UN CAMMINO DI SANTITÀ
NEL QUOTIDIANO
Profilo storico e
carismatico del
Beato
PIETRO BONILLI
SOMMARIO:
Cenni storici
Formazione giovanile e anelito
alla santità
Gli anni della maturità
Attualità del Carisma
Conclusione
Il Beato è un sacerdote appartenente alla Diocesi di Spoleto,
vissuto fra la seconda metà del 1800 e la prima metà del 1900 ,
beatificato il 24 aprile 1988.
Veniva a questo mondo in una campagna dell’Umbria, quando
l’agricoltura era fatica e povertà, e mentre la Chiesa
attraversava in Italia un periodo drammatico:
le idee di uguaglianza e libertà cominciavano a porsi di
fronte alle strutture politiche, sociali ed economiche del
Vecchio Regime Assolutista;
si affacciavano l’idea di sovranità popolare e di libertà
dell’arbitrio veicolate dalla Rivoluzione Francese;
si preparava la Rivoluzione Industriale
Esse insieme portarono all’individualismo e alla miseria del
proletariato, mentre il mito della libertà determinava un forte
sviluppo del laicismo.
Visse in una società “non ufficialmente cristiana”, poiché la società
liberale escludeva ogni influsso della Chiesa al suo interno e ne
tacitava la missione pubblica. Anche i moti per l’Unità
contribuirono ancor più ad avversare la Chiesa, al punto tale che in
nome di una “separazione” si approdò ad una vera e propria
vessazione di essa. A questa situazione, si aggiunga la grave crisi
economica in cui versava lo Stato Pontificio (l’agricoltura e
l’industria erano rimaste all’ “infanzia” rispetto allo sviluppo del
mondo civile) tale da non saper fronteggiare l’insurrezione delle
Province.
Non erano rari fenomeni di questo genere:
Vescovi cacciati dagli episcopi, incarcerati e/o deportati,
incameramento dell’asse ecclesiastico,
soppressione degli Ordini Religiosi,
chiusura dei Seminari ,
anticlericalismo dominante e dilagante anche nella
stampa.
Una situazione questa che influì tanto sul clero,
quanto sulla popolazione :
Il Clero si presentava al suo interno spaccato: vi erano
da un lato quelli che, fedeli alla Chiesa, venivano
osteggiati tanto dal Regime quanto dall’altra parte del
clero, che, pur di mantenere i suoi privilegi scese a
compromessi con lo Stato, andando sempre più
“secolarizzandosi” e perdendo così valori, virtù, solidità
di vita e di ministero sacerdotale.
La popolazione : sempre più povera e allo stremo delle
forze, vide il diffondersi al suo interno di idee
massoniche, avverse alla Chiesa; inoltre misure
restrittive e anticlericali avevano portato a situazioni di
completo degrado anche dal punto di vista morale,
poiché mancava chi si “curava delle anime” (es.
Cannaiola era priva di parroco da 6 anni).
Formazione giovanile e
anelito alla santità
Per Pietro Bonilli, di famiglia povera e contadina, il
futuro era pressoché segnato, ma egli di volontà forte,
riuscì a convincere i suoi genitori a farlo studiare. Così
già all’età di 9 anni, lo troviamo nella vicina Trevi, dove
iniziò gli studi, mantenendosi con ogni umile servizio.
Gli anni trascorsi a Trevi, per la sua formazione umana e
sacerdotale furono fondamentali. Qui la Divina
Provvidenza gli fece incontrare il fervente sacerdote don
Ludovico Pieri, cui allora era affidata la gioventù, che lo
aiutò a comprendere il grande progetto che il Signore
aveva preparato per lui : innalzarlo alla dignità
sacerdotale. Ne diventerà poi Direttore Spirituale e lo
formerà ad acquistare una soda virtù.
Il Bonilli, di animo sincero e docile,
ma allo stesso tempo tenace e deciso,
fin da giovane seminarista sentì
la grandezza della dignità sacerdotale
a cui Dio lo chiamava:
non solo affrontò ogni sacrificio
(soprattutto di ordine economico)
per poter realizzare questa vocazione,
ma espresse fin da subito il desiderio,
o meglio la volontà forte,
di farsi Santo !
Egli riteneva la santità qualcosa di molto concreto, non un
pio proposito sull’onda dell’entusiasmo, che rischia di
perdersi nella routine della vita quotidiana, infatti, ancora
19enne scrive nel suo Diario che non vuole in alcun modo
offendere Dio, intende fuggire il peccato mortale e veniale,
e se gli capitasse di offenderLo con piena avvertenza,
preferisce
la
morte!!
Leggiamo dal suo Diario il proposito delle sue prime due
Celebrazioni Eucaristiche:
 “O prete santo, o la morte” !!
e quello della Seconda S. Messa, celebrata a Cannaiola, parrocchia
che gli
era stata affidata, sarà :
 “ Farvi bene il Parroco e che siano santificati tutti gli
abitanti“.
Gli anni della maturità
Cannaiola non era certo una parrocchia facile; a quei
tempi si presentava come una sorta di acquitrino poco
salubre, con un forte degrado morale a causa anche dei 6
anni in cui era restata senza parroco perché priva di
rendita.
Egli vi rimase invece per ben 34 anni, riuscendo non solo
a ribaltare completamente la situazione di degrado, ma
anche ad iniziare qui la fondazione di un Istituto di vita
consacrata femminile.
Quello spirito di sacrificio e quelle virtù in cui si era
esercitato negli anni della formazione lo aiutarono ad
affrontare con coraggio, perseveranza e fedeltà il suo
ministero e a progredire sulla via della santità.
Negli anni di formazione il Pieri lo aveva iniziato
anche “al culto della S. Famiglia”, ed egli vi
scorse fin da giovane un modello di vita da
imitare per raggiungere quella santità cui
anelava.
In seguito, da parroco,volle stabilirla anche nella
sua parrocchia e la propose come esempio e
modello per il rinnovamento di tutte le famiglie.
Se pensiamo che ai nostri giorni la Chiesa parla
proprio del rinnovamento della famiglia, prima
cellula della società, a partire dalle orme della S.
Famiglia di Nazaret, allora possiamo affermare
che il Bonilli fu un vero e proprio precursore,
intuendo tutto ciò più di un secolo fa.
Anche la devozione alla S. Famiglia, al pari della santità, fu per il Bonilli
qualcosa di molto concreto e di grande valenza morale, spirituale,
umana, sociale.
Così si esprime :
“ L’idea di S. Famiglia non deve solo spingerci a qualche
orazioncella,
ma deve suscitare in cuore propositi forti,
deve muover la mano ad opere valorose e grandi.
Per me S. Famiglia dice civiltà, progresso,
fratellanza universale, pace e felicità
temporale ed eterna.”
L’idea di S. Famiglia lo spinse quindi a sentirsi famiglia, cioè
ad avere un cuore aperto e familiare,
ad essere e a dare famiglia, soprattutto a chi ne era privo.
Fu così che che l’8 settembre 1884, dopo aver ascoltato
le parole del Vangelo :
“ Cercate prima il Regno di Dio e la sua giustizia, e tutte
queste cose vi saranno date in aggiunta”(Mt. 6,33),
accolse nella sua casa il primo orfano,un ragazzo
malato di tigna, il più sfortunato e bisognoso che lì si
potesse trovare, facendogli da padre e da madre.
Nel corso degli anni, volse la sua attenzione alle
orfanelle e il 13 maggio 1888, alcune giovani
vestirono l’abito religioso, ponendosi al loro servizio.
Ebbe inizio così l’Istituto delle Suore della
Sacra Famiglia di Spoleto
In ambito pastorale, quindi, l’attenzione
primaria che caratterizzò il ministero del Bonilli, fu
sicuramente la famiglia e il suo ritorno alle
profonde radici cristiane.
Attraverso la catechesi, le missioni popolari, la
stampa cattolica a cui diede molto impulso,
spese tutte le sue energie per dare compimento
a questo obiettivo, fondando anche
“l’Associazione delle Famiglie Consacrate alla
S. Famiglia di Nazaret” e i “Cooperatori
Nazzareni” con i quali condivise questo spirito di
amore alla S. Famiglia, e che divennero suoi
collaboratori per il rinnovamento delle famiglie.
Attualità del
Carisma
In relazione ai tempi correnti e alle diverse insidie
che oggi minano alla base l’istituzione familiare,
quello del Bonilli è sicuramente un progetto molto
attuale;
Oggi siamo noi, Suore della S. Famiglia, nate dal
suo carisma, che attraverso l’esercizio della
carità, nei vari settori (Familiare, Giovanile,
Educativo, Sanitario e Sociale) cerchiamo di
portare la S. Famiglia come esempio e modello,
affinché “tutto il mondo non respiri, non veda, non
ami, che la S. Famiglia” e attraverso essa si
rigeneri e si rinnovi uno spirito cristiano forte e
solido e si ritorni a Dio.
Possiamo dire che anche nella cosiddetta condivisione del
Carisma, il Bonilli fu un precursore di quell’apertura che il
Concilio Vaticano II, nel rispetto della diversità delle
vocazioni, avrebbe portato. Pertanto anche noi, come la
Chiesa e ogni altro Istituto abbiamo ripreso a percorrere
questa via di condivisione, in particolare attraverso
“l’Associazione A.L.B.o”
(Associazione Laici Bonilliani).
Si tratta di famiglie, coppie, single, vedove/i, che attraverso
un cammino di approfondimento della propria identità
cristiana e del Carisma Nazzareno, giungono a compiere
un “Affidamento della propria vita” alla S. Famiglia,
impegnandosi a vivere secondo
lo stile e lo spirito di Nazaret.
Conclusione
Cosa potrà mai dire a noi, generazione
telematica, uomini e donne del 3° Millennio,
famiglie moderne, la presentazione della figura
del Beato P. Bonilli ?
Così vogliamo sintetizzare il suo messaggio:
RAGAZZI
 Formatevi a valori forti,
solidi per non
soccombere nelle
avversità della vita;
 Abbiate grandi ideali per
cui rischiare la vita;
 Non temete di giocare la
vostra vita su Cristo,
perché Lui è capace di
fare in noi, con noi e per
noi qualcosa di molto
grande !!!
FAMIGLIE
 Amate la famiglia! Dio
stesso è famiglia
trinitaria, ha permesso
che Suo Figlio
s’incarnasse in una
famiglia umana,
quindi Dio stesso ama
la famiglia e la vuole a
sua immagine;
 Famiglia diventa ciò
che sei, cioè realizza
pienamente la tua
vocazione alla Santità!
 Famiglia ama e prendi
a modello la S.
Famiglia (Trinità
Terrena) modello più
perfetto di
santificazione
quotidiana della vita
familiare.
Bibliografia di
approfondimento:
L. Fausti, D. Pietro Bonilli, Unione tipografica
nazarena,Spoleto (PG), 1936.
Suore della Sacra Famiglia (a cura di), Don Pietro
Bonilli, profilo interiore e carisma, Tipografia
Domograf,Roma,1975.
AA.VV., Don Pietro Bonilli, un uomo nuovo per un
mondo più umano, Atti del V° Convegno di Studi storici –
ecclesiastici, Spoleto 27-29 dicembre 1987, Tipografia
Armellini, Roma, 1987.
G. Agresti, Don Pietro Bonilli, l’eroismo della carità,
Ed.Piemme, Casale Monferrato (AL),1987.
Suore della Sacra Famiglia (a cura di), Pietro Bonilli,
Diario spirituale 1859 -1878, Roma, 1998.
Per info: Suore Sacra Famiglia di Spoleto, Salita Monte del Gallo,19
00165 Roma - www.ssfspoleto.org
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Un cammino di Santità nel quotidiano Beato Pietro Bonilli