalità; • è lo strumento più importante per valutare nuove forme di finanziamento: ad esempio per le PMI, quotazione al mercato AIM e Minibond; • è lo strumento più indicato per il controllo finanziario della gestione aziendale; • è uno strumento idoneo per le valutazioni d’azienda con il metodo finanziario. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 9 IL RENDICONTO FINANZIARIO E I NUOVI PRINCIPI CONTABILI I principali benefici informativi del Rendiconto Finanziario, individuati dal Principio Contabile Nazionale OIC 10, par. 5, sono costituiti dalla capacità di: a) valutare le disponibilità liquide prodotte/assorbite dalla gestione reddituale e le modalità di impiego/copertura; b) valutare la capacità della società o del gruppo di affrontare gli impegni finanziari a breve termine; c) valutare la capacità della società o del gruppo di autofinanziarsi. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 10 IL RENDICONTO FINANZIARIO E I NUOVI PRINCIPI CONTABILI Le finalità del Rendiconto Finanziario, desunte dal Principio Contabile Internazionale IAS 7, possono essere riassunte in: • controllo del flusso di cassa (cash flow) generato e capacità di confronto dello stesso con il reddito (profit) desumibile dal Conto Economico; • utilizzo del cash flow quale grandezza maggiormente attendibile, perché non influenzata da valutazioni soggettive; • informativa sulla liquidità della struttura finanziaria dell’impresa, intesa come capacità di liberare risorse liquide presenti; Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 11 IL RENDICONTO FINANZIARIO E I NUOVI PRINCIPI CONTABILI • informativa sulla solvibilità dell’impresa, intesa come capacità di liberare in futuro risorse finanziarie necessarie ad onorare i debiti; • più agevole confronto tra i risultati prodotti da imprese diverse; • mediante la formazione di serie storiche di flussi, la possibilità di elaborare modelli per la stima dei flussi e per la verifica delle stime effettuate in passato. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 12 IL RENDICONTO FINANZIARIO E I NUOVI PRINCIPI CONTABILI In via generale, il Rendiconto Finanziario agevola il processo decisionale, poiché tratta della capacità finanziaria dell’impresa con riferimento, ad esempio: • alla copertura degli investimenti in essere; • alla programmazione di nuovi investimenti; • al pagamento dei dividendi; • al rimborso dei finanziamenti; • al pagamento degli interessi passivi; • al pagamento delle imposte; • ecc.. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 13 IL RENDICONTO FINANZIARIO E I NUOVI PRINCIPI CONTABILI Il bilancio d’esercizio rappresenta il principale documento informativo con cui le imprese comunicano con i propri stakeholders (portatori di interessi), sia interni (principalmente, soci e amministratori) che esterni (clienti, fornitori, istituti di credito, ecc.). RIFERIMENTO NORMATIVO: art. 2423, co. 2, C.C. Il bilancio deve essere redatto con chiarezza e deve rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria della società e il risultato economico dell’esercizio. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 14 IL RENDICONTO FINANZIARIO E I NUOVI PRINCIPI CONTABILI L’attuale bilancio d’esercizio civilistico, non prevedendo espressamente la redazione del Rendiconto Finanziario come schema obbligatorio, presenta tuttavia taluni limiti: 1) tale bilancio non mette in luce le variazioni, e le relative cause, di attività e passività avvenute nel corso dell’esercizio: nello Stato Patrimoniale le informazioni sul patrimonio sono riferite ad un preciso istante temporale; 2) il Conto Economico rileva il reddito, ma non il suo impatto sulla situazione della liquidità dell’impresa: non è presente il concetto di cash flow che consente di misurare la spendibilità di quel reddito; 3) dallo Stato Patrimoniale e dal Conto Economico, il primo riclassificato con il criterio finanziario e il secondo con quello gestionale, si giunge allo stesso risultato che il Rendiconto Finanziario consegue con un unico prospetto. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 15 IL RENDICONTO FINANZIARIO E I NUOVI PRINCIPI CONTABILI A colmare questo vuoto normativo, è intervenuto il Principio Contabile Nazionale OIC 10, da applicarsi ai bilanci chiusi a partire dal 31/12/2014, prevedendo un onere generale di redazione del Rendiconto Finanziario, da presentarsi nella Nota Integrativa. OIC: Principio Contabile Nazionale OIC 10, appendice C, par. 1 .. Considerata la sua rilevanza informativa, l’OIC ha deciso di dedicare al rendiconto finanziario un apposito principio contabile prevedendo una generale raccomandazione di redigere il rendiconto finanziario per tutte le tipologie societarie. Il rendiconto finanziario fornisce, infatti, informazioni utili per valutare la situazione finanziaria della società o del gruppo (compresa la liquidità e solvibilità) nell’esercizio di riferimento e la sua evoluzione negli esercizi successivi… Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 16 IL RENDICONTO FINANZIARIO E I NUOVI PRINCIPI CONTABILI Negli anni passati e prima dell’avvento dell’OIC 10 ad agosto 2014, ad onor del vero, un richiamo (ora eliminato) al Rendiconto Finanziario era inserito nell’OIC 12, il quale prevedeva che “sebbene la mancata presentazione del rendiconto finanziario non venga considerata, in via generale, allo stato attuale, come violazione del principio della rappresentazione veritiera e corretta del bilancio, tale mancanza, tuttavia, in considerazione della rilevanza delle informazioni di carattere finanziario fornite e della sua diffusione sia su base nazionale che internazionale si assume limitata soltanto alle aziende amministrative meno dotate, a causa delle minori dimensioni”. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 17 IL RENDICONTO FINANZIARIO E I NUOVI PRINCIPI CONTABILI L’OIC ha pertanto elaborato un apposito principio contabile per la redazione del Rendiconto Finanziario, il nuovo OIC 10, le cui indicazioni, rispetto al precedente OIC 12, prevedono: • l’eliminazione della risorsa finanziaria del capitale circolante netto per la redazione del rendiconto, in quanto considerata obsoleta, poco utilizzata dalle imprese e non prevista dalla prassi contabile internazionale. La risorsa finanziaria presa a riferimento per la redazione del rendiconto è rappresentata dalle disponibilità liquide; • la riformulazione delle definizioni di gestione reddituale, attività di investimento e attività di finanziamento; Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 18 IL RENDICONTO FINANZIARIO E I NUOVI PRINCIPI CONTABILI • l’inserimento di alcune indicazioni circa l’aggiunta, il raggruppamento e la suddivisione dei flussi finanziari; è stato, inoltre, inserito il generale divieto di compensazione tra flussi finanziari; • l’inserimento di alcune indicazioni in merito al rendiconto finanziario consolidato; • l’introduzione della distinzione tra flussi finanziari derivanti dal capitale proprio o dal capitale di debito nella presentazione del flusso dell’attività di finanziamento; • la specifica che il flusso finanziario derivante dall’acquisizione di una società controllata (nel bilancio consolidato) o di un ramo di azienda (nel bilancio d’esercizio) è presentato distintamente nell’attività di investimento, al netto delle disponibilità liquide acquisite o dismesse come parte dell’operazione; Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 19 IL RENDICONTO FINANZIARIO E I NUOVI PRINCIPI CONTABILI • la specifica, che i flussi finanziari connessi ai derivati di copertura sono presentati nella stessa categoria dei flussi finanziari dell’elemento coperto; • l’eliminazione di alcune alternative contabili previste nel precedente OIC 12 per motivi di comparabilità e semplificazione. Infatti, i dividendi ricevuti e pagati sono presentati distintamente, rispettivamente, nella gestione reddituale e nell’attività di finanziamento, e le imposte sul reddito sono presentate distintamente nella gestione reddituale; inoltre, la versione definitiva dell’OIC 10, precisa che gli interessi pagati e incassati sono presentati distintamente tra i flussi finanziari della gestione reddituale, “salvo particolari casi in cui essi si riferiscono direttamente ad investimenti (attività di investimento) o a finanziamenti (attività di finanziamento)”. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 20 IL RENDICONTO FINANZIARIO E I NUOVI PRINCIPI CONTABILI OIC 10 – Definizioni Flussi finanziari Disponibilità liquide Modena, 21 aprile 2015 Rappresentano gli aumenti o le diminuzioni delle disponibilità liquide (flussi di cassa, o anche cash flow) in un determinato esercizio. Sono rappresentate dai depositi bancari e postali, dagli assegni e da denaro e valori in cassa; comprendono anche depositi bancari e postali, assegni, denaro e valori in cassa espressi in valuta estera (cfr. OIC 14). L’OIC 10 utilizza una definizione più restrittiva di liquidità, rispetto a quella adottata in ambito internazionale dallo IAS 7, che comprende anche attività finanziarie a breve termine e ad alta liquidità che sono prontamente convertibili in valori di cassa noti e che sono soggette ad un irrilevante rischio di variazione del loro valore (in genere, investimenti con scadenza fino a tre mesi). Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 21 IL RENDICONTO FINANZIARIO E I NUOVI PRINCIPI CONTABILI OIC 10 – Classificazione dei flussi finanziari Gestione reddituale Modena, 21 aprile 2015 I flussi finanziari della gestione reddituale comprendono in sostanza le variazioni derivanti dalla gestione caratteristica/operativa dell’impresa, ovvero da tutte le operazioni che generano costi e ricavi attinenti alle fasi di: • acquisizione dei fattori produttivi; • produzione; • amministrazione; • distribuzione dei beni e fornitura di servizi. Ne sono esempi, l’acquisto delle materie prime, i costi di amministrazione, la corresponsione dei canoni di leasing, il pagamento dei dipendenti, l’incasso dalle vendite di prodotti, ecc.. Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 22 IL RENDICONTO FINANZIARIO E I NUOVI PRINCIPI CONTABILI OIC 10 – Classificazione dei flussi finanziari Attività di investimento Modena, 21 aprile 2015 I flussi finanziari dell’attività di investimento sono costituiti dagli impieghi e dalle fonti derivanti da investimenti e disinvestimenti di attività, in particolare immobilizzazioni immateriali, materiali, finanziarie ed attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni. Si considerino, ad esempio, l’acquisto di un nuovo impianto o la dismissione di un macchinario. Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 23 IL RENDICONTO FINANZIARIO E I NUOVI PRINCIPI CONTABILI OIC 10 – Classificazione dei flussi finanziari Attività di finanziamento Modena, 21 aprile 2015 I flussi finanziari dell’attività di finanziamento comprendono le variazioni che derivano dall’ottenimento o dalla restituzione di disponibilità liquide sotto forma di capitale proprio (ad esempio, sottoscrizione di nuove azioni o quote, ovvero rimborso per recesso di un socio) o di capitale di terzi (ad esempio, erogazione di un nuovo finanziamento, oppure rimborso delle rate di un mutuo). Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 24 IL RENDICONTO FINANZIARIO E I NUOVI PRINCIPI CONTABILI OIC 10 - Flussi finanziari delle disponibilità liquide Il rendiconto dei flussi di cassa evidenzia in che misura le operazioni di gestione, svolte nell’ambito delle diverse aree gestionali individuate, hanno prodotto o consumato liquidità. Gestione reddituale + Attività di investimento + Attività di finanziamento = CASH FLOW TOTALE Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 25 IL RENDICONTO FINANZIARIO E I NUOVI PRINCIPI CONTABILI OIC 10 - Flussi finanziari della gestione reddituale I flussi di cassa prodotti dalla gestione reddituale possono essere determinati secondo due metodologie: 1) metodo diretto: prevede l’analisi delle movimentazioni delle voci di cassa/banca per ogni operazione. L’OIC 10, al par. 29, “Il flusso finanziario derivante dalla gestione reddituale può essere determinato anche con il metodo diretto, presentando i flussi finanziari positivi e negativi lordi derivanti dalle attività della gestione reddituale”; 2) metodo indiretto: considera che l’utile o la perdita vengano rettificati degli importi delle operazioni che non hanno dato origine a variazioni monetarie. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 26 IL RENDICONTO FINANZIARIO E I NUOVI PRINCIPI CONTABILI Al fine di determinare i flussi finanziari della gestione reddituale, mentre in ambito internazionale lo IAS 7 è volto a prediligere l’utilizzo del metodo diretto, il Principio Contabile Nazionale OIC 10 non indica preferenze. Nella prassi operativa il metodo indiretto risulta quello più utilizzato, poiché, non prevedendo l’analisi delle movimentazioni di cassa per ciascuna operazione di gestione nel periodo considerato, è meno oneroso. La gestione reddituale è rappresentata nel Conto Economico e, in termini finanziari, costituisce il centro dei flussi di cassa dell’impresa, ed in particolare l’autofinanziamento. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 27 IL RENDICONTO FINANZIARIO E I NUOVI PRINCIPI CONTABILI Attraverso il metodo indiretto, il flusso finanziario della gestione reddituale è dato da: Utile/perdita + Imposte +/Interessi +/Costi/ricavi non monetari = FLUSSO FINANZIARIO DELLA GESTIONE REDDITUALE Tale risultato rappresenta, inoltre, l’autofinanziamento potenziale, ovvero il flusso che genererebbe l’impresa dalla gestione corrente se tutti i ricavi fossero stati riscossi e tutti i costi fossero stati pagati durante l’anno. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 28 IL RENDICONTO FINANZIARIO E I NUOVI PRINCIPI CONTABILI L’interpretazione dei flussi finanziari dell’impresa ha inizio con l’analisi della composizione del cash flow totale. Considerato che il cash flow totale è il risultato della somma algebrica tra il cash flow della gestione reddituale ed il cash flow della gestione extra-reddituale (attività di investimento e di finanziamento), si possono avere quattro ipotesi: C.F. REDDITUALE C.F. EXTRA-REDDITUALE C.F. TOTALE 1 C.F. reddituale + C.F. extra-reddituale + C.F. totale + 2 C.F. reddituale + C.F. extra-reddituale - C.F. totale +/- 3 C.F. reddituale - C.F. extra-reddituale + C.F. totale +/- 4 C.F. reddituale - C.F. extra-reddituale - C.F. totale - Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 29 IL RENDICONTO FINANZIARIO E I NUOVI PRINCIPI CONTABILI 1) La prima ipotesi è indubbiamente la migliore perché è caratterizzata da cash flow reddituale ed extra-reddituale positivi. In tale circostanza il cash flow complessivamente positivo si presenta più solido, se i flussi di cassa totali sono composti in misura maggiore da cash flow della gestione reddituale; 2) Nella seconda ipotesi, la gestione extra-reddituale, e sovente in particolare quella finanziaria, assorbe parte delle risorse prodotte dalla gestione operativa; si presenta una situazione anomala, se l’erosione della gestione extra-reddituale è tale da assorbire interamente i flussi della gestione reddituale, fino a far registrare un cash flow totale negativo; Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 30 IL RENDICONTO FINANZIARIO E I NUOVI PRINCIPI CONTABILI 3) La terza ipotesi esprime un’anomalia nella struttura finanziaria dell’impresa, poiché il contributo positivo al cash flow totale, non deriva dalla gestione reddituale, ma da quella extrareddituale. L’impresa potrebbe essere soggetta a un disequilibrio finanziario, che nel lungo periodo potrebbe portare a un vero e proprio deficit finanziario; 4) Nella quarta ipotesi, l’impresa è in una difficoltà finanziaria di tipo patologico, e, spesso, gli interventi realizzati si rivelano tardivi ed inefficaci. Un ulteriore livello di indagine dei flussi finanziari è costituito dall’analisi dell’incidenza, in termini percentuali, degli impieghi e delle fonti di ciascuna area gestionale, sul totale degli impieghi e delle fonti. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 31 IL RENDICONTO FINANZIARIO E I NUOVI PRINCIPI CONTABILI Il Rendiconto Finanziario è pertanto uno strumento di notevole efficacia informativa e rappresenta un valido supporto per una gestione oculata anche dal punto di vista finanziario. La prima consapevolezza di tale conclusione deve essere interna, da parte di coloro i quali sono coinvolti in prima persona nell’organizzazione e nella gestione dell’impresa. Infatti, l’efficacia informativa del rendiconto finanziario prende avvio dalla volontà di indagine, ma ancor più, dalla conoscenza delle potenzialità di un’analisi di carattere finanziario, sia in ottica consuntivo-ricognitiva che prospettico-stategica. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 32 IL RENDICONTO FINANZIARIO E I NUOVI PRINCIPI CONTABILI Inoltre, a ciò si deve aggiungere l’importanza che assume il Rendiconto Finanziario nella comunicazione verso l’esterno e verso coloro i quali siano interessati, a vario titolo, a comprendere le dinamiche finanziarie dell’impresa: si pensi, ad esempio, agli investitori non istituzionali e agli istituti di credito. Il Rendiconto Finanziario, infine, riveste una notevole rilevanza per coloro che svolgono l’attività di sindaci e revisori all’interno dell’impresa: i giudizi di rischiosità, nonché di solidità reddituale e finanziaria dell’impresa, trovano un valido supporto nel prospetto del Rendiconto Finanziario. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 33 IL RENDICONTO FINANZIARIO E I NUOVI PRINCIPI CONTABILI Queste riflessioni confermano l’importanza informativa dell’analisi finanziaria nell’impresa, e la necessità e non opportunità di utilizzare a tale fine il Rendiconto Finanziario, documento tuttavia per il momento non obbligatorio. Si tenga presente che il MEF ha diffuso, per la consultazione il cui termine è fissato al 24/4/2015, le bozze dei Decreti Legislativi di attuazione della Direttiva 2013/34/UE, che modifica la sezione IX del Codice Civile per la redazione del bilancio da parte delle società di capitali. Le novità sono numerose, e riguardano anche i documenti che compongono il bilancio: con il nuovo art. 2425-ter, C.C., diventa parte integrante del bilancio anche il Rendiconto Finanziario, documento obbligatorio, ad eccezione delle imprese che redigono il bilancio in forma abbreviata, dai bilanci 2016. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 34 IL RENDICONTO FINANZIARIO E I NUOVI PRINCIPI CONTABILI Per completezza, nel seguito, sono riportati: - gli schemi di riferimento per la redazione del Rendiconto Finanziario previsti dall’OIC 10; - alcuni esempi che possono essere di ausilio nel comprendere la rilevanza informativa del Rendiconto Finanziario. Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 35 IL RENDICONTO FINANZIARIO E I NUOVI PRINCIPI CONTABILI Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 36 IL RENDICONTO FINANZIARIO E I NUOVI PRINCIPI CONTABILI Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 37 IL RENDICONTO FINANZIARIO E I NUOVI PRINCIPI CONTABILI Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 38 IL RENDICONTO FINANZIARIO E I NUOVI PRINCIPI CONTABILI Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 39 IL RENDICONTO FINANZIARIO E I NUOVI PRINCIPI CONTABILI Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 40 IL RENDICONTO FINANZIARIO E I NUOVI PRINCIPI CONTABILI Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 41 IL RENDICONTO FINANZIARIO E I NUOVI PRINCIPI CONTABILI Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 42 IL RENDICONTO FINANZIARIO E I NUOVI PRINCIPI CONTABILI Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 43 IL RENDICONTO FINANZIARIO E I NUOVI PRINCIPI CONTABILI Rag. Fabrizio Bertozzi Dott. Luca Bosio Dott. Giulio Orazi Modena, 21 aprile 2015 Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena Commissione di Studio "Revisione e Bilancio" 44